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Malattie del sangue

Sangue
Tessuto liquido composto da una parte corpuscolata
(45%), costituita da eritrociti, leucociti e piastrine, e da
una parte liquida (plasma, 55%) contenente acqua,
proteine, lipidi, glucidi e sali minerali. Il sangue è
fluido all’interno dei vasi e coagula quando esce
all’esterno per trasformazione del fibrinogeno in
fibrina. Se dal sangue coagulato si rimuove il coagulo
rimane il siero, simile al plasma ma mancante di
fibrinogeno e di altri fattori della coagulazione
Malattie del sangue
Funzioni delle cellule ematiche
• Eritrociti (globuli rossi, emazie): trasporto
dell’ossigeno
• Leucociti (globuli bianchi): funzioni difensive
ed immunitarie
• Piastrine (trombociti): emostasi
Malattie del sangue
• Mielopoiesi: produzione delle cellule del sangue
• Organi mielopoietici
Midollo osseo (sterno, coste, bacino, cranio, estremità
prossimale di femore e omero)
Fegato (nella vita intrauterina ed in alcune malattie)
Milza (nella vita intrauterina ed in alcune malattie)
• Cellule del sangue
Eritrociti o globuli rossi ciclo vitale: 120 giorni
Granulociti o globuli bianchi ciclo vitale: da alcune
ore ad alcuni giorni
Trombociti o piastrine ciclo vitale: 10 giorni
Malattie del sangue
• Origine delle cellule del sangue
Cellula staminale totipotente
Cellule commissionate per la linfopoiesi
(linfociti)
Cellule orientate per la mielopoiesi (linea
eritrocitaria, linea neutrofilo-monocitaria,
megacariocitica)
• Fattori di crescita midollare
Eritropoietina (globuli rossi)
GM-CSF (monociti-macrofagi)
G-CSF (granulociti)
Malattie del sangue

Eritropoiesi
• regolata dalla quantità di O2 e dall’eritropoietina
• Le cellule immature della serie rossa prendono il
nome di eritroblasti (proeritroblasto
eritroblasto basofilo eritroblasto
policromatofilo eritroblasto ortocromatico
reticolocito eritrocito)
• I reticolociti sono eritrociti giovani (0.8-1.5%)
Malattie del sangue
Granulocitopoiesi
Le cellule immature della serie bianca prendono il nome di:
• Emocitoblasto mieloblasto promielocito
mielocito metamielocito granulocito (neutrofilo,
eosinofilo, basofilo)
• Linfoblasto prolinfocito linfocita
esistono due tipi di linfociti: linfociti T (immunità
cellulare) e linfociti B (immunità umorale)
• Monoblasto monocita
Piastrinopoiesi
• Megacarioblasto megacariocito piastrina
Malattie del sangue
Fisiopatologia degli eritrociti
• Eritrociti: cellule rotonde a disco biconcavo
• Numero: 4.500.000/mm3
• Contenuto Hb degli eritrociti: 15g%
• Anisocitosi: modificazioni del diametro degli
eritrociti: normocitemia, microcitemia e
megalocitemia
• Alterazioni di forma: sferocitosi, ellittocitosi,
drepanocitosi, poichilocitosi
• Alterazioni tintoriali: normocromia, ipocromia,
ipercromia
Malattie del sangue
Fisiopatologia degli leucociti
• Leucociti: 6000-8000/mm3
• Si distinguono in: granulociti (neutrofili, eosinofili,
basofili), linfociti, monociti.
• Formula leucocitaria: conta differenziale dei leucociti
• Leucocitosi: aumento dei leucociti oltre 9000-10000
• Leucopenia: riduzione dei leucociti sotto 4000
Fisiopatologia delle piastrine
• Piastrine: 150.000-300.000/mm3
• Svolgono una funzione nei processi della coagulazione
Malattie del sangue
Diagnostica delle malattie ematologiche
• Emocromo con formula
• Reticolociti
• Transferrinemia satura (sideremia) ed insatura
• Bilirubinemia
• Ferritinemia
• Elettroforesi proteica
• Vitamina B12 ed acido folico
• Test di Coombs
• Aspirato midollare e biopsia osteomidollare
• Ecotomografia addominale
• Rx torace
• Tc torace ed addome
Malattie del sangue

Anemie
Condizione morbosa caratterizzata dalla
riduzione del numero dei globuli rossi e/o
dell’emoglobina con conseguente riduzione
del trasporto di ossigeno ai tessuti
Malattie del sangue
Anemie
• Emoglobina (Hb)
• Ematocrito (Hct)
• Volume globulare medio (MCV)
• Contenuto corpuscolare medio di Hb (MCH)
• Concentrazione corpuscolare media di Hb (MCHC)
Malattie del sangue

