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Albano/Alesso 1 Anatomia II (Giustetto) 06/10/2020

INTRODUZIONE ANATOMIA II

Queste strutture colorate molto artistiche


sono neuroni. Ci permettono di formare
la memoria. Questa fila di cellule, che
sono cellule piramidali dell’area CA1
dell’ippocampo, permette in ogni
momento della nostra vita di ricordare o
dimenticare rapidamente qualunque
cosa. Questa immagine non deriva da
alcun quadro ma è un’operazione di
“ingegneria genetica”. Alcuni ricercatori
hanno ricevuto premi Nobel per aver
sviluppato queste immagini. Questa
tecnica ci permette di studiare come è
organizzato dal punto di vista anatomico
il nostro encefalo.

(Il professore afferma che durante la lezione riprenderà nozioni di istologia)

(Il professore afferma che durante il corso di neuroanatomia arriveremo a descrivere l’encefalo a
livello microscopico e macroscopico, studiando le vie nervose, cioè autostrade fatte di fibre
nervose che collegano un pezzo con un altro dell’encefalo in modo tale che quest’ultimo funzioni)

Guardando l’immagine, la parte superiore rappresenta l’encefalo e la parte 1, invece, il midollo


spinale. Entrambi compongono il sistema nervoso centrale.

Il sistema nervoso centrale contiene


al suo interno strutture che ci
permettono di recepire stimoli
dall’esterno, cioè stimoli ambientali
che si presentano sottoforma di
afferenze sensitive che possono
essere:

di tipo somatico se arrivano


dalla superficie del corpo;

di tipo viscerale se arrivano da


organi o ghiandole del nostro corpo
riportando informazioni sullo stato del
nostro organismo.

Le informazioni sono elaborate e decodificate per dare delle risposte che sono invariabilmente di
tipo motorio e possono essere somatiche quando hanno come attività quella di agire sulla
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muscolatura scheletrica e possono farci muovere rispetto a qualsiasi attività elaborata dal SNC.
Rientra nella categoria anche qualsiasi attività intellettuale quando vogliamo metterla a
disposizione del mondo esterno. Questo può avvenire con la fonazione, per esempio, agendo su
muscoli che ci permettono di emettere suoni. Qualsiasi output derivante dal sistema nervoso
centrale è un output di tipo motorio rispetto alle afferenze sensitive. All’interno del SNC si
depositano delle proprietà che sono particolarmente sviluppate nella nostra specie come le
proprietà cognitive superiori come elaborare un’idea o la memoria stessa che non è una proprietà
solo umana. Queste proprietà sono contenute nei circuiti del sistema nervoso centrale e nel corso
di Neuroanatomia si analizzeranno le varie strutture di queste.

Intendiamo per cervello il telencefalo, cioè la corteccia cerebrale; non va confuso in anatomia con
l’encefalo.

Nell’immagine si notano gli emisferi cerebrali disegnati in colori diversi perché l’encefalo si può
dividere in aree specifiche che hanno funzioni diverse e molto raramente lavorano in solitario:
infatti, cooperano anche a distanza per
adempire alle proprie funzioni. Oltre che
al telencefalo, l’encefalo è formato da
tre aree. Il diencefalo si trova
“annegato” tra gli emisferi cerebrale. Il
tronco encefalico è fondamentale per
attività come il battito cardiaco, il
respiro, la regolazione del sonno.

Esso è diviso in tre porzioni:

mesencefalo

ponte

bulbo chiamato anche midollo


allungato.

Il cervelletto ha una conformazione diversa dal tronco encefalico. Esso si localizza posteriormente
rispetto al tronco e costituisce un’unità fondamentale per attività come equilibrio e coordinamento
motorio. Infatti, patologie che affliggono i circuiti cerebellari o le connessioni con il cervelletto
comportano gravi atassie come quella spino-cerebellare e i neuroni che proiettano al cervelletto
non funzionano come dovrebbero con conseguenze rispetto alla possibilità di fare movimenti.

L’altra parte del SNC è il midollo spinale. Esso si divide come le vertebre in una porzione
cervicale, una toracica, una lombare e una sacrale.

