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L’apparato genitale maschile è responsabile della produzione e della trasmissione degli spermatozoi nelle vie
genitali femminili.

Apparato genitale maschile!


Il sistema riproduttivo maschile è formato dai testicoli, ovvero gli organi sessuali primari, e da una serie di
dotti o vie genitali, che comprendono i condottini efferenti, l’epididimo, il dotto deferente, il dotto
eiaculatore, l’uretra. In più sono presenti anche una serie di ghiandole esocrine responsabili della produzione
diretta di liquido seminale.

I testicoli sono accolti all’interno dello scroto, e embriologicamente si formano dalla cavità addominale.
Il testicolo è rivestito da uno strato di connettivo fibroso, la tonaca albuginea. La tonaca presenta delle fibre
collagene, che si estendono anche all’interno del testicolo, dividendolo in setti. Tutti i setti del testicolo
convergono verso il mediastino, il centro, dove convergono anche i vasi sanguigni.
I setti dividono il parenchima in lobuli, dove sono presenti i tubuli seminiferi. Ogni tubulo seminifero è
connesso ad un tubulo retto, che entra nel mediastino del testicolo.
Tutti questi tubuli retti che arrivano nel mediastino formano la rete testis, un reticolo che è connesso
all’epididimo tramite i condottini efferenti.
Gli spazi tra i tubuli seminiferi sono riempiti di tessuto connettivo lasso, dove si trovano vasi sanguigni e
cellule endocrine interstiziali, le cellule di Leydig.
Altre cellule molto importanti nella maturazione degli spermatozoi sono le cellule del Sertoli, ancorate alla
membrana del tubulo, dove si proiettano verso il lume.
Le cellule del Sertoli hanno funzioni molto importanti, come la creazione della barriera ematotesticolare,
grazie alle giunzioni serrate che si trovano tra le cellule. In più circondano e avvolgono gli spermatidi per
permettere loro la differenziazione.
Una volta terminata la maturazione a livello dei tubuli seminiferi, gli spermatozoi si staccano dalle cellule del
Sertoli e si portano ai tubuli retti e alla rete testis poi. Infine vengono portati all’epididimo.
L’epididimo è un sottile condotto sulla parete posteriore del testicolo di cui possiamo distinguere 3 parti: la
testa, il corpo, la coda. L’epididimo ha il compito di comunicare con il dotto deferente, un ulteriore canale
che si estende dall’epididimo appunto fino al dotto eiaculatore. Qui gli spermatozoi possono sostare anche
per molti mesi. L’ultimo tratto del dotto deferente forma insieme al dotto escretore di una vescichetta
seminale il dotto eiaculatore. Il dotto eiaculatore, la prostata e le ghiandole bulbouretrali contribuiscono alla
formazione del liquido seminale.
Il dotto eiaculatore è l’ultimo tratto delle vie genitali, e origina dalla confluenza tra il dotto deferente e le
vescichette seminali. Esso attraversa la prostata e termina nell’ uretra prostatica. Qui gli spermatozoi
vengono infine espulsi all’esterno.
Il movimento degli spermatozoi è dovuto ai movimenti peristaltici della muscolatura liscia.
Durante tutto il percorso degli spermatozoi ad essi vengono aggiunti i secreti dei dotti e delle ghiandole
esocrine accessorie, che contribuiscono alla formazione del liquido seminale.
In generale, in un uomo vengono prodotti circa 3 ml per eiaculato che contengono 200/300 milioni di
spermatozoi.

La vascolarizzazione delle gonadi maschili avviene tramite le arterie gonadiche, che nascono a livello della 2
vertebra lombare dall’aorta addominale.
Epitelio seminifero!
I tubuli seminiferi sono formati da un epitelio che si chiama Epitelio Seminifero appunto.
L’epitelio seminifero è costituito da cellule germinali e da cellule somatiche, le cellule del Sertoli.

In più i tubuli seminiferi presentano una tonaca propria costituita da una membrana basale e muscolatura
liscia.

Le cellule del Sertoli sono appunto la componente somatica dell’epitelio seminifero.


Hanno una struttura particolare, e si trovano appunto nei tubuli seminiferi. Hanno una forma circa a
triangolo/colonna, con la base verso la membrana del tubulo e la testa verso il lume del tubulo. Quando
furono scoperte da Sertoli furono chiamate anche cellule ramificate perchè presentano dei prolungamenti
citoplasmatici che avvolgono le cellule germinali dei tubuli e le accompagnano durante il loro percorso
differenziativo.
Le cellule del Sertoli hanno vari ruoli fondamentali per la produzione corretta degli spermatozoi:
• Sostegno strutturale e nutritivo
• Degradazione di cellule germinali degenerate
• Regolazione del rilascio di spermatozoi
• Secrezione di molecole che controllano la presenza dell’ormone FSH
• Produzione di lattato a partire dal glucosio, essenziale per la corretta progressione degli spermatozoi.

