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PROFILO URINARIO

VIE URINARIE

Cenni di Anatomia: I reni sono localizzati nella zona retroperitoneale per cui non hanno un contatto
diretto con l’intestino, ai reni arriva l’arteria renale (che deriva dall’aorta addominale) e porta il sangue
ossigenato, ricco di nutrienti e i nutrienti che sono stati metabolizzati e che sono rientrati dalla grande
circolazione, perché dal fegato i nutrienti metabolizzati entrano nella grande circolazione raggiungendo così
il rene; per cui a livello vascolare/renale ci sono dei vasi che servono a irrorare il rene stesso e altri che
finiscono all’interno del rene per permettere al sangue di essere filtrato dal rene.

A livello del rene quindi ha luogo una filtrazione, rimodulazione del filtrato (ultrafiltrato), per portare poi
alla formazione dell’urina finale la quale poi deve uscire tramine l’Uretere, arrivare alla Vescica ed essere
esplulsa dall’Uretra.

La parte del sangue che arriva al rene per essere filtrata entra nella pelvi renale per poi andare a ramificarsi
verso le piramidi renali, all’interno di ciascuna piramide si vanno diramare le arteriole renale che
raggiungono la parte superiore della piramide andando a formare dei vasi arcuati e arterie arcuate, sono
queste che entrano all’interno di ciascuna piramide dove si trovano le unità funzionali del rene che prendono
il nome di Nefroni. Per cui questi vasi vanno a costituire il glomerulo renale che rappresenta la parte filtrante
del nefrone, quindi il sangue che deriva dall’arteria renale dalle piramidi passa alla parte superiore delle
stesse raggiungendo l’arteria arcuata, dall’arteria arcuata passano delle diramazioni che finiscono a costituire
la parte centrale del glomerulo renale, quest’ultimo è responsabile della formazione dell’ultrafiltrato.

La parte interna del glomerulo renale è costituita da un gomitolo di vasi, all’esterno è presente una capsula
che prende il nome di Capsula di Bowman in cui la pressione è negativa per attirare verso di sé gli (?) quindi
la pressione all’interno del glomerulo è fondamentale per il processo di filtrazione (quindi è importante
l’integrità del Glomerulo e della Capsula di Bowman). Dopodichè c’è un’arteriola afferente che trasporta
tutte le sostanze non filtrate mentre la pre-urina che si viene a formare entra nell’Ansa di Henle costituita da
un Tubulo Contorto Prossimale, Ansa Discendente, Ansa Ascendente e Tubulo Contorto Distale, a questo
punto è presente l’urina finale che si va a buttare nel Dotto Collettore che raccoglie l’urina prodotta di altri
nefroni. Quindi le azioni principali svolte dal rene sono: Filtrazione, Riassorbimento/Secrezione (un po’
lungo tutta l’Ansa di Henle in cui alcune sostanze vengono riassorbite e altre vengono secrete), ed
Escrezione.

La parte anatomica è da conoscere e tenere ben presente sia per la costituzione dell’urina finale, per l’azione
del Sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone, sia per l’azione della Vasopressina e Ormone Antidiuretico.

Se si instaura un difetto nella formazione dell’urina, che può riguardare la filtrazione oppure assorbimento o
secrezione; quindi a livello del glomerulo è contenuta una pre-urina mentre a livello del tubulo contorto
distale è contenuta invece l’urina che si è formata che è quella che si ritrova anche nelle analisi finali, se a
questo livello si ha una filtrazione e un’endotelio (?) un difetto di filtrazione può esser dovuto o ad un difetto
vascolare oppure ad un danno della capsula, la maggiorparte dei difetti sono di origine vascolare per cui per
es. un difetto di filtrazione è fisiologico nell’anziano perché c’è un processo di arteriosclerosi e quindi c’è il
difetto di passaggio fra una cellula endoteliale e l’altra. Inoltre possono essere dovuti a quadri
autoimmunitari che vanno a colpire le cellule dell’epitelio filtrante, così come il diabete stesso e diverse
patologie degenerative. A livello dei tubuli prevalentemente si ha o una lesione diretta sul tubulo perché c’è
un quadro infiammatorio tubulare (genericamente cronico) oppure sono la conseguenza di un eccesso di
filtrazione perché per alcune sostanze si ha filtrazione seguita da riassorbimento a livello tubulare ma se
viene filtrato in eccesso si riassorbe fino ad un certo punto, per cui tutto questo materiale che entra nelle
cellule tubulari si riesce a degradare perché il riassorbimento consiste nel fatto che dapprima si ha filtrazione
dopodichè la sostanza filtrata per es. le proteine in piccolissima quantità il rene riesce a filtrare in rapporto al
PM per cui riesce a filtrare quelle a basso PM, però poi il tubulo le riassorbe per mantenere la quantità di
proteine a livello plasmatico, se si ha un danno a questo livello vengono filtrate molte più proteine e la
cellula tubulare le riassorbe ma normalmente le smaltisce tramite il sistema fagolisosomiale e le riporta a
livello ematico ma quando sono in eccesso si vengono a formare dei vacuoli dentro le cellule costituiti da
queste proteine che non possono essere smaltite. Formando dei vacuoli di dimensioni sempre maggiori
portano la cellula in degenerazione fino ad andare incontro a morte e cadono nel tubulo renale, queste cellule
andranno a rispecchiare la forma del tubulo renale per cui saranno presenti nelle urine sottoforma di Cilindri.
Nella tabella in alto sono riportati alcuni parametri che vengono dosati nelle urine, in primo luogo la
Creatinina che deriva dalla Creatina, questa viene filtrata in piccolissima quantità non viene riassorbita e
viene escreta in piccolissima quantità, quindi tanto ne viene filtrata e tanto ne viene escreta. Quindi se è
presente questa piccola quantità di Creatinina che non viene riassorbita, se si trova un aumento della
Creatinina nelle urine vuol dire che è presente un danno di ultrafiltrazione (filtra di più), se invece si ha una
sclerosi dei vasi (quindi un indurimento dei vasi) e si ha al contrario un difetto di filtrazione la Creatinina
sarà presente in quantità minore (perché non viene escreta per niente) di conseguenza aumenterà nel sangue,
quindi quando viene fatta una valutazione della funzionalità renale si va a vedere la Creatinina nel sangue e
nelle urine, perché se se ne trova poca nelle urine e non viene analizzato il sangue si penserebbe subito ad un
danno renale ma in realtà è necessario anche quello del sangue perché trovando la Creatina è possibile vi sia
un difetto alimentare per ridotta assunzione di proteine.

Mentre l’acqua viene filtrata 125 ml e viene riassorbita per il 99%, quindi se è presente un’urina molto
diluita si può avere un difetto di filtrazione dell’acqua, interessante è il glucosio che viene filtrato per il
100% e viene riassorbito per il 100% di conseguenza il glucosio nelle urine di norma non si dovrebbe
riscontrare. Nel Na+ c’è un piccola differenza (filtrazione: 17,75 e riassorbimento 17,64) perché in piccola
quantità viene escreto direttamente dalle cellule tubulari. Altro parametro importante è l’Urea, in cui viene
filtrata per 0,0325 e viene riassorbita per il 0,0162 pertanto viene riassorbita per il 50%, infine il HCO 3-
quanto viene filtrato viene quasi del tutto riassorbito e solo una piccolissima quantità viene escreta, in pratica
viene riassorbito al di sopra del 99,9% perché il rene ha la funzione fondamentale di mantenere il pH
ematico.

I parametri che vengono considerati per valutare la funzionalità del rene sono proprio la Creatinina e l’Urea,
in cui la prima non viene riassorbita per nulla mentre l’Urea per il 50% quindi questi due parametri servono
molto per la funzionalità renale.

Le FUNZIONI FONDAMENTALI del RENE sono:

- Escrezione di farmaci, sostanze tossiche e prodotti del metabolismo perché vengono


metabolizzati a livello epatico ed escreti a livello urinario;
- Omeostasi Idroelettrica;
- Equilibrio acido-base;
- Controllo della Volemia grazie al riassorbimento dell’acqua;
- Controllo dell’Ematopoiesi perché produce Eritropoietina in maniera particolare dall’Apparato
Juxta-Glomerulare che si trova in prossimità della pelvi renale.

Il rene produce l’urina che è una miscela omogenea e complessa in cui più sostanze sono mantenute in fase
liquida, è costituita per il 97% da acqua e per il restante 3% da soluti.

Per analizzare le urine viene condotto l’ Esame Chimico Morfologico delle Urine (ECMU) che viene
fatto tramite varie analisi:

 Esame Fisico;
 Peso Specifico;
 pH;
 Esterasi Leucocitaria;
 Hb;
 Glucosio;
 Corpi Chetonici;
 Bilirubina e Urobilinogeno;
 Proteine;
 Nitriti;
 Sedimento

Questo esame si richiede normalmente come esame di routine perché una variazione dell’esame delle urine
può dare un’indicazione dello stato di salute momentaneo del paziente per cui può essere un esame di
controllo di base, fra l’altro costa relativamente poco e non grava sul SSN per cui il medico di base non ha
direttive restrittive rispetto a questa richiesta al contrario del Colesterolo che può essere determinato una
volta ogni 6 mesi per cui si può fare spesso, quindi per il controllo periodico va benissimo. Inoltre viene
richiesto in rapporto alla sintomatologia del paziente perché ci può dare delle informazioni di risposta a
sintomi che il paziente riferisce al medico, oppure come analisi di screening per malattie renali o
metaboliche. Oppure ancora per il Follow-up infezioni urinarie e di patologie non infettive del tratto urinario,
Follow-up di trattamenti terapeutici per patologie renali in associazione ad altre specifiche analisi (che
vengono effettuate sul sangue), infine per andare a vedere gli effetti collaterali di farmaci se nefrotossici.

La RACCOLTA delle URINE viene fatta in modo differente fra il bambino/adulto e nel neonato, nel
bambino o nell’adulto è importantissimo che venga effettuato un lavaggio senza sapone prima del prelievo
delle urine e che venga eliminato il primo getto di urina. L’analisi deve essere effettuata la mattina (quindi
quelle della notte) deve essere necessariamente effettuato il lavaggio prima perché si possono avere delle
contaminazioni delle vie genitali esterni, nonchè il primo getto deve essere eliminato per evitare la
contaminazione di quello che accade nell’uretra per avere indicazioni della parte iniziale dell’uretra di tutto
ciò che è a monte, dopodichè deve essere raccolta in un contenitore che deve essere pulito (per esame
batteriologico deve essere sterile) e metterlo nella provetta perché viene inserito nella macchina per essere
esaminato.