Durante lo sviluppo, il tubo neurale forma una serie di pieghe. Quella più prominente è quella che
si forma a livello del prosencefalo, che comprende il telencefalo e il diencefalo. Questo fa sì che vi
sia una rotazione netta tra le porzioni del telencefalo quasi di 90 gradi rispetto al tronco encefalico
e al midollo spinale. Utilizzeremo dei riferimenti rispetto all’encefalo di orientamento topografico
che sono diversi. Quando parliamo di un’area come il lobo occipitale dell’encefalo non diremo più
che siamo dorsali e ventrali ma che saremo anteriori e posteriori. Mentre, invece, ci riferiremo alle
altre parti come area o superiore e inferiore o potremmo dire che siamo in posizione più ventrale o
più dorsale. Questo è dovuto al fatto che il telencefalo è ruotato in avanti. Stessa cosa capita per il
cervelletto.

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Il sistema nervoso centrale avrebbe poco da fare senza il sistema nervoso periferico. L’encefalo
e il midollo spinale hanno bisogno di essere cablati e per trasmettere informazioni hanno bisogno
di questi cavi che portano e ricevono gli stimoli nervosi in tutto il corpo, compresi gli organi sensitivi
come occhi, naso, lingua, l’estesissima organizzazione di organi periferici che stanno a livello
dell’apparato tegumentario (considerato come un secondo sistema nervoso per estensione) e poi i
visceri. I nervi periferici indicati qui sono quelli che appartengono al sistema sia sensitivo che
motorio-somatico. Tutti quanti i visceri sono innervati perché le informazioni devono derivare dai
visceri e ai visceri devono arrivare a delle informazioni nervose come, per esempio, la regolazione
della frequenza del battito cardiaco, la respirazione o la digestione.

Quindi ci sono dei recettori che possono essere specifici come le cellule nervose che risiedono a
livello della retina per la vista o recettori che stanno lungo il nostro corpo per la temperatura, per il
dolore, per la pressione e ci portano informazione. Quindi, sia recettori di sensibilità specifica e
somatica. Per quanto riguarda la sensibilità somatica, noi siamo in grado di percepire lo stato
della nostra muscolatura scheletrica anche ad occhi chiusi e non dobbiamo guardare un nostro
arto per capire se è in flessione. Questa si chiama propriocezione e permette di coordinare i
movimenti senza tenerli d’occhio.

I recettori per la sensibilità viscerale captano informazioni che derivano dagli organi interni.
Queste informazioni passano attraverso nervi periferici che portano informazioni a livello del
midollo spinale e proseguono a livello dell’encefalo.

Ci sono 12 paia di nervi cranici che portano le informazioni dall’area della testa. Il resto del corpo è
a carico dei nervi spinali (33). Le informazioni sensitive vengono portate al sistema nervoso
centrale.

Partono le vie efferenti che portano elaborazioni a livello del sistema nervoso centrale e quindi
portano informazioni motorie. Questi nervi vanno nella muscolatura scheletrica per permettere il
movimento ed esprimere la risposta all’elaborazione centrale. Questo avviene grazie alle sinapsi.

Il sistema nervoso periferico si avvale del sistema nervoso autonomo che si vede diviso in

sistema nervoso simpatico

sistema nervoso parasimpatico.

Il primo è a carico di gangli annessi al


midollo spinale e il secondo è annesso ai
gangli afferenti ai nervi cranici e ad alcuni
gruppi più cervicali e più sacrali. Queste
due divisioni hanno un’attività antagonista
e in genere si dice che il simpatico porta
quelle informazioni che attivano il
metabolismo. Le reazioni di fuga o di lotta
rispetto ad un pericolo, per esempio,
dipendono dal simpatico. La parte
parasimpatica si dice che sia
responsabile di reazioni di rilassamento
ma non è sempre così perché agisce in
modo molto potente sul sistema digerente
per attivare la digestione e assimilare

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meglio quello che abbiamo ingerito. Questi due sistemi agiscono sulla muscolatura liscia e
vediamo il caso dei visceri addominali, della muscolatura cardiaca e le ghiandole endocrine.

