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BIBLIOGRAFIA................................................................ pag. 53
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Le nostre
Palestre
Benvenuto nel Percorso
di Riabilitazione Respiratoria
di Villa Pineta
Questo opuscolo contiene una breve descrizione del Percorso Riabilitativo
individuato dal nostro team per i pazienti affetti da malattie respiratorie.
La Riabilitazione Respiratoria è nata intorno al 1980 quando si è scoperto
che i pazienti con malattie respiratorie croniche che eseguivano esercizi
terapeutici miglioravano in maniera molto più significativa rispetto a quelli
sedentari. Da allora l’intervento riabilitativo si è evoluto in modo straordi-
nario, al pari della terapia farmacologica ed interventistica, contribuendo
a determinare un miglioramento significativo della sopravvivenza e della
qualità della vita di questi pazienti.
Il Percorso Riabilitativo si attua attraverso un Progetto Riabilitativo Indi-
viduale, cioè specifico per ciascun paziente, che ha l’obiettivo di rendere
più veloce il reinserimento psicosociale delle persone che sono colpite da
patologie respiratorie. Per far questo il nostro il team ha studiato alcu-
ni programmi che, basandosi sulle più moderne conoscenze scientifiche,
affrontano sia la fase di inquadramento diagnostico che quella di tratta-
mento, in un’ottica interdisciplinare, abbinando alle consuete tecniche di
riabilitazione fisica, programmi educazionali, di terapia occupazionale e di
gestione della malattia in tutti i suoi aspetti.
I trattamenti interdisciplinari sono condotti da un team composto da pneu-
mologi, psicologi, terapisti della riabilitazione, dietisti, cardiolgi, fisiatri
e personale infermieristico. Le informazioni contenute nell’opuscolo vi aiu-
teranno a comprendere come avviene la respirazione, come è costituito il
sistema respiratorio, come liberarvi dalle secrezioni, quali esercizi eseguire
per allenarvi e ridurre l’affanno.
Comprendere la malattia permette di riconoscerne i sintomi e prevenirne le
riacutizzazioni. L’educazione e la modificazione dei comportamenti errati
costituiscono la migliore strategia per imparare a gestire e non subire il
disagio respiratorio.
Buona riabilitazione!
Prof. Enrico Maria Clini
Primario - Responsabile del percorso
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CENNI DI ANATOMIA
E FISIOPATOLOGIA
I Polmoni
Lobo medio dx
Fossa cardiaca
Nel loro insieme gli alveoli polmonari formano i polmoni, l’organo che
permette di introdurre ossigeno nel nostro corpo. I polmoni sono 2 e
sono situati all’interno della gabbia toracica, protetti dalle costole.
Sono formati da un tessuto spugnoso ed elastico, che permette loro
di dilatarsi e comprimersi. Hanno forma piramidale e sono ricoperti
da una membrana doppia, detta pleura, tra cui scorre un liquido che
impedisce l’attrito.
I polmoni non sono proprio uguali: il destro è formato da tre lobi, il
sinistro solo da due lobi perchè deve ospitare una cavità, chiamata
fossa cardiaca, per il cuore.
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L’aria termina il suo percorso negli alveoli polmonari: qui avviene lo
scambio dei gas fra il sangue, proveniente dal cuore, ricco di anidri-
de carbonica e l’aria che insipriamo carica di ossigeno. L’ossigeno
passa nel sangue e viene trasportato in tutte le cellule del corpo;
l’anidride carbonica passa negli alveoli e viene espulsa con l’espira-
zione.
La Respirazione
La respirazione è costituita da due fasi: inspira-
zione ed espirazione.
L’inspirazione è una fase attiva nella quale il
muscolo diaframma si abbassa, aumenta il vo-
lume del torace, espande i polmoni e consente
all’aria di raggiungere gli alveoli polmonari.
L’espirazione è, invece, una fase passiva duran-
te la quale il semplice rilassamento dei muscoli respiratori consente
l’espulsione dell’aria. Per entrambe le fasi è possibile aumentare i
volumi d’aria impiegando forzatamente tutta le muscolatura respi-
ratoria. L’aria che insipiriamo, prima di raggiungere i polmoni, deve
passare attraverso le vie aeree: naso, fosse nasali, bocca, faringe,
laringe, trachea, bronchi e bronchioli. La respirazione attraverso il
naso è preferibile in quanto consente di riscaldare, umidificare e pu-
rificare l’aria.
Il polmone è l’organo essenziale per la respirazione. La sua princi-
pale funzione è di trasportare l’ossigeno al sangue e di cedere anidri-
de carbonica all’esterno. L’aria, cioè, l’ossigeno, raggiunge i polmoni
attraverso la trachea e i bronchi; questi sono condotti che diventano
sempre più piccoli sino a terminare in piccolissime sacche chiamate
alveoli. E’ proprio a questo livello che l’ossigeno passa nel torrente
circolatorio entrando in contatto con la superficie dei globuli rossi.
Queste cellule rappresentano il veicolo per trasportare il prezioso
gas a tutti gli organi fornendo un’importante fonde di nutrimento.
Per garantire queste funzioni è indispensabile l’apporto dell’intera
struttura toracica, la cui dinamica permette l’efficace distensione pol-
monare e quindi l’ideale riempimento alveolare di ossigeno per un
perfetto scambio gassoso.
