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Il primo a studiare l’anatomia del rene fu Malpighi. Il rene fa padre del l’addome e
fa parte del sistema
urinario che ci fa
ripulire il sangue da
soluti e scorie escrete
attraverso l’urina. Il
sistema urinario
contiene sia organi
addominali che organi
pelvici e peritali. Tra gli
organi addominali
troviamo il rene e i
dotti da cui esce
l’urina. L’urina è
prodotta proprio dal
rene. Gli ureteri (parti
della parete
addominale come il
rene) che sono gli
organi collettori che
conducono l’urina
dalla pelvi renale alla
vescica. Tra gli organi
pelvici e peritali
abbiamo i già citati
ureteri che trasportano
l’urina, la vescica che conserva l’urina proveniente dagli ureteri e l’uretra deputata
al trasporto dell’urina
dalla vescica
all’esterno. Il rene ha
funzione esocrina ed
endocrina. La
produzione di urina
è esocrina. Questa
funzione non si
limita a ciò. Produrre
urina signi ca
regolare i uidi
corporei
mantenendo
costante la quantità
di liquido e di
plasma nel sangue.
D’estate produco
meno urina perché
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l’escrezione è data dalla
sudorazione. Oltre alla
regolazione dei uidi
corporei esso regola il
bilancio salino e quindi
l’osmolarità del corpo.
Quando c’è
l’eliminazione di acqua,
va via anche glucosio
sali amido etc quindi
vari soluti. Ciò signi ca
che c’è anche
regolazione metabolica
di ph perché alcuni
soluti sono carichi
(bicarbonato o sodio ad
esempio). Inoltre elimina
i ri uti nitrogeneati
idrosolubili ossia tutti
qui composti a base di
azoto che non servono
al corpo per nessuna
funzione metabolica. La
funzione più importante
è la regolazione della pressione sanguigna. Per la funzione endocrina del rene
ricordiamo l’importante sistema renina-angiotensina-testosterone che regola il ph,
la pressione del sangue e il volume dei uidi corporei. La renina è prodotta dal rene
e interagisce con aldosterone e angiontensina. I reni producono anche
prostaglandine e bradichidine che sono mediatori della regolazione arteriosa e
quindi dei uidi corporei. Il rene è un regolatore di growth factors producendo
l’eritropoietina che fa produrre al midollo osseo globuli rossi che aumentano le
prestazioni respiratorie (facendo analisi dell’epo vedi chi si è dopato). Altro bilancio
dato dai reni è il bilancio del calcio fondamentale agli osteoblasti per formare osso.
Il rene produce vitamina D3 che si attiva però solo con Ia luce solare. Senza
Vitamina D3 aumenta il rischio di osteoporosi.
Rapporti dei reni: il rene destro ha rapporti superiormente quasi solo con il fegato
e con la ghiandola endocrina detta surrene. medialemente e a destra con la
fessura colica. Mediamente a sinistra con colon discendente e digiuno.
fl
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Inferiormente con
l’intestino tenue. Il
rene sinistro prende
contatto
superiormente e a
sx con lo stomaco la
milza e il pancreas.
Mediamente con la
fessura colica
sinistra e con il
colon discendente e
inferiormente con il
digiuno.Il muscolo
psoas ha rapporti con l’ileo renale. Esso si congiunge con l’ileo e forma l’ileopsoas
e va a nire nella gamba connettendo cavità addominale e arti inferiori. I reni hanno
rapporto ai nervi ilioipogastrici e ilioinguinale. Quando il rene da fastidio a questi
nervi come ad esempio un ascesso, il dolore riferito è inguinale. (dal plesso
lombare): nervi motori per i muscoli della parete del tronco e sensitivi per la cute
sovrastante. Un anomalo ingrossamento del rene (specie se di Dx) provoca un
dolore riferito in questa zona anteriore
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identi care. Il lobo renale è
compreso tra due
emicolonne del berten
(mezze colonne) e
comprende all’interno la
piramide. Comprende
qhindi un pezzo di
midollare e un pezzo di
corticale. I lobuli sono le
divisioni dei lobuli
identi cato come la
propaggine della piramide.
Vascolarizzazione del
rene: il sangue arriva
dalle arterie renali di dx
e sx che fuoriescono al
di sotto del tripode
celiaco
perpendicolarmente e
direttamente dall’aorta.
Entrano nell’ilo e si
dividono in 5 rami
segmentali. Le arterie
segmentali si indovano
nella colonna del berten
te le due piramidi
chiamandosi arteria
interlobare. Da questa
interlobare si diramano le
arterie arcuate che percorrono
la base della piramide e si
dividono poi in arterie
interlobulari ossia nei lobuli da
cui poi esce la nale arteria
a erente che serve per ltrare
il sangue. Questa arteria
a erente fa un gomitolo detto
glomerulo che sta a contatto
con la capsula di Bowman. Dal
glomerulo esce l’arteria
e erente che esce da esso e
segue il tubulo renale dove
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incontra delle venule renali e può uscire dal rene attraverso le vene arcuate. Ci
sono due letti capillari è quindi il primo letto, è artero-arterioso e poi si ha quello
artero-venoso questo sistema è detto rete mirabils importante perché tra arteria
a erente e glomerulo vi è una ultra ltrazione. Questa via segue il tubulo dove
avviene il riassorbimento e la secrezione di soluti. L’arteria a erente dove c’è la 1°
rete capillare ossia il glomerulo, entra nell’arteria e erente e va nei capillari
peritubulari ossia, nella 2° rete capillare, dove avviene la parte di riassorbimento e
secrezione. Solitamente l microcircolazione generale dei tessuti è composta da un
sistema ateria-capillare-vena. Invece, la microcircolazione renale, è composta da
arteria a erente-glomerulo-arteria e erente-capillare peritubulare-vena. Inoltre una
seconda distinzione si può fare tra rete mirabilis e sistema portale. Nella rete
mirabilis i 2 letti capillari sono uniti da una arteriola e ha la funzione di favorire gli
scambi di sangue nelle due reti modi cando la pressione. Nel sistema portale
invece, ad unire i due letti capillare c’è una venuta la cui funzione, è quella di
mantenere la concentrazione uguale di sostanze tra le due reti. L’Unità funzionale
del rene è il Nefrone che ultra ltra il plasma, riassorbe, secerne acqua e soluti e poi
fa escrezione. La prima
parte del nefrone è il
corpuscolo renale in cui
c’è l’arteriola a erente che
forma il glomerulo da cui
poi esce l’arteriola
e erente che poi segue la
seconda parte detta
tubulo renale. Nel
corpuscolo avviene
ultra ltrazione nel tubulo il
riassorbimento e la
secrezione. Il sangue
contiene sostanze che
vanno tenute o eliminate o
solo parzialmente
eliminate. Una sostanza A viene ultra ltrata e va direttamente nel tubulo perché
non ne abbiamo bisogno (scoria ad esempio). Una sostanza B come ad esempio
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tanto glucosio che viene prima ultra ltrato
nel glomerulo e poi riassorbito nel tubulo e
in parte buttata o secreta via ( ltrazione e
parziale riassorbimento). Una sostanza C
viene prima ultra ltrata poi riassorbita
completamente. Sostanza D viene
ultra ltrata e poi secreta direttamente nel
tubulo perché di scarto. L’80% dei nefroni
sono nella zona corticale utilizzata molto
durante il giorno e avrò urina meno
concentrata. I nefroni possono essere di
due tipi:
b) Concentrano l’urina
glomerulo è circondato dalla capsula di Bowman che presenta una parte vuota in
cui si concentra l’ultra ltrato. Vi è poi un’arteria e erente. Ricorda che il
corpuscolo renale ultra ltra; mentre, tubuli renali riassorbono, secernono e
escretano
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L’endotelio del capillare del
glomerulo (che prende il nome di
ltro glomerulare) è fenestrato poi
vi è una lamina basale e sopra a
questo ci sono cellule dette
podociti che contengono delle
propaggini. Le propaggini sono
un po’ separate e formano il
foglietto di ltrazione che fa
ltrazione. Per ltrare ho bisogno
quindi di endotelio fenestrato con
fenestrazione di 70-100 nm. La
membrana basale glomerulare è
in parte creata dall’endotelio e in
parte dai podociti. Le due
membrane non si fondono ma si
sovrappongono nella lamina
densa. Questa membrana mi
permette di fare il rolling di
alcune cellule più grosse come i
leucociti. La lamina basale è una
rete acelllulare di
glicoproteine e
proteoglicani. I podociti
hanno pedicelli adiacenti
separati da fessure di
ltrazione larghe 20-30
nm e chiuse dal
diaframma di ltrazione.