Questa è una sezione coronale dell’encefalo presa in modo


che noi vediamo le parti convolute che rappresentano il
telencefalo. Questa sezione probabilmente è di un animale.
Le dimensioni dell’encefalo sono aumentate durante
l’evoluzione e per rientrare nelle misure del cranio allora si
è ripiegato in circonvoluzioni (nel telencefalo). Il gatto inizia
a presentare circonvoluzioni come questa invece la
superficie del telencefalo di un roditore è liscia. Questa
sezione istologica è stata colorata si mette in evidenza la
parte più scura come sulla superficie del telencefalo cioè la
corteccia cerebrale. Nell’encefalo la sostanza grigia è
organizzata come una corteccia, come un mantello che
ricopre la superficie del telencefalo. In profondità ci sta la
sostanza bianca. Essa si chiama così perché ci sono delle
cellule che rivestono gli assoni delle cellule nervose che
formano la guaina mielinica che ritrasmette luce in modo
diverso rispetto alla sostanza grigia che è formata dai corpi
cellulari e dai dendriti delle cellule nervose. Per questo
risulta chiara, bianca. Se io vado all’interno dell’encefalo inizio a vedere delle cose diverse. C’è
una struttura che ha quasi una forma di cipolla e si chiama genicolato laterale, un’altra che
rappresenta l’ippocampo che si attorciglia su sè stesso. Nelle aree più scure la maggior parte
della sostanza grigia del SNC è organizzata in nuclei che corrispondono ai nuclei delle cellule ma
rappresentano insiemi di cellule nervose che hanno un’attività coerente tra di loro. Esempio: il
genicolato laterale è un nucleo particolare per la vista. Le cellule che hanno una funzione specifica
cioè quella di trasmettere le informazioni visive sono raggruppate tutte in un’area.

Come può essere organizzata la sostanza grigia? A livello del tronco encefalico sparisce la
corteccia e la sostanza grigia è completamente organizzata in nuclei con una forma ben
caratterizzabile. E poi arriviamo nel midollo spinale dove la sostanza grigia si organizza in modo
completamente diverso. Ha una forma ad ali di farfalla.

Il corpo calloso è la più importante struttura commessurale, cioè porta le informazioni da un


emisfero all’altro. Esso è un esempio di operazione di trasferimento del telencefalo.

Perché è un’operazione di ingegneria genetica (riferimento all’immagine iniziale)? Perché si deve


all’inserimento di un gene per la luminescenza che deriva da organismi acquatici come meduse o
microorganismi che non c’entrano nulla con i mammiferi. Così questo gene grazie a dei codici può
anche cambiare colore e questo ci permette di vedere (e distinguere) le cellule. Grazie a queste
tecniche si può analizzare il sistema nervoso centrale.

La complessità delle cellule aumenta ancora di più se andiamo a vedere l’organizzazione dei loro
dendriti.

Dopo il genoma l’uomo vorrebbe decifrare il connettoma. Ed è un progetto che impiegherà molto
più tempo di quello del genoma perché se i geni sono 20000, le sinapsi sono miliardi di miliardi.

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Già tanto tempo prima, due scienziati scoprirono come è organizzato il cervello. All’inizio del 900,
Camillo Golgi, professore di Pavia, grazie alla colorazione argentica (o di Cajal) aveva capito come
era organizzato il tessuto del sistema nervoso centrale.

L’organizzazione del tessuto nervoso


comprende cellule nervose di diverse tipologie.
I neuroni sono quelli grigi che sono ricoperti da
strutture giallognole che derivano dalle cellule
della glia che sono composte da cellule della
microglia, astrociti, oligodendrociti nel SNC
e in periferia avremo le cellule di Schwann.

Il rivestimento mielinico negli assoni nel SNP è


eseguito dalle cellule di Schwann. La loro
principale funzione è quella di rivestire gli
assoni dei neuroni con uno strato di mielina.

Le cellule della microglia hanno una forma


stellata ed hanno delle funzioni macrofagiche:
infatti, sono i macrofagi del sistema nervoso
centrale. Queste cellule stanno avendo un
ruolo sempre più riconosciuto per tantissime
patologie che comprendono anche patologie dello sviluppo del SNC.

Gli astrociti hanno una forma stellata e contribuiscono a formare la barriera ematoencefalica che
è una barriera che impedisce a sostanze potenzialmente tossiche di fuoriuscire dai capillari e
invadere il sistema nervoso centrale che si basa su equilibri che sono delicatissimi ed è sufficiente
spostare questi equilibri per avere effetti molto gravi. Gli astrociti hanno anche la capacità di
rispondere ai neurotrasmettitori e possono avere dell’attività elettrica. Alcuni libri riportano che le
cellule della glia formino un supporto per il sistema nervoso; in realtà non è vero perché la glia non
funge da tessuto connettivo ma ha delle funzioni importantissime di per sé. Neuroni e glia si
sostengono tra di loro. Gli astrociti hanno un ruolo importante soprattutto nella trasmissione
nervosa. Infatti mutazioni su geni che causano patologie dello spettro autistico a carico degli
astrociti possono indurre
modificazioni gravi a
carico delle attività
cognitive e motorie.

