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FISIOLOGIA URINARIO

Anatomia
I reni sono due organi pari retroperitoneali che hanno una forma a
fagiolo.

I reni sono costituiti internamente da strutture a calice.

La parte più interna del rene è quella dove viene accumulata l’urina che
poi attraverso gli ureteri viene convogliata nella vescica che ogni tot
mia deltempo sistemaviene urinario
svuotata uscendo all’esterno tramite l’uretra.

All’interno del rene possiamo distinguere:

Il rene -zona corticale —>


ha un’organizzazione più superficiale,
lobulare (6-8 lobi); sono presenti in maggior numero i
corpuscoli
Lobo: piramide
che la ricopre.
renali
midollare e lache costituiscono
porzione
-zona midollare —> più interna

di tessuto corticale Anato


il nefrone (unità funzionale del rene)

Papilla renale: punta della piramide convoglia l’urina nel


PICCOLO CALICE; i piccoli calici si uniscono nei GRANDI
CALICI Alche
rene arriva un
confluiscono arteria
nelle PELVIrenale
RENALI. che
Da poi
qui si ramifica in arterie secondarie, il
l’urina sangue poi negli
viene sospinta viene drenatofino
URETERI daalla
unVESCICA.
arteria.

A livello delle piramidi, in


fondo si avrà lo sbocco dei
nefroni con riversamento di
urina (piccoli calici), poi
passa nei grandi calici che
sfociano nella pelvi renale
dove si accumula l’urina.

Nefrone
Il nefrone è l’unità funzionale del rene.

Il nefrone è la sede dove si svolge gran parte della funzione renale.

I nefroni sono strutture tubulari che sono presenti sia nella zona
corticale sia nella zona midollare.

I nefroni sono molto numerosi (in un rene circa 1 milione).

I nefroni sono strutture tubulari di epitelio mono stratificato (più o meno


spesso a seconda delle parti).

Nelle diverse parti del nefrone si svolgono funzioni differenti e questo


determina cellule un po diverse che si specializzano nella funzione che
devono compiere.

Nel tubulo contorto prossimale, nel tratto ascendente dell’ansa di henle


e nel tubulo contorno distale è presente un epitelio spesso, queste
regioni sono regioni specializzate nel riassorbimento di acqua e soluti e
questi riassorbimenti richiedono molta energia infatti vi sono molti
mitocondri.

Le cellule della parete del tubulo contorto prossimale hanno dei


microvilli per aumentare la superficie di contatto tra la cellula che deve
riassorbire il il tubulo dove c’è un liquido che scorre, questo liquido si
forma nel corpuscolo renale e poi scorre lungo tutto il nefrone.

Nel tratto discendente dell’ansa e nella parete della capsula di bowman


non si ha alcun tipo di trasporto attivo e quindi l’epitelio è molto piatto
Il nefrone: unità funzionale del rene
All’interno del nefrone scorre un liquido che viene chiamato inizialmente
La formazione delle urine avviene nella zona corticale del rene, a livello del nefrone (corpuscolo renale+
ultra-filtarto, poi prende il nome di pre-urina e successivamente a vari
tubulo renale) La parte terminale dei tubuli renali convoglia l urina nei dotti collettori. I tubuli renali di
passaggi lungo il intratto
più nefroni confluisconi deldotto
un singolo tubulo prende il nome di urina.

collettore.

Ogni singolo tratto del nefrone ha un contatto con il sangue tramite


capillari.

Quindi c’è un continuo scambio tra i capillari renali e il nefrone.

La funzione del nefrone sta proprio in questo rapporto continuo con una
rete capillare.

Il nefrone inizia con una sorta di


allargamento:

-capsula di bowman
che circonda un ciuffo di capillari:

-glomerulo renale

La capsula di bowman e il glomerulo


renale insieme prendono il nome di
corpuscolo renale (zona corticale).

Il nefrone successivamente diventa un


vero e proprio tubulo con un andamento
non lineare e che non si allontana molto
dal corpuscolo renale nella zona corticale
a confine con la zona midollare:

-tubulo contorto prossimale


Successivamente il tubulo prende un
andamento più lineare e si dirige verso la
zona midollare del rene (verso il centro del
rene):

-Ansa di Henle
La lunghezza dell’ansa di henle non è uguale per tutti i nefroni.

