Sei sulla pagina 1di 3

APPARATO URINARIO

Comprende 2 reni, 2 ureteri, una vescica urinaria e un’uretra.


I reni sono una coppia di organi a forma di fagiolo situati ai lati tra la 12esima vertebra toracica e le
prime tre lombari. Sono rivestiti da uno strato fibroso detto capsula renale e sono avvolti da una
massa adiposa che li mantiene in posizione. Svolgono diverse funzioni, tra cui:
1. L’ESCREZIONE DELLE SOSTANZE DI SCARTO
2. LA REGOLAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DI IONI NEL SANGUE (Ca, K, Na…)
3. LA REGOLAZIONE DEL Ph SANGUIGNO, attraverso controllo di ioni H e HCO3
4. LA PRODUZIONE DI ORMONI come il calcitriolo e l’eritropoietina
I reni si occupano della filtrazione del sangue, eliminando tramite l’urina i soluti tossici. La
produzione di urina comporta tre fasi:
1) FILTRAZIONE DEL PLASMA SANGUIGNO
2) SECREZIONE ATTIVA DI SOSTANZE ALL’INTERNO DELL’URINA
3) IL RIASSORBIMENTO ATTIVO DI SOSTANZE UTILI DALL’URINA
L’urina è una soluzione composta principalmente di acqua, ioni e sostanze tossiche o di scarto, tra
cui l’urea. I reni in media ricevono 1500L al giorno di sangue e ne producono 1-2 di urina.
L’urina viene rilasciata da ciascun rene in un dotto, l’uretere; i due ureteri conducono ad un’unica
vescica urinaria, dove l’urina viene immagazzinata fino a quando non viene espulsa attraverso
l’uretra con l’atto della minzione.

IL MANTENIMENTO DELL’EQUILIBRIO IDRICO


I reni sono gli organi che garantiscono equilibrio tra entrate e uscite: se le perdite di acqua sono
troppo elevate e le entrate insufficienti, i reni producono meno urina; viceversa quando le entrate
sono troppo abbondanti. Questo perché volume di acqua del plasma e nei fluidi interstiziali deve
rimanere costante per la sopravvivenza della cellula. Se così non fosse:
1) SOLUZIONE IPOTONICA EXTRACELLULARE: MATRICECELLULA, la cellula si gonfia.
2) SOLUZIONE IPERTONICA EXTRACELLULARE: MATRICECELLULA, la cellula raggrinzisce.

I RENI ELIMINANO CATABOLITI AZOTATI E ALTRE MOLECOLE DI SCARTO


I reni eliminano i prodotti di scarto del metabolismo cellulare, cioè i cataboliti.
Il metabolismo di carboidrati e lipidi produce essenzialmente diossido di carbonio e acqua, facili da
smaltire, ma il metabolismo di acidi nucleici e proteine produce cataboliti azotati, che l’organismo
espelle come urea, un prodotto meno tossico proveniente dalla demolizione dell’ammoniaca.

I RENI SONO FITTAMENTE VASCOLARIZZATI


Osservando la sezione longitudinale di un rene si notano:
1 REGIONE CORTICALE, zona più esterna e più chiara
2 REGIONE MIDOLLARE, più interna e più scura organizzata in piramidi renali
3 PELVI RENALE, dove confluisce l’urina di ogni rene, a forma di imbuto, da cui si diparte
l’uretere
4 ARTERIA RENALE
5 VENA RENALE
Inoltre, è importante tenere in considerazione l’unità funzionale del rene, il nefrone, composto da:
1. CAPSULA DI BOWMAN si trova nella regione corticale. Le cellule che entrano in diretto
contatto con i capillari del glomerulo sono i podociti, dotate di prolungamenti che si
avvolgono ai capillari, aumentando la superficie di contatto.
2. GLOMERULO, intricato gomitolo di capillari, infossato nella capsula, opera la filtrazione del
plasma producendo un filtrato glomerulare che scorre poi nel tubulo.
3. TUBULO RENALE, lungo tubo ricurvo che fuoriesce dalla capsula dove avvengono
secrezione e riassorbimento. Si divide a sua volta in:
4. TUBULO CONTORTO PROSSIMALE, segmento iniziale posto nella corticale
5. ANSA DI HENLE, a forma di u, nella midollare, prolungamento del prossimale
6. TUBULO CONTORTO DISTALE, nella corticale, tratto ascendente ansa di Henle. I tubuli
contorti distali di più nefroni si riuniscono in un dotto collettore, che si svuotano nelle pelvi
7. CAPILLARI PERITUBULARI che si estendono attorno al tubulo principale

L’ORGANIZZAZIONE VASCOLARE
Dall’arteria renale si ramificano arterie sempre più piccole e infine un’arteriola afferente che
porta il sangue a ciascun glomerulo. Il sangue in uscita dal glomerulo è raccolto da un’arteriola
efferente, che dà origine ai capillari peritubulari, siti di scambio fra il filtrato dei tubuli e il liquido
extracellulare. Tutti i capillari a loro volta si riuniscono in una venula che, unendosi a quelle degli
altri nefroni, raggiunge la vena renale.

