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Istologia 24 novembre:

EMAPOIESI: ovvero, come avviene la formazione delle cellule del sangue; innanzitutto, un aspetto
evolutivo: in diversi distretti negli altri invertebrati per non dire vertebrati; negli anfibi e nei pesci rene e
milza, mentre negli uccelli e mammiferi ci sono diversi distretti. Lo sviluppo dell’emopoiesi durante lo
sviluppo embrionale  uno studio piuttosto recente c’è il riferimento a *

C’è un’emopoiesi primitiva, pro-definitiva e definitiva ed in genere si diceva una emopoiesi vitellina,
ematica e poi del midollo osseo. È come se si accendessero cellule staminali prima nel sacco del tuorlo, poi
a livello del fegato ed infine a livello del midollo osseo; in verità si ha che delle cellule migrano dal sacco
vitellino al fegato e da questo ad altri distretti. Le tre onde sono sfalsate nel tempo però per certi periodi si
sovrappongono; es. abbiamo degli embrioni di topo dopo diversi giorni prenatale, mentre a 10 giorni
l’emopoiesi coesiste quella primitiva, quella pro-definitiva e quella definitiva. La primitiva scompare ed è
limitata allo sviluppo embrionale, avviene a livello del sacco del tuorlo e termina durante lo sviluppo
embrionale. In una immagine di embrione e del sacco vitellino si osservano delle macchiette rosse, ovvero
niente altro che le isole sanguigne, ammassi cellulari che vengono detti cordoni emo-angioblasti che
successivamente poi subiscono una trasformazione, perché le cellule esterne di questi cordoni vengono a
formare un epitelio, trattandosi di un vaso di un endotelio, e poi la massa di cellule più interne si distacca
dall’endotelio e va a formare le cellule primordiali dell’emopoiesi primitiva  si vengono a formare degli
eritrociti primitivi, ovvero degli eritrociti nucleati, che presentano un nucleo che non serve e leva spazio alla
quantità di emoglobina che si può inglobare e di fatti poi nell’eritropoiesi successive, le altre onde, formano
degli eritrociti privi di nucleo. Ci sono poi dei megacariociti, da cui si formano le piastrine, ovvero cellule alla
base della coagulazione del sangue. Infine, da questa emopoiesi primitiva o vitellina si vengono a formare i
macrofagi, ovvero cellule con proprietà fagocitarie, viste a proposito della microglia, ovvero cellule del
tessuto nervoso che non deriva dal neuroectoderma, ma ha una altra origine embrionale. I microgliociti
derivano proprio da questi macrofagi primitivi. Questi macrofagi si diffondono, ma poi * ai tessuti scompare
tranne nel cervello o midollo spinale, probabilmente perché migrano nell’abbozzo del SNC che si deve
ancora chiudere in tubo neurale e rimangono imprigionati lì e non possono neanche fuoriuscire, poiché il
SNC è un ambiente molto protetto per la presenza della parete ematoencefalica, che non permette il
passaggio negli endoteli del SNC.

Successivamente nella parete del tuorlo iniziano a differenziare le prime popolazioni cellulari emopoietiche
della seconda ondata emopoietica, ovvero quella pro-definitiva, quelli colorati in verde; ad un certo punto
attraverso la rete circolatoria che si viene a definire riescono a migrare a livello epatico del feto. Qui si
vengono a creare le cellule del sangue, gli eritrociti anucleati, megacariociti, granulociti e anche linfociti B e
T, nonché una altra popolazione di macrofagi. Infine, c’è l’emopoiesi definitiva, in blu, che è finalmente
embrionale, poiché entrambe quelle appena viste, sono a livello del sacco del tuorlo. Questa inizia nella
zona dell’aorta, del mesonefro adonadica (?) dalle pareti dei vasi si distaccano delle cellule emopoietiche e
attraverso i vasi migrano nel midollo osseo dove poi compiranno emopoiesi definitiva, ovvero quella che
avviene nell’adulto e daranno origine a tutte le cellule del sangue.

