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Apparato uropoietico

L’apparato urinifero è composto da un paio di organi parenchimatosi, cioè organi pieni, che
sono rappresenti dai reni e da una serie di organi pari e impari che sono cavi, che sono
rappresentati dalle vie urinarie.
- I reni sono organi parenchimatosi, la cui funzione principale è di andare a
produrre urina, grazie all’ultrafiltrazione sanguigna;
- Le vie urinarie, le distinguiamo in superiori e inferiori e hanno il compito di
trasportare l’urina prodotta dai reni all’esterno. In particolare, delle vie urinarie
superiori distinguiamo il sistema dei calici, calici minori che convoglieranno nei
calici maggiori, nella pelvi renale e negli ureteri. Mentre le vie urinarie inferiori
sono rappresentate dalla vescica e dall’uretra.
L'urina verrà prodotta a livello dei reni, prima verrà prodotta un’urina primitiva o preurina e
poi l’urina vera e propria verrà mandata all’esterno tramite le vie urinarie.

- Funzioni dell’apparto urinario


Quindi la funzione dei reni è quella di produrre l'urina che non è altro che una sommatoria di
eventi data dall'ultrafiltrazione sanguigna. La quota di urina prodotta varia da diversi fattori,
ad esempio la quota idrica che si assume non solo tramite i liquidi ma anche tramite dieta.
Sostanzialmente produciamo 1- 2 litri di urina ma la quantità di urina può cambiare anche in
base alle temperature esterna, infatti se c’è molto caldo eliminando le scorie tramite il
sudore facciamo un’urina più concentrata anche se però tendiamo a bere maggiormente
quindi compensiamo.
Si formerà una preurina che subirà delle modifiche date da assorbimento e secrezione da
parte di un sistema di tubuli renali; dunque, l'apparato urinario non ha solo la funzione di
eliminare gli elementi di scarto tramite urine ma anche di mantenere costante l’equilibrio
idroelettrico dei tessuti. Produce anche ormoni come la renina e la vitamina D.
Dove si trovano i reni?
- i reni si trovano nella parte supero posteriore della cavità addominale, in particolare
nella regione lombare sotto il diaframma;
- Sono organi pari, quindi uno a destra e uno a sinistra;
- si trovano posteriormente, quindi la faccia anteriore dei reni guarda verso i visceri
addominali ( peritoneo), mentre la faccia posteriore trarrà rapporti con le strutture
muscolo scheletriche posteriore della cavità addominale, quindi prenderanno
rapporto sia con i muscoli posteriore della cavità addominale sia con le coste;
- durante il loro decorso medialmente guardano la colonna vertebrale;
- una prima distinzione è che, il rene di destra è più scivolato rispetto a quello di
sinistra perchè a destra si ha il fegato che occupa molto spazio e quindi fa tendere il
rene ad essere molto più scivolato. Quindi mentre il rene di sinistra trarrà rapporto
posteriormente con l’undicesima e dodicesima costa, il rene di destra trarrà rapporti
posteriormente solo con la dodicesima costa. L'intervallo mediale è circa undicesima
vertebra toracica, seconda vertebra lombare;
- la faccia posteriore del rene di sinistra trarrà rapporti posteriore con l'undicesima
costa e con la dodicesima, mentre il rene di destra che sarà più scivolato trarrà
rapporti posteriormente solo con la dodicesima costa. Essendo organi pari e avendo
il decorso della colonna i reni si trovano tra la dodicesima vertebra toracica e la
seconda vertebra lombare.
- Sede dei reni
I reni si localizzano nella loggia renale, che è uno spazio topografico che fa sì che i reni
siano ben fissati a livello della regione lombare.
Questa struttura pari e simmetrica, perché sono pari gli organi, è data da una sommatoria di
una componente connettivale e d'una componente adiposa.
- la componente connettivale prende il nome di fascia renale;
- la componente adiposa prende il nome di grasso pararenale e grasso perirenale. La
fascia renale crea un perimetro attorno ai reni , mentre il grasso perirenale all'interno
del perimetro, il grasso pararenale si troverà all'esterno della fascia renale.
La fascia renale cioè la componente connettivale della loggia renale, deriva dalla fascia del
muscolo trasverso, che è un muscolo posteriore della cavità addominale. questa fascia si
divide in un foglietto anteriore e posteriore:
- il foglietto anteriore della fascia renale si porta anteriormente alla faccia anteriore del
rene per convogliarsi mediamente con la fascia renale anteriore del controlaterale.
Portandosi medialmente andrà davanti alla vena cava e all’aorta, quindi ai grossi
vasi.
- la fascia renale posteriore si sposta posteriormente alla faccia posteriore del rene,
anteriormente al muscolo quadrato dei lombi e al grande psoas, per unirsi a livello
del corpo vertebrale. Quindi mentre anteriormente i due foglietti si uniscono,
posteriormente si perdono a livello del corpo vertebrale.
- Questa struttura serve per far tenere saldi i reni (per fissarli). Solitamente questo
grasso non viene utilizzato, ma a fronte di grandi e grossi dimagrimenti può
succedere che abbiamo una perdita di questo grasso, la quale può comportare lo
scivolamento del rene e anche dell'uretere.
Il rene ha una particolare forma a fagiolo ed è di colore rosso bruno.
Nella sua forma a fagiolo distinguiamo:
- una faccia anteriore, che sarà ricoperta di peritoneo e guarda i visceri a livello
addominale;
- una faccia posteriore, che contrae rapporti con i muscoli scheletrici posteriore della
cavità addominale;
- un polo superiore che sarà occupato dalla propria ghiandola surrenale (destra e
sinistra);
- un polo inferiore;
- un margine laterale;
- un margine mediale, convesso presenta il seno renale dove troviamo l’ilo renale,
cioè il punto di entrata e uscita di strutture anatomiche. In particolare, troveremo
l'arteria renale, la vena renale e l’uretere (destro o sinistro).
Il rene è anche avvolto da una capsula fibrosa che può essere facilmente sollevata.
I rapporti del rene
In questo caso si parla di aree e non di impronta come si dice per il fegato, questo perché
nel fegato la maggior parte di quota che ritroviamo all'interno è di tipo venoso e quindi le
vene sono più flessibile e quindi ritroviamo le impronte degli organi con cui esso trae in
rapporto. Il rene presenta un'alta arborizzazione arteriosa e quindi più robuste e quindi non
riusciamo ad avere delle impronte ma parliamo di aree, quindi quelle regioni del rene con il
quale esso trae rapporti con i visceri che presenta nell’addome.
Bisogna fare distinzione tra il rene di destra e quello di sinistra:
- il rene di destra è più scivolato rispetto a quello di sinistra;
- superiormente entrambi hanno l’area surrenale, il polo superiore di ogni rene è
accolto dalla propria ghiandola surrenale;
- per quanto riguarda il rene di destra anteriormente avremo:
l’area epatica, cioè l’area con il quale il rene trae rapporto con il fegato, l’area
duodenale più medialmente e più inferiormente l’area colica, di cui in particolare il
colon ascendente, che poi diventa traverso quindi gira verso sinistra per diventare
colon trasverso;
- per il rene di sinistra avremo l’area splenica cioè il rapporto del rene con la milza,
l’area gastrica quindi in rapporto con lo stomaco, pancreas e con le anse digiunali.
- posteriormente i reni traggono rapporti con le componenti muscolo scheletriche
posteriori dell’addome;
- inferiormente avremo che i reni trarranno rapporti con il muscolo trasverso
dell’addome, quadrato dei lombi e col grande psoas.
- mentre superiormente per quanto riguarda il rene di sinistra, trarrà rapporti con
l'undicesima costa con il diaframma e la dodicesima costa, mentre a destra solo con
la dodicesima costa;
- c’è una porzione del rene che trae in rapporto con il diaframma quindi ad ogni atto
respiratorio i reni compiono un minimo movimento.

