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LEZIONE 2 9/12/2021
È presenta anche una componente volontaria in grado di interferire per inibire tendenza allo svuotamento
(aspetto sociale: ne tempo ne luogo per mingere).
L’uomo ha un uretra ben più lunga (16-18cm) e la parte iniziale è all’interno della ghiandola prostatica oltre
ad avere come la donna lo sfintere interno ed
esterno (le resistenze per l’uomo sono più
elevate per la fuoriuscita, la trabecolatura è
più pronunciata).
L’uretra davanti alla vagina nella donna mentre nell’uomo è contenuta nella prostata.
Il perineo è lo spazio che va osservato in posizione ginecologica sia nell’uomo che nella donna (supino
gambe divaricate).
Il pavimento pelvico (diaframma pelvico) sostiene e contiene tutto ciò che vi sta al di sopra, il contenuto
della piccola pelvi, tra il peritoneo viscerale pelvico e il pavimento pelvico stesso.
L’uretra ha dei rilievi longitudinali come l’uretere (il quale ha un aspetto stellato se tagliato in sezione).
Quando passa l’urina la mucosa esuberante si dilata mentre quando è rilassata è l’uretra stessa che diventa
un sistema di contenimento perché chiude il
lume attraverso il quale passa l’urina.
La mucosa è un epitelio di transizione urinario (urotelio). Continua in quello della vescica e sfuma con un
epitelio pavimentoso non cheratinizzato a livello dell’apertura vestibolo della vagina.
Il pavimento pelvico è una struttura muscolare che sostiene ma non è l’unica struttura che garantisce il
sostegno al contenuto della pelvi (che è vescica, utero, vagina e retto nella donna). Ci sono anche dei
rinforzi legamentosi che consentono di aumentare la consistenza di questo piano.
C’è stato uno studio che ha visto come una certa postura influenza una tensione contrattile del pavimento
pelvico ed è una sorta di palestra che fa sto pavimento pelvico. Queste strutture sostengono i visceri e
possono essere compromessi.
Ad esempio, una 50 enne madre attempata (pluripara o multipara) con anche fecondazione artificiale
magari al terzo o quarto parto naturale complicato lungo con travaglio problematico e parto gemellare
vengono messe a stress tutte queste strutture. Ciò può comportare compromissioni nervose muscolari
strutturali per esempio relative ai legamenti. Il danno e la capacità di recupero dei tessuti e la consistenza
di partenza è diversa da cinquantenne a ventenne.
Si può fare però della riabilitazione del pavimento pelvico prima di arrivare ad un’eventuale chirurgia.
L’alterazione va incontro ad una qualche forma di recupero
ma ciò del dipende dal soggetto. Questa possibilità di
recupero esiste per l’intervento di figure della riabilitazione
che possono sostenere questo effetto non da ultimo
utilizzando per esempio un dispositivo a molla resistente
per fare gli esercizi di Kegel, un oggetto di ferro che che si
pone tra le cosce. Questo movimento contro resistenza
induce un rinforzo del pavimento pelvico e aiuta a
recuperare l’incontinenza fecale e l’incontinenza urinaria.
Rinforzare il pavimento pelvico vuol dire rinforzare lo sfintere esterno (striato volontario).
A quel punto la signora di base ha la stessa debolezza ma nel momento in cui sa che se ride o tossisce
avrebbe perdita della goccia di urina volontariamente trattiene per quanto dura quel sovraccarico di
funzione che porterebbe l’incontinenza.
Dal collo della vescica (orifizio uretrale interno) si passa ad un tratto di uretra che viene definita
preprostatica.
Tra la prostata e la vescica c’è una sorta di collare circolare in tessuto muscolare liscio involontario, lo
sfintere interno prossimale preprostatico.
L’uretra attraversa la prostrata con il tratto chiamato uretra prostatica, ghiandola maschile che si trova al
di sotto della vescica (la base della prostata è a contatto con la vescica) e riceverà poi i condotti eiaculatori.
Segue il tratto di uretra cosiddetta peniena perché entra nel corpo cavernoso dell’uretra (detto anche
corpo spongioso).