L’ansa di henle ha un tratto in cui il tubulo discende verso il centro del


rene (branca discendente) e un tratto che risale (branca ascendente).

Successivamente inizia un tratto di tubulo nuovamente non lineare:

-tubulo contorto distale


Il tubulo contorto distale risalendo prende una sorta di contatto con i
capillari del glomerulo renale circondati dalla capsula di bowman.

È come se il fondo del nefrone prendesse contatto con l’inizio del


nefrone.

In questa regione si forma un piccolo apparato che è costituito da


diversi tipi di cellule (es. cellule parete tubulo distale) ed è un punto di
controllo, dove la regione iniziale dove il processo è iniziato parla con la
regione in cui il processo è quasi terminato.

Quindi questo punto controlla che tutti i processi programmati lungo le


varie parti del tubulo stiano avvenendo in maniera regolare.

Se non avvengono in maniera regolare ci sono degli aggiustamenti.


Il tubulo contorto distale si tuffa in un dotto molto più lineare che va
verso il centro del rene:

-dotto collettore
Il dotto collettore è un dotto comune, cioè sfociano più tubuli distali di
numerosi nefroni

Procedimento:
Nella regione iniziale c’è una sorta di filtrazione del sangue, per cui
parte del sangue (globuli bianchi, rossi, piastrine) non passano nel lume
del nefrone mentre acqua e soluti si.

Nei vari tratti del nefrone ci sono alcune regioni che sono specializzate
nel riassorbimento, cioè nel reinserire all’interno dei capillari le sostanze
che ancora sono utili per l’organismo e che sono state invece filtrate
nella regione iniziale.

Le regioni specializzate sono:

-tubulo contorto prossimale

-branca ascendente di henle

-tubulo contorto distale

I processi di riassorbimento sono dei trasporti attivi che richiedono


molta energia.

Elementi vascolari del nefrone


Il sangue arterioso entra nel rene attraverso l’arteria renale, passa poi in
arterie più piccole (interlobare, arcuata e interlobulare o radiale
corticale) che lo portano nella zona corticale. Qui il sangue giunge alla
arteriola afferente che ne permette l’ingresso nella rete di capillari
avvolti a formare un gomitolo, il glomerulo renale (qui avviene la
filtrazione) dal glomerulo il sangue fuoriesce attraverso l’arteriola
efferente e forma una seconda rete di capillari peritubulari (qui avviene il
processo di riassorbimento ed secrezione). Infine i capillari peritubulari
si raccolgono in venule e piccole vene ed escono dal rene attraverso la
vena renale.

Elementi vascolari del nefrone 2 reti cap


Il sangue arterioso entra nel rene attraverso
la ARTERIA RENALE, passa poi in arterie
più piccole (interlobare, arcuata e CAPILL
interlobulare o radiale corticale) che lo
portano nella zona corticale. Qui il sangue
giunge alla ARTERIOLA AFFERENTE CAPILL
che ne permette l ingresso nella rete di
capillari avvolti a formare un gomitolo, il
GLOMERULO (qui avviene la filtrazione)
dal glomerulo il sangue fuoriesce
attraverso l ARTERIOLA EFFERENTE e
forma una seconda rete di CAPILLARI
PERITUBULARI (qui avviene il processo
di riassorbimento ed secrezione). Infine i
capillari peritubulari si raccolgono in
venule e piccole vene ed escono dal rene
attraverso la VENA RENALE.

Dopo un arteriola è presente una rete capillare.

Le reti capillari sono due e sono una successiva all’altra, quindi


abbiamo un arteriola afferente che porta il sangue in una rete capillare
che prende il nome di glomerulo renale (capillari a forma di gomitolo).

Da qui il sangue esce attraverso un altra arteriola, arteriola efferente.

Dalla arteriola efferente il sangue entra in una seconda rete capillare


(capillari peritubulari).

Da questa rete capillare non si hanno scambi gassosi ma si ha la


filtrazione glomerulare cioè il passaggio di parte del sangue privo di
alcune componenti.

