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DISSEZIONE

DEI RENI

Scritto da: Fasanella Vincenzo Pio


Prof.ssa: Barbato Lucia e De Chiara Pina
INDICE

Introduzione 02

Apparato Urinario 03

Anatomia e fisiologia reni 04

Istologia e citologia del rene 05

Anatomia e fisiologia del nefrone 06

Ormoni regolatori 08

Anatomia vescica, ureteri e uretra 11

Principali patologie 13

Organi, strumenti, riferimenti 14

Procedimenti e osservazioni 15
02
INTRODUZIONE // SCOPO
Con la seguente esercitazione di
laboratorio, si cerca di comprendere tramite
una visione periferica l'anatomia esterna
del rene, con la dissezione la sua anatomia
interna e la corretta fisiologia.
Durante questa esercitazione gli organi
usati sono di origine animale.
03
PRINCIPIO DEL METODO
cos'è l'apparato urinario ?

L'apparato urinario, è l'insieme degli organi e


strutture finalizzati all'escrezione delle urine.
E' costituito da: 2 reni, 2 ureteri, vescica,
uretra.
Dopo aver filtrato il sangue, i reni restituiscono
la maggior parte dell’acqua e dei soluti al
sangue, mentre l’acqua e i soluti residui
costituiscono l’urina, che fluisce negli ureteri e
viene accumulata nella vescica urinaria fino
all’espulsione dal corpo attraverso l’uretra.
La nefrologia è lo studio dell’anatomia, della
fisiologia e delle patologie dei reni. La branca
della medicina che si occupa del sistema
urinario maschile e femminile, nonché del
sistema riproduttivo maschile, è l’urologia.
Nell’apparato urinario i reni svolgono la
maggior parte del lavoro, mentre le altre
componenti sono perlopiù vie di transito e aree
di raccolta temporanea. Le funzioni dei reni
possono essere sintetizzate in cinque punti:
Regolazione dei livelli di ioni nel sangue.
Regolazione del volume e della pressione
del sangue.
Regolazione del pH sanguigno.
Escrezione di rifiuti.

cos'è l'urina?

L'urina è una soluzione acquosa di anioni e


cationi in eccesso, contenente molti prodotti di
scarto dei processi metabolici dell'organismo,
in particolare quelli che hanno un effetto
tossico se lasciati accumulare.
04
PRINCIPIO DEL METODO
Anatomia esterna dei reni

I reni sono una coppia di organi pari a forma di


fagiolo, allineati ai due lati della colonna
vertebrale, fra il peritoneo e la parete
posteriore della cavità addominale.
Il rene destro è leggermente più in basso
rispetto al sinistro per via del fegato.
Alla sommità di ciascun rene si trova la
ghiandola surrenale.
Nel margine mediale di ciascun rene abbiamo
una rientranza detta ilo renale, dove parte
l'uretere e dove afferiscono ed efferiscono i
vasi sanguigni.
Ogni rene è circondato da una capsula renale:
un rivestimento di tessuto connettivo liscio,
che fornisce protezione.
Abbiamo anche uno strato di tessuto adiposo
che circonda la capsula renale e avvolge il rene
e lo fissa alla parete addominale.

Anatomia interna

I reni sono organi pieni e presentano 2 regioni


interne principali:
La corteccia o zona corticale: più esterna e di
colore rosso chiaro;
La zona midollare: più interna e di colore rosso
scuro.
La midollare è organizzata in delle zone dette
piramidi renali, gli spazi tra le varie piramidi è
detto colonna renale.
Abbiamo anche la papilla renale che circonda
la pelvi renale.
L'urina prodotta defluisce in una cavità
imbutiformi detta pelvi renale, formata da
calici minori e maggiori, più calici minori
formano uno maggiore e più maggiori formano
la pelvi renale
05 PRINCIPIO DEL METODO
Istologia e citologia del rene

Qui si apprezza una sezione trasversale della


regione midollare, costituita da tubuli
tutti paralleli tra loro. È importante evidenziare
l’aspetto diverso dei tubuli, caratte-
rizzati da diversi epiteli di rivestimento:
pur trattandosi sempre di epiteli semplici
(monostratificati), la forma delle cellule
epiteliali in alcuni tubuli è pavimentosa, in
altri isoprismatica e in altri ancora
batiprismatica. Notare come persino le sezioni
oblique e longitudinali (vedere altre immagini)
provino l’andamento parallelo del-
la componente tubulare.