Nelle lacune uretrali sono presenti delle ghiandole dove si possono annidare gli spermatozoi con
eiaculazione che possono sopravvivere anche per 4-7 giorni. Al successivo rapporto col coito interrotto gli
spermatozoi che si erano annidati grazie al lubrificante possono uscire (metodo contraccettivo inefficace
che porta a gravidanze).
Ci sono due veri corpi cavernosi ma c’è anche il corpo cavernoso dell’uretra o corpo spongioso che in
erezione diventa un po’ meno turgido dei due veri cavernosi.
Dai testicoli le vie spermatiche consentono di veicolare i gameti (le cellule riproduttive cioè gli
spermatozoi) al luogo dove devono raggiungere. Sono una successione di tratti che partendo dal testicolo
giungono a livello dell’orifizio uretrale esterno.
Si compongono di tubuli retti (nel testicolo), condottini efferenti (uscendo dal testicolo), epididimo
deferente (condotto eiaculatore che finisce in prostata e diventa poi uretra).
Le ghiandole annesse al sistema genitale maschile sono la prostata, le ghiandole bulbo uretrali (nello
spessore del piano muscolare dello sfintere esterno dell’uretra che poi giungono nei loro dotti al livello
dell’uretra bulbare), le vescichette seminali (che si trovano sul retro della vescica, tra vescica e retto).
Al concepimento e nelle successive fasi fetale ciascun individuo è presente tutto ciò che potrebbe evolvere
in senso femminile o maschile dal punto di vista dell’apparato riproduttivo. Cosa prevalga è in funzione del
profilo ormonale del corredo cromosomico che uno assume. Una quota viene rinforzata e sviluppata
mentre l’altra viene inibita. Di solito scompare quasi del tutto ma non esattamente (avremo alcuni
elementi che nell’uomo sono presenti e corrispondono al residuo involuto della cavità uterina della
femmina). Ci possono essere delle anomalie con presenza di elementi dell’altro sesso.
Lo scroto contiene e tutta una serie di involucri e il testicolo all’interno che produce gli spermatozoi.
Il dotto deferente che dallo scroto risale alla radice e oltre perché si introduce nel canale inguinale in cui
entra nella piccola pelvi, costeggia la vescica, si fa posteriore e termina nella prostata con i condotti
eiaculatori.
I testicoli per essere efficienti nella loro attività devono essere ad una temperatura più bassa rispetto al
nucleo caldo del corpo e per questo si trovano all’interno dello scroto all’esterno perché così la loro attività
è più efficace.
Una causa possibile infertilità tra le tante concause è l’utilizzo di mutande slip tipo particolarmente strette,
jeans aderenti. Tutto ciò che aumenta la temperatura locale peggiora la capacità di produzione degli
spermatozoi.
Lungo la via del deferente e dell’epididimo avviene la maturazione di spermatozoi che intanto che vanno
continuano il loro percorso maturativo.
Le vene che emergono dal testicolo sono le vene del plesso venoso cosiddetto pampiniforme ed in alcuni
casi può avere un gesto varicoso (patologia varicocele).
Negli strati dello scroto abbiamo la cute e sottocute minima con la pelle di superficie e gli annessi piliferi e
una serie di strati più interni. Abbiamo la tonaca spermatica esterna, la cremasterica, la spermatica interna
e il vero e proprio funicolo.
Come è vero che queste strutture possono scendere anche il testicolo può risalire ed è il classico testicolo
cosiddetto in ascensore proprio perché sale e poi discende a seconda delle pressioni che ci sono (può
essere fissato se non si chiude nel tempo e si fa un intervento che fissa a sutura il testicolo alla parete).
La tonaca vaginale è costituita da due foglietti sottili che circoscrivono una cavità chiusa all’interno della
quale c’è pochissimo liquido, giusto per lubrificare lo scivolamento di un foglietto sull’altro. la cavità che
nello scroto circoscrivono questi due foglietti viene chiamata cavità vaginale. La cavità è autonoma per
ciascun testicolo. La cavità di destra è indipendente e separata dalla cavità vaginale di sinistra proprio
perché lo scroto e caratterizzato da due componenti saldate su una linea mediana a livello di un setto. Così
i testicoli nello scroto possono muoversi (es nell’eiaculazione vi è una contrazione cremasterica con una
mobilizzazione dei testicoli).