Sono cellule
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con capacità fagocitaria e contrattile: puliscono il ltro glomerulare da complessi
immuni e residui cellulari. Con le loro capacità contrattili contribuiscono a regolare
il usso sanguigno nei capillari glomerulari. Derivano dalle Cellule Mesangiali
Extraglomerulari (Lacis Cells), poste fuori del glomerulo, nel polo vascolare e parte
dell’apparato iuxtaglomerulare
• tubulo prossimale che esce dalla capsula di bowman che si occupa del
Riassorbimento del 65% ultra ltrato
• ANSA di Henle che nella sua parte ascendere va nel tubulo distale che si
occupa del riassorbimento del 25% dell’ultra ltrato
• dotti collettori che vanno alla pelvi renale che si occupa del 4% del
riassorbimento dell’ultra ltrato
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Il tubulo contorto prossimale riassorbe 65% di acqua concentrando di più il
ltrato.
Il tubulo prossimale nella super cie apicale ha tanti microvilli che assorbono
acqua. Le cellule dello strato basale non sono piatte ma hanno delle escrescenze
che buttano fuori acqua in un altra zona detta interstizio renale dove ci sono i
capillari peritubulari che avvolgono tutto il tubulo e permettono di reimmettere
l’acqua recuperata dai microvilli nel sangue. Con il riassorbimento dell’acqua vi è
anche assorbimento di sodio tramite delle pompe Na/Cl con spesa di energia da
parte di ATP prodotto dai mitocondri che in questa zona sono tanti. Il
riassorbimento di acqua è sale è dovuto al mantenimento di un costante ambiente
isosmotico evitando shrinking o swelling. Le pompe del tubulo distale si possono
aprire e chiudere perché dipendenti dal sistema RAAS. Il sistema delle pompe
renina dipendente da questo sistema endocrino sono spente d’estate. L’ansa Di
Henle avendo una parete sottile permette che l’acqua esca ma viene subito
riassorbita dai capillari della parte sottile. Nella parte spessa vi è un riassorbimento
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di soluti perché l’acqua è maggiore e l’ambiente è iposmotico con il 25% di
riassorbimenti di ultra ltrato.
URETERI
Sono i collettori dei reni che portano l’urina alla vescica fanno più parte della cavità
pelvica. Sono dei tubuli muscolari che fanno scorrere urina. L’urina non scorre
come acqua in una grondaia ma a pezzi. Questo perché hanno dei restringimenti
che ne regolano il passaggio. Il primo restringimento sta all’origine nelle pelvi renali
maggiori (giunzione uteropelvica) il terzo decide quando spruzzare urina nella
vescica. Il
secondo passa
nell’incrocio tra le
arterie Iliache
interne ed
esterne. Quando
ci sono i calcoli
essi rimangono
bloccati negli
ureteri (colica
renale) il dolore è
più forte del parto
perché i calcoli si
formano dove
passano vicino a
tanti nervi. Negli
ureteri la mucosa
circolare è
esterna e la
mucosa longitudinale è esterna (al contrario dello stomaco). Gli ureteri prendono
nel maschio contatto con il dotto deferente e nelle donne con le arterie uterine.
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PELVI E PERINEO
Quando si parla di pelvi bisogna distinguere due aspetti:
Le ossa della
pelvi ci danno la
stabilità nella
marcia negli
sport e nella vita
praticamente.
Per pelvi o
cavità pelvica si
intende la cavità
con al dietro
l’osso sacro e il
coccige. Parte
dall’ultima
vertebra lombare
L5. L’osso sacro
è fatto da 5 ossa fuse e l’ultima parte
è dato dal coccige. La pelvi bisogna
distinguerla in:
Il “promontorio” dell’ileo è
detto linea arcuata che
arriva no al tubercolo
pubico. Lateralmente
osserviamo una strutta
detta acetabolo sul quale
si articola il femore (che ha
una forza con cui si lega di
450 joule) posteriormente
nella formazione del
cingolo troviamo l’osso
sacro e la L5 e il coccige.
La parte promontoriale del
sacro si articola con ileo.
Vi sono dei legamenti che
la rinforzano, la
stabilizzano e che reggono
il sacro e tra strutture
ossee formano 5 forami.
La natura però non ha
pensato alla L5 che può
slittare in avanti e portarsi
con se il nervo sciatico. I
legamenti sono:
sacroiliaco, sacrospinoso
(spina iliaca),
sacrotuberoso e la
membrana otturatoria
dove ci sono due muscoli
superiore ed inferiore
importanti per il
movimento e la
defecazione
rispettivamente. I
legamenti del cingolo
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osseo evitano il
ribaltamento ossia
la rotazione
all’indietro e la
disarticolazione
con L5 ed evitano
che cada in avanti
il sacro. Le ossa
pelviche sono
diverse tra uomo e
donna, si dice infatti che il cingolo pelvico è dimor co. Le di erenze principali sono
l’angolo del pube >90° nella donna e <90° nell’uomo. L’entrata superiore del
cingolo pelvico è più
grande e tondeggiante
nella donna quella
maschile è più piccola
e a cuore. Le pelvi
femminili sono di 4 tipi
diversi: androide
(piccola per il parto
per di coltà a far
incuneare la testa)
ginecoide (migliore per
il parto) antropoide e
platipelloide. Le
di erenze nella forma
sono più etniche.
Se noi tratteggiamo
una Linea virtuale
dall’osso
sacro alla
sin si pubica
a forma di C
creiamo la
linea
terminalis o
innominata
che ci fa
capire che
sopra c’è
l’addome e
sotto c’è la
pelvi. Parte
dell’ileo
superiore sta
nell’addome (
è detta pelvi
falsa) e
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abbraccia le anse intestinale. È coincidente con la linea arcuata e sopra essa c’è
l’addome e sotto la pelvi. La cavità pelvica vera è completamente circondata dalle
ossa; quella falsa ha anteriormente parete muscolare e alcuni visceri e lateralmente
ossa. La cavità pelvica vera circondata da ossa, ha un’apertura superiore ed
inferiore. Lateralmente tra sin si pubica e sacro tirando una linea dal promontorio
(parte più alta del sacro) alla sin si delineamo la pelevic brim (stretto superiore
della pelvi) dove passa il vertice della testa del feto. Tra la parte inferiore del
coccige alla sin si c’è una linea immaginaria che è lo stretto inferiore della pelvi ed
è l’uscita. Nello stretto superiore fondamentale per far uscire il bambino, ci deve
essere in angolo di 50/60° che si crea in maniera immaginaria dal piano coronale
dell’ileo al pelvic Inlet (entrambi immaginari). Lo stretto inferiore posteriormente
non ha solo ossa come l’entrata ma ha legamenti quelli sacrotuberosi e nel
momento in cui si indova il bambino con una testa grande questi legamenti si
allungano un po‘. La posizione di ingresso del bimbo è laterale e poi alla ne
perpendicolare.
