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LE BASI

ANATOMICHE
E
FISIOLOGICHE
29/01/2023
FISIOLOGIA
DELL’ESERCIZIO
 COME FUNZIONA L’ORGANISMO UMANO?
 QUALI CAMBIAMENTI AVVENGONO CON
UNA REGOLARE ATTIVITA’ FISICA?
 COME IL NOSTRO CORPO TRASFORMA E
UTILIZZA L’ENERGIA?
 QUALI POSSONO ESSERE LE DIFFERENZE
FRA I VARI SISTEMI ENERGETICI?
 QUALI SONO LE DIFFERENZE
FISIOLOGICHE FRA UN INDIVIDUO E
L’ALTRO?
BASI ANATOMICHE E
FISIOLOGICHE
Sistema nervoso
SISITEMA NERVOSO AUTONOMO

 Il sistema nervoso autonomo è chiamato così


perché regola tutte le attività dei nostri organi che
non sono comandate direttamente dalla nostra
volontà.
 Il sistema nervoso autonomo è diviso in due
componenti – il sistema simpatico,
od ortosimpatico, e quello parasimpatico – che
entrano in azione in momenti diversi e che, pur
agendo sugli stessi organi, hanno effetti
diametralmente opposti.
SISTEMA NERVOSO
 TRASMETTE SEGNALI E INFORMAZIONI
DA UN PUNTO AD UNALTRO DEL CORPO
 SI CONTRAGGONO QUANDO RICEVONO UN
SEGNALE DAL CERVELLO CON IL COMANDO
I MUSCOLI 
DI FARLO
I SEGNALI VENGONO TRASMESSI DAI NERVI
COSTITUITI DA CELLULE NERVOSE (NEURONI)
 LA CONTRAZIONE AVVIENE CON LA
SISTEMA NERVOSO

TRASMISSIONE DI UN SEGNALE ELETTRICO


TRASPORTATO DAI NEURONI

 CERVELLO
COSTITUITO

 MIDOLLO SPINALE
 VARI FASCI NERVOSI CHE SI
DIRAMANO DAL MIDOLLO SPINALE
E’

VERSO TUTTE LE PARTI DEL CORPO


 DETERMINA IL NUMERO DI FIBRE CHE SI
CONTRAGGONO
 CARICO LEGGERO = POCHE FIBRE
IMPEGNATE
STIMOLO
 CARICO PESANTE = IN PROPORZIONE AL
CARICO MAGGIORI O MINORI FIBRE
SISTEMA NERVOSO

IMPEGNATE

 SISTEMA A DUE VIE


 1) SEGNALI CHE VANNO DAL CERVELLO VERSO I
COORDINATO

MUSCOLI
 2) INFORMAZIONI CHE RITORNANO AL SISTEMA
NERVOSO CENTRALE
 - QUESTE INFORMAZIONI INCLUDONO TUTTI I
SENSI, LA VELOCITA’ E L FORZA DEL MUSCOLO
 - DA INFORMAZIONI SULLA POSIZIONE DELLE
VARIE PARTI DEL CORPO NELLO SPAZIO
 ANALIZZARE SEMPRE LE FUNZIONI

ALLENAMENTO
MUSCOLARI NELLE ABILITA’ DI BASE
DELL’ATLETICA
 CAPIRE QUALI SONO LE CATENE
CINETICHE COINVOLTE NEL MOVIMENTO
SISTEMA NERVOSO

 SARA’ PIU SEMPLICE ELABORARE


QUALI MUSCOLI

PROGRAMMI ED ESERCIZI
D’ALLENAMENTO INDIVIDUALIZZATI PER
L’ATLETA E PER LA SUA SPECIALITA’
Struttura del sistema nervoso
 Ilsistema nervoso è costituito da neuroni, cioè
cellule nervose specializzate,che trasferiscono
segnali nelle varie parti del corpo.
 Un neurone è formato da un corpo cellulare
contenente il nucleo e gli organuli, e da lunghi
prolungamenti detti fibre nervose che trasmettono i
segnali.
 Ogni neurone crea reti di connessioni con le altre
cellule nervose che ci permettono di svolgere ogni
nostra azione (imparare, ricordare e muoverci ecc..)
La struttura del neurone
L’attività del sistema nervoso

