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L’apparato respiratorio e la respirazione

LA RESPIRAZIONE
in biologia con il termine respirazione si indicano due processi diversi:
● respirazione esterna: lo scambio di gas tra ambiente esterno ed interno
● respirazione cellulare: l’insieme di reazioni intracellulari dell’ossigeno con
varie molecole organiche per produrre ATP, anidride carbonica e acqua. Essa
avviene nei mitocondri
metabolismo basale: esprime il consumo di ossigeno di un individuo in condizioni di
riposo fisico e mentale dopo un digiuno di 24 h.

CHE COS'È L’APPARATO RESPIRATORIO?


L'apparato respiratorio è l'insieme degli organi e delle strutture che consentono gli
scambi gassosi tra l'ambiente circostante (carico di ossigeno) e l'organismo umano
(il cui sangue è carico di anidride carbonica, che viene rilasciata). Il funzionamento
dell'apparato respiratorio è quindi strettamente connesso al funzionamento del
sistema circolatorio. Si divide in vie aeree e polmoni

LE VIE AEREE
Le vie respiratorie comprendono: le cavità nasali; la faringe; la laringe; la trachea e
i bronchi.

La superficie delle cavità nasali è provvista di ciglia vibratili. Queste hanno il


compito, anche attraverso la produzione di muco, di purificare, inumidire e riscaldare
l’aria inspirata. Per questo motivo è meglio respirare con il naso piuttosto che con la
bocca, soprattutto se l’aria è fredda.
Le cavità sboccano nella faringe attraverso le coane
la faringe è comune all’apparato respiratorio a quello digerente, da essa si origina
successivamente l’esogafago(apparato digerenrte) e la laringe(apparato
rsspiratorio). Tra laringe e faringe è presente l’epiglottide ovvero una valvola
cartilaginea che si chiude durante la deglutizione per impedire che il cibo entri
nell’apparato respiratorio. La laringe è costituita da uno scheletro cartilagineo
collegato da muscoli,alcuni di questi formano delle pieghe dette corde vocali. Le
corde vocali si contraggono modulando l’aria proveniente dai polmoni permettendo
così la fonazione cioè le emissioni di diversi suoni.
La laringe prosegue in basso con la trachea, un tubo lungo circa 10 cm, formato da
numerosi anelli cartilaginei in cui l’aria viene riscaldata e umidificata. A livello della
quinta vertebra toracica La parte inferiore della trachea si biforca in due rami, uno a
destra e l’altro a sinistra: i bronchi. I bronchi penetrano nei polmoni e si ramificano in
rami sempre più piccoli, i bronchioli che formano l’albero bronchiale. I bronchioli
terminano con numerosissime vescichette, gli alveoli. nella parete degli alveoli sono
presenti delle cellule speciali che secernono sulla superficie degli stessi alveoli una
sostanza chiamata surfattante che è in grado di ridurre la resistenza all’espansione
dei polmoni durante l'atto dell'inspirazione.

I POLMONI
I polmoni sono costituiti da un tessuto spugnoso ed elastico, che ben si adatta alle
variazioni di volume indotte dai movimenti respiratori.
-formati dalle ramificazioni dei bronchi, i bronchioli, e da una massa di tessuto
connettivo;
Esternamente i polmoni sono avvolti da una membrana, la pleura. La pleura è
formata da due strati, all’interno dei quali vi è il liquido pleurico, che ne permette lo
scorrimento durante i movimenti respiratori. Una doppia membrana detta pleura:

● la pleura viscerale aderisce alla parete esterna del polmone;


● la pleura parietale alla parete toracica

I polmoni sono i due principali organi della respirazione. Si trovano nella cavità
toracica ai lati del cuore ed hanno la capacità di espandersi e rilassarsi seguendo ai
movimenti della gabbia toracica e del diaframma.

Il polmone destro - più pesante (600 g) - è diviso da profonde scissure in tre lobi
(superiore, medio ed inferiore), mentre quello sinistro - meno voluminoso (500 g)-
ne possiede soltanto due (un lobo superiore ed uno inferiore).

GLI SCAMBI GASSOSI

gli scambi gassosi tra aria alveolare e sangue si attuano per diffusione passiva
attraverso la parete degli alveoli ( che è molto sottile). Lo scambio gassoso
avviene tra i milioni di alveoli polmonari e i capillari che li circondano:l’ossigeno
inalato si sposta dagli alveoli al sangue capillare e l’anidride carbonica viene
trasferita dal sangue capillare all’aria contenuta negli alveoli.

● per diffusione passiva quindi dipendono dalla concentrazione dei due gas
LA VENTILAZIONE
La respirazione è suddivisibile in due fasi: la fase di inspirazione e la fase di
espirazione, questi due movimenti sono possibili grazie al diaframma, un muscolo a
forma di cupola che separa la cavità toracica da quella addominale.

● Ispirazione è un processo attivo, in cui il diaframma si abbassa e i muscoli


intercostali si sollevano, la cavità toracica si espande e provoca l’aumento del
volume polmonare. L’ispirazione dura fino a quando la pressione polmonare
non diventa uguale a quella atmosferica.
● Espirazione è un processo passivo: i muscoli si rilassano, il volume della
cavità toracica diminuisce e i polmoni tornano alle dimensioni iniziali

CHI TRASPORTA L’OSSIGENO?


L’ossigeno viene trasportato da due proteine trasportatrici:
● la mioglobina presente nei muscoli
● l’emoglobina che è presente nei globuli rossi( O2 si lega al ferro) Questa
proteina è costituita da quattro subunità che circondano quattro gruppi eme,
strutture ad anello contenenti ferro che possono legare l’ossigeno.Il gruppo
eme è un complesso chimico organico contenente alcuni atomi di azoto. Al
centro del gruppo eme è situato un atomo di ferro, il quale risulta
particolarmente importante poiché rappresenta il punto dell’emoglobina in
cui l’ossigeno si lega.

Un abbassamento del pH (aumento concentrazione di H+ )o un aumento della


concentrazione di CO2 provocano una diminuzione dell’affinità dell’emoglobina per
l’ossigeno, questo meccanismo viene chiamato effetto bohr , il quale facilità il rilascio
di ossigeno nei tessuti che ne necessitano grandi quantità

CENTRI RESPIRATORI
● controllano la frequenza e l’ampiezza dei movimenti respiratori
● situati nel midollo allungato

Essi ricevono informazioni da:

1. recettori presenti sulle carotidi


2. recettori presenti nei muscoli intercostali e nei polmoni
3. recettori bulbari che valutano il pH
4. recettori che sono sensibili al pH del liquido cefalorachidiano

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