La cavità vaginale non circonda unicamente il testicolo e non lo fa completamente perché nella parte più
posteriore avvolge anche una componente dell’epididimo che circoscrive una regione nuda dove ci sono i
vasi che entrano nel testicolo ma anche la fuoriuscita delle vie di trasporto degli spermatozoi (vie spermali,
il primo tratto)
La tonaca albuginea contiene la parte nobile del testicolo cioè la parte che fa il lavoro funzionalmente, la
parte di parenchima caratterizzato dall’insieme dei tubi seminiferi che producono e consentono la
maturazione degli spermatozoi che poi vengono liberati.
L’albuginea emana dei setti che sono come dei tralci che
entrano dentro il testicolo dividendolo in tanti piccoli
lobuletti. Si parla di logge testicolari i quali sono gli spazi
racchiusi all’interno del testicolo. A livello posteriore
questi setti convergono a definire un corpo unico nel
quale si troverà poi la rete testis cioè la rete del
testicolo, un insieme di piccoli condottini che derivano
dai tubuli seminiferi che via via convergono.
La testa dell’epididimo continua con il corpo che diventa più affusolato e infine una coda che via via si
rettilineizza per diventare dotto canale deferente (condotto che veicola gli spermatozoi di destra e di
sinistra).
Gli spermatozoi partono da una condizione più aspecifica per poi passare ad una fase più matura. Questo
passaggio avviene attraverso stadi successivi di maturazione per cui da 46 cromosomi di corredo iniziale si
passa alla metà. Poi si uniscono l’altra metà dell’ ovocita e quindi nel complesso fanno un uomo individuo
con il corredo completo. Nel percorso di maturazione queste cellule assumono via via la conformazione
delle spermatozoi liberandosi dalla sovrabbondanza di citoplasma assumendo una conformazione tipica
per cui vi è una testa e una coda che consentono di indurre mobilità e capacità di avanzamento all’interno
di vie genitali femminili.
Intorno le cellule avranno una componente di sostegno alla maturazione. Le cellule del sertoli che
rappresentano la parete del gruppo che veicolano piano piano gli spermatozoi che dallo stato di
spermatogonio diventano spermatozoi maturi.
Lo spermatozoo maturo viene liberato nel lume del tubulo e si arriva fino alla fine del deferente.
Sono maturi morfologicamente ma non funzionalmente perché la loro attività di maturazione funzionale
(la capacitazione) avviene nelle vie seminali nel mentre che sono trasportati.
Il deferente entra nel canale inguinale passando la parete, le vescicole seminali e poi arriva alla prostata. Il
plesso venoso pampiniforme con il suo deferente risale, entra nel canale inguinale ed esce allo sbocco
interno del canale inguinale e passa in un piccolo tratto di parete.
Il canale inguinale contiene il deferente, le arterie (la testicolare in particolare), le vene del plesso
pampiniforme e linfatiche, i nervi, il muscolo cremastere (che da contrazione e avvicinamento del testicolo
alla radice dello scroto), il legamento vaginale (se effettivamente il dotto peritoneo-vaginale è obliterato).
La torsione del funicolo porta a infarto ischemico o emorragico testicolare in quanto non arriva sangue.
La base della prostata ha rapporto con la parte più declive della vescica.
L’uretra prostatica presenta sulla sua parete posteriore un rilievo mediano chiamato collicolo seminale. È
un rilievo che da all’uretra un aspetto a semiluna. Nasce a livello mediano ed attorno ha i seni prostatici. Il
collicolo è a forma di C aperta posteriormente. Presenta l’apertura dei dotti eiaculatori e appena al sopra
ha un’apertura minima verso una cavità cieca , l’utricolo prostatico. Esso è il residuale maschile della cavità
uterina nella femmina (inutile nell’uomo).
L’utera preprostatica con il suo sfintere interno fa un anello circonferenziale, poi l’uretra prostatica,
l’uretra membranosa, l’uretra peneina.
La prostrata è subito al di sotto della vescica e appoggia sul piano muscolare del diaframma urogenitale.
