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APPARATO GENITALE

L’apparato genitale comprende:


- Organi riproduttivi, o gonadi, con funzione di produrre gameti e gli ormoni sessuali.
- Le vie genitali, sistema di dotti che ricevono, accumulano e trasportano i gameti.
- Ghiandole annesse che riversano il loro secreto nelle vie genitali o in altri dotti escretori
- Strutture perineali associate all’apparato genitale, collettivamente note come genitali esterni.

APPARATO GENITALE MASCHILE


Le principali componenti dell’apparato genitale maschile sono:
- I dotti: eiaculatore, uretra membranosa, uretra peniena, dotto deferente, epididimo.
- Gonade: testicolo
- Genitali esterni: pene e scroto
Le cellule germinali maschili, spermatozoi, lasciano i testicoli per attraversare una serie di dotti, che
comprendono epididimo, dotto deferente, dotto eiaculatore e uretra.
Gli organi annessi, principalmente le vescichette seminali, la prostata e le ghiandole bulbouretrali,
riversano i loro secreti nei dotti eiaculatori e nell’uretra.
I genitali esterni comprendo lo scroto, al cui interno si trovano i testicoli, e il pene, organo erettile
attraversato dalla porzione terminale dell’uretra.

 TESTICOLI
Ciascun testicolo ha la forma di un uovo schiacciato, lungo circa 5cm e largo 3cm con peso di circa 10-15g. I
testicoli sono accolti all’interno dello scroto, una borsa cutanea sospesa inferiormente al perineo e
anteriormente all’ano.
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Durante lo sviluppo, i testicoli si formano all’interno della cavità addominale, in posizione adiacente ai reni.
Man mano che il feto si ingrandisce, i testicoli si spostano inferiormente e anteriormente verso la parete
addominale anteriore.
Il gubernaculum testis è un cordone formato da tessuto connettivo e fibrocellule muscolari, esteso dal
margine inferiore di ciascun testicolo alla parete di una piccola sacca peritoneale situata inferiormente. I
due gubernacula non si allungano durante lo sviluppo, cosicché i testicoli vengono mantenuti in posizione.
Durante il settimo mese di sviluppo, i testicoli si accrescono e gli ormoni stimolano la contrazione dei
gubernacula. Tutto questo determina lo spostamento dei testicoli, che migrano attraverso la muscolatura
addominale accompagnati da piccole tasche peritoneali, in un processo noto come discesa dei testicoli.
Durante la discesa i testicoli sono accompagnati dai dotti deferenti, dai vasi sanguigni e linfatici e dai nervi
testicolari; queste formazioni, una volta che i testicoli hanno completato la discesa, rimangono unite a
formare il funicolo spermatico  È costituito dai vasi sanguigni e linfatici e dai nervi testicolari, avvolti da
strati di tessuto connettivo e muscolare. Ciascun funicolo spermatico ha inizio in corrispondenza dell’anello
inguinale profondo, attraversa il canale inguinale, per uscire poi a livello dell’anello inguinale superficiale e
raggiungere il rispettivo testicolo, all’interno della borsa scrotale.
Ogni funicolo contiene il rispettivo dotto deferente, l’arteria testicolare, il plesso pampiniforme della vena
testicolare e i nervi ileoinguinale e genitofemorale del plesso lombare (pag 382-385, 594-598, 602).
Il condotto ristretto che connette ciascuna loggia scrotale alla cavità peritoneale è detto canale inguinale.

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Lo scroto è suddiviso internamente da due camere separate; la partizione tra le due è marcata
esternamente da un ispessimento della superficie scrotale, una continuazione del rafe perineale, che si
estende lungo la linea mediana del perineo dell’ano, attraverso lo scroto, lungo la superficie ventrale del
pene.
Ogni testicolo occupa una cavità scrotale, e uno spazio ristretto separa la superficie esterna del testicolo
dalla superficie interna dello scroto.
La tonaca vaginale è una membrana sierosa che ricopre la superficie esterna di ciascun testicolo e riveste
internamente la cavità scrotale. Questa membrana riduce l’attrito tra le due superfici.
Lo scroto è formato da un sottile strato cutaneo con la sottostante fascia superficiale. Il derma contiene
uno strato di muscolatura liscia, il dartos, le cui contrazioni toniche sono responsabili delle caratteristiche
rugosità presenti sulla parete scrotale e aiutano il sollevamento dei testicoli.
Al di sotto del dartos vi è il muscolo cremastere, un muscolo scheletrico le cui contrazioni tendono lo
scroto e spingono il testicolo vicino la parete corporea. Le contrazioni si manifestano durante l’eccitazione
sessione e in risposta a variazioni di temperatura.
Il muscolo cremastere avvicina e allontana i testicoli dal corpo in maniera tale da rendere idonea la
temperatura testicolare (1,1 gradi). Se la temperatura atmosferica o corporea aumenta, il muscolo
cremastere si rilascia e i testicoli si allontanano dal corpo; se lo scroto si raffredda, ad esempio in seguito al
contatto con acqua fredda, il muscolo si contrae e avvicina i testicoli al corpo nel tentativo di preservare la
temperatura (riflesso cremasterico).
L’innervazione dello scroto avviene ad opera dei nervi sensitivi e motori del plesso ipogastrico, di rami dei
nervi ileoinguinale e genitofemorale e del nervo pudendo.
La vascolarizzazione avviene ad opera delle arterie pudende interne, delle arterie pudende esterne e del
ramo cremasterico delle arterie epigastriche inferiori.

