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nella 3-a settimana dopo la fecondazione (la quinta settimana dal primo giorno dell’ultimo ciclo
mestruale) il prodotto del concepimento ha raggiunto la fas del disco embrionale ed entra nella
tappa di gastrulazione caratterizzata dai seguenti processi:
- induzione e rimodernamento dei tessuti;
- migrazione cellulare;
- organizzazione morfogenetica.
dopo che l’embrione si è annidato con successo, soffre di ristrutturazione e differenziazione delle
cellule componenti. ha luogo una riorganizzazione delle cellule che sono disposte in tre strati:
ectoderma, mesoderma, endoderma intraembrionale. dal mesoderma assiale si forma la
notocorda (corda dorsale) che induce lo sviluppo iniziale del sistema nervoso e della colonna
vertebrale. si forma il tubulo cardiaco primitivo che è animato da contrazioni iniziando dal
ventesimo giorno di vita intrauterina. si sviluppa una rete vascolare che permette scambi di
sostanze con sangue materno e così avviene il passaggio alla modalità di nutrizione emotrofica.
il processo attraverso il quale il disco embrionale didermico diviene trilamellare si chiama
“gastrulazione”. durante la gastrulazione si verificano i seguenti eventi:
- appare la linea primitiva;
- si forma la notocorda;
- differenziazione del mesoderma embrionale;
- trasformazione del disco bilaminare in un disco trilamellare;
- differenziazione gli organi primordiali dai tre foglietti embrionali.
la gastrulazione inizia al quindicesimo (età di fertilizzazione), insieme con l’apparizione della linea
primitiva per la superficie del disco embrionale, come risultato della proliferazione e migrazione
delle cellule epiblastiche nel piano medio sagittale della linea primitiva. con l’accumulo di nuove
cellule epiblastiche pluripotenti, che si dividono
rapidamente, estremità cranica della linea primitiva si è
ispessita costituendo il nodo primitivo di hensen. in
concomitanza, attraverso l’invalidazione delle cellule
epiblastiche, all’interno della linea primitiva nasce un
fossato primitivo che prosegue al centro del nodo
primitivo con una piccola depressione chiamata fossetta
primitiva. una volta apparita la linea primitiva si possono
identificare:
- l’asse cranio-caudale;
- il polo cranico ed il polo caudale;
- la faccia ventre e faccia dorsale dell’embrione;
- margine destro e margine sinistro.
le cellule mesenchimali a livello della linea primitiva
migrano come segue:
- tra ectoderma ed edoderma, dal centro alla periferia del disco embrionale trilamillare, che forma
il terso foglio il terzo foglio del disco trilamillare, chiamato
mesoderma intraembrionale.
-al polo cranico dell’embrione, da una parte e dell’altra al
processo notocorde e intorno alla placca precordiale,
formando carnalmente ad esso il mesoderma cardiogeno
disposto a forma di ferro di cavallo.
-ai lati del disco embrionale trilamillare, la cui periferia
continua con il mesoderma exstraembrionale.
-nella regione caudale, penentrando nel peduncolo di
fissazione come mesoderma secondario.
le cellule mesenchimali osservate nella fossetta primitiva del
nodo primitivo descritto da Hensen migra carnalmente e
mediamente, formando una cordone cellulare chiamato
processo notocordiale o lamina notocordale.
hydramnios: può avere cause materne, quella più frequente è il diabete materno insultino dipendente;
così come cause fetali che impediscono la deglutizione e/o la penetrazione del liquido amniotico nel
tratto digestivo. a queste si aggiungono altre malformazioni fetali come: anecefalia, formazioni tumorali
digestive e respiratorie, fistole esofago-tracheali, ernia diaframmatica.
oligoamnios: può verificarsi come conseguenza di una disfunzione della placenta, che determina sia la
riunione della quantità di liquido amniotico sia uno sviluppo fetale intrauterino ritardato; altre cause sono
infezioni del tratto urinario inferiore e agenzia renale.