Parenchima del rene


È una struttura piena e qui di bisogna identificare l’unità morfo funzionale che sarà il
nefrone.
Il parenchima è costituito:
- dalla corticale, costituisce gli archi e colonne. In particolare, la corticale sotto
capsulare, quindi quella sotto la capsula fibrosa, va a costituire i cosiddetti archi della
corticale. Invece le colonne sono porzioni di corticale che si addentra verso il seno
renale. Quindi le colonne si portano verso il centro del rene e gli archi sotto la
capsula. Nella corticale troveremo il corpuscolo renale del nefrone.
- la midollare invece va a costituire delle strutture triangolari che prendono il nome di
piramidi dette anche piramidi del Malpighi, le quali sono disposte in modo che la
base sia rivolta verso la capsula mentre l’apice (che prenderà il nome e di papilla
renale) è rivolta verso il seno renale. Quindi la piramide del Malpighi costituisce la
midollare del rene, ha una forma triangolare con la base rivolta verso la corticale e
quindi verso la capsula, mentre l’apice è rivolta verso il seno renale.
A livello della midollare troveremo una serie di vasi e tubuli renali che costituiscono il
nefrone ( per questo è rossastra perché abbiamo una grande vascolarizzazione).
Una midollare, cioè una piramide del Malpighi avvolta sia lateralmente che
superiormente dalla corticale, prende il nome di lobo renale.