Con questo vetrino è possibile osservare la


componente corticale, caratterizzata da tu-
buli aventi andamento contorto, convoluto (la
corticale stessa è chiamata convoluta) e
costituiti da un epitelio di rivestimento
semplice, per lo più batiprismatico ed
isoprismatico (il pavimentoso non è qui
contemplato).

permettono di vedere il corpuscolo renale con i


suoi 2 poli: si possono visualizzare l’arteriola
afferente approssimarsi ed entrare nel polo
vascolare e la componente tubulare contorta
aprirsi al polo urinifero. Qui si vede il polo
vascolare con annesso l’apparato
juxtaglomerulare (non anco-
ra noto): in tal caso è lecito avere dei dubbi
relativamente all’identità del vaso,
ma molto probabilmente si tratta ancora di
tubolo contorto un’arteriola afferente.
Glomerulo prossimale
06 PRINCIPIO DEL METODO
Vascolarizzazione sanguigna renale

Il sangue che afferisce al rene arriva dall’ aorta


addominale, che grazie alla sua ramificazione
in arterie renali (Dx/Sx).
Ogni arteria si ramifica in vasi sempre più
piccoli e consegnano il sangue all’arteriole
afferenti. Ogni arteriola si ramifica in una
intrinseca rete di capillari chiamata glomerulo.
I capillari del glomerulo si riuniscono e
formano un arteriola efferente. Quando questi
si allontanano dal glomerulo formano una rete
di capillari detti capillari peritubulari e poi si
riuniscono nella vena renale ed infine nella
vena cava inferiore

Nefrone Anatomia
I nefroni sono le unità funzionali del rene e
ammontano a circa un milione per rene. E' diviso in 2
parti:
Corpuscolo renale: dove si filtrano il plasma
sanguigno.
Tubolo renale: in cui scorre il fluido filtrato, detto
ultra filtrato glomerulare. Ciascun corpuscolo renale
è formato da 2 regioni:
Glomerulo e Capsula di Bowman: una struttura
sferoide dotata di una doppia parete di cellule
epiteriali. Il filtrato entra prima nella capsula e poi
passa per il tubolo renale, a mano a mano che scorre
verso i tuboli, vengono riversati i rifiuti e le sostanze
in eccesso, mentre i composti utili vengono
riassorbiti nel sangue. Il tubo renale è diviso in 3
sezioni: Tubolo convoluto prossimale
Ansa di Henle (discendente e ascendente)
Tubolo convoluto distale.
Il corpuscolo renale e entrambi i tuboli sono situati
nella parte corticale del rene, l’Ansa di Henle parte
dalla corticale, si distende nella midollare formando
il tratto discendente, svolta a U e ritorna verso la
corticale, formando il tratto ascendente. I tuboli
convoluti distali riversano il loro contenuto in un
dotto collettore comune, collegato ad un calice
minore.
07 PRINCIPIO DEL METODO
Fisiologia nefroni (filtrazione)
La filtrazione glomerulare è il primo passaggio nella
produzione dell’urina da parte dei reni: la pressione
del sangue spinge l’acqua e la maggior parte dei
soluti contenuti nel plasma attraverso la parete dei
capillari glomerulari, formando un filtrato
glomerulare.
Il riassorbimento tubulare avviene mentre il fluido
filtrato scorre lungo il tubulo renale e il dotto
collettore: durante il transito le cellule del tubulo e
del dotto restituiscono al sangue che scorre nei
capillari peritubulari circa il 99% dell’acqua filtrata
e molti altri composti utili.
Anche la secrezione tubulare ha luogo quando il
fluido scorre lungo il tubulo e attraverso il dotto
collettore: in questo caso, le cellule del tubulo e del
dotto rimuovono dal sangue dei capillari
peritubulari le sostanze inutili o dannose, come
rifiuti, farmaci e ioni in eccesso, e le riversano nel
fluido che scorre nei tubuli renali.
La filtrazione glomerulare
La capsula che circonda i capillari glomerulari è
costituita da due strati di cellule. È possibile
immaginare il corpuscolo renale come una sorta di
pugno chiuso (i capillari glomerulari) spinto dentro
un pallone sgonfio (la capsula glomerulare), in
modo che si trovi a essere ricoperto dai due strati
del pallone separati da uno spazio, detto spazio
capsulare. Le cellule che rivestono la parete interna
della capsula glomerulare, chiamate podociti,
aderiscono strettamente alle cellule endoteliali del
glomerulo e, insieme ad esse, formano una
membrana filtrante che permette il passaggio di
acqua e di soluti dal sangue nello spazio capsulare.
I globuli rossi e la maggior parte delle proteine
plasmatiche restano nel sangue perché sono troppo
grandi per passare attraverso la membra- na
filtrante. Lo strato più esterno della capsula
glomerulare è formato da cellule di epitelio
squamoso semplice.
08 PRINCIPIO DEL METODO
Fisiologia nefroni (riassorbimento)
Il riassorbimento tubulare, cioè il recupero della
maggior parte dell’acqua e di molti soluti filtrati nel
sangue, è la seconda funzione di base svolta dai
nefroni e dai dotti collettori. Una volta entrato nel
tubulo prossimale, il liquido filtrato diventa fluido
tubulare. A causa del riassorbimento e della
secrezione, man mano che scorre lungo il tubulo del
nefrone e attraverso il dotto collettore, il fluido
tubulare cambia di composizione. Circa il 99%
dell’acqua filtrata viene riassorbita e soltanto l’1%
viene effettivamente eliminata con l’urina che si
riversa nella pelvi renale. Le cellule epiteliali lungo
l’intero decorso dei tubuli renali e dei dotti collettori
effettuano il riassorbimento tubulare. Alcuni soluti
vengono riassorbiti passivamente per diffusione,
mentre altri per trasporto attivo.