Per il neonato vengono utilizzati dei sacchetti di raccolta, per prima cosa la madre deve lavare la parte
genitale esterna la sera prima e applicare il sacchetto sulla parte genitale in maniera tale da fare la raccolta, e
successivamente il laboratorio effettuerà il trasporto e viene poi inserita nelle provette per l’analisi.
L’Aspetto fisico dell’urina viene esaminato mediante una semplice ispezione visiva e viene valutato il
colore, la torbidità e la schiuma, in condizioni fisiologiche il colore deve essere giallo, limpida e senza
schiuma. In condizioni fisiologiche il Peso specifico è fra i 1002-1035 gr/mL, il pH presenta un range
piuttosto ampio fra 4,5-7,5; l’Esterasi leucocitaria, Hb, Glucosio, Chetoni e Bilirubina devono essere assenti.
L’Urobilinogeno può essere presente fino a 1 mg/dL, Proteine fino a 25 mg/dL, Nitriti assenti e dall’analisi
del Sedimento gli elementi figurati (globuli rossi e globuli bianchi) devono essere assenti o comunque in
quantità molto bassa.

ESAME FISICO

‣COLORE
Il colore dell’urina è dovuto alla presenza dell’Urobilina che deriva a sua volta dalla degradazione dell’Hb
dei globuli rossi perché nell’Urobilina è contenuto il pigmento Urocròmo (pigmento costituito da Urobilina
legata ad un peptide), inoltre può essere presente anche l’Urobilina così come tale o l’Urocetrina in
piccolissime concentrazioni. Il colore può variare dal giallo pallido al giallo ambra in rapporto alla
concentrazione delle urine stesse (il grado di idratazione del soggetto), nonché l’intensità del colore aumenta
in caso di febbre (perché si ha un ipercatabolismo che va a modificare il metabolismo corporeo e quindi
anche quello delle urine che tendono ad eliminare prodotti catabolici), nel digiuno (per lo stesso motivo,
l’ipercatabolismo), Ipertiroidismo (idem); mentre l’intensità del colore diminuisce con l’aumentare della
Diuresi che è la quantità di urina emessa durante la giornata.

⁓Se sono Rosse… Può essere dovuto a Farmaci (non solo quelli nefrotossici ma anche i pigmenti
contenuti nella formulazione del farmaco) o Alimenti (in particolare le barbabietole o tutti quei cibi di colore
rosso come melanzane, frutti di bosco ecc), Contaminazione da flusso mestruale, oppure Presenza di sangue
che è confermato dall’Analisi dell’Hb per cui si fa la valutazione dei globuli rossi nelle urine ma anche
dell’Hb, ciò può essere dovuto a Perdita di sangue dai reni, Infiammazione della vescica o Danno all’uretere.

⁓Se sono Rosse-Arancioni… Può dipendere da un’eccessiva perdita di Urobilina che può essere dovuta
ad un’anemia emolitica. Inoltre l’aumento dell’Urobilina può essere dovuto ad alterazione della funzionalità
del fegato (o per Epatite virale, Cirrosi epatica, Anemia severa) perché ha luogo il metabolismo
dell’Urobilina.

⁓Se sono Verdi-Marroni… È causata da un eccesso di Bilirubina dovuta sempre ad un’emolisi.


Siccome l’utilizzazione della Bilirubina avviene a livello epatico se il fegato non la metabolizza bene (cioè si
forma meno Bilirubina, Stercobilina ecc) si ha un eccesso di Bilirubina a monte, oppure nei Calcoli.

L’Hb viene degradata dal Sistema Reticolo-endoteliale, trasportata tramite l’albumina al fegato, a livello del
fegato si ha il distacco dell’anello porfirinico e viene liberato l’eme che dapprima viene convertito a
Biliverdina con distacco del Fe e della globina, infine viene ridotta e trasformata in Bilirubina. La Bilirubina
libera viene coniugata ad Acido Glucuronico che passa a livello del Circolo Entero-epatico e poi rientra nella
circolazione totale, in parte viene eliminata come Stercobilina e Urobilina e in parte viene riassorbita a
livello del Circolo Entero-epatica nella parte sottostante, quindi la maggiorparte della Bilirubina viene
riassorbita. Se è però presente un danno al fegato non si ha tale riassorbimento per cui si ha un eccesso di
Bilirubina in circolo con un eccesso di secrezione di Bilirubina.

Questo perché la Bilirubina una volta coniugata entra nel Circolo Entero-epatico e una volta sintetizzata il
fegato la riemette a livello intestinale tramite le vie biliari, le quali se presentano dei calcoli o tumori non può
raggiungere l’intestino, ragion per cui viene bloccata tutta la Circolazione Entero-epatica e di conseguenza si
ha un eccesso di Bilirubina nel sangue che viene filtrata in eccesso a livello renale dando così origine a
questa colorazione.

⁓ Se è Giallo intenso… È possibile ci sia un eccesso di assunzione di Vitamine del Gruppo B, le quali
dal momento che sono idrosolubili sono facilmente assorbibili e altrettanto facilmente escrete nelle urine, se
vengono assunte in eccesso queste verranno altrettanto eliminate. Andare incontro ad una carenza di
vitamine idrosolubili è abbastanza raro, infatti si può manifestare nella crescita, nell’allattamento, nella
maturazione midollare, tutte condizioni in cui si ha un aumento della richiesta.

⁓ Se è Rosa pallido… È spesso per l’assunzione di Analgesici.


‣ SCHIUMA

Se le urine presentano una schiuma bisogna verificare le sue caratteristiche, normalmente la schiuma si viene
a creare sulla superficie quindi per prima cosa si agitano: se la schiuma è biancastra e abbondante è perché
c’è un eccesso di proteine nella dieta che aumentano la tensione superficiale del liquido, se la schiuma è di
colore giallo-verdastro o arancio sono i pigmenti della Bilirubina quindi c’è un’associazione fra il risultato
quantitativo di Bilirubina e l’aspetto delle urine e il loro colore.

Se si assume una quantità eccessiva di proteine nella dieta si sottopone il rene ad uno stress, infatti la dieta
iperproteica è dannosa per i reni in quanto vengono sottoposti ad uno stress in cui il rene fisiologicamente
filtra quelle piccole quantità di proteine a basso PM, ma se si ha l’assunzione di integratori proteici in cui le
proteine sono sempre le stesse tutti i giorni i reni vengono sovraccaricati e andranno a filtrare proteine con
PM maggiore, in conclusione il rene è portato a filtrare in eccesso queste proteine. Pertanto le diete
iperproteiche sono sconsigliate nell’anziano e in tutti coloro che presentano patologie renali.

PESO SPECIFICO o DENSITÀ

È un buon indicatore della funzionalità renale, quindi sapere se questo parametro rientra in valori fisiologici
è importante anche se piccole variazioni dipendono da quanto uno beve (quindi dal grado di idratazione del
soggetto). È per definizione il peso dell’urina confrontato con il peso di un uguale volume di acqua, siccome
le urine sono formate da acqua e soluti il Peso specifico è dato dai soluti che si trovano in acqua, le quali
normalmente corrispondono a 40-70 gr nelle urine delle 24h e in condizioni normali sono costituite
prevalentemente da Urea (di maggiore interesse per la funzionalità renale), Cloruri, Fosfati e Solfati. Nella
realtà nelle urine sono presenti tantissimi altri metaboliti che entrano a far parte del Peso specifico però
questi sono quelli che danno maggiori informazioni sulla salute dei reni. Se il Peso specifico rientra nella
normalità significa che i reni sono in grado di assolvere alle loro funzioni ed è quindi in grado di scaricare
tutte le sostanze di rifiuto.

Valori normali variano da 1003-1035 gr/mL, aumenti marcati (fino a 1040) si hanno: in caso di Oliguria
(nella Diuresi ossia quantità di urina giornaliera si ha Oliguria quando il volume di urina è inferiore oppure
Poliuria quando si ha un volume aumentato) quindi in caso di riduzione della filtrazione della parte liquida,
oppure nel Diabete Mellito proprio perché nelle urine si trova il Glucosio che va ad influenzare il Peso
specifico. Al contrario valori inferiori si hanno quando si formano delle urine troppo diluite da: Abuso di
bevande, in caso di Insufficienza renale (perché si ha incapacità di filtrazione), nel Diabete Insipido (quando
si ha una alterazione della Neuroipofisi, perché questa filtra l’Ormone Antidiuretico che agisce sul Dotto
collettore, quando questo ormone è carente non si ha il riassorbimento e quindi si ha una maggiore
eliminazione delle urine così come avviene nel Diabete, però Insipido perché non si ha escrezione urinaria di
Glucosio), oppure Uso di Diuretici.