saco vitellino
il sacco vitellino primario chiamato anche cavità esocelomica o lecitocele o sacco di Yolk, si
costituisce all’otto- nono giorno di sviluppo del prodotto di concepimento, per raddoppiamento delle
cellule dell’endoderma primario del pavimento del germoglio embrionale. è delimitato da una parte dagli
endoplasmi che costituiscono il soffitto del sacco vitellino, dell’altra parte invece dalle cellule piatte della
membrana esocelomica (membrana di Heuser), ricoperte da mesenchima exstraembrionale splenico.
il sacco vitellino secondario nasce trasformando il sacco vitellino primario, a seguito del cambiamento
che ha luogo nella zona di connessione dell’ipoblasto con la membrana di heuser. le due porzioni si
staccano e quella inferiore, di dimensioni ridotte, m forma una ciste che verrà eliminata.
il sacco vitellino definitivo, denominato anche vescicola ombelicale, esiste dalla terza settimana di
sviluppo del prodotto di concepimento. la porzione del sacco vitellino corrispondente all’endoderma
embrionale (situato nel soffitto del sacco vitellino) crea il tubo intestinale.
Il diametro del sacco vitellino si mantiene costante nelle settimane 6-10 di sviluppo del feto. a partire
dalla nona settimana di sviluppo del feto il sacco vitellino presenta modificazioni degenerative che
voglio condurre alla progressiva “sparizione\ distruzione” del sacco vitellino. La carità del sacco
vitellino contiene vitello con ruolo nutritivo che può essere utilizzato dall’embrione nei primi stadi di
evoluzione. il sacco vitellino contiene un ruolo essenziale nell’organogenesi per:
- la formazione del tubo intestinale;
- vasculogenesi ed ematopoiesi extra-embrionale;
- formazione di cellule germinali primordiali.
Alla fine della quarta settimana di sviluppo del feto, il saco vitellino ha
l’aspetto di una piccola vescicola piriforme (vescicola ombelicale) che si
apre nel segmento centrale del tubo digestivo attraverso un canale lungo
e stretto chiamato canale vitellino. alla fine del secondo mese di
gestazione, il sacco villino si avvolge in modo che al terzo mese, all’inizio
del periodo fetale, quasi scompare. Dopo la nascita la vescicola
ombelicale può essere osservata sotto forma di un corpo ovale con un
diametro di 1-5 mm, situato tra l’amnione ed il corion, a livello della
placenta o a qualsiasi distanza da esso.
Allantoide.
A causa dell'estensione del sacco embrionale e della progressiva rimozione dall'embrione del
trofoblasto, il peduncolo di connessione viene allungato e con esso l'allungamento del dotto
allantoico che attraversa il peduncolo di connessione ed entra in contatto con il corion
(membrana esterna dell’embrione) situato all'estremità caudale dell'embrione. L'allantoide può
essere paragonata ad un asse lungo il quale il mesenchima nel processo di vasculogenesi
avanza verso il corion, nell'area di formazione della futura placenta. Dopo la formazione del
cordone ombelicale, l'allantoide presenta due segmenti:
- il segmento extraembrionale rappresentato dal canale allantoico situato nel midollo
addominale; questo segmento coinvolge, persistono solo i vasi ombelicali.
- il segmento addominale situato nell'addome; da questo segmento si sviluppa la vescica e
l'uraco situati tra la vescica e l’ombelico.
Nella 7° settimana di sviluppo si sviluppa il setto uro-rettale di Tourneaux, che divide la cloaca
in due compartimenti:
-il compartimento anteriore, detto seno uro-genitale (Sinus urogenitalis), in cui si apre il canale
allantoico (canalul anatoidian).
- il compartimento posteriore, chiamato retto.
Il segmento prossimale della porzione addominale dell'allantoide partecipa alla formazione della
porzione craniale della vescica urinaria. Obliterando la porzione dell'allantoide tra la punta della
vescica e l'ombelico, si forma un cordone connettivale chiamato uraco chiamato legamento
ombelicale mediano. Per obliterazione incompleta dell'allantoide, compaiono cisti di uraco e la
totale mancanza di obliterazione del dotto allantoico determina l'aspetto della fistola vitellina
congenita, attraverso la quale l'urina dalla vescica drena a livello dell'ombelico.