Una volta giunta l’emopoiesi, le cellule emopoietiche, nel midollo osseo, parte ovvero l’emopoiesi a livello
osseo, i distretti sono diversi a livello del tessuto osseo spugnoso, delle vertebre, delle sterne, femore, tibia
e coste. A livello delle tibie e femore decade rapidamente con l’avanzare dell’età e permane invece negli
altri distretti. Il midollo osseo è quindi una riserva di cellule emopoietiche, di cellule staminali, presenti
all’interno delle ossa, in particolare il tessuto osseo spugnoso, ma anche l’endostio, ovvero l’epitelio che
riveste la superficie interna delle ossa, presenta delle cellule, bulbi di cellule staminali, sia del tessuto osseo
stesso e sia emopoietiche. Tutta l’emopoiesi è sotto controllo di numerosissimi fattori, è regolata in
maniera molto raffinata. Innanzitutto le cellule staminali che hanno una grande potenzialità, ovvero sono le
cellule embrionali della morula, hanno anche una capacità di auto rinnovarsi e queste caratteristiche vanno
diminuendo e le cellule staminali danno luogo alle cellule progenitrici e sono queste che risentono dei
fattori di crescita; dopodiché ancora imboccano delle strade differenziative, in cui iniziano ad apparire le
caratteristiche morfologiche tipiche delle cellule del sangue verso le quali sono destinate. L’attività mitotica
finisce a livello delle cellule progenitrici ed infine attraverso questo differenziamento finale si ha la cellula
terminalmente differenziata.

L’ERITROPOIESI: ovvero la formazione dei globuli rossi degli eritrociti, può essere riassunta in tre concetti
principali: il colore blu si riferisce alla tintorialità, ovvero basta pensare all’eosina e l’ematossilina,
intensamente quindi basofila e poi piano piano questa tintorialità cambia e soprattutto diminuisce il
volume. Il rapporto del volume citoplasma-nucleo, quindi in una cellula ancora indifferenziata, il volume
nucleare è molto maggiore rispetto al volume totale. Il citoplasma aumenta, successivamente, aumentano
gli organuli, aumenta l’accumulo di emoglobina e quindi il nucleo risulta sempre percentualmente più
piccolino, fino a quanto è completamente inutile e lo elimina del tutto. Il nucleo di una cellula
indifferenziata è eucromatico, ma a poco a poco avviene la condensazione della cromatina, perché ha
accumulato ed espresso i geni necessari. In particolare, possiamo distinguere un proeritroblasto, che è una
cellula molto grande, moltiplicazione, il basofilo, un policromatico, un normoblasto ortocromatico, il
citoplasma è eosinofilo poiché ha accumulato emoglobina ed infine ci sono i reticolociti che hanno ancora i
ribosomi, che a loro volta poi terminalmente scompaiono.

Nel midollo osseo per i capillari si parla di ‘’sinusoidi’’, cioè sono dei capillari particolari molto permeabili,
cellule endoteliali che non sono strettamente adese, queste perché devono permettere alle cellule che si
sono differenziate a livello del midollo osseo, ad esempio gli eritrociti ormai maturi, possono passare
attraverso queste fessure, gli spazi delle cellule endoteliali e riversarsi nel torrente circolatorio. Tutto
questo avviene, ovvero la maturazione dell’eritrocita, attorno ad un macrofago. Il macrofago ne approfitta
poiché fagocita i nuclei distruggendoli.

LA FORMAZIONE DEI GRANULOCITI: globuli bianchi, polimorfonucleati o granulociti. La cellula staminale nel
midollo osseo è destinata a dar luogo ai tre tipi di granulociti, o meglio neutrofili, basofili ed eosinofili.
Inizialmente è indistinguibile la cellula staminale per tutte le tre linee e successivamente poi imboccano le
vie differenziative che portano alla formazione dei neutrofili, basofili e eosinofili. Il nucleo grande
vescicoloso eucromatico, la cromatina si condensa nei granulociti, in maniera caratteristica nei neutrofili,
polimorfonucleati presentano diversi nomi, i basofili i lobi sono minori e così anche negli eosinofili. Si
accumulano diversi granuli nel citoplasma. I neutrofili (che sono poi la percentuale maggiore dei granulociti)
circolanti, ovvero quelli che sono nel sangue, sono solo una piccola parte, perché una buona parte sono nel
midollo osseo che stanno effettuando la via differenziativa oppure sono immobilizzati come riserva in caso
di infiammazione e di caso solo di emergenza, necessità, vengono rilasciati nel torrente circolatorio. Nel
torrente circolatorio i granulociti possono

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