Anemie
• Anemie da ridotta produzione
• Anemie da eccessiva perdita (anemie post-
emorragiche)
• Anemie da eccessiva distruzione (anemie
emolitiche)
Malattie del sangue
Anemie da ridotta produzione
Anemia sideropenica
Clinica
• Pallore, astenia, malessere generale, facile esauribilità,
palpitazioni, dispnea
• Alterazioni della cute e degli annessi cutanei
• Disturbi dell’apparato digerente (anoressia, nausea, glossite)
Laboratorio
• Anemia ipocromica-microcitica (riduzione eritrociti, Hb,
MCHC) anisocitosi, poichilocitosi, riduzione reticolociti
• Riduzione sideremia e ferritinemia, ed aumento transferrina
insatura
Malattie del sangue
Anemie da ridotta produzione
Anemia perniciosa
• Etiologia
avitaminosi B12 dovuta a carenza di fattore
intrinseco per gastrite atrofica autoimmune
• Sintomatologia
Pallore con sfumatura giallognola
Disturbi a carico della lingua (glossite)
Disturbi a carico dell’apparato digerente
(anoressia, nausea, vomito, dolori addominali)
Disturbi cardiovascolari
Disturbi del sistema nervoso
Malattie del sangue
Anemie da ridotta produzione
Anemia perniciosa
• Laboratorio
Anemia ipercromica macrocitica e megaloblastica
Riduzione eritrociti, Hb, aumento MCV e MCH
Riduzione reticolociti
Leucopenia e piastrinopenia
Riduzione Vit B12
Malattie del sangue

Anemie post-emorragiche
• Etiologia
Traumi (lesioni viscerali (fegato, milza), lesioni dei
vasi periferici)
Interventi chirurgici
Rottura di varici esofagee
Lesioni ulcerose o neoplasie del tratto gastroenterico
Gravidanza extrauterina
Sindromi emorragiche
Malattie del sangue
Anemie post-emorragiche
Clinica
• La sintomatologia compare quando la perdita è
superiore a 700-800 ml
• Sintomi da carenza di emoglobina e da riduzione della
massa circolante (ipovolemia)
• Quadro clinico dello shock ipovolemico (ipotensione
arteriosa, tachicardia con polso piccolo e molle, pallore,
sudorazione etc)
Malattie del sangue
Anemie post-emorragiche
Laboratorio
• In fase iniziale normalità del quadro
emocromocitometrico
• Successivamente: anemia normocromica normocitica
(riduzione eritrociti, Hb e Hct; normali MCV e MCHC)
• Riduzione reticolociti
Malattie del sangue
Anemie emolitiche
Dovute ad eccessiva distruzione di globuli
rossi
• Da cause intraglobulari
• Da cause extraglobulari
Malattie del sangue
Anemie emolitiche
Da cause intraglobulari
• Alterazioni della membrana eritrocitaria
(sferocitosi congenita)
• Emoglobinopatie
• Deficienze enzimatiche
Da cause extraglobulari
• Patogenesi immunologica
• Patogenesi non immunologica
Malattie del sangue
Anemie emolitiche
Clinica
• Ittero, alterazioni cromiche delle urine e
delle feci, splenomegalia
• Segni generali delle anemie
• Sintomatologia da crisi emolitica acuta
(febbre, dolori addominali e lombari, segni
di anemia acuta)
Malattie del sangue
Anemie emolitiche
Laboratorio
• Aumento bilirubina indiretta
• Aumento urobilinogeno nelle urine
• Aumento bilinogeno fecale
• Reticolocitosi
• Riduzione aptoglobina circolante
• Aumento dell’LDH
• Riduzione vita media eritrocitaria
• Possibile l’emoglobinuria
Malattie del sangue
Anemie emolitiche
• Anemia sferocitica ereditaria
Anemia emolitica legata alla distruzione dei globuli
rossi che presentano una alterazione della membrana
cellulare che è abnormemente permeabile al sodio
con conseguente rigonfiamento cellulare
• Emoglobinopatie
Deficit di sintesi di una emoglobina normale
(Talassiemie)
Presenza di Emoglobine patologiche (HbS)
Associazione delle due condizioni
Malattie del sangue
Emoglobina
• Eme (frazione contenente ferro)
• Globina (frazione proteica) costituita da quattro catene
polipeptidiche uguali a due a due. Si conoscono quattro tipi di
catene: α, β, γ, δ
• Nei soggetti normali sono presenti 3 tipi di Hb:
HbA1: 2 catene α e 2 β
HbF: 2 catene α e 2 γ (<2%)
HbA2: 2 catene α e 2 δ (< 2%)
• Deficit di sintesi di una catena (es talassiemie)
• Sintesi di emoglobine patologiche (es drepanocitosi)
• Difetti misti
Malattie del sangue
Talassiemie
• Malattie ereditarie a trasmissione autosomica dominante
caratterizzate da deficit di sintesi una catena
emoglobinica (α e β talassiemie) caratterizzate da deficit
di emoglobina HbA1, aumento di HbF e HbA2.
• Incidenza (Italia)
Morbo di Cooley 1:500-1:1500 neonati
• Forme cliniche (β -talassiemie)
Talassiemia maior (morbo di Cooley)
Talassiemia minor (anemia microcitica costituzionale)
Talassiemia minima (trait talassemico)
Malattie del sangue
Talassiemia maior (morbo di Cooley)
• Forma omozigote; è la forma più grave e spesso ad
esito letale
• Clinica. Colorito pallido o subitterico, splenomegalia,
cardiomegalia, facies mongoloide, ritardo dello