LA FORMAZIONE DELL’URINA
Avviene in tre tappe:
1. FILTRAZIONE, il sangue viene filtrato all’interno del glomerulo, l’acqua e le molecole a
basso peso molecolare attraversano la membrana semipermeabile dei capillari ed entrano
nella capsula di Bowman, i soluti a peso molecolare alto rimangono nel sangue. La
composizione del filtrato è simile al plasma ma privo di soluto a peso elevato (no proteine)
2. RIASSORBIMENTO TUBULARE, le cellule che rivestono il tubulo renale riassorbono
determinati ioni, sostanze nutritive e acqua, immettendoli nel sangue. Ciò che non viene
riassorbito continua il percorso, come gli ioni in eccesso e prodotti di scarto come l’urea.
3. SECREZIONE TUBULARE, le cellule del tubulo renale secernono le sostanze di scarto rimaste
nel sangue dopo la filtrazione; queste vengono trasportate dal plasma dei capillari
peritubulari nell’urina. Grazie a questo meccanismo si eliminano molti farmaci.

I RENI PRODUCONO URINA A CONCENTRAZIONE VARIABILE


Nel liquido interstiziale della midollare viene mantenuto un forte gradiente osmotico verticale. La
concentrazione dei soluti nel liquido interstiziale aumenta progressivamente dalla corticale fino
alle pelvi e questo permette ai reni di produrre urine a concentrazione variabile, a seconda dello
stato di idratazione dell’organismo. In condizioni normali si forma 1L di urina isotonica al giorno.

LA MOLTIPLICAZIONE CONTROCORRENTE
La capacità di produrre urina a concentrazione variabile è dovuta alla particolare struttura
dell’ansa di Henle: tratto discendente sottile, tratto ascendente sottile e tratto ascendente spesso,
dove i capillari peritubulari formano una fitta rete chiamata vasa recta.
Il termine controcorrente si riferisce al fatto che il liquido tubulare scorra in direzioni opposte nel
tratto discendente e in quello ascendente, mentre il termine moltiplicatore indica che questo
sistema è in grado di creare il gradiente osmotico verticale tipico della midollare; inoltre questo
meccanismo permette di espellere urina più diluita rispetto ai liquidi corporei, ma anche più
concentrata del plasma sanguigno, in quanto durante il percorso perde acqua per osmosi.

LO SCAMBIO CONTROCORRENTE
Il flusso del sangue attraverso la midollare non annulla il gradiente osmotico verticale creato dalle
anse di Henle grazie alla disposizione parallela dei vasa recta, che mantiene il gradiente osmotico
attraverso un processo di scambio controcorrente. La parete dei vasa recta è permeabile all’acqua
e ai sali perciò, mentre scorre lungo i capillari della midollare, il plasma perde acqua e assorbe
soluti, poi tornando nella corticale avviene il contrario e il plasma e più concentrato del liquido
interstiziale. Le dinamiche di questo processo eliminano l’eccesso di acqua riassorbito dai dotti
collettori, che viene così restituito al sangue.

L’EQUILIBRIO ACIDO-BASE NEL SANGUE


Il ph del sangue è una variabile fondamentale perché influenza funzione e struttura delle proteine,
per questo deve mantenersi sempre tra 7,35 e 7,45. Nel sangue esistono dei sistemi tampone che
possono evitare significative variazioni di ph, come gli ioni bicarbonato (base) che compensano la
massiccia presenza di ioni H+ (acidi). Tutto è bilanciato dalla reazione:
+ ¿+ HCO −3 ¿ ¿ ¿
−¿ ⇄H ¿
C O2 + H 2 O ⇄ H 2 C O3

I reni intervengono nel controllo del pH attraverso il controllo dell’espulsione di ioni bicarbonato e
idrogeno e viceversa il riassorbimento degli stessi ioni.

VELOCITA’ DI FILTRAZIONE GLOMERULARE (VFG)


Il mantenimento di una vfg costante dipende dall’apporto di un’adeguata quantità di sangue ai
reni e dal mantenimento di un valore corretto di pressione. I meccanismi regolatori fanno sì che le
funzioni renali siano assicurate anche in caso di compromissione di altre parti dell’organismo.
1. DILATAZIONE ARTERIOLE RENALI AFFERENTI, in caso di calo brusco della pressione
2. RILASCIO ENZIMA RENINA, che agisce su una proteina per renderla ormone attivo, ovvero
3. ANGIOTENSINA, che provoca
1) Contrazione arteriole renali efferenti
2) Restringimento vasi sanguigni periferici di tutto il corpo
3) Rilascio da parte della corteccia surrenale di aldosterone, che stimola riassorbimento
4) Stimolo del senso della sete.

AZIONE DELL’ORMONE ANTIDIURETICO (ADH)


Specifiche cellule dell’ipotalamo possono stimolare il rilascio dell’ipofisi dell’ormone vasopressina
o antidiuretico, che può agire aumentando la permeabilità all’acqua delle membrane. Due fattori
possono inibire o stimolare il rilascio di ADH:
1. OSMORECETTORI, se rilevano un aumento della concentrazione di soluti nel sangue,
stimolano il rilascio di ADH per regolare l’osmolarità tramite il riassorbimento di acqua a
livello del tubulo contorto distale e dotto collettore e stimolano la sete.
2. RECETTORI DI TENSIONE, si trovano nelle pareti dell’arco carotideo e aortico e se rilevano
un aumento della pressione sanguigna, inibiscono il rilascio di vasopressina.

Potrebbero piacerti anche