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Che cosa succede quando respiriamo?
E’ stato calcolato che, ad ogni inspirazione, immettiamo in torace
circa mezzo litro di aria e normalmente in un minuto compiamo dai
12 ai 16 atti respiratori. Quando aumenta la frequenza respiratoria,
c’è rischio che il respiro diventi superficiale e che non garantisca
sufficiente ossigenazione. L’aria dovrebbe sempre essere inalata
attraverso il naso, sia per poter essere riscaldata e filtrata prima di
raggiungere i bronchi, sia per garantire una buona profondità del
respiro.
Ad ogni inspirazione, i nostri polmoni si gonfiano e questo determina
un aumento del diametro toracico, anteriormente, posteriormente,
lateralmente e verticalmente.
Il lavoro necessario a svolgere tutto questo è dato principalmente
dall’attività del diaframma, un muscolo singolo costituito da due cu-
pole posto trasversalmente alla base del torace.
Divide la cavità toracica da quella addominale e la sua paralisi rende
praticamente impossibile la respirazione.
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Che cos’è l’asma?
Cause
Non sono ancora del tutto chiariti i meccanismi che sottendono alla
comparsa della malattia, sembra tuttavia che siano di notevole im-
portanza alcuni fattori genetici ma soprattutto ambientali. Ciò che
rende difficile la completa conoscenza dell’asma è la sua estrema
variabilità non solo nei sintomi, ma anche nel modo in cui coinvolge
le cellule degli organi dell’apparato respiratorio.
Le cause in grado di scatenare una crisi asmatica possono essere
molteplici:
• Allergia: l’esposizione ad allergeni presenti nell’aria, come aca-
ri, pollini, muffe o altro è in grado di provocare una reazione in-
fiammatoria allergica nei soggetti predisposti. Principalmente in
età peditarica, ma non esclusivamente, anche eventuali allergie
alimentari (per esempio a latte, uovo, …) possono essere causa
d’insorgenza di attacco asmatico.
• Infezioni: diversi virus e batteri (raffreddore, influenza, polmoni-
te,…) sono in grado di provocare l’infiammazione delle vie aeree,
causando crisi.
• Sostanze chimiche: l’inalazione di sostanze irritanti negli asma-
tici è in grado di provocare un’infiammazione severa e quindi una
crisi di asma (per esempio fumo di sigaretta, inquinamento, profu-
mi, … ma anche alcuni farmaci come gli antinfiammatori).
• Stress: situazioni di forte stress fisico, per esempio a seguito di
attività sportiva più o meno intensa, o psicologico possono causa-
re broncocostrizione.
• Freddo: l’esposizione ad ambienti freddi può essere causa di at-
tacchi asmatici.
• Ridere, cantare, piangere.
Sintomi
L’asma si presenta sotto forma di 2 diversi stati, l’attacco e la fase
stazionaria, ed i sintomi sono diversi a seconda della situazione in
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cui ci si trova. I sintomi comunemente avvertiti tra un attacco e l’altro
comprendono:
• tosse notturna,
• mancanza di respiro ma senza dispnea a riposo,
• tosse cronica di gola,
• senso di costrizione al torace.
La gravità di questi sintomi è proporzionale alla gravità della malat-
tia. Durante l’attacco asmatico i sintomi invece sono:
• grave mancanza di respiro (dispnea) e difficoltà respiratoria,
• respiro sibilante,
• forte senso di costrizione al torace,
• talvolta tosse.
L’esordio può essere improvviso, con un senso di costrizione al tora-
ce e una respirazione sempre più difficile.
Trattamento
Si possono distinguere due tipi di tratta-
mento: uno di fondo che mira a tenere
sotto controllo quotidianamente i sintomi
dell’asma, ed uno sintomatico che mira a
risolvere gli episodi acuti. I corticosteroi-
di (cortisone) sono i farmaci più efficaci
per un trattamento di fondo, anche per
il loro potere antinfiammatorio, mentre i
beta2 antagonisti sono i farmaci di prima
scelta per un trattamento sintomatico. Questi ultimi farmaci agiscono
alleviando la bronco-costrizione ed i suoi sintomi. Sono impiegati an-
che per i bambini di tutte le età.
Le cause
Ricordando che non esistono cause specifiche di insorgenza della
patologia, alcuni fattori possono aumentare il potenziale rischio di
sviluppare la patologia. Tra questi, vi è il fumo di sigaretta e la fami-
liarità (la genetica potrebbe contribuire al rischio di sviluppare IPF in
alcuni soggetti).
I sintomi
Segni e sintomi tardivi di IPF possono comprendere:
• mancanza di fiato (dispnea) e/o episodi di tosse a riposo, che
compromettono la capacità di mangiare, parlare al telefono o sali-
re e scendere le scale.
• allargamento delle punte delle dita e ispessimento dei letti ungue-
ali, che assumono, in qualche paziente, un aspetto a cucchiaio
detto “a bacchetta di tamburo”. I pazienti possono anche manife-
stare ritenzione idrica alle mani e ai piedi, che si definisce come
edema periferico.
