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INTRODUZIONE ALLA NEUROLOGIA OSTEOPATICA

PROGRAMMA DI NEUROLOGIA APPLICATA ALL’OSTEOPATIA

1° ANNO


ALESSIO BONINO

1
INTRODUZIONE

“L’osteopatia è globalità”.

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INTRODUZIONE

L’osteopatia è globalità.

Il sistema nervoso rappresenta una delle principali evidenze


anatomiche del concetto di globalità.

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INTRODUZIONE

L’osteopatia è globalità.

Il sistema nervoso rappresenta una delle principali evidenze


anatomiche del concetto di globalità. 


Il S.N. definisce gruppi di muscoli tra i quali esiste un passaggio


preferenziale di tono.

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INTRODUZIONE

L’osteopatia è globalità.

Il sistema nervoso rappresenta una delle principali evidenze


anatomiche del concetto di globalità. 


Il S.N. definisce gruppi di muscoli tra i quali esiste un passaggio


preferenziale di tono. 


Il S.N. connette strutture di diversa natura e funzione dando vita a


sistemi complessi composti da muscoli, visceri, vasi e articolazioni
destinati a condividere qualsiasi evento interno o esterno.

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INTRODUZIONE

L’osteopatia è globalità.

Il sistema nervoso rappresenta una delle principali evidenze anatomiche del concetto
di globalità. 


Il S.N. definisce gruppi di muscoli tra i quali esiste un passaggio preferenziale di


tono. 


Il S.N. connette strutture di diversa natura e funzione dando vita a sistemi complessi
composti da muscoli, visceri, vasi e articolazioni destinati a condividere qualsiasi
evento interno o esterno. 


”Un sistema è, in ambito scientifico, qualsiasi oggetto di studio che, pur essendo
costituito da diversi elementi reciprocamente interconnessi e interagenti tra loro o
con l'ambiente esterno, reagisce o evolve come un tutto, con proprie leggi generali”
(Treccani). Il S.N. è sostanzialmente un sistema omeostatico.

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INTRODUZIONE
L’osteopatia è globalità.

Il sistema nervoso rappresenta una delle principali evidenze anatomiche del concetto
di globalità. 


Il S.N. definisce gruppi di muscoli tra i quali esiste un passaggio preferenziale di


tono. 


Il S.N. connette strutture di diversa natura e funzione dando vita a sistemi complessi
composti da muscoli, visceri, vasi e articolazioni destinati a condividere qualsiasi
evento interno o esterno. 


”Un sistema è, in ambito scientifico, qualsiasi oggetto di studio che, pur essendo
costituito da diversi elementi reciprocamente interconnessi e interagenti tra loro o
con l'ambiente esterno, reagisce o evolve come un tutto, con proprie leggi generali”
(Treccani). Il S.N. è sostanzialmente un sistema omeostatico.

Qualunque sia il nostro approccio dobbiamo ricordarci che siamo sempre in relazione 


con il “tutto”.

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INTRODUZIONE

L’osteopatia è globalità.

Il sistema nervoso rappresenta una delle principali evidenze anatomiche del concetto 


di globalità. 


Il S.N. definisce gruppi di muscoli tra i quali esiste un passaggio preferenziale di tono. 


Il S.N. connette strutture di diversa natura e funzione dando vita a sistemi complessi
composti da muscoli, visceri, vasi e articolazioni destinati a condividere qualsiasi evento
interno o esterno. 


”Un sistema è, in ambito scientifico, qualsiasi oggetto di studio che, pur essendo
costituito da diversi elementi reciprocamente interconnessi e interagenti tra loro o con
l'ambiente esterno, reagisce o evolve come un tutto, con proprie leggi
generali” (Treccani). Il S.N. è sostanzialmente un sistema omeostatico.

Qualunque sia il nostro approccio dobbiamo ricordarci che siamo sempre in relazione 


con il “tutto”. 


Qualsiasi sia il fenomeno che interpretiamo dobbiamo ricordarci che esso è espressione
dell’attività omeostatica.
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IL SISTEMA NERVOSO
PANORAMIC A

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PANORAMIC A

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso è un complesso di organi che sta alla base delle


funzioni muscolari, sensoriali, psichiche e intellettive: sia degli
animali che degli esseri umani.

Esempi di tali funzioni sono la respirazione, la locomozione, la vista,


il dolore, la memoria, la conoscenza e la coscienza.

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso è formato dal cervello, dal midollo spinale,


dagli organi di senso e da tutti i nervi che mettono in
comunicazione questi organi con il resto del corpo.

Al suo interno è possibile distinguere dunque un sistema nervoso


centrale e un sistema nervoso periferico, a loro volta suddivisibili
in più componenti, ognuna dotata di una funzione specifica.

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ORGANIZZAZIONE BASE DEL SN

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso centrale è formato dal cervello e dal midollo


spinale.

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso centrale è formato dal cervello e dal midollo


spinale.

In un adulto, il primo contiene circa cento miliardi di cellule


nervose (i neuroni, le cellule funzionali del S.N.) e un numero
ancora più elevato di cellule che svolgono funzioni di supporto,
sostegno, trofismo, isolamento elettrico e difesa (note con il nome
di glia o cellule di nevroglia o neuroglia).

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso centrale è formato dal cervello e dal midollo


spinale.

In un adulto, il primo contiene circa cento miliardi di cellule


nervose (i neuroni, le cellule funzionali del S.N.) e un numero
ancora più elevato di cellule che svolgono funzioni di supporto,
sostegno, trofismo, isolamento elettrico e difesa (note con il nome
di glia o cellule di nevroglia o neuroglia).

Localizzato all'interno della scatola cranica, è formato da due


emisferi uniti fra loro ed è in continuità diretta con il midollo
spinale, che invece è una struttura cilindrica che scorre all'interno
della colonna vertebrale.

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso centrale è formato dal cervello e dal midollo spinale.

In un adulto, il primo contiene circa cento miliardi di cellule nervose (i


neuroni, le cellule funzionali del S.N.) e un numero ancora più elevato
di cellule che svolgono funzioni di supporto, sostegno, trofismo,
isolamento elettrico e difesa (note con il nome di glia o cellule di
nevroglia o neuroglia).

Localizzato all'interno della scatola cranica, è formato da due emisferi


uniti fra loro ed è in continuità diretta con il midollo spinale, che invece
è una struttura cilindrica che scorre all'interno della colonna vertebrale.

Entrambi sono circondati da una serie di membrane protettive (le


meningi).

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso centrale è formato dal cervello e dal midollo spinale.

In un adulto, il primo contiene circa cento miliardi di cellule nervose (i neuroni,


le cellule funzionali del S.N.) e un numero ancora più elevato di cellule che
svolgono funzioni di supporto, sostegno, trofismo, isolamento elettrico e difesa
(note con il nome di glia o cellule di nevroglia o neuroglia).

Localizzato all'interno della scatola cranica, è formato da due emisferi uniti fra
loro ed è in continuità diretta con il midollo spinale, che invece è una struttura
cilindrica che scorre all'interno della colonna vertebrale.

Entrambi sono circondati da una serie di membrane protettive (le meningi).

A proteggerli è anche il liquido cefalorachidiano prodotto dal cervello, che


scorre all'interno dello spazio delimitato da due delle meningi (la pia madre e
l'aracnoide).

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso centrale è formato dal cervello e dal midollo spinale.

In un adulto, il primo contiene circa cento miliardi di cellule nervose (i neuroni, le


cellule funzionali del S.N.) e un numero ancora più elevato di cellule che svolgono
funzioni di supporto, sostegno, trofismo, isolamento elettrico e difesa (note con il
nome di glia o cellule di nevroglia o neuroglia).

Localizzato all'interno della scatola cranica, è formato da due emisferi uniti fra loro
ed è in continuità diretta con il midollo spinale, che invece è una struttura cilindrica
che scorre all'interno della colonna vertebrale.

Entrambi sono circondati da una serie di membrane protettive (le meningi).

A proteggerli è anche il liquido cefalorachidiano prodotto dal cervello, che scorre


all'interno dello spazio delimitato da due delle meningi (la pia madre e l'aracnoide).

Da entrambi si dipartono nervi diretti verso altre parti del corpo.

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PROPRIETÀ GENERALI DEI NEURONI

DEFINIZIONE DI NEURONE: l’unità funzionale del sistema nervoso.


Esso ha una conformazione del tutto unica: lunghi processi che si allontanano dal corpo cellulare (vengono
chiamati dendriti se ricevono informazioni in entrata, sennò assoni, quando conducono segnali in uscita).
Forma, numero e lunghezza di assoni e dendriti sono variabili

PROPRIETÀ FISIOLOGICHE

- eccitabilità: rispondono agli stimoli (modificazioni ambientali)

- conducibilità: generano segnali elettrici



- secrezione: secerne un neurotrasmettitore (va a stimolare la cellula contigua)

CLASSIFICAZIONE MORFOLOGICA DEI NEURONI


In base a dove si trova il soma rispetto ai suoi processi/prolungamenti (ma anche a seconda di come questi
sono organizzati)

CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE DEI NEURONI



Neuroni sensitivi (afferenti): raccolgono gli stimoli esterni (chimici, pressori, termici, luminosi) e trasmettono
l’informazione al SNC
Neuroni motori o motoneuroni (efferenti): inviano risposte principalmente a muscoli e ghiandole

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S TRUTTURA DI UN NEURONE: ELEMENTI DI BASE
SOMA/PIRENOFORO: detto anche corpo cellulare. Presenta un nucleo grande centrale, organuli citoplasmatici, microtubuli e
neurofibrille.

