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RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA
E NUOVE STRATEGIE PER IL RECUPERO
DELLA MOBILIT IN PAZIENTI CON ESITI
DI ICTUS CEREBRALE
Responsabile scientifico di progetto
BARBARA MARCONI
IRCCS S. Lucia

Finanziamento 2006 Regione Lazio

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Sezione III: Attivit per progetti

RAZIONALE
Lictus tra le pi comuni cause di disabilit insorgente nellet adulta. Il
70-85% degli ictus sono accompagnati da unemiplegia e sei mesi dopo un
ictus solo il 60% delle persone con emiparesi, a seguito della quale stato
necessario un intervento riabilitativo, hanno raggiunto una indipendenza funzionale nelle semplici attivit della vita quotidiana. Numerosi studi hanno
dimostrato che il recupero delle funzioni motorie compromesse in seguito ad
un evento vascolare (icuts) correlato ad un cambiamento nellorganizzazione delle aree cerebrali adiacenti a quelle lese. Contrariamente a quanto si
riteneva in passato, ormai noto che il cervello in grado di riorganizzarsi
(fenomeni di plasticit) attraverso lattivazione di aree che erano silenti prima
della lesione e/o attraverso la formazione di nuove connessioni nervose.
Negli ultimi anni, diversi studi clinici e neurofisiologici hanno dimostrato
che la fisioterapia in grado di indurre una plasticit corticale, chiamata riorganizzazione use-dependent , che supporta quelle modificazioni cerebrali
secondarie alla lesione vascolare ed associata al recupero delle funzioni
motorie perse. Recentemente, accanto alle convenzionali metodiche riabilitative, stanno emergendo nuove strategie terapeutiche che sembrano rappresentare un modello nuovo ed efficace da utilizzare anche in quei pazienti che
dopo un ictus presentano deficit motori gravi e per i quali, ad oggi, sembra
essere negativa una prognosi di recupero funzionale nonostante i trattamenti
riabilitativi eseguiti.
Tra queste nuove strategie la motor imagery (immaginazione del movimento) sembra essere tra le pi interessanti sia per il suo basso rapporto
costo/beneficio sia per i promettenti risultati gi emersi in campo di neuroimmagine funzionale e clinico; questi studi hanno infatti dimostrato che la rappresentazione mentale degli eventi motori ( motor imagery ) coinvolge le
stesse aree corticali che sono attivate durante lesecuzione dei movimenti e
che pazienti con esiti di ictus possono ulteriormente migliorare le loro capacit funzionali motorie mediante training mentale. Da questa ipotesi nasce
lutilizzo della motor imagery quale possibile metodo per la riabilitazione
di pazienti affetti da emiplegia/emiparesi secondaria ad ictus. Se l immaginazione del movimento coinvolge le stesse aree cerebrali attivate durante
lesecuzione del movimento stesso, attraverso il pensiero si potrebbero rinforzare quelle strutture nervose in cui sono localizzati gli schemi motori
necessari al movimento, facilitando cos il loro recupero. Quando le condizioni neurologiche sono tali da non consentire al paziente alcun movimento
volontario, si pu ipotizzare che la sollecitazione di atti motori mediante la
motor imagery potrebbe essere lunica strategia in grado di attivare degli
schemi motori e quindi eventualmente facilitare lesecuzione di specifici
movimenti. La motor imagery potrebbe dunque avere la sua applicazione
particolare in quei pazienti in cui i movimenti reali non sono possibili.
Lipotesi di applicare la motor imagery nella riabilitazione dei pazienti
emiplegici si basa inoltre sulla conoscenza che i pazienti con gravi esiti
motori secondari allictus, sono capaci di rappresentare mentalmente anche

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Riabilitazione neuromotoria e nuove strategie per il recupero della mobilit in pazienti

movimenti che non sono pi in grado di effettuare, poich gli schemi motori
corticali rimangono attivi nonostante limpedimento fisico.
In uno studio recente condotto in questo centro di Neuroriabilitazione
(Fondazione Santa Lucia IRCCS) abbiamo dimostrato che durante limmaginazione del movimento della mano paretica, si produce un transitorio
miglioramento dellattivit nelle aree corticali motorie dellemisfero cerebrale
colpito dallictus. I risultati sono stati molto incoraggianti ed hanno suggerito
lipotesi che la sollecitazione ripetuta degli schemi motori mediante l immaginazione del movimento possa aiutare le metodiche riabilitative tradizionali
a rinforzare le aree corticali deputate al comando motorio anche quando gravemente colpite.
OBIETTIVI E METODI
Partendo da questa ipotesi, lo studio si propone di valutare la possibilit
di utilizzare la motor imagery come tecnica di facilitazione del recupero
motorio nella riabilitazione di pazienti con esiti di ictus cerebrale e con grave
deficit motorio dellarto superiore. La nostra attenzione sar focalizzata sul
recupero dei movimenti della mano il cui deficit motorio determina un elevato grado di disabilit.
A tale scopo, mediante la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS),
una metodica non-invasiva, ben tollerata dai pazienti ed ampiamente utilizzata nella pratica clinica per lo studio delle caratteristiche delle vie motorie
centrali, verr effettuato uno studio neurofisiologico della rappresentazione
corticale di un muscolo della mano sana e di quella paretica in una popolazione di pazienti ricoverati presso il nostro Ospedale per un ciclo di riabilitazione per esiti di ictus.
I pazienti eseguiranno, accanto ad un ciclo di riabilitazione neuromotoria
secondo metodiche tradizionali (FKT; gruppo A), un training mentale in cui
verr proposto il compito di pensare selettivamente al movimento di un
muscolo target della mano paretica (gruppo B). La valutazione neurofisiologica sar effettuata allinizio del trattamento (Tempo 1) e alla fine del ciclo
riabilitativo (Tempo 2) nei due gruppi di pazienti: (A) motor imagery
+ FKT; (B) solo FKT.
I risultati ottenuti dai due gruppi verranno confrontati tra di loro al fine
di valutare se il training mentale aggiunto al metodo riabilitativo tradizionale possa indurre un persistente aumento dellattivit corticale nelle aree
cerebrali di rappresentazione della mano. Inoltre, per valutare il grado di
recupero motorio verranno confrontati i punteggi ottenuti dai due gruppi
nelle principali scale di valutazione neurologica e di disabilit funzionale.

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