OSMOLALITÀ

Per definizione rappresenta il numero di particelle presenti in un Kg di solvente, di conseguenza fornisce


solo il numero di particelle ma non dice nulla sulla grandezza delle particelle quindi queste possono occupare
più o meno volume, per questa motivazione fornisce indicazioni più precise del Peso specifico sulla capacità
del rene di concentrare, in quanto in precedenza sono state elencate le sostanze che il rene concentra
conoscendo quante particelle vengono concentrate si ha un’idea precisa della sostanza. Normalmente i valori
sono compresi fra 400/1100 mOsm/Kg di acqua.
La maggiorparte delle analisi delle urine che vengono riportate in laboratorio non richiedono nemmeno la
strumentazione se non è necessario fare esami approfonditi e conoscere aspetti più specifici, in questi casi
basta utilizzare uno stick che si compra normalmente in farmacia. Siccome questo non è un esame invasivo
ma anche un esame personale, si può fare questa analisi anche direttamente nello studio di nutrizionista senza
richiedere dei permessi particolari. Ciò fa la differenza perché in quel momento se il soggetto arriva dal
nutrizionista dopo che ha condotto la sua vita quotidiana (compresa anche l’alimentazione), in quel momento
in rapporto a ciò che ha mangiato e alla sua attività normale si può avere un’idea di laboratorio, perché basta
avere nello studio dei contenitori sterili, raccomandare sempre di eliminare il primo getto di urina,
immergere direttamente lo stick nel contenitore per valutare non solo l’intensità del colore in rapporto
all’intensità del colore che si trova nella fascetta stessa. Ognuna di queste fascette in base al colore dà
informazioni sul pH, glucosio, peso specifico ecc e questa prende il nome di Striscia reattiva per analisi.
Da queste Strisce reattive si ottengono informazioni sul pH, Esterasi leucocitaria, Hb, Proteine, Nitriti,
Glucosio, Chetoni, Bilirubina e Urobilinogeno; perché su queste strisce sono presenti dei reattivi specifici
che reagiscono per semplice contatto, per cui nella determinazione del pH nel momento in cui la striscia
entra in contatto con l’urina c’è il cromogeno all’interno del pozzetto che cambia colore in rapporto al valore
di pH delle urine. Per valutare l’Esterasi leucocitaria, questo enzima catalizza la scissione dell’estere
indossilico in indossile e nel momento in cui avviene questa reazione si ha il viraggio di colore, l’Esterasi
leucocitaria dà un’idea di una possibile infezione in atto. L’Hb permette l’ossidazione del cromogeno
presente e in virtù della sua ossidazione si ha una colorazione differente. Le proteine sono presenti in
rapporto al tipo di proteina che si può avere e la loro concentrazione in funzione delle quali vi è un viraggio
di colore, questo indicatore è aspecifico perché indica le proteine presenti in toto e l’area reattiva è imbevuta
di un indicatore di pH che cambia colore in presenza delle proteine (per indicare il pH di cui sopra è presente
un Cromogeno che cambia colore in rapporto al pH, in questo caso vi è un reattivo che cambia colore in
funzione delle proteine ?). I Nitriti allo stesso modo reagiscono in ambiente acido con la Sulfanilamide, così
come il Glucosio si basa sul principio della Glucosio Ossidasi. I Chetoni vengono rilevati perché l’ambiente
alcalino in presenza di Nitroprussiato Sodico (presente sulla striscia) formano un complesso di colore
violetto, infine Bilirubina e Urobilina in ambiente acido danno luogo ad un complesso colorato con dei Sali e
quindi vira di colore.

pH urinario

Il pH urinario è espressione dell’importante funzione del rene sul mantenimento dell’equilibrio acido-base. È
dovuto prevalentemente al rapporto tra i fosfati monobasici e fosfati dibasici, perchè i primi sono acidi e i
secondi sono alcalini, e questa produzione di fosfati a livello urinario è strettamente dipendente dal tipo di
dieta. Una dieta ricca di proteine tende ad abbassare il pH mentre una dieta vegetariana tende ad innalzarlo,
questo perché nel primo caso si formano più fosfati monobasici mentre nel secondo caso si formano
maggiormente fosfati dibasici.

Un pH >7 può essere determinato da un Alcalosi metabolica, Alcalosi respiratoria, Sepsi urinaria (perché i
germi possono modificare il pH), Sindrome di Conn (patologia delle ghiandole surrenali in cui si ha una
iperproduzione di Aldosterone indipendente dal Sistema Renina-Angiotensina, è un’iperattività legata
prevalentemente a forme tumorali di cui esistono anche forme benigne di quella parte del Surrene che
produce Aldosterone), Sindrome di Cushing (legata invece a quella parte del Surrene in cui si ha
iperproduzione di Cortisonici che vanno di riflesso ad agire a livello renale. Quindi un patologia surrenalica
induce un cambiamento del pH urinario di molto al di sopra di 7), Uso di antiacidi (effetto collaterale che
comporta una modificazione del pH) oppure in casi di vomito (perché il vomito è acido per cui viene emessa
una grande quantità di sostanze acide e il pH si alza).

Diversamente un pH <5 è indice di Acidosi che può essere determinata da: Digiuno, Intenso esercizio
muscolare (per la presenza dell’Acido lattico), Diabete mellito (perché si ha ipercatabolismo e si ha anche
un’eccesso di corpi chetonici, perché nel Diabete si va incontro ad una Chetoacidosi perché l’insulina non
ricapta il glucosio e i corpi chetonici tendono ad abbassare il pH perché lievemente acidi. Questi aspetti sono
enfatizzati nel tipo I ma nel tipo II si possono avere delle crisi ipoglicemiche), in caso di Insufficienza renale
cronica (perché il rene non è in grado di assorbire e assicurare l’equilibrio acido-base).
L’EMATURIA (sangue nelle urine) può essere di origine renale, ureterale, vescicale o uretrale le cause
possono essere diverse perché se si ha un danno renale si può avere perdita di sangue per diverse cause, nella
maggiorparte delle situazioni sono da patologie autoimmunitarie perché molte di queste presentano degli
autoanticorpi contro il glomerulo renale, per cui si hanno degli immunocomplessi a livello del glomerulo a
causa dei quali si crea un quadro antinfiammatorio e il glomerulo inizia a filtrare sangue. Nel caso degli
ureteri può essere spesso per un infiammazione oppure per un calcolo che crea lesione, questo perché
nell’uretere il calcolo ha un azione di contrazione spastica perché entra un corpo che non è normalmente non
dovrebbe essere presente vengono provocate delle lesioni con conseguente fuoriuscita di sangue. Nella
vescica nella maggiorparte dei casi si tratta di semplici cistiti o nelle uretriti in cui si hanno spesso delle
infiammazioni che sono la conseguenza di rapporti sessuali (in cui si possono avere anche vaginiti ecc). Per
individuare la sede dell’Ematuria si procede con la cosidetta Prova dei tre campioni o Prova dei tre bicchieri,
in cui non viene escluso il primo getto che viene raccolto all’interno di una provetta, si interrompe la
minzione e immediatamente dopo si raccoglie il secondo getto e poi nella terza provetta viene messa tutta
l’urina rimanente. In questo modo se si trova sangue all’inizio si ipotizza un problema a livello uretrale, se si
trova nel secondo si ipotizza un problema a livello vescicale e ureterale, e infine se si trova nel terzo si
ipotizza un problema di origine renale. Si può trovare sangue in tutte e tre le provette quando la quantità di
sangue proveniente dal rene è così massiva che si perde (?), perché normalmente se si hanno del sangue
renale che non è massiva ma è da diagnosticare nelle urine si ha una microematuria (cioè poca quantità di
urine) oppure non si riesce a distinguere perché le urine vengono raccolte tutte quante insieme, però se la
lesione è massiva allora si ha sempre il flusso plenario (?) pieno di sangue.
SEDIMENTO

Prende il nome di Sedimento tutto ciò che si deposita sul fondo delle urine, viene ottenuto in maniera pura
per centrifugazione. Viene analizzato perché dà un’idea da un punto di vista quantitativo degli elementi
corpuscolati presenti o cellule di natura differente, analizzandolo si possono trovare Eritrociti (l’assenza di
ematuria non esclude la presenza di eritrociti, pur non trovando sangue intero è possibile che il rene filtri una
piccola quantità di eritrociti perché va incontro ad alterazione per cui attraverso l’analisi del sedimento si ha
un informazione diversa rispetto all’ematuria), Leucociti (indicatori di infiammazione, normalmente viene
fatta la conta dei leucociti in casi di cistite, uretrite ecc fermo restando che la maggiorparte delle analisi dà
positività dei leucociti perché non viene effettuata correttamente la raccolta delle urine, cioè non c’è stato il
lavaggio senza sapone e/o non è stato eliminato il primo mitto ecc, quindi soltanto se l’analisi è stata
condotta correttamente il valore relativo ai leucociti è attendibile altrimenti se c’è positività ai leucociti si
chiede al paziente di effettuare di nuovo il prelievo previo lavaggio e se il numero dei leucociti è alto
bisognerà poi fare l’analisi di Antibiogramma per vedere qual è l’antibiotico mirato), Cellule epiteliali
tubulari (si ci aspetta di trovarle perché queste cellule fisiologicamente muoiono e cadono all’interno
dell’Ansa di Henle e si ritrovano nelle urine, se presenti in elevata quantità significa che c’è un danno a
livello del tubulo. I farmaci nefrotossici o sostanze assunte con l’alimentazione ad azione nefrotossica
possono portare ad un eccesso di queste cellule), Cellule epiteliali tubulari delle basse vie urinarie
(normalmente sono presenti in maniera fisiologica), Lipidi, Cilindri (che possono essere di natura differente),
Cristalli di sali, batteri e microrganismi in generale (miceti, protozoi, parassiti ecc), Muco, Spermatozoi e
Contaminanti di tipo differente.

L’Analisi del sedimento appare come tutte le cellule come eritrociti, leucociti ecc, i cilindri appaiono che
mimano la stessa forma dell’interno dell’Ansa di Henle cioè ricalcano esattamente il lume tubulare.

Le proteine come detto in precedenza vengono filtrate in rapporto al PM se però c’è un danno a livello
glomerulare viene filtrato un eccesso di proteine, le quali vengono normalmente riassorbite a livello tubulare
ma se è presente un forte eccesso queste entrano nella cellula tubulare formando dei vacuoli di proteine,
tanto che questi crescono e aumentano di dimensioni tanto più che la cellula va incontro a degenerazione, per
cui cadono nel lume tubulare per cui si ha la formazione di questi cilindri che sono costituiti da cellule morte
con all’interno il materiale di cui erano cariche. Questi cilindri assumono una diversa denominazione in
funzione della sostanza contenuta al loro interno, nel caso si tratti di proteine prendono il nome di Cilindri
ialini perché quando vengono analizzati al microscopio appaiono trasparenti, oppure possono essere cilindri
di natura differente in rapporto a quello che il glomerulo filtra in eccesso.