Il sangue che entra ed esce è arterioso.

2 reti capillari in serie

CAPILLARI GLOMERULARI

CAPILLARI PERITUBULARI

La prima rete ha la funzione di filtrazione del sangue.

La seconda rete ha la funzione di nutrire le cellule del tubulo renale cioè


trasportare ossigeno e nutrienti alle cellule dei segmenti tubulari ma ha
anche una funzione di riassorbire le sostanze, quelle sostanze che sono
state attraverso la filtrazione passate-entrate nel tubulo e devono
invece ritornare al sangue, un altra funzione importante è quella di
partecipare al processo della concentrazione e diluizione delle urine.

I capillari che circondano il tubulo contorto prossimale sono molto


attorcigliati seguendo l’andamento del tubulo.

I capillari dell’ansa di henle hanno un andamento più rettilineo in quanto


ansa di henle è più rettilinea, infatti questi capillari vengono chiamati
vasa recta.
Sono questi capillari quelli che partecipano al processo di
concentrazione e diluizione dell’urina.

Al termine della seconda rete CAPILLARI GLOMERULARI


capillare peritubulare abbiamo la
venula.

-c’è un arteriola afferente

-c’è una rete di capillari

-il sangue esce attraverso un


arteriola efferente

VASA RECTA:
Anse vascolari formate dai nefroni iuxtamidollari, che si spingono in profondità nella
Funzioni del rene
midollare
Hanno le stesse funzioni dei capillari peritubulari ma inoltre
• Regolazione del volume dei liquidi corporei e della pressione
4)arteriosa

Partecipano al meccanismo di concentrazione e diluizione dell urina, la loro


Ladisposizione facilita
quantità dei lo scambio
liquidi di soluti
corporei tra il sangue per
è importante e tubulo.
il funzionamento delle
cellule, è importante quindi l’omeostasi dei liquidi (equilibrio).

Se pressione bassa trattiene i liquidi, se pressione alta liberando più


liquidi.

Volume medio urina al die—> 1500ml


• Regolazione dell’osmolarità dei liquidi corporei

All’interno dei nostri liquidi ci deve stare una certa quantità di soluti e il
rene di conseguenza interviene.


• Regolazione equilibrio idro-salino

es. sali, magnesio, calcio, potassio


• Regolazione equilibrio acido-base

tutti gli enzimi che esercitano delle funzioni lavorano a ph neutro-7 ma


noi squilibriamo continuamente questo ph e quindi ci sono dei
meccanismi attraverso il quale il rene può agire eliminando urine più o
meno acide a seconda di quanto acido abbiamo introdotto.


• Eliminazione di sostanze inutili e dannose per l’organismo 


• Produzione e secrezione di ormoni

Un ormone molto importante è la renina che permette al rene di


compiere le sue funzioni

Processo iniziale - glomerulo e capsula di bowman


I due reni sono organi che ricevono tantissimo sangue, ricevono il 20%
della gittata cardiaca e quindi in 1 minuto i due reni ricevono 1200ml di
sangue.

Il sangue passa entra a livello dell’arteriola afferente, passa per il


capillare glomerulare e esce dall’arteriola efferente.

Si è misurato che in un minuto a fronte di questi 1200ml che passano


nei due reni di sangue, ne filtrano 125ml.

Quindi il sangue che esce ogni minuto dall’arteriola efferente è un po


meno in volume perché la rete capillare glomerulare ha dei buchini (e
questo avviene anche nell’epitelio della capsula di bowman) e quindi il
sangue che passa, trova questi buchi, CAPILLARI
esce dalla strada maestra che
GLOMERULARI
sarebbe il capillare e entra dentro lo spazio di bowman, entra dentro il
nefrone.

La filtrazione glomerulare
consiste quindi in buchi
dove il sangue passa e ogni
minuto escono nello spazio
di bowman 125ml di
sangue (che non è sangue
in quanto è costituito solo
da plasma e non cellule del
sangue), che prende il
nome di filtrato o ultra-
filtrato.