Encefalo

Ganglio

Midollo
spinale
Muscolo
quadricipite

SNC
Muscoli Nervo
flessori
SNP
Da cosa è costituito il sistema nervoso?
Il sistema nervoso è costituito da
due tipi di cellule:
 NEURONI (cellule nervose)
che sono specializzati nella
trasmissione degli impulsi
nelle varie parti del corpo
 CELLULE DI SOSTEGNO
che proteggono, isolano e
sostengono i neuroni. Il
neurone possiede un corpo
cellulare contenente il nucleo
e gli organuli citoplasmatici.
Struttura di un neurone mielinizzato
Il sistema nervoso è diviso in:
 Sistema nervoso periferico
centrale
che
cheèècostituito
formato dai
dall’encefalo
nervi che trasmettono
e dal midollo
i messaggi
spinale. verso
l’interno e l’esterno del sistema nervoso centrale.
Un nervo è fascio di fibre neuronali (assoni e
dendriti) avvolte nel tessuto connettivo.
Il sistema nervoso periferico possiede oltre ai
nervi anche i GANGLI (STAZIONI) situati
esternamente al SNC e che raggruppano i
corpi cellulari dei neuroni incapsulate da
tessuto connettivo denso. Abbiamo gangli
sensitivi e gangli associati ai nervi del
sistema autonomo (neurovegetativo).
Vi sono tre tipi di neuroni adibiti alle tre funzioni del
sistema nervoso:
 1. i neuroni sensoriali contribuiscono
all’acquisizione sensoriale trasportando le
informazioni provenienti dai recettori verso il
sistema nervoso centrale.
 2. Gli interneuroni si trovano all’interno del
sistema centrale e integrano i dati forniti dai
neuroni sensoriali e trasmettono i segnali
corrispondenti ai neuroni motori.
 3. I neuroni motori trasmettono i segnali dal
sistema centrale alle cellule effettrici che formulano
una risposta.
La sinapsi
I neuroni comunicano
attraverso la sinapsi.
La sinapsi è la giunzione tra
due neuroni o tra o tra un
neurone e una cellula
effettrice.
Ve ne sono due tipi :la
sinapsi elettrica e la
sinapsi chimica
Il potenziale d’azione
Il potenziale d’azione è un fenomeno elettrico localizzato
cioè una variazione del potenziale di riposo in un
determinato punto dl neurone: l’assone.
Quando sull’assone si genera un potenziale d’azione ha
origine l’impulso nervoso.
I potenziali d’azione:
 Si propagano solo in una direzione. Le variazioni elettriche
si diffondono in entrambe le direzioni ma non riescono ad
aprire i canali del sodio e generare un potenziale d’azione
quando questi canali sono disattivati.
Esso dunque si propaga in una sola direzione grazie ai
cambiamenti elettrici che produce nella membrana del
neurone
•I potenziali d’azione si propagano portando
le informazioni al sistema nervoso centrale
•Essi rappresentano una risposta tutto-o-
nulla che si verificano o in tutta la lunghezza
dell’assone oppure non si verificano affatto
•La frequenza di essi cambia al variare
dell’intensità dello stimolo
Il sistema nervoso dei vertebrati
 Il sistema nervoso dei vertebrati mostra un alto livello di centralizzazione e
cefalizzazione. Il sistema nervoso centrale dei vertebrati è costituito da un
encefalo e da un midollo spinale.
IL MOVIMENTO
VOLONTARIO
 ORIGINE – CORTECCIA MOTORIA
 TRASMISSIONE – MIDOLLO E NERVI SPINALI
 BERSAGLIO - ORGANI
 RITORNO INFORMAZIONI PER REGOLAZIONE
IL MOVIMENTO
AUTOMATICO
 ORIGINE – CORTECCIA MOTORIA
 TRASMISSIONE – MIDOLLO E NERVI SPINALI
 BERSAGLIO - ORGANI
 RITORNO INFORMAZIONI PER REGOLAZIONE
 REGOLAZIONE DAI CENTRI CORTICALI
INFERIORI
IL MOVIMENTO RIFLESSO