Il testicolo è rivestito da uno strato di connettivo fibroso denso detto tonaca albuginea, ricoperto dalla
tonaca vaginale. Questa capsula fibrosa è ricca di fibre collagene che si estendono anche all’interno del
testicolo, formando setti convergenti verso il mediastino del testicolo, il quale sostiene i vasi sanguigni e
linfatici testicolari e i dotti che raccolgono gli spermatozoi, e li indirizza verso l’epididimo.

ANATOMIA MICROSCOPICA DEL TESTICOLO


I setti connettivali suddividono il parenchima testicolare in lobuli.
Nei lobuli sono distribuiti circa 800 tubuli seminiferi, sottili condotti spiralizzati ognuno dei quali ha una
lunghezza di circa 80cm. La produzione di spermatozoi si verifica all’interno di essi.
Ogni tubulo seminifero ha la forma di una U ed è connesso ad un unico tubulo retto, il quale entra nel
mediastino testicolare. Nell’ambito del mediastino, questi tubuli vanno a formare la rete testis, un reticolo
connesso all’epididimo mediante 15-20 condotti efferenti più ampi.

Ciascun tubulo è circondato da un sottile involucro e gli spazi tra i tubuli sono riempiti da tessuto
connettivo lasso. All’interno degli spazi si trovano numerosi vasi sanguigni e grosse cellule interstiziali che
hanno il compito di produrre gli ormoni sessuali maschili, detti androgeni.
Le funzioni del testosterone sono:
1. Stimolare la spermatogenesi
2. Promuovere la maturazione morfofunzionale degli spermatozoi
3. Mantenere la funzionalità degli organi accessori delle vie genitali maschili

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4. Determinare i caratteri sessuali secondari, influenzando lo sviluppo e la maturazione di organi di altri
apparati, come la distribuzione dei peli del viso e del tessuto adiposo, la massa muscolare e le dimensioni
corporee
5. Stimolare la crescita e il metabolismo in tutto il corpo
6. Influenzare lo sviluppo encefalico stimolando i comportamenti e gli impulsi sessuali

SPERMATOGENESI E MEIOSI
La spermatogenesi è il processo di formazione degli spermatozoi. Inizia nello strato cellulare più esterno
dei tubuli seminiferi. Cellule staminali, dette spermatogoni, si formano durante lo sviluppo embrionale ma
rimangono quiescenti fino alla pubertà. A partire dall’epoca di maturazione sessuale, gli spermatogoni si
dividono per tutto il corso della vita dell’individuo. Ad ogni divisione, una delle cellule figlie rimane nello
strato esterno del tubulo seminiferi (come cellula staminale indifferenziata) mentre l’altra viene spinta
verso il lume. Quest’ultima si differenzia in spermatocita primario, che si prepara a iniziare la meiosi, una
forma di divisione cellulare in cui si producono gameti che contengono metà corredo cromosomico e
vengono perciò definiti aploidi.
La meiosi comporta due divisioni che portano alla costituzione di 4 gameti diversi aploidi, contenenti
ciascuno 23 cromosomi singoli.
Nel testicolo, la I meiosi consiste nella divisione di uno spermatocita primario in due spermatociti
secondari, ognuno dei quali si divide e forma due spermatidi. Ogni spermatocita primario che entra in
meiosi genera 4 spermatidi.
La spermatogenesi è stimolata direttamente dal testosterone e indirettamente dall’ormone FSH; il
testosterone viene prodotto dalle cellule interstiziali del testicolo in risposta all’ormone LH.