Il piano che passa attraverso l’illeo ossia l’entrata superiore è obliquò rispetto al
piano coronale. Inoltre vi sono strutture legamentose come legamento
sacrotuberoso
C’è un pavimento e delle pareti. Il peritoneo è il tetto. I muscoli striati che formano
pareti e pavimento pelvico delimitano una cavità a concavità interna. A causa di
questa concavità i
muscoli del pavimento
contribuiscono a formare
in parte anche le pareti
della cavità. Il peritoneo è
il tetto ed è come un
lenzuolo sulla cavità
pelvica.
Il muscolo coccigeo o
ischiococcigeo (ha un
tendine nella tuberosita
ischiatica e un tendine al
coccige) il muscolo
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otturatore che ottura il forame tra pube e
ischio; e muscoli elevatore dell’ano fatti dai
muscoli puborettale, pubococcigeo e
iliococcigeo. È quello che impedisce alle
feci di cadere e possiamo controllarlo. È un
muscolo in parte striato quindi è volontario
ma per la tonicità ha un controllo
autonomo. Il muscolo elevatore dell’ano
forma, con la fascia del muscolo elevatore
interno, un arco tendineo. Questi partono
dalle ossa pubiche di dx e sx e vanno a
contattare altre strutture alcuni connettono
due ossa e il puborettale si connette con la
onda del retto. La loro interazione forma
iati: uno anteriore che viene chiuso dai
Muscoli Perineali Profondi (Diaframma
Urogenitale) attraverso cui passano l’Uretra
e la Vagina e uno posteriore che viene
chiuso dal passaggio del Canale Anale e
forma lo S ntere Anale Esterno; entrambi
sono detti elevatori. Questi tre muscoli
hanno un epimisio (capsula connettivale di
collagene di protezione) e si intendinano
formando un tendine
grande detto arco
elevatore dell’ano.
Inferiormente
osserviamo un
particolare
interessante. Il
muscolo puborettale fa
un arco che va da
pube a pube; il
pubococcigeo e
iliococcigeo si innestano
sul coccige e formano tecnicamente il muscolo elevatore dell’ano. Il muscolo
otturatore fa si che si vedano i forami. Forame anale e forame dell’uretra(il
piriforme serve per la postura) e l’otturatore forma il pavimento pelvico. Sotto
questi muscoli abbiamo il perineo e sopra la pelvi. L’arco tendineo fa si che quei 3
muscoli convergono nell’ischial spine. Lo iato anteriore viene chiuso dai muscoli
perineali profondi e ci passano uretra e vagina lo iato posteriore è chiuso dal
passaggio anale e forma lo s ntere anale. Il muscolo puborettale viene chiamato
onda che tira l’ano che è contratto. Il muscolo elevatore dell’ano si protrae alla
vagina potendo causare la vaginite e attorno a uretra grazie alla quale possiamo
fare minzione. (Nel maschio il muscolo elevatore regge anche la prostata. La
caduta di questi organi è detto prolasso)
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Visceri pelvici:
Vescica e rettò sono comuni. Nella donna c’è la vagina e cervice uterina e uretra
con forma speci ca. Nell’uomo c’è l’uretra, prostata e scroto. L’utero
embriologicamente
nell’uomo si è involuto.
Retto
Apparato femminile
Utero, tube di
falloppio che si
connette all’utero e
mbrie che
circondano l’ovaio e
in ne la vagina.
Cervice e vagina sono
tirati dai legamenti
mentre il corpo
dell’utero, può
muoversi. Quando il
corpo dell’utero va
verso la cervice c’è la
retro essione
dell’utero che non è
normale. Il peritoneo
cade giù su utero tube
e ovaio chiamato
legamento largo
bucato tra tube e
ovaio per lasciare il
passaggio. Il
legamento largo viene
chiamato meso e in base a ciò che ricopre abbiamo il mesometrio sopra l’utero,
mesovario sopra ovario e mesosalpinge sopra le tube
Dal latino uter o dal greco ystera ( isteritomia operazioni mediche con istero) sta al
di sopra della vescica (Antero verso) ma non è sso solo la cervice uterina lo è
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perché vescica e rettò possono essere pieni. Esso disegna attraverso il peritoneo
due recessi (vescico uterino tra vescica e utero; retto-uterino ossia tra rettò e utero
e qui cadono i liquidi peritoneali etc in posizione supina) tube e ovaio sono dietro
all’utero e spostate verso l’alto. Il peritoneo si stende sopra l’utero e prende il
nome di legamento largo e si divide in mesi: mesoovario, mesosalpinge e il
mesometrio. Il mesoovario è bucato così che le mbrie possono catturare l’ovulo.
L’ovaio presenta Il suo meso che lo ssa e lo mantiene in quella posizione ma non
lo ricopre tutto infatti le cellule mesoteliali del peritoneo si continuano con quelle
dell’epitelio germinativo; c’è una estro essione che lo mette in collegamento con
le tube. Ha un legamento ovarico che lo mette in contatto con la tuba soprastante
e lo tiene vicino all’utero. Esso produce gli ovuli e il mesovario si fonde con l’ovaio.
Le mbrie delle tube uterine si spostano sopra all’ovaio.
Apparato maschile
L’apparato maschile si compone di, deferente, vescichette seminali, prostata e
ghiandole bulbouretrali o del Cowper.
La prostata
presenta
anche il
passaggio per
i nervi
cavernosi
diretti verso il
pene che
passano nel
plesso
nervoso
prostatico, la
loro
preservazione
deve assicurata durante gli interventi di prostatectomia. La prostata presenta 5
zone funzionali. Le zone periferica e anteriore. La zona periuretrale che sta attorno
all’uretra. Una transizionale (non produce succo prostatico), zona centrale dove si
immettono i dotti eiaculatori e la zona periferica piena di ghiandole che producono
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succo prostatico. Queste zone sono importanti perché si può incorrere in 3
patologie ossia prostatite (infezione della prostata di cile da curare perché i
farmaci arrivano con di coltà) gli anziani so rono l’ipertro a prostatica che si
sviluppa nella zona periuretrale/centrale (ingrandimento) o il carcinoma della zona
periferica (tumore comunissimo che ha la capacità di metastatizzare ovunque)
l’ipertro a fa si che l’uretra si schiacci e la pipì esce a gocce e si può comprimere
anche il dotto deferente e avere eiaculazione precoce. Se c’è il carcinoma si può
toccare posteriormente la prostata con una esplorazione rettale. Se la consistenza
è dura come l’osso della mano c’è il carcinoma se ha la consistenza della mano
non c’è. Per i controlli c’è il PSA analisi del sangue che cerca l’antigene prostatico
e se è alto c’è di solito carcinoma e più raro ipertro a. La prostata ha 30-50
ghiandole tubuloalveolari producono una secrezione leggermente acida
contenente numerosi composti necessari per la motilità degli spermatozoi: calcio,
zinco, acido citrico, fosfatasi acida, albumina e il “Prostatic Speci c Antigen”
(PSA). Il PSA è un enzima in forma di glicoproteina che aiuta a mantenere il liquido
seminale nella sua forma liquida. La secrezione prostatica rappresenta circa il 30%
dell’eiaculato. Il Velo di Afrodite è una zona fondamentale della prostata formata da
nervi motori del pene che stimolano i nervi cavernosi del pene nervi sensitivi che
sono adesi alla prostata e se durante operazioni vengono tranciati l’uomo non ha
più piacere sessuale. Il PSA è un prodotto della prostata aiuta a dare alcalinità al
succo prostatico e in base ai suoi valori e quantità. Il perineo sta al di sotto dei
muscoli profondi e super ciali del diaframma pelvico. Il perineo è fatto da due
triangoli
infatti ha
forma a
losanga:
triangolo
anteriore
urogenitale
e l’angolo
anale che
ospita l’ano.
La
membrana
perineale è
una
robusta lamina brosa, di forma più o meno triangolare, che si estende
nell’arco pubico tra i rami ischiopubici. La base diretta posteriormente è attaccata
centralmente al corpo perineale, mentre superiormente si attacca alla fascia
endopelvica e inferiormente allo strato membranoso della fascia
super ciale del perineo dietro il muscolo perineale super ciale trasverso.
