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Corso d'esame: Semeiotica e Metodologia Clinica (fr)

Lezione n° 23 del 12/03/2019


Sbobinatore: Monia Chokri
Revisore: Riccardo Montagna
Prof.: Antonio Nouvenne

Argomenti : emoglobinuria,uribilinogeno urinario, chetoni urinari, bilirubina urinaria, peso


specifico urinario, nitriti ed esterasi leucocitaria, sedimento urinario, ematuria con classificazioni
e false ematurie,ematuria renale e non renale, leucocituria e piuria, cellule di sfaldamento e cellule
transizionali, batteriuria e miceturia, cilindri urinari con classificazioni, cristalluria, urinocoltura,
sodio e potassio urinari, analisi di calcoli renali, interpretazione della creatininemia.

La lezione si concentra sulla semeiotica dell'esame urine, funzionalità renale e piccolo cenno finale
sulla semeiotica strumentale.
EMOGLOBINURIA
L'emoglobinuria è la presenza di emoglobina nelle urine in assenza di globuli rossi nel sedimento.
State attenti!In caso di emoglobinuria le urine appaiono comunque rosse, poi bisogna fare un'analisi
differenziale accurata delle macroematurie.
L'emoglobinuria è causata da una massiva emolisi intravascolare che fa superare la capacità
dell'aptoglobina sierica di legarsi con l'emoglobina, che viene filtrata e va a finire nelle nostre urine.
Le patologie associate a emoglobinuria sono:
- Le anemie emolitiche
- Incidenti trasfusionali.Gli errori di medicina trasfusionali rappresentano l'unica causa per cui un
medico viene arrestato con certezza
- Emoglobinuria parossistica notturna
- Emoglobinuria parossistica a frigore
- Anemia del marciatore
CHETONI URINARI
Poi abbiamo i chetoni urinari, per il caratteristico alito cattivo da acetone. I chetoni urinari sono la
presenza di corpi chetonici nelle urine che vengono formati dal fegato in seguito ad un'ossidazione
eccessiva di acidi grassi in carenza di glucosio. Di norma i chetoni urinari sono presenti nelle urine
solo in tracce. Se individuabili all'esame urine, possono indicare una condizione pericolosa di cheto-
acidosi (se sono molti), tipica da diabete mellito scompensato. Ancora oggi la cheto-acidosi
diabetica con quadro clinico drammatico è il sintomo di presentazione per la prima diagnosi del
quasi 5% dei diabeti. La cheto-acidosi si può riscontrare anche nel digiuno protratto, abuso etilico,
infezioni acute nella prima infanzia.
Nell'esame urine alcuni parametri quando si alzano sono patognonomici (tipico e unico per una
determinata malattia), come l'urobilinogeno.
URIBILINOGENO URINARIO
Se abbiamo un'anemia non spiegata e troviamo l'urobilinogeno alto nell'esame urine, avremo con
altissima probabilità un'anemia emolitica. Solo nel paziente cirrotico (ittero epatocellulare), ci può
essere urobilinogeno urinario senza un fenomeno emolitico alla base.
Con la birulubina alta, si può descrivere un quadro di ittero.Quando la bilirubina diretta (solubile)
supera i 2 mg/dl nel siero, è segno di ittero ostruttivo o epatocellulare (domanda tipica dell'esame,
quali sono i segni cardine dell'ittero ostruttivo?Sono la presenza di urine scure e feci acoliche o
chiare).
COS'È L'ESTERASI LEUCOCITARIA?
I nitriti dell'esterasi leucocitaria sono marcatori surrogati di infezione delle vie urinarie. Non sempre
la presenza di nitriti ed esterasi positive nelle urine è segno di infezioni urinarie, per cui in caso di
positività l'esame va sempre seguito dalla prescrizione di un' urinocoltura.
PESO SPECIFICO URINARIO
E' molto semplice e intuitivo da determinare, ci dà moltissime informazioni perché si tratta del peso
del campione di urina diviso per il suo volume. Nella pratica clinica, densità e peso specifico sono
più o meno sinonimi,come anche il concetto di tonicità.
- Basso peso specifico indica le urine diluite, quindi urine ipotoniche
- Alto peso specifico significa urine concentrate, quindi urine ipertoniche
I valori normali vanno da 1012 a 1025 g/l
1010 g/l è il peso specifico del plasma
1000 g/l è il peso specifico dell'acqua