sviluppo corporeo
• Laboratorio. anemia grave (Hb, 5-6 g%), microcitosi,
anisopoichilocitosi, aumento dei reticolociti. Aumento
HbF e HbA2 con riduzione HbA1.
Aumento bilirubinemia indiretta e sideremia.
Urobilinuria e feci ipercoliche
• Biopsia osteomidollare. Iperplasia eritroblastica
spiccatissima
Malattie del sangue
Talassiemia maior (morbo di Cooley)
• Rx. Alterazioni ossee con osteoporosi diffusa e
neoproduzione ossea periostale (cranio a spazzola)
• Decorso. Progressivo. Durata media della vita 15-20
anni
• Terapia. Trasfusioni (aggravano la siderocromatosi),
splenectomia, desferossamina, trapianto di midollo
osseo
• Profilassi. Identificazione dei portatori
Malattie del sangue
Talassiemia minor (anemia microcitica costituzionale)
• Forma eterozigote, meno grave della forma omozigote
• Clinica. Lieve anemia, aspetto mongoloide, lieve
splenomegalia
• Laboratorio. Reperti analoghi alla forma maior, ma meno
spiccati.
• Prognosi. Buona
• Terapia. Non necessaria
Talassiemia minima (trait talassemico)
• Forma eterozigote lieve.
• I pazienti sono solo portatori della’anomalia, ma senza segni
clinici
• Laboratorio. Aumento HbF e HbA2
Malattie del sangue
Anemia drepanocitica (anemia a cellule falciformi)
• Generalità. Anemia emolitica congenita che si trasmette con
carattere autosomico dominante, dovuta alla presenza della HbS
(sostituzione dell’acido glutammico con la valina in posizione 6
nella catena β) che provoca una caratteristica deformazione a falce
delle emazie. In condizioni di ipossia l’Hbs diviene meno solubile
e precipita, alterando la forma del globulo rosso (forma a falce). La
falcizzazione delle emazie provoca una maggiore fragilità dei
globuli rossi con conseguente minor sopravvivenza eritrocitaria.
Soltanto i soggetti omozigoti presentano manifestazioni cliniche,
mentre gli eterozigoti sono asintomatici o con sintomi lievi
• Distribuzione geografica. Sono circa 100 milioni i soggetti colpiti
dalla alterazione dell’HbS (in gran parte neri)
Malattie del sangue
Anemia drepanocitica (anemia a cellule falciformi)
• Clinica. I sintomi iniziano nel primo-secondo decennio di
vita. Anemia, splenomegalia, sindromi da occlusione
vascolare (infarti splenici ed intestinali, fenomeni trombotici
a carico dell’encefalo, ematuria, necrosi asettica delle ossa,
ulcerazioni cutanee degli arti inferiori), alterazioni
scheletriche, deficit di sviluppo corporeo. Crisi falciformi:
caratterizzate da crisi emolitiche o crisi dolorose (soprattutto
addominali) per fenomeni occlusivi vascolari.
• Laboratorio. Anemia, aniso-poichilocitosi, aumento dei
reticolociti. Visualizzazione delle emazie falciformi con
opportune tecniche (preparazioni a fresco, creando situazioni
di ipossia od utilizzando sostanze riducenti). Presenza nella
elettroforesi dell’Hb, di elevate quantita di HbS (80-95%
negli omozigoti)
Malattie del sangue
Anemia drepanocitica (anemia a cellule
falciformi)
• Prognosi. Sfavorevole nelle forme omozigoti
(decesso entro i 40 anni) per lo più per anemia
acuta, complicanze vascolari o cardiache,
infezioni intercorrenti.
• Terapia. E’ soltanto sintomatica
• Profilassi. Prevenzione delle crisi emolitiche
(evitare le situazioni che comportino ipossia)
Malattie del sangue
Anemie emolitiche da deficit enzimatici
• Generalità. Sono anemie dovute a deficit congeniti di
enzimi eritrocitari. Il difetto eritrocitario di regola non è
in grado da solo di indurre emolisi, che compare in
seguito all’azione di fattori esterni, quali assunzione di
farmaci od ingestione di vegetali. La più importante e
frequente fra queste anemie è quella dovuta a deficit di
glucosio-6-fosfato-deidrogenasi (G6PD). E’ una malattia
che si trasmette con meccanismo dominante intermedio
legato al sesso (cromosoma X) che si manifesta
pienamente nel maschio e nella femmina omozigote, ed
in forma lieve nella femmina eterozigote. In Italia la
forma di deficit di G6PD prende il nome di favismo.
Malattie del sangue
Anemie emolitiche da deficit enzimatici
• Clinica. Crisi emolitica in seguito alla ingestione di sostanze
contenute nelle fave. Colpisce soggetti sardi o dell’Italia
meridionale. La crisi ittero-emoglobinurica è caratterizzata
da febbre, brivido, cefalea, nausea e vomito, subittero, urine
color marsala.
• Laboratorio. Dopo la crisi, iperbilirubinemia, anemia,
emoglobinuria. Riduzione della G6PD eritrocitaria. La crisi
emolitica può essere molto grave, tanto da causare la morte
del soggetto.
• Terapia. Di regola non necessaria. Se anemizzazione grave
trasfusioni.
• Profilassi. Prevenzione delle crisi emolitiche
Malattie del sangue