Il rene per svolgere funzione


omeostatica e eliminare sostanze tossiche non svolge un meccanismo
selettivo ovvero es. il rene deve eliminare tot sostanze e allora il rene
prende quello che serve dal sangue e lo butta nell’urina —> No

Il rene prende tutte le sostanze dal sangue, prende molta più roba di
quella che deve buttar fuori e poi ributta nel sangue e quindi fa si che il
sangue riassorba quasi tutto tranne quello che deve essere mandato
via.

Quindi non c’è una scelta iniziale, la scelta avviene successivamente.

Quindi il processo di filtrazione è un processo ceco, perché permetto il


passaggio di zuccheri, glucosio, acqua, ioni ecc.. ma queste sostanze
in grand parte le riassorbe il sangue e lascio nell’urina solo ciò che è
necessario eliminare.

- Sangue entra nell’arteriola afferente

- Sangue passa dal glomerulo renale

- Sangue esce dall’arteriosa efferente

- Il volume che esce è diminuito perché parte del liquido (il 15%) è
entrato all’interno della capsula di bowman attraverso un processo di
filtrazione

- Questo volume che entra nei nefroni lungo il percorso dei tubuli viene
quasi tutto riassorbito solo 1% del volume filtrato viene
effettivamente eliminato all’esterno

Il filtro ha dei criteri:

-non passano molecole di grosse dimensioni

Ma ci sono molecole di grosse dimensioni che pur non passando per il


filtro devono essere eliminate con le urine, quindi queste verranno
inserite all’interno del tubulo renale nel nefrone grazie alle cellule
tubulari che hanno dei trasportatori che riconoscono le molecole grandi
e le fanno passare dal sangue al tubulo per l’eliminazione.

Processo - Formazione delle urine


La formazione delle urine avviene nella zona corticale del rene, a livello
del nefrone (corpuscolo renale+ tubulo renale) attraverso 3 processi:

• Filtrazione glomerulare
Avviene all’inizio del nefrone, a livello del punto di contatto del nefrone
con il capillare glomerulare

È un processo per cui il plasma viene filtrato e passa all’interno del


nefrone.

• Riassorbimento tubulare
Riassobimento, ovvero il rene ha la funzione di riportare all’interno del
sangue tutte le sostanze che sono state filtrate a livello del glomerulo
ma che sono ancora utili all’organismo.

Consiste nel passaggio di sostanze ancora utilizzabili dall’organismo


dal tubulo al liquido interstiziale e quindi ai capillari sanguigni.

es. glucosio torna nel circolo perché nelle urine non deve esserci.

• Secrezione tubulare
È un processo opposto al riassorbimento, è un processo per cui una
sostanza che non è stata filtrata all’inizio ma deve essere eliminata per
mezzo delle urine viene inserita all’interno del tubulo renale nel nefrone
grazie alle cellule tubulari che hanno dei trasportatori che fanno passare
Visione d insieme della funzione renale
le molecole in questione dal sangue al tubulo per l’eliminazione.

Trasferimento di sostanze non filtrate attraverso il glomerulo dai capillari


sanguigni al
tubulo renale. Riassorbimento
1) Tubulo contorto
prossimale
Iso-osmotico
67% acqua e soluti
2) Ansa di Henle
Acqua e soluti
vengono riassorbiti
separatamente
3) Acqua e soluti
vengono riassorbiti
in seguito a stimoli
ormonali
I processi di riassorbimento sono differenti lungo i tratti del nefrone
perché avvengono con meccanismi un po diversi, nel tubulo contorto
prossimale i soluti e il sovente vengono riassorbiti in maniera uguale
mentre nei tratti successivi come ansa di henle discendente si ha il
riassorbimento solo di acqua e nell’ansa di henle ascendente si ha solo
il riassorbimento dei soluti.

I riassorbimenti i questi tratti del nefrone dipendono da stimoli ormonali:

Ormone antidiuretico —> controlla la quantità di acqua all’interno del


nostro corpo

Ormone aldosterone —> controlla la quantità di soluti (in particolare di


Nacl) all’interno del nostro corpo

A seconda delle esigenze dell’organismo verrà liberato ormone


antidiuretico o ormone aldosterone.