Per i pazienti con calcolosi urinaria, per farci capire usiamo la seguente espressione “vogliamo che
lei abbia il peso specifico delle urine asteriscato verso il basso” (nei laboratori il valore anomalo
viene indicato con un asterisco). Il paziente con calcolosi renale ha la necessità di evitare la
precipitazione dei cristalli, quindi è meglio avere un peso specifico basso delle urine.
In condizioni normali, c'è una linearità fra il peso specifico e l'osmolarità urinaria. Vi ricordo che in
condizioni di proteinuria massiva, la situazione è diversa: il peso specifico urinario può
sovrastimare la tonicità in quanto le proteine urinarie hanno una bassa pressione oncotica ma un
elevato peso molecolare che condiziona un aumento del peso specifico.
Quali sono le cause più frequenti per un basso peso specifico?
-Elevata introduzione di fluidi (potomania)
- Diabete insipido
- Fase poliurica dopo episodi di insufficienza renale acuta
- Utilizzo di diuretici. Nell'uso cronico di diuretici consumati dalle persone sane, si ha
l'eliminazione di più acqua e sale.
- Ipercalcemia e ipercalciuria
Quali sono le cause più frequenti per un alto peso specifico alto, sopra i 1025g/l?
- Fenomeni di disidratazione per febbre,vomito, diarrea, sudorazione profusa.
- Ipodipsia (mancata introduzione di liquidi)
- Insufficienza cardiaca congestizia
- Insufficienza renale acuta in fase iniziale e insufficienza renale cronica in fase avanzata
- Glomerunopatie acute
- SIADH (sindrome da inappropriata secrezione di ADH)
- Diuresi osmotica quando prendiamo sostanze con effetto osmotico, per es. glicosuria (zucchero
nelle urine)
Riassumendo il peso specifico è :
- Un indice della capacità del rene di concentrare le urine
- Un indice dello stato di idratazione del paziente
- Un indice dell'adeguatezza dell'introito di acqua
- Un marker delle diverse fasi dell'insufficienza renale acuta (fase iniziale=oliguria con alto PS, fase
risoluzione=poliuria con basso PS)
- Un importante parametro di laboratorio per l'identificazione degli stati di diuresi osmotica
(assunzione di diuretici, diabete molto scompensato)
- Un importante parametro diagnostico di alcuni disordini del metabolismo idro-salino (diabete
insipido, SIADH)
- Un parametro da monitorare nei pazienti con patologie associate a una bassa volemia efficace
(scompenso cardiaco, cirrosi epatica, enteropatie protido-disperdenti).
SEDIMENTO URINARIO
In condizioni normali nel sedimento non dovrebbe esserci nulla o pochissimo, tanto è che si chiama
sedimento indifferente. Parliamo di una cosa molto comune che a volte è una sfida diagnostica
importante e che a volte è domanda di esame: ematuria. Ricordatevi che il sangue macchia molto:
basta un cucchiaio del sangue su di 1 l di urina per dare una ematuria ben evidente. Dal punto di
vista più scientifico noi parliamo di ematuria quando abbiamo delle emazie nelle urine con un
globulo rosso per campo a 400x nel maschio e 3 globuli rossi per campo a 400x nelle femmine.
Questi valori li possiamo calcolare direttamente in laboratorio con i contatori automatici, non serve
dotarsi di microscopio.
Esistono delle forme di microematuria, dove vedo più globuli rossi soltanto con analisi di
laboratorio, e delle forme di macroematuria, dove vedo le urine che hanno un colorito rossastro.
- Micorematuria: documentata solo con analisi di laboratorio. Quantificabile con la conta
di Addis-Hamburger (raccolta delle urine per 3 ore e si calcola l’escrezione urinaria al
min di emazie)
- Macroematuria: sangue visibile nelle urine (urine color lavatura di carne o rosso vivo).
L’ematuria diventa macroscopica se almeno 1 ml di sangue disciolto in 1000 cc di urina.
L’ematuria non significa per forza una quantità di sangue enorme, però ricordatevi che un’ematuria
protratta nel tempo può dare anemizzazioni importanti.
CLASSIFICAZIONE DELL’EMATURIA:
- Ematuria renale
1. Glomerulare
2. Non glomerulare
La presenza di eritrociti con protrusioni spinose di membrana (acantociti) nell’urina indica
sicuramente un’ematuria di origine glomerulare.