- Vascolarizzazione
L’urina si forma grazie all'ultrafiltrazione sanguina quindi è importante che arrivi un'alta
quota di sangue a livello renale, e quindi che a livello renale si crei una arborizzazione
arteriosa in modo che il sangue possa fluire a livello del parenchima renale.
Il sangue arriva dall'aorta addominale che darà origine a due rami che sono le arterie renali
di destra e sinistra, quindi a livello dell’ileo renale entra un arteria renale.
L'arteria renale si biforca in:
- Ramo anteriore;
- Ramo posteriore.
Questi rami daranno 5 arterie segmentali, in particolare il ramo anteriore dell'arteria renale
darà origine a 4 arterie segmentali, mentre il ramo posteriore dell'arteria renale darà origine
ad una sola arteria segmentale.
- il ramo posteriore darà un’arteria segmentale che è chiamata arteria segmentale
posteriore;
- il ramo anteriore darà origine a 4 arterie segmentali : superiore, l’arteria segmentale
antero-superiore, l'arteria segmentale antero-inferiore, l’arteria segmentale inferiore

Questo fa sì che il rene sia drenato da una solo arteria segmentale e fa sì che il rene sia
suddiviso in 5 segmenti. In maniera tale che ogni segmento riceva sangue da quella propria
arteria segmentale.
- Il segmento posteriore del rene a cui arriverà l'arteria segmentale posteriore, che
deriva dal ramo posteriore dell'arteria renale;
- I segmenti superiori che saranno drenati dall'arteria segmentale superiore, che
derivano dal ramo superiore dell'arteria renale;
- Il segmento antero-superiore, che sarà drenato dall'arteria segmentale
anterosuperiore;
- Il segmento antero-inferiore, che sarà drenato dall'arteria segmentale anteriore
inferiore;
- Il segmento inferiore che sarà drenato dall'arteria segmentale inferiore.

L'arteria segmentale(qualsiasi) a sua volta darà origine ad arterie interlobari ( il lobo renale è
quella struttura di parenchima dato dalla midollare avvolto dalla corticale) quindi queste
arterie interlobari iniziano ad addentrarsi a livello del parenchima renale e quindi hanno un
decorso parallelo alla midollare.
Le arterie interlobari, a livello della base della nostra midollare, si curvano nelle arterie
arciformi o arcuate. Dalle arterie arciformi, che avranno un decorso parallelo alla base della
piramide del Malpighi, si aggetteranno verso la corticale sotto capsulare per dar origine alle
arterie interlobulari.
Le arterie arcuate parallele alla base della piramide si aggettano con il ramo dell’arteria
interlobulare a livello della corticale sotto-capsulare per dare origine a delle arteriole
afferenti, che entrano a livello del corpuscolo renale formando un gomitolo che prende il
nome di glomerulo vascolare. Quindi dall’arteria interlobulare, l'arteriola afferente entrerà a
livello del polo vascolare del corpuscolo per dare origine al glomerulo vascolare.
L'arteria arcuata deriva dall'interlobare che si curva, parallela alla base delle piramidi si
aggetta verso la corticale sotto-capsulare nella arteriola afferente, entra a livello del polo
vascolare del corpuscolo renale, e darà origine al glomerulo vascolare cioè un insieme di
arteriole che si anastomizzano tra di loro, si aggrovigliano in modo da far rallentare il flusso
sanguigno perché avverrà l'ultrafiltrazione sanguigna. Dal glomerulo vascolare uscirà
un’arteriola efferente.
Si viene a formare proprio un gomitolo perché a livello del glomerulo avverrà l’ultrafiltrazione
sanguigna, quindi è importante che viene rallentato il flusso sanguigno in maniera tale da
poter essere ultrafiltrato, quindi quelle sostanze che devono essere eliminate devono essere
filtrate, cioè avremo la formazione della pre-urina a livello del glomerulo vascolare.
L’arteriola efferente si aggetta all’interno della midollare dando luogo alle cosiddette arterie
rette spurie. Esistono anche le cosiddette arterie rette vere, che derivano dall’arteria
arcuata; dall’arteria arcuata, quindi, una parte di rami si aggetta verso la corticale sotto-
capsulare dando origine alle arterie inter-lobulari. Dall’altra parte altri rami si aggettano a
livello della midollare per dare origine alle arterie rette vere. La midollare è particolarmente
scura proprio per questo sistema di vasi sia arteriosi che venosi, perché a livello della
midollare troviamo il tubulo renale nel quale passa la pre-urina.
Questa deve subire una serie di modificazioni, tra le quali il riassorbimento di sostanze che
non devono essere eliminate e secrezione di sostanze che devono essere eliminate, quindi
è importante che il tubulo renale sia avvolto da una serie di vasi perché ciò che non deve
essere eliminato deve tornare in circolazione.
Riassumendo: le arterie rette vere derivano dalle arterie arcuate, le arterie rette spurie
derivano dall’arteriola efferente.

RITORNO VENOSO DEL RENE


Ovviamente esiste anche un ritorno venoso: si ha una vena inter-lobulare, quindi
dall’afferente una porzione va a formare le arterie rette spurie e una porzione convoglia, a
livello venoso, nella vena inter-lobulare. Quest’ultima si trova nella corticale sotto-capsulare.
Abbiamo la vena arcuata che è parallela alla base della piramide del Malpighi e infine le
vene interlobari; non sono presenti vene segmentali.
È presente una vena renale, di sinistra e di destra, che convogliano nella vena cava.