DENDRITI: ramificazioni del soma che sono il sito della ricezione dei segnali. Più dendriti = più informazioni ricevute.

ASSONE: struttura cilindrica, generalmente non ramificata, specializzato nella conduzione rapida del segnale. Sono lunghi da
pochi mm a più di 1 m. L’assone termina con una arborizzazione finale, ciascuna delle quali si conclude, a sua volta, con un
BOTTONE SINAPTICO.

TERMINAZIONI SINAPTICHE: trasmissione dell’impulso ad altri21


neuroni o organi bersaglio
RICORDA

• DENDRITE: riceve…

• ASSONE: trasmette…

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CL ASSIFIC AZIONE MORFOLOGIC A DEI NEURONI

MULTIPOLARI: rappresentano il tipo più comune. Più di 2 processi,


ovverosia un assone e molteplici dendriti (tipici dei motoneuroni)

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TIPI DI NEURONE

BIPOLARI: hanno due processi separati dal soma (esempi: cellule


olfattive, neuroni della retina o sensitivi dell’orecchio interno).

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TIPI DI NEURONE

PSEUDOUNIPOLARI: o neuroni a T, sono costituiti da un corpo


cellulare tondeggiante e da un unico assone che si biforca dando
origine a due prolungamenti, uno periferico ed uno diretto al
sistema nervoso centrale, assetto che conferisce al neurone la
tipica forma a "T", da cui il nome. Come i neuroni bipolari, anche i
neuroni a T hanno la sola funzione di conduzione del segnale
elettrico, che può avvenire in entrambi i sensi, ma a differenza dei
neuroni bipolari, i neuroni pseudounipolari risultano più efficienti
e rapidi, dal momento che il segnale può passare da una
biforcazione all'altra senza dover necessariamente attraversare il
soma (che, nei bipolari, è posto di fianco al processo assonico e
non fra assone e dendrite!).

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TIPI DI NEURONE

ANASSONICI: hanno più di due processi ma l’assone non è


distinguibie. Localizzati per es. nell’encefalo, nella retina.

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CL ASSIFIC AZIONE FUNZIONALE DEI NEURONI

Neuroni afferenti o sensoriali: dai Recettori al SNC (corpo nel


ganglio sensitivo)

Neuroni efferenti o motori: dal SNC ai bersagli (corpo nel SNC)

Interneuroni: tra l’afferente e l’efferente, tutti nel SNC

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NEURONI SENSITIVI (AFFERENTI) DEI GANGLI SPINALI

Specializzati nella ricezione e trasmissione al SNC di impulsi


sensitivi raccolti in periferia tramite la porzione/terminazione
dendritica del ramo periferico degli assoni (centrifugo) -> recettori
(somatici e viscerali). Costituiscono il compartimento afferente del
SNP....

I loro assoni sono costituiti da fibre afferenti sensitive dei nervi


spinali e cranici

Il ramo centrale (centripeto) dell’assone trasporta l’informazione a


neuroni del SNC.

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TIPI DI SENSIBILITÀ

SENSIBILITA’ ESTEROCETTIVA:
- somatica generale (recettori pelle e mucosa)

SENSIBILITA’ PROPRIOCETTIVA:
-recettori posti nelle articolazioni, muscoli scheletrici, capsule

SENSIBILITA’ ENTEROCETTIVA:
-organi interni

La sensibilità può essere cosciente nel caso in cui arrivi alla corteccia celebrale

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NEURONI MOTORI O (EFFERENTI) SOMATICI E VISCERALI

(vedi immagine a seguire)

SOMATICI: originano (corpo) sempre nel SNC e trasportano gli impulsi motori
direttamente (un solo neurone) al bersaglio (muscolo scheletrico)

VISCERALI: lavorano in due per arrivare al bersaglio in quanto vi è un neurone


neurone pre e un neurone post gangliare

Il pre-gangliare origina (corpo) sempre nel SNC e si porta QUINDI a sinapsare con
il post-gangliare il cui corpo è localizzato a livello di gangli (SNP) viscerali/
autonomi, il cui terminale assone arriverà al “viscere bersaglio”.


Trasportano complessivamente impulsi motori e secretori ai bersagli (muscolatura
liscia, cardiaca, ghiandole)

Costituiti da fibre efferenti motorie dei nervi spinali e cranici

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INTERNEURONI

Si interpongono nei circuiti che iniziano con il neurone sensitivo


afferente e terminano con il neurone motore efferente; collegano
l’input sensitivo con l’output motorio costituendo delle reti, dei
circuiti atti alla elaborazione/integrazione delle informazioni
sensitive in entrata al SNC e alla coordinazione delle risposte
motorie in uscita

Hanno una funzione integrativa (sono multipolari -> 90% dei


nostri neuroni)

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NEVROGLIA (CELLULE DELL A GLIA)

Sono cellule di supporto ai neuroni e sono in rapporto di circa 50:1


FUNZIONE: proteggono i neuroni e li aiutano a funzionare.

Per es. un neurone che non deve essere in contatto con altri neuroni è
completamente coperto da nevroglia

SEI TIPI DI NEVROGLIA:

1- CELLULE EPENDIMALI
2- MICROGLIA
3- ASTROCITI
4- CELLULE SATELLITI
5- CELLULE DI SCHWANN
6- OLIGODENDROCITI

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Cellula ependimale: è la cellula che produce il LIQUIDO CEFALORACHIDIANO, con
funzioni meccaniche (sospensione cervello e facilitazione circolo sanguigno cerebrale) e
biologiche (veicola secrezioni ipofisarie, ormoni, insulina, B-endorfine, costituendo
l’agente più importante per la disintossicazione del tessuto nervoso).

Microglia: piccoli macrofagi che originano dai monociti (globuli bianchi). Perlustrano il
SNC e fagocitano i detriti cellulari dovuti a necrosi.

Astrociti (forma a stella): costituiscono circa il 90% del tessuto del SNC. Funzioni più
comuni: rete di sostegno per il SN, forniscono nutrimento e fattori di crescita neuronali, la
trasmissione sinaptica, formano tessuto cicatriziale

Cellule satelliti: circondano e delimitano i corpi dei neuroni nel sistema nervoso periferico
Esistono, quindi, le cellule satellite nei gangli spinali (a ricoprire neuroni pseudounipolari
di senso) e nei gangli del sistema nervoso autonomo (a ricoprire neuroni multipolari
questa volta visceromotori).

Cellule di Schwann: ricoprono le fibre nervose del SNP (formando una sorta di manicotto).

Oligodendrocita: avvolgono le fibre nervose del SNC


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MIELINA

La guaina mielinica è DUNQUE uno strato isolante intorno alla fibra


nervosa formata dalle membrane plasmatiche delle cellule gliali: gli
oligodendrociti formano la guaina intorno alle fibre del SNC, le
cellule di Schwann intorno alle fibre del SNP.

COLORE: bianco lucido.



Costituisce la SOSTANZA BIANCA dell’encefalo e del midollo
spinale.

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CONDUZIONE DEL SEGNALE


Il segnale viene condotto sulla superficie della fibra.

Velocità di conduzione del segnale dipende da:



-Diametro della fibra: più è grande e più il segnale è veloce
-Presenza della guaina mielinica: accelera la velocità.
-Es. le fibre mieliniche di grandi dimensioni hanno una velocità di
circa 120m/sec.
-Fibre mieliniche veloci (es. comandi motori)
-Fibre amieliniche lente (es. secrezione)

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SINAPSI

Punto d’incontro tra un neurone… e qualsiasi altra cellula.!!!!


RUOLO? Integrazione delle Informazioni .

Sinapsi asso-dendritica
Sinapsi asso-somatica
Sinapsi asso-assonica

SINAPSI CHIMICA: il neurone pre-sinaptico libera una sostanza chimica chiamata


NEUROTRASMETTITORE, che agisce a livello del neurone postsinaptico (stimolo).


ES. acetilcolina (giunzione neuromuscolare)


ES. noradrenalina (SN simpatico)

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RIASSUMENDO: avremo neuroni…

SENSITIVI: cellule che raccolgono informazioni dalla periferia

EFFETTORI/motori: cellule che inviano messaggi alla periferia (es.: contrazione


muscolare o secrezione)

INTERNEURONE: cellula che modula l’informazione in entrata-uscita (non sono né


sensitivi né motori dunque: sono anche chiamati neuroni di Golgi di tipo II, dal
momento che i loro prolungamenti assonici sono corti e non fuoriescono dal SNC).