- Ematuria non renale


3. Ureterale
4. Vescicale
5. Prostata
6. Uretrale
Prova di Guyon (prova dei tre bicchieri o dei tre calici di vino): prova che consiste nel far urinare il
paziente in 3 contenitori diversi; a seconda di dove trovo l’urina più rossa, posso capire l’origine
dell’ematuria:
7. Origine uretrale: è evidente nel primo bicchiere (vuol dire che è uscita subito)
8. Origine vescicale: è più evidente nell’ultimo bicchiere
9. Origine renale: evidente in tutti e tre i bicchieri
FALSE EMATURIE
La più comune falsa ematuria, soprattutto come microematuria, quando c’è contaminazione con
sangue mestruale (NB:non prenotare l’esame poco prima, poco dopo o durante il flusso mestruale
per evitare di avere degli esami falsati). Altre situazioni da escludere nella valutazione di qualunque
tipo di ematuria sono:
10. Emoglobinuria
11. Mioglobinuria
12. Porfirinuria
13. Assunzione di barbabietole
14. Terapie con farmaci pigmentati di rosso (rifampicina, clofazimina)
15. Sindrome di Munchhausen o patomimia
EMATURIA RENALE
Si distingue in:
1. Glomerulare
16. Ematuria familiare benigna (malattie delle membrane basali sottili)
17. Glomerulonefrite acuta: molto spesso è la manifestazione della sindrome nefritica, che
consiste nell’associazione tra macroematuria, ipertensione arteriosa ed edemi periorbitali, a
volte associata anche a insufficienza renale acuta. È la più frequente modalità di
presentazione della glomerulonefrite acuta.
18. Glomerulonefriti croniche
2. Non glomerularele troviamo come conseguenza di:
19. Nefrite interstiziale
20. Cisti renale in rottura
21. Tumori maligni del rene
22. Necrosi papillare renale
23. Tromboembolia dell’arteria renale
24. Trombosi della vene renali
25. Traumi renali
EMATURIA NON RENALE:
Si distingue in:

- Ureterale
26. Neoplasie maligne
27. Calcolosi renale
28. Tubercolosi renale

- Vescicale
29. Cistiti
30. Tumori maligni
31. Traumi
32. Calcolosi vescicale

- Prostatica
33. Prostatite acuta
34. Ipertrofia prostatica severa
35. Neoplasia prostatica
- Uretrale
36. Uretrorragia: emissione di sangue in genere non associata alla minzione. Secondaria a
infezioni (gonorrea), stenosi, traumi, calcoli in fase di espulsione oppure diverticoli uretrali
in persone che hanno tenuto il catetere per molto tempo.
EMATURIA: CONSIDERAZIONI CLINICHE
Ci dobbiamo preoccupare dell’ematuria? La risposta è Sì. Se si tratta di ematuria transitoria nel
giovane, specialmente se microscopica, può essere parafisiologica e dunque va semplicemente
ricontrollata nel tempo. Diventa clinicamente significativa nel soggetto con età > 50 anni e se
associata ad altre manifestazioni cliniche come ipertensione e proteinuria. Le patologie più
frequentemente associate sono membrana basale sottile, sindrome di Alport (a cui sono associate
malattie del collagene IV e patologie del rene, del naso e delle orecchie) e sindrome di Berger (dal
nome dello studioso che ha scoperto la nefropatia da accumulo di IgA). Per quanto riguarda
l’ematuria persistente, sia micro che macroscopica, è sempre clinicamente rilevante. Le cause più
frequenti sono infezioni delle vie urinarie, calcolosi renale e neoplasie. L’assunzione di farmaci
anticoagulanti o una diatesi emorragica rappresentano sempre importanti fattori di rischio per lo
sviluppo di ematurie.
Visto che le urine sono un liquido dinamico, quando ho delle urine concentrate posso vedere cose
che non riuscirei a vedere nelle urine diluite.
Molto spesso risultano dei casi patologici, ma la motivazione deriva da una sbagliata raccolte delle
urine.
Lo possiamo dedurre dalla presenza di determinate popolazioni: cellule di sfaldamento e cellule
transizionali.