Slide riepilogativa
NEFRONE
Il nefrone rappresenta l’unità morfo-funzionale del rene ed è costituito da un corpuscolo
renale e da un tubulo renale. Vi è un’arteriola afferente che entra a livello del corpuscolo
renale e, in particolare, entra a livello del polo vascolare del corpuscolo renale; da questo
polo vascolare esce anche un’arteriola efferente. Il corpuscolo renale, esattamente opposto
al polo vascolare, presenta un polo urinifero dal quale esce l’urina primitiva (o pre-urina)
cioè il prodotto dell’ultrafiltrazione che avviene a livello del corpuscolo renale, e si convoglia
a livello del tubulo renale.
Del tubulo renale, che è comunque unico, distinguiamo:
 Tubulo contorto prossimale. Ha un andamento contorto ed è prossimale al
corpuscolo renale;
 Ansa di Henle. È una porzione ad ansa (si curva);
 Tubulo contorto distale. Ha anch’esso un andamento contorto ma è distale rispetto al
tubulo renale.

Mentre nel corpuscolo renale abbiamo l’ultrafiltrazione sanguigna e quindi la produzione di


pre-urina, a livello del tubulo renale avvengono tutti quegli scambi che permettono il
riassorbimento e la secrezione di sostanze per produrre l’urina vera e propria.
In base alle dimensioni del tubulo renale (le funzionalità restano le medesime) distinguiamo
il nefrone in:
 Nefrone corticale;
 Nefrone iuxtamidollare.
Per quanto riguarda i nefroni corticali, essi rappresentano la maggior parte dei nefroni che
troviamo a livello del parenchima renale e presentano:
 un corpuscolo renale particolarmente grande;
 un tubulo renale più corto, questo perché l’ansa di Henle la troviamo soltanto nella
prima porzione, detta zona esterna, della midollare.

Per quanto riguarda i nefroni iuxtamidollare, invece, essi presentano:


 un corpuscolo renalo più piccolo;
 ansa di Henle particolarmente lunga che si aggetta per tutta la midollare.

È importante evidenziare che il corpuscolo renale si trova sempre a livello della corticale,
mentre a livello della midollare abbiamo tubuli e vasi.
CORPUSCOLO RENALE
Abbiamo visto che a questa forma globosa, alla testa del nefrone, distinguiamo un polo
vascolare e un polo urinifero. Al polo vascolare entra l’arteriola afferente per poi uscire come
arteriola efferente. L’arteriola afferente, a livello del corpuscolo renale, si anastomizza per
formare il cosiddetto glomerulo vascolare. Questo glomerulo, quindi, permette che il flusso
sanguigno venga rallentato e che possa essere filtrato.
Opposto abbiamo il polo urinifero nel quale invece la pre-urina, che è il prodotto della
ultrafiltrazione, raggiunge la prima porzione del tubulo renale, cioè il tubulo contorto
prossimale.
Il corpuscolo renale, quindi, è caratterizzato dal glomerulo vascolare e dalla capsula di
Bowman; quest’ultima racchiude sostanzialmente il glomerulo , ed è formata da un epitelio
parietale esterno (pavimentoso semplice) e da un epitelio viscerale (o glomerulare) interno
che presenta delle cellule particolari specializzate chiamate podociti. I podociti sono
particolari perché presentano delle estroflessioni citoplasmatiche, chiamate pedicelli, che
avvolgono/abbracciano l’endotelio del glomerulo.
Tra l’epitelio parietale e il viscerale vi è uno spazio, detto spazio peri-capsulare, nel quale va
ad annidarsi la pre-urina, prima di raggiungere il polo vascolare.
MEMBRANA DI FILTRAZIONE
A livello del corpuscolo renale abbiamo l’ultrafiltrazione; questa è garantita grazie alla
cosiddetta membrana di filtrazione, che è data dalla sommatoria di 3 soggetti che troviamo a
livello del corpuscolo renale:
1. Endotelio fenestrato del glomerulo vascolare. Il sangue attraversa questo endotelio e
alcune sostanze, di dimensioni idonee, passano tra le fenestrature;
2. Lamina basale. Si trova subito al di sopra dell’endotelio fenestrato, ed è
particolarmente grande perché è data dalla sommatoria della lamina basale
dell’endotelio e dei podociti;
3. Pedicelli dei podociti.