 ORGANO
 VIA AFFERENTE
 MIDOLLO SPINALE
 VIA EFFERENTE
 ORGANO
MEMORIA MOTORIA
IMMAGAZINA LE
INFORMAZIONI
UTILI

MOVIMENTO GIUSTA
ECONOMICO E SEQUENZA
REDDITIZIO SPAZIALE

GIOCO DI
CONTRAZIONE E
GIUSTO
RILASSAMENTO RITMO
 lo schema corporeo è in sostanza la capacità di
"sentire" il nostro corpo, di immaginarlo in una
determinata situazione e prevedere come si
comporterà ad un determinato stimolo.
 lo schema motorio è invece un modello di
movimento ben ancorato nella nostra mente e che
il nostro cervello può riprodurre senza sforzo
(camminare mentre si guarda per aria, per
esempio). Queste capacità si acquisiscono con gli
anni e l'esperienza, piu' esperienze di vario
genere ho maggiore sarà la conoscenza dei miei
schemi
Cuore
Apparato circolatorio
Il cuore in generale
Si tratta di una pompa che permette di inviare
ossigeno e sostanze nutritive a tutte le cellule
del corpo umano.
È un organo formato da quattro grandi cavità e
costituito da differenti tipi di tessuto, è altresì
particolare in quanto è un organo involontario,
ma costituito da un tessuto striato simile a
quello muscolare anche se possiede delle
caratteristiche che lo distinguono rispetto a
quest’ultimo.
La sua continua pulsazione viene scandita
mediante un pace-maker, che, contrariamente a
quanto si possa pensare, è una struttura
naturale localizzata fra atrio e ventricolo
Il cuore
I tessuti cardiaci

Ha una struttura esterna non troppo


Possiede una forma conica che ha
differente rispetto ad una cipolla, è
all’incirca le stesse dimensioni del
costituito da una serie di tessuti
pugno della propria mano
sovrapposti tra loro.

Endocardio
Miocardio
Epicardio
Pericardio
Le parti del cuore

Il cuore internamente è formato da 4 cavità che


prendono il nome di atri e ventricoli
I due atri si trovano nella
parte superiore del cuore

I due ventricoli nella


parte inferiore del cuore
I vasi sanguigni
- I vasi sanguigni sono le “strade” attraverso le quali il
sangue e quindi le sostanze di nutrimento possono passare
per arrivare alle cellule dei vari organi.
 Distinguiamo tre tipi di vasi sanguigni: arterie, vene e
capillari:
essi si distinguono notevolmente gli uni dagli altri in quanto
hanno caratteristiche molto differenti, quali dimensioni,
rivestimento, funzioni, importanza e molte altre ancora.
- In ordine di dimensione abbiamo le arterie (le più grandi) le
vene e i capillari (Che raggiungono tutte le parti del corpo.
Le arterie
Si tratta di vasi sanguigni molto muscolosi ed elastici.
Perché sono costituite da un tessuto striato simile a
quello dei muscoli volontari.
Devono sopportare Se vengono recise il sangue
una pressione idrostatica che ne fuori esce non ha un
del sangue che varia flusso continuo, ma zampilla
da un minimo di 80 mmHg con forza; in caso ciò avvenga
a un massimo di 120 mmHg è pericoloso perché è difficile
nella media. richiuderli.

L’arteria più importante è quella Le arterie sono formate da tre


che parte dal ventricolo sinistro strati dette tonache:
è il vaso sanguigno più impor- -Tonaca esterna: con fibre muscolari
Tante, ossia quelle che striate
vengono rifornite dall’aorta e -Tonaca media: meno spessa con
portano il sangue a tutto il corpo poche fibre elastiche
, importanti anche le arterie -Tonaca interna: liscia per far passare
meglio il sangue.
Coronarie per rifornire il cuore stesso
Le vene
I vasi sanguigni venosi hanno caratteristiche diverse rispetto a quelli arteriosi
per diversi motivi:

 Meno elasticità delle pareti, in quanto bisogna sostenere


pressioni di gran lunga inferiori.
 La struttura delle vene è simile a quella delle arterie, però vi è
un numero inferiore di fibre muscolari elastiche.
 La tonaca interna delle stesse è rivestita da valvole “a nido di
rondine” per impedire un reflusso del sangue.
 Se vengono recise, nella maggior parte dei casi, non
rappresentano un pericolo grave come per le arterie, in
quanto il sangue esce costantemente e non a zampilli e sono
più facili da richiudere.
I capillari
Si dividono in due categorie:

Capillari Arteriosi Capillari Venosi

Attraverso i capillari
Portano ossigeno avvengono gli scambi Asportano anidride
e nutrienti di sostanze da sangue carbonica e scorie
a cellule e viceversa