 Le cellule di sfaldamento sono, come suggerisce il nome, le cellule che


normalmente si sfaldano dall’epitelio; Sono cellule provenienti quindi dalle vie
urinarie distali (uretra, cute peniena o della vulva).
o Se sono presenti in minima quantità significa che non è stata fatta una buona
raccolta: il paziente non si è lavato bene, non ha scoperto bene il prepuzio /non ha
dilatato correttamente le grandi labbra, o non ha raccolto il mitto intermedio. In
genere non sono mai patologiche e, solo raramente, indicano presenza di patologie a
carico dell’uretra.

 Le cellule transizionali sono cellule epiteliali uroteliali provenienti dalle mucose alte (degli
ureteri e della vescica) e, se presenti in grande quantità, sono sentinelle di processi produttivi
a livello delle vie urinarie; bisogna far raccogliere tre campioni di urina in tre giorni diversi
per vedere che non siano presenti cellule di tipo tumorale. ( se necessario esame citologico
approfondito).
BATTERIURIA E MICETURIA : la presenza di una piccola quota di batteri e miceti è
verosimilmente legata a fenomeni di contaminazione del campione da parte della flora microbica
residente sulla cute o è dovuta ad una errata conservazione del campione. Elevate quantità di batteri
e miceti nel sedimento sono invece un verosimile indice di infezione delle vie urinarie e impongono
l’esecuzione di un’uninocoltura.
CILINDRI URINARI
I cilindri urinari sono microscopiche formazioni con matrice proteica ,con possibile inglobamento
di elementi cellulari che riproducono lo stampo dei tubuli renali. Nella maggior parte dei casi la
cilindruria è un segno di proteinuria.
Normalmente nel soggetto sano si riscontrano molto raramente e non sono presenti nelle urine
alcaline, in quanto il pH> 6.5 destabilizza la matrice proteica.

 Cilindri amorfi: tipici nelle glomerulonefriti e non hanno elementi cellulari;

 Cilindri cellulari: hanno elementi cellulari, spesso leucociti o globuli rossi;

 Cilindroidi: piccoli accumuli di pus, segno di infezioni delle vie urinarie;

CLASSIFICAZIONE DEI CILINDRI

 Jalini : incolori,omogenei,rettilinei o lievemente ricurvi.


o Fisiologicamente presenti dopo sforzi fisici e negli stati febbrili.
o Molto numerosi nelle glomerulonefriti acute e croniche.

 Cerei: di dimensioni maggiori rispetto ai cilindri jalini e di forma più tozza.


o Tipici delle glomerulonefriti croniche e dell’amiloidosi renale.

 Granulosi: corti, larghi, opachi e costituiti da materiale granuloso.


o Tipici delle glomerulonefriti acute e albuminuria(proteinuria selettiva).

 Pigmentari: tipici dell’emoglobinuria(anemie emolitiche) e nella mioglobinuria (sindrome


da schiacciamento);
o Associati a insufficienza renale acuta.

CRISTALLURIA : L’urina è una soluzione sovrasatura ed è normale che si formino


cristalli(ossalati di calcio), formati in maniera transitoria, magari per disidratazione; in ogni caso
sono la base dei calcoli, ma non necessariamente si forma il calcolo.
Sono frequenti cristalli da farmaci, soprattutto per la cefalea e farmaci antivirali per HIV ed epatite
C.
TIPI DI CRISTALLI
A busta di lettera, ad ago, esagonali e a coperchio di bara (di strolite che si forma nelle infezioni
ricorrenti).
URINOCOLTURA: test di laboratorio per la diagnosi delle infezioni delle vie urinarie. Utile anche
nelle diagnosi di prostatiti.
Le urine sono sterili ma, visto che il flusso passa da cavità non sterili, una piccola quantità di batteri
può esserci.
Parliamo di urinocoltura significativa se le colonie sono superiori a 100.000 colonie per millilitro.
RACCOLTA CAMPIONE

