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Durante l’embriogenesi sono distinguibili tre foglietti che daranno vita a tutti gli elementi del corpo umano:

endoderma, mesoderma ed ectoderma. Dalle cellule del mesoderma si sviluppa, ad un certo punto un
agglomerato di cellule detto notocorda, il quale stimola le cellule dell’ectoderma ad invaginarsi fino a che i
due margini non si incontrano dando luogo al tubo neurale, o mesoderma pre- cordale (che in realtà non
è mesoderma ma ectoderma)dal quale si svilupperà il sistema nervoso centrale; nella parte a lui
sovrastante sono presenti le cellule delle creste neurali, dalle quali si svilupperanno numerosissime
strutture per migrazione particolare di tali cellule; qui è presente inoltre un mesoderma paracordale che
possiamo vedere suddiviso in diversi piccoli blocchi i primi sette fusi tra loro detti somitomeri nella
regione cervicale, nelle regioni più caudali invece si possono distinguere diversi piccoli pezzi suddivisi detti
somiti.

Dai somitomeri, derivano i muscoli degli archi branchiali e le ossa del cranio che non derivano dalla cresta
neurale. Dalla cresta neurale, invece, derivano le ossa che non derivano dai somitomeri, e numerose altre
strutture, in quanto le cellule delle creste neurali migrano. Il condrocranio è una struttura nuova per gli
animali che hanno un cervello molto sviluppato, ed è praticamente una sorta di precursore del cranio
costituito di cartilagine; esso va a circoscrivere strutture importanti, come quelle sensoriali, e vengono
racchiuse dapprima con tessuto cartilagineo, tale tessuto, successivamente diverrà osso; tale cartilagine,
non deriva tutta dalla stessa struttura embrionale; il massiccio facciale ha, per lo più, origine crestale; il
corpo dello sfenoide ha origine, invece dalla cartilagine ipofisaria che è un po' un intermedio; dietro, invece
la struttura basilare del cranio, si origina per lo più dalla cartilagine paracordale. La mandibola e la mascella
hanno una ossificazione condrale, al contrario dell'etmoide, che pur avendo la stessa derivazione crestale
ha una ossificazione indiretta. La parte dei somiti occipitali (4) da vita ai muscoli della lingua, ad esempio,
o a quelli dell'occhio innervati dai nervi cranici extra-archi branchiali, e anche all'occipitale e a una buona
parte dell'atlante.

I somitomeri ( 7 fusi) danno luogo, come abbiamo detto, a una parte dei muscoli del cranio, una parte delle
ossa del cranio e una parte del connettivo del cranio; in particolare i muscoli che ritroveremo negli archi
branchiali.

Abbiamo 4 archi branchiali, che vanno a circondare la zona della faringe,( quest’ultima presente tre fori
anteriormente, Rino faringe, laringo faringe, oro faringe, mentre posteriormente e chiusa e contina
nell’esofago, mentre anteriormente continua nella laringe che però al passaggio del cibo viene chiusa da un
lembo di cartilagine detta epiglottide); ciascuno di essi avrà il suo nervo di riferimento, la sua cartilagine e la
sua arteria. In tutti gli archi è presente un solco esternamente e una tasca internamente, il solco dovrà
necessariamente chiudersi, tranne quello del primo arco branchiale che andrà a costituire il meato acustico
esterno, mentre dalla tasca interna avranno origine le diverse strutture, che poi andranno a migrare e
trovare la loro giusta ubicazione.

1. Il Primo arco faringeo presenta la cartilagine di Meckel, è caratterizzata dal nervo trigemino (5),
dalla sua tasca avrà origine la membrana uditiva; da tale arco avrà origine le ossa dei due terzi
inferiori della faccia, e anche martello e l’incudine (ossicini dell’orecchio medio); da esso avranno
origine diversi muscoli, tra cui quelli masticatori.
2. Il secondo arco faringeo presenta la cartilagine di Reichert, è caratterizzato dal nervo faciale (7),
e darà origine agli elementi del primo tratto del collo, al temporale, al corpo e alle piccole corna
dell’osso ioide e la staffa; dalla sua tasca avrà origine la tonsilla palatina.
3. Il terzo arco faringeo presenta anche esso la cartilagine di Reichert, è caratterizzato dal nervo
glosso faringeo (9); da esso avranno origine le grandi corna e la parte inferiore del corpo dell’osso
ioide e l’unico muscolo che avrà origine da esso sarà lo stileofaringeo; dalla sua tasca, invece avrà
origine la ghiandola paratiroide inferiore e il timo.
4. Il quarto arco faringeo è caratterizzato dalla cartilagine tiroidea e dall’epiglottide, è
caratterizzato dal ramo laringeo superiore del nervo vago (10); da esso avranno origine alcuni
muscoli del collo come i costrittori della faringe; dalla sua tasca avrà origine la ghiandola
paratiroide superiore e il corpo ultimo branchiale, qui giungono le cellule C della tiroide, che sono
quelle che hanno la capacità di produrre la calcitonina e sono di derivazione delle creste neurali, e
poi andranno a popolare la tiroide.

Come abbiamo detto i solchi degli archi faringei devono necessariamente chiudersi tutti tranne quella
del primo (meato acustico esterno), molto spesso ciò non avviene e si formano le cisti del collo.