SISTEMI BI-NEURONALI: sono alla base di risposte non elaborate (immediate)


definite anche semplicemente arco riflesso.

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QUINDI…

Sistema nervoso centrale (SNC) = Encefalo -> (nella cavità cranica)


+ Midollospinale-> (nel canale vertebrale)

Sistema nervoso periferico (SNP) = Tutto il tessuto nervoso al di


fuori del SNC (nervi e gangli nervosi)

COLLEGANO IL SNC alla periferia, all’ AMBIENTE ESTERNO ed


INTERNO e viceversa

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IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE
ALCUNE CONSIDERAZIONI

Nei vertebrati, il sistema nervoso centrale (SNC) è composto


dall'encefalo e dal midollo spinale...

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Sia l'encefalo che il midollo spinale sono strutture immerse in un
liquido protettivo, avvolte da membrane chiamate meningi,
ulteriormente protetti da un rivestimento osseo esterno.

I tessuti che costituiscono il sistema nervoso centrale sono formati


dalle cellule nervose analizzate poc’anzi (dette neuroni) che sono
di tipologie diverse: una parte di esse forma la cosiddetta
sostanza grigia; un'altra parte forma quella che viene chiamata
sostanza bianca (riprenderemo il concetto poco più avanti)

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Il midollo spinale, lungo 40-50cm è contenuto al centro del canale
vertebrale.

Il suo diametro di 1-2cm è molto più piccolo di quello del canale


che lo racchiude.

Lo spazio tra il midollo e le pareti ossee del canale (vedi immagine


seguente) è diviso dalla dura madre (vedremo fra poco) o meninge
esterna in due porzioni: l’una (spazio epidurale) è situata tra l’osso
e la dura madre; l’altra (spazio intradurale) contiene le meningi
molli cioè l’aracnoide e la pia meninge.

La pia meninge si accolla intimamente al midollo

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MENINGI SPINALI

Sono lamine connettivali disposte


intorno al midollo spinale, costituite da:

-PIA MADRE (membrana sottile e


traslucida che aderisce al midollo
spinale)


-ARACNOIDE (epitelio squamoso e
tessuto lasso costituito di fibre
collagene ed elastiche)

-DURA MADRE (membrana che aderisce


lassamente al midollo spinale, è più
esterna della pia madre)

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Uno strato di liquido, il liquido cefalo-rachidiano sì interpone tra l’aracnoide e la
pia madre.

Il midollo spinale, oltretutto, non occupa tutta la lunghezza del canale vertebrale,
ma discende nell’adulto fino al livello della seconda vertebra lombare L2 (cono
midollare).

La dura madre, invece, si prolunga sotto a questo livello in un cul di sacco che
discende fino alla seconda vertebra sacrale (cono durale).

Questo segmento è occupato dalle radici dei nervi destinati agli arti inferiori,
radici che costituiscono quella formazione nota con il nome di cauda equina (da L2
ad S5 dunque), un fascio di nervi spinali destinati alla regione pelvica e agli arti
inferiori.

Nello spazio situato al di dentro della dura madre, spazio intradurale, decorrono le
radici dei nervi spinali

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Lo spazio subaracnoideo è dunque lo spazio compreso tra la pia
madre e la membrana aracnoidea. E’ riempito di liquido
cefalorachidiano, con la funzione di nutrimento e protezione.

Lo spazio epidurale o peridurale è invece quello spazio compreso


tra la dura madre ed il periostio.

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MIDOLLO SPINALE

Una volta aperto il canale vertebrale, e sezionata la dura meninge,


appare il midollo. Le due masse regolari di sostanza grigia del midollo
spinale sono simili a due grosse virgole, la cui testa, situata in avanti, è
detta corno anteriore; la coda o estremità posteriore, rappresenta il
corno posteriore; le due virgole, sono legate per mezzo della
commessura grigia.

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S TRUTTURA DEL MIDOLLO SPINALE

In una sezione orizzontale del midollo si può evidenziare


internamente la SOSTANZA GRIGIA a forma di H, circondata
completamente da sostanza bianca

LA SOSTANZA GRIGIA ha scarse fibre, costituita principalmente


da soma, dendriti e parti prossimali degli assoni.

LA SOSTANZA BIANCA è posta alla periferia e presenta


abbondante contenuto mielinico oltre ad essere costituita da fasci
di ASSONI che collegano le diverse parti del SNC.

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Il midollo, presenta lateralmente una serie di prolungamenti
nervosi detti radici dei nervi spinali, i quali si dirigono verso i fori
di coniugazione situati tra il peduncoli delle vertebre.

Queste radici sono in numero di 31 paia: esistono in effetti una


radice anteriore o ventrale (EFFERENTE, quindi assoni provenienti
dai neuroni effettori del midollo spinale!!!), che assolve ad una
funzione motrice, ed una radice posteriore o dorsale (AFFERENTE,
costituite da neuroni pseudounipolari posti nei gangli spinali)!!!, la
cui funzione è sensitiva

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Le radici dei nervi spinali sono però a loro volta costituite
dall’unione di un piccolo plesso (intreccio) nervoso emergente dai
solchi laterali anteriori (per le ventrali) e posteriori (per le dorsali)
del midollo spinale.

Questo plesso nervoso è costituito dalle così dette “radicole” che


si uniscono immediatamente raggruppandosi in un unico nervo
che è appunto la radice ventrale o dorsale

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Dalle corna anteriori partono così le radici
anteriori (ventrali) dei nervi spinali. Dalle corna
posteriori giungono le radici posteriori dei
nervi dorsali.

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Dalle corna anteriori partono così le radici
anteriori (ventrali) dei nervi spinali. Dalle corna
posteriori giungono le radici posteriori dei
nervi dorsali.

Esistono una radice dorsale ed una ventrale per


ogni lato del midollo spinale e, quindi, una
coppia di radici posteriori ed una coppia di
radici anteriori per ogni neuromero.

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Dalle corna anteriori partono così le radici anteriori
(ventrali) dei nervi spinali. Dalle corna posteriori
giungono le radici posteriori dei nervi dorsali.

Esistono una radice dorsale ed una ventrale per ogni


lato del midollo spinale e, quindi, una coppia di radici
posteriori ed una coppia di radici anteriori per ogni
neuromero.

I neuroni passanti per la radice dorsale e per le relative


radicole sono dunque prevelentemente di tipo
“sensitivo” e trasportano messaggi in entrata nel
midollo spinale.

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Dalle corna anteriori partono così le radici anteriori (ventrali) dei
nervi spinali. Dalle corna posteriori giungono le radici posteriori dei
nervi dorsali.

Esistono una radice dorsale ed una ventrale per ogni lato del
midollo spinale e, quindi, una coppia di radici posteriori ed una
coppia di radici anteriori per ogni neuromero.

I neuroni passanti per la radice dorsale e per le relative radicole


sono dunque prevelentemente di tipo “sensitivo” e trasportano
messaggi in entrata nel midollo spinale.

I neuroni passanti per la radice ventrali e per le relative radicole


sono, invece, prevalentemente di tipo “motorio” e
“neurovegetativo” e trasportano messaggi in uscita dal midollo
spinale.

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Dalle corna anteriori partono così le radici anteriori (ventrali) dei nervi spinali. Dalle
corna posteriori giungono le radici posteriori dei nervi dorsali.

Esistono una radice dorsale ed una ventrale per ogni lato del midollo spinale e, quindi,
una coppia di radici posteriori ed una coppia di radici anteriori per ogni neuromero.

I neuroni passanti per la radice dorsale e per le relative radicole sono dunque
prevelentemente di tipo “sensitivo” e trasportano messaggi in entrata nel midollo
spinale.

I neuroni passanti per la radice ventrali e per le relative radicole sono, invece,
prevalentemente di tipo “motorio” e trasportano messaggi in uscita dal midollo
spinale.

A ciascuna radice posteriore è legato un ganglio (la radice dorsale si ispessisce a


formare un ganglio nervoso), il ganglio nervoso che contiene le cellule sensitive a T o
“neuroni pseudounipolari” (che, raggruppandosi in questa specifica regione,
richiedono maggior spazio all’interno del nervo), le fibre sensitive del nervo
raggiungono il ganglio, e di lì ne escono le radici posteriori del nervo spinale che
penetrano nel midollo spinale.

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Dalle corna anteriori partono così le radici anteriori (ventrali) dei nervi spinali. Dalle
corna posteriori giungono le radici posteriori dei nervi dorsali.

Esistono una radice dorsale ed una ventrale per ogni lato del midollo spinale e,
quindi, una coppia di radici posteriori ed una coppia di radici anteriori per ogni
neuromero.

I neuroni passanti per la radice dorsale e per le relative radicole sono dunque
prevelentemente di tipo “sensitivo” e trasportano messaggi in entrata nel midollo
spinale.

I neuroni passanti per la radice ventrali e per le relative radicole sono, invece,
prevalentemente di tipo “motorio” e “neurovegetativo” e trasportano messaggi in
uscita dal midollo spinale.