Cordone ombelicale.
È l'organo attraverso il quale si stabilisce la connessione tra l'embrione / feto e la placenta. Si
sviluppa nella 5° settimana di vita intrauterina, quando sostituisce il sacco vitellino come fonte
di nutrienti per il feto. Il cordone ombelicale non è a diretto contatto con la circolazione
materna, ma è collegato alla placenta, attraverso la quale avviene lo scambio di sostanze da e
verso il sangue materno.
Il peduncolo di connessione si forma con lo sviluppo del celoma extraembrionale come ponte
tra il mesoderma extrembrionale splancnico situato sulla superficie del sacco vitellino e il
mesoblasto extraembrionale somatico che avvolge l’amnios, poi si riflette sul peduncolo di
connessione formando la sua sostanza mesenchimale e continua.
Il cordone ombelicale definitivo nasce dalla fusione e dal raggruppamento del peduncolo di
connessione con il peduncolo vitellino.
Placenta.
È un organo transitorio del tratto genitale femminile, presente solo in stato di gravidanza. Ha
forma discoidale, consistenza morbida, spessore massimo di 2-4 cm e diametro variabile di
pochi millimetri (nelle prime fasi della gravidanza) a circa 20 25 cm (a fine gravidanza).
Sia le strutture embrionali (trofoblasto) che quelle materne (endometriali) contribuiscono alla
formazione della placenta. Il trofoblasto appare molto presto. Durante la nidificazione, il
trofoblasto si differenzia in due strati:
-il sinciziotrofoblasto - lo strato esterno multinucleato, senza confini cellulari distinti (sincizio)
costituito da una massa citoplasmatica in cui sono presenti numerosi mitocondri, reticolo
endoplasmatico ruvido, apparato di Golgi, vacuoli lipidici e di colesterolo e numerosi nuclei
voluminosi;
- il citotrofoblasto - (strato di Langhans) disposto internamente, costituito da cellule
mononucleate con citoplasma più chiaro, che contengono mitocondri, ribosomi liberi,
poliribosomi, un reticolo endoplasmatico poco ruvido e granuli di glicogeno. Le cellule di
Langhans creano la giunzione tra di loro, ma anche con il sinciziotrofoblasto attraverso
desmosomi e zone occludenti.
Durante il quarto e il quinto mese la decidua forma numerosi setti deciduali che si proiettano
negli spazi intervilloso senza raggiungere il livello della placca corionica. Questi setti hanno
una regione centrale costituita da tessuto materno, ma la superficie è ricoperta da uno strato di
cellule sinciziali, in modo che il sangue materno nei laghi intervillosi sia sempre separato dal
tessuto fetale dal sincizio a livello dei villi. Come risultato della formazione di questi setti, la
placenta è divisa in diversi compartimenti chiamati cotiledoni. Poiché i setti deciduali non
raggiungono il livello della placca corionica, viene mantenuto il contatto tra gli spazi intervillosi
dei diversi cotiledoni.
La placenta ha una forma a disco con un diametro di 20-25 cm, uno spessore medio di 2,5 cm
essendo più spesso al centro (2-3 cm) e più sottile alla periferia (5-6 mm), del peso di 500-600
grammi 1/6 del peso del feto). La placenta normalmente si stacca dalla parete uterina circa 30
minuti dopo la nascita del feto. Dopo il distacco della placenta (parto), all'esame della faccia
materna della placenta si individuano 15-20 cotiledoni con la comparsa di aree prominenti
ricoperte da un sottile strato di deciduo basale. I fossati che separano i cotiledoni l'uno
dall'altro corrispondono ai setti decidui.
Funzioni della placenta.
La placenta è un organo temporaneo che consente la nutrizione dell'embrione e del feto
(scambi di nutrienti), la respirazione (scambio di ossigeno e anidride carbonica),
l'escrezione (eliminazione dei cataboliti fetali), la protezione della superficie da sostanze
chimiche e microbi e svolge un importante ruolo endocrino durante sviluppo fetale.