Urina
COMPOSIZIONE DELL URINA
L urina è normalmente acida pH 6.2 (4.5-8)
Glomerulo renale
20-40 anse capillari che si originano dall’arteriola afferente e
confluiscono neel’arteriola efferente.

Sono avvolte dalla capsula di Bowman.

Non si ha scambio do CO2 e O2, il sangue entra e esce arterioso.

Il glomerulo è circondato da un epitelio con una parete esterna molto


piatta e una parete interna che si addossa ai ciuffi dei capillari con le
cellule che prendono il nome di podociti perché hanno estroflessioni
che che sono importanti nel processo di filtrazione.

Vicino all’arteriosa afferente e efferente c’è una sezione del tubulo


contorno distale ed è proprio in questa regione che si forma l’apparato
iuxtaglomerulare che è un sistema di controllo della funzione renale in
particolare della filtrazione perché controllano lo stato del filtrato che ha
subito molte modificazioni e se ci sono alterazioni, possono comunicare
alle cellule dell’arteriola afferente di fare qualcosa di diverso e quindi di
regolare la loro funzione.
CAPILLARI GLOMERULARI
Filtrazione
Il sangue entra all’interno dell’arteriola afferente, va nei capillari costituiti
da pori ed esce dall’arteriola efferente.

Il sangue che passa è un liquido di base acquosa con molecole.

Filtro

La parete delle cellule dell’endotelio del capillare glomerulare è un non è


continua ovvero è un capillare fenestrato (presenta pori).

Il filtro è un filtro a tre strati perché è formato da tre parti:

-endotelio capillare
-membrana basale, è uno strato di proteine, è una rete di proteine
extracellulari che impediscono il passaggio La barriera di filtrazione
di determinate sostanze
è
-pedicelli dei podociti costituita da:
1) endotelio capillare
La filtrazione: prima tappa di formazione
(fenestrato, pori di 70 delle ur
nm)
E un processo che crea un filtrato, liquido molto simile al plasma, ma priv
delle proteine. Le cellule endoteliali2) deimembrana
capillari glomerulari
basale sono rivestite
volta rivestita da c. epiteliali dette podociti che formano il foglietto viscerale
(matrice porosa di
spazio di Bowman compreso tra parete viscerale e parietale della capsul

proteine extracellulari
porzione iniziale del lume del tubulo prossimale.
come laminina,
fibronectina, collageno
tipo IV)
3) pedicelli dei podociti
tra loro separati da
fessure di filtrazione
attraversati da sottili
diaframmi provvisti di
pori di 4-14 nm (nei
pedicelli avviene
endocitosi).
Criterio di scelta passaggio molecole

La filtrazione glomerulare avviene secondo le dimensioni delle


molecole. Le molecole molto grandi non passano.

La filtrazione di determinate molecole dipende dalla carica elettrica.

Le proteine sono cariche negativamente, di conseguenza la membrana


basale che è una rete di proteine che determina i pori è carica
negativamente.

Attraverso questo filtro quindi passeranno molto bene le molecole


cariche positivamente in quanto fin attratte dal filtro, le molecole neutre
passeranno senza problemi e le molecole cariche negativamente
tenderanno a non passare.

Cosa non passa:

-globuli bianchi

-globuli rossi

-piastrine

-proteine plasmatiche (trasportatori, anticorpi, ormoni, es. albumina)

Cosa passa:

-acqua

-ioni (molecole molto piccole)

-glucosio

Costituiscono il filtrato.

Forze che regolano la


filtrazione

Quando vengono a contatto


due compartimenti liquidi
separati che sono sangue e lo
spazio di bowman si
stabiliscono delle forze tra
questi due compartimenti che
hanno come conseguenza il
movimento del liquido da un
lato all’altro del
compartimento o viceversa.

Quando parliamo di filtrazione


e riassorbimento paliamo
infatti di movimenti di liquidi
cioè di acqua con piccoli
soluti.

Le forze che regolano questi spostamenti si chiamano Forza di starling


e sono due forze:
-pressione idrostatica
Se parliamo di capillare la pressione idrostatica è la pressione del
sangue, il sangue subisce una forte spinta da parte del ventricolo
sinistro, una spinta pressoria che ha una forza molto importante
sopratutto in aorta