Così come per i Cristalli, questi possono essere di Sali differenti in rapporto da una parte ad un’alterata
capacità del rene di mantenere l’omeostasi dei minerali e dall’altra dalla dieta stessa, perché se viene fatta
una dieta che porta ad un accumulo di acido urico si formeranno dei calcoli di acido urico, quindi all’inizio si
avranno semplicemente dei cristalli nelle urine dopodichè se la dieta continua ad essere così carica di acido
urico questi aumentano dando la formazione dei calcoli. I calcoli sono dati da una stratificazione su un fulcro
centrale di tutti i sali che si vanno a depositare intorno, per cui si possono ritrovare già a livello renale oppure
trovare espulsi dalla pelvi renale, finchè si trovano all’interno del rene si può ancora non avere alcuna
sintomatologia soprattutto se il calcolo è abbastanza grande si deposita e insinua da una parte e non crea
problemi, al contrario se il calcolo è di piccole dimensioni va ad ostruire le vie di escrezione per cui in quel
caso può essere dannoso perché si ha un ristagno di urina a monte e quando ciò avviene si dilatano le vie di
escrezione schiacciando le parti funzionali del rene (le piramidi), se invece il calcolo passa all’interno
dell’uretere viene provocato dolore perché l’uretere risponde in maniera spastica finchè non l’ha eliminato
(per cui questi dolori si provano a livello dorsale).

⁕ URINE delle 24 ORE

Fino ad ora tutto ciò di cui si è discusso viene fatto con l’urina raccolta nella provetta, però nelle analisi
figurano anche le urine delle 24h. La raccolta viene effettuato in un contenitore sterile acquistato
direttamente in farmacia, al paziente vengono date indicazioni precise perché inizia per es. alle 8 di mattina,
sempre con le stesse modalità descritte nella raccolta delle urine classica, e il paziente durante le 24h deve
emettere l’urina e versarla nello stesso contenitore, quindi dalle 8 di mattina del giorno prima fino alle 8 di
mattina del giorno successivo le urine devono essere raccolte all’interno dello stesso contenitore.

Le motivazioni per le quali viene condotto questo esame possono essere le seguenti:

 Valutazione del Volume urinario cioè quanta urina un soggetto emette nelle 24h;
 Clearance della Creatinina e dell’Urea anche nella provetta si possono misurare questi analiti,
però viene dato un valore molto piccolo che dà un indicazione se è alto o basso però per valutare il
rapporto con il sangue bisogna dosarlo nelle 24h per vedere quanta Creatinina e Urea è stata
eliminata nelle 24h in rapporto a ciò che è contenuto nel sangue;
 Clearance farmacologica perché se si ha a che fare con un farmaco piuttosto importante, es. un
farmaco nefrotossico, bisogna valutare la capacità del rene di eliminarlo definitivamente;
 Albuminuria perché l’albumina viene filtrata ogni volta in una quantità minima per cui quando è
possibile viene riassorbita, ma nelle 24h serve anche per dosare una quantità di albumina che pure
nelle 24h deve essere bassa quindi per determinare il contenuto totale;
 Na+, K+ e Cl- urinario;
 Catecolamine urinarie;
 Acido Vanilmandelico;
 Acido Indolacetico 5-OH;
 Aldosterone;
 Acido urico urinario che dà informazioni nelle 24h diverse rispetto a quello istantaneo delle urine;
 Catene leggere Kappa e Lambda sono catene leggere derivate da immunoglobuline che se presenti
nelle urine fanno sospettare la presenza di un processo tumorale in corso, cioè danno la diagnosi di
Mieloma. Il Mieloma è un tumore delle plasmacellule che porta ad una iperproduzione di
immunoglobuline tutte dello stesso tipo, cioè di cloni, per cui si ha un eccesso di queste catene
leggere tutte dello stesso tipo e permette di fare questa diagnosi. Colui che individuò era Bence-
Jones per cui si parla di Proteinuria di Bence-Jones;
 Amilasuria che ha molto a che vedere con l’alimentazione;
 Glicosuria;
 Proteinuria;
 Idrossiprolina e Desossiprolina.

Tutte queste analisi che vengono effettuate danno un’idea del profilo urinario, sia la provetta di urina e sia il
contenitore dell’urina indicano il cosidetto Profilo urinario, grazie al quale si possono:

 Identificare disfunzioni renali;


 Diagnosticare patologie renali.

Differenza fra Disfunzione e Patologia = la Patologia da per es. informazione del fatto che è presente un
calcolo di acido urico, se il calcolo blocca l’eliminazione dell’urina e si crea danno a livello del glomerulo
questo perde la sua funzione e quindi si ha la Disfunzione. Per ciò si può avere patologia senza disfunzione.

 Monitorare la progressione della malattia;


 Monitorare la risposta ad un trattamento;
 Valutare le modifiche della funzionalità renale che possono avere influenza sulla malattia es. se
si sta facendo una terapia importante da Digossina che è un farmaco che agisce a livello cardiaco
oppure con chemioterapici.

VELOCITÀ di FILTRAZIONE GLOMERULARE (GFR)

Una disfuzione renale altera la quantità di farmaco presente a livello plasmatico perché il rene non è in grado
di filtrare bene, per cui è necessario dosare il farmaco in rapporto alla funzione renale altrimenti si creano
degli eccessi all’interno dell’organismo. Per comprendere se la filtrazione funziona per prima cosa viene
calcolata la Velocità di Filtrazione Glomerulare (GFR), che indica gli mL di sangue depurato dai reni
nell’unità di tempo, tant’è vero che il GFR viene espresso come mL/min.

Normalmente la GFR è fra 120-140 mL/min, la velocità di filtrazione dipende dalla pressione arteriosa e dal
flusso sanguigno normale, ciò fa capire che se è necessario fare una dieta per un soggetto anziano in rapporto
alla sua funzionalità renale (perché l’anziano presenta un quadro di ipofunzionalità renale), i vasi
dell’anziano si irrigidiscono perché c’è arteriosclerosi pertanto la disfuzione è a monte, di conseguenza si ha
una minore filtrazione e la velocità di filtrazione sarà pertanto ridotta (si filtra meno per cui si hanno meno
mL/min di urina).

Età e dimensioni corporee influenzano la GFR, l’età per il concetto espresso pocanzi ma anche l’obesità è in
grado di influenzarla, perché dietro essa c’è tutto il dismetabolismo che va a influenzare la funzionalità
renale. La conseguenza è che la diminuizione della filtrazione glomerulare porta ad un aumento della
ritenzione di prodotti di rifiuto del metabolismo del sangue, pertanto se bisogna fare una dieta per un
soggetto anziano oppure per un soggetto che fa una terapia che influenza la filtrazione oppure se ha un
processo infiammatorio degenerativo del rene (es. infezione da streptococco che dà alterazione della
filtrazione) oppure soggetti che hanno patologie autoimmunitarie, in questo caso la filtrazione del rene può
essere inficiata dalla presenza di anticorpi contro la parete del glomerulo oppure in altri tipo di patologia
immunitarie in cui si hanno complessi antigene-anticorpo circolanti perché quando questi giungono a livello
renale dovrebbero essere filtrato ma ciò non avviene perché sono molto grandi e creano un quadro
infiammatorio; per cui se questi grandi patologie creano problemi di filtrazione, quando viene elaborata la
dieta bisogna considerare che il soggetto ha molti prodotti metabolici a monte che non è riuscito ad eliminare
con le urine. Le sostanze che aumentano nel siero in maniera cronica-renale sono la Creatinina e l’Urea
perché questi non vengono filtrati dal rene.

Quindi il valore della filtrazione glomerulare può considerare anche una velocità stimata di filtrazione
(eGFR), stimata perché dà un’idea di quanto la filtrazione è alterata, e in base a ciò si possono distinguere 6
stadi (da 0 a 5). Gli stadi da 0 a 1 vengono considerati fisiologici perché la filtrazione glomerulare è al di
sopra di 90, mentre dallo stadio 2 il valore si abbassa fra 60 e 89, nello stadio 3 fra 30 e 59, stadio 4 da 15 a
29 e infine stadio 5 al di sotto di 15. Normalmente nelle analisi delle urine normali si trova soltanto il valore
di GFR che indica se il valore è al di sopra o al di sotto di 90, mentre per un anziano o un soggetto per il
quale si sa che è affetto da insufficienza renale oppure un soggetto diabetico viene sempre fatta la
valutazione dello stadio in quanto deve essere condotta un terapia in rapporto allo stadio della patologia.

CLEARANCE RENALE

È il rapporto fra la quantità di una sostanza contenuta nel sangue e la quantità della stessa contenuta nelle
urine. Dà un indicazione differente rispetto al parametro precedente in quanto dà informazione su quanto il
rene è in grado di depurare il sangue. Per ciò la scelta della sostanza da analizzare è stata fatta in rapporto
alle sue caratteristiche: questa sostanza deve essere liberamente filtrata dal glomerulo, deve essere eliminata
senza riassorbimento/secrezione, deve essere dosata con semplicità su plasma e urine, per cui la sostanza di
elezione è la Creatinina. Pertanto la Clearance della Creatinina endogena misura i livelli di depurazione della
Creatinina nel plasma.
Nei parametri di riferimento ci sono differenze importanti fra sesso maschile e femminile: nell’Azotemia,
Creatinemia no, Creatininemia lieve perché la donna ha una capacità di conversione della Creatina in
Creatinina leggermente inferiore rispetto all’uomo, per lo stesso motivo anche la Creatinuria (escrezione
urinaria di Creatinina) è più bassa nella donna rispetto all’uomo; anche l’Urea sierica è leggermente inferiore
nella donna perché anche qui è una differenza metabolica fra i sessi stessi, di conseguenza anche l’Urea
urinaria sarà inferiore. Urea urinaria sia l’uomo che la donna riescono ad eliminarla nella stessa quantità, la
Cistatina, la eGFR e la Clearance della Creatinina è più bassa nella donna rispetto all’uomo per un fatto
costituzionale c’è una differenza di quantità di filtrazione.

I primi tre parametri vengono espressi in mg/dL, così anche per l’Urea, mentre la Cistatina C è espressa in
ng/L, la eGFR in mL/min ecc.

La Creatinina dà dei risultati differenti perché deriva dalla Creatina, e a livello muscolare è molto
importante il rapporto tra Creatina/Fosfocreatina, pertanto la Creatinina non è altro che il prodotto
metabolico della Creatina.