A ciascuna radice posteriore è infatti legato un ganglio (la radice dorsale si ispessisce
a formare un ganglio nervoso), il ganglio nervoso che contiene le ben note cellule
sensitive a T (che, raggruppandosi in questa specifica regione, richiedono maggior
spazio all’interno del nervo), le fibre sensitive del nervo raggiungono il ganglio, e di
lì ne escono le radici posteriori del nervo spinale che penetrano nel midollo spinale.

Le due radici convergono sul ganglio spinale connesso con la radice posteriore.

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TIPOLOGIE DI CELLULE NERVOSE DELLA SOSTANZA GRIGIA
CELLULE DI I° TIPO DI GOLGI

Neuroni con assone lungo che fuoriescono, SEMPRE, dalla


sostanza grigia: si dividono in cellule RADICOLARI e FUNICOLARI.

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CELLULE DI I° TIPO DI GOLGI

Cellule radicolari (corno anteriore e medio). Abbandonano il


midollo spinale imboccando, con i loro lunghi assoni, la radice
anteriore del nervo spinale per andare a fornire informazioni di
tipo motorio/effettrici. Questi neuroni sono:


-neuroni somato-motori (α e γ), il cui assone va alla muscolatura
scheletrica


-neuroni viscero-effettori (β) destinati alla muscolatura liscia dei
visceri e delle ghiandole, appartengono al sistema nervoso
simpatico.

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CELLULE DI I° TIPO DI GOLGI

Cellule funicolari (corno posteriore e medio): neuroni che non


abbandonano il midollo spinale, in quanto ricevono informazioni
dalla periferia inviando fibre mieliniche (sempre assoni lunghi)
dunque) sia ascendenti che discendenti alla sostanza bianca
(collegando così in maniera longitudinale il nevrasse). Questi
neuroni sono:


- neuroni somatosensitivi

- neuroni viscerosensitivi

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CELLULE DI II° TIPO DI GOLGI

Cellule di II tipo di Golgi: sono neuroni, questa volta, con assone


CORTO, amielinico, in quanto rimangono sempre nella sostanza
grigia, quindi nel midollo (gli interneuroni sono cellule di II° tipo
di Golgi).

La differenza sostanziale sta dunque nel fatto che i precedenti tipi


di cellule neuroni uscivano dalla sostanza grigia, imboccando
entrambe tramite lunghi assoni o la radice anteriore (radicolari,
uscendo dal midollo spinale) o le vie ascendenti e discendenti
della sostanza bianca (funicolari, restando quindi nel midollo
spinale).

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SC HEMA

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CELLULE SOMATOMOTRICI O MOTONEURONI

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MOTONEURONI (INFERIORI): ALFA E GAMMA

I motoneuroni “α e γ" sono cellule che originano dal corno anteriore della
sostanza grigia del midollo spinale.

In questa regione, i dendriti dei suddetti neuroni contraggono sinapsi con assoni
di motoneuroni superiori provenienti dalla corteccia motoria il cui percorso è
intramidollare (informazioni sono controllo ella volontà del soggetto).

Dunque, escono dal midollo spinale attraversando la radice ventrale ma, una
volta usciti dal forame, utilizzano sia il ramo anteriore che il ramo posteriore del
nervo spinale.

Le fibre αlfa raggiungono il muscolo scheletrico (fibre extrafusali) che contattano


tramite la placca motrice.

Le fibre γ raggiungono le fibre intrafusali dei fusi neuromuscolari (regolazione


del tono muscolare).

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MOTONEURONI: CONSIDERAZIONI

Motoneuroni = si occupano del Movimento, la loro direzione sarà dal Centro


alla Periferia (centrifuga), diretti verso il Muscolo, si chiamano Inferiori
perché sono quelli che passano per il Midollo Spinale, i Motoneuroni
Superiori sono (superiori) situati nella Corteccia (volontà).

Questo è importante perché la disposizione è tale per cui si può avere la


contrazione di un muscolo senza che parta dalla corteccia e quindi dalla
volontà del soggetto di contrarre quel muscolo (arco riflesso esempio),
oppure ci può essere un ordine proveniente dal Cervello (motoneurone
superiore) dice al motoneurone inferiore di contrarre il muscolo.

La contrazione di un muscolo non è sempre volontaria, può avvenire in


seguito a una reazione senza l’interferenza della volontà (CIRCUITI RIFLESSI).

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MOTONEURONI: CONSIDERAZIONI

Al Motoneurone Inferiore chi è che dice di contrarre quel


muscolo?

O la volontà e quindi il Motoneurone Superiore, o un’informazione


proveniente dalla Periferia (esempio dal Muscolo), il muscolo nel
momento in cui riceve una modifica del suo stato è in grado di
autoripararla senza bisogno che la persona se ne accorga e
intervenga nel movimento.

Questi neuroni sono coinvolti nella motricità volontaria, nei


processi di mantenimento del tono muscolare e nei meccanismo
dell’arco riflesso neuro-muscolare.

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Nota bene: il tratto corticospinale e' dunque un
notevole tratto costituito da fibre nervose
chiamate assoni lunghi, che va dalla corteccia
cerebrale e attraversa la colonna vertebrale
“intramidollarmente”

Invia segnali per i movimenti dal cervello ai


muscoli. I movimenti volontari si verificano a
seguito dell'attivazione dei motoneuroni superiori
che risiedono nel lobo frontale ed estendono i
loro assoni giù per la colonna vertebrale ai
motoneuroni inferiori.

I motoneuroni inferiori (che invece dipartono dalle


corna anteriori), a turno, inviano i loro assoni alle
fibre muscolari.

Quindi, nelle severe lesioni del midollo spinale, gli


assoni che ''viaggiano'' lungo il tratto
corticospinale, non forniscono la sinapsi ai
motoneuroni inferiori che, quindi, non hanno piu'
il collegamento col cervello operato proprio dai
motoneuroni superiori.

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escono dal midollo passando per... innervano...
tramite...

Motoneuroni inferiori radice anteriore -i rami sia anteriori α: muscolo scheletrico tramite
placca motrice
-che posteriori
γ: fibre intrafusali dei fusi
neuromuscolari

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MOTONEURONI BETA O NEURONI NEUROVEGETATIVI
(ORTOSIMPATICI E PARASIMPATICI) PRE-GANGLIARI

I motoneuroni beta sono più semplicemente conosciuti come neuroni neurovegetativi (ortosimpatici e parasimpatici)
responsabili quindi dell’innervazione autonoma (non volontaria) degli organi viscerali, regolando le funzioni vitali
dell’organismo. Innervano quindi muscolatura liscia, muscolo cardiaco, ghiandole, ecc

I motoneuroni “beta” ortosimpatici originano dalle corna medie della sostanza grigia del midollo spinale (sono quindi
INTRAMIDOLLARI, cioè hanno il soma nella sostanza grigia!!!).

Abbiamo quindi neuroni somatomotori nelle corna anteriore, neuroni somato/viscero sensitivi nelle corna posteriori, neuroni
viscero-motori nelle corna medie).

La particolarità di queste cellule è che, a differenza delle cellule somatiche, queste sono presenti ESCLUSIVAMENTE in un
tratto di midollo spinale compreso, per l’ortosimpatico, fra i neuromeri D1 ed L2 (dunque, per 14 neuromeri dorso-lombari),
mentre per il parasimpatico fra S2-S4 (regione sacrale).

Questa regione è chiamata “grigio-intermedio-laterale”.

Questi neuroni, fuoriescono con i loro assoni sempre dalla RADICE ANTERIORE del nervo spinale ma lo abbandonano presto
per raggiungere i gangli, delle vere e proprie stazioni in cui si aggregano corpi cellulari di fibre nervose in arrivo ed in
partenza. Ci sono diversi tipi di gangli, situati in diverse zone del corpo: gangli di tipo autonomo, come quelli della catena
latero-vertebrale o vertebrali (la catena l.v. è una struttura presente appunto lateralmente a tutta la colonna vertebrale, ma
che vedremo meglio fra poco), gangli prevertebrali o aortici posti vicino ai visceri addominali, davanti all’aorta (celiaco,
mesenterico ecc ecc) e gangli terminali o periferici, posti in prossimità dei visceri (questi però, tipicamente parasimpatici)

(questi gangli non vanno confusi con i gangli di tipo sensitivo, come il ganglio spinale, situato a poca distanza dalla radice
posteriore e che contiene i corpi dei neuroni sensitivi pseudounipolari che portano info sensitive di tipo somatico!)

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ANATOMIA DEL NERVO

• Un nervo è una struttura che ha la funzione di trasmettere gli


impulsi nervosi (eccitabilità e conduttività).