Ciò che è passato perché piccolo abbastanza da passare l’endotelio fenestrato, viene
bloccato dalla membrana basale oppure dai pedicelli. Passano quindi solamente
piccolissime proteine plasmatiche, acqua e ioni. L’ultrafiltrazione sanguigna avviene grazie
proprio a questa membrana di filtrazione.
Quindi, a livello del glomerulo, del corpuscolo renale, abbiamo l’ultrafiltrazione sanguigna
con la produzione della pre-urina o urina primitiva. Questa urina deve subire una serie di
modificazioni prima di essere eliminata, perché vi sono magari sostanze che devono tornare
in circolazione e devono quindi essere riassorbite, e sostanze che devono essere eliminate
tramite un evento di secrezione.
Anatomicamente le porzioni del tubulo renale presentano un epitelio differente perché
hanno una funzione differente. Il tubulo contorto prossimale, innanzitutto, è una struttura
cava quindi vi è una parete che racchiude il lume, ovvero la porzione centrale dove troviamo
la pre-urina.
La parete è caratterizzata da un epitelio.
Nel tubulo contorto prossimale arriva la prima pre-urina, grazie alla porzione del polo
vascolare del corpuscolo renale. Per tale motivo, a livello del tubulo contorto prossimale,
abbiamo delle cellule caratterizzate dalla presenza, a livello apicale, di microvilli (rivolti verso
il lume); questo perché i microvilli aumentano la superficie di contatto tra la pre-urina e la
cellula, in maniera tale da far avvenire subito l’assorbimento di sostanze che sono passate
attraverso la membrana.
Queste cellule non sono caratterizzate soltanto da microvilli, ma anche da un’alta quota di
mitocondri perché tutto il riassorbimento è attivo, quindi la cellula ha bisogno di un’alta quota
di ATP per poter espletare tale funzione.
A livello dell’ansa di Henle, invece, abbiamo un epitelio senza microvilli perché il
riassorbimento continua ad avvenire ma in minor quota ed è un riassorbimento a favore di
gradiente, quindi non è più necessaria una grande quota di ATP.
Infine, nel tubulo contorto distale, abbiamo pochissimo assorbimento, ma soprattutto
avviene secrezione, cioè si immette nella pre-urina ciò che deve essere eliminato.
In questo caso, a livello cellulare, torna la presenza di mitocondri non soltanto in elevata
quantità ma anche con morfologia particolare, infatti sono molto grandi perché il
riassorbimento ha bisogno di ATP anche per la cellula.
Una volta che sono avvenuti il riassorbimento e la secrezione, più tubuli contorti distali di
diversi nefroni convogliano a livello del dotto collettore. Quest’ultimo termina a livello della
papilla renale che rappresenta l’apice della midollare; da questo momento in poi, l’urina non
subisce più nessuna modificazione ma può essere semplicemente eliminata.

APPARATO IUXTAGLOMERULARE
Abbiamo detto che a livello del polo vascolare entra l’arteriola afferente, dà origine al
glomerulo vascolare che esce come arteriola efferente. Il sangue, quindi, entra a livello
dell’arteriola afferente, rallenta il suo decorso a livello del glomerulo, viene ultrafiltrato e ciò
che non viene ultrafiltrato esce a livello dell’arteriola efferente.
Durante il decorso del tubulo contorto distale incontra il polo vascolare del corpuscolo e si
viene a formare una specie di triade: abbiamo l’epitelio della parete del tubulo contorto
distale che si scontra contro i vasi a livello del polo vascolare, andando a costituire il
cosiddetto apparato iuxtaglomerulare. Le componenti di questo apparato sono:
 Arteriola afferente;
 Arteriola efferente;
 Cellule della macula densa, specializzate della parete del tubulo contorto distale.
Sono cellule osmo-recettori, cioè sono in grado di percepire la concentrazione di
cloruro di sodio all’interno dell’ultrafiltrato.
Quando abbiamo un’alta quota di sodio, comunicano alle cellule iuxtaglomerulari di
aumentare o diminuire l’afflusso sanguigno;
 Cellule iuxtaglomerulari, che si trovano soltanto a livello della parete dell’arteriola
afferente. Sono cellule mioepiteliali, in grado di aumentare o diminuire il mioepitelio
(quindi la vascolarizzazione all’interno del glomerulo) in maniera da:
a) richiamare acqua in caso di elevata concentrazione di cloruro di sodio,
rallentando il flusso sanguigno in modo che possa essere ultrafiltrato;
b) quando si ristabilisce l’equilibrio, gli osmo-recettori (macula densa tramite le
cellule mesangiali) comunicano alle cellule iuxtaglomerulari di non rallentare
il flusso sanguigno. Il rallentamento del flusso sanguigno avviene
diminuendo il calibro delle arteriole del glomerulo.
 Cellule Mesangiali, mettono in comunicazione le cellule della macula densa con le
cellule iuxtaglomerulari
VIE URINARIE
Una volta prodotta, l’urina deve essere convogliata all’esterno; questo avviene tramite una
serie di organi cavi che hanno appunto il compito di convogliare l’urina dai reni all’esterno.
Le vie urinarie si distinguono in:
 Superiori. Sono rappresentate dal sistema dei calici che ritroviamo a livello del
seno/pelvi renale e dagli ureteri (organi pari);
 Inferiori. Sono rappresentati dalla vescica e dall’uretra (organi impari).