 Accurato lavaggio genitali esterni

 dilatazione grandi labbra/ corretto scorrimento del prepuzio

 raccolta mitto intermedio

 uso contenitore sterile


Casi in cui è difficile raccoglierla:

 per i neonati ci sono dei sacchetti sterili che si applicano quando il bambino urina;

 cateterismo in estemporanea, solo quando strettamente necessario


GERMI PIU’ FREQUENTI:

 Escherichia coli: isolato nel 90% dei casi delle IVU sul territorio e nel 70% delle IVU in
ospedale;

 Proteus mirabilis

 Klebsiella pneumoniae (germe problematico, perché essendo facilmente isolabile,negli


anni 90, c’è stato un abuso di antibiotici anche in casi di batteriura asintomatica, per cui si
sono selezionati ceppi resistenti a tutti gli antibiotici.)
Nei pazienti ricoverati, a causa dell’uso di antibiotici avviene frequentemente l’isolamento di germi
“atipici” come Pseudomonas,Streptococcus epidermidis,Streptococcus saphrophyticus o
Corynebacterium, i quali sviliuppano resistenze incrociate.
D’altra parte se troviamo urinocoltura del saprofita della pelle non ci sono problemi, segno di
contaminazione del campione.
CATETERISMO: Il catetere vescicale, per definizione, dopo 7 giorni si infetta e qualunque carica
microbica risulta significativa.
Non bisognerebbe trattare il paziente con batteriura asintomatica, che quindi non da segni di
infezione (non ha febbre o leucocitosi)
ESAMI DI LABORATORIO DI SECONDO LIVELLO
dosaggio ormonali, antidoping, potassiuria,sodiuria, dosaggio amminoacidi, analisi cacoli renali.
RACCOLTA URINA NELLE 24 ORE
Ore sette del mattino: il paziente deve svuotare la vescica senza raccogliere l’urina.
Da quel momento in poi ad ogni minzione l’urina va raccolta in un apposito contenitore.
La raccolta termina alle ore 7 del mattino del giorno successivo, con l’ultima minzione (che il
paziente deve raccogliere).
SODIO/POTASSIO: Importanti per la diagnostica differenziale di iposodiemia o ipopotassiemia e
se c’è un’origine renale del disturbo. Rapporto sodio/potassio generalmente di 3:1

VALUTAZIONE DI LABORATORIO DELLA FUNZIONE RENALE


Siamo in grado solo in laboratorio di analizzare la velocità di filtrazione glomerulare(GFR). La
GFR è il parametro fisiolopatologico che si prende in considerazione per determinare la funzionalità
renale è la velocità di filtrazione glomerulare. La GFR non è 120 ma è un intervallo dai 90 ai
125/130. Se è meno di 100 può essere specchio di insufficienza renale, definita avanzata sotto i 30 e
terminale(ovvero che necessita di dialisi) sotto il 5 bisogno. Se è superiore ai 125ce un fenomeno di
iperfiltrazione e possiamo essere davanti a due cose o donna incinta o ad un paziente con diabete
con nefropatia diabetica iniziale. Dopo i 50 anni la GFR cala fisiologicamente di un
millilitro/minuto all’anno.
Nella pratica la GFR non è direttamente misurabile perciò si ricorre alla clearance ovvero la
quantità di una sostanza che viene depurata dal plasma nell’unità di tempo. Per determinare la
clearance usiamo la creatinina, perché è una sostanza che viene liberamente filtrata dal tubulo
renale, non è riassorbita ma viene secreta in piccole quantità(5% quindi trascurabile) dal tubulo
prossimale. La clearance della creatinina può sovrastimare del 10% la reale GFR. Tale sovrastima
aumenta al peggiorare della funzione renale. Per il calcolo della clearance della creatinina è
necessario eseguire una raccolta delle urine delle 24 ore per determinare il volume urinario e la
creatinuria. In certi casi(scarsa compliance del paziente, incontinenza urinaria) può essere molto
difficile ottenere la precisa raccolta delle urine delle 24 ore perciò si utilizza la formula di
COCKROFT-GAULT che stima in maniera sufficientemente precisa la GFR. Nella pratica clinica di
tutti i giorni oltre alle metodiche prima esposte, per la stima della funzione renale si adottano anche
alcuni semplici dosaggi ematici la cui alterazione ben si correla con la riduzione della funzionalità
renale. Questi indici nel sangue sono 5: creatinina, azotemia, uricemia, bun e urea sierica.