• E’ anatomicamente formato da singole fibre nervose (gli assoni


dei neuroni il cui corpo è situato nelle varie regioni viste in
precedenza, a seconda del tipo di neurone), le quali sono
ognuna avvolte da proprie guaine chiamate endonevrio. A loro
volta, queste fibre avvolte dall’endonevrio si raggruppano in
fasci nervosi più grandi, che saranno a loro volta avvolti da una
membrana detta perinervio. Sono tanti i fasci che si vengono a
creare e la loro ulteriore e ultima unione in un’unica guaina,
detta epinervio, determina la formazione del nervo
propriamente detto (vedi immagine successiva)

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NOTA E RICORDA!!

Il nervo è di per se una guaina che avvolge dei cavi i quali portano,
ognuno, svariate informazioni!!! Le fibre nervose che abbiamo visto sono
dunque di diverso tipo, ovverosia sensitive (afferenti) o motorie
(efferenti).

Possono essere entrambe attribuite al compartimento SOMATICO


(somato-motorie somato-sensitive) o VISCERALE (viscero-motorie e
viscero-sensitive) più quello SPECIALE (vista udito olfatto gusto)

La maggior parte dei nervi sono misti: costituiti sia da fibre afferenti che
efferenti.

Trasportano impulsi nelle due direzioni, sebbene ciascuna fibra conduca il
segnale in una unica direzione.

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Sulla base di quanto visto finora relativamente alle fibre nervose della
sostanza grigia, somatiche e viscerali e che scorrono nei nervi, il sistema
nervoso PERIFERICO può essere diviso in due grandi parti:

il sistema nervoso autonomo…

…e il sistema nervoso somatico!

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SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
SUDDIVISIONE FUNZIONALE
È in funzione del senso del trasporto delle informazioni e dei bersagli

81
IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso autonomo si suddivide a sua volta in tre parti:

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso autonomo si suddivide a sua volta in tre parti:

il sistema nervoso simpatico, il sistema nervoso parasimpatico e il


sistema nervoso enterico.

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso autonomo si suddivide a sua volta in tre parti:

il sistema nervoso simpatico, il sistema nervoso parasimpatico e il


sistema nervoso enterico.

A formarlo sono neuroni il cui corpo è localizzato nel cervello o


nel midollo spinale (grigio intermedio laterale!!!) i cui
prolungamenti sono diretti verso strutture, detti gangli e non
direttamente all’organo bersaglio!!!

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso autonomo si suddivide a sua volta in tre parti:

Il sistema nervoso simpatico, il sistema nervoso parasimpatico e il sistema


nervoso enterico.

A formarlo sono neuroni il cui corpo è localizzato nel cervello o nel


midollo spinale (grigio intermedio laterale!!!) i cui prolungamenti sono
diretti verso strutture, detti gangli e non direttamente all’organo
bersaglio!!!

Questi gangli sono situati in diverse zone del corpo: esistono gangli della
catena latero-vertebrale (una struttura presente appunto lateralmente a
tutta la colonna vertebrale, ma che vedremo meglio fra poco) o gangli
posti in prossimità dei visceri addominali (celiaco, mesenterico ecc ecc).

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso autonomo si suddivide a sua volta in tre parti:

Il sistema nervoso simpatico, il sistema nervoso parasimpatico e il sistema nervoso enterico.

A formarlo sono neuroni il cui corpo è localizzato nel cervello o nel midollo spinale (grigio
intermedio laterale!!!) i cui prolungamenti sono diretti verso strutture, detti gangli e non
direttamente all’organo bersaglio!!!

Questi gangli sono situati in diverse zone del corpo: esistono gangli della catena latero-
vertebrale (una struttura presente appunto lateralmente a tutta la colonna vertebrale, ma
che vedremo meglio fra poco) o gangli posti in prossimità dei visceri addominali (celiaco,
mesenterico ecc ecc).

Questi neuroni che dal midollo si dirigono ai gangli, sono chiamati pre-gangliari (li abbiamo
nominati in precedenza). A questo livello poi, i neuroni pre-gangliari entrano in contatto con
il corpo di altri neuroni detti post-gangliari. Per cui, i neuroni neurovegetativi NON VANNO
MAI DIRETTAMENTE ALL’ORGANO BERSAGLIO, ma sono SEMPRE DUE (pre e post
gangliare).

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso autonomo si suddivide a sua volta in tre parti:

Il sistema nervoso simpatico, il sistema nervoso parasimpatico e il sistema nervoso enterico.

A formarlo sono neuroni il cui corpo è localizzato nel cervello o nel midollo spinale (grigio
intermedio laterale!!!) i cui prolungamenti sono diretti verso strutture, detti gangli e non
direttamente all’organo bersaglio!!! Questi gangli sono situati in diverse zone del corpo: esistono
gangli della catena latero-vertebrale (una struttura presente appunto lateralmente a tutta la colonna
vertebrale, ma che vedremo meglio fra poco) o gangli posti in prossimità dei visceri addominali
(celiaco, mesenterico ecc ecc).

Questi neuroni che dal midollo si dirigono ai gangli, sono chiamati pre-gangliari (li abbiamo nominati
in precedenza). A questo livello poi, i neuroni pre-gangliari entrano in contatto con il corpo di altri
neuroni detti post-gangliari. Per cui, i neuroni neurovegetativi NON VANNO MAI DIRETTAMENTE
ALL’ORGANO BERSAGLIO, ma sono SEMPRE DUE (pre e post gangliare).

I prolungamenti di questi ultimi si dirigono verso l'organo con cui deve essere connesso il sistema
nervoso centrale.

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IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Il sistema nervoso autonomo si suddivide a sua volta in tre parti:

Il sistema nervoso simpatico, il sistema nervoso parasimpatico e il sistema nervoso enterico.

A formarlo sono neuroni il cui corpo è localizzato nel cervello o nel midollo spinale (grigio intermedio laterale!!!)
i cui prolungamenti sono diretti verso strutture, detti gangli e non direttamente all’organo bersaglio!!!

Questi gangli sono situati in diverse zone del corpo: esistono gangli della catena latero-vertebrale (una struttura
presente appunto lateralmente a tutta la colonna vertebrale, ma che vedremo meglio fra poco) o gangli posti in
prossimità dei visceri addominali (celiaco, mesenterico ecc ecc).

Questi neuroni che dal midollo si dirigono ai gangli, sono chiamati pre-gangliari (li abbiamo nominati in
precedenza). A questo livello poi, i neuroni pre-gangliari entrano in contatto con il corpo di altri neuroni detti
post-gangliari. Per cui, i neuroni neurovegetativi NON VANNO MAI DIRETTAMENTE ALL’ORGANO BERSAGLIO,
ma sono SEMPRE DUE (pre e post gangliare).

I prolungamenti di questi ultimi si dirigono verso l'organo con cui deve essere connesso il sistema nervoso
centrale.

Questa particolare organizzazione permette di distinguere fibre nervose pre-gangliari, formate dai
prolungamenti dei neuroni il cui corpo è localizzato nel sistema nervoso centrale, e fibre nervose post-gangliari,
i cui corpi cellulari sono localizzati nei gangli.

88
IL SISTEMA NERVOSO
CENNI E CONSIDERAZIONI

Nel caso del sistema nervoso somatico, invece, sono singoli neuroni a
frapporsi tra il sistema nervoso centrale e l'organo cui deve essere
connesso (UN solo neurone e non un pre-post gangliare).

Il corpo cellulare di questi neuroni può trovarsi nel cervello o nel


midollo spinale; è possibile distinguerne di due tipi: i neuroni sensitivi,
i cui prolungamenti formano le fibre nervose che inviano le
informazioni provenienti dalla periferia (pelle e organi di senso) verso
il sistema nervoso centrale (informazione afferente), e i motoneuroni
da cui partono le fibre nervose dirette verso i muscoli scheletrici (dal
centro alla periferia, informazione efferente), quelli che vengono mossi
volontariamente.

89
IL SISTEMA NERVOSO
A COSA SERVE QUINDI IL SIS TEMA NERVOSO?

Il sistema nervoso mette in comunicazione le diverse parti


dell'organismo e coordina le loro funzioni volontarie e
involontarie.

In particolare, il cervello e il midollo spinale integrano le


informazioni provenienti dagli altri organi e dall'ambiente esterno
e pianificano opportune reazioni.

90
A COSA SERVE IL SIS TEMA NERVOSO?

Il midollo spinale si occupa di raccogliere le informazioni dirette al


cervello e di smistare quelle che quest'ultimo invia in uscita alle
varie strutture del corpo. È inoltre deputato al controllo dei
riflessi muscolo-scheletrici semplici.

Dal punto di vista funzionale il sistema nervoso periferico può


invece essere diviso in più vie, che possono occuparsi di portare le
informazioni dalla pelle, dai muscoli o dagli organi di senso verso
il sistema nervoso centrale, di controllare i muscoli trasmettendo
loro le informazioni provenienti dal sistema nervoso centrale, di
mettere in connessione il cervello e il midollo spinale alla periferia
del corpo o di connettere gli organi interni al sistema nervoso
centrale.

91
A COSA SERVE IL SIS TEMA NERVOSO?

In questo modo…:

il sistema nervoso autonomo controlla le ghiandole, gli organi


interni (il tratto gastrointestinale, il pancreas e la cistifellea) e i
loro muscoli. In particolare, il sistema nervoso enterico è il
responsabile dell'innervazione dei visceri.