La loro struttura è estremamente semplice con un’unica tonaca che li riveste,


questo per permettere un migliore passaggio da e verso le cellule
Il sangue
È un vero e proprio tessuto ed è una parte fondamentale
dell’apparato circolatorio.
È costituito da diverse sostanze nelle seguenti percentuali:
Il plasma è un liquido particolare
di colore ocra-giallo formato da:
-90% acqua
- 7 % proteine
- 0,1% altre sostanze organiche
- 0,9% altre sostanze inorganiche

Il sangue assume la colorazione


rossa per mezzo dell’emoglobina
una proteina formata da quattro
glomeruli legati a un atomo di ferro

I globuli rossi così come i globuli


Parte bianchi e le piastrine vengono
Globuli prodotti dalle cellule staminali all’-
Plasma 55% Corpuscolare
rossi 45% interno del midollo osseo delle ossa
>1%
lunghe.
FUNZIONI PRINCIPALI DEL
SANGUE
 TRASPORTO OSSIGENO
 TRASPORTO ANIDRIDE CARBONICA
 TRASPORTO SOSTANZE NUTRITIVE
 TRASPORTO SOSTANZE DI RIFIUTO
 TRASPORTO ACQUA E SALI MINERALI
 REGOLAZIONE TEMPERATURA CORPOREA
 TRASPORTO DEGLI ORMONI
 DIFESA
 COAGULAZIONE
EFFETTI DELL’ALLENAMENTO
SUI VASI SANGUIGNI
 AUMENTA IL NUMERO DEI
CAPILLARI NEI TESSUTI
MUSCOLARI
 MIGLIORA L’EFFICIENZA
DELLA CIRCOLAZIONE
La grande circolazione

La grande circolazione, rappresentata nello schema ha il compito di


pompare il sangue a tutte le cellule del corpo.
Vena cava La grande circolazione
parte dal ventricolo
sinistro con l’arteria
aorta, poi con le sue
A AS diramazioni
D distribuisce il sangue
Corpo

ossigenato a tutto il
Corpo mentre dopo il
V VS sangue povero di ossi-
D geno torna all’atrio
destro con la vena
Arteria aorta cava.
La piccola circolazione
Viene anche detta circolazione polmonare, è rappresentata nel seguente
schema:

Vena polmonare
La piccola circolazione
parte dal ventricolo
destro con l’arteria
A AS polmonare, poi nei
POLMONI D polmoni avvengono gli
scambi gassosi e il
sangue ricco di ossige-
V VS no torna all’atrio
D sinistro con la vena
polmonare.
Arteria polmonare
EFFETTI DEL MOVIMENTO

RICHIESTA DI
SOSTANZE
ENERGETICH
E ED
OSSIGENO

AUMENTO MAGGIORE
FREQUENZA GITTATA
E QUANTITA’ CARDIACA
EFFETTI DELL’ALLENAMENTO SUL
CUORE
 MUSCOLO CARDIACO
PIU FORTE
 AUMENTA LE
DIMENSIONI PER
POMPARE PIU SANGUE
 TUTTOIL SISTEMA
DIVENTA PIU GRANDE E
CAPIENTE
Apparato respiratorio
I POLMONI

 L’ARIA ENTRA ATTRAVERSO NASO E


BOCCA
 L’OSSIGENO VIENE ASSORBITO DAL
SANGUE
 A RIPOSO SI RESPIRANO10 LITRI
ARIA/min.
 DURANTE IL LAVORO 120/150 LITRI/min.
EFFETTI DEL MOVIMENTO

 AUMENTO DEGLI ATTI RESPIRATORI


 MIGLIORA LA CAPACITA’ POLMONARE
 DIMINUISCE IL TEMPO DI RECUPERO
 MIGLIORA LA VELOCITA’ DI ASSUNZIONE
DELL’OSSIGENO
Apparato scheletrico
EFFETTI DEL MOVIMENTO

 STIMOLA POSITIVAMENTE DURANTE LO


SVILUPPO LA CRESCITA OSSEA
 MIGLIORA LA CIRCOLAZIONE SUL
PERIOSTIO
 DIVENTA PIU’ FORTE E RESISTENTE
 PREVIENE PARAMORFISMI (sono atteggiamenti
posturali scorretti)
 PREVIENE DISFORMISMI (sono vere e proprie
"alterazioni croniche della morfologia)
DISMORFISMI