INTERPRETAZIONE DELLA CREATININA

La creatinina viene rilasciata dal muscolo scheletrico in modo relativamente costante in un dato
individuo, in condizioni normali non dipende dall’esercizio fisico o dalle proteine introdotte con la
dieta. La creatininemia dipende dall’esercizio renale e perciò il suo aumento è un indice abbastanza
fedele di un peggioramento della funzione renale. In un intervallo di funzione renale è presente una
proporzionalità inversa tra GFR e creatinina. Potremmo dire che a creatinina 1/ GFR 120, a
creatinina 2 potrebbe avere GFR 60 invece ne ha di meno. Un aumento della creatininemia da
1mg/dl a 2mg/dl indica che è stato perso almeno il 75% della funzionalità renale; un aumento della
creatinine mia da 9 a 19 si associa alla perdita di una piccola parte della funzionalità renale residua,
in un quadro di grave insufficienza renale. Questo serve anche in pratica per terapie diuretiche a
dosaggio elevato, dobbiamo accettare di far alzare la creatinina per sbloccare rene quindi non
bisogna spaventarsi se la diuresi è buona. Il rilascio di creatinina da parte del muscolo scheletrico
dipende anche dall’entità della massa muscolare. Per questo motivo i valori di riferimento della
creatininemia sono inferiori nella donna. L’anziano, per una tendenza alla perdita i massa
muscolare, ha valori di creatininemia più bassi rispetto all’adulto, a parità di funzione renale. I
soggetti con massa muscolare sviluppata hanno valori di creatininemia più elevati rispetto ai
soggetti con massa muscolare normale, a parità di funzione renale. In un paziente di 80anni
immobile a letto una creatininemia di 1mg/dl può essere patologica, in un culturista una
creatininemia di 1mg/dl può essere normale. Le regole auree per l’interpretazione della creatinine
mia sono 1)considerare attentamente il valore assoluto di creatininemia 2)prestare attenzione alle
variazioni della creatininemia nel tempo 3)interpretare il dato sulla base della tipologia di paziente
4)nei casi dubbi o in caso di nefropatia di nuova insorgenza è indicato calcolare la GFR in modo più
accurato attraverso la determinazione della crearance della creatinina.
UREA EMATICA: determina la concentrazione di urea nel sangue.
AZOTEMIA: determina la concentrazione di azoto nel sangue (escluso quello presente nelle
proteine)
BUN: determina la concentrazione di azoto ureico plasmatico, tiene conto solamente dell’azoto che
costituisce circa la metà del peso di una molecola di urea.
È evidente che avremo che azotemia e urea saranno circa il doppio del BUN. L’aumento di urea,
azotemia, BUN può essere un indice della riduzione della funzione renale. In particolare perché
questi 3 fattori sono influenzati dalle proteine che noi mangiamo, dallo stato di idratazione del
paziente, dalla presenza/assenza di ematopatie croniche e dal danno tissutale acuto.
URICEMIA:in passato anche il dosaggio dell’acido urico ematico era considerato un indice di
funzionalità renale, in quanto esso è frequentemente alterato in corso di insufficienza renale acuto o
cronica. In realtà l’attuale disponibilità di parametri di laboratorio più sensibili e specifici ha reso il
dosaggio dell’uricemia come indice di funzione renale ormai obsoleto. L’uricemia rimane un test
fondamentale per la diagnostica dei disordini del metabolismo dell’acido urico e delle malattie ad
esso correlate(gotta, calcolosi renale).

SEMEIOTICA STRUMENTALE DELLE VIE URINARIE


Si distinguono in esami invasivi e non invasivi.