Anemie emolitiche da cause extraglobulari a


patogenesi non immunologica
• Agenti infettivi: malaria
• Agenti chimici: intossicazione cronica da piombo
(saturnismo), derivati del fenolo e del benzolo
• Ustioni: alterazione delle emazie per effetto del
calore
• Veleni animali (serpenti): per presenza di
lecitinasi che provoca rigonfiamento delle emazie
ed emolisi
Malattie del sangue
Anemie emolitiche da cause extraglobulari a
patogenesi immunologica
Anemie emolitiche acquisite dovute alla formazione
di anticorpi che provocano la distruzione delle
emazie.
• Anemie emolitiche farmaco-allergiche
• Anemie emolitiche autoimmuni
• Anemie emolitiche isoimmuni
Malattie del sangue
Anemie emolitiche da cause extraglobulari a patogenesi
immunologica
• Anemie emolitiche farmaco-allergiche
• Generalità. Gli anticorpi sono diretti contro un farmaco adeso
alla superficie delle emazie.
• Etiologia. La causa più frequente è la penicillina. Altri farmaci:
antibiotici, analgesici ed antireumatici non steroidei, sulfamidici,
chinino e chinidina, PAS, isoniazide etc
• Clinica. Crisi emolitica acuta con grave deglobulizzazione. La
sintomatologia compare dopo un certo periodo di trattamento (8-
10 giorni) ed è indipendente dalla dose di farmaco. Una nuova
somministrazione di farmaco riprovoca il quadro.
• Terapia. L’eliminazione del farmaco provoca la emissione.
Nelle forme più gravi immunosoppressori e trasfusioni
Malattie del sangue
Anemie emolitiche da cause extraglobulari a patogenesi
immunologica
Anemie emolitiche autoimmuni
• Sono dovute alla produzione di autoanticorpi contro le proprie
emazie.
• Etiologia. Forme idiopatiche e secondarie ad eventi diversi:
infezioni virali (mononucleosi infettiva, polmoniti da
micoplasma), malattie autoimmuni (LES), neoplasie (leucemie)
• Sintomatologia. Anemia, iperbilirubinemia, splenomegalia.
• Laboratorio. Presenza di anticorpi contro le emazie, liberi od
adesi agli eritrociti (Test di Coombs positivo)
• Decorso. Acuto o cronico. Le forme acute possono essere molto
gravi ed anche letali
• Terapia. Riduzione della sintesi di anticorpi
(immunosoppressori); trasfusione di emazie lavate, splenectomia
Malattie del sangue
Anemie emolitiche da cause extraglobulari a patogenesi
immunologica
Anemie emolitiche isoimmuni
• Sono dovute all’azione di isoanticorpi diretti contro antigeni
eritrocitari della stessa specie: Malattia emolitica del neonato
(Eritroblastosi fetale).
• Patogenesi: padre Rh+ e madre Rh-; figlio Rh+. L’antigene fetale
Rh+ se viene a contatto con il sangue materno provoca la
produzione di anticorpi anti-Rh nella madre. Questi anticorpi
passano attraverso la placenta nel sangue fetale provocando lisi
delle emazie. La malattia si manifesta di regola alla seconda
gravidanza.
• Laboratorio. Anemia con eritroblasti in circolo, iperbilirubinemia
(valori fino a 30 mg/%), positività del test di Coombs.
Malattie del sangue
Policitemie e poliglobulie
• Poliglobulia (eritricitosi): aumento del numero di
globuli rossi (> 6.5 milioni nell’uomo e > di 6 milioni
nella donna):
Vere: reale aumento del numero dei globuli rossi
permanente e stabile
False (ispissatio sanguinis) aumento relativo dei
numero dei globuli rossi.
• Policitemia: malattia primitiva caratterizzata da
aumento del numero delle emazie e di regola anche
delle piastrine e dei leucociti.
Malattie del sangue
Policitemia vera idiopatica (morbo di Vaquez)
• Generalità: malattia mieloproliferativa ad eziologia
ignota che colpisce di regola adulti di sesso maschile.
L’aumento della massa eritrocitaria induce un aumento
della viscosità ematica con rallentamento della velocità
di circolo. Questo fattore, insieme al frequente aumento
delle piastrine, è causa di fenomeni trombotici.
• Clinica. eritrosi cutanea (color rosso ciliegia o rosso
porpora) al volto e alle zone esposte, splenomegalia,
disturbi digestivi, fenomeni trombotici, disturbi
neurologici, disturbi visivi, fenomeni emorragici.
Possibile associazione con ipertensione arteriosa e cirrosi
epatica.
Malattie del sangue
Policitemia vera idiopatica (morbo di Vaquez)
• Laboratorio. Aumento fino a 2-3 volte della viscosità
ematica. Aumento emazie, Hb e Hct, leucociti (15-20
mila) e piastrine (fino a 1 milione)
• Prognosi. L’esito letale avviene spesso per complicanze
vascolari (infarto miocardico, ictus cerebrale).
Frequente l’evoluzione in leucemia od in mielofibrosi.
La sopravvivenza media è di circa 10 anni.
• Terapia. Salassi ripetuti; fosforo radioattivo,
chemioterapia o terapia radiante
Malattie del sangue