Fisiologia nefroni (secrezione tubulare)


La terza funzione dei nefroni e dei dotti collettori è la
secrezione tubulare, cioè il trasferimento di sostanze
dal sangue nel fluido tubulare attraverso le cellule
tubulari. La secrezione tubulare permette di eliminare
sostanze nocive dal corpo.
La secrezione tubulare avviene per tutta la lunghezza
dei tubuli renali e dei dotti collettori, sia per
diffusione passiva sia per trasporto attivo.
L’ammoniaca, NH3, è un prodotto di rifiuto tossico che
deriva dalla rimozione del gruppo amminico dagli
amminoacidi; le cellule epatiche ne convertono la
maggior parte in urea, che è un composto meno
tossico. La maggior parte dell’escrezione di questi
scarti azotati avviene tramite l’urina. Anche la
secrezione degli ioni K in eccesso, successivamente
eliminati con l’urina, è molto importante per
mantenere un livello stabile di tali ioni nei liquidi
corporei e varia a seconda dell’apporto alimentare.
La secrezione tubulare contribuisce al controllo del pH
sanguigno, che si deve mantenere intorno a 7,35-7,45;
per eliminare gli acidi, le cellule dei tubuli renali
secernono H+ nel fluido tubulare. A causa della
secrezione di ioni H , l’urina di solito è acida.
09 PRINCIPIO DEL METODO
Regolazione ormonale e attività nefrone
Gli ormoni influiscono sull’entità del riassorbimento
degli ioni Na+, Cl- e dell’acqua, così come sulla
secrezione di K da parte dei tubuli renali.
I principali regolatori ormonali del riassorbimento e
della secrezione di ioni sono l’angiotensina II e
l’aldosterone. Nei tubuli convoluti prossimali
l’angiotensina II intensifica il riassorbimento di Na+ e
Cl- e ,inoltre, stimola la corteccia surrenale a
rilasciare aldosterone, ormone che a sua volta induce i
dotti collettori a secernere più K+ e a riassorbire più
Na+ e Cl- e, quindi, più acqua per osmosi.
La secrezione di K+ stimolata dall’aldosterone è il
principale regolatore del livello ematico di questi ioni.
Un elevato livello di K+ nel plasma, infatti, può
interferire con la frequenza cardiaca e determinare
persino un arresto cardiaco.
l’ormone peptide natriuretico atriale gioca un ruolo
secondario nell’inibizione del riassorbimento degli
ioni Na+ attraverso i tubuli renali. Quando la VFG
aumenta e il riassorbimento di Na+ , Cl- e acqua
diminuisce con la conseguente riduzione del livello
ematico.