In più, le cellule del Sertoli si occupano della formazione della barriera emato-testicolare, grazie alla
presenza tra le cellule stesse di giunzioni occludenti. Questa barriera porta alla formazioni di due ambienti
distinti: il compartimento basale e il compartimento adluminale, sempre importante per la corretta
maturazione. In più la barriera è importante per definire la barriera immunologica, cioè protegge le cellule
germinali dall’azione del sistema immunitario.
Spermatogenesi
In breve, la spermatogenesi è la maturazione degli spermatogoni in spermatozoi. Per ogni spermatogoni o
Ad o Ap che entra in spermatogenesi, si formano 4 cloni B3 e 32 spermatidi.
La produzione può essere divisa in 3 fasi:

Fase mitotica -> nella fase mitotica, che dura 20 giorni, si parte da una popolazione eterogenea di
spermatogoni chiamati indifferenziati che comprende gli Ad (A dark) e gli Ap (A pale), che si differenziano
per la morfologia della cromatina, la prima più intensa, la seconda più dispersa. Gli spermatogoni
indifferenziati danno origine agli Spermatogoni B, o spermatogoni differenzianti.
Gli spermatogoni B si dividono mitoticamente, e producono spermatogoni B2 e poi B3. Gli spermatogoni
B3 infine danno origine agli spermatociti primari in preleptotene.

Fase meiotica -> la fase meiotica inizia appunto con gli spermatociti primari in preleptotene, che duplicano il
loro DNA. La prima divisione meiotica porta alla formazione degli spermatociti secondari, che a loro volta
iniziano la seconda divisione meiotica, non preceduta da duplicazione di DNA, che porta alla formazione di
4 spermatidi rotondi. L’intero processo meiotico dura nell’uomo 24 giorni.

Spermiogenesi -> la spermiogenesi, che dura circa 30 giorni, inizia con lo spermatida rotondo, che dovrà
trasformarsi da una cellula rotonda ad una cellula altamente polarizzata, lo spermatozoo. La spermiogenesi
può essere schematizzata in 4 fasi:
• Fase del Golgi: determina l’inizio della formazione dell’acrosoma. Una serie di granuli, che originano
dall’apparato di Golgi, confluiscono tra loro fino a formare un’unica vescicola acrosomica.
• Fase del cappuccio: in questa fase la vescicola acrosomica si ingrandisce fino a rivestire i 2/3 della
superficie nucleare. I due centrioli si dispongono al lato opposto del cappuccio acrosomiale.
• Fase acrosomiale: dal centriolo prossimale comincia a originarsi il flagello, dove cominciano a migrare
anche i mitocondri cellulari. Sempre in questa fase un fascio di microtubuli, chiamato Manchette, si
dispone dal cappuccio acrosomiale al flagello.
• Fase di maturazione: in questa ultima fase il DNA si condensa molto, e la testa assume quella tipica
struttura ovalare. In più, il citoplasma è espulso e viene degenerato dalle cellule del Sertoli.
L’ultima fase è la spermiazione, cioè gli spermatozoi si staccano dalle cellule del Sertoli ed entrano nel lume
del tubulo.
Struttura degli spermatozoi!
Uno spermatozoo maturo è lungo circa 60/70 micrometri. Le sue componenti principali sono l’acrosoma,
ovvero la testa, e il flagello.
Il nucleo è ovviamente aploide, cioè contiene 23 cromosomi. Contiene cromatina estremamente compatta, e
trascrizionalmente inattiva quindi. L’acrosoma presenta due membrane, una esterna e una interna. Quella
esterna è in contatto con la membrana plasmatica, invece quella interna è in contatto con la membrana
nucleare. L’acrosoma contiene diversi enzimi litici importantissimi nella reazione acrosomiale, cioè nel
passaggio dello spermatozoo nella zona pellucida durante la fecondazione.