Attorno ha del grasso e i vasi del plesso venoso vescico prostatico. È difficile da raggiungere perché
infossata in una piccola cavità che è quella pelvica.
Sfintere esterno coincidente con l’uretra membranosa, il punto più stretto dell’uretra nel suo percorso
mentre il punto più largo è il bulbo dell’uretra.
I deferenti passano al di sopra degli ureteri che incrociano (uncina il deferente) e il deferente si fa mediano
per unirsi con la vescicola seminale del suo stesso lato. La vescicola seminale contiene parte del liquido
seminale che viene immagazzinato tra una eiaculazione all’altra. La vescicola seminale che è fatta da un
tratto di questo condotto dilatato che è più volte ripiegato su se stesso (non cavità unica) e rappresenta
forma di accumulo di questo liquido che viene liberato in occasione dell’eiaculazione.
Il deferente quando arriva nella sua parte più terminale si espande con una dilatazione che viene chiamata
ad ampolla deferenziale. Una volta che questo si unisce con la vescicola trae origine il condotto eiaculatore
destro e sinistro che sbocca a livello dell’uretra prostatica superficie posteriore collicolo seminale sotto
l’utricolo.
Il plesso venoso pampiniforme che via via risale diventa un unico elemento.
I muscoli ischio cavernoso e bulbo cavernoso che si occupano di rivestire la parte iniziale di questi corpi che
sono i corpi cavernosi (quello mediano dei l’uretra o corpo spongioso dell’uretra). Per loro contrazione
spremono il sangue e si ha l’erezione e aiutano l’eiaculazione (il bulbo cavernoso aiuta soprattutto
l’eiaculazione insieme alla contrazione del pavimento pelvico).
Le radici dei corpi cavernosi si uniscono agli altri per formare un corpo unico, l’asta del pene. Le radici si
inseriscono al profilo inferiore del ramo ischio pubico e si agganciano alle componenti ossee.
Il triangolo anteriore è quello urogenitale (uretra e vagina nella donna), quello posteriore è quello anale.
Il corpo spongioso dell’uretra e cavernoso hanno tutti la stessa funzione, racchiudono l’uretra e terminano
espandendosi con il glande.
I due corpi cavernosi partono separati e poi si uniscono sulla linea mediana applicandosi al corpo spongioso
dell’uretra con il glande che incappuccia la parte terminale.
Durante l’erezione l’arteria si apre e riversa il suo sangue all’interno delle lacune, la pressione all’interno
del corpo cavernoso sale e questo spinge le vene che dovrebbero drenare il sangue che arriva verso
l’involucro esterno (una tonaca spessa). Spremendo le vene addosso a questa parete le chiude giungendo
all’erezione su base neurologica. Una volta che lo stato di eccitazione svanisce viene meno l’apporto
ematico arterioso, diminuisce la pressione, le vene si aprano e c’è il drenaggio e detumescenza
dell’organo.
I testicoli si trovano nello scroto, sono usciti dal canale inguinale e se ne sono discesi.
I vasi gonadici sono arterie gonadiche che nascono a livello dell’aorta addominale e poi se ne discendono.
Le vene testicolari risalgono dal plesso che diventano un singolo condotto normalmente (a destra sbocca a
livello della cava inferiore con un angolo acuto, a sinistra risale e sbocca con un angolo retto nella vena
reale di sx).
GENITALE FEMMINILE
È grande 4cmx2cm ma le dimensioni sono variabili per l’età della paziente. Se soggetto in menopausa le
ovaie sono molto più piccole, meno trofiche e più dure.
La tuba di fallopio è un condotto muscolo membranoso che ha lo scopo di raccogliere gli ovuli liberati
dall’ovaio in superficie per via dell’ovulazione e veicolarlo all’interno del suo decorso nella cavità uterina.
In questo decorso incontra gli spermatozoi che
risalgono vagina-utero se è avvenuto il rapporto.
Il legamento sospessore dell’ovaio è il peritoneo che si appoggia sui vasi ovarici che scendono dall’alto (vasi
che aggiungono l’ovaio sono ricoperti dal peritoneo e l’increspatura del peritoneo a questo livello ha
l’aspetto di un legamento ovarico sospessore).