Le cellule ependimali
sono cellule che
tappezzano le cavità che
stanno all’interno del
nostro sistema nervoso
centrale all’interno delle
quali si accumula liquor
che è un liquido salino
non uguale al plasma. È
molto importante per il
trasporto dei nutrienti e i
residui metabolici.

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Il corpo cellulare del neurone è formato dal nucleo centrale che contiene il materiale genetico e
da una porzione che nei neuroni prende il nome di pericarion o pirenoforo dove è contenuto
citoplasma particolarmente ricco di ribosomi liberi o di reticolo endoplasmico granulare; questa
abbondanza di questi organelli prende il nome di corpi di Nissel. C’è una colorazione di Nissel,
infatti, specifica per i neuroni che mette in evidenza questa parte del neurone. Anche l’apparato di
Golgi è molto sviluppato. Questa parte del corpo cellulare e dei prolungamenti che emergono in
questo modo, i dendriti, sono la parte principale della sostanza grigia. A livello dei dendriti ci sono
le strutture sinaptiche dove un bottoncino sinaptico di una cellula nervosa può andare a formare
una sinapsi a livello dei dendriti. Qui avviene la comunicazione nervosa e il trasferimento
dell’informazione da una cellula all’altra. La parte a destra della figura è rappresentata dall’assone
unico e le informazioni nervose arrivano attraverso i dendriti e viaggiano attraverso l’assone che è
unico. L’assone nella parte finale può dividersi in tanti collaterali che terminano con un bottoncino.
Gli assoni sono in genere mielinizzati e, quindi, questo fa sì che formino la sostanza bianca. Ci
sono tante aree di importanza fondamentale nella cellula. A livello del segmento iniziale
dell’assone ci sono delle strutture sinaptiche oppure la presenza di canali (nel monticolo assonale)
che permetteno l’insorgenza del potenziale d’azione.

Dal punto di vista anatomico per capire bene il sistema nervoso ci è voluto l’avvento del
microscopio elettronico perché i comparti subcellulari, ma soprattutto le sinapsi si vedono solo con
il microscopio elettronico. Dagli anni Cinquanta in poi si è riusciti a visualizzare strutture che fino
ad allora erano state solo ipotizzate.

Questa immagine ci mette in


evidenza il nucleo, il pericarion e la
presenza del reticolo endoplasmico
rugoso, l’apparato di Golgi e l’
assone ricco di microtubuli che
formano il citoscheletro assonale
ma che sono anche delle vie
preferenziali per il trasporto di
proteine o mRNA che vengono
prodotti a livello del corpo cellulare.

Questa immagine al microscopio


elettronico ci fa vedere come è fatta
la sostanza grigia che è fatta da
corpi cellulari di neuroni, da dendriti
e da terminazioni assoniche che
formano sinapsi tra di loro e questa
è la rappresentazione strutturale di quello che è l’”hardware” che ci permette di eseguire tutte le
funzioni che hanno a che fare con il sistema nervoso centrale da quelle motorie ,a quelle di
rielaborazione, a quelle cognitive, a quelle della memoria.

Un complicatissimo quadro di strutture sinaptiche che sono vicine le une alle altre. Queste piccole
palline sono le vescicole sinaptiche dove all’interno è presente il neurotrasmettitore. Il
neurotrasmettitore viene rilasciato per trasmettere un’informazione da una cellula ad un’altra. la
cosa interessante è che il corpo cellulare della cellula che sta inviando le informazioni qui,
potrebbe stare a tanti quadri di distanza e infatti le cellule comunicano a grande distanza le une
dalle altre, questo fa sì che studiarne le basi anatomiche è stato da sempre complicato.

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Questo è un dendrite con strutture come mitocondri e microtubuli a sorreggerlo e questo è il
quadro della sostanza grigia.

I neuroni possono essere classificati secondo una classificazione strutturale o funzionale.