Al livello della placenta incontriamo i classici meccanismi di trasporto transmembrana:
1. trasporto passivo;
2. trasporto attivo;
3. trasporto vescicolare (endocitosi / esocitosi).
Gravidanza gemellare
Periodo di embriogenesi
Le caratteristiche generali che segnano il periodo embrionale sono: la forma generale del corpo e
l’apparizione degli organi primordiali.
Neurulazione
Durante la neurulazione, nella 4a settimana, prosegue il differenziamento dei tre fogli embrionali:
1. ectoderma embrionale
2. endoderma embrionale
3. mesoderma embrionale
La neurulazione è un processo indotto dalla notocorda, sotto l'influenza dell'ectoderma embrionale si
formano: la placca neurale, la fossa neurale, le creste neurali e il tubo neurale.
Nel 18 ° giorno di sviluppo intrauterino l'ectoderma nella regione cranica del disco embrionale, situato
dorsalmente dalla notocorda, prolifera per formare la placca neurale. Quest’ultima prosegue
lateralmente con l’ectoderma da cui si è formata attraverso un’area chiamata giunzione
neuroectodermica.
Inizialmente la placca neurale è situata cranialmente dal nodo primitivo.
Contemporaneamente all'allungamento della notocorda, la placca neurale si allunga fino alla
membrana orofaringea. Nello stesso giorno, la placca neurale si invagina lungo l'asse longitudinale
mediano (dorsale della notocorda) formando: il solco neurale sovrastante la notocorda e due buste
neurali disposte da un lato e dall'altro del solco neurale per tutta la sua lunghezza.
Successivamente questi involucri si fondono, si separano dall'ectoderma cutaneo trasformando il
solco neurale in un tubo neurale. La chiusura del tubo neurale si ottiene fondendo gli involucri neurali
sulla linea mediana. Questo processo inizia il giorno 22 e si evolve sia cranialmente che
caudalmente. All'inizio della 4a settimana, il tubo neurale primitivo comunica ampiamente con la
cavità amniotica attraverso due orifizi situati alle estremità, il neuroporo anteriore e il neuroporo
posteriore.
La neurulazione prosegue finalizzando la fusione e diminuendo progressivamente i due orifizi.
L’anteriore chiude il 25 e il posteriore due giorni dopo, il 27.
Man mano che si forma, il tubo neurale si separa dall’erectoderma da cui è nato. Una volta che il
solco neurale si chiude, le cellule situate nell'area della giunzione neuroectodermica invadono il
mesoblasto ai lati del tubo neurale e formano una massa cellulare comune, la cresta neurale.
Questa singola massa si separa in una porzione destra e una sinistra, che migra dorso-lateralmente
lungo il tubo neurale, e formano le creste neurali.
All'età di 21 giorni (età evolutiva) le creste neurali si trovano tra il tubo neurale e l'ectoderma
superficiale.
Il tubo neurale è il primordiale del sistema nervoso centrale. La formazione del tubo neurale è un
processo cellulare complesso e multifattoriale che coinvolge una cascata di meccanismi molecolari e
fattori estrinseci.
All'estremità cefalica del tubo neurale, sono disegnate tre vescicole cerebrali:
1. il cervello anteriore - il proencefalo
2. il cervello medio, il mesencefalo
3. il cervello posteriore, il romboencefalo.
Il tubo neurale situato vicino alle vescicole cerebrali dà origine al tessuto ependimale, ai neuroni e
alle cellule gliali del midollo spinale. La cavità all'interno del tubo neurale - il canale neurale (Canalis
neuralis) - dà origine al sistema ventricolare cerebrale e al canale ependimale.
Dalle creste neurali derivano:
1. gangli sensibili dei nervi cranici (eccetto la coppia VIIA);
2. gangli vegetativi;
3. gangli spinali;
4. muscolo dell'iride liscio;
5. leptomeningi (pia madre e aracnoide);
6. cellule gliali Schwann;
7. melanoblasti;
8. cellule del sistema APUD;
Mesoderma intraembrionale
Ciascuna colonna del mesoderma intra-embrionale para-assiale continua ventralmente con il
mesoderma intermedio.