Trattamento
Non esiste attualmente una cura risolutiva per l’ IPF. Fino a poco
tempo fa l’unica soluzione era il trapianto di polmoni, da poco è
disponibile il primo farmaco che rallenta la progressione della
malattia: dal 29 giugno 2013 il pirfenidone è regolarmente in com-
mercio e viene erogato dalle farmacie ospedaliere su prescrizione
del medico specialista.
Le cause
Circa il 90 percento delle persone affette da bronchite cronica sono
fumatori, e un fumatore su due dopo i 40 anni è affetto da questa
malattia. Se non viene curata, la bronchite cronica può trasformarsi
in una BPCO (“bronco pneumopatia cronica ostruttiva”). Questa evo-
luzione può però essere evitata nella maggior parte dei casi con un
immediato stop al fumo.
I sintomi
Tutti i pazienti con una bronchite cronica sono affetti da una tosse fa-
stidiosa che con il passare del tempo diventa sempre più persisten-
te. A questo si aggiunge un muco denso e viscoso che si “incolla” alla
mucosa delle vie respiratorie, rendendo sempre più difficile la sua
eliminazione con colpi di tosse. Se le sostanze nocive continuano la
loro azione, le vie respiratorie si restringono sempre di più: le perso-
ne colpite se ne accorgono a causa della fame d’aria (dispnea) che
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le affligge (BPCO). Un’altra conseguenza della bronchite cronica è
l’aumentata predisposizione alle infezioni delle vie respiratorie.
Trattamento
La più importante terapia per la bronchite cronica è la sospensione
del fumo. Quanto prima si rinuncia al fumo, tanto più aumentano le
possibilità di guarigione. I fumatori oltre i 40 anni dovrebbero far con-
trollare regolarmente dal medico di famiglia la funzionalità polmo-
nare per riconoscere quanto prima possibile la trasformazione della
malattia in una BPCO.
Poiché le persone affette da bronchite cronica sono spesso colpite
in inverno da infezioni delle vie respiratorie, molti medici consigliano
la vaccinazione annuale contro l’influenza. Se la bronchite cronica
progredisce trasformandosi in BPCO sono indicati altri approcci te-
rapeutici con la prescrizione di terapie specifiche.
Le persone colpite da bronchite cronica dovrebbero essere pruden-
ti nel prendere farmaci che sopprimono la tosse (antitussigeni), in
quanto a volte inibiscono l’espulsione dei secreti peggiorando in tal
modo la malattia.
Tutte le persone colpite possono prevenire la malattia o sostenere il
trattamento adottando delle semplici misure:
• smettere di fumare,
• praticare ogni giorno la ginnastica respiratoria,
• fare del moto ogni giorno: il moto migliora la condizione fisica e la
disponibilità a smettere di fumare,
• evitare ambienti pieni di fumo e zone con forte inquinamento da
polveri fini,
• recarsi senza indugio dal medico in caso di
tosse ostinata.
blue bloater
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Che cos’è l’Enfisema Polmonare?
L’enfisema polmonare è la dilatazione patologica e irreversibile del
polmone. Si tratta di una dilatazione degli alveoli polmonari connes-
sa con un processo di distruzione del tessuto normale. Provoca un
indebolimento e un’instabilità del parenchima polmonare con ten-
denza al collasso delle vie respiratorie che compromette e ostacola
la respirazione.
Con l’avanzare della malattia, alveoli in precedenza funzionanti di-
ventano pian piano bolle prive di funzione.
Questo fenomeno riduce la superficie funzionale dei polmoni così
che lo scambio gassoso di ossigeno e anidride carbonica è progres-
sivamente compromesso. Le conseguenze sono una grave dispnea
e una insufficienza respiratoria.
Le cause
L’enfisema polmonare insorge di regola conseguentemente a con-
tinua inalazione di sostanze nocive, generalmente dovuto al fumo.
Esistono anche difetti genetici (ereditari) del metabolismo che pos-
sono favorire la formazione dell’enfisema. In particolare la deficienza
di alfa-1-antitripsina, una proteina endogena, che inibisce la distru-
zione delle fibre elastiche nei polmoni. Tuttavia, questo difetto è al-
quanto raro.
I sintomi
Il principale sintomo dell’enfisema è la dispnea che lentamente –
spesso nell’arco di anni – diventa sempre più gravosa. Col tempo le
persone colpite si sentono “senza aria”. Il loro atteggiamento diventa
caratteristico: respirano spesso a labbra socchiuse, la gabbia toraci-
ca si espande (torace a botte) ed è molto limitata nella sua mobilità.
Quando l’insufficienza respiratoria continua ad aumentare, a causa
della deficienza di ossigeno nel sangue, le labbra e le dita assumono
colore violaceo. La dispnea condiziona seriamente lo stato generale,
il cuore viene sovraccaricato e le persone colpite sono fisicamente
indebolite. Altre gravi conseguenze sono l’isolamento sociale e i pro-
blemi psichici.
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Trattamento
• Riabilitazione Respiratoria. I programmi di Riabilitazione Respi-
ratoria si basano su esercizi di respirazione e particolari tecniche
in grado di far tornare almeno parzialmente il fiato, di migliorare
la resistenza agli sforzi e di consentire l’attuazione delle attività di
vita quotidiana.