ESAMI NON INVASIVI (in ordine di ESAMI INVASIVI(in ordine di priorità)


priorità)
- Cistoscopia
- Ecografia renale, ecografia addome
- Ureteronefroscopia
inferiore
- Rx addome diretto - Pielografia ascendente
- Urografia endovenosa - Biopsia renale
- TAC con essenza mezzo di contrasto - Prove urodinamiche
- Risonanza magnetica nucleare
- Scintigrafia renale
- Angiografia renale

ECOGRAFIA RENI E VIE URINARIE


Si tratta di un esame di primo livello in quasi tutta la patologia nefrourologica. Tra le valutazioni
delle nefropatie mediche troviamo quelle di cisti renali, calcoli renali, idro-ureteronefrosi, tumori
renali, tumori vescicali, residuo vescicale post minzione, calcoli vescicali, ipertrofia e neoplasie
prostatiche.
La idronefrosi è la dilatazione del bacinetto renale, eventualmente associate a dilatazione
dell’uretere (idro-ureteronefrosi), dovuta al ristagno di urina per un ostacolo meccanico al suo
deflusso. Distinguiamo cause monolaterali e cause bilaterali di idronefrosi e ureteronefrosi:

CAUSE MONOLATERALI CAUSE BILATERALI


- Calcolo incuneato in uretere - Severa ipertrofia prostatica con ristagno
vescicale
- Presenza di coaguli in corso di
macroematuria - Neoplasie vescicali o prostatiche
- Stenosi del giunto pielo-ureterale - Stenosi uretrale
- Neoplasie ureterali o vescicali - Reflusso vescico-ureterale
- Neoplasie/masse espansive retro-
peritoneali
- Fibrosi retro-peritoneale

Esistono diverse varianti di ecografia dei reni e delle vie urinarie:


- Eco-Doppler arterie e vene renali: utile per la diagnostica delle patologie vascolari
renali(stenosi arteria renale, embolia renale, trombosi delle vene renali) e per il calcolo di
indici emodinamici utili per le nefropatie mediche;
- CEUS(contrast enhanced ultrasconography): ecografia con mezzo di contrasto
endovascolare utile per lo studio di masse renali complesse(diagnosi differenziale tra
neoplasia benigna e neoplasia maligna);
- Ecografia trans-rettale: rappresenta il goal standard per la diagnostica delle malattie
prostatiche nel maschio(ipertrofia benigna vs neoplasia maligna)
TAC ADDOME SENZA E CON MEZZO DI CONTRASTO
Si tratta di un esame di secondo livello, in molti casi risolutivo. Esso è utile ai fini di:
- Diagnostica differenziale delle neoplasie benigne e maligne renali e delle cisti complesse;
- Diagnostica delle malformazioni renali e delle vie urinarie
- Diagnostica dei casi piu complessi di calcolosi renale
- Diagnostica della patologia vescicale, prostatica e retro-peritoneale
ALTRI ESAMI NON INVASIVI
- Risonanza magnetica nucleare: ha le stesse indicazioni della TAC; rappresenta l’esame di
terza scelta, a cui ricorrere nei casi ancora dubbi alla TAC;
- Angiografia renale: utile per la diagnostica delle patologie vascolari dell’arteria
renale(stenosi, embolie, dissezioni), specialmente in previsione di procedure invasive come
angioplastiche o stent;
- Scintigrafia renale: esame di medicina nucleare(prevede la somministrazione di isotopi
radioattivi) utile per valutare separatamente la funzionalità dei due reni(esempio stenosi
arteria renale monolaterale, casi di ipoplasia renale congenita). Fornisce informazioni sulla
quantità di parenchima renale funzionante e dà informazioni sulla funzionalità
relativa(ovvero quale percentuale dell’attività di filtro renale è a carico di un rene e quale a
carico dell’altro rene).
ESAMI INVASIVI
- Cistoscopia: esame di pertinenza urologica che prevede la visualizzazione diretta dell’uretra
e della vescica attraverso l’introduzione di un endoscopio dal meato uretrale esterno. Se
l’endoscopio viene introdotto attraverso i meati ureterali, si può realizzare una
ureteronefroscopia; iniettando del mezzo di contrasto Rx opaco e acquisendo radiogrammi
seriati si realizza una pielografia ascendente;
- Biopsia renale: esame fondamentale in tutte quelle nefropatie che richiedono un esame
istologico del parenchima renale(esempio glomerulo nefriti)
- Prove urodinamiche: esami specialistici urologici che valutano la dinamica dell’atto della
minzione allo scopo di definire meglio le sue alterazioni.

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