Poliglobulie secondarie
• Sono dovute ad ipossiemia cronica con conseguente
aumento della eritropoietina. Si trova nelle malattie
respiratorie croniche ipossiche (BPCO, fibrosi
polmonari), nelle cardiopatie congenite cianogene,
presenza di emoglobine abnormi, permanenza ad alta
quota. Possibile la iperproduzione di eritropoietina da
parte di neoplasie o per altre malattie (ipernefroma,
rene policistico etc.)
Malattie del sangue
Mielopatie involutive
Malattie a diversa etiologia caratterizzate da una
insufficienza midollare di tipo globale o di tipo
selettivo. Tre possibili quadri:
• Midollo povero di cellule parenchimali (midollo
ipo- od aplastico)
• Midollo con normale cellularità ma con
prevalenza di cellule immature
• Midollo con sostituzione del parenchima
emopoietico con tessuto fibroso od osseo
Malattie del sangue
Mielopatie involutive
Aplasie ed ipoplasie midollari acquisite globali
• Etiologia. Idiopatiche od secondarie (radiazioni
ionizzanti, farmaci, sostanze chimiche, neoplasie
etc.). Fra i farmaci: citostatici ad antimetaboliti,
cloramfenicolo, alcuni anticonvulsivanti,
antitiroidei etc.
• Clinica. Forme acute: anemia grave, emorragie,
lesioni ulcero-necrotiche delle mucose. Forme
croniche: prevalgono i disturbi legati all’anemia,
rare le manifestazioni emorragiche.
• Prognosi. In relazione alla causa. Grave nelle
forme acute
Malattie del sangue
Mielopatie involutive
• Aplasie ed ipoplasie midollari acquisite parziali
• La forma più importante è l’agranulocitosi.
• Etiologia. E’ in genere dovuta a farmaci:
chemioterapici antineoplastici, antiflogistici non
steroidei.
• Clinica. Esordio improvviso. Febbre elevata che
insorge con brivido. Lesioni ulcero-necrotiche
soprattutto nel cavo orale.
Malattie del sangue
Mielopatie involutive
• Aplasie ed ipoplasie midollari acquisite parziali
• Laboratorio. Leucopenia con granulocitopenia (<
1000) con assenza quasi completa dei neutrofili.
• Decorso e prognosi. Fulminante (exitus entro
pochi giorni) oppure acuto e subacuto (giorni o
settimane).
• Terapia. Eliminazione del farmaco responsabile.
Antibiotici. Corticosteroidi a dosi elevate.
Trasfusioni di sangue e pappe di leucociti.
Trapianto midollare. G-CSF
Malattie del sangue

Leucemie
• Definizione
Malattie neoplastiche caratterizzate da
proliferazione maligna delle cellule emopoietiche
nel midollo osseo e/o in altri organi, con
comparsa nel sangue periferico di elementi
immaturi ed atipici.
Malattie del sangue
Leucemie
• Classificazione
A seconda dello stipite cellulare.
Leucemia mieloide,
leucemia linfatica,
leucemia monocitica,
leucemia plasmacellulare,
eritremia,
leucemia a cellule indifferenziate.
Malattie del sangue
Leucemie
• Classificazione
A seconda della compromissione dei processi di divisione
e differenziazione cellulare.
Leucemie croniche: processi di divisione e
differenziazione subnormali, con presenza di cellule non
molto immature e con minori atipie cellulari. Esordio
subdolo, decorso lento con lunghi periodi di remissione.
Leucemie acute: processi di divisione e differenziazione
fortemente compromessi, con cellule fortemente immature
e atipiche, con inizio drammatico e decorso rapido.
Malattie del sangue
Leucemie acute
• Caratteristiche
1) comparsa in circolo di cellule fortemente
immature ed atipiche associate con forme mature ed
assenza delle forme intermedie (hiatus leucemicus);
• 2) quadro clinico grave di tipo settico, con febbre ed
emorragie;
3) infiltrazione diffusa di tutti gli organi e tessuti,
soprattutto del midollo osseo con grave insufficienza
emopoetica;
4) decorso acuto rapidamente fatale.
Malattie del sangue
Leucemie acute
• Classificazione.
1) Leucemie linfoblastiche, nella quale la quasi
totalità degli elementi cellulari del sangue periferico
è costituito da linfoblasti,
2) Leucemie non linfoblastiche, suddivisibili in
leucemie mieloblastiche, promielocitiche,
monoblastiche, eritroleucemie, a cellule
indifferenziate.
Malattie del sangue
Leucemie acute
• Clinica. Colpiscono l’infanzia e l’età avanzata. Iniziano in
modo brusco con:
febbre elevata, talora di tipo settico
astenia grave,
pallore,
emorragie cutanee (petecchie, ecchimosi etc) e
mucose (epistassi, gengivorragie), ematuria, ematemesi,
melena, emoftoe etc.
lesioni necrotico-emorragiche dell’orofaringe;
modica epatosplenomegalia, adenomegalia
dolenzia alla pressione sulle ossa
sintomi da infiltrazione leucemica di vari organi
(interessamento del sistema nervoso, digerente,
respiratorio etc)
Malattie del sangue
Leucemie acute
• Laboratorio. Elementi immaturi della serie bianca, di
aspetto monomorfo e fortemente atipici. Piccola