• Ossigenoterapia. Le persone affette da enfisema grave con bassi
livelli di ossigeno nel sangue, devono usare l’ossigeno regolar-
mente a casa e durante l’esercizio fisico o gli sforzi per alleviare
in qualche modo il disturbo. La prescrizione, sempre effettuata da
un medico specialista, può richiedere la somministrazione di ossi-
geno per alcune ore al giorno o 24 ore su 24. L’ossigeno di norma
viene somministrato con tubicini attraverso le narici.
• Farmaci per smettere di fumare, Broncodilatatori e Steroidi inala-
tori possono essere utili per alleviare la tosse, la mancanza di fiato
e i problemi respiratori.
Intervento chirurgico
Nel trattamento dell’enfisema avanzato, in cui le terapie mediche e
riabilitative possono risultare scarasamente efficaci, può essere indi-
cato ricorrere all’intervento chirurgico che tuttavia non è determinan-
te per la prognosi.
pink puffer
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LA RIABILITAZIONE
NEL PAZIENTE
SOTTOPOSTO A
INTERVENTO DI CHIRURGIA
TORACICA
Introduzione
La Riabilitazione Respiratoria è considerata un intervento terapeuti-
co non farmacologico nella profilassi delle complicanze respiratorie
delle persone sottoposte ad interventi di chirurgia toracica.
ESERCIZIO N°2
Appoggiare le mani sul torace. Inspirare attraverso il naso (cercando
di percepire l’espansione delle coste), quindi trattenere il respiro per
cinque secondi ed espirare lentamente svuotando completamente il
polmone focalizzando l’attenzione sul rilassamento del torace. Ripe-
tere l’esercizio 10 volte.
ESERCIZIO N°3
Appoggiare le mani sulla parte alta del torace cercando di avvicinare
lo sterno al mento. Inspirare attraverso il naso (cercando di perce-
pire l’espansione delle coste), quindi trattenere il respiro per cinque
secondi ed espirare lentamente svuotando completamente il polmo-
ne focalizzando l’attenzione sul rilassamento del torace. Ripetere
l’esercizio 10 volte.
ESERCIZIO N°4
Braccia distese sul lettino. Inspirare attraverso il naso sollevando le
braccia (cercando di percepire l’espansione del diaframma, coste e
torace), quindi trattenere il respiro per cinque secondi ed espirare
svuotando completamente il polmone portando le braccia lentamen-
te sul lettino. Ripetere l’esercizio 10 volte.
ESERCIZIO N°5
Mani alla nuca e gomiti appoggiati sul lettino. Inspirare attraverso il
naso, allargando bene la gabbia toracica, quindi trattenere il respiro
per cinque secondi, espirare lentamente svuotando completamente
il polmone avvicinando i gomiti. Ripetere l’esercizio 10 volte.
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Distesi sul Fianco Destro
ESERCIZIO N°6
Appoggiare la mano sinistra sull’addome. Inspirare attraverso il naso
(cercando di percepire l’espansione dell’addome), trattenere il respi-
ro per cinque secondi, quindi espirare svuotando completamente il
polmone focalizzando l’attenzione sullo svuotamento dell’addome.
Ripetere l’esercizio 10 volte
ESERCIZIO N°7
Braccio sinistro disteso lungo il fianco. Inspirare attraverso il naso
sollevando il braccio verso l’alto trattenere il respiro per cinque se-
condi, quindi espirare svuotando completamente il polmone portan-
do lentamente il braccio lungo il fianco. Ripetere l’esercizio 10 volte.
ESERCIZIO N°8
Braccia distese in avanti una mano appoggiata all’altra. Inspirare at-
traverso il naso sollevando il braccio sinistro verso l’alto trattenere
il respiro per cinque secondi, quindi espirare svuotando completa-
mente il polmone portando lentamente il braccio nella posizione di
partenza. Ripetere l’esercizio 10 volte.
Esecuzione
Dopo un’espirazione prolungata, inspirare lentamente stringendo tra
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le labbra il boccaglio e facendo salire lo stantuf-
fo fino al limite impostato. Quando si inspira, il
pistoncino laterale deve restare alcuni secondi
nella finestrella di controllo, dove solitamente è
presente un indicatore specifico. Quando l’ispi-
razione è stata completata, togliere il boccaglio
e trattenere il respiro, fino a quando lo stantuffo centrale ritorna alla
basa dell’attrezzo. Espirare dalla bocca a labbra socchiuse.
Eseguire dieci respirazioni in ogni posizione.
Triflow
Il Triflow è un apparecchio semplicissimo:
all’interno di un contenitore di plastica, in
tre cilindri separati, sono contenute tre
palline che fungono da “visualizzatore”
dell’allenamento inspiratorio. Attaccato
a questo piccolo contenitore c’è un tubo
flessibile che viene utilizzato per “inspira-
re” prendendo l’aria attraverso la bocca.
Esecuzione
L’esercizio consiste nel fare sollevare ve-
locementele le tre palline durante l’inspirazione. Per migliorare il ri-
sultato è possibile effettuare l’esercizio anche con un’altra metodica:
prendere l’aria, cercare di sollevare una pallina per volta e mantener-
la in alto per 4/5 secondi. Espirare lentamente a labbra socchiuse.