La Cistatina C è un piccolo polipeptide di circa 13 kDa appartenente alla famiglia delle Cistine Proteasi ed è
coinvolta nel metabolismo proteico, siccome segue il metabolismo proteico viene prodotta a velocità
costante e viene eliminato esclusivamente nel rene e i suoi valori sono inversamente proporzionali alla GFR,
quindi dal momento che le proteine che vengono filtrate dal rene sono quelle a basso PM non vengono
determinate tutte le proteine a basso PM ma se ne prende in considerazione una, e nell’analisi delle urine in
maniera particolare viene presa in considerazione la Cistatina C a basso PM, che si dà un’idea della capacità
di filtrazione proteica del rene. Quindi rappresenta un altro parametro di filtrazione glomerulare, in maniera
particolare di filtrazione glomerulare riferita alle proteine.

Non solo si fa la Clearance della Creatinina ma anche quella dell’Urea. L’Urea è prodotta nel fegato entra
nella circolazione e viene in granparte escreta dal rene, come già detto per fare la Clearance servono le urine
delle 24h per cui normalmente un individuo adulto ne elimina 10-20 mg di N sottoforma di Urea, questo
perché un conto è determinare l’Azotemia che comprende sia l’N ureico che l’N non ureico, perché
quest’ultimo si ritrova nelle basi azotate, ne fosfolipidi (es. la Fosfatidil Colina, Fosfatidil Etanolamina) ecc
quindi un conto è la quantità totale di N (Azotemia) un altro è l’N ureico perché danno informazioni
differenti. La concentrazione plasmatica dell’Urea dunque dipenderà dalla sintesi epatica e dall’eliminazione
nelle urine, per questo viene eseguita la Clearance dell’Urea perché questa dà indicazione se il rene funziona
efficientemente, quindi dal momento che la Clearance è il rapporto fra quello che è nel sangue e quello che è
nelle urine se è presente in eccesso può significare che vi è un’ipercatabolismo (per es. una dieta
iperproteica) e da tutte quelle condizioni che possono provocare un’ipercatabolismo, oppure può essere
dovuto ad una ridotta eliminazione. L’urea è filtrata liberamente a livello glomerulare e alla fine si ha il 50%
di quella filtrata.

Bisogna però considerare che la produzione di Urea non è costante proprio perché dipende dalla dieta,
dall’ipercatabolismo, nonché dalla denutrizione o ridotta attività del ciclo enzimatico, perché esistono
tantissime patologie genetiche di enzimi del Ciclo dell’Urea che portano ad una riduzione di produzione
dell’Urea provocando però a monte l’accumulo di tutte molecole tossiche.
Tutto l’N contenuto nell’organismo può essere un N proteico o non proteico, quello proteico è quello che si
ritrova nel pool di proteine, quello non proteico invece è l’N non ureico che comprende l’acido urico,
amminoacidi, polipeptidi ecc oppure l’N ureico, quindi quando si va a misurare l’Azotemia si misura tutto
ciò insieme poi se si vuole conoscere la quantità di N proteica è necessario fare la precipitazione con le
proteine oppure andare a dosare le singole molecole e dosare l’N ureico. L’Azotemia è di interesse perché è
in grado di verificare se si ha o una dieta ricca di proteine (o di acidi nucleici ecc ma è difficile discernere le
proteine da acidi nucleici quando il prodotto è di origine animale), oppure può aumentare perché non
funziona il rene e allora bisognerà distinguere l’Azotemia in toto oppure l’N che si trova nei singoli
componenti.

Quindi l’AZOTEMIA di per sé aumenta in casi di: Insufficienza renale quando i reni sono ormai lesi oltre il
50%, questa non da un indicazione precoce ecco perché se si sospetta un danno renale oppure una terapia
farmacologica che può indurre danno renale vengono fatte le Clearance piuttosto che un’analisi di Azotemia,
in quanto quando quest’ultima aumenta circa il 50% del rene è già leso. L’aumento di questo parametro
determina uno stato tossico che prende il nome di Tossicità uremica, i valori normali sono compresi tra 20-
50 mg/dL. In passato per la misurazione dell’Urea si sfruttava la liberazione dell’N dall’urea presente nel
sangue, quindi anziché dosare l’urea si andava a valutare l’N che si trovava all’interno dell’urea, ad oggi si
misura direttamente l’urea nel siero/plasma da cui poi si deriva l’N.
Pertanto la Clearance della Creatinina, la Clearance dell’Urea e l’Azotemia sono indicatori del danno renale,
oltre al fatto che sono influenzati dalla dieta o dalla funzionalità epatica, per cui quando viene elaborata una
dieta si indaga innanzitutto sulla causa del danno renale, la quale può essere:

- Processi infiammatori che prendono il nome di Nefriti ;


- Processi degenerativi che prendono il nome di Nefrosi ;
- Processi arteriosclerotici che prendono il nome di Nefrosclerosi.

Queste condizioni elencate devono essere trattate in maniera differente, perché un conto è combattere contro
uno stato infiammatorio come la Nefrite (dando una dieta antinfiammatoria), altro discorso è combattere un
processo degenerativo come la Nefrosi (in cui si ha la morte cellulare) e ancora quando si ha una
Nefrosclerosi il paziente ha già un ipertensione, ipercolesterolemia, diabete ecc secondo la condizione e le
cause, per cui la dieta è diretta specificamente alla causa che ha portato alla Nefrosclerosi. Dal punto di vista
del quadro clinico la Nefrosclerosi si presenta due forme diverse: forma Ipertensiva o forma Albuminurico-
edematosa, quest’ultima significa che se è presente una sclerosi dei vasi si ha a monte un aumento di
pressione per cui si ha davanti un paziente con ipertensione pertanto la dieta sarà elaborata per l’ipertensione;
questa situazione è diversa da quella in cui si ha una lesione a livello renale e si perde una quantità elevata di
albumina che provoca a livello plasmatico una ipoalbuminemia in cui tutte le funzioni dell’albumina
vengono a mancare (quindi le sostanze non vengono trasportate) ma le proteine, come detto in precedenza,
presentano anche una funzione di mantenimento la pressione colloido-osmotica (o oncotica) che viene così a
mancare e che ha come conseguenza il prevalere della forma idrostatica del cuore e si perdono liquidi con
formazione di Edemi (si hanno pazienti quindi con gambe e braccia gonfie). Inoltre sarà differente secondo
che dal risultato delle analisi nel quadro clinico si capisce che il danno è a livello glomerulare, tubulare,
interstiziale o vascolare (rispettivamente Nefropatia glomerulare, tubulare, interstiziale oppure vascolare).
L’Insufficienza renale può manifestarsi in modo Acuto oppure Cronico, dipende dalla causa e dalla violenza
del quadro infiammatorio-degenerativo, per cui se il paziente sta andando incontro ad Insufficienza renale
bisogna capire se quell’insufficienza è acuta o cronica. Il nutrizionista si troverà prevalentemente difronte a
quadro di I. Cronica che fisiologicamente si ha durante l’invecchiamento oppure in pazienti diabetici, obesi
ecc, quindi prima di eleborare una dieta è necessario valutare i parametri urinari di questi pazienti. Non si
trova difronte a casi di I. Acuta perché può essere dovuta ad un problema vascolare acuto, oppure alla
manifestazione di una rottura vasale acuta, per questa ragione è meno importante da un punto di vista
nutrizionistico anche perché il soggetto che ha un quadro di tipo Acuto, anche con un quadro infiammatorio
acuto, non va direttamente dal nutrizionista ma deve superare tutta questa fase. Però nell’Infiammazione
acuta ha un colorito normale mentre nella forma cronica c’è un’anemia clinicamente evidente perché il rene
non produce più eritropoietina. Nella forma acuta inoltre l’Hb è normale, a meno che non ci sia stata perdita
di sangue, mentre nella cronica si hanno bassi livelli di Hb, nell’acuta si ha una mancata pigmentazione delle
mucose mentre nella cronica soltanto nei soggetti chiari (perché la pigmentazione viene data dalla melanina
che viene prodotta a partire dall’amminoacido Tyr. La colorazione della pelle è strettamente correlata con
ACTH che stimola normalmente il surrene, quando si viene a creare una deregolazione del surrene e in
questo caso è legato al Sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone, si ha un aumento di melanina perché
biochimicamente è simile all’ACTH per cui la melanina ha a che vedere con il Sistema Renina-
Angiotensina-Aldosterone, se questo sistema è deregolato perché il rene non funziona deregola a sua volta
l’asse ACTH-Cortisone, per cui a livello renale queste situazioni agiscono a livello surrenalico alterando
anche la risposta all’Asse Ipotalamo-Corteccia surrenale). Dopodichè nell’Acuta c’è assenza di alterazioni
ungueali mentre nella Cronica c’è ma perché è presente anche l’anemia, nell’Acuta le dimensioni del rene
sono normali trattandosi di un fatto acuto mentre nel Cronico man mano il rene diviene sclerotico quindi si
riduce di volume. Infine nell’Acuta le radiografie delle ossa sono normali mentre nella Cronica presentano
un Osteodistrofia, perché la vitamina D si attiva a livello renale e venendo a mancare l’attivazione renale
della vitamina D si ha alterazione del metabolismo osseo.

L’Insufficienza renale cronica è di interesse nutrizionistico in quanto strettamente correlata a ciò che succede
nel midollo, quindi attraverso l’esame del sangue (per quanto concerne l’emocromo) e l’analisi delle urine si
può pensare ad un correlazione fra l’uno e l’altro, per es. se Acuta si ci può trovare di fronte ad un soggetto
anziano con un Insufficienza renale diagnosticata mentre un nutrizionista non esperto vedendo l’emocromo
dice che il soggetto è semplicemente anemico e prescrive una dieta con acido folico, vitamina B 12 per
rimettere in sesto il paziente, al contrario il nutrizionista esperto dice cha la causa dell’anemia è la mancata
produzione di Eritropoietina per cui è necessario somministrare questa ed è inutile somministrare acido
folico o vitamina B12.