SPERMIOGENESI
Ogni spermatide dà vita a uno spermatozoo tramite un processo maturativo chiamato spermiogenesi.
Durante la spermiogenesi, gli spermatidi sono accolti in invaginazioni del citoplasma delle grosse cellule di
Sertoli (nutrici e di sostegno). Queste ultime sono ancorate alla membrana basale del tubulo e si proiettano
verso il lume tra gli spermatociti in meiosi. Una volta che lo spermatide si è differenziato in spermatozoo
maturo, si stacca dalla cellula di Sertoli e raggiunge il lume del tubulo seminifero.
L’intero processo dura circa 9 settimane.

Cellule di Sertoli  Svolgono 5 importanti funzioni:


1. Mantenimento della barriera ematotesticolare: i tubuli seminiferi sono isolati dalla circolazione
generale tramite una barriera ematotesticolare, che può essere paragonata alla barriera
ematoncefalica. La barriera emato-testicolare è una struttura presente nei tubuli seminiferi formata
dalla cellule del Sertoli, costituita da giunzioni occludens per impedire il passaggio di molecole tra il
compartimento basale e quello adluminare, condizione necessaria per il normale funzionamento
dell'apparato genitale maschile.
2. Supporto alla spermatogenesi: la spermatogenesi è strettamente dipendente dalla stimolazione
delle cellule di Sertoli da parte degli ormoni FSH e testosterone. Le cellule di Sertoli stimolate
supportano la divisione degli spermatogoni e le divisioni meiotiche degli spermatociti.
3. Supporto alla spermiogenesi: la spermiogenesi necessita della presenza delle cellule di Sertoli, le
quali circondano e avvolgono gli spermatidi, fornendo loro sostanze nutritive e stimoli chimici
necessari allo sviluppo.

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4. Secrezione di inibina: le cellule di Sertoli secernono l’ormone inibina, che deprime la produzione
ipofisaria dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) e del fattore di rilascio delle gonadoproteine
(GnRH).
5. Secrezione di una proteina legante androgeni: la proteina legante gli androgeni (ABP) lega gli
androgeni. Si ritiene che questa proteina sia importante per l’innalzamento della concentrazione di
androgeni all’interno dei tubuli e la stimolazione della spermatogenesi.

STRUTTURA DEGLI SPERMATOZOI


In ogni spermatozoo si possono individuare tre regioni distinte: testa, corpo o segmento intermedio e
coda.
- La testa ha la forma di un uovo appiattito e contiene cromosomi altamente compattati. L’apice
contiene la vescicola acrosomale o acrosoma, un compartimento vescicolare rivestito da membrana
e contenente enzimi che intervengono nelle fasi preliminari della fecondazione.
- Un breve collo connette la testa al corpo. Il collo contiene entrambi i centrioli dello spermatide di
origine; i microtubuli del centriolo distale sono in continuità con quelli di corpo e coda.
- La coda rappresenta l’unico esempio di flagello di tutto il corpo umano. Un flagello permette lo
spostamento di una cellula da una regione ad un’altra.

VIE SPERMATICHE
I testicoli producono spermatozoi morfologicamente maturi, ma che ancora non hanno acquistato la
capacità fecondante perché quasi immobili. Le vie spermatiche dell’apparato genitale maschile provvedono
a maturazione funzionale, accumulo e trasporto degli spermatozoi.
Col progredire dello sviluppo, gli spermatozoi si staccano dalle cellule di Sertoli e si portano nel lume dei
tubuli seminiferi. La corrente del fluido provvede a trasportarli lungo i tubuli retti e attraverso la rete testis
nell’epididimo.
L’EPIDIDIMO si localizza lungo il margine posteriore del testicolo. È costituito da un lungo tubulo (7m)
ripiegato e avvolto su sé stesso a formare piccole circonvoluzioni a spirale.
L’epididimo può essere suddiviso in testa, corpo e coda.
- La testa è il tratto superiore; riceve gli spermatozoi dai condottini efferenti che provengono dal
mediastino testicolare
- Il corpo inizia distalmente all’ultimo condottino efferente e si estende inferiormente lungo il
margine posteriore del testicolo
- In prossimità del polo inferiore del testicolo, il numero delle circonvoluzioni diminuisce e ha inizio la
coda, che cambia direzione e si fa ascendente. In questo tratto l’epitelio cambia, scompaiono le
ciglia, e prosegue in quello del dotto deferente, che rappresenta la diretta continuazione della coda.
La coda è la regione principalmente coinvolta nell’accumulo di spermatozoi.