Ripetere l’esercizio passando a 2, poi a 3 palline.
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CONSIGLI UTILI PER I
PAZIENTI IN
OSSIGENOTERAPIA
L’ossigenoterapia a lungo termine mediante la somministrazione di
ossigeno medicale è riconosciuta come una modalità di trattamento
dei pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica, al fine di mi-
gliorarne la sopravvivenza e la qualità della vita, a patto che il pazien-
te segua scrupolosamente la prescrizione del medico.
In caso di emergenza:
• uscire dal mezzo di trasporto portando sempre con sé l’apparec-
chiatura port atile.
Aeromobili
Prima di viaggiare:
• informare con largo anticipo la Compagnia Aerea del desiderio di
viaggiare con una fonte di ossigeno ed ottenerne sempre il per
messo di utilizzo a bordo del velivolo;
• quando la compagnia aerea fornisce direttamente il servizio di os-
sigenoterapia durante il volo, accertarsi sempre della disponibilità
di un’ulteriore apparecchiatura portatile da utilizzare durante gli
scali (da check-in a check-out).
Prima di viaggiare:
• ottenere sempre dalla Compagnia di Navigazione il permesso di
usare l’apparecchiatura portatile a bordo dal natante;
• fornire tutta la documentazione che verrà richiesta.
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Tessera Sanitaria Europea
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PROGRAMMA
EDUCAZIONALE
Controllare la Pressione Arteriosa
Controllare regolarmente la pressione arteriosa!
Circa i 2/3 degli italiani sopra i 65 anni soffre di iperten-
sione arteriosa (pressione superiore a 140/90 mmHg).
Le persone con pressione alta devono consultare il
medico per modificare lo stile di vita e, se necessario,
iniziare una cura.
Se già si assumono farmaci, bisogna assicurarsi che i
valori di pressione siano sempre sotto controllo..
I valori di pressione dovranno essere uguali o inferiori a 130/80
mmHg.
Il controllo periodico della pressione arteriosa, una procedura sempli-
ce ed oggi effettuabile anche a casa purché con apparecchi affidabili
e certificati, é importante per poter scoprire, e quindi curare, l’iperten-
sione arteriosa.
Ciò riduce significativamente il rischio globale di malattie cardiova-
scolari.
Non Fumare
Il fumo di sigaretta gioca il ruolo più importante nell’aumento del ri-
schio cardiovascolare, ma fortunatamente, già dopo 2-5 anni dall’aver
smesso, esso tende a ridursi in maniera significativa. Influisce in ma-
niera negativa anche sull’evoluzione di patologie
polmonari.
Importante:
• per smettere di fumare, non è mai troppo tardi!
• chiedere al proprio medico il modo di smettere,
• cercare l’aiuto e la collaborazione dei familiari
ed evitare il fumo passivo.
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Controllare le Dislipidemie
La presenza di livelli alte-
rati di lipidi plasmatici (ec-
cessivi valori di colesterolo
LDL, trigliceridi e bassi li-
velli di colesterolo HDL) per
prolungati periodi di tempo
favorisce la formazione di
aterosclerosi, cioè la com-
parsa di incrostazioni all’interno delle pareti delle arterie e la possibi-
lità di formazione di trombi.
Se un’arteria si occlude, la parte del corpo che viene da essa nutrita
può morire.
Se l’arteria è una coronaria (le arterie del cuore) si può subire un
infarto cardiaco, se l’arteria porta sangue al cervello si può avere un
ictus (con paralisi e/o morte).
Elevati livelli di colesterolo LDL nel sangue (≥ 160 mg/dl) e di tri-
gliceridi (≥ 170 mg/dl) sono responsabili di un aumento del rischio
d’infarto e di ictus.
Il colesterolo HDL (colesterolo “buono”) riduce invece la probabilità
di tali accidenti cerebro-vascolari e, pertanto, un suo elevato dosag-
gio nel sangue (≥ 40 mg/dl nell’uomo e ≥ 50 mg/dl nella donna) rap-
presenta un fattore protettivo.
Le cause delle dislipidemie sono differenti, ma il sovrappeso e lo stile
di vita (inteso come l’insieme di abitudini alimentari e livello di attività
fisica) rivestono certamente un ruolo fondamentale.
Qualche Riflessione
sulle Raccomandazioni Alimentari
QUANTO SALE?
Le linee guida internazionali consigliano di rimanere entro i seguenti
livelli massimi di assunzione: < 6 g/die come per la popolazione ge-
nerale. Il cibo confezionato è uno dei principali ostacoli alla riduzio-
ne del sodio nella dieta: non basta quindi limitare soltanto l’apporto
diretto di sale ma bisogna ridurre anche il consumo degli alimenti
che lo contengono. Limitare l’apporto di sale con gli alimenti è tutto
sommato facile, basta adottare alcuni semplici accorgimenti:
• non salare le pietanze,
• utilizzare poco sale durante la cottura
(quando si prepara la pasta abituarsi, per
esempio, ad aggiungere il sale a cottura
ormai terminata),
• limitare il consumo di cibi conservati sotto
sale o trasformati (insaccati, formaggi, pa-
tatine ecc.),
• limitare il consumo di cibi confezionati,
• esaltare la sapidità dei cibi con spezie, limone o aceto tradizio-
nale/balsamico.