 COLONNA VERTEBRALE
 cifosi (dorsale) e la lordosi (lombare e/o
cervicale) sono alterazioni delle curve fisiologiche
che si manifestano sul piano sagittale
 Scoliosi (sul piano laterale)
 Le ANCHE
 GINACCHIA VARE E VALGHE
 PIEDI PIATTI
Apparato muscolare
FUNZIONE PLASTICA

I muscoli danno forma al corpo


LE
POSTURA
FUNZIONE

Consentono il mantenimento
della posizione del corpo
I muscoli determinano i
movimenti propri degli organi
I muscoli sono la “potenza” la “forza
interni
motrice” nel sistema di leva
rappresentato dall’apparato
locomotore
Funzione motoria
classificazioni dei muscoli
Collocazione Forma dei
ultrastruttura innervazione nel corpo muscoli

Fusiformi,
bicipidi,
tricipidi,
Muscoli scheletrici e
Muscoli striati Muscoli volontari quadricipidi,
pellicciai
pennati,
bipennati,
piatti,
orbicolari ecc.
ecc

Muscoli lisci Muscoli involontari Muscoli


viscerali

Muscolo cardiaco
Caratteristiche delle fibre
muscolari
 I muscoli vengono suddivisi in muscoli
rossi e muscoli bianchi in base
all’aspetto esteriore del tessuto
 Il colore è in relazione alla
concentrazione di mioglobina nelle
cellule muscolari
FIBRE ROSSE
 Fibre rosse: alto contenuto di mioglobina e
mitocondri, sono lente, molto irrorate dal sangue;
Sfruttano molto il lavoro aerobico … lungo
(resistenza) utilizzando acidi grassi e acido
piruvico
 HANNO BASSA ATTIVITA’ ENZIMATCA
 CONTINUO APPORTO DI OSSIGENO
 VELOCITA’ DI AZIONE MODESTA MA
PROLUNGATA NEL TEMPO
FIBRE BIANCHE
 Fibre bianche: Sfrutta il metabolismo anaerobico
 possiedono il complesso degli enzimi glicolitici e
quindi degradano il glicogeno fino ad acido lattico
 hanno poca mioglobina e mitocondri, sono fibre
rapide, lavori veloci (sprint)
 Le contrazioni muscolari sono intense ma
relativamente breve
 Fibre intermedie: miste.
COSTITUENTI DEL TESSUTO
MUSCOLARE

 1) IONI MINERALI (ioni positivi e negativi)


 2) GLUCIDI (glicogeno)
 3) LIPIDI (trigliceridi e acidi grassi)
 4) PROTEINE ( actina, miosina, troponina
tropomiosina, mioglobina )
 - ENZIMI (glicolitici – ciclo di Krebs,
creatinochinasi e miochinasi)
Muscoli involontari Muscoli volontari
sotto il controllo del Sistema sotto il controllo del Sistema nervoso
nervoso autonomo centrale e periferico
innervazione
Collocazione nel corpo
Muscoli scheletrici e  Muscoli viscerali:
pellicciai o mimici: si determinano i movimenti
inseriscono nelle ossa determinando i necessari agli organi interni per
movimenti del corpo svolgere la propria funzione
Forma dei muscoli
STRIATA
CELLULA MUSCOLARE

Gli elementi
caratterizzanti la
cellula muscolare e
fondamentali per la
contrazione sono: le
miofibrille, la cui unità
funzionale è il
“sarcomero”, e il
“reticolo
sarcoplasmatico”
Come già si è visto
nella slide
precedente, la
miofibrilla è formata
da una successione d
i “sarcomeri” uniti
IL SARCOMERO 1

dalle linee Z. Questa


è l’immagine di un
sarcomero sia come
viene visto al
microscopio
elettronico sia come
disegno della
struttura
IL SARCOMERO
Nel sarcomero
distinguiamo un
“filamento
sottile” che
prende origine
dalla linea Z e un
“filamento
spesso” nella
zona centrale del
sarcomero.
Filamento spesso
Filamento sottile
Formato da una proteina: formato da tre proteine: actina troponina
la miosina e tropomiosina
Struttura del filamenti
LA CONTRAZIONE MUSCOLARE
LA CONTRAZIONE MUSCOLARE
Mentre in fase di
rilassamento il
filamento spesso e
quello sottile si
sovrappongono solo in
minima parte nella
zona centrale del
sarcomero, durante la
contrazione il
filamento spesso arriva
quasi a toccare le due
linee Z e i due
filamenti sottili
contrapposti quasi si
congiungono al centro.
MUSCOLARE
LA CONTRAZIONE