Sistema renina angiotensina aldosterone

Questo sistema regola la pressione arteriosa, il


volume plasmatico e il tono della muscolatura
arteriosa.
Quando si ha una riduzione del volume sanguigno
e della pressione si attiva il sistema:

Le cellule dell'apparato Juxta-glomerulare


producono la renina, che converte
l'angiotensinogeno prodotto dal fegato in
angiotensina I, che entra in circolo e arriva ai
polmoni, qui reagisce con l'enzima ACE
(Angiotensin Converting Enzyme), formando
l'angiotensina II che oltre a svolgere numerose
funzioni, stimola la corticale del surrene a
secernere Aldosterone, il quale aumenta il
riassorbimento di Na+, Cl-, e acqua.
10 PRINCIPIO DEL METODO
Ormone antidiuretico
Il principale ormone che regola il riassorbimento
dell’acqua è l’ormone antidiuretico (ADH) che agisce
attraverso un sistema a feedback negativo. Quando
la concentrazione di acqua nel sangue diminuisce a
poco meno dell’1%, gli osmocettori nell’ipotalamo
stimolano il rilascio di ADH dal lobo posteriore
dell’ipofisi. Un secondo potente stimolo per la
secrezione di ADH è la diminuzione del volume del
sangue, come avviene nelle emorragie o nei casi
gravi di disidratazione. L’ADH agisce sulle cellule
tubulari dell’ultimo tratto dei tubuli convoluti
distali e dei dotti collettori. In mancanza di ADH,
questi tratti hanno una permeabilità all’acqua molto
ridotta, mentre la presenza di ADH ne aumenta la
permeabilità. Questo ormone causa infatti la
costruzione di specifici canali per l’acqua sulla
superficie delle cellule tubulari. In questo modo, le
molecole di acqua si trasferiscono dal fluido
tubulare alle cellule e da qui al sangue.
Quotidianamente, i reni possono produrre almeno
400- 500 ml di urina molto concentrata quando il
livello di ADH è massimo, condizione che si verifica
nei casi gravi di disidratazione; al contrario, quando
il livello di ADH diminuisce, i canali per l’acqua
vengono rimossi dalle membrane plasmatiche e i
reni producono una grande quantità di urina più
diluita.
11 PRINCIPIO DEL METODO
Anatomia Ureteri
L’urina prodotta dai nefroni si riversa nei calici minori,
i quali convergono nei calici maggiori che, a loro
volta, confluiscono formando la pelvi renale. Da qui,
l’urina si riversa negli ureteri, ognuno dei due ureteri
trasporta l’urina dalla pelvi renale nella vescica
urinaria. Gli ureteri passano sotto la vescica per vari
centimetri, in modo che questa li comprima
prevenendo il reflusso di urina quando la pressione
nella vescica aumenta durante la minzione. Se questa
valvola fisiologica non fosse efficiente, una semplice
cistite potrebbe degenerare in un’infezione renale.
L’uretere è formato da:
La parete dell’uretere che consiste di tre strati:
l’epitelio di transizione, lo strato muscolare e la
Ureteri tonaca avventizia
Lo strato interno è la tonaca mucosa costituita da
epitelio di transizione che poggia sulla lamina
propria.
Lo strato intermedio consiste di muscolatura liscia.
Lo strato più esterno è un tessuto connettivo lasso
contenente vasi sanguigni, linfatici e nervi
Anatomia Vescica Uterina
La vescica è un organo muscolare cavo situato nella
cavità pelvica, dietro la sinfisi pubica. Nei maschi è
posta direttamente davanti al retto, mentre nelle
femmine si trova di fronte alla vagina e sotto l’utero.
Essendo un serbatoio temporaneo, la forma della
vescica dipende dal contenuto di urina: quando è
vuota sembra un palloncino sgonfio, mentre diventa
sferica se leggermente stirata e, con l’accumulo di una
ulteriore quantità di urina, assume l’aspetto di una
pera. La capacità della vescica è in media di 700-800
mL. I due ureteri drenano nella vescica, attraverso gli
orifizi ureterici. Anche nella vescica la tonaca mucosa
è caratterizzata da epitelio di transizione. La tonaca
muscolare della parete della vescica consiste di tre
strati di muscolatura liscia che prendono il nome di
muscolo detrusore. Il peritoneo che ricopre la
superficie superiore della vescica forma uno strato di
rivestimento esterno di tonaca sierosa; il resto della
vescica presenta una copertura fibrosa esterna
12 PRINCIPIO DEL METODO
Anatomia Uretra
L’uretra è il tratto terminale dell’apparato urinario, un
breve canale che collega il pavimento della vescica
urinaria all’esterno del corpo. Nelle femmine l’uretra è
situata posteriormente alla sinfisi pubica ed è in
rapporto con la parete anteriore della vagina;
l’apertura all’esterno, chiamata orifizio uretrale
esterno, è situata fra il clitoride e lo sbocco della
vagina. Nei maschi, l’uretra passa attraverso la
prostata, attraverso i muscoli profondi del perineo e
infine all’interno del pene .Sia nei maschi sia nelle
femmine, l’uretra costituisce il canale di passaggio
attraverso il quale l’urina viene espulsa dal corpo; nei
maschi l’uretra serve anche come dotto di eiaculazione
dello sperma. Intorno all’orifizio dell’uretra si trova lo
sfintere uretrale interno, costituito da muscolatura
liscia, motivo per cui la sua apertura e la sua chiusura
sono involontarie. Al di sotto di quello interno è posto
lo sfintere uretrale esterno, che è composto da
muscolatura scheletrica ed invece è sotto controllo
volontario.