QUALI BEVANDE?
L’acqua non contiene calorie. La sua funzione principale è quella
di idratare: un individuo necessita al giorno di 1,5 - 2 litri di acqua
(= n° 8 - 10 bicchieri), naturale o frizzante, da consumare sia du-
rante i pasti sia durante il resto della giornata. Il vino fornisce una
quota calorica in base al grado alcolico. Un bicchiere di vino (150
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ml) fornisce circa 100 – 150 kcal. Previo parere
favorevole del medico curante non è controindi-
cato, ma la quantità deve essere controllata (n.
2 bicchieri al massimo e rigorosamente a pasto);
il vino rosso è migliore del vino bianco per il con-
tenuto di sostanze antiossidanti. Vini liquorosi,
aperitivi alcolici, liquori sono sconsigliati perché
contengono un’elevata quota calorica (in base
al grado alcolico) e zuccheri. Grappa e distillati
non contengono zucchero, ma possedendo un
grado alcolico molto elevato, apportano un’ec-
cessiva quota calorica.
Un consumo eccessivo può essere tossico per il cuore, il fegato e l’ap-
parato digerente. L’alcol può interferire col funzionamento dei farmaci
e alterare riflessi e tono muscolare, favorendo cadute e incidenti.
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CONSIGLI...
SEMI-SERI
Mantenersi Attivi tra la Gente
Non tutte le persone anziane smettono di lavorare; se il lavoro non
prevede sforzi pesanti può essere possibile continuarlo. Se non si la-
vora, ci si può mantenere attivi dedicandosi a interessi personali, alla
famiglia, agli amici e, se possibile, aiutando gli altri nel Volontariato.
È importante:
• conservare interesse per la vita, leggere e tenersi informati di quel-
lo che accade, andare a mostre e manifestazioni, fare qualche
viaggio adatto alle condizioni, meglio se in compagnia;
• non restare troppo tempo da soli davanti al televisore;
• combattere la solitudine frequentando il Centro Anziani, la Parroc-
chia, Corsi e Scuole per la terza età;
• continuare a occuparsi delle faccende domestiche e dei passa-
tempi preferiti.
Nel caso sia possibile, adottare un cagnolino o un gattino: è dimostra-
to che ... fanno bene all’umore!
La solitudine, l’ansia e la depressione sono molto frequenti nelle per-
sone in età avanzata.
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Attività
Domiciliare
E .L. T .G .O .L.
Modalità di utilizzo
Il paziente si posiziona su un fianco ed esegue lente espirazioni par-
tendo da un’inspirazione normale arrivando fino a fine espirazione.
Sfruttando la forza peso degli organi che “schiacciano” il polmone
posto sotto, prolungando l’espirazione fino a svuotare tutti i polmo-
ni attraverso la contrazione dei muscoli addominali, si ottiene uno
svuotamento massimale della “spugna polmonare”.
Vengono utilizzate espirazioni non forzate per evitare l’interruzione
anticipata del flusso aereo.
Metodica di esecuzione
1. inspirare l’aria dal naso gonfiando la pancia;
2. mantenere una pausa inspiratoria di 4/5 secondi;
3. eseguire una lunga espirazione dalla bocca mantenendo la glot-
tide aperta (come per pronunciare una O o appannare un vetro),
fino al massimo possibile;
4. alternare alcune respirazioni profonde a respirazioni tranquille;
5. utilizzare il meccanismo della tosse non appena le secrezioni han-
no raggiunto le zone tussigene per provocarne l’espettorazione,
preferibilmente mettendosi in posizione seduta.
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Ogni seduta è di circa 20 minuti per ogni fianco.
Modalità di utilizzo
La posizione che più comunemente si utilizza è quella seduta, ma
può anche essere eseguita in decubito laterale o supino.
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Metodica di esecuzione
Posizionare tra le labbra l’estremità del tubo e introdurre l’altra estre-
mità nella bottiglia che deve contenere al massimo 5 cm. d’acqua.
Inspirare lentamente dal naso e trattenere per qualche secondo
l’aria, poi espirare lentamente e a lungo dalla bocca attraverso il tubo
contraendo la pancia, prestando attenzione al gorgoglio dell’acqua
che guida nella regolarità dell’espirazione.
L’utilizzo deve essere di circa 30 minuti, generalmente con cicli di 10
respirazioni intervallati da pause di riposo ed eventuali colpi di tosse
per eliminare le secrezioni risalite
È consigliato esercitarsi lontano dai pasti, due o tre volte al giorno e
dopo aver eseguito l’aerosol terapia, qualora prescritto.
Norme igieniche
La PEP è un ausilio monopaziente e come tale deve essere gestito.
Per una corretta igiene dello strumento si consiglia di:
1. immergere il tubo e la bottiglia in acqua tiepida e sapone una volta
al giorno;
2. sciacquare accuratamente;
3 appoggiare la bottiglia e il tubo in modo che tutta l’acqua esca e
lasciare asciugare per tutta la notte.
Oltre alle numerose pastiglie che già si assumono non bisogna di-
menticare la più recente MEDICINA che si chiama:
“GYM” = Ginnastica
Composizione:
Una compressa di “GYM” contiene il principio attivo della salute.
