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BATTITO CARDIACO

Il cuore è in grado di contrarsi da solo. Delle cellule muscolari cardiache, chiamate cellule pacemaker, sono
in grado di dare origine al battito cardiaco senza stimolazione nervosa. Il Pacemaker primario del cuore è un
nodo di cellule muscolari cardiache modificate, chiamato nodo seno-atriale, localizzato al limite tra la vena
cava superiore e l’atrio destro.

In più:

1) Nodo atrio-ventricolare

2) fascio di His (trasmettono gli impulsi elettrici)

3) fibre di Purkinje (dal fascio di His attraverso la massa muscolare del ventricolo

ARTERIE

Le pareti delle arterie sono molto spesse e sono formate da tre strati:

1) Endotelio (epitelio monostratificato


2) Tessuto muscolare liscio (permette ai vasi di restringersi o dilatarsi per regolare la pressione)
3) Tessuto elastico (permette ai vasi di resistere alle variazioni di pressione causate dalla contrazione)

CAPILLARI

Tra arteriole e venule. Il sangue nei capillari scorre molto lentamente per facilitare gli scambi di sostanze tra
sangue e fluido interstiziale.

In molti tessuti, come intestino e ghiandole endocrine, i capillari presentano fori (fenestrazioni) che li
rendono più permeabili. Durante questo processo, il sangue modifica la sua composizione di O2 e CO2.

VENE

Venule e vene raccolgono il sangue che confluisce dai capillari e lo riportano verso il cuore. Tuttavia il
sangue arriva con una pressione estremamente bassa che è insufficiente a spingerlo verso il cuore, inoltre le
pareti delle vene sono più sottili e meno elastiche di quelle delle arterie.

Per far risalire il sangue verso il cuore contro gravità, vengono sfruttate le contrazioni dei muscoli scheletrici
limitrofi. Per evitare che il sangue venga spinto nella direzione sbagliata, sono presenti valvole a nido di
rondine nelle grandi vene degli arti inferiori.

Queste valvole funzionano solo a senso unico e impediscono il reflusso del sangue.

SANGUE

Il sangue è circa l’8% del peso corporeo e circa 5-6 litri in un adulto. Si divide in plasma e in elementi figurati

Gli elementi figurati sono Eritrociti (globuli rossi), leucociti (globuli bianchi) e piastrine. La percentuale di
volume occupato dagli eritrociti si chiama ematocrito ed è di solito tra 42% e 46%.

ERITROCITI O GLOBULI ROSSI

Sono gli elementi figurati più abbondanti nel sangue, sono trasportatori di gas: trasportano la maggior parte
dell’ossigeno presente nel sangue e contribuiscono anche nel trasporto dell’anidride carbonica.

Il numero è variabile e comprende tra i 4 e i 6 milioni per mm3 di sangue; durano circa 120 giorni e se ne
piò trovare una riserva nella milza.
LEUCOCITI O GLOBULI BIANCHI

I leucociti sono più grandi e meno numerosi: in media ce ne sono 7000 per mm3 di sangue.

Hanno funzioni difensive: attaccano virus, batteri e in generale organismi estranei.

Si dividono in granulociti, linfociti (T, B e natural killer (NK)) e monociti (più grandi).

PIASTRINE

Hanno il compito di sigillare le fessure nei vasi sanguigni e iniziare la coagulazione sanguigna.

Tra le proteine coinvolte in questo processo è presente anche il fibrinogeno, una proteina di piccole
dimensioni e solubile nel plasma.

Dapprima le piastrine si ammassano nel punto della lesione formando un “tappo”, nel frattempo, il
fibrinogeno viene convertito in fibrina, che forma una rete di filamenti che trattiene il sangue, sigilla i vasi e
fornisce un’impalcatura per la formazione del tessuto cicatriziale.

EMOPOIESI

Il processo che produce nuovi elementi figurati è chiamato emopoiesi.

Si svolge principalmente nel midollo osseo, dove sono presenti cellule staminali chiamate emocitoblasti.

Questi possono creare cellule progenitrici linfoide (linfociti) e mieloidi (eritrociti e piastrine).

VENTILAZIONE

Ventilazione polmonare: continua inspirazione ed espirazione

Scambio dei gas: ossigena il sangue e lo libera dal diossido di carbonio

ANATOMIA DELL’APPARATO RESPIRATORIO

Vie aeree superiori (naso e faringe) e vie aeree inferiori (laringe, trachea, bronchi e polmoni).

L’aria entra attraverso la cavità orale e le vie aeree nasali che si incontrano a livello della faringe.

Poi passa per la laringe (anche detto organo della fonazione per la presenza delle corde vocali).

Poi arriva nella trachea, che presenta rinforzi cartilaginei a forma di anello e si divide in due bronchi, ognuno
dei quali porta a un polmone.

Polmoni  bronchi lombari  bronchioli  alveoli (circa 300 milioni e circa 70m2)

PLEURE

I polmoni sono contenuti nella cavità toracica. Ogni polmone è rivestito da una doppia membrana chiamata
pleura, la cui parte viscerale aderisce alla parete del polmone e la parte parietale aderisce alla parete
toracica. Le due pleure delimitano una cavità pleurica al cui interno è presente un fluido lubrificante.