percentuale di forme mature ed assenza di forme
intermedie. Riduzione spiccata degli eritrociti e delle
piastrine. Midollo osseo: sostituito quasi completamente da
cellule simili a quelle circolanti. Per la classificazione
citologica si utilizzano metodiche di istochimica.
• Decorso. In assenza di terapia exitus in poche settimane o
mesi per emorragie, aplasia midollare, infezioni.
• Terapia. Polichemioterapia di induzione, seguita da una
chemioterapia di mantenimento. I farmaci utilizzati variano
a seonda del quadro citologico (vincristina, prednisone,
daunamicina, aspariginasi, ciclofosfamide etc). Trapianto di
midollo.
Malattie del sangue
Leucemia mieloide cronica
• Generalità. Colpisce prevalentemente soggetti
adulti. Inizia con sintomatologia subdola (astenia,
febbricola etc) e disturbi legati alla splenomegalia.
La comparsa della sintomatologia può precedere
di molto tempo la diagnosi.
• Clinica. Splenomegalia, spesso di notevoli
dimensioni, epatomegalia, spiccata dolenzia ossea
alla pressione sullo sterno, febbre, disturbi
neurologici centrali e periferici. Possono essere
presenti tumefazioni linfonodali, emorragie,
alterazioni ossee, disturbi legati all’infiltrazione
leucemica degli organi (organi di senso, cute).
Malattie del sangue
Leucemia mieloide cronica
• Laboratorio.
• Aumento del numero dei leucociti (fino a 100.000-
300.000) costituiti quasi esclusivamente da cellule
della linea mieloide, in gran prevalenza granulociti
maturi (50-70%) e forme non molto immature
(mielociti, metamielociti). In piccolo numero le
forme più immature (mieloblasti, promielociti).
Queste cellule presentano varie atipie cellulari.
• Modesta anemia e piastrinopenia
Malattie del sangue
Leucemia mieloide cronica
• Laboratorio. Midollo osseo: prevalenza della serie
granuloblastica rispetto a quella eritroblastica con
prevalenza delle forme più mature. Nella milza
trasformazione mieloide del tessuto splenico. Presenza
di un cromosoma abnorme detto Phyladelphia (90% dei
casi). Riduzione della fosfatasi alcalina leucocitaria.
• Decorso. Progressivo con successivi miglioramenti ed
aggravamenti. Prognosi infausta a lungo termine (circa
10 anni). L’exitus avviene per infezioni, emorragie o
trasformazione in leucemia acuta.
• Terapia. Radioterapia: irradiazione della milza.
Chemioterapia: busulfan, idrossiurea, interferone-α.
Trapianto di midollo.
Malattie del sangue
Leucemia linfatica cronica
• Generalità. Malattia linfoproliferativa dei linfociti B.
Soggetti di sesso maschile di età > 50 anni. Inizia in modo
subdolo e la diagnosi è spesso tardiva
• Clinica. Tumefazioni linfonodali, di consistenza
parenchimatosa, superficie liscia, non dolenti, mobili fra loro
e sui piani sotto- e sovrastanti. Stazioni più frequentemente
colpite: laterocervicali, ascellari, sottomandibolari, inguinali.
Più raro l’interessamento dei linfonodi profondi.
Infiltrazione delle ghiandole lacrimali e salivari (sindrome di
Mikulicz). Splenomegalia (non spiccata), epatomegalia ed
infiltrazione di vari organi (tonsille, polmone etc.). Precoce
compromissione della piastrinopoiesi (emorragie). Frequenti
infezioni.
Malattie del sangue
Leucemia linfatica cronica
• Laboratorio. Aumento leucociti (20.000-100.000) con
prevalenza di linfociti nella formula (90-98%) con caratteri di
maturità e saltuarie atipie. Talora linfoblasti. Progressiva
riduzione delle piastrine ed eritrociti. Midollo osseo: infiltrazione
linfocitaria (70-90%). Linfonodi: alterazione della normale
struttura con conservazione della capsula linfonodale.
• Decorso e prognosi. Cronico con fasi di aggravamento e di
regressione. Prognosi infausta con sopravvivenza media di circa
10 anni. Exitus per complicanze infettive, emorragiche od aplasia
midollare.
• Terapia. Radiante (irradiazione della milza). Chemioterapia :
clorambucile (Leukeran) in associazione ad altri chemioterapici e
a steroidi. Trapianto di midollo.
Malattie del sangue
Sindromi mielodisplastiche
• Generalità. Gruppo eterogeneo di malattie che hanno in
comune la displasia emopoietica cioè un difetto maturativo e
proliferativo delle cellule midollari che comporta la morte
intramidollare di un numero variabile di precursori delle
cellule ematiche (mielopoiesi inefficace). Sono considerate
malattie leucemiche a minore malignità. Presentano tendenza
evolutiva verso forme leucemiche classiche.
• Clinica. Anemia, il più delle volte macrocitica. Midollo
osseo: abbondanti eritroblasti con varie anomalie e blocco
maturativo; presente emolisi intramidollare (lieve
iperbilirubinemia, bassi reticolociti). Possibile presenza di
piastrinopenia e granulocitopenia.
Malattie del sangue