L’apice diretto anteriormente, appiattito e ispessito, forma il legamento perineale
trasverso. Il suo bordo libero posteriore presenta un’ispessimento detto corpo
perineale che è una importante CONDENSAZIONE CONNETTIVALE presente nel
bordo libero della Membrana Perineale che o re attacco ai muscoli perineali e allo
S ntere Esterno dell’Ano. E’ anche un elemento di stabilità per la parete posteriore
della Vagina. Durante il parto questa struttura potrebbe essere lesionata Viene
indicata anche con altri nomi: aponeurosi perineale, strato super ciale
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del legamento triangolare, legamento perineale di Carcassonne, fascia
diaframmatica urogenitale inferiore, strato super ciale (o inferiore )
del diaframma urogenitale, legamento triangolare di Colles. Essa è formata dai
muscoli perineali profondi . La fascia perineale profonda o di Gallaudet è formata
dai muscoli perineali profondi. La funzione del perineo è di sorreggere e
compartimentalizzare
(quello che succede a
livello urogenitale
rimanga lì es rottura
uretra la pipì non
nisce da nessuna
parte perché le fasce
perineali isolano tutto
e vengono dalle fasce
di scarpa
dell’addome che si
chiamerà
diversamente che poi
nirà nella coscia.
Nello scroto e nel
pene ha nomi
diversi ma la
derivazione è
quella).Tra queste
fasce passa un
nervo importante
detto nervo
Pudendo che ha
fasce simpatiche
fi
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e parasimpatiche (erezione pene e clitoride) ha fasce sensoriali e somatiche (per
minzione e defecazione). Il nervo pudendo con l’arteria e la vena pudenda
contenute nel canale di Alcock si trovano nella fossa ischio-anale. Essa presenta
dei limiti: medialmente c’è il muscolo elevatore dell’ano; lateralmente il muscolo
otturatore interno; inferiormente il muscolo trasverso profondo; posteriormente il
muscolo grande gluteo.
Sistema endocrino
Splancnoanatomia (tutto ciò che non è sistema nervoso)
Ampli cazione dell’e etto ossia ormoni hanno e etto a cascata che fanno si che
dall’ipotalamo venga prodotto un altro ormone a valle
Gli organi primari sono: la tiroide nel collo, le ghiandole surrenali, il timo e il
pancreas endocrino e ciclo ovarico e testicolo. Alcune sostanze detti interferenti
endocrini ossia sostanze chimiche esogene che introdotte nel sangue possono
bloccare o mimare gli ormoni provocando e etti biologici indesiderati (es la luce
blu del telefono fa si che si modi chi l’equilibrio melatonina-serotonina; ancora il
PM10, o zinco o cadmiò che ci sono nell’ambiente possono impattare su
ghiandole come la tiroide etc o anche detergenti che fanno si che le donne che li
usano siano più esposte a malattie autoimmuni e comunque abbiano piu fenomeni
di apoptosi)
IPOFISI: è una escrescenza che esce sotto al cervello. Anche se sta nella scatola
cranica non ha tessuto cerebrale e sta vicino all’ipotalamo che è parte
dell’encefalo. L’ipo si è una ghiandola. L’ipo si ha 3 porzioni: posteriore,
intermedia e anteriore. La pars intermedia nell’uomo è pochissimo rappresentata
perché quegli ormoni non servono tanto a noi umani quanto ad alcuni animali
inferiori. La neuroipo si ossia parte posteriore ha caratteristiche cerebrali e
comunica con l’ipotalamo mentre l’adenoipo si (adeno signi ca ghiandola in
greco) è la ghiandola vera e propria. Istologicamente uno ha epitelio ghiandolare
mentre la neuroipo si epitelio cerebrale. L’ipotalamo comunica con l’ipo si tramite
le RH e le RIH rispettivamente releasing e inibitore. L’adenoipo si produce gli
ormoni tutti quanti insieme ma in concentrazioni diverse:
GH = 50% (crescita delle ossa, metabolismo nel fegato per indurre anabolismo)
ACTH= 20% (ormone che stimola il surrene a produrre cortisolo prodotto dalle 5
alle 9 del mattino che attiva il corpo)
PRL = 20% (prodotta anche nel maschio. Nell’allattamento viene prodotta alla
vista del bambino)
TSH= 5%
EPIFISI, è una ghiandola che regola il sonno e la veglia. Sta sopra al l’ipo si ed è
chiamata epitalamo ed è diversa da ghiandola pituitiaria anche se erroneamente
vengono confuse. E' uno dei centri dell'organizzazione circadiana dell'organismo:
con la comparsa della oscurità i pinealociti producono l'ormone Melatonina
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che si riduce in prossimità del risveglio, regolando il RITMO CIRCADIANO
SONNO-VEGLIA La Melatonina viene sintetizzata dalla Serotonina. La melatonina
è un ormone antagonista degli ormoni gonadotropi-ipo sari ostacolando la
maturazione sessuale: soprattutto negli animali è uno dei principali responsabili
delle variazioni stagionali dell'attività sessuale stagioni di buio = poca riproduzione
stagioni di luce = più riproduzione
Essi sono ormoni anabolizzanti. Il T3 è più potente del T4. La tiroide è l’unica
ghiandola endocrina che accumula grandi quantità di ormone in forma inattiva
all’interno di compartimentò extra cellulari chiamati follicoli. Il T4 può essere
convertito in T3 per rimozione di iodio. Essi agiscono sulle cellule nervose e
muscolari senza questi ormoni nei bambini non c’è crescita cerebrale. L’ormone
tiroideo è in regolazione con il GH infatti l’assenza di uno comporta l’inibizione
dell’altro.
cellulare
Nella tiroide ci sono le cellule C che producono calcitonina e sono diverse dalle
cellule follicolari che producono T3 e T4. La calcitonina entra in una triade che
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serve alla regolazione del calcio e del fosfato. È ipocalcrmizzante e
ipo sforemizzante. Abbassa i livelli ematici di calcio inibendo la decalci cazione
(inibizione osteoclasti; osteoblasti produzione tessuto osseo; osteoclasti nelle
lacune di Howship secernono acidi ed enzimi proteolitici e servono al
riassorbimento del tessuto osseo; osteiti rimodellamento del tessuto osseo) e
favorendo l’ossi cazione (attivazione osteoblasti). Aumenta l’assorbimento di
calcio dall’intestino al rene. Il controllo della secrezione di calcitonina dipende dai
livelli ematici di gastrina, calcitriolo, estrogeni e calcio. Il paratormone aumenta il
livello di calcio.
I tirerociti contengono un laghetto con una sostanza detta colloide (ossia un mix di
tireoglobulina, tirosine, tironine e iodio disciolti in acqua) che inattivano le T3 e T4.
Quando questi laghetti si prosciugano questi sono rilasciati. La tiroide ha bisogno
di iodio per i suoi due ormoni T3 e T4. TSH dall’ipo si fa si che la tiroide produca
ormone tiroideo. Lo iodio si può assumere per respirazione ad esempio dal mare o
dal sale iodato. Quando il sale non viene assunto, si forma il gozzo nodulare
perché la tiroide inizia a iperproliferare e può essere anche un segno di carcinoma.
Chi ha il gozzo solitamente ha anche l’esoftalmo occhi fuori per l’ipertiroidismo e
sono anche molto attive metabolicamente. Con una scintigra a si può capire se
c’è un carcinoma maligno. Se te la tolgono puoi usare dei farmaci (eutirox) per
prendere ormoni dall’esterno e ti tolgono anche spesso le paratiroidi e devi
prendere un altro farmaco per avere il paratormone. La tiroide è esposta infatti le
radiazioni facilmente la colpiscono e provocano tumore.