L’Insufficienza Renale Acuta può essere:

 (1) Pre-renale è imputabile ad un fatto vascolare per cui il rene non riceve in maniera sufficiente il
sangue perché il cuore non funziona , il soggetto è in preda ad uno shock oppure c’è stata
un’emorragia acuta, per cui spesso in seguito a ciò il paziente fa la dialisi;
 (2) Renale per Glomerulonefrite acuta o Ostruzione acuta dell’arteria renale, quindi per cause che
hanno luogo a livello del rene non a monte come nel caso della Pre-renale che non ha a che vedere
con il rene;
 (3) Post-renale in cui il drenaggio renale è difettoso a causa di un ostruzione, infatti un calcolo
causa un danno al rene a monte.
Se l’Insufficienza renale è Acuta si può creare un danno immediato grave di squilibrio acido-base, se però si
ci trova difronte ad un quadro cronico non si modifica in maniera significativa l’equilibrio acido-base ma ho
uno squilibrio dei minerali con conseguenze su altri organi. In maniera particolare il danno renale comporta
una ridotta escrezione urinaria di fosfati con conseguente aumento della concentrazione dei fosfati in circolo,
quindi si hanno delle calcificazioni metastatiche (Metastatico significa che è in una sede diversa da quella
fisiologica) quindi non si hanno all’interno dell’osso ma livello di altri tessuti o apparati (es. a livello
muscolare, a livello del tessuto connettivo ecc) che compromettono la funzionalità di vari organi. Proprio
perché come conseguenza dell’Iperfosfatemia si va ad eliminare più calcio per cui a livello ematico si ha un
Ipocalcemia, quest’ultima stimola le paratiroidi (sono 4, 2 per lobo tiroideo) la cui funzione è quella di
regolare la concentrazione di Ca +2. Il Paratormone è prodotto dalla paratiroidi mentre la Calcitonina è
prodotta dalle cellule C della tiroide, il primo è un ipercalcemizzante (↑[ Ca +2]plasm) mentre il secondo è un
ipocalcemizzante (↓[Ca+2]plasm); il Paratormone innalza la calcemia stimolando il rimodellamento e fissazione
ossea, l’assorbimento intestinale e il riassorbimento renale, pertanto a livello renale il Paratormone attiva la
vitamina D facilitando (?). La conseguenza dell’Ipocalcemia è che a livello delle paratiroidi il Paratormone
viene stimolato, quindi si viene a creare un Iperparatiroidismo di 2° tipo (perché secondario ad un’altra
causa, che in questo caso è l’Insufficienza renale), se questo è intenso prevale il rimodellamento sulla
fissazione ossea quindi prevale la liberazione di Ca +2 in eccesso con Osteoporosi. In questo caso vengono
fatti sia il dosaggio del Ca +2 e sia del Paratormone, d’altro canto le vie comunicano perché il danno renale
porta ad un’alterata dell’1,25 OH D3 quindi sintesi della Vitamina D.

Ricapitolando…
L’analisi delle urine è importante nelle analisi di routine per verificare lo stato di salute dell’individuo,
quindi viene fatta l’analisi della provetta per vedere lo stato fisiologico. Viene condotto insieme
all’Emocromo perché se c’è qualche parametro che si altera in maniera lieve bisogna vedere in primo luogo
se c’è connessione con i parametri ematici con l’Emocromo, se questa connessione non si riesce a stabilire
allora bisogna andare gradualmente e fare le analisi specifiche (es. Urine delle 24h, valutazione della
Clearance ecc) e bisogna ragionare da un punto di vista nutrizionistico e comprendere se quei parametri sono
alterati perché è stata condotta una dieta troppo carente di qualcosa oppure perché il fegato ne produce troppa
(?) oppure ancora perché il rene non riesce ad eliminarlo; viceversa se vengono perse troppe urine potrebbe
darsi che è stata condotta una dieta in cui viene introdotto in maniera eccessivamente carente qualcosa o il
fegato non riesce a sintetizzare oppure ancora ne ha eliminato troppo. Per queste ragioni il nutrizionista deve
avere le analisi di base sempre a portata di mano per il confronto sangue e urine e mettere in connessioni i
parametri dell’uno e dell’altro (es. anemia e insufficienza renale).
ESAME DELLE FECI
L’Analisi si basa sull’analisi macroscopica, chimico-fisica e microscopica. Le caratteristiche che si vanno a
valutare sono:

 La quantità, il colore, la forma, la consistenza e il pH;


 La presenza di sangue, feci grasse, la comparsa di pigmenti biliari;
 La presenza di cellule di sfaldamento e/o leucociti;
 Residui alimentari (quindi indigeriti per capire i difetti di digestione del soggetto), flora batterica
(patogena o non patogena) ed eventuale presenta di parassiti.

Cenni di Anatomia…

L’Intestino tenue parte dal Duodeno dove c’è un anello, il Piloro, che restringe lo stomaco e avviene il
passaggio del Chimo nel Duodeno, Digiuno e Ileo che provvede all’assorbimento delle sostanze ecc.
L’intestino crasso invece comprende: Colon ascendente, Colon trasverso, Colon discendente, Colon
sigmoideo e Retto; come si può vedere prende tutto l’addome e quindi spesso e volentieri quando un paziente
avverte gonfiore di stomaco in realtà è il Colon che passa in direzione dello stomaco, anche perché la
maggiorparte dei disturbi avvengono nel Colon non solo per alterazioni della flora ma anche per lo stress di
cui il Colon ne risente, ad es. i diverticoli si vengono a formare proprio perché man mano che le feci si
formano nel colon (che provvede anche al riequilibrio idrico) per cui man mano che si muovono verso l’alto
(in direzione ascendente), lungo il Colon trasverso e nella porzione discendente dove si il massimo del
riassorbimento dell’acqua per condensare le feci. Pertanto se il soggetto beve poco e il Colon consensa meno
questa parte dell’Intestino diviene rigida causando dolore, quindi se c’è un indurimento della porzione
discendente del Colon si tratta della cosidetta Corda colica che si manifesta in particolare in soggetti che
bevono poco e assumono poca fibra alimentare. Sia a livello del tratto ascendente che discendente si ha
un’ostruzione perché le feci sono dure, l’aria risale a monte per cui la fascia trasversale è sempre dilatata e
ricca di aria.
Si possono avere delle variazioni delle feci sia per quanto riguarda le caratteristiche fisiche che di
composizione delle feci, perché la formazione è diversa da individuo a individuo della stessa età (quindi vi è
una notevole variabilità soggettiva), inoltre la composizione può variare di giorno in giorno perché dipende
molto dall’attività fisica e dallo stress del giorno. Cambia dal momento della giornata perché l’attività del
colon è stimolata dal SNA quindi è in grado di modificarsi a seconda se il soggetto ha fatto movimento o è
stato seduto durante il corso della giornata, cambia anche in rapporto all’età perché nel tempo l’attività
peristaltica viene persa per cui il soggetto che ha superati i 60 anni pian piano se non beve molto e assume
una quantità idonea di fibre alimentari per prima cosa l’Intestino diventa pigro perché l’attività peristaltica si
riduce fisiologicamente tant’è vero che gli anziani presentano grandi problemi di defecazione. Inoltre la
Variabilità fecale è influenzata dallo stato emotivo, dal tipo di alimentazione, dal ritmo alimentare (per cui è
bene mangiare in maniera ritmica perché anche il ritmo influenza molto la formazione delle feci) nonché
l’assunzione di farmaci perché molti di questi influenzano la motilità intestinale.
Nell’Esame Macroscopico vengono valutare la quantità, volume, forma, consistenza delle feci, nonché la
presenza di residui alimentari, sangue, muco, pus, calcoli (biliari) oppure la presenza di parassiti; mentre in
riferimento all’Esame Chimico viene valutato in primo luogo il pH, sangue occulto, presenza di grassi,
stercobilina, N totale (infatti non viene dosato solo sul sangue ma anche sulle feci ed è in grado di dare
informazioni diverse), ricerca di proteine specifiche (per individuare se ci sono difetti di digestione nonché di
assorbimento) oppure l’MPV (indice che dà indicazione di un complesso di molecole), e infine l’Esame
Microbiologico.

Come già accennato le feci si modificano in rapporto all’Alimentazione. La Dieta mediterranea mista (cioè
quella classica senza privazioni) porta ad una defecazione una volta al giorno (generalmente al mattino dopo
il riposo notturno), le feci sono normoconformate, omogenee, con una bassa quantità di materiale indigerito
di origine vegetale. Nella Dieta vegetariana si hanno più defecazioni al giorno per la ricchezza delle fibre, le
feci sono di forma, consistenza e odore variabili e ricche di materiale non digerito che dipende dalla quantità
di fibre digerite e dal tipo (un discorso è mangiare insalate oppure verdure cotte, le fibre della frutta ecc),
infatti le feci saranno più filamentose e meno compatte in coloro che fanno una dieta vegetariana. Nella
Dieta con prevalenza di carne infine la defecazione non è giornaliera (anche perché possono bere molto
poco), le feci sono molto compatte, molto più scure del solito e non ci sono residui di cibo.

Dunque se le feci sono scarse, dure e ben conformate, la causa può essere una dieta ricca di proteine e
carboidrati, se sono presenti elementi legati all’alimentazione che in realtà dovrebbero essere assenti
significa che il transito è accellerato che può essere dovuto ad un eccesso di fibre oppure a patologie del
fegato e del pancreas, ciò fa la differenza perché se nonostante venga fatta una dieta ricca di fibre il soggetto
presenta comunque gli stessi sintomi allora si può ipotizzare la presenza di una patologia del fegato o
pancreas.

La Raccolta delle Feci viene fatta facendo defecare il paziente in un contenitore preferibilmente sterile,
dopodichè si effettua un prelievo con la paletta presente nell’interno del contenitore che servirà per l’analisi
delle feci e si tenderà a prendere diverse parti delle feci.