Indicazioni:
Trattamento dei soggetti desiderosi di migliorare la loro qualità di
vita.
Posologia:
Il trattamento va adattato alle capacità individuali rispettando le se-
guenti regole:
35
1 compressa di “GYM” tre volte la settimana a giorni alterni. Il dosag-
gio completo deve essere raggiunto con gradualità secondo l’indica-
zione medica.
Modalità d’uso:
E’ indispensabile che le compresse vengano assunte lontano dai pa-
sti (almeno 2 ore dopo) e che vengano suddivise in 3 parti:
5/10 minuti di riscaldamento – 20 minuti di attività fisica – 5/10 minuti
di defaticamento
Avvertenze:
Nell’assumere la compressa “GYM” bisogna:
• non oltrepassare la Frequenza Cardiaca Allenante (stabilita du-
rante una prova da sforzo)
• rimanere al di sotto della sensazione di affaticamento (riuscire a
parlare)
• non restare in apnea
• rispettare il carico di lavoro corrispondente alle proprie possibilità
• evitare le condizioni climatiche estreme: sole a picco, vento,
freddo
• evitare qualsiasi forma di agonismo.
Controindicazioni:
La compressa NON va assunta in caso di: dolore al petto, mancanza
di fiato, palpitazioni o senso di affaticamento.
Interazioni:
La terapia concomitante con un’altra attività fisica (GYM + sport...)
richiede la riduzione del dosaggio (evitare l’affaticamento).
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ESERCIZI DEL A
CINGOLO SCAPOLARE
Esercizio 1
Posizione di partenza: spalle rilassate, braccia lungo i fianchi
Attività: inspirare e sollevare
le braccia in avanti, trattenere
il respiro 2/3 secondi, espirare e
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 2
Posizione di partenza: spalle rilassate, braccia lungo i fianchi
Attività: inspirare e sollevare
le braccia lateralmente, trattenere
il respiro 2/3 secondi, espirare e
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 3
Posizione di partenza: spalle rilassate, braccia lungo i fianchi
Attività: inspirare e sollevare le
braccia in avanti, trattenere il respiro
2/3 secondi, espirare e abbassare
lateralmente le braccia
Ripetizioni: 10 volte
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Esercizio 4
Posizione di partenza: braccia incrociate sul torace
Attività: inspirare e portare le braccia
a candeliere, trattenere il respiro
2/3 secondi, espirare e tornare
alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 5
Posizione di partenza: mano sinistra sul fianco, braccio destro disteso
Attività: inspirare e portare in alto e
lateralmente il braccio destro, trattenere
il respiro 2/3 secondi, espirare
e tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 6
Posizione di partenza: mano destra sul fianco, braccio sinistro disteso
Attività: inspirare e portare in alto
e lateralmente il braccio sinistro,
trattenere il respiro 2/3 secondi, espirare
e tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 7
Posizione di partenza: mani sulle spalle
Attività: inspirare ed estendere le braccia
in alto, trattenere il respiro 2/3 secondi,
espirare e tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
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Esercizio 8
Posizione di partenza: mani sulle spalle
Attività: inspirare ed estendere le braccia
in avanti trattenere il respiro 2/3 secondi
espirare e tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 9
Posizione di partenza: braccia distese in avanti (altezza spalle)
Attività: inspirare e allargare
lateralmente le braccia, trattenere
il respiro 2/3 secondi, espirare
e tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 10
Posizione di partenza: dita incrociate, palmi delle mani verso il basso
Attività: inspirare e portare le braccia
in alto, trattenere il respiro 2/3 secondi
espirare e tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 11
Posizione di partenza: mani incrociate dietro la nuca
Attività: inspirare e allargare i gomiti
trattenere il respiro 2/3 secondi, espirare
e tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
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Esercizio 12
Posizione di partenza: spalle rilassate, braccia lungo i fianchi
Attività: inspirare e sollevare
le spalle, trattenere il respiro 2/3
secondi, espirare e tornare
alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 13
Posizione di partenza: braccia distese in avanti (altezza spalle)
Attività: inspirare e portare in alto
le braccia, trattenere il respiro 2/3 secondi
espirare e tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 14
Posizione di partenza: mani sulle spalle
Attività: inspirare ed estendere le braccia
lateralmente, trattenere il respiro 2/3
secondi, espirare e tornare
alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 15
Posizione di partenza: spalle rilassate, braccia lungo i fianchi
Attività: inspirare e sollevare
le braccia lateralmente, trattenere
il respiro 2/3 secondi, espirare
e abbassare le braccia in avanti
Ripetizioni: 10 volte
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ESERCIZI
B
CON I PESETTI
Esercizio 1
Posizione di partenza: spalle rilassate,
braccia lungo i fianchi,
palmi delle mani rivolti anteriormente
Attività: flettere ed estendere
alternativamente il gomito destro
e il gomito sinistro
Ripetizioni: 20 volte
Esercizio 2
Posizione di partenza: spalle rilassate,
braccia lungo i fianchi,
palmi delle mani verso l’alto