Il sistema nervoso somatico, invece, permette al sistema nervoso


centrale di percepire le informazioni sensoriali o di comandare i
muscoli volontari.

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QUALI FUNZIONI?

Il sistema nervoso simpatico permette di reagire a situazioni di pericolo


incombente, è responsabile di diversi cambiamenti fisiologici come
l'aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna e del senso
di eccitamento dovuto all'aumento dell'adrenalina circolante nell'organismo.

Agendo in modo pressoché opposto il sistema parasimpatico è più attivo


quando una persona riposa o si sente rilassata ed è responsabile di
fenomeni come il restringimento della pupilla, il rallentamento dei battiti
cardiaci, la dilatazione dei vasi sanguigni e la stimolazione delle funzioni
digestione e genito-urinarie.

Infine, il sistema nervoso enterico, anche detto metasimpatico (che


studieremo con l’osteopatia viscerale insieme ai precedenti) si fa carico di
tutti gli aspetti della digestione.

93
CELLULE NERVOSE DELLA SOSTANZA BIANCA

La sostanza bianca è quella parte del midollo spinale che circonda


completamente la sostanza grigia.


E’ costituita di fasci di assoni (mielina, bianchi) che percorrono il midollo
spinale in direzione ascendente (trasportano informazioni sensitive verso
l’alto: tronco encefalico, encefalo e cervelletto) e discendente (portano
impulsi motori verso il basso) fornendo comunicazioni tra i diversi livelli
del SNC.

I fasci si organizzano in 3 CORDONI per lato:

-POSTERIORE

-LATERALE

-ANTERIORE

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95
Alcuni di questi fasci sono chiamati controlaterali, in quanto
subiscono durante il tragitto una decussazione dal lato opposto,
cioè vanno dalla parte dx alla sinistra (e viceversa).

Altri sono chiamati invece fasci omolaterali, in quanto non


decussano.

96
Una via sensoriale può essere considerata come un insieme di
neuroni disposti in serie. Si possono così riconoscere, lungo una
qualunque via, neuroni di primo, secondo e terzo ordine.

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Il neurone di primo ordine è il neurone sensoriale primario; la sua
estremità periferica costituisce il recettore sensoriale!!! Di
conseguenza, questo neurone risponde agli stimoli e li trasmette
al Sistema Nervoso Centrale. Il suo corpo cellulare è localizzato
nei gangli delle radici dorsali (o nei gangli dei nervi cranici).

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Il neurone di primo ordine è il neurone sensoriale primario; la sua
estremità periferica costituisce il recettore sensoriale!!! Di
conseguenza, questo neurone risponde agli stimoli e li trasmette
al Sistema Nervoso Centrale. Il suo corpo cellulare è localizzato
nei gangli delle radici dorsali (o nei gangli dei nervi cranici).

Il neurone di secondo ordine si trova in genere nel midollo spinale


(o nel tronco cerebrale); esso riceve informazioni dai neuroni di
primo ordine e le trasmette al talamo. Di norma, l'assone dei
neuroni di secondo ordine attraversa la linea mediana (decussa),
per cui l'informazione sensoriale originata in un lato del corpo
raggiunge il talamo controlaterale.

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Il neurone di primo ordine è il neurone sensoriale primario; la sua
estremità periferica costituisce il recettore sensoriale!!! Di conseguenza,
questo neurone risponde agli stimoli e li trasmette al Sistema Nervoso
Centrale. Il suo corpo cellulare è localizzato nei gangli delle radici
dorsali (o nei gangli dei nervi cranici).

Il neurone di secondo ordine si trova in genere nel midollo spinale (o nel


tronco cerebrale); esso riceve informazioni dai neuroni di primo ordine e
le trasmette al talamo. Di norma, l'assone dei neuroni di secondo ordine
attraversa la linea mediana (decussa), per cui l'informazione sensoriale
originata in un lato del corpo raggiunge il talamo controlaterale.

Il neurone di terzo ordine è localizzato in uno dei nuclei sensoriali del


talamo per giungere alla corteccia

100
ESEMPIO DI CIRCUITO DELLE VIE ASCENDENTI

RECETTORE (es.: cute) —> NEURONE DI I° ORDINE (raccoglie lo


stimolo e lo invia al ganglio della radice posteriore del midollo
spinale —> NEURONE DI II° ORDINE (si estende dal ganglio fino
al TALAMO passando nel midollo spinale) —> NEURONE DI III°
ORDINE —> Trasporta lo stimolo fino alla regione sensitiva della
CORTECCIA cerebrale

101
ESEMPIO DI VIE ASCENDENTI SENSITIVE
Fascicolo Fascio
cuneato (sens. spinotalamico
esterocettiva e
propriocettiva
epicritica)

102
ESEMPIO DI VIE DISCENDENTI
MOTRICI
Svolgono un’azione di controllo sul
midollo spinale.

La corteccia decide il tipo di movimento e


di postura e demanda l’ordine al midollo
spinale.

Fasci cortico-spinali laterale e anteriore


(VIA PIRAMIDALI): implicate nei
movimenti fini

Le altre vie discendenti sono



dette EXTRAPIRAMIDALI: implicate nei
movimenti automatici. Es. camminare,
correre, scrivere, guidare l’auto.
103
• Nel corso di questi anni insieme, ci occuperemo in particolare
modo del sistema nervoso periferico, con l’obiettivo di studiarne
le peculiarità in un’ottica prettamente osteopatica, al fine di
comprendere, dunque, come questo affascinante sistema ci venga
incontro nell’affrontare i più diversi casi riscontrabili nella clinica
quotidiana.

104
ANATOMIA DEL NERVO SPINALE

105
DAL MIDOLLO SPINALE ORIGINANO 31 PAIA DI NERVI SPINALI (SNP):

-8 cervicali

-12 toracici

-5 lombari

-5 sacrali

-1 coccigeo

Ogni nervo spinale ha un numero regionale.


106
GENERALITÀ

• Tutti i nervi spinali sono simmetrici e metamerici (hanno costituzione segmentale, lungo tutta la colonna).

• Aldilà del ganglio si ha dunque il nervo spinale vero e proprio (fibre motrici e sensitive mescolate
assieme), che fuoriesce dal canale vertebrale, attraverso il foro di coniugazione intervertebrale (formato
dai peduncoli delle vertebre sovrapposte).

• Le paia di nervi spinali sono 31/34: 8 cervicale (poichè il primo nervo passa SOPRA C1, fra essa e
l’occipite), 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali, 1/4 coccigei. Ogni nervo spinale, al di fuori del foro di
coniugazione, si divide in una branca anteriore ed una branca posteriore.

• I rami anteriori, più voluminosi, si impegnano a costituire i cosiddetti plessi (plesso cervicale, il plesso
brachiale, i nervi intercostali, il plesso lombare, il plesso sacrale, il plesso pudendo ed il plesso coccigeo).

• I rami posteriori, più sottili, volgono indietro per innervare i muscoli paravertebrali, la cute della nuca e
della parte posteriore del tronco.

• Il nervo spinale esce quindi dal foro intervertebrale come un unico tronco nervoso, interamente
ricoperto dalla dura madre.

• Il tratto extravertebrale della dura madre è detto “colletto”, è molto vascolarizzato ed innervato ed è
spesso causa di sintomatologia dolorifica anche in assenza di discopatie.

107
NEUROMERI, NERVI SPINALI E VERTEBRE

• Per neuromero si intende la porzione del midollo spinale che fa riferimento all’emergenza di una
coppia di nervi spinali.
• Poiché il primo paio di nervi spinali esce sopra C1, abbiamo 8 nervi cervicali, 12 toracici, 5 lombari,
5 sacrali e 4 coccigei... quindi 34 neuromeri.
• La localizzazione anatomica del neuromero non coincide sempre alla vertebra
corrispondente perché, nell’uomo adulto, il midollo spinale si estende
solamente fino a L1-L2.
• Il tratto cervicale rispetta totalmente la corrispondenza tra neuromero e
vertebra mentre già il tratto dorsale del midollo si estende solo fino a D10
dove inizia già il rigonfiamento lombare che, assieme alla parte terminale del
midollo (porzione dei neuromeri sacrali e coccigei) non scende al di sotto di L2
• Al di sotto di L2 il canale midollare contiene solamente radici anteriori e posteriori che, prima di
uscire dalla colonna vertebrale, devono percorrere un discreto tratto discendente prima di
imboccare il forame di uscita.
• Ad esempio: le radici dei nervi spinali che escono dai fori sacrali si staccano dal midollo spinale
all’altezza delle ultime vertebre dorsali (vedi immagine seguente).

108
109
IL NERVO SPINALE
DIRAMAZIONI
RAMI MENINGEI RICORRENTI POSTERIORI ED ANTERIORI

Sono nervi che si staccano dal nervo spinale prima che questi si suddivida nelle
diramazioni periferiche.