Le 3 principali funzioni dell’epididimo sono:


1. Controllo e modificazione della composizione del fluido prodotto dai tubuli seminiferi: l’epitelio
cilindrico pseudostratificato che riveste l’epididimo presenta stereociglia che incrementano la
superficie disponibile per secrezione e assorbimento all’interno del fluido tubulare.
2. Riciclaggio di spermatozoi alterati: i detriti cellulari e gli spermatozoi alterati vengono fagocitati e i
prodotti della degradazione enzimatica vengono rilasciati nel fluido interstiziale e prelevati poi dalla
circolazione dell’epididimo.

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3. Accumulo di spermatozoi e facilitazione della loro maturazione funzionale: Quando lasciano
l’epididimo gli spermatozoi sono maturi ma ancora immobili. Divengono immobili e completamente
attivi solo dopo il processo di capacitazione, che avviene in due fasi:
- Gli spermatozoi divengono mobili quando si uniscono alle secrezioni delle vescichette seminali
- Divengono fecondanti quando, in seguito all’esposizione alle condizioni esistenti all’interno delle vie
genitali femminili, cambia la permeabilità della loro membrana plasmatica.

Il trasporto lungo l’epididimo avviene grazie alla combinazione del movimento del fluido con le contrazioni
peristaltiche della muscolatura liscia. Dalla coda dell’epididimo gli spermatozoi passano nel
DOTTO DEFERENTE  ha una lunghezza di 40-45 cm. Inizia come continuazione della coda
dell’epididimo e risale attraverso il canale inguinale come parte del funicolo spermatico per entrare nella
cavità addominopelvica. Qui, il dotto deferente passa posteriormente alla vescica urinaria, curvando
inferiormente lungo la superficie laterale della stessa, verso il margine posterosuperiore della prostata.
Il tratto terminale del deferente si espande in una porzione definita ampolla deferenziale.
Oltre a provvedere al trasporto degli spermatozoi, il dotto può accumulare spermatozoi per parecchi mesi.
Il tratto terminale di ciascuna ampolla si unisce alla base della rispettiva vescichetta seminale per formare il
dotto eiaculatore, un breve condotto che penetra attraverso la capsula della prostata per aprirsi
nell’URETRA  si estende nella vescica urinaria all’apice del pene ed è lunga 15-20 cm. È suddivisa nelle
regioni prostatica, membranosa e peniena. Rappresenta una via di passaggio comune agli apparati urinario
e genitale.

GHIANDOLE ANNESSE ALL’APPARATO GENITALE MASCHILE


Queste ghiandole sono: vescichette seminali, prostata e ghiandole bulbouretrali. Le loro funzioni principali
sono attivare gli spermatozoi, fornire agli spermatozoi i nutrienti necessari per la loro motilità e produrre
sostanze a funzione tampone in grado di neutralizzare l’acidità dell’uretra e della vagina.
 Vescichette seminali: sono situate ai lati della linea mediana immerse nel tessuto connettivo e si
trovano tra la parete posteriore della vescica e la parete anteriore del retto. Ogni vescichetta è una
ghiandola tubulare con una lunghezza di circa 15 cm. Ciascun tubulo presenta numerosi rami
laterali brevi e l’intero complesso è avvolto e ripiegato a formare una massa compatta che si
assottiglia progressivamente da 5cm a 2,5cm.
Si tratta di ghiandole molto attive, dotate di un epitelio di rivestimento cilindrico pseudostratificato,
la cui secrezione contribuisce per il 60% al volume del liquido seminale.
Il fluido prodotto contiene prostaglandine, fattori di coagulazione e concentrazioni relativamenre
alte di fruttosio.
Al momento della eiaculazione, il liquido seminale viene riversato nel dotto deferente grazie
all’affetto delle contrazioni peristaltiche del deferente, delle vescichette seminali, gli spermatozoi
iniziano a battere il flagello, divenendo molto mobili.
 Prostata: è un piccolo organo ghiandolare con una ricca componente fibromuscolare di forma
rotondeggiante che circonda la prima porzione dell’uretra. Il parenchima ghiandolare è costituito
da un grappolo di 30-50 ghiandole tubulo alveolari composte, circondate da uno spesso strato di
fibrocellule muscolari lisce.
La prostata produce una secrezione lievemente acida, il liquido prostatico. Oltre a diverse
componenti, la secrezione prostatica contiene il plasma seminale, un composto che può contribuire

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a prevenire infezioni del tratto urinario maschile. Queste secrezioni vengono riversate nell’uretra
prostatica in seguito a contrazioni della componente muscolare.
 Ghiandole bulbouretrali: dette anche ghiandole di Cowper, sono due piccoli corpuscoli
rotondeggianti situati alla base del pene, compresi nello spessore del diaframma urogenitale. Il
dotto escretore di ciascuna ghiandola decorre parallelamente all’uretra peniena per 3-4 cm prima
di aprirsi nel lume uretrale. Sono classificate come ghiandole tubuloalveolari mucose, il cui secreto
è rappresentato da un muco denso, appiccicoso e alcalino, che contribuisce a neutralizzare l’acidità
dell’urina che può permanere nell’uretra e provvede a lubrificare l’apice del pene.