Sindromi mielodisplastiche
• Diagnosi. Ecografia addominale
(splenomegalia). Dosaggio Vit B12 ed acido
folico (diagnosi differenziale con anemie
perniciose).
• Decorso. Cronico. Possibile evoluzione in
leucemia acuta
• Terapia. Di supporto (trasfusioni, terapia
antibiotica). Non indicata di regola la
chemioterapia
Malattie del sangue

Linfomi
• Generalità. Malattie neoplastiche dei tessuti
emopoietici con localizzazione prevalente nei
linfonodi o in tessuti particolarmente ricchi di
tessuto linfoide. Si distinguono in
Linfoma di Hodgkin
Linfomi non-Hodgkin
Malattie del sangue
Linfoma di Hodgkin
• Generalità. Malattia neoplastica primitiva del tessuto
linforeticolare, caratterizzata da una estesa gamma di
alterazioni istopatologiche, tra cui sono
patognomoniche la profonda atipia delle cellule
istiocitarie e la presenza di cellule giganti di Reed-
Sternberg. Si riscontra in tutte le età con prevalenza
della età media e nell’adolescenza.
• Classificazione. Sulla base del quadro istologico si
distinguono quattro forme
predominanza linfocitaria
sclero-nodulare
cellularità mista
deplezione linfocitaria
Malattie del sangue
Linfoma di Hodgkin
• Clinica. Inizio subdolo: tumefazione linfonodale (laterocervicale
o sopraclaverae) o sintomi generali (febbre irregolare, prurito,
astenia). Sintomatologia classica:
Tumefazione linfonale unica cui seguono a distanza di tempo
variabile la comparsa di altre tumefazioni: linfonodi superficiali
(90%), mediastinici (70%), retroperitoneali (50%). Dimensioni
variabili, superficie liscia, ben separati fra loro, spostabili sui
piani superficiali e profondi, indolenti, consistenza duro-elastica,
con variazioni temporali di dimensioni. Diffusione spesso a tappe
in senso cranio-caudale, talora irregolare.
Febbre ondulante, con periodi febbrili ed altri completamente
apiretici.
Prurito, sudorazioni notturne
Splenomegalia (50%) e talora epatomegalia
Possibile infiltrazione di altri organi (ossa, polmone, sistema
nervoso, apparato digerente)
Malattie del sangue
Linfoma di Hodgkin
• Diagnosi
Esami ematochimici: modesta leucocitosi (nutrofilia ed
eosinofilia con linfopenia assoluta). Aumento di VES,
ferritinemia, cupremia, α2-globuline. Anemia
normocromica, normocitica.
Biopsia linfonodale: quadro caratteristico di linfoma di
Hodgkin
Biopsia osteomidollare: possibile invasione midollare
Depressione della immunità ritardata (negatività della
tubercolina)
Rx torace, ecotomografia addominale, TC torace ed
addome
Malattie del sangue
Linfoma di Hodgkin
• Prognosi e decorso.
Decorso irregolare con riattivazioni e remissioni.
Tendenza alla diffusione specialmente per alcuni tipi
istologici.
Prognosi infausta in assenza di chemioterapia,
altrimenti sopravvivenza > 80% a dieci anni.
• Terapia. Radiante nei primi due stadi, chemioterapia ed
eventuale terapia radiante negli stadi 3 e 4
Malattie del sangue
Linfomi non-Hodgkin
• Generalità.
Forme molto diverse per istotipo, grado di differenziazione,
distribuzione, quadro clinico e prognosi.
Frequenti nell’infanzia nella senescenza.
Possibile relazione con infezioni virali.
Possibile relazione con riduzione della funzione immunitaria
Possibili alterazioni cromosomiche (trisomie, traslocazioni)
Minore frequenza di sintomi generali,
Più frequente l’interessamento extra-linfonodale.
Interessamento linfonodale frequentemente invasivo e
distruttivo
Si distinguono: linfomi T e linfomi B
Malattie del sangue
Linfomi non-Hodgkin
• Linfomi T
Micosi fungoide, sindrome di Sézary, linfoma a linfociti
convoluti
• Linfomi B
Linfomi centrofollicolari: invasione della capsula e dei tessuti
circostanti)
Linfoma di Burkitt: Correlato con il virus Epstein-Barr.
Frequente in Africa equatoriale nei bambini; localizzazione
mascellare o mandibolare, orbitale, rene, sistema nervoso.
Evoluzione rapidamente fatale, grande sensibilità alla
chemioterapia
Linfoma immunoblastico B (linfoadenopatia
angioimmunoblastica)
Linfoma istiocitario: cellule indifferenziate; rapida evoluzione
per la scarsa sensibilità alla chemioterapia
Malattie del sangue

Gammopatie monoclonali (discrasie plasmacellulari)


• Generalità
• Malattie caratterizzate dalla proliferazione di un solo
clone di cellule immunocompetenti che provoca un
marcato incremento omogeneo di una sola classe di
immunoglobuline
Malattie del sangue
Gammopatie monoclonali (discrasie plasmacellulari)
• Plasmocitoma
• Generalità. Proliferazione neoplastica delle
plasmacellule con prevalente compromissione del
midollo osseo e dello scheletro, con iperproduzione di
una classe di immunoglobuline. Prevalente in soggetti di
sesso maschile di età avanzata.
• Clinica. Dolori ossei spontanei, fratture spontanee,
aumentata suscettibilità alle infezioni, segni generali
(febbre, astenia). Dolorabilità alla pressione sulle ossa
(specialmente rachide, costole, bacini, cranio).
Compromissione renale, manifestazioni neurologiche.
Malattie del sangue
Gammopatie monoclonali (discrasie plasmacellulari)
• Plasmocitoma
• Quadri clinici
Possibili diverse varianti cliniche: plasmocitoma
multiplo, plasmocitoma solitario, leucemia
plasmacellulare.
Sulla base della componente monoclonale:
plasmocitomi IgG, IgA, IgD, IgE, plasmocitomi
micromolecolari, plasmocitomi non secernenti.
Malattie del sangue
Gammopatie monoclonali (discrasie plasmacellulari)
• Plasmocitoma
• Laboratorio. protidemia totale e γ-globuline (presenza
di una banda monoclonale al protidogramma,
albumine; proteinuria di Bence-Jones (catene leggere κ
o λ). Anemia, leucopenia, piastrinopenia. VES,
calcemia, fosforemia, uricoemia; alterazioni della
funzionalità renale. Midollo osseo: presenza di
plasmacellule in quantità elevata
• Diagnosi. Rx ossa: lacune erosive diffuse alle ossa.
• Prognosi. Infausta. Decesso per complicanze infettive od
insufficienza renale. Sopravvivenza media: 3 anni.
• Terapia. Chemioterapia; radioterapia nelle forme solitarie.
Malattie del sangue
Gammopatie monoclonali (discrasie plasmacellulari)
• Crioglobulinemie.
• Generalità. Malattia caratterizzata dalla presenza in
circolo di crioglobuline, cioè di immunoglobuline, che
precipitano quando il siero è esposto al freddo,
inducendo una reazione flogistica ed un quadro di tipo
vasculitico.
Malattie del sangue
Gammopatie monoclonali (discrasie plasmacellulari)
• Crioglobulinemie.
• Clinica.
Crioglobulinemie di tipo I, (una sola immunoglobulina
monoclonale, il più spesso IgM); si trovano in corso di
gammopatie monoclonali, linfomi, leucemia linfatica cronica.
Crioglobulinemia di tipo II, costituita da un anticorpo
monoclonale contro le gamma globuline; si trova in corso di
gammopatie monoclonali, artrite reumatoide, epatite cronica
attiva etc. Quadro clinico di porpora, artrite, glomerulonefrite.
Crioglobulinemie miste, associate a malattie autoimmuni od
infettive; costituita da IgM policlonali dirette contro le IgG
seriche. Quadro di malattia da immunocomplessi
Malattie del sangue