Cellule ossi le disposte in agglomerati, con nucleo più piccolo e citoplasma molto
eosino lo. Non producono ormoni vengono considerate come uno stadio
funzionale delle cellule principali. Il
loro numero aumenta con l’età
SURRENE: sopra ai reni e hanno contatto con la vena cava e con rami dell’aorta.
Hanno dei rami surrenalici. Il ramo del surrene di Dx dall’aorta mentre quello di sx
dalla renale di sinistra. Se lo taglio noto che ci sono due tipi di cellule diverse.
All’interno troviamo una midollare che produce adrenalina e all’esterno una
corticale. La corticale si divide in 3 zone: glomerulare (aldosterone), fascicolata
(cortisolo) e reticolata (androgeni). Ognuna di queste zone produce un ormone
diverso in concomitanza l’una con l’altra. Le arterie surrenali sono o lunghe o brevi.
Le lunghe dall’aorta e le brevi dalle renali (ma principalmente a Sx) questo succede
poiché alcuni tipi di cellule hanno bisogno di irrorazione a pressioni diverse. I rami
dell’aorta irrorano la corticale mentre quelli corti maggiormente la surrenale. La
di usa rete capillare surrenalica che va dalla corticale alla midollare fa in modo che
grandi quantità di cortisolo entrano a contatto con la midollare. Questo sarà
funzionale per l’adrenalina prodotta sempre qui. Quando siamo stanchi i livelli di
cortisolo sono bassi e dobbiamo dormire. L’adrenalina è utilizzata dal simpatico.
FSH e LH prodotti dalla ipo si hanno come bersaglio l’ovaio. FSH prodotto nella
fase ovulatoria con formazione della cellula uovo (nei primi 14 gg viene prodotta
tanta FSH) LH Invece fa si che il corpo luteo non si stacchi. Il follicolo mentre si
produce, rilascia estrogeni. Quando il follicolo diventa corpo luteo LH fa produce
progesterone. Quando LH cala, c’è lo sfaldamento del corpo luteo con
mestruazioni. Se non voglio rimanere in cinta si prende la pillola estoprogestinica
che fa si che ci sia una retroazione dell’ipo si che si blocca. (Fino al corpo luteo:
FSH estroginico; LH progestinico e si mantiene attivo nella gravidanza)
-comuni: intervertebrale e
zigapo seale;
Servono perché se si infetta una zona del collo quella infezione rimane lì (es la
faringite rimane nel faringe non va nel laringe). Le fasci si dividono in fasce
super ciali sottile strato di tessuto connettivo sottocutaneo con grasso, nervi e
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vasi cutanei e, anteriormente, il muscolo Platisma che provocano con l’età le rughe
nelle donne perché un po’ prolassano. Fasce cervicali profonde che sono 3 e
hanno 1 guaina:
Il collo presenta tanti linfonodi posizionati scendendo sotto la mastoide sulla linea
dello smc e sotto la mandibola e sopra la clavicola. Il digastrico è sotto il mento e
ha due corpi del muscolo che si articolano su due altri muscoli diversi ed è
connesso ad una zona del cervello al sistema limbico ossia il sistema delle
emozioni (quando piangiamo muoviamo il mento). Nel triangolo submandibolare
[Pavimento: M. Miloioideo; Tetto: M. Platisma; CONTENUTO: Ghiandola
Sottomandibolare (Gh. Salivare, occupa gran parte del triangolo) Linfonodi
Submandibolari (drenaggio da cavità orale) Nervo Ipoglosso (Innervazione motoria
lingua) Arteria e Vena Faciale (parte del loro percorso da/verso il volto)] ci sono
delle ghiandole sottomandibolari che sono ghiandole salivari, ai lati delle orecchie
ci sono le parotidi e delle ghiandole minori nel palato che concorrono tutte a
formare la saliva. Nel triangolo submandibolare quindi quello formato dal digastrico
troviamo dei nervi che vengono direttamente dal cranio. Infatti la faccia il cranio e
la mandibola è controllata dai nervi
cranici. Nel triangolo
submandibolare c’è il nono nervo
cranico ossia l’ipoglosso che innerva
lingua (glosso) il laringe. Contiene
vari rami sia motori che sensitivi che
autonomi. (Nervo trigenico è
sensitivo del viso) poi qui passa
anche il nervo accessorio qui in
questo triangolo arrivano anche
nervi toracici. La parte anteriore del
collo ossia il triangolo muscolare
super ciale contine strap muscles
che sono un gruppo di muscoli
SOTTOIOIDEI avvolti dalla Fascia
Pretracheale e coprono la Tiroide, la
Trachea e l’Esofago. Hanno la
funzione di abbassare lo Ioide e la
Laringe (per la FONAZIONE). Il
triangolo muscolare profondo
contiene tiroide, trachea, laringe ed
esofago. Il triangolo posteriore (nella
parte laterale del collo) è fatto dal
triangolo occipitale e succlavio divisi
dal muscolo omoioideo. Il triangolo occipitale è fatto da: Pavimento: Mm.
Splenio, Elevatore Scapola, Scaleno Medio e parte Anteriore Tetto: fasce Collo,
parte Platisma; CONTENUTO: Vena Giugulare Esterna (parte) Nervo Accessorio
(Nervo Cranico XI per Mm. Trapezio e SCM) Rami Cutanei Plesso Cervicale N.
Piccolo Occipitale N. Grande Auricolare N. Cutaneo Cervicale Trasverso N.
Sopraclavicolare Linfonodi Cervicali Plesso Brachiale (parte).
Nel triangolo succlavio: Pavimento: prima costa e prima digitazione M. Serrato Ant.
Tetto: fasce collo, parte M. Platisma CONTENUTO: Vena Giugulare Esterna (parte)
Art. Succlavia (3° parte) Art. Soprascapolare Plesso Brachiale (parte) Linfonodi
Sopraclavicolari
Nel triangolo carotideo abbiamo: Guaina Carotidea (A. Carotide Comune e Interna,
V. Giugulare Interna, N. Vago) Nervo Ipoglosso (Innervazione motoria lingua) Nervo
Accessorio (N. cranico XI per Mm. Trapezio e SCM) Tronco e Gangli Simpatici.
Nella regione posteriore del collo c’è lo scalpo che è la parte muscolare che si
estende sopra al cranio. Questa Regione (NON Triangolo) ha come limiti la
Protuberanza Occipitale Esterna, il processo spinoso della 7° Vertebra Cervicale e i
bordi anteriori del M. Trapezio.
La radice del collo, corrisponde alla Apertura Toracica Superiore. Vi sono diverse
importanti strutture: VASCOLARI (Carotide Comune, Succlavia, Giugulare Interna,
Vv. Brachiocefaliche….) NERVOSE (Vago, Ricorrenti vagali, Frenico, tronco
Simpatico e parte del Plesso Brachiale) LINFATICHE (Dotto Toracico)
Nella radice del collo ci sono l’arteria succlavia e la carotide. Poi c’è la
brachioencefalica che si tu a nel cuore(giugulare+succlavia che si uniscono). La
carotide a C4 si divide in interna che irrora il cervello e alcune zone della faccia e
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carotide esterna che irrora la faccia e il cranio. 2 gruppi (sopraiodiei e sotto ioidei)
di muscoli con 4 muscoli ciascuni ci fanno rispettivamente deglutire e parlare.
ARTERIE: dall’arco
artico la carotide
si biforca a livello
di C4 in interna
ed esterna e si
biforca sia nella
parte destra che
sinistra. La
carotide esterna
irrora faccia e
scalpo. Ha 4
rami, anteriore,
mediale,
posteriore e
terminali. Alla
biforcazione ci
sono delle zone
molto particolari.