La vescica è quell’organo deputato al mantenimento dell’urina; questa poi viene convogliata


dalla vescica all’esterno mediante l’uretra e viene eliminata attraverso un processo noto
come minzione.

CALICI E PELVI
Nell’apice della midollare troviamo la papilla renale nella quale arriva, attraverso il sistema
dei dotti collettori, l’urina prodotta e modificata da più nefroni. Questa urina arriva a livello
del sistema dei calici: i calici minori convogliano in quelli maggiori e questi ultimi convogliano
nella pelvi renale.
Calici e pelvi sono organi cavi e la loro parete è caratterizzata da un particolare epitelio che
prende il nome di urotelio (epitelio di transizione). Questo ha semplicemente il compito di
convogliare l’urina dal parenchima renale all’uretere, grazie a dei movimenti peristaltici, ed è
ovviamente impermeabile all’urina.
URETERI
Gli ureteri sono organi cavi pari, lunghi circa 30 centimetri, retroperitoneali e, vista la loro
lunghezza, vengono distinti in:
 Porzione addominale, a livello dell’addome;
 Regione pelvica, all’interno della pelvi;
 Regione vescica, rappresenta la porzione degli ureteri che si addentra a livello della
vescica.

Il compito degli ureteri è quello di trasportare l’urina dal rene alla vescica. Se si verifica uno
scivolamento dei reni a causa di un malfunzionamento del grasso a livello della loggia
renale, questo comporta un aggroviglio dell’uretere e un conseguente malfunzionamento a
livello renale.
VESCICA URINARIA
La vescica è “palloncino” muscoloso che ha il compito di accogliere l’urina prima che essa
possa essere eliminata. La porzione più abbondante prende il nome di corpo della vescica:
posteriormente si allarga nel cosiddetto fondo della vescica, mentre anteriormente si
assottiglia nel cosiddetto apice della vescica.
È un organo cavo ed internamente presenta delle cosiddette rughe, visibili soltanto a
vescica vuota; man mano che la vescica si riempie, si gonfia come un palloncino e queste
rughe scompaiono.
Alla base della vescica troviamo il cosiddetto trigono vescicale, cioè una struttura triangolare
caratterizzata:
 alla base, dai cosiddetti sbocchi degli ureteri. Si tratta della porzione degli ureteri
vescicali (ureteri che entrano in vescica);
 all’apice, dallo sfintere uretrale interno È ricco di muscolatura liscia involontaria) ed è
quella porzione che fa sì che l’urina possa arrivare a livello dell’uretra. Questa
termina con uno sfintere uretrale esterno che invece è ricco di muscolatura
scheletrica (volontaria).
VESCICA
La vescica nell’uomo si trova posteriormente alla sinfisi pubblica, anteriormente al decorso
del retto e superiormente alla prostata.

Per quanto riguarda invece la vescica nella donna, essa si trova posteriormente la sinfisi
pubblica, anteriormente al decorso del retto inferiormente all'utero.
URETRA
L’uretra femminile è molto corta, parte dall’orifizio uretrale interno per finire in quello esterno
e ha un decorso anteriore rispetto alla vagina.

L’uretra maschile comunica con la vescica sempre attraverso l’orifizio uretrale interno ed è
particolarmente lunga, motivo per il quale viene divisa in tre porzioni:
1) Porzione prostatica= si porta all’interno della prostata;
2) Porzione membranosa= molto breve e si porta all’interno del diaframma urogenitale;
3) Porzione spugnosa= decorre lungo tutto il pene.
APPARATO GENITALE MASCHILE
Costa delle gonadi, che sono gli organi adibiti alla produzione dei gameti (cioè agli
spermatozoi) e sono rappresentati dai testicoli. Quindi a livello testicolare noi avremo sia la
formazione dei gameti ma anche la produzione di ormoni quale il testosterone. I gameti
prodotti a livello della gonade poi raggiungeranno le cosiddette “vie spermatiche”, che
distinguiamo in:
-epididimo
-dotto deferente
-dotto eiaculatore
-uretra peniena (perchè porta all’esterno non soltanto l’urina ma anche il liquido seminale).
L’apparato genitale è composto anche da una serie di ghiandole annesse che hanno il
compito di arricchire gli spermatozoi per produrre il liquido seminale vero e proprio.
Infine abbiamo i genitali esterni che sono rappresentati dal pene e dallo scroto, che
racchiudi le gonadi.
La funzione dell’apparato genitale maschile è:
-la spermatogenesi, cioè la produzione di spermatozoi;
-la secrezione di ormoni sessuali che avviene a livello scrotale;
-la funzione riproduttiva.
TESTICOLI
Il testicolo (detto anche didimo) rappresenta la gonade maschile. È un organo pari, ha una
forma ovoidale appiattito in senso latero-mediale e ha la funzione di produrre non soltanto
gli spermatozoi ma anche ormoni (come il testosterone).
Il testicolo si trova a livello di una sacca che prende il nome di scroto.