Lo scorrimento
del filamento
sottile su quello
spesso avviene
grazie al legame
che si crea tra la
testa della miosina
e il recettore
specifico presente
nella molecola di
actina
O
TEORIA DELLO SCORRIMENT

Schema del
meccanismo
che permette lo
scorrimento del
filamento sottile
sul filamento
spesso
LA CONTRAZIONE MUSCOLARE

Perché si possa stabilire


il legame tra la testa
della miosina e la
molecola di actina è
necessario che nel
liquido intracellulare
(sarcoplasma) siano
presenti:
 ioni calcio (Ca++)
ATP
(Adenosintrifosfato)
La contrazione muscolare
Perché avvenga la contrazione muscolari è necessario
che nel liquido intracellulare siano presenti:
Ioni Calcio a riposo sono immagazzinati nel reticolo sarcoplasmatico. La
contrazione avviene quando al muscolo giunge l’impulso nervoso tramite la
placca motrice (una particolare sinapsi neuro-motoria) che libera un mediatore
chimico, l’acetilcolina, che determina la fuoriuscita degli ioni Calcio dal
reticolo. Gli ioni Calcio, una volta nel liquido intracellulare si legano alla
Troponina che, attivata, sposta la Tropomiosina sull’Actina scoprendo il sito
per il legame con la Miosina.

 ATP (Acido Adenosintrifosfato) serve a stabilire il legame tra


molecola di Actina e testa della Miosina. È la molecola che dà l’energia
necessaria al movimento della testa della Miosina che trascina l’Actina – il
filamento sottile - verso il centro del sarcomero, determinando l’accorciamento
di quest’ultimo, della miofibrilla e quindi del muscolo.
Reticolo sarcoplasmatico
Sarcolemma Filamento
Quando il muscolo è
Tubulo a T sottile
Filamento rilassato, gli ioni Calcio
spesso (Ca++) sono contenuti nel
reticolo sarcoplasmatico,
e solo pochissimi sono
concentrati nel liquido
intracellulare
(sarcoplasma). Quando il
muscolo deve contrarsi,
gli ioni Calcio vengono
liberati nel sarcoplasma e
, così, possono legarsi
alla troponina scoprendo,
sull’actina, i siti per il
legame con la testa della
miosina

Cisterna
Reticolo terminale
Triade sarcoplasmatico
PLACCA MOTRICE

E’ la placca motrice a
determinare la
fuoriuscita degli ioni
Calcio dal reticolo
sarcoplasmatico.
Essa è un particolare
tipo di sinapsi che
funge da collegamento
tra l’assone di un
motoneurone e le
fibre muscolari.
PLACCA MOTRICE

Sono il Sistema
Nervoso
Centrale e
quello
Periferico ad
“ordinare” la
fuoriuscita
degli ioni
Calcio dal
reticolo
sarcoplasmatic
o.
PLACCA MOTRICE

La placca motrice, come


qualsiasi altra sinapsi, utilizza,
per la trasmissione del
potenziale d’azione, un
mediatore chimico, in questo
caso l’Acetilcolina.
L’acetilcolina determina la
reazione del sarcolemma e
quindi del reticolo
sarcoplasmatico che libera gli
ioni Calcio. Quando l’enzima
acetilcolinesterasi scinde la
Colina dall’Acetato il reticolo
sarcoplasmatico riassorbe gli
ioni Calcio e la contrazione ha
termine.
UNITÀ MOTORIE
Un motoneurone non innerva mai
una singola fibra muscolare, ma ne
stimola simultaneamente o alcune
decine “piccole unità motorie” o
molte di più fino alle migliaia
“grandi unità motorie”.
Le prime prevalgono nei muscoli
che usiamo nei lavori di precisione
(per esempio muscoli della mano o
dell’occhio), le seconde in quelli
con cui svolgiamo compiti
grossolani ma per i quali è richiesta
rapidamente molta forza (per
esempio i muscoli delle gambe) .
Tipi di contrazione
INFORTUNI MUSCOLARI

 contratture: o lesione di grado 0; il muscolo è


contratto
 elongazioni: o stiramento, lesione di grado 1; si
ha una distensione delle fibre muscolari, ma non
c’è rottura
 distrazioni: o lesione di grado 2; in questo caso
le rotture interessano parte delle fibre del
muscolo, con emorragie e conseguenti ecchimosi
a livello sottocutaneo:
FISIOLOGIA
DELL’ESERCIZIO
 E’ IMPORTANTE PER PROGRAMMARE GLI
ALLENAMENTI