C’è il seno
carotideo e il
glomo carotideo
che misurano la
pressione
sanguigna e di
CO2. Il seno
carotideo è un
barocettore che
controlla che il
sangue arrivi con
la giusta
pressione al
cervello e se non
arriva bene
sveniamo così
quando siamo
per terra stesi le pressioni di tutto il corpo si equivalgono. Il glomo invece è più un
chemocettore perché vede quanto ossigeno e anidride carbonica che arriva al
cervello. Entrambe stanno alla biforcazione. Il glomo carotideo ha dei sinusoidi
all’interno dell’arteria dove si indova un po’ Di sangue in maniera calma quindi
poca pressione per capire quanto ossigeno c’è. Questo sistema è sottoposto al
simpatico e al parasimpatico. Il glossofaringeo lo innerva. Nella “V” della
biforcazione si formano le placche aterosclerotiche che riducono il lume della
carotide diminuendo l’a uenza di sangue al cervello. Se non vanno bene si agisce
con uno stant che mi tiene aperta la biforcazione. Se questo passaggio è chiuso
più del 90% avviene ictus (ictus signi ca non sangue al cervello). Le due carotidi di
abbracciano a livello orbitale stenoide etc comunque al livello del viso creando
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anastomosi. Questo
per via retrograda
permette che la
carotide esterna porti
sangue al cervello è
un po’ di cervello si
riesce ad irrorare.
L’arteria succlavia
che esce dall’arco
aortico, a dx è legata
con la carotide, quasi
la carotide esce da
essa. Può capitare
che il sangue ogni
tanto vada più nella
succlavia che nella
carotide. (Sintomo
del furto della succlavia che può essere motivo di ictus perché prende 80/90% del
sangue e alla carotide rimane 10%). Lirrorazione del collo è sia succlavica che
carotidea. Le arterie vertebrali a livello di C6 entra nella scatola cranica e forma
l’arteria basilare che forma il circolo del Willis assieme alle carotidi e irrorano il
cervello.
I linfonodi cervicali sono sia super ciali che profondi quelli di dx drenano nella
parte toracica mentre quelli di sx drenano nella brachioencefalica. I linfonodi del
collo gon sono un carattere prognostico negativo. I linfonodi non vanno confusi
con le ghiandole del waldayer che si chiudono ad anello dal naso no a giù la gola
e ritornano su e comprendono le tonsille, le adenoidi (dietro al naso) quindi le
coane ossia le cavità nasali che mettono in comune bocca e naso e l’istmo delle
fauci ossia il passaggio tra bocca e faringe. Linfatico del collo: Parlando del collo è
importante prendere in considerazione il suo sistema di drenaggio, infatti presenta
una grande quantità di linfonodi (quando si ha ad esempio una tonsillite è facile
percepire l’ingrossamento dei linfonodi del collo). Questi sono posizionati a livello
dello sternocleidomastoideo, nella parte al di sotto della mastoide scendendo la
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linea del trapezio, a livello della clavicola, poi ci sono dei linfonodi sottomentonieri
che seguono tutta la linea della mandibola e in ne sono presenti al davanti
dell’orecchio. Si può pensare al loro posizionamento come se fosse una barriera,
infatti si tratta di una zona che va particolarmente controllata. La maggior parte di
questi linfonodi drenano al livello della brachiocefalica ed è importante ricordare
che quelli di destra hanno un sistema di drenaggio proprio. Questi linfonodi
possono essere attaccati dal virus della mononucleosi che va proprio ad indovarsi
in quest’ultimi andandoli ad ingrossare e poi lasciandoli sensibili anche per mesi;
anche tumori
come il linfoma
vanno ad
attaccare
soprattutto i
linfonodi del
collo. I
linfonodi
possono
essere sia
super ciali che
profondi e non
vanno confusi
con altre
ghiandole
chiamate
anello del
Waldeyer che
servono a
protezione di
quello che si mangia in quanto potrebbe presentare batteri; questo anello parte dal
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naso arrivando no alla gola ed è costituito dalle tonsille e dalle adenoide e sono
delle strutture simili a quelle linfonodali piene di linfociti e di cellule dell’immunità.
CRANIO
Il vertex è la parte più superiore della testa. Per quanto riguarda la forma del
cranio, insieme allo sviluppo dell’encefalo, è una delle cose che si è modi cata
maggiormente in seguito all’evoluzione. Il termine “cervello” indica tutto ciò che è il
SNC quindi anche il midollo spinale, “l’encefalo” è invece solo il contenuto della
scatola cranica, SNC indica quindi appunto encefalo e midollo spinale. Quando si
parla di cranio, lo si suddivide sia da un punto di vista scheletrico che viscerale, in
neurocranio, la parte contenente l’encefalo, e splancnocranio/viscerocranio,
racchiude il volto e tutto ciò che non è nell’encefalo, cioè tutte quelle ossa che
concorrono per formare il volto. Si tratta di due tipologie di ossa diverse e due
conformazioni che provengono embriologicamente da punti diversi.
Le giunzioni del neurocranio non sono articolazioni vere e proprie, sono infatti delle
suture in cui c’è solamente una minima possibilità di movimento.
Come nel caso del bacino, anche dalle ossa del cranio si possono comprendere
molte informazioni dell’individuo come il sesso e l’evoluzione; ed è proprio l’osso
frontale che presenta la maggior parte delle diversità tra maschi e femmine e nelle
diverse etnie. Si tratta di millimetri di di erenza, di minimi spostamenti nelle ossa
che però vanno a modi care il volto, generando ad esempio l’allungamento
dell’occhio asiatico o la prominenza del naso di etnia nera.
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NEUROCRANIO
La struttura ossea è poi ricoperta da periostio, il quale si trova sia al di sopra della
parte compatta esterna, sia al di sotto della parte spongiosa.
Subito al di sotto della parte spongiosa ci sono le vene diploiche, che raccolgono il
sangue proveniente dell'osso cranico, e le vene emissarie che attraversano la
parte spongiosa dell’osso e con uiscono con i seni venosi durali.
Noi abbiamo 3 meningi, quella più esterna è la dura madre dove sono presenti le
vene emissarie. In questa immagine è ben visibile come le vene diploiche
con uiscono nelle emissarie, che a loro volta con uiscono nei seni della dura
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madre (quei piccoli laghetti).
Nel loro insieme le ossa del neurocranio formano due tipologie di strutture:
- volta cranica, una struttura convessa la cui parte superiore forma il cosiddetto
calvario, le ossa sono inoltre unite dalle suture craniche.
Tra splancnocranio e neurocranio c’è una netta divisione, data anche dal fatto che
ci sono delle articolazioni tra l’una e l’altra. La parte più fragile del volto è a livello
orbitale cioè il punto di articolazione tra il neurocranio e lo splancnocranio. Un altro
punto particolare fragile è quello del condilo mandibolare, punto in cui la
mandibola va ad articolarsi con l’osso temporale.
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Un cranio può dividersi in base agli assi e a volte possono esserci delle di erenze,
in quanto può non esserci simmetria tra le ossa nella loro sutura. Ciò accade per
vari motivi tra cui genetici, in alcune malattie genetiche infatti la migrazione di
organi, tessuti e cellule in certe zone interferisce con la forma del viso. In altri casi
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è possibile che eventi successivi alla nascita, come una caduta di un neonato,
generi malformazioni del cranio.
Nella base cranica ci sono 3 fosse, anteriore, centrale e posteriore, ognuna di esse
serva a qualcosa, forami,
Lo strato connettivo lasso L permette una mobilità degli strati superiori rispetto al
più rigido Pericranio. Questa lassista del tessuto fa in modo che i lembi di una
ferita dello scalpo rimangano distanti.
SPLANCNOCRANIO
È la regione che ci rende animali sociali, attraverso il viso e la mimica facciale è
possibile comunicare più delle parole. Abbiamo 23 espressioni base (le lettere
dell’alfabeto sono 21) e attraverso la combinazione di esse è possibile comunicare.
Ciascuno di noi ha delle piccole di erenze di forami nello splancnocranio, che
cambiano anche nel corso della vita.