Sono detti ricorrenti perché tendono a ripiegare all’indietro dirigendosi verso il foro
intervertebrale entro il quale rientrano.

Rientrati nell’ambiente intervertebrale si dirigono verso lo spazio epidurale posteriore (i


posteriori) ed anteriore (gli anteriori) innervando le meningi stesse con neuroni di tipo
somato-sensitivo.

Diramazioni di questi nervi si avventurano verso l’alto e verso il basso raggiungendo i


livelli vertebrali superiori e inferiori dove innervano il disco e i legamenti interni al
canale midollare (leg. longitudinale posteriore, che scorre dietro ai corpi vertebrali,
dentro al canale vertebrale)..tranne i legamenti gialli (legamento che chiude lo spazio
Interlaminare estendendosi tra una lamina e l’altra) che non sono innervati.

Contengono inoltre un piccolo contingente di fibre post-gangliari, provenienti dal ramo


comunicante grigio corrispondente, per l’innervazione dei vasi sanguigni presenti nel
canale vertebrale vasi del canale vertebrale (vene e arterie) oltre a quelli dei corpi
vertebrali” (Anatomia del Gray, ultima edizione 2016)

Innervano dunque MENINGI, DISCHI e LEGAMENTI INTERNI al canale midollare.


110
111
IL NERVO SPINALE
DIRAMAZIONI

IL RAMO POSTERIORE DEL NERVO SPINALE

E’ una diramazione del nervo spinale che si dirige verso dietro mantenendosi insinuandosi
tra gli strati della muscolatura profonda della colonna vertebrale che innerva (innerva i
muscoli paravertebrali ed il tronco, + la cute della nuca).

Alcune diramazioni del ramo posteriore si dirigono verso i processi articolari e i legamenti
interspinosi (unisce internamente i processi spinosi) e intertrasversari (legamenti tesi tra i
processi trasversi di due vertebre sovrapposte) che innervano.

Il ramo posteriore è dunque un nervo misto percorso da fibre motrici e da fibre sensitive.

112
IL NERVO SPINALE
DIRAMAZIONI

I RAMI COMUNICANTI

Si originano dal ramo anteriore e si dirigono verso il bordo antero-laterale del corpo vertebrale riunendosi nel
ganglio della catena latero vertebrale (catena paravertebrale o gangliare del sistema neurovegetativo appena
visto).

Sono due, il più mediale è detto grigio, il più laterale è detto bianco.

Il ramo comunicante bianco contiene neuroni ortosimpatici pre gangliari provenienti dal midollo spinale e diretti
appunto al ganglio della catena latero vertebrale.

Il ramo comunicante grigio contiene neuroni ortosimpatici post gangliari provenienti dal ganglio della catena
latero vertebrale e destinati a rientrare nel nervo spinale per raggiungere la periferia ed il relativo tessuto
bersaglio.

Particolarità:

I rami comunicanti sono GRIGI , i bianchi solo a livello dorsale + L’1-L2


113
114
IL NERVO SPINALE
DIRAMAZIONI

IL GANGLIO DEL SIMPATICO

E’ il punto di arrivo dei rami comunicanti, situato antero-


lateralmente al corpo vertebrale. Nelle vertebre dorsali ha
rapporti funzionali con le testa della costa e il legamento raggiato.

Sono generalmente due per nervo spinale (DX e SX)



Fa eccezione il tratto cervicale dove troviamo 7 vertebre, 8 nervi
spinali e 3 gangli del simpatico. 115
IL NERVO SPINALE
DIRAMAZIONI

IL RAMO ANTERIORE DEL NERVO SPINALE

E’ il ramo che costituisce il plesso.

Generalmente tende ad anastomizzarsi (collegarsi) con i rami


anteriori di altri livelli vertebrali per riunirsi poi in grossi nervi
destinati alla muscolatura e alla cute.

Contiene fibre sensitive di varia natura, fibre motrici e per brevi


tratti anche fibre neurovegetative dirette o provenienti ai/dai rami
comunicanti del sistema nervoso ortosimpatico.

116
RIASSUMENDO…

rami nervosi tipologia di fibre territorio d’ innervazione

ramo anteriore MISTO: sensitive, motrici e neurovegetative (dirette o costituiscono il plesso!


provenienti dai rami comunicanti)

ramo posteriore MISTO: sensitive, motrici e neurovegetative strati della muscolatura profonda della colonna
vertebrale:

-muscoli paravertebrali
-muscoli del tronco
-cute della nuca.

+ legamenti interspinosi ed itertrasversari.

117
IL NERVO SPINALE
DIRAMAZIONI

I NERVI SPLANCNICI

Nervi splancnici ortosimpatici: si originano dai gangli della catena


latero vertebrale e sono diretti a gangli secondari posti
solitamente sulle pareti delle arterie (nervo grande, piccolo,
minimo splancnico, splancnici lombari, ipogastrici e splancnici
sacrali che vedremo dal 3° anno col viscerale!!) Contengono assoni
di neuroni ortosimpatici detti pre-gangliari.

Nervi splancnici pelvici (parasimpatici, solo da S2-S4): si originano


dal ramo anteriore dei nervi spinali del tratto compreso tra S2 e
S4. Sono diretti a visceri, vasi e ghiandole del piccolo bacino.
Contengono neuroni parasimpatici.

118
origine direzione

nervi splancnici gangli della catena paravertebrale gangli di altre strutture posti solitamente nelle
pareti delle arterie

nervi splancnici parasimpatici ramo ANTERIORE di S2-S4 visceri, vasi, ghiandole del piccolo bacino

119
CHI LI RICONOSCE?

120
IL NERVO SPINALE
NEURONI DEL NERVO SPINALE

1.Neuroni sensitivi

2.Motoneuroni inferiori

3.Neuroni neurovegetativi ortosimpatici

4.Neuroni neurovegetativi parasimpatici (solo per i nervi spinali da


S2-S4)

121
NEURONI SENSITIVI

A) Neuroni provenienti dai corpuscoli del Pacini (il corpuscolo di Pacini è un


recettore sensoriale presente nei tendini e nei legamenti, si tratta di uno dei
quattro tipi di meccanocettore identificati [Pacini, fusi, Golgi, Ruffini] , ed è
responsabile del rilevamento di stimoli vibratori e pressori).

Sono cellule che se vengono schiacciate producono un potenziale d’azione


(fenomeno elettrochimico che eccita il neurone).

Percorrono il ramo posteriore del nervo spinale oppure i rami meningei ed entrano
nel midollo spinale attraverso la radice dorsale (tipica delle terminazioni sensitive).

Una volta raggiunto il midollo spinale hanno come centro di integrazione la zona
del fascicolo gracile appartenete alla sostanza bianca del corno posteriore.

Il Fascicolo Gracile serve a raccogliere le informazioni provenienti dai tendini e


legamenti producendo degli stimoli. 122
NEURONI SENSITIVI

B) Neuroni provenienti da terminazioni libere presenti


nell’epidermide ma anche all’interno del fuso neuromuscolare.
Percorrono prevalentemente il ramo anteriore (ma anche il
posteriore) del nervo spinale e quindi il plesso, entrano nel
midollo spinale attraverso la radice dorsale per raggiungere la
sostanza grigia del corno posteriore. (non c’è recettore, il neurone
è libero all’interno del tessuto connettivo senza utilizzare un vero
e proprio recettore)

123
NEURONI SENSITIVI

C) Neuroni provenienti da recettori viscerali (enterocettivi) che,


tramite i nervi splancnici, raggiungono e attraversano i gangli
ortosimpatici entrando nel nervo spinale attraverso il ramo
comunicante GRIGIO. Da qui percorrono la porzione rimanente
del ramo anteriore del nervo spinale verso il midollo che
raggiungono, però, attraverso la radice posteriore. I centri di
integrazione di questi neuroni si trovano sulla colonna dorsale
della sostanza bianca del M.S.

124
Neurone... percorso verso il midollo... entrano nel midollo tramite la...

Neuroni provenienti dal corpuscolo del Pacini -Ramo posteriore radice dorsale (afferente sensitiva)
-Rami meningei

Neuroni provenienti dall’epidermide e dai fusi -Ramo anteriore, dal plesso radice dorsale (afferente sensitiva)
neuromuscolari -(ma anche posteriore)

Neuroni provenienti dai recettori viscerali - Nervi splancnici + ramo comunicante bianco = radice dorsale (afferente sensitiva)
Ramo anteriore

125
MOTONEURONI INFERIORI

Si tratta di assoni di motoneuroni α e γ provenienti dal corno ventrale della


sostanza grigia del midollo spinale. In questa regione i dendriti dei suddetti
neuroni si raggruppano in nuclei specifici.

Questi dendriti contraggono a loro volta sinapsi con assoni di motoneuroni


superiori provenienti dalla corteccia motoria il cui percorso è intramidollare.

Escono dal midollo spinale attraversando la radice ventrale ma, una volta usciti dal
forame, utilizzano sia il ramo anteriore che il ramo posteriore del nervo spinale.