L’ovaio è in relazione con l’apertura di tuba attraverso una fimbria specifica. Una delle sfrangiature è una
fimbria ovarica, che ha un rapporto più stretto di connessione con l’ovario.
L’ovario ha da un lato il legamento ovarico proprio e dall’altro ha la fimbria che lo fissa alla tuba e il
legamento sospessore che rappresenta l’arrivo dei vasi ovarici.
L’ovaio non è ricoperto da peritoneo, è l’unico organo che non guarda alla cavità peritoneale come fa
l’utero (che è rivestito da peritoneo), non guarda l’ovario che è contenuto nella cavità peritoneale, tant’è
che quando l’ovulo viene liberato per ovulazione, il liquido che si libera dal fatto traumatico finisce
nell’endoperitoneo dentro la cavità peritoneale e lo si ritrova nel cavo retto uterino del daglas dove si
accumula (minima falda liquida).
Pericolo: nell’uomo la cavità peritoneale è tutta chiusa ma nella donna no, perché si apre al vestibolo della
vagina (genitale esterno). In ordine si ha agina, cavità vaginale , utero, cavità uterina, tuba, cavità tubarica
e ci si apre nel peritoneo (facile arrivare a peritonite settica).
La cavità uterina ha forma triangolare, la cervice uterina, collo dell’ utero, tuba
Superficie dell’ovaio è irregolare perché oggetto di continui scoppiettii dei follicoli a diverso stadio di
maturazione (quando arrivano a maturazione per lo stimolo si rompono e rimane cicatrice).
Nell’ovaio si riconosce un estremità uterina che è quella che guarda all’utero ed è correlata attraverso il
legamento proprio dell’ovaio all’utero. La lamina peritoneale riveste tutta la rimanenza, sia il legamento
proprio sia l’utero in se e altre strutture che si trovano a livello della piccola pelvi.
La struttura stessa della tuba può essere suddivisa in diversi tratti. L’estremità libera della tuba si apre alla
cavità peritoneale, quello che con i piccoli movimenti delle fimbria giunge a ridosso dell’ ovocita liberato
dall’ ovulazione e lo porta al suo interno perchè questo possa transitare. Il primo tratto è definito
infundibolo della tuba, più laterale, più lontano dall’utero, ampio, irregolare e ha mucosa elevata in pieghe
disordinate. Secondo tratto è quello dell’ ampolla tubarica, meno irregolare per le pieghe, lume più lineare
ma riempito sempre da formazioni epiteliali che permettono ovocita di incamminarsi facendo presa su
parete, via via il lume diventa più ristretto e questa è la porzione più lunga del fallopio. Al tratto ampollare
segui il tratto istmico, il tratto più prossimo l’utero della tuba in se e infine c’è un tratto intramurale.
L’ovaio ha l’estremità uterina, l’estremità tubarica al lato opposto, ha una superficie mediale che guarda a
tutto ciò che sta sul piano saggittale mediano (guarda verso utero, vescica, retto), una superficie laterale
che poggia sulla parete della piccola pelvi dove è adagiato e due margini, quello tubarico che per come è
disposto è anteriore (guarda la tuba) e un margine posteriore che è invece libero.
Anche l’ovaio ha il suo ilo che è l’ingresso delle strutture vascolari, linfatiche. L’ilo corrisponde al margine
tubarico.
Il peritoneo non è ricoprente dell’ovaio, si ferma in corrispondenza del margine tubarico e lascia libero la
superficie della gran parte dell’ovaio e il suo margine libero
posteriore.
Nella donna ci sono delle cellule gametogeniche primordiali che per maturazione successiva comportano di
volta in volta alla liberazione di uno (delle volte più di uno) ovociti pronti per la fecondazione.
L’uomo può continuare a produrre spermatozoi in maniera più o meno efficiente fino al centinaio di anni,
la donna ha il suo pool di cellule destinate alla maturazione di ovociti dalla nascita e che al massimo
possono essere utilizzate per tutta la vita (non c’è possibilità di continuare all’infinito).