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ORBITA
È sicuramente il forame più conosciuto, tantissime ossa e tessuti concorrono per
costituire l’orbita in uno spazio piccolissimo. Essa è circondata da strutture cave
quali seno mascellare e seni frontali, i quali servono ad ammortizzare il peso
dell’encefalo e soprattutto colpi esterni. Se ci fosse tutto osso, qualsiasi colpo e
qualsiasi vibrazione in quella zona si trasferirebbe direttamente all’encefalo.
NASO
Il naso è la struttura più vicina all'encefalo che ci sia, già sopra l'osso etmoide
infatti troviamo materia grigia. Il vomere è quella parte ossea del naso che serve a
dividere le due narici. Abbiamo 3 turbinati del naso, e ciascuno di essi serve a far
incuneare aria in punti precisi. Le incisure presenti tra un turbinato e un altro
servono per far entrare l’aria nella faringe e poi nella trachea, sono presenti anche
altri forami che fanno arrivare aria in altre zone come nella mascella e nel frontale;
infatti nei cosiddetti seni mascellari e seni frontali è presente aria.
La sinusite è l’in ammazione di questi seni, è solitamente dovuta all’aria che
ristagna e non riesce a uscire per diversi motivi, provocando dolore a livello
temporale o di tutto il volto perché appunto comprende tutte queste strutture.
L’epitelio del naso è molto simile all’epitelio della parte superiore della trachea, si
tratta di un epitelio ciliato il quale ha il compito di catturare il pulviscolo che non
deve entrare all’interno del corpo; il naso è il primo ltro dell’aria che immettiamo.
Lo stesso epitelio è presente nei seni paranasali, un epitelio contenente mucosa e
cigliato. Dal naso e dai seni paranasali è come se ingoiassimo dell’aria, la quale va
a nire nella parte posteriore della bocca, la rinofaringe; questa è una zona al di
sopra del naso e al di sotto della bocca in cui passa sia aria che cibo, i quali
prenderanno poi strade diverse, è una zona che ha una doppia funzione. Il naso è
anche il drenaggio dell’occhio, esso infatti è uno di quei organi che non è
innervato, se avessimo un arteria sulla cornea non vedremmo niente, il nutrimento
dell’occhio proviene dalle lacrime. Il sistema lacrimale umetta la parte esterna
dell’occhio e quindi nutre la cornea; questo sistema si genera dalla ghiandola
presente sulla parte superiore dell’occhio, lo drena, continua nella caruncola e
goccia per goccia scende nel caso e in ne nello stomaco. Quando piangiamo
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infatti il naso cola perché le lacrime sono drenate all’interno del naso e nei seni
paranasali.
FOSSE TEMPORALI
Abbiamo 3 fosse temporali: fossa temporale che permette l’innesto del sistema
uditivo (al di sotto di essa), fossa infratemporale, generalmente chiamata tempia è
situata al davanti dell’orecchio, in ne la fossa pterigopalatina situata proprio al di
sotto di quest’ultima. La fossa temporale è quella che contiene l'osso temporale
ma soprattutto il muscolo temporale che permette la masticazione; ci passano
molte strutture quali la carotide esterna dalla quale partono poi le rami cazione di
tutto il volto. La fossa infratemporale è frapposta tra la mandibola (lateralmente) e
la faringe (posteriormente), zona in cui passano strutture importantissime quali
plessi muscoli vasi e nervi. Tutte le 3 fosse sono in comunicazione tra loro e anche
con altri fori e fosse del neuro e splancnocranio; per questo una lesione a livello
dell’occhio è possibile che arrivi anche a livello dell’orecchio, del naso, della
mandibola e della bocca.
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FOSSA INFRATEMPORALE
• Arteria alveolare inferiore che diventa poi arteria mentale
• Arteria boccale
• Arteria temporale profonda
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Nota: il dentista fa la puntura di anestesia proprio nella parte interna della mascella
perché proprio qui si trovano le strutture nervose che controllano tutta l’arcata
dentaria.
Fossa pterigopalatina
È una stretta fossa
posteriore al palato e a
forma di tetraedro
invertito compresa fra
tre ossa craniche:
sfenoide, mascellare e
palatino.
Inoltre, questa fossa
comunica con
tantissime strutture
diverse, in particolare
sottolineiamo la
presenza del nervo
trigemino fondamentale
per la sensibilità della
faccia. Nota: un altro
nervo importantissimi per la faccia è il nervo facile responsabile dell’attività
motoria. Un’in ammazione della zona della fossa palatina può causare un dolore
talmente forte da condurre al suicidio.
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Questa articolazione
riguarda l’estremità ossea
della mandibola, ovvero il
condilo mandibolare, che
va ad incastrarsi in un
foro, la fossa glenoidea
del temporale.
Il condilo, durante i
movimenti mandibolari,
entra ed esce da questo
foro.
Mandibola
Il
Il condilo si suddivide
in processo condilare e
testa del condilo:
quest’ultima è la parte
coinvolta
nell’articolazione
temporo-mandibolare.
Il rapporto tra
mandibola e ATM è
uguale a quello degli
arti con le proprie
articolazioni (es.
gomito). Un’alterata
chiusura dei denti può
causare uno spostamento della posizione mandibolare e della sua articolazione,
che a sua volta squilibra i rapporti con le cervicali alte e mette in funzione una serie
di scompensi neuromuscolari discendenti che possono arrivare, nei casi gravi, a
portare problemi alle ginocchia e ai piedi. Altera anche la corretta visione oculare
che può variare in base all’apertura/chiusura della Bocca
- Legamento stilomandibolare
- Legamento sfenomandibolare
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SCHEMA DEL CICLO DI UNA MASTICAZIONE.
Questo processo in realtà avviene anche ogni volta che si parla, si sbadiglia o si
apre la bocca in generale. Il condilo scivola sul disco mandibolare e fuoriesce: è un
processo delicato per le numerose strutture coinvolte. A volte succede che il
condilo esce troppo fuori oppure il legamento si incastra non permettendo al
condilo di rientrare facilmente.
BOCCA.
È l’ori zio attraverso cui gli animali si cibano, infatti è la prima parte dell’apparato
digerente e inizia con l’apertura boccale.
All’interno del
vestibolo si
trovano dei
batteri
completamente
diversi rispetto a
quelli che si
trovano nella
cavità orale,
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perché in genere nel vestibolo troviamo batteri aerobi (infatti vi è un quantitativo
maggiore di ossigeno), mentre posteriormente si trovano batteri anaerobi, in
quanto si trovano in una zona più nascosta dal passaggio dell’ossigeno.
precisamente il pollice).
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ossea in cui possiamo osservare la fossa pterigopalatina situata posteriormente
alla tonsilla palatina (un’in ammazione delle tonsille può andare ad alterare anche
le strutture che passano attraverso la fossa nei casi un po’ più gravi).
PALATO
Il palato si di erenzia in:
-palato vero o palato duro: detto così perché al di sopra si esso di trova la sua
struttura ossea per un tratto e poi prosegue posteriormente solo con una struttura
mucosa.
-palato falso o velo palatino: non ha una struttura ossea sottostante.
Deglutizione.
Il processo di deglutizione è molto ne, bisogna solo sapere che questi
nell’immagine sono i muscoli coinvolti in questo processo.
In particolare entrano in gioco otto nervi e 34 muscoli ogni volta che si deglutisce,
anche solo la saliva.
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PALATO
MOLLE.
Questa è
la
struttura
del palato
molle.
Come si
può
osservare
attraverso
le
immagini,
tra naso e
bocca
non c’è alcuna struttura ossea, ma si trova soltanto una struttura mucosa: questo
perché nel momento in cui si mangia qualcosa è importante sentirne anche
l’odore, il quale si percepisce sia dall’esterno che dall’interno, durante il processo
di deglutizione
proprio attraverso
questa zona senza
parte ossea.