Malattie emorragiche
• Processi morbosi caratterizzati da facilità alle emorragie
per alterazioni, congenite od acquisite, dei normali
meccanismi emostatici
• Emostasi
Fase vascolare
Fase piastrinica
Fase plasmatica
Fase di formazione della tromboplastina
Fase di formazione della trombina
Fase di formazione della fibrina
Fase di retrazione del coagulo
Malattie del sangue
Malattie emorragiche da difetti piastrinici
• Trombocitopenie.
• Definizione. Sindromi emorragiche dovuta alla riduzione del
numero di piastrine (<30-50000)
• Etiologia. In gran parte dei casi imunologica. Farmaco-
allergiche (antibiotici, FANS, sulfamidici, chinino e
chinidina), autoimmuni (connettiviti, infezioni virali e
batteriche, neoplasie ematologiche), isoiimuni (neonatali o
post-trasfusionali). Forme non immunologiche (aplasie
midollari, infezioni, emopatie, consumo)
• Clinica. Petecchie, ecchimosi a livello cutaneo, emorragie
viscerali, gengivali, nasali, uterine etc.
Malattie del sangue
Malattie emorragiche da difetti piastrinici
• Trombocitopenie.
• Laboratorio. Piastrinopenia, anemia.
Allungamento del tempo di sanguinamento.
Presenza di anticorpi antipiastrine.
• Prognosi. In genere buona. Rischio di gravi
emorragie.
• Terapia. Allontanamento della causa scatenante
(sospensione di terapie farmacologiche, terapia di
infezioni etc). Terapia corticosteroidea ed
immunodepressiva. Terapia sostitutiva.
Malattie del sangue
Malattie emorragiche da difetti dei fattori plasmatici
• Emofilia A
• Generalità. Malattia emorragica ereditaria che si trasmette
con meccanismo recessivo legato al sesso dovuta a
deficienza del fattore VIII, ovvero a sintesi di fattore VIII
inattivo.
• Clinica. Emorragie infrenabili spontanee o traumatiche. Si
manifesta dopo i 2 anni in occasione dei primi traumi. La
gravità delle emorragie è in relazione al deficit di fattore
VIII: se assente, gravi emorragie anche per traumi
insignificanti; se > 10% emorragie per traumi più intensi.
Sede delle emorragie: mucose (epistassi, gengivorragie),
cutanee (ferite), ematomi sottocutanei, intramuscolari,
emartri (ginocchia, gomiti, caviglie etc) che esitano in
anchilosi, deformazione ed impotenza funzionale.
Malattie del sangue

Malattie emorragiche da difetti dei fattori plasmatici


• Emofilia A
• Laboratorio. Prolungamento del tempo di
coagulazione e del PTT. Carenza di fattore VIII
• Terapia. Trasfusione di plasma fresco. Crioprecipitato
di plasma fresco
Malattie del sangue

Malattie emorragiche da difetti dei fattori plasmatici


• Emofilia B
• Malattia emorragica ereditaria legata al sesso,
trasmessa con meccanismo recessivo dovuta a deficit
di fattore IX. Più rara e meno grave dell’emofilia A.
Quadro clinico simile all’emofilia A.
Malattie del sangue
Malattie emorragiche da difetti dei fattori plasmatici
Coagulazione intravascolare disseminata (CID)
• Generalità. Malattia emorragica dovuta all’attivazione
della coagulazione all’interno dei vasi con conseguente
consumo dei fattori della coagulazione.
• Etiologia. Sepsi (azione delle endotossine), complicanze del
parto, malattie da immunocomplessi (LES), shock,
neoplasie, ustioni.
• Laboratorio. Riduzione dei fattori della coagulazione
(piastrine e fibrinogeno) ed aumento dei prodotti di
degradazione del fibrinogeno
• Terapia. Trasfusione di plasma fresco, fibrinogeno,
piastrine. Eparina.
Malattie del sangue
Trapianto di midollo
• Indicazioni anemie aplastiche ed emopatie maligne
(leucemie, linfomi, mieloma).
• Metodica Trattamento con dosi sovramassimali di
antineoplastici o di radiazioni ionizzanti con distruzione di
tutte le cellule midollari. Successivamente, reinfusione di
cellule di midollo osseo. Il midollo trapiantato può essere
prelevato dallo stesso paziente (trapianto autologo) o da un
parente (trapianto allogenico).
• Prelievo. in anestesia generale con aspirazioni multiple dalla
creste iliache e dallo sterno. Conservazione al freddo. Il
paziente deve stare in camera sterile isolata con controllo dei
rischi infettivi, emorragici ed anemici.

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