 COMPRENDERE LE DIFFERENZE
FISIOLOGICHE FRA UN ATLETA E L’ALTRO
FISIOLOGIA DEL MOVIENTO

 I MUSCOLI CONVERTONO ENERGIA DA


CHIMICA IN MOVIMENTO

 UTILIZZANO TRE SISTEMI DI ENERGIA E


SI RICONOSCONO SE SI ATTIVANO IN
PRESENZA O MENO DI OSSIGENO

 ESSI FUNZIONANO IN CONTINUAZIONE


E COLLABORANO FRA DI LORO
 FUNZIONA IN PRESENZA DI OSSIGENO

SISTEMA AEROBICO
 LAVORO AD INTENSITA’ BASSA
 SVOLGE LA MAGGIOR PARTE DEI LAVORI
DELLA VITA
I SISTEMI DI ENERGIA

 E’ IMPORTANTE PER IL RECUPERO DOPO


LAVORI INTENSI
 NON PRODUCE PRODOTTI DI SCARTO

 CUORE E POLMONI HANNO UN RUOLO


LAVORO AEROBICO

IMPORTANTE
 RESISTE ALLA FATICA
 SI ATTIVA AL MASSIMO DELLE SUE
POTENZIALITA’ DOPO 20 MINUTI
 CARICO DI LAVORO CONTINUO O
FRAZIONATO
 ENERGIA DEI PRIMI 10 SECONDI
 ENERGIA IMMAGAZZINATA NEI MUSCOLI

SISTEMA
 LE SCORTE DI ENERGIA SI RIPRISTINANO
ATP
IN 2 - 3 MINUTI
I SISTEMI DI ENERGIA

 ALTA VELOCITA’ E MOVIMENTI DI FORZA


MASSIMALE
LAVORO ANAEROBICO

 TEMPI DI LAVORO VA DAI 2 AI 10 SECONDI


 RECUPERO ALMENO 3 MINUTI
 SE OCCORRE RECUPERARE CON PIU
MINUTI
 MECCANISMO DI COLLEGAMENTO

SISTEMA DEL LATTATO


 SI ATTIVA AD INTENSITA’ ELEVATE DOPO I 10
SECONDI.
 L’ACIDO LATTICO FAVORISCE LA PRODUZIONE DI
I SISTEMI ENERGETICI

ENERGIA MECCANICA
 FAVORISCE I PROCESSI METABOLICI
 SI ATTIVA IN ASSENZA DI OSSIGENO MA E’ SEMPRE
IN FUNZIONE
 L’ALLENAMENTO MIRA AD UTILIZZARLO E A
SMALTIRLO
 PIU E’ INTENSA L’ATTIVITA’ PRIMA SI ACCUMULA
LAVORO LATTACIDO

L’ACIDO LATTICO
 RECUPERO AI LIVELLI INIZIALI DOPO UN’ORA CIRCA
 NEI PRIMI 10 MINUTI SI RIMUOVE LA MAGGIOR PARTE
DEL LATTATO
 IL LAVORO A BASSA INTENSITA’ FAVORISCE IL RECUPERO
 I LAVORI LATTACIDI SI SVILUPPANO CON LAVORI
CONTINUI O CON PROVE RIPETUTE DAI 10” IN POI,
MENTRE IL RECUPERO VARIA SECONDO L’INTENSITA’
DEL LAVORO
I SISTEMI ENERGETICI
 OGNI ATLETA E’ IN GRADO DI SVILUPPARE I
TRE SISTEMI ENERGETICI
 STA A NOI SVILUPPARE QUALSIASI
COMBINAZIONE SECONDO LA GARA CHE
STIAMO PREPARANDO
 MIGLIORARE LA PRESTAZIONE SPESSO E’
IL RISULTATO DI PROGRAMMAZIONI BEN
STUDIATE A TAVOLINO
 A LIVELLO GIOVANILE BISOGNA STIMOLARE
TUTTI I SISTEMI ENERGETICI
METABOLISMO ENERGETICO DEL
MUSCOLO SCHELETRICO
 LA FUNZIONE MOTORIA SVOLTA DAI
MUSCOLI SCHELETRICI RICHIEDE UN
CONTINUO APPORTO DI ENERGIA
NECESSARIA PER L’ATTIVAZIONE
DELL’APPARATO CONTRATTILE
 QUESTA ENERGIA E’ INSITA IN
PARTICOLARI COMPOSTI FOSFORILATI
ALTAMENTI ENERGETICI.
ATP