Tutto questo, in
sostanza, perché il
cibo bisogna tastarlo
con il gusto e sentirlo
con l’olfatto.
Innervazione e
vascolarizzazione del
palato.
La zona del palato è ricca
di innervazioni in quanto si
trovano diversi tipi di
muscoli tra i quali muscoli
per la deglutizione, per la
masticazione, per il gusto
e per l’olfatto ecc.
Troviamo anche dei
muscoli per le ghiandole
salivari che servono a
comprimerle per far
fuoriuscire la saliva.
TONSILLE.
RAPP. ISTOLOGICA TONSILLE
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IL GUSTO.
L’organo che percepisce questo senso è la lingua, la quale possiede un certo tipo
di conformazione muscolare fortemente vascolarizzata specializzata nella ricezione
di questo senso.
Si tratta di una struttura più grande rispetto a quello che si riesce a vedere la una
visione anteriore, in quanto continua posteriormente nella parte della lingua che
prende il nome di radice, la quale poggia poi sul pavimento boccale.
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Ogni zona della lingua, inoltre, percepisce un gusto diverso. In questa immagine si
evidenziano, a destra, i nervi coinvolti nella capacità sensitiva, mentre a sinistra i
nervi coinvolti nella capacità di percepire il gusto.
IL SISTEMA NERVOSO
Il sistema nervoso è un organo elettrico, tutto dipende dalle variazioni di elettricità
prodotte dai neuroni. L’elettricità prodotta dai neuroni può essere registrata dallo
Scalpo e varia a seconda delle loro attività producendo onde diverse. Il sistema
nervoso come organo elettrico segue due grandi direzioni di ricerca che provocano
variazioni elettriche nei circuiti neuronali e producono o azioni motorie o
cambiamenti emotivi/comportamentali. Il nostro sistema nervoso ha caratteristiche
uniche e speciali fra tutti gli altri esseri viventi. Pur essendo dei Primati, il sistema
nervoso degli umani si distingue nettamente dagli altri primati. Inizialmente, molti
scienziati pensavano che tutti i cervelli di mammiferi fossero fatti tutti allo stesso
modo, con un numero di neuroni sempre proporzionale alle dimensioni del
cervello. Questo signi ca che due cervelli delle stesse dimensioni e peso
dovrebbero avere un numero simile di neuroni e simili attività cognitive. Il nostro
cervello è più grande del dovuto circa 1.5Kg.
Nei cervelli dei roditori, la taglia media dei neuroni aumenta facendo aumentare la
dimensione del cervello più velocemente di quanto aumenta il numero dei neuroni.
I cervelli dei primati acquisiscono neuroni senza che il neurone medio diventi più
grande: è un modo semplice di aggiungere neuroni al proprio cervello. L’uomo ha
più neuroni totali e più neuroni corticali rispetto a tutti gli altri Primati.
- 2 tipi di “sostanze”
- 2 tipi di cellule
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Generalità strutturali:
Anche ad occhio nudo possiamo vedere che l’intero sistema nervoso è composto
da 2 sostanze: sostanza grigia e sostanza bianca. Il sistema nervoso è formato da
2 tipi di cellule: neuroni e glia.
NEURONI
Stesso modello cellulare di base, ma di erenze nella dimensione e forma del
soma, dei dendriti e degli assoni.
La membrana ha proprietà elettriche (potenziale a riposo= -70 mV)
L’informazione passa da un neurone all’altro a livello delle sinapsi con il rilascio di
neurotrasmettitori e co-trasmettitori.
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GLIA
Abbiamo 2 gruppi principale: macroglia (astrociti e oligodendrociti),
microglia (microglia)
3. Microglia: azione
macrofagica,
specie dopo danno
cellulare
Sinaptogenesi vs Mielinogenesi
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TOPOGRAFIA DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE
3 principali generali di macrostruttura:
• 7 macroregioni
• 4 ventricoli intercomunicanti e un canale centrale contenenti il uido cerebro-
spinale (Liquor)
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Corteccia cerebrale
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L’organizzazione tissutale in Circonvoluzioni/ Solchi serve ad ampli care la
super cie della corteccia cerebrale: circa il 70% della corteccia è nascosta dentro i
Solchi.
Queste 3 importanti Scissure e altri Solchi dividono ciascun Emisfero in: 6 Lobi
Telencefalici, 4 più esterni e 2 più interni: frontale, parietale, temporale, occipitale,
(esterni), insula e limbico (interni).
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Giro fusiforme: il giro fusiforme è uno speci co giro del Lobo Temporale (Area 37)
dedicato al riconoscimento del volto umano. I suoi neuroni rispondono solo se la
corteccia visiva occipitale invia l’immagine di un volto umano ma non altre parti del
corpo o un oggetto o un animale. Vi sono associati i neuroni del solco temporale
superiore.
Il neuroni del giro fusiforme rispondono esclusivamente alla visione di un volto e tra
di loro hanno una specializzazione nel riconoscimento delle singole parti di un
volto. La loro azione è cosi speci ca che se noi mostriamo una foto di un volto
capovolto, non percepiamo più le di erenze, se è un volto reale o è stato
modi cato. I neuroni del Giro Fusiforme, quindi, non riescono a fare il loro lavoro se
il volto non si presenta in una posizione “ siologica”. L’analisi che fa il Core Center
dell’immagine di un volto è cosi speci ca da segnalare immediatamente se quel
volto appartiene ad un gruppo che riteniamo simile a se stesso (il noi) o a erisce
ad un gruppo diverso (gli altri).
1. Nel primo caso l’analisi del volto del Core Center è approfondita e i neuroni
dell’Extended Center ci danno razionalmente tutte le informazioni di rapporti avuti
con chi ci sta di fronte e ci mettiamo in posizione empatia e di ducia.
2. Nel secondo caso l’analisi del Core Center è più approssimativa (una volta
capito che è un altro non ci si interessa più un analisi ulteriore del volto), ma
immediatamente l’informazione “è un altro”, viene inviata a due speci ci nuclei
dell’Extended Center: l’amigdala (sollecita la nostra di denza, paura e
precauzione) e l’insula (reagisce con la stessa modalità con cui abbiamo un senso
di disgusto se vediamo del cibo guasto).
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VI SONO TRE IMPORTANTI TEORIE su come queste strutture lavorano, pensano e
ci fanno prendere delle decisioni cognitive e comportamentali:
- teoria dei 3 cervelli in uno avanzata negli anni ’60 dal neuro siologo mcLean che
divide l’encefalo in 3 parti ciascuna con speci ci compiti:
1. Reptilian brain
2. Lymbic system
3. Neocortex
Un esempio dell’attività
che risiede nel «Reptilian
Brain» è l’innamoramento
con una forte attivazione
dell’area Tegmentale
Ventrale del Mesencefalo
(VTA, Formazione
Reticolare) e del Caudato.
C’è un forte rilascio di
Dopamina. Attivazioni
simili accadono anche
nelle tossicodipendenze
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Nei casi di rigetto dal partner, la VTA continua ad essere attiva (continui a sentire
innamoramento), ma si accendono anche altre regioni del Cervello emozionale
come il Cingolo e l’Insula (senso di dolore, emotività) e il Nucleo Accumbens
(centro del calcolo, valutazione rischio vincita/perdita)
Nello sviluppo del cervello anche i circuiti della memoria si sono sviluppati per
indicarci quali sono state le azioni più e caci fatte nel passato che si possono
adattare alla situazione presente. La nostra mente è organizzata per ragionare su
CAUSALITA’: determinare in che modo le nostre azioni e le altre cause producono
e etti. Questo ha anche prodotto la decisione di vivere in una società e di adottare
delle regole di base. In ogni contesto e situazione il pensiero seleziona ciò che gli
serve e rimuovendo tutto il resto in modo da stabilire la migliore azione da fare.