Il flagello è divisibile in 4 parti: collo, segmento intermedio, segmento principale, segmento terminale.
Il collo presenta un centriolo e da origine a colonne longitudinali fibrose che si continuano fino al segmento
principale. Queste fibre sono fondamentali per permettere al flagello di piegarsi, infatti circondano
l’assonema, cioè la struttura mitrotubulare composta da 9 triplette+2 microtubuli.
Nel segmento intermedio sono contenuti circa 100 mitocondri per il fabbisogno energetico dello
spermatozoo. Tra segmento intermedio e segmento principale c’è un restringimento chiamato annulus.
Gli altri tratti presentano sempre fibre longitudinali.

Ciclo e onda dell’epitelio seminifero!


Per portare a compimento un ciclo della spermatogenesi ci vogliono 74 giorni, ma ogni 16 giorni una nuova
famiglia di spermatogoni inizia la sua divisione cellulare. In ogni area del tubulo si sviluppano quindi
simultaneamente 4-5 generazioni di spermatozoi. In ogni area del tubulo le diverse generazioni di cellule che
si sviluppano sono definite associazioni cellulari o stadi. Sono stati identificati 6 diversi quadri di
associazioni cellulari. La sequenza completa delle varie associazioni cellulari è definita ciclo dell’epitelio
seminifero, cioè il tempo che intercorre tra la comparsa in una zona del tubulo di due associazioni cellulari
uguali. L’onda dell’epitelio seminifero è definita da una serie completa di tratti adiacenti di tubulo seminifero
contenenti l’insieme delle specifiche associazioni cellulari.

Regolazione ormonale !
L’inizio e il mantenimento della spermatogenesi sono processi che devono essere finemente controllati dagli
ormoni. L’inizio della spermatogenesi è dettato dalla liberazione di GnRH da parte dell’ipotalamo, che
stimola quindi l’ipofisi a produrre FSH ed LH.
L’FSH agisce sulle cellule del Sertoli, l’LH su quelle di Leydig. Il testosterone produce in risposta a LH
testosterone.

L’FSH ha il compito di controllare la proliferazione delle cellule del Sertoli, questo perché le cellule del
Sertoli si occupano del controllo di un certo numero di spermatozoi, quindi il loro numero è strettamente
legato a quello degli spermatozoi prodotti. A loro volta le cellule del Sertoli producono fattori di crescita e
metaboliti che controllano e nutrono la loro popolazione di spermatozoi. Le cellule del Sertoli producono
anche acido retinoico, fondamentale per il progredire dei processi cellulari, e altri fattori come l’inibina,
l’attivina.

L’LH si occupa della regolazione del rilascio di testosterone da parte delle cellule di Leydig.
Il testosterone, prodotto dalle cellule di Leydig, inizia ad essere prodotto intorno alla 8 settimana di
sviluppo, e contribuisce alla formazione dei caratteri maschili nel feto. Gli spermatozoi non hanno recettore
per il testosterone, lo hanno solo le cellule del Sertoli. Il T in generale aiuta la maturazione e il
differenziamento, ed evita il distacco maturo dalle cellule del Sertoli e l’apoptosi.

In ultimo gli estrogeni sono prodotti localmente dalle cellule delle gonadi per modificazione chimica di un
altro ormone.
Privilegio immunitario del testicolo!
Il nostro organismo acquisisce la competenza immunologica nella fase prenatale, quando ancora non è
ovviamente attiva la spermatogenesi.
La spermatogenesi si attiva alla pubertà, per cui gli spermatozoi potrebbero potenzialmente essere
riconosciuti come antigeni, ma ciò non succede.
Questo privilegio immunologico è dovuto in gran parte alla presenza della barriera emato-testicolare.

Gli spermatozoi completano la loro maturazione iniziale all’interno dell’epididimo. L’epididimo presenta
varie popolazioni cellulari dotate di stereociglia, che permettono una maggiore interazione con gli
spermatozoi. All’interno del canale si crea un ambiente protetto per gli spermatozoi, condizionato da varie
proteine. Gli spermatozoi vengono immessi nel liquido seminale, e insieme formano lo sperma. Soltanto una
volta entrati nell’epididimo acquisiscono la motilità.

Dopo essere stati immessi nella vagina tramite l’eiaculazione, gli spermatozoi devono essere ulteriormente
maturati tramite un processo chiamato Capacitazione, che avviene all’interno delle vie genitali femminili.
La capacitazione consiste in una serie di procedimenti, tra cui la rimozione di colesterolo, e la fosforilazione
di alcuni substrati. Questi procedimenti causano l’ipermotilità dello spermatozoo, che a questo punto è in
grado di andare incontro alla reazione acrosomiale. Grazie alla capacitazione, gli spermatozoi sono in grado
di unirsi alla zona pellucida.

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