Attività: flettere entrambi i gomiti
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 3
Posizione di partenza: spalle rilassate,
braccia lungo i fianchi,
palmi delle mani rivolti posteriormente
Attività: sollevare le braccia in alto
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
41
Esercizio 4
Posizione di partenza: spalle rilassate, braccia lungo i fianchi,
palmi delle mani verso il busto
Attività: sollevare
le braccia lateralmente
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 5
Posizione di partenza: mani sulle spalle
Attività: estendere il braccio destro in alto,
tornare in posizione di partenza,
estendere il braccio sinistro in alto
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 6
Posizione di partenza: mani sulle spalle
Attività: estendere entrambe
le braccia in alto
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 7
Posizione di partenza: mani sul torace
Attività: portare in avanti e a sinistra il braccio destro,
tornare alla posizione di partenza
e portare in avanti e a destra
il braccio sinistro,
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
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Esercizio 8
Posizione di partenza: mani sul torace
Attività: portare in avanti
entrambe le braccia
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 9
Posizione di partenza:
mani incrociate al petto
Attività: portare le braccia
a candeliere
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 10
Posizione di partenza: braccio destro steso in alto
Attività: piegare il gomito destro
e portare il pesetto dietro la nuca,
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 11
Posizione di partenza: braccio sinistro steso in alto
Attività: piegare il gomito sinistro
e portare il pesetto dietro la nuca,
tornare alla posizione di partenza
Ripetizioni: 10 volte
43
Esercizio 12
Posizione di partenza:
braccia dritte all’altezza delle spalle
Attività: portare i gomiti dietro alla
schiena ed i pesi attaccati al busto
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 13
Posizione di partenza:
braccia dritte all’altezza delle spalle
Attività:
allargare lateralmente le braccia
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 14
Posizione di partenza:
mano destra sopra la coscia sinistra
Attività: portare la mano destra in alto a destra
Ripetizioni: 10 volte
Esercizio 15
Posizione di partenza:
mano sinistra sopra la coscia destra
Attività: portare la mano sinistra in alto a sinistra
Ripetizioni: 10 volte
RIPOSARSI
44
ESERCIZI
C
DI STRETCHING
Esercizi
di allungamento
Metodica: Mantenere la posizione della figura per almeno 10-15 secondi poi
tornare nella posizione di partenza. Completare tutte le posizioni poi ripetere il
ciclo 3/5 volte.
Esercizio 1/2
Esercizio 3/4
45
Esercizio 5/6
Esercizio 7/8
Esercizio 9
46
Esercizio 10/11
Esercizio 12
Esercizio 13/14
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DESERCIZI
IN CIRCUITO
Allenamento generale ad intensità medio-alta
Metodica: Il circuito è composto da alcuni esercizi sia per gli arti superiori che
per gli arti inferiori. Ogni attività viene ripetuta 2 volte per 40 secondi con una
pausa di 20 secondi l’una dall’altra. Terminato l’esercizio, la persona si riposa per
30 secondi poi riparte con l’attività seguente. Gli esercizi possono essere eseguiti
a corpo libero oppure utilizzando pesi di 0.5 kg e, se la sensazione di fatica del
paziente lo consente, possono essere aumentati fino ad un massimo di 1 kg.
Esercizio 1
Alzarsi e sedersi
dalla sedia
Esercizio 2
Piegare i gomiti
e portare i pesi
verso le spalle
48
Esercizio 3
Portare
alternativamente
in fuori
la gamba destra
e la sinistra
Esercizio 4
Portare le braccia
a candeliere
Esercizio 5
Portare
alternativamente
in alto
il ginocchio destro
ed il sinistro
49
Esercizio 6
Portare
alternativamente
indietro
la gamba destra
e la sinistra
Esercizio 7
Portare
alternativamente
in alto
il braccio destro
e il braccio sinistro
Esercizio 8
Piegarsi
sulle ginocchia
50
Esercizio 9
Andare
in punta di piedi
Esercizio 10
Portare il
braccio destro
in avanti
verso sinistra,
poi alternare con
l braccio sinistro
in avanti
verso destra
Esercizio 11
Portare le ginocchia
verso il petto
51
Se le condizioni cliniche rimangono stabili, si consiglia
di eseguire quotidianamente per almeno un mese, pres-
so il proprio domicilio, il gruppo di esercizi:
A B C D
e 30 minuti di:
cYclette WATT
% pendenza
passeggiata
pedaliera
Data Fisioterapista
• Linee Guida del Ministero della Sanità per le attività di riabilitazione - Maggio
1998
53
Note
54
Note
55
Villa Pineta
Poliambulatorio
Modena
Il Poliambulatorio fornisce prestazioni altamente specializzate, potendo conta-
re su un TEAM multidisciplinare, composto da medici pneumologi, cardiologi,
fisiatri, nutrizionisti, oltre che da terapisti della riabilitazione, psicologi e dietisti
di consolidata esperienza. Tutte le prestazione che Villa Pineta, mette a dispo-
sizione in questa nuova sede, fanno parte di quelle che il Poliambulatorio, con
sede a Gaiato di Pavullo, fornisce da tempo.
Le Prestazioni
Medicina Fisica Visita specialistica fisiatrica
e Riabilitativa Riabilitazione cardio - respiratoria
Riabilitazione motoria in pazienti con obesità
Terapia fisica strumentale
Terapia Manuale
Rieducazione posturale globale RPG
Linfodrenaggio