Le fibre α raggiungono il muscolo scheletrico che contattano tramite la placca


motrice. Le fibre γ raggiungono le fibre intrafusali dei fusi neuromuscolari.

Questi neuroni sono coinvolti nella motricità volontaria, nei processi di


mantenimento del tono muscolare e nei meccanismo dell’arco riflesso neuro-
muscolare.

126
NEURONI NEUROVEGETATIVI ORTOSIMPATICI PRE-GANGLIARI

I soma dei neuroni orto provengono da una regione della sostanza grigia detta colonna grigia
intermedio laterale. Questa regione appartiene alla zona intermedia della sostanza grigia e si
estende verticalmente per un tratto di midollo che va dai neuromeri D1 a L2 (leggera variabilità a
seconda dei testi).

Gli assoni di questi neuroni escono dal midollo spinale attraversando la radice ventrale e, dopo aver
percorso un breve tratto del nervo spinale, raggiungono il ganglio della catena latero-verterbale "di
Laruelle” attraverso il ramo comunicante bianco.

All’interno del ganglio vertebrale, alcuni contraggono sinapsi con altri neuroni neurovegetativi detti
post-gangliari (assone corto!), mentre altri NON contraggono sinapsi, in quanto la andranno a fare in
altri gangli:

- posti in prossimità dei visceri, davanti all’aorta, detti appunto gangli prevertebrali o aortici (qui,
l’assone è molto lungo) tramite diramazioni chiamate a loro volta nervi splancnici

- oppure sempre sul ganglio della catena l.v. ma ad altri livelli superiori e/o inferiori, come ad es. nei
gangli cervicali (es.: per la porzione mediastinica dell’esofago) [in questo caso l’assone è di media
lunghezza] o nei gangli sacrali (es.: vescica), in quanto abbiamo detto che i soma dei pre-gangliari
ortosimpatici originano SOLO dal tratto D1 a L2 (no cervicale, no sacrale). Vedi immagine seguente

127
DONEC QUIS NUNC

128
NEURONI NEUROVEGETATIVI ORTOSIMPATICI POS T -
GANGLIARI
Alla luce di quanto appena visto, la tipologia di fibra post-gangliare dipenderà dal tipo di ganglio in
cui è avvenuta la sinapsi e, ovviamente, da cosa si andrà ad innervare!!!!!

1) Se la sinapsi avviene nel ganglio della catena latero-vertebrale, i post gangliari possono
prendere diverse vie:

- rientrano nel nervo spinale attraverso il ramo comunicante grigio, per poi dirigersi (utilizzando
sia il ramo anteriore che quello posteriore) verso vasi, muscoli lisci, ghiandole sudoripare e
muscoli erettori del pelo.

- si dirigono verso il cuore (nei nervi cardiaci), bronchi e polmoni (nei plessi polmonari), esofago,
laringe e faringe (nelle relative diramazioni) o, ancora, verso organi situati all’interno del cranio
(occhio —> midriasi pupillare; ghiandole lacrimali; ghiandole salivari; mucose del naso, palato e
della bocca)

2) Se la sinapsi non avviene nel ganglio della catena l.v. ma nei gangli pre-vertebrali/aortici, i
pre-gangliari dovranno viaggiare più a lungo, all’interno di diramazioni conosciute col nome di
nervi splancnici, per poi sinapsare coi post-gangliari, i quali termineranno la corsa su visceri,
ghiandole e cellule immunitarie

129
NEURONI NEUROVEGETATIVI PARASIMPATICI

Sono presenti solo all’interno dei nervi spinali da S2 a S4.

Sono solamente neuroni pre-gangliari in quanto i gangli parasimpatici sono


situati lontani dalla colonna vertebrale, spesso in prossimità del viscere stesso.

Provengono da una regione della sostanza grigia detta NUCLEO


PARASIMPATICO SACRALE. Questa regione appartiene alla zona intermedia
della sostanza grigia e si estende verticalmente per un tratto di midollo che va
dai neuromeri S2 a S4.

Escono dal midollo spinale attraversando la radice ventrale e poi percorrono


per un breve tratto il ramo anteriore del nervo spinale prima di imboccare il
nervo splancnico pelvico che, ricordiamo, si stacca dalla radice anteriore stessa.

Attraverso il nervo splancnico pelvico i neuroni neurovegetativi parasimpatici


raggiungono visceri, vasi e ghiandole del piccolo bacino.

130
S TRUTTURA

Bisogna ricordare che il midollo


spinale termina a livello di L2… per
cui non confondiamo l’origine del
neurone con quella del nervo: il
neurone dei nervi splancnici pelvici
S2-S3-S4 (parasimpatico sacrale,
appunto) fa parte del mielomero S2-
S3-S4 che però si trova in prossimità
del cono midollare nel tratto
vertebrale D12-L1 (vedi immagine).

131
IN CONCLUSIONE… ALCUNE CONSIDERAZIONI

Questa varietà di neuroni è necessaria per lo svolgimento delle attività volontarie, vegetative e
riflesse.

La capacità di muovere un muscolo, la sensibilità della cute, la presenza dei riflessi e lo svolgimento
delle funzioni viscerali sono garantite dall’attività di questi neuroni, e dalla funzionalità dei nervi che li
ospitano.

La disfunzione osteopatica condiziona sempre direttamente o indirettamente questi circuiti pertanto


deve essere interpretata anche come un fenomeno neurologico.

Nell’istante in cui si istaura la lesione osteopatica il sistema nervoso attiverà una serie di risposte
tendenti a riportare la situazione allo stato originario (normalizzazione): se ciò non è possibile
l’informazione percorrerà altre vie alla ricerca di soluzioni che possano riportare il sistema in uno
stato di equilibrio compatibile con la vita (compenso).

Quotidianamente il nostro organismo “normalizza” o “compensa” migliaia di disfunzioni a tutti i livelli.


132
BIBLIOGRAFIA
Per la parte osteopatica
1. Dispense ed elaborati Prof. Massimo Tonietto D.O.

Per la parte di anatomia neurologica

2. Anatomia del Gray, 41° edizione 2016.


3. Prometheus - Torace, Addome e Pelvi (ultima edizione 2014)
4. Léon Testut, André Latarjet "Trattato di Anatomia umana”, 5° Edizione, U.T.E.T. 1973
5. Atlante di anatomia umana del Netter, 6° edizione 2019
6. Elliiot L.Mancall, David G.Brook “GRAY’S Clinical Neuroanatony”, Elsevier

Per la parte fisiologica


7. K.E. Barret, S.M. Barman, S. Boitano, H. L. Brooks “Fisiologia Medica di Ganong” 13° Edizione, 2017 PICCIN
8. T.M. Jessel, E.R. Kandell, J.H.Schartz “Principi di Neuroscienze” CEA 2014

Per la parte Patologica


9. E.Rubin, H.M. Reisner “Patologia Generale” Vol 1, Piccin, 2015
10.E.Rubin, H.M. Reisner “Patologia Generale” Vol 2, Piccin, 2015

Per la parte Clinica


11.I.Korr, K.Buzzel, L. Hit “Fondamenti fisiologici della medicina osteopatica” Futura, 2015
12.A.Chila “Fondamenti di medicina osteopatica” Antoniana 2009
13.C.Lunghi “il ragionamento clinico osteopatico” Edra 2011
14.P.Tozzi C.Lunghi, G. Fusco “I 5 modelli osteopatici” Edra 2015A

Altri articoli e pubblicazioni


15.Pert C.B. Molecoles of emotion: Why you feel the way you feel. London Simon & Schuster, 1997; 143
16.Blalock JE. A molecular basis for bidirectional communication between the immune and neuroendocrine system. Physiol Rev 1989; 69:1-32
17.K. J. Tracey. e coll. Rethinking inflammation: neural circuits in the regulation of immunity. Immunological Reviews 2012;248:188-204
18.Fritze D. et al. Thrombin mediates vagal apoptosis and dysfunction in inflammatory bowel desease. Journal of Gastrointestinal Surg. 2014 Aug; 18 (8) : 1495-506
19.Chavan SS, Tracey K.J. Regulating innate immunity with Dopamine and electroacupunture, Nature Medicine 2014; 20: 239-241
20.Berthoud HR, Powley TL. Interection between parasympatetic and sympatetic nerves in prevertebral ganglia: morphological evidence for vagal efferent
21.innervation of ganglion cells in rat. Microsc Res Tech 1996; 35: 80-86 18) Berthoud HR, Powley TL. Characterization of vagal innervation to the rat celiac,
22.suprarenal and mesenteric ganglia. J Auton Nerv Syst 1993; 42: 153-169
23.Rosas-Ballina M, et al. Splenic nerve is required for cholinergic antiinflammatory pathway control of TNF in endotoxemia. Proc Nat Acad Sci Usa. 2008;
105:11008-11013
24.Huston JM, et al. Splenoctomy inactivates cholinergic pathway during lethal endotoxemia and polymicrobial sepsis. J Exp Med 2006; 203: 1623-1628


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