La minzione
La vescica urinaria immagazzina l’urina prima di
eliminarla e la spinge nell’uretra con un atto chiamato
minzione. La minzione richiede una combinazione di
contrazioni muscolari volontarie e involontarie.
La pressione interna aumenta considerevolmente e i
recettori sensibili allo stiramento lungo le pareti
trasmettono impulsi nervosi che si propagano verso la
parte inferiore del midollo spinale scatenando il
riflesso della minzione. In questo riflesso gli impulsi
parasimpatici provenienti dal midollo spinale
provocano la contrazione del muscolo detrusore e il
rilasciamento dello sfintere uretrale interno.
Contemporaneamente, il midollo spinale inibisce i
motoneuroni somatici provocando il rilasciamento
dello sfintere uretrale esterno. A seguito della
contrazione della parete della vescica urinaria e del
rilasciamento degli sfinteri, avviene la minzione.
13 PRINCIPALI PATOLOGIE

La glomerulonefrite:
l’infiammazione dei glomeruli renali. L'incontinenza:
L'incontinenza urinaria è la perdita
del controllo della vescica.

Calcolosi renale: Malattia policistica del rene:


È caratterizzata dalla presenza di i tubuli renali si ricoprono di
calcoli, cioè «sassolini» costituiti da centinaiadi migliaia di cisti.
aggregati di sali minerali che si
formano nelle vie urinarie.

Insufficienza renale: Cancro della vescica:


un progressivo e di solito Proliferazione anomala delle cellule
irreversibile declino della velocità di dell'epitelio di transizione delle
filtrazione glomerulare. pareti della vescica
14
ORGANI-SOSTANZE, STUMENTI, RIFERIMENTI

Rene di suino Bisturi (lama 10) Libro

Acqua distillata Vassoio di plastica Foto anatomiche

Vetrino e copri-vetrrino

Guanti

Camice

Microscopio

Camice
15 PROCEDIMENTO
Indossare i guanti;
Porre il rene nel contenitore;
Dare un osservazione esterna dell' anatomia
del rene;
Togliere il tappo al bisturi;
Iniziare l'incisione della capsula renale
superiore;
Continuare l'incisione verso la capsula renale
inferiore;
Pulire il taglio con acqua distillata per
togliere i residui di sangue e urina;
A questo punto si inizia ad intravedere la
corticale del rene;
Continuare l'incisione fino alla visione della
zona midollare e della pelvi in sezione
frontale;
Infine comparare il rene sezionato con una
foto anatomica e identificare le parti del rene.

OSSERVAZIONE
Capsula renale Ilo renale
pelvi renale
Osservando esternamente il rene, si
intravede la capsula renale, che rende il
rene lucido e ha una funzione protettiva.
Nella sezione frontale del rene è possibile
distinguere la zona corticale distinguibile
per un colore rosso poco acceso, la
midollare divisa in piramidi e di un colore
rosso più scuro, nella midollare si vede la
pelvi renale divisa in calici minori e
maggiori.
zona corticale
zona midollare

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