 L'adenosintrifosfato o ATP è una molecola


presente in tutti gli organismi viventi, per i quali
rappresenta la principale forma di accumulo di
energia immediatamente disponibile. Essa viene
elaborata dai ribosomi.
ATP
È costituito da una molecola di
adenina e una di ribosio (zucchero ADENOSINTRIFOSFATO
a 5 atomi di carbonio) a cui sono ATP

legati tre gruppi fosforici,


mediante due legami ad alta
energia. L'energia immagazzinata
nell'ATP deriva dalla degradazione
soprattutto dei carboidrati e dei
lipidi, ma anche delle proteine.
L’ATP privato di uno dei suoi 3
radicali fosforici diventa ADP
(adenosindifosfato).
GENERAZIONE DI ATP
1. ADP + FOSFOCREATINA = CREATINA + ATP (1)
2. ADP + ADP = AMP + ATP (1)
3. GLICOLISI (dopo 10 reazioni chimiche il glucosio si
trasforma in ACIDO PIRUVICO + 2 ATP (2)
4. IN CONDIZIONI DI AEROBIOSI l’acido piruvico
entra nel mitocondrio e si trasforma in acetil-
CoenzimaA CICLO DI KREBS (38 PER OGNI MOLECOLA DI
GLUCOSIO)

5. I LIPIDI sono trasformati in acidi grassi e poi


attraverso la carnitina entrano nei MITOCRONDI e
danno il via al ciclo di Krebs (CAMBIA SECONDO IL NUMERO DEGLI
129 acido palmitico 16 atomi di carbonio)
ATOMI DI CARBONIO -
L’energia muscolare
L’energia viene liberata
tramite la rottura del legame
dell’ultimo gruppo fosfato.
La molecola di ATP degrada
nella molecola di ADP
(adenosina difosfato).
Poiché le scorte muscolari
di ATP sono esigue
l’organismo deve
rigenerarlo, a partire
dall’ADP, tramite processi
metabolici che prendono il
nome di Ricarica dell’ATP.
Meccanismi energetici
Anaerobico alattacido (scatti
brevi,lanci, salti, soll.pesi) PC
8” (1m ATP)
A seconda Anaerobico lattacido (200-
dell’intensità 400 mt) - O2 glicogeno ac.lattico
8”- 60”(2/3 m ATP)
dello sforzo
Aerobico (maratona, marcia )
Gluc. e Ac. Grassi + O2 60”in poi
(36 m ATP)
ACIDO LATTICO
 VIENE RIMOSSO CONTINUAMENTE DAL
SANGUE
 VIENE PORTATO NEL FEGATO
 IL FEGATO LO TRASFORMA IN
GLICOGENO
 IL GLICOGENO EPATICO, A SECONDO
DELLE RICHIESTE VIENE DEMOLITO A
GLUCOSIO E PUO’ RITORNARE AL
MUSCOLO
MODIFICAZIONI DELLA BIOCHIMICA DEL
MUSCOLO DOPO VARIE FORME DI
ALLENAMENTO
 OGNI FUNZIONE BIOLOGICA SE ESERCITATA
MIGLIORA
 QUESTO VALE ANCHE PER LA FUNZIONE
MUSCOLARE E PER I METABOLISMI
ENERGETICI CHE MIGLIORANO CON
L’ALLENAMENTO
 MIGLIORAMENTO PUO ESSERE GENETECO E
PER L’ALLENAMENTO
 CI SI ALLENA A MIGLIORARE IL
RECLUTAMENTO E LA PRODUZIONE DI
ELEMENTI ENERGETICI
FISIOLOGIA
DELL’ESERCIZIO
 COME FUNZIONA L’ORGANIMO UMANO?
 QUALI CAMBIAMENTI AVVENGONO CON
UNA REGOLARE ATTIVITA’ FISICA?
 COME IL NOSTRO CORPO TRASFORMA E
UTILIZZA L’ENERGIA?
 QUALI POSSONO ESSERE LE DIFFERENZE
FRA I VARI SISTEMI ENERGETICI?
 QUALI SONO LE DIFFERENZE
FISIOLOGICHE FRA UN INDIVIDUO E
L’ALTRO?
Grazie per
l’attenzione

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