SCROTO
È un sacco cutaneo e fibromuscolare che contiene al suo interno i testicoli e l’epididimo (che
fa parte delle vie spermatiche).
All’interno della sacca scrotale, i testicoli sono divisi grazie ad una rafe scrotale. Questo
sacco fibromuscolare è formato da una serie di strutture cutanee e muscolari che noi
ritroviamo a livello addominale; questo perchè durante la fase prenascitura i testicoli
derivano dalla parte addominale e quindi scivolano verso l’esterno.
La sacca scrotale presenta, partendo dall’esterno verso l’interno:
-la cute, particolarmente pigmentata e ricca di peli;
-il muscolo dartos, muscolo scheletrico;
-la fascia spermatica esterna, che è una fascia connettivale (in quanto lo scroto è
fibromuscolare);
-il muscolo cremastere, muscolo liscio;
-la fascia spermatica interna.
I muscoli dartos e cremastere si attivano soprattutto in condizioni di freddo perchè inducono
ad avvicinare la sacca scrotale alla parte addominopelvica in condizioni di freddo, questo
perché deve proteggere gli spermatozoi che troviamo a livello testicolare.

Il testicolo ha una particolare forma ovoidale nel quale distinguiamo una faccia anteriore, un
polo posteriore, un polo superiore che è sormontato dalla cosiddetta “testa dell'epididimo”
che fa parte delle vie spermatiche; mentre posteriormente troviamo l’ilo testicolare, cioè il
punto di entrata e di uscita di strutture, in particolare di arterie e vene che vanno a costituire
il cosiddetto “plesso pampiniforme” e usciranno anche le prime vie spermatiche.
Il testicolo si trova all’interno della sacca scrotale, ma è avvolto da una membrana sierosa in
maniera tale che esso possa essere stabilizzato e prende il nome di tonaca vaginale.
La tonaca vaginale a sua volta è divisa in:
-tonaca vaginale interna (tonaca viscerale), che avvolge la porzione anteriore del testicolo e
una porzione della testa dell'epididimo
-tonaca vaginale esterna (tonaca parietale), che si getta verso la sacca scrotale.
Tra la parietale e la viscerale vi è uno spazio, che spesso può riempirsi di liquido e portare al
cosiddetto “varicocele” che provoca fastidi.

Oltre alla tonaca vaginale, il testicolo più internamente (quindi siamo sotto la tonaca
vaginale viscerale) è avvolto da una tonaca detta “albuginea” che non è altro che tessuto
connettivo.
Questa tonaca albuginea a livello della faccia posteriore del testicolo, dove vi è l’ilo
testicolare, si addensa nel cosiddetto “corpo di Highmoro” che non è altro che la tonaca che
si addensa.
La tonaca albuginea divide il testicolo, tramite dei setti che vanno dalla porzione mediale
verso il corpo di Highmoro, in lobuli.
A livello dei lobuli abbiamo tessuto connettivo lasso nel quale ritroviamo i tubuli seminiferi,
cioè la porzione del testicolo nel quale avviene la spermatogenesi, e presentano un
andamento contorto.
Questi setti hanno una forma triangolare e l’apice è rivolta verso il corpo di highmoro, cioè
verso il mediastino/ilo testicolare. A livello quindi del mediastino del corpo di highmoro, i
tubuli seminiferi da contorti diventano retti.

Più tubuli retti convoglieranno poi nella cosiddetta “rete testis”.

Da quest’ultima vi saranno dei condottini efferenti che usciranno dal testicolo per andare
verso l’epididimo. Quindi siamo nel sistema dei vasi che trasportano gli spermatozoi.
TUBULO SEMINIFERO
I tubuli seminiferi, che troviamo quindi all’interno del lobulo testicolare, sono caratterizzati da
un epitelio germinativo, costituito da cellule germinative di diverso stadio, perchè avviene la
spermatogenesi; quindi avremo: cellule in fase di mitosi, cellule in fase della meiosi e della
seconda meiosi (spermatociti, spermatidi e poi spermatozoi veri e propri)

In particolare, il tubo seminifero è formato da un epitelio germinativo nel quale distinguiamo


una porzione basale e una porzione apicale che si getta verso il lume.
Si può notare che ci sono diverse cellule a diverso stadio germinativo, per poi terminare a
livello apicale negli spermatozoi pronti ad uscire verso le vie spermatiche.
Oltre alle cellule germinative abbiamo anche le cosiddette “cellule del Sertoli”, che dividono
la porzione basale con la porzione apicale dell’epitelio germinativo grazie a delle gap
junction; inoltre anche a livello germinativo troviamo le cellule di Leydig che invece hanno il
compito di produrre il testosterone.