Per quanto riguarda la derivazione delle ossa del cranio possiamo dire che, il neuro cranio e la volta
cranica provengoni in linea di massima dal mesoderma paracordale, quindi dai somitomeri; mentre lo
splancnocranio o massiccio facciale deriva dalle cellule delle creste neurali, o mesoderma precordale(
che in realtà non è mesoderma, ma ectoderma). Allo stesso modo alla base cranica abbiamo
derivazioni diverse; in particolare vedere la sua parte anteriore, ha una base cartilaginea di derivazione
del mesoderma paracordale (somitomeri), mentre dalla sella turcica in poi si può constatare una
derivazione dal mesoderma precordale.

Andiamo ad analizzare cosa deriva dalle varie strutture embrionali:

 dal tubo neurale deriva il cervello il midollo spinale, il nervo ottico, la retina e la parte neurale
dell’ipofisi.
 Dalla cresta neurale derivano invece i neuroni e le cellule gliali del sistema nervoso periferico,
aracnoide e pia madre, melanociti, midollare del surrene, derma della faccia e del collo,
muscoli dell’iride, cartilagine della faccia, setto tronconico del cuore.

Come si può ben vedere le cellule delle creste neurali danno origine a strutture diverse e lontane tra
loro; come è possibile questo? Non appena si forma il tubo neurale dall'ectoderma fuoriescono le
nostre cellule delle creste neurali che viaggiano secondo il codice HOX, particolari geni ne controllano
lo smistamento. Le nostre cellule delle creste neurali perdono inizialmente le adesioni e migrano grazie
alle loro integrine, che si attaccano alle fibronectine della matrice consentendo appunto il loro
avanzamento, proprio grazie alla regolazione su questa proteina permette di determinare il loro
percorso, infatti quando tale fibronectina diminuisce esse si riaggregano tra loro attraverso le caderine
e costituiscono la struttura che devono costituire ( midollare del surrene, tiroide ecc.); ci sono anche
molecole come le semaforine che comunque aiutano le cellule delle creste neurali a trovare la loro
strada. I geni omeotici, sono quelli che determinano lo schema corporeo, essi determinano anche
l'itinerario delle cellule delle creste neurali. Un altro gene con il suo prodotto influisce sul percorso
delle cellule delle creste neurali: il gene SOX9, che ha anche l’importante compito di andare a
determinare il sesso del feto.

La tiroide, ad esempio, opera un percorso, per poter giungere alla sua ubicazione; essa infatti origina
nel foro cieco poi scende attraverso il canale tireoglosso fino alla sua ubicazione, sotto la cartilagine
tiroidea e abbraccia la trachea; nel momento in cui non riesce a giungere nel luogo prestabilito si ha
una tiroide ectopica.

Le neurocristepatie, sono malattie che derivano da processi patologici che interessano le cellule delle
creste neurali,(ectoderma), che vanno a formare il cranio, i melanociti, i gangli del midollo spianale, la
midollare del surrene, parzialmente le meningi, e sono importanti nella formazione del cuore. Il
piebaldismo, ad esempio, è una malattia che praticamente prevede un malfunzionamento nella migrazione
delle cellule delle creste neurali, perché vi è un malfunzionamento in un recettore di queste cellule: il KIT.
Tale malattia si manifesta quindi con ipopigmentazione perché, mancando tale recettore alcune cellule
delle creste non possono diventare melanociti, infertilità in quanto questo recettore è necessario per la
formazione degli spermatozoi, e anemia, in quanto il recettore serve per la formazione degli eritrociti. Una
mancanza del prodotto del gene SOX 9 causa, invece, la displasia captomelica ( arto ricurvo).

I segmenti, non si trovano solo sul mesoderma paracordale, ma anche nel tubo neurale, in particolare nel
rombencefalo (mietencefalo e mielencefalo), con 7 divisioni detti rombomeri e nel prosencefalo che si
divide in telencefalo e diencefalo con tre divisioni dette prosomeri; il mesencefalo non presenta
suddivisioni. Le zone dei rombomeri possono essere divise in sette e a ciascun segmento corrispondono
delle cellule delle creste neurali dalla quale si originerà una struttura specifica; dal terzo e dal quinto
segmento, però non si originerà nulla, perché qui non vi sono cellule delle creste neurali che migrano.

La lingua possiamo considerarla sotto due aspetti: motorio e sensoriale- sensitivo (sensitiva cioè dolore,
pressione; sensoriale cioè gusto, olfatto ecc.). dal punto di vista motorio essa non deriva dagli archi
branchiali, in quanto è innervata dall'ipoglosso (12), nervo che appunto, non fa parte degli archi branchiali,
perché deriva dai somiti occipitali e non dai somitomeri. Dal punto di vista sensitivo- sensoriale essa può
essere divisa in tre zone: una anteriore una media e una posteriore.

 La zona anteriore è innervata dal faciale (7, che deriva dal secondo arco branchiale e riceve il senso
del gusto dalla lingua) e dal trigemino (5, che deriva dal primo arco branchiale, e riceve le
sensazioni tattili della lingua)
 La zona media della lingua è innervata dal glosso faringeo (9, che deriva dal terzo arco branchiale e
riceve le sensazioni del gusto in questa zona)
 La zona posteriore è innervata dal vago (10, che deriva dal quarto arco branchiale e riceve
sensazioni di gusto da questa zona)

Per ragioni embriogenetiche, appunto,la lingua ha una tripartizione. La lingua deriva, comunque dai
somiti e infatti la sua parte motoria è innervata dal 12, l’ipoglosso.

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