CARATTERI MACROSCOPICI

- Quantità giornaliera è intorno ai 120-200 gr, un aumento può essere dovuto ad un alimentazione
ricca di fibre, accellerazione del transito intestinale, Insufficienza epatica o biliare. L’accellerazione
del transito intestinale normalmente si riferisce al colon perché è quest’ultimo che risente
maggiormente dello stress emotivo, però se viene fatta una dieta ricca di fibre questa accellerazione
si ha anche a livello dell’Intestino tenue che comporta una riduzione dell’assorbimento;
- Consistenza normalmente solida o lievemente poltacea (morbida), per cui diventa liquida se la
presenza di acqua supera il 90%, semiliquida se l’acqua è presente per l’85%, poltacea se è presente
per l’80% e infine solida se l’acqua è presente per il 75%;
- Forma può essere di forma cilindrica/conica perché rispecchia la forma del canale, oppure è caprina
cioè fatta da un insieme di ricci della lana della capra ed è riferita al Colon irritabile, oppure a
fettuccia per spasmi riflessi dello sfintere anale (quindi possono essere presenti patologie anali quali
ascessi o ragadi anali che fanno sì che il paziente tenda a non eliminare le feci, e quando succede
vengono eliminate a fettuccia), oppure a nastro quando hanno una forma sottile e allungata, spesso
questi soggetti hanno difficoltà di espulsione e ciò è molto preoccupante perché può essere legato a
Stenosi dell’ultimo tratto intestinale oppure a Tumori del sigma-retto o ad un infiammazione del
retto (Proctite);
- Colore i neonati emettono feci di colore giallo in virtù della grande dieta lattea (anche perché il latte
materno è più giallo del latte in polvere) e di colore scuro per gli adulti;
- Odore cambia moltissimo in funzione dell’alimentazione. L’odore delle feci può essere caratteristico
per presenza di Scatolo, Indolo ecc questi sono dei metaboliti che vengono direttamente dalla flora
batterica. Può essere acido/penetrante per la presenza di acido butirrico, propionico, acetico ecc che
si trovano nella fibra alimentare, infatti sono gli unici acidi che contiene la fibra, oppure acido
lattico. Mentre l’odore è putrido per la presenza della flora intestinale putrefattiva, quindi lo
squilibrio della flora intestinale provoca la formazione di feci putride. Inoltre la presenza di
idrogeno, metano, CO2, mercaptani, acido solforico e ammoniaca sono prodotti della flora batterica
anch’essi responsabili dell’odore putrido delle feci;
- Componenti anomali sono residui alimentari non digeriti, la presenza di muco o di pus. Il muco è
dovuto ad una ipersecrezione delle ghiandole mucipare normalmente presenti nell’Intestino (quindi
per una iperstimolazione della ghiandola mucipara) mentre il pus è dovuto ad un’infiammazione di
tipo batterico. Altri componenti anomali sono rappresentati dai calcoli, grossi parassiti (la presenza
di parassiti nelle feci provoca a livello sanguigno aumento degli eosinofili), oppure presenza di
grasso (in rapporto alla dieta) o di sangue, questo sangue può modificare il colore delle feci.
FATTORI NON PATOLOGICI CHE INFLUENZANO IL COLORE DELLE FECI

 Marrone scuro per dieta carnea o prolungata esposizione all’aria, per cui se nella raccolta delle feci
il paziente lascia il contenitore con le feci esposto per lungo tempo all’aria questo modificare molto
perché la prolungata esposizione all’aria modifica il Fe che eventualmente si trova nelle feci;
 Marrone/Giallo per dieta lattea nei neonati, anche per la mancata presenza della flora batterica;
 Nero se contiene molto Fe, quindi soprattutto nelle donne in età fertile durante il periodo mestruale
per non andare incontro ad anemia assumono Fe, oppure per Bismuto o Carbone, oppure ancora
assunzione di alimenti come mirtilli, more o liquirizia;
 Grigio per assunzione di cacao o cioccolato;
 Grigio chiaro ancora una volta per dieta lattea oppure per il Bario che viene utilizzato per la
colonscopia per fare la colorazione di contrasto (?);
 Verde per vegetali di colore verde, in particolare gli spinaci;
 Giallo per il Rabarbaro che viene utilizzato molto dai nutrizionisti per aiutare la digestione;
 Arancione per cura antibiotica come con rifampicina;
 Rosso per assunzione di bietole, ma in realtà anche tutte le verdure rosse.

In linea di massima se si ha Stipsi le feci sono più scure, mentre se si ha Diarrea le feci sono più chiare
perché c’è una maggiore presenza di acqua che diluisce il colore.

ALTERAZIONI PATOLOGICHE DEL COLORE DELLE FECI

- Marrone chiaro fino a Giallastro per incompleta digestione dei grassi perché si ha una patologia
che porta a produzione di secrezione di enzimi che distruggono i grassi, quindi una patologia
pancreatica;
- Marrone scuro per le feci ipercoliche in quanto si ha un eccesso di stercobilina o di bilirubina che
finisce nelle feci in maniera elevata, e ciò può essere dovuto ad una eccessiva emolisi;
- Nero se presente una emorragia del Tratto gastro-intestinale alto, per es. un’ulcera gastrica per cui si
sente bruciore gastrico ma nella realtà si modifica il colore delle feci che diventano nere. In questo
caso non si trova il sangue vivo perché è stato digerito a livello gastrico modificando così il colore,
in questo caso si parla di Melena (feci nere da sangue gastrico);
- Grigio chiaro ci possono essere delle feci acoliche cretacee in cui si ha un ittero ostruttivo dove è
presente un calcolo delle vie biliari per cui la bile non finisce nell’intestino e quindi non si forma la
stercobilina e come conseguenza le feci sono più chiare;
- Verde pisello per Ileotifo;
- Rosso bisogna verificare se rosso vivo, se verniciate oppure sono uniformemente rosse, in questo
caso si possono avere per le emorroidi oppure per emoraggie del colon e del retto. In ogni caso la
presenza di sangue nelle feci va sempre indagata anche se si trattasse di semplici emorroidi queste
provocano delle perdite di sangue giornaliero che portano ad anemia.

Le Alterazioni del contenuto delle feci per in stercobilinogeno negli Itteri emolitici le feci sono ipercolorate
(o ipercromiche), invece negli Itteri ostruttivi le feci sono acoliche o cretacee.

Se è presente MUCO NELLE FECI queste appaiono:

 Translucide e Gelatinose questo muco può essere aderente alle feci se il soggetto presenta una
stipsi cronica in cui il muco non viene facilmente eliminato e si accumula insieme alle feci. Può
essere connesso a disturbi emorroidari e in quel caso è presente un processo infiammatorio del colon
per cui si ha un’iperescrezione di muco;
 Sanguinolente il muco può essere sanguinolento soprattutto in rapporto alle neoplasie, in particolare
a Flogosi del retto;
 Associazione Pus e Sangue può essere per Colite Ulcerose (malattia molto grave autoimmunitaria in
cui pian piano si ha un’ulcera progressiva del colon e il trattamento è chirurgico, per cui si taglia
costantemente il colon che viene colpito da questa alterazione, però in questo caso il ruolo del
nutrizonista è fondamentale in quanto elaborare una dieta che limiti l’infiammazione), Tubercolosi
intestinale o la Diverticolite acuta (perché i diverticoli sono delle protrusioni del lume intestinale che
inizialmente si formano per spasmo del colon, ma il cibo e le spezie hanno il potere di espanderli e
anche in questo caso viene elaborata una dieta antinfiammatoria), o per casi più gravi come il
Carcinoma Ulcerativo del colon.

PRINCIPALI CONDIZIONI ASSOCIATE A SANGUINAMENTI GASTROINTESTINALI

Se si ha sanguinamento questo può essere dovuto:

- Altre Vie come l’Ulcera, Gastrite erosiva, Gastrite atrofica, Varici esofagee, Erosioni della
giunzione gastroesofagea, Ernia iatale ed Esofagite. Esiste una gran parte di popolazione che soffre
di Ernia ed Esofagite, queste condizioni portano a sanguinamento quindi il nutrizionista da una parte
deve elaborare una dieta in grando di limitare il processo infiammatorio, e dato che la conseguenza
di questi sanguinamenti è un’anemia bisogna elaborare una dieta anche per questa, al fine di
bilanciare entrambi i quadri;
- Intestino Tenue o Crasso si può avere una Diverticolosi come il Diverticolo di Meckel, Polipi,
Gastroenteriti, Malattie infiammatorie, Diverticolosi e Diverticoliti, Malformazioni vascolari o per
Neoplasie;
- Retto e Ano si può avere per Emorroidi, Ragadi (per portano a dolori lancinanti) oppure Neoplasie
del Retto.

ESAME CHIMICO DELLE FECI

Viene valutato innanzitutto:

 pH normalmente è neutro, tende all’alcalino se la dieta è iperproteica ma anche se è presente una


forma di Colite con interessamento patologico della flora intestinale oppure se c’è Melena
(sanguinamento che proviene dalle parti più alte del Tratto G.I), mentre diventano acide se ci sono
processi infiammativi da Insufficienza pancreatica;
 Acqua normalmente è in % molto elevata (fra il 65-75%);
 Sangue occulto assente;
 Grassi la % di grassi deve essere inferiore a 6 gr nelle 24h;
 Azoto con una dieta di 120 gr di proteine (cioè fisiologica) deve essere inferiore a 2,5 gr al giorno;
 Attività Triptica la Tripsina è una proteasi (nello specifico una endopeptidasi) responsabile della
digestione delle proteine, quindi si riferisce alla quantità di proteasi che si trova all’interno delle feci,
normalmente ha un valore pari a 1:80 ;
 Stercobilina fra 40-280 mg/die;
 Coproporfirine perché le porfirine non derivano soltanto dalla Bilirubina ma anche da tutte le
porfirine che sono contenute all’interno dell’organismo e qando si degradano finiscono nelle feci e
divengono Coproporfirine (dal greco “Còpro”= sterco);
 Alfa 1 Antitripsina è un’altra proteasi che ha un’azione prevalente a livello polmonare ma che in
altri distretti, normalmente nelle feci se ne ritrova una piccola quantità inferiore a 2,6 mg/g di feci;
 Proteine intatte devono essere assenti o presenti in tracce.
Le analisi che sono state citate poc’anzi sono prevalentemente di interesse medico, quelle hanno maggiore
rilevanza per il nutrizionista sono: la Ricerca di Bilirubina e Stercobilinogeno (perché hanno a che vedere
con il fegato, presenza di emolisi oppure se è presente una patologia epatica), la Ricerca di lipidi (quando le
feci diventano ricche in lipidi) e la Ricerca di sangue.