VIE SPERMATICHE
A livello del testicolo avviene la spermatogenesi, la produzione degli spermatozoi
nell’epitelio germinativo, per poi iniziare a seguire le vie spermatiche. Esse sono costituite
da:
-tubuli seminiferi contorti che poi diventano retti;
-rete testis;
-condottini efferenti che entrano a livello dell’epididimo e continueranno nel dotto deferente e
infine nel dotto eiaculatore.
Dall’epididimo poi dobbiamo risalire in cavità addomino-pelvica e quindi avranno un
andamento infero-superiore.
EPIDIDIMO
Dai condottini efferenti gli spermatozoi escono dal testicolo per raggiungere l’epididimo.
Questo si trova superiormente al polo superiore del testicolo. La sua funzione è quella di
stanziare gli spermatozoi prima che essi vengano eliminati.
L’epididimo si suddivide in:
-una testa= riceve gli spermatozoi grazie ai condottini efferenti dal testicolo;
-un corpo;
-una coda= cambia direzione (perchè dobbiamo risalire in cavità addomino-pelvica) per
continuare a livello del condotto deferente.

DOTTO DEFERENTE
Il dotto deferente è un lungo tubo cavo, ha una lunghezza di circa 30-45 cm che possiamo
distinguere in due tratti:
1. Tratto funicolare= a sua volta distinto in una parte scrotale (in giallo) e in una parte
inguinale (in rosso);
2. Tratto addomino-pelvico (in azzurro)= durante il suo decorso di porta anteriormente
rispetto all’uretere.
La caratteristica del dotto deferente è che ha una parete fortemente elastica perchè deve
convogliare gli spermatozoi in senso opposto rispetto alla gravità (cioè dobbiamo risalire).

Questo è il motivo per il quale la parete del dotto deferente presenta tre muscolature:
Tonaca muscolare esterna longitudinale; Tonaca muscolare interna longitudinale separata
da una Tonaca circolare. Questo perchè non soltanto dobbiamo chiudere il lume, ma anche
accorciarlo in modo tale che gli spermatozoi possano andare contro-gradiente (dobbiamo
risalire in cavitá addomino-pelvica).
Nella porzione addominale il dotto deferente va a convogliare il dotto delle vescichette
seminali (che fanno parte delle ghiandole annesse all’apparato genitale maschile) per
formare il dotto eiaculatore.
Quindi dal dotto deferente arrivano solamente gli spermatozoi; grazie a questa unione con il
dotto della vescichetta seminale gli spermatozoi si arricchiscono del liquido seminale
(perchè le ghiandole hanno il compito di nutrire questi spermatozoi per produrre poi il liquido
seminale).
AMPOLLA DEL DOTTO DEFERENTE
Quindi il dotto deferente convoglia nel dotto eiaculatore e qua siamo all’interno della
prostata, un’altra ghiandola dell’apparato genitale maschile.
Il condotto eiaculatore convoglierà poi nell’uretra.

VESCICHETTE SEMINALI
Per quanto riguarda le ghiandole annesse all’apparato genitale maschile, ricordiamo le
vescichette seminali e la prostata.
Le vescichette seminali sono due organi tubulari spiraliformi (cosiddette “a fondo cieco”, cioè
la parte terminale si chiude su sé stessa) e hanno il compito di produrre un secreto che
serve per arricchire il liquido seminale. Sostanzialmente è un secreto ricco di zucchero che
serve per gli spermatozoi (perché sono cellule vive e hanno bisogno di nutrienti).
Le vescichette si trovano posteriormente rispetto al corpo della vescica (che si trova
superiormente rispetto alla prostata).
Quindi queste vescichette seminali si troveranno tra la faccia posteriore della vescica e il
retto e presentano un polo superiore, un polo inferiore e due facce (anteriore e posteriore).
La faccia anteriore guarda verso la vescica; la faccia posteriore verso il retto. Il polo
superiore sarà chiuso; il polo inferiore presenterà il dotto deferente.

DOTTI EIACULATORI
Per unione del dotto delle vescichette seminali con l’ampolla (porzione interna) del dotto
deferente abbiamo il dotto eiaculatore.
Quest’ultimo, grazie a degli orifizi, convoglierà a livello dell’uretra (sbocco finale).
PROSTATA
Ha una particolare forma a castagna, si trova inferiormente rispetto alla vescica e
anteriormente al retto (fortemente avvicinato ad esso). La prostata si viene a trovare in uno
spazio cosiddetto “loggia prostatica”.
Viene divisa in tre regioni grazie al dotto eiaculatore e all’uretra prostatica; anch’essa
secerne un liquido che aiuta ad arricchire il liquido seminale.

È una ghiandola tubulo acinosa composta da adenomeri che rilasciano il proprio secreto
tramite dotti prostatici; quest’ultimo convoglieranno a livello dell’uretra. Quindi a livello
dell’uretra prostatica arriva liquido seminale ricco sia dei prodotti delle ghiandole sia ricco di
spermatozoi.

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