Dal punto di vista strutturale possiamo dividere i neuroni in:

1. cellule unipolari, che hanno un


solo prolungamento (tipiche degli
invertebrati);

2. cellule bipolari, dal corpo


cellulare spuntano due
prolungamenti (troviamo queste
cellule nella retina o a livello della
mucosa olfattiva);

3. cellule pseudounipolari, il corpo


cellulare sta all’interno di strutture
che vengono chiamate gangli che
sono gruppi di cellule al di fuori
del sistema nervoso centrale e
ricevono informazioni con uno dei
due prolungamenti cioè con
quello che si porta in direzione centrifuga e va verso la periferia (verso muscolo, visceri…) e
vengono modificati dall’attività del corpo cellulare e inviate verso il sistema nervoso centrale
dove sia a livello del midollo spinale e sia a livello del tronco encefalico arrivano
informazioni. Si chiama pseudounipolare perché emerge con un solo prolungamento dal
corpo cellulare che poi si biforca in due.

4. cellule multipolari, possono essere di tre tipi:

- motoneuroni, che stanno nelle corna anteriori del midollo spinale e portano le
informazioni verso la muscolatura scheletrica. I dendriti sono di una lunghezza limitata,
l’assone può essere lunghissimo.

- cellule piramidali della corteccia, si chiamano così perché il loro corpo cellulare è
triangolare con una base e un apice da dove parte il dendrite apicale. Ci sono tanti
dendriti e molto estesi. I dendriti si dividono in dendriti apicali e dendriti basali. Le spine
dendritiche sono delle estroflessioni delle dimensioni di un paio di micron dai dendriti e
sono il sito del compartimento postsinaptico dei neuroni. Esse possono essere la sede
vera e propria dei danni che si riflettono a livello cognitivo o motorio.

- cellule del Purkinje del cervelletto, sono le cellule che hanno il compartimento
dendritico più ramificato. Esse sono le cellule principali del cervelletto e hanno un solo
assone e questa grande ramificazione dendritica.

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Per quanto riguarda la
classificazione funzionale dei
neuroni: i neuroni sensitivi stanno
nei gangli periferici che sono gruppi
di cellule che stanno fuori al sistema
nervoso centrale e prendono le
informazioni in periferia.
Propriocettori della muscolatura
scheletrica, interocettori che
possono cogliere informazioni
dall’ambiente interno ed
esterocettori che possono cogliere
le informazioni dall’ambiente
esterno portano le informazioni ad
altri due tipi di neuroni che sono i
neuroni motorio-somatici che
possono trasmettere le informazioni per attivare uno schema motorio o neuroni viscerali che
porteranno le informazioni verso i visceri. La terza classe di neuroni è quella degli interneuroni che
sono cellule che si infrappongono tra i neuroni sensitivi e quelli motori e che permettono l
‘elaborazione dell’informazione a livello della sostanza grigia del sistema nervoso centrale.

Questa classificazione dal punto di vista strutturale e funzionale è una classificazione semplificata.

Questa è una immagine di alcune delle tipologie di neuroni che troviamo all’interno della corteccia
cerebrale fatta sulla base di disegni di anatomisti di tanti anni fa. Questo tipo di classificazione si
sta perfezionando sempre di più.

Ci sono anche dei neuroni che vengono chiamati di tipo granulare.

Ci sono sono i neuroni di


tipo uno di Golgi che
possono essere
piramidali. Essi sono
neuroni di proiezione e
portano le informazioni del
sistema nervoso centrale
verso la periferia.

Gli interneuroni sono più


complicati perché sono di
tantissimi tipi come le
cellule a candelabro che
si chiamano così perché
sui prolungamenti di
queste cellule ci sono
delle strutture che
formano un aspetto a
candelabro. Possiamo
trovare delle cellule multipolari o delle cellule che si dispongono in modo orizzontale rispetto alla
profondità della corteccia come, per esempio, le cellule di Martinotti del primo strato. La morfologia
è molto diversa.
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Ci sono i neuroni di tipo due di Golgi e sono degli interneuroni locali. Nei neuroni di proiezione
ad un certo punto il prolungamento esce dall’immagine perché sta andando da un’altra parte. Gli
interneuroni hanno la loro rete all’interno di una struttura locale e per questo si chiamano
interneuroni locali. Essi modulano i circuiti. Loro non mandano le informazioni verso un target
periferico ma modulano l’attività delle cellule nervose e quindi dei neuroni di proiezione. In genere
gli interneuroni hanno un’attività di stop in contrapposizione ai neuroni di proiezione.

