L’apparato urinario ha il compito principale di eliminare dal sangue gli scarti metabolici
che il corpo produce. Dopo aver filtrato il sangue, i reni restituiscono alla circolazione la
maggior parte dell’acqua e dei soluti; i residui liquidi (urina) fluiscono attraverso gli ureteri
fino alla vescica, e vengono espulsi dall’uretra. La vescica e le vie urinarie sono rivestite
da un epitelio detto di transizione: è dilatabile (permette l’accumulo dell’urina) e
impermeabile (impedire il riassorbimento dell’urina). I reni hanno molte funzioni diverse:
1. escrezione: i reni partecipano alla depurazione del sangue e all’escrezione di tutte le
sostanze inutili o dannose per l’organismo;
2. regolazione della concentrazione ematica (di numerosi ioni);
3. regolazione del volume e della pressione del sangue, recuperando acqua dal
filtrato oppure eliminandola con l’urina, con la produzione dell’ormone renina;
4. regolazione del ph sanguigno, espellendo quantità variabili di H+ attraverso
l’urina. I reni trattengono anche lo ione HCO3- che contribuisce a tamponare l’acidità
del sangue;
5. produzione di ormoni: eritropoietina (stimola la produzione di globuli rossi nel
midollo osseo) - calcitriolo (prende parti nell’omeostasi di calcio e fosfati).
I reni sono rivestiti da uno strato fibroso detto capsula renale e sono avvolti da una massa
adiposa che li àncora alla loro posizione. La produzione di urina comporta 3 fasi:
1. la filtrazione del plasma sanguigno;
2. il riassorbimento attivo di sostanze utili dall’urina;
3. la secrezione attiva di sostanze di scarto nell’urina.
L’urina è una soluzione composta da acqua, ioni e sostanze tossiche o di scarto. Essa viene
rilasciata da ciascun rene in un dotto detto uretere. I 2 ureteri conducono alla vescica,
dove l’urina resta fino a quando non viene espulsa dall’uretra. L’atto di svuotamento della
vescica è detto minzione (controllato da 2 sfinteri).
Un problema fondamentale per gli esseri umani è mantenere il corretto equilibrio idrico. I
reni hanno quindi anche il compito di garantire l’equilibrio tra entrate e uscite idriche.
Ricordiamo però prima 2 cose:
1. lo scambio d'acqua tra cellule e liquido interstiziale avvengono per trasporto passivo;
2. l’acqua si muove tra le membrane attraverso osmosi.
Per osmosi l’acqua si muove sempre dal lato dove la concentrazione dei soluti è minore
verso dove la concentrazione è maggiore (ripassare soluzione ipotonica e ipertonica).
In sostanza, i reni controllano la concentrazione e il volume dei liquidi extracellulari
eliminando i soluti in eccesso e conservando i soluti necessari o presenti in scarsa quantità.
Gli esseri umani eliminano cataboliti (prodotti di scarto del metabolismo cellulare). Le
sostanze di scarto hanno varia natura: il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi produce
acqua e CO2, facili da eliminare, mentre il metabolismo delle proteine e degli acidi nucleici è
più complesso, perché contengono azoto, e il loro metabolismo produce quindi anche
cataboliti azotati. Noi eliminiamo questi come urea, un prodotto ottenuto dalla demolizione
dell’ammoniaca, che risulta così meno tossica.
Il Nefrone è l’unità funzionale del rene
Nel rene si distinguono una regione corticale esterna, e una regione midollare interna.
La midollare è organizzata in piramidi renali, i cui apici sono detti papille renali: da esse
l’urina prodotta dai reni confluisce nella pelvi renale, che si apre nell’uretere. Dal concavo dei
reni si dipartono un’arteria e una vena renali: questi si dividono in vasi sempre più piccoli
che entrano far parte delle unità funzionali del rene, i nefroni, formati da una struttura di
corpuscoli renali, costituiti da un glomerulo racchiuso nella capsula di Bowman, da
cui fuoriesce il tubulo renale.
I capillari del glomerulo sono rivestiti da cellule epiteliali dette podociti, che formano il
foglietto viscerale della capsula (interno). Questo prosegue a formare all’esterno il foglietto
parietale. Lo spazio compreso tra i 2 è detto spazio di Bowman, zona in cui inizia il primo
tratto del tubulo renale. Nel corpuscolo renale avviene la filtrazione del plasma, che produce
un filtrato glomerulare che scorre poi nel tubulo renale attraverso la membrana di
filtrazione glomerulare.
La formazione dell’urina:
1. Filtrazione: Il sangue viene filtrato all’interno del glomerulo. La filtrazione è una
processo passivo e avviene nei capillari. L’acqua e le molecole piccole attraversano le
pareti dei capillari e passano all’interno della capsula di Bowman, mentre i soluti e le
cellule più grandi rimangono nel sangue.
2. Riassorbimento tubulare: Dal glomerulo, il filtrato passa al tubulo renale. Le
cellule del tubulo renale modificano il filtrato attraverso il riassorbimento di specifici
ioni, sostanze nutritive e acqua, che sono restituiti al sangue venoso. Invece, la
maggior parte dei soluti viene riassorbita dal tubulo contorto prossimale. Il
riassorbimento avviene sia in modo passivo sia in modo attivo, tramite trasportatori
di membrana presenti nelle cellule che rivestono il tubulo prossimale, che sono
dotate anche di microvilli e molti mitocondri. Questi trasportatori trasportano
attivamente fuori dal filtrato soluti, come glucosio e amminoacidi, che vengono
riassorbiti. L’Ansa di Henle si occupa invece del riassorbimento dei sali.
3. Secrezione tubulare: Il filtrato che giunge dal glomerulo è ulteriormente
modificato dalle cellule del tubulo renale che secernono le sostanze di scarto rimaste
nel sangue dopo la filtrazione. Queste vengono trasportate nell’urina e eliminate.
Se i reni smettono di filtrare il sangue non possono svolgere nessuna delle altre loro funzioni.
Il mantenimento di una velocità di filtrazione glomerulare (VFG) costante dipende da
un adeguato apporto di sangue ai reni e dal mantenimento di un valore corretto di pressione.
Questo è garantito da una serie di meccanismi di autoregolazione. Un esempio è la
dilatazione delle arteriole renali afferenti quando la pressione sanguigna cala bruscamente.
Tuttavia, se essa non basta il rene rilascia nel sangue un enzima, renina, agisce convertendo
una specifica proteina nell’ormone attivo angiotensina, che ha diversi effetti utili:
● provoca una contrazione delle arteriole renali efferenti (aumento di pressione);
● provoca una contrazione dei vasi sanguigni periferici di tutto il corpo, aumentando la
pressione sanguigna sistemica;
● con l’aiuto di un altro ormone, l’aldosterone, l’angiotensina stimola il
riassorbimento di sodio da parte del rene, rendendo più efficace anche il
riassorbimento dell’acqua;
● agisce sul cervello aumentando il senso della sete (aumento concentrazione ematica e
pressione sanguigna).