Componente ovocitica giunge a maturazione attraverso una serie di stadi. Si parte dal follico primario (si ha
lo sviluppo di componenti in cellule che comportano maturazione, dal
primordiale), dal secondario al terziario il follico maturo vede l’ovocita
che ha completato il percorso di riduzione della componente
cromosomica. Una volta che è pronto con lo stimolo ormonale al
14ecismo giorno c’è l’ovulazione, si rompe il follico, riversa il contenuto
all’esterno dell’ovaio nella cavità peritoneale e si ritrova nella parte
declive del cavo del daglas (cavo retto uterino). Rimane in zona della tuba con la sua fimbria che poi
raccoglie l’ovocita che intraprende il suo percorso. Quello che rimane è la cicatrice del follicolo scoppiato
che da prima risulta corpo luteo (giallo) e poi involverà a ruolo ormonale di mantenimento delle fasi
contestuali al ciclo mestruale. Se non c’è gravidanza evolve a corpo albicante (bianco).
La parte più esterna dell’ovaio è la parte più utile alla maturazione, parte del parenchima mentre nella
parte più interna (la midollare) abbiamo il sostegno da parte delle strutture che costituiscono l’ilo, cioè i
vasi che irrorano. Questo continuo proliferare infatti disperde energia e si ha bisogno di una discreta
irrorazione.
L’ecografo può identificare quale delle due ovaie sta per ovulare riconoscendo in superficie il suo follicolo
in via di maturazione a seconda dell’ovulazione.
L’interno della tuba ha un epitelio che si solleva in pieghe che presenta questa forma esuberante che
consente l’ovocita di trovare un ancoraggio per essere trasportato verso l’utero.
Uretra posteriormente è a rapporto con la vagina che presenta un angolo rispetto all’utero. È adagiato
quasi con il suo corpo fondo al di sopra della vescica. Nel loro intermezzo si frappone la cavità utero
vescicale (cavità vescico uterina che assume conformazione dipendente a stato gravidico e allo stato di
riempimento della vescica).
L’utero è piccolo soprattutto nella nullipera (a forza di distendersi con i parti nella multipara ha dimensioni
maggiori), sviluppo di circa 7.5cm longitudinale, diametro trasversale intorno ai 5cm. Forma simile alla
pera, in base al soggetto forma e la dimensione si modifica (gravidanza, fertilità, menopausa).
Nell’ utero si riconosce una parte del fondo, la parte che rispetto ad un piano orizzontale che passa per gli
osti tubarici interni è al di sopra. Abbiamo un corpo che è la parte più rappresentata dell’utero, poi
abbiamo un istmo che è la parte di passaggio tra il corpo e il collo (la parte più inferiore).
Cavità uterina ha forma triangolare, apice inferiore che si continua con il canale cervicale, canale all’interno
del collo cervicale uterino che ha dele sue pieghe palmanti al suo interno.
Tratto cervicale dell’utero è al di sotto del peritoneo ma il collo dell’utero a sua volta può essere diviso in
una parte sopra vaginale e una parte intra vaginale.
A metà del collo dell’utero la vagina si attacca e descrive un anello scavato attorno, la fornice vaginale che
fa da contorno alla parte del collo uterino.
L’utero presenta una sua curvatura interna in avanti. Il corpo fondo è inclinato rispetto al collo, questa
inclinazione si chiama angolo di antiflessione di 100-170 gradi e dipende quanto è riempita la vescica.
Un altro angolo è quello tra il collo dell’utero e la vagina: angolo di antiversione, intorno a 90-100 gradi.
La combinazione tra antiflessione e antiversione può essere variabile sul piano saggittale e non
necessariamente comporta un problema. Possiamo avere delle inclinazioni variabili anche sulla lateralità.
Ciclo mestruale:
Una parte di base, lo strato profondo, rimane invariato al livello della superficie interna della cavità uterina
e uno strato più superficiale, l’endometrio, in funzione del ciclo si sviluppa, prolifera e ha attività secreta e
si predispone ad accogliere l’ovocita. Ciò va di pari passo con la maturazione dei follicoli.
La parte basale ha tutto quello che serve che in volta in volta viene smaltita tra un ciclo a l’altro.