 SPERMA
Una normale eiaculazione rilascia 2-5ml di sperma. Questo volume di fluido, definito eiaculato, contiene:
- Spermatozoi: una normale conta spermatica ammonta a 20-100 milioni di spermatozoi per millilitro
di sperma.
- Liquido seminale: la componente fluida dello sperma, è una miscela di secrezioni ghiandolari che
presenta una composizione in ioni e nutrienti peculiare. Il liquido seminale contiene le secrezioni
combinate di vescichette seminali (60%), prostata (30%), cellule di Sertoli ed epididimo (5%) e
ghiandole bulbouretrali (5%).
- Enzimi: nel liquido seminale sono presenti vari enzimi importanti, tra i quali una proteasi che può
contribuire a dissolvere il muco vaginale e la plasmina seminale, enzima antibatterico, attivo anche
nei confronti di E.coli.

 PENE
È un organo tubulare che contiene la porzione distale dell’uretra. Ha il compito di condurre l’urina
all’esterno del corpo e lo sperma all’interno della vagina durante il rapporto sessuale. Viene suddiviso in
tre regioni:

- Radice, porzione fissa che connette il pene ai rami dell’ischio nell’ambito del trigono urogenitale,
subito al di sotto della sinfisi pubica
- Corpo (asta), porzione tubulare mobile che contiene masse di tessuto erettile
- Glande, porzione distale espansa che circonda l’orifizio uretrale esterno.

La cute che circonda il pene è generalmente priva di peli e ha una pigmentazione un po’ più scura rispetto
alle altre parti del corpo. Il derma contiene uno strato di muscolatura liscia e il connettivo lasso sottostante
contiene arterie superficiali, vene e vasi linfatici ma poche cellule adipose e ha il compito di permettere alla
cute sottile di muoversi senza deformare le strutture sottostanti.

L’apice del pene è circondato da una piega cutanea chiamata prepuzio, che inizia in corrispondenza del
collo e continua al di sopra del glande. Il prepuzio contiene ghiandole che secernono una sostanza cerosa
detta smegma. Questo rappresenta un’ottima fonte di nutrimento per i batteri, infatti in questa regione
sono frequenti infiammazioni ed infezioni. Questo problema viene evitato praticando la circoncisione, con
la rimozione chirurgica del prepuzio.

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Profondamente al tessuto connettivo lasso sottostante il derma vi è un fitto reticolo di fibre elastiche a
circondare le strutture interne del pene.
Gran parte del corpo del pene risulta costituita da 3 colonne cilindriche disposte parallelamente, formate
da tessuto erettile, ovvero un labirinto di canali vascolari separati in modo incompleto da fasci di
connettivo elastico e da fibrocellule muscolari lisce. In stato di riposo, le diramazioni arteriose sono
costrette e le fibrocellule muscolari sono in tensione; in seguito a stimolazione parasimpatica, la
muscolatura liscia delle pareti arteriose si rilascia, e di conseguenza i vasi si dilatano, il flusso sanguigno
aumenta, i canali vascolari vengono riempiti di sangue e si manifesta l’erezione del pene.
Sulla superficie ventrale del pene si trovano i due corpi cavernosi cilindrici, separati da un setto sottile e
circondati da collagene. A livello della base, essi divergono a formare le radici del pene. I corpi cavernosi si
dirigono distalmente lungo il pene fino al glande. Ogni corpo contiene un’arteria profonda del pene.
L’uretra peniena è circondata dal corpo spongioso, un manicotto di tessuto erettile che si estende dalla
fascia superficiale del diaframma urogenitale all’apice del pene, dove si espande a formare il glande. Il
bulbo del pene rappresenta l’estremità prossimale ispessita del corpo spongioso.

Dopo che si è verificata l’erezione, il rilascio dello sperma avviene in due fasi:
- Durante l’emissione il sistema nervoso simpatico coordina le contrazioni peristaltiche che viaggiano
lungo il dotto deferente, le vescichette seminali, la prostata e le ghiandole bulbouretrali. Tali
contrazioni miscelano le componenti fluide dello sperma all’interno delle vie spermatiche.
- In seguito avviene l’eiaculazione, con potenti contrazioni ritmiche che hanno inizio a carico dei
muscoli ischiocavernoso e bulbocavernoso.

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