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Le miscele gassose
La pressione totale esercitata da una miscela gassosa, come l’aria, è uguale alla
somma delle pressioni parziali dei singoli gas che la compongono (legge di Dalton).
Ptotale = p1 + p2 + p3 + …
La pressione parziale è la
pressione esercitata da
ciascun gas costituente una
miscela, in assenza degli altri.
Diffusione e pressioni parziali
La pressione parziale di ogni gas è proporzionale alla sua concentrazione.
L'adeguata assunzione di ossigeno da parte del sangue che scorre nei capillari polmonari dipende
dalla pressione dell'aria racchiusa nelle sacche alveolari.
Se il valore della PO2 alveolare si riduce eccessivamente la diffusione dell'ossigeno dall'aria al sangue
risulta insufficiente ed insorge una pericolosa condizione nota come ipossia.
La pressione parziale dell’ossigeno nell'aria alveolare può diminuire:
• in alta quota (perché si riduce la pressione atmosferica → mal di montagna)
• in caso di ventilazione polmonare inadeguata dovuta a malattie polmonari come la bronchite
cronica ostruttiva, l'asma, le patologie polmonari fibrotiche, l'edema polmonare e l'enfisema.
L’ipossia d’alta quota:
il mal di montagna
•è una condizione patologica causata dal mancato
adattamento dell'organismo alle alte quote
•generalmente si verifica salendo a quote superiori
ai 2.000 metri s.l.m. soprattutto se l’ascesa avviene
in modo veloce senza un acclimatamento graduale.
Causa: con l’altitudine la pressione atmosferica totale diminuisce, con riduzione della
pressione parziale dell’ossigeno. Ciò determina una minore diffusione di ossigeno nel sangue
generando lo stato di ipossia.
Sintomi: fiato corto, affanno, nausea e vertigini, difficoltà di equilibrio, stanchezza e insonnia.
In alcuni casi gravi la sintomatologia può evolvere verso l'edema cerebrale d'alta quota,
caratterizzato da forte cefalea, vomito, incoordinazione nei movimenti volontari (atassia),
progressiva perdita di coscienza, fino alle manifestazioni più estreme con coma ed esito letale.
L’ipossia da malattie polmonari
può derivare da malattie che provocano La velocità di diffusione dell'ossigeno è infatti
-riduzione della superficie alveolare • direttamente proporzionale all'area della superficie
-ispessimento della parete degli alveoli alveolare disponibile
• inversamente proporzionale allo spessore della
membrana alveolare.
98,5%
1,5%
Il trasporto dell’ossigeno
• L’ossigeno è relativamente insolubile nel plasma
sanguigno
• Alla pressione atmosferica normale in 100 ml di
plasma sono disciolti solo 0,3 ml di ossigeno
• Di norma solo una piccola frazione di O2 (1,5% )
viene trasportato in soluzione nel plasma
sanguigno
• La maggior parte (98,5% ) è legato alle molecole
di emoglobina, il pigmento respiratorio contenuto
nei globuli rossi: un eritrocita maturo ne trasporta
circa 265 milioni di molecole.
• È una proteina globulare
tetramerica, cioè formata da 4 L’emoglobina
subunità
• Ogni subunità comprende una
catena polipeptidica detta
globina e un gruppo prostetico
detto eme
• Le 4 catene polipeptidiche,
ciascuna di circa 150
amminoacidi, sono uguali a
due a due (2 globine alfa e due
beta) e sono legate da ponti
salini, interazioni idrofobiche e
legami a idrogeno
• Il gruppo eme è una L’emoglobina
complessa struttura ad anello
(protoporfirina) che
contiene al centro un atomo
di ferro.
• L’atomo di ferro forma in
totale 6 legami:
- 4 legami planari con gli atomi
di azoto al centro dell’anello
- 1 legame con l’azoto
dell’amminoacido istidina
(istidina)
- 1 legame disponibile per una
molecola di ossigeno.
L’ossiemoglobina
• Ogni molecola di emoglobina può
trasportare 4 molecole di ossigeno.
• L’Hb è una proteina allosterica, per cui il
legame tra un gruppo eme e una molecola
di ossigeno determina un cambiamento di
conformazione della proteina facilitando il
legame con ulteriori molecole di ossigeno
• La combinazione dell’Hb con l’ossigeno
forma tramite una reazione reversibile
l’ossiemoglobina (Hb-O2)
Hb + O2 Hb-O2
L’emoglobina fetale (emoglobina F o HbF)
• Rispetto all'emoglobina adulta, presenta
la catena beta sostituita da una catena
gamma
• Ha una maggiore affinità per l'ossigeno e
questo facilita il trasferimento di O2 dalla
madre al feto a livello della placenta.
• Successivamente alla nascita,
l'emoglobina fetale viene sostituita
dall'emoglobina adulta.
• Qualora invece permanga nell'individuo,
la sua maggiore affinità per l'ossigeno
causerà difficoltà a rilasciare ossigeno ai
tessuti periferici, con conseguente
rischio di ipossia.
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Il legame ossigeno-emoglobina
La combinazione dell’O2 con l’emoglobina, così
come la sua separazione, dipendono dal valore della
sua pressione parziale nel plasma circostante
Nei capillari alveolari, l’elevata Nei tessuti, la bassa pressione parziale dell’O2
pressione parziale dell’O2 dell’aria (40 mmHg) dovuta al suo continuo consumo
(160 mmHg) nelle attività metaboliche
Biossido di
carbonio L’Hb rilascia più ossigeno quando il
Fattori chimici sangue scorre in tessuti
metabolicamente attivi, come i
pH tessuti muscolari durante l’attività
fisica, che producono:
• notevoli quantità di CO2
• molto calore (che riscaldando il
Fattori fisici Temperatura sangue favorisce il rilascio di
ossigeno).
Il legame Hb-O2 è influenzato dal pH (effetto Bohr)
Monossido
di carbonio
Eritrocita Emoglobina
Carbossiemoglobina
(composto stabile)
L’emoglobina non può trasportare O2
↓
Anossia
↓
Perdita di coscienza
↓
Morte
Il trasporto del
diossido di carbonio
nel sangue
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La curva di saturazione del CO2: l’effetto Haldane
Il trasporto di diossido di carbonio
Il rimanente 70% del CO2 , una volta entrato nei globuli rossi, reagisce con
l’acqua per formare acido carbonico.
L’acido carbonico è un acido debole che si ionizza secondo la reazione:
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Gli scambi di diossido di carbonio
Questa reazione reversibile può procedere in entrambe le direzioni, in base alla pressione
parziale del CO2 nel sangue.