Alla periferia del disco embrionale, il mesoderma intermedio si assottiglia per formare il mesoderma
intraembrionale laterale.
Il mesoderma intraembrionale laterale si divide in due fogli:
1. mesoderma intra-embroniale splancnico -splanchnopleura - che continua con il
mesoderma splancnico extraembrionale sulla superficie del sacco vitellino;
2. mesoderma intraembrionale somatico - somatopleura - che continua con il mesoderma
somatico extraembrionale sulla superficie dell'amnios.
La fine del terzo giorno della 20a settimana (età dello sviluppo)
il mesoderma intraembrionale entra nello stadio somitico. In
questa fase, che dura fino al trentesimo giorno di sviluppo, il
mesoderma paraassiale si differenzia dal centro dell'embrione
alle estremità craniche e dorsali, formando delle sporgenze,
chiamate somite e disposte metamericamente.. L'età
dell'embrione durante questo periodo può essere espressa dal
numero di coppie di somiti esistenti.
Le cellule somatiche hanno una grande capacità di differenziazione. Quelle che compongono le pareti
mediale e ventrale dei somiti si differenziano in cellule mesenchimali che migrano verso la notocorda
e il tubo neurale, costituendo gli sclerotomi.
Le cellule mesenchimali degli sclerotami si differenziano in fibroblasti, condroblasti e osteoblasti del
tessuto connettivo.
Dallo sclerotomo si formano:
-dura matern
-sclerotica
-colonna vertebrale
-miosettici situati tra i miotomi, che formeranno le costole e lo sterno
Gli sclerotomi mantengono le disposizioni metameriche dei somiti che si trova nella metameria della
colonna vertebrale.
-Il pronefro - il rene cefalico - si sviluppa nella regione dei somiti cervicali e nelle prime coppie di
somiti toracici. È una struttura transitoria e non funzionale.
-il mesonefro (Mesonephros) si differenzia nella regione dei somiti toracici e nella prima coppia
lombare dei somiti.
Il mesonefro partecipa allo sviluppo del tratto genitale e delle vie urinarie (trigono vescicale, uretere,
pelvi renale, grandi calici, piccoli calici, dotti collettori). Dal mesonefro si sviluppano il canale
mesonefrotico, i tubi mesonefrotici e il canale paramesonefrotico.
Il metanefro compare nella regione dei somiti lombari e nella prima coppia di somiti sacri. Dal
metanefro si sviluppano i nefroni del rene definitivo. I reni diventano funzionali nel 3 ° mese (età di
sviluppo), dopo aver effettuato le giunzioni tra il tubo collettore (sviluppato dal mesonefro) e il tubo
contorto distale del nefrone.
Nella 5a settimana (età di sviluppo) l'epitelio celomico sulla faccia mediale del mesonefro e il
mesenchima sottostante proliferano formando la cresta genitale, da cui si formeranno le gonadi.
Nella 4a settimana (età di sviluppo), con la delimitazione dell'embrione, compaiono gemme nel
mesenchima somatopleurico.
Dal mesenchima somatopleurico si forma.
-il derma e l’ipoderma della pelle nella regione scheletrica
-lo scheletro, le articolazioni e i muscoli degli arti:
-membrana sinoviale degli arti:
-pareti del corpo
-canale paramezofrotico (da cui si formano il tubo uterino, l'utero e parzialmente la vagina)
-il tubercolo genitale
Il rapido sviluppo delle vescicole cerebrali (situate nella metà cranica del tubo neurale) nella 4a
settimana determina la curvatura attiva dell'embrione in direzione cranio-caudale, che prevede
l'incubazione del tratto digerente e la sua incorporazione all'interno dell'embrione. In questa fase il
tubo intestinale è costituito da tre segmenti:
- intestino anteriore (Prosenteron),
- l'intestino tenue (Mesentere), -
-intestino posteriore (Mesentere).
Il lume del tubo intestinale è rivestito dall'endoderma definitivo, che forma la mucosa del tubo
intestinale (il rivestimento epiteliale del tubo intestinale).