Questo è un esempio pratico di cosa può fare un interneurone. Abbiamo delle cellule sensitive che
stanno all’interno di un circuito che porta le informazioni di tipo tattile. Le cellule nere sono
interneuroni che possono aumentare la nostra capacità discriminativa tattile. Parlare di circuiti e
vedere come sono fatti è un tema dell’anatomia. Quando noi applichiamo uno stimolo tattile a
livello della cute. Siamo capaci di individuare a volte un punto preciso della superficie del nostro
corpo. La nostra discriminazione tattile, infatti, si dice epicritica e funziona molto bene grazie agli
interneuroni. Sulla superficie della cute ci sono dei recettori tattili. Quando la freccia stimola la cute
stimola un numero piuttosto grande di recettori e le cellule sensitive che portano l’informazione
tattile si ramificano e hanno recettori che possono essere gli uni sovrapposti agli altri.

Come facciamo a capire da dove deriva lo stimolo?

L’input più vicino al punto dove


applico la forza con questa freccia è
quello più forte. Le due cellule che
fiancheggiano il neurone sensitivo
hanno un input più debole,
quantitativamente minore. La
frequenza del potenziale d’azione
che viene scatenata da questo input
delle cellule sensoriali è meno
elevata da una parte e più elevata
dall’altra. Poiché l’informazione
viene portata dalla periferia al
sistema nervoso centrale, il neurone
“forte” può attivare in modo molto
efficace degli interneuroni. Essi
hanno attività inibitoria e vanno a
modulare negativamente le cellule
piramidali all’interno della corteccia. Queste non sono cellule piramidali ma sono cellule di
proiezione. Gli interneuroni, invece, agiscono localmente. Con un circuito fatto in questo modo e
con una inibizione di tipo feed-forward (anterograda), gli interneuroni fanno sì che le cellule che
hanno ricevuto input debole si spengano quasi completamente o il più possibile in modo che
rimanga l’attività dell’input forte che porterà verso la discriminazione precisa a livello della corteccia
sensoriale del luogo preciso in cui è arrivato lo stimolo. Invece, quel rumore di fondo di cui il nostro
cervello è pervaso in qualunque momento a livello di qualsiasi livello di stimolazione sensoriale è
eliminato in questa maniera: le cellule che fiancheggiano i neuroni di proiezione che fiancheggiano
a loro volta la cellula più forte vengono spenti. In questo modo si ha una precisa indicazione della
localizzazione dello stimolo. L’inibizione può essere a feed-forward e a feed-back.

La connettività sinaptica avviene tra neuroni come quella che abbiamo visto prima ma può
avvenire tra i motoneuroni e le informazioni si portano tra le fibre muscolari scheletriche ma anche
verso la muscolatura liscia a livello delle giunzioni neuromuscolari.
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(La fisiologia dei neuroni verrà approfondita nel
corso di fisiologia)

Il cono d’emergenza dell’assone o monticolo


assonale sono la stessa cosa.

Questa è un’immagine storica dei primi


potenziali d’azione registrati all’interno della
cellula nervosa registrati da Hodgkin e Huxley
che hanno ricevuto il premio Nobel per aver
capito che le cellule nervose sono cellule
eccitabili grazie alla presenza di canali ionici in
grado di trasportare il Na+ all’interno e il K+.

Microanatomia delle sinapsi

Questa è una sinapsi tra cellule nervose. Troviamo una cellula presinaptica e questo presumiamo
che sia un neurone piramidale motorio della corteccia cerebrale che scende fino al midollo spinale
e va fare sinapsi sul secondo motoneurone. Noi iniziamo l’azione a livello della corteccia ma
questa azione viene veicolata attraverso i motoneuroni nel midollo spiale.

Nella sinapsi troviamo una terminazione sinaptica; il bottoncino sinaptico si trova nella parte più
apicale dell’assone. Le vescicole sinaptiche rosse presentano all’interno i neurotrasmettitori.
Quando le vescicole sinaptiche si fondono con
quella che è la membrana presinaptica
possono liberare il neurotrasmettitore
all’interno di uno spazio che prende il nome di
uno spazio chiamato fessura sinaptica o spazio
intersinaptico. Ovviamente, per poterlo
osservare bisogna utilizzare il microscopio
elettronico perché ha delle dimensioni di poche
decine di nanometri. Sulla membrana post-
sinaptica sono presenti recettori che si legano
ai neurotrasmettitori e che determineranno la
trasmissione elettrochimica delle informazioni a
livello delle connessioni sinaptiche modificando
quindi l’attività della cellula postsinaptica.
Questa è la rappresentazione grafica dell’arrivo
del potenziale d’azione all’interno di una
terminazione presinaptica e questo permette la
liberazione del neurotrasmettitore.

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