SECREZIONI DEL TRATTO RESPIRATORIO

Il muco ha lo scopo di intrappolare particelle, detriti e microrganismi che vengono inalati con l’aria.

Il surfactante è una miscela di fosfolipidi e lipoproteine che agisce come umidificante sulla superficie degli
alveoli in modo che i polmoni siano meno rigidi e meno tendenti al collasso.
VENTILAZIONE POLMONARE

Inspirazione  attiva // Espirazione  passiva

Se la cavità toracica viene perforata, si verifica uno pneumotorace, cioè un accumulo di aria nella cavità
pleurica. In seguito all’ingresso dell’aria le pleure non aderiscono più e la pressione negativa interna si
riduce o scompare portando al collasso del polmone.

VOLUMI POLMONARI

Volume corrente: Aria spostata durante una normale respirazione (300-500 ml)

Volume di riserva inspiratorio: volume di aria che si può introdurre forzatamente

Volume di riserva espiratorio: volume di aria che si può espellere forzatamente

Volume residuo: circa 1L che rimane nei polmoni anche dopo un’espirazione forzata

CAPACITA VITALE: Volume totale di aria dal massimo inspirabile al massimo espirabile

CAPACITA POLMONARE: Capacità vitale + volume residuo (4200-6000 ml)

TRASPORTO DI OSSIGENO

La quasi totalità dell’ossigeno presente nel sangue si trova legato alle molecole di emoglobina all’interno
degli eritrociti.

TRASPORTO DI ANIDRIDE CARBONICA

Una piccola parte del diossido di carbonio è disciolto nel sangue, il resto reagisce con l’acqua grazie
all’enzima anidrasi carbonica e si trasforma in acido carbonico H2CO3.

MIOGLOBINA

Le cellule muscolari possiedono una propria proteina in grado di legare ossigeno: la mioglobina.

La mioglobina ha un’affinità per l’ossigeno maggiore rispetto a quella dell’emoglobina e facilita la diffusione
dell’ossigeno nelle cellule muscolari e lo fornisce quando la richiesta metabolica è alta.

PROCESSO DIGERENTE

Masticazione  Secrezione  Mescolamento Propulsione  Digestione  Assorbimento  Eliminazione

FUNZIONI DELLA DIGESTIONE

Serve poiché le macromolecole non possono essere assorbite facilmente a causa delle loro dimensioni.

Per evitare che le biomolecole estranee, in particolare le proteine, vengano riconosciute come invasori.

Conviene demolire le proteine estranee e ricostruire le proprie a partire dagli amminoacidi ricavati.

MOLECOLE ESSENZIALI

Sono presenti alcune molecole organiche che il nostro corpo non è in grado di fabbricare.

Troviamo gli amminoacidi essenziali e alcuni acidi grassi essenziali.


MACROELEMENTI E MICROELEMENTI

CALCIO: è alla base della struttura ossea e dentale e l’intervento di ioni calcio è richiesto in attività come la
contrazione muscolare e il funzionamento dei neuroni.

FERRO: importante per il corretto funzionamento dell’emoglobina, una carenza può portare all’anemia.

VITAMINE

B12: Formazione di acidi nucleici, proteine e globuli rossi

C: Formazione del tessuto connettivo; antiossidante

K: Coagulazione del sangue

D: Assorbimento di calcio e fosfato (caso particolare perché l’organismo la produce tramite raggi UV)

ORGANIZZAZIONE DELL’APPARATO DIGERENTE

Bocca  Faringe  Esofago  Stomaco  Intestino  Ano

Il movimento a ritroso è impedito dalla chiusura di sfinteri: esofageo, pilorico, anale.

ANATOMIA DELL’APPARATO DIGERENTE

Mucosa: strato di tessuto epiteliale che poggia su uno strato di connettivo

Sottomucosa: strato di connettivo lasso in cui troviamo i vasi sanguigni e linfatici che raccolgono le sostanze
assorbite e le distribuiscono al resto del corpo

Tonaca muscolare: doppio strato di muscolatura liscia responsabile dei movimenti del tubo digerente
(movimenti involontari detti peristalsi.

Tonaca sierosa o peritoneo: membrana esterna al tratto gastrointestinale che secerne un liquido lubrificante
utile a permettere lo scorrimento dei visceri l’uno sull’altro.

CAVITA ORALE

Ghiandole salivari: la saliva è composta al 99% di acqua. Contiene un enzima chiamato lisozima che è in
grado di uccidere i batteri. Inoltre idrolizza  Milasi salivare e libera il maltosio (Digestione chimica)

Denti: Corona, radice, colletto.

Qui il cibo si trasforma in bolo che poi viene spinto attraverso l’esofago verso lo stomaco

La laringe si chiude per evitare che il cibo entri nella trachea attraverso una piega di tessuto chiamata
epiglottide. Dopo il passaggio del bolo le vie respiratorie si riaprono e la respirazione riprende

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