La STEATORREA si riferisce alla quantità di grassi nelle feci, per definizione rappresenta l’aumento
della quantità di grassi totali nelle feci, per la quale le feci appaiono: chiare, lucide e brillanti, proprio perché
i grassi tendono ad aderire alle superfici rimangono adese al recipiente e untuose, talvolta ci sono goccioline
oleose, l’odore è rancido e il volume delle feci è aumentato. Come detto in precendenza la quantità di grassi
nelle feci deve essere inferiore ai 6 gr nelle 24h, quando è presente Steatorrea la quantità è chiaramente
superiore a 6gr nelle 24h. È rivelatrice di alterazione metaboica dovuta ad una dieta scorretta, per cui i grassi
aumentano nella dieta iperlipidica oppure se c’è un’anormale digestione e assorbimento dei grassi.
L’anormale digestione dei lipidi può essere dovuta ad un disturbo pancreatico oppure ad un’aumentato
assorbimento dei grassi e quindi in tutte quelle patologie che comportano difetti di assorbimento. In genere la
Steatorrea è accompagnata anche a Diarrea cronica e spesso è legata ad un Ittero ostruttivo di origine biliare,
perché quando durante la digestione i lipidi arrivano a livello intestinale vengono dapprima attaccati dalle
lipasi pancreatiche e affinchè possano essere assorbiti devono essere emulsionati dalla bile per ridurre la
tensione superficiale, ma nell’Ittero ostruttivo è dovuto alla presenza di calcoli a livello dei dotti biliari per
cui si ha una riduzione della secrezione della bile di conseguenza i lipidi non vengono emulsionati e
successivamente assorbiti a livello intestinale. Pertanto la valutazione dei grassi per il nutrizionista è
importante perché permette di verificare se la dieta fatta va bene o se il soggetto presenta un’altra patologia
di natura pancreatica, delle vie biliari, oppure difetti di assorbimento della mucosa intestinale ecc.

L’aumento degli acidi grassi può essere dovuto a Gastrectomia perché l’asportazione dello stomaco
determina il passaggio diretto del bolo alimentare direttamente a livello intestinale, oppure per difetto di
malassorbimento. Mentre l’aumento dei grassi neutri può essere dovuto a Pancreatite cronica e Colestasi.

Quindi nell’Esame chimico delle feci i parametri più rilevanti per il nutrizionista sono il pH, contenuto di
grassi e presenza di sangue.

ESAME MICROSCOPICO DELLE FECI

L’esame microscopico presenta un’importanza più marginale per il nutrizionista, perché l’esame
microscopico parassitologico o di microrganismi è di compentenza microbiologica, ma al nutrizionista
interessa però relativamente alla presenza di Residui alimentari. Quindi l’esame microscopico è in grado di
rivelare la presenza di residui alimentari:

- Vegetali come cellule vegatali o fibre;


- Amido per difetti digestivi imputabili alle caratteristiche granuli di amido e ridotta o alterata
funzionalità delle amilasi salivare e pancreatica;
- Grassi che possono essere presenti in ridotta quantità per cui non vengono rivelati dall’esame
macroscopico delle feci perché non si ha né modificazione del colore e né della consistenza, ma
possono essere presenti soprattutto nei casi di malassorbimento, appunto per presenza di patologie
biliari e pancreatiche quando i grassi si degradano ma non completamente;
- Fibre cornee (come i Cilindrini) questi sono dovuti a Pancreatiti oppure per accellerato transito
intestinale, cioè sono residui di tipo alimentare perché per es. un soggetto è affetto da colite oppure
perché assume troppe fibre e perché il transito intestinale è eccessivamente accellerata per cui non si
ha il tempo necessario per l’assorbimento. Ciò assume importanza soprattutto nei soggetti
addirittura sottopeso in cui l’ansia contribuisce all’aumento del transito intestinale e non permette
l’assorbimento;
- Fibre connettivali che più difficilmente vengono digerite per cui si ritrovano nelle feci sottoforma di
filamenti, perché il tessuto connettivo anche degli animali attraverso il consumo di carne, pesce ecc
esistono delle fibre connettivale che possono non essere degradate.

Quindi il riscontro di residui di tessuto connettivo, fibro-muscolari, residui vegetali ecc in piccola quantità è
normale, è problematico quando sono presenti in quantità eccessiva. Se la quantità di residui di tessuto
connettivo è elevata si pensa ad un difetto di digestione per cui il problema è prevalentemente gastrico, la
persistenza di fibre muscolari depone per l’Insufficienza pancreatica e così pure per la presenza dei granuli di
amido.

È importante saper interpretare l’Esame delle feci per un paziente perché non è così comune che il paziente
faccia l’esame delle feci, infatti normalmente per definire lo stato di salute di un individuo vengono fatto
emocromo e urine mentre l’esame delle feci non viene fatto per questo scopo in quanto viene fatto ogni
qualvolta si ha un disturbo di natura intestinale. Pertanto l’esame delle feci viene eseguito in quei pazienti
che si sentono costantemente gonfi, che si sente di non aver digerito anche passate ore dal pasto, che presenta
feci di carattere irregolare oppure che nonostante mangi è sempre troppo magro, per cui viene eseguito solo
in condizioni particolari.

Nelle feci si possono ritrovare delle Componenti epiteliali che è fisiologico se in piccola quantità, ma se sono
numerose fa pensare che l’Intestino è andato incontro ad infiammazione o degenerazione per cui le cellule
sono morte e cadute nelle feci, ciò quindi fa pensare ad una patologia infiammatoria cronica o patologia
degenerativa dell’intestino. Anche gli Eritrociti normalmente sono scarsi o assenti però se si sospetta una
patologia intestinale oppure può essere inserita nel protocollo di screening viene fatto il sangue occulto nelle
feci. I Leucociti anch’essi scarsi o assenti se c’è un incremento fa sempre pensare alla presenza di processo
infiammatorio cronico. Le Fibre muscolari normalmente sono presenti in piccola quantità se sono abbondanti
è indice di un aumento dell’Iperattività del Pancreas, ma se sono molto abbondanti il pancreas riduce la sua
funzionalità. Anche il muco normalmente è scarso, a volte però si trova nelle feci immediatamente dopo un
infezione virale, per es. se si è avuto una gastroenterite oppure una diarrea durata 24h legata al virus per
prima cosa c’è un iperproduzione di muco da parte delle cellule mucipare dell’intestino, se eccessivamente
elevato invece il processo è infiammatorio cronico. Gli Amidi devono essere assenti ma aumentano per
Insufficienza pancreatica, ma anche per Diarrea perché il transito intestinale è così veloce che gli enzimi
pancreatici non riescono ad agire sulla digestione dell’amido. I Grassi sia neutri che acidi grassi devono
essere assenti e aumentano in rapporto a patologie come Insufficienza pancreatica, Ittero ostruttivo ed
Epatite.
RICERCA DEL SANGUE OCCULTO NELLE FECI

Viene eseguita solamente in caso di sospetto sanguinamento o per screening per cui viene eseguito in coloro
che hanno una familiarità per Tumore al Colon in soggetti con età superiore ai 50 anni. La ricerca risulta
positiva se si superano i 5 ml di sangue nelle 24h, per cui andranno raccolte le feci delle 24h quando si è
superata la positività dello screening. Lo screening viene eseguito con la raccolta delle feci eseguita in
maniera analoga a quella descritta in precedenza, ma anziché utilizzare analizzarla con un contenitore munito
di palettina c’è una sorta di aghetto in modo tale che si riesca ad agire sulle feci in terze parti, a reinserirlo
all’interno del contenitore dove è presente una sostanza che immediatamente libera gli eritrociti, ciò permette
subito di poter ottenere un materiale liquido da poter analizzare immediatamente in laboratorio se risultasse
positivo è bene fare l’analisi delle feci delle 24h in quanto questo esame dà un indicazione totale.

Questo screening viene effettuato soprattutto nei maschi perché sono colpiti da Tumore al colon con una
frequenza direttamente superiore rispetto alle femmine, viene effettuato normalmente ogni 2 anni, viene
considerato utile per la diagnosi precoce e qualora ci fossero più di 5 ml nelle 24h si ci trova difronte ad un
tumore sanguinolento.

Nei test di screening ciò che è importante è il problema dei falsi positivi e falsi negativi, in primo luogo
perché lo screening viene inviato via posta insieme al contenitore con le istruzioni e poi deve essere rispedito
immediatamente. Uno dei problemi più rilevanti è il caldo perché nel momento in cui la spedizione viene
fatta in estate perché influenza la reazione enzimatica che avviene determinando una falsa positività, inoltre
si possono avere dei falsi positivi nell’alcolismo perché in questo caso si ha un’alterazione metabolica anche
dell’assorbimento del Fe per cui questo passa direttamente a livello delle feci, inoltre può avvenire anche per
l’assunzione di Fe oppure per l’asportazione dentali per cui si ha perdita di sangue. Questi sono tutti
parametri da considerare quando si fa una valutazione del sangue nelle feci.

In passato lo Screening per il Tumore al Colon è stato oggetto di grosse disquisizioni per quanto concerne la
sua utilità per la prevenzione, in quanto inizialmente per il fatto che non si davano indicazioni su quando e
come farlo per cui non c’era la preparazione del paziente da parte del medico curante e anche per ciò di
ottenevano numerosi falsi positivi e falsi negativi, per ciò si credeva che non fosse un test così affidabile.
Con le campagne di prevenzione si è visto al contrario che ha un effetto molto positivo come campagna di
screening, oltre ad essere un test di semplice esecuzione e poco costoso, tant’è vero che recentemente tre
studi randomizzati e controllati hanno mostrato una notevole riduzione della mortalità per Carcinoma al
Colon perché è stato diagnosticato tempestivamente, infatti circa 1000 persone sui 50 anni devono essere
testate per 10 anni per salvare una vita.
L’Elastasi 1-fecale e la Calprotectina fecale sono parametri che interessano principalmente il
gastroenterologo, la prima dice se c’è un processo infiammatorio in atto perché questa è di origine
leucocitaria mentre la seconda è una molecola che viene impiegata per vedere se c’è un processo
degenerativo intestinale. Pertanto anche se non è di competenza del nutrizionista, se si presenta un paziente
con queste analisi e con un valore di Calprotectina fecale elevato il paziente presenta un importante processo
di degenerazione intestinale per cui per il nutrizionista darà indicazione di una dieta che crei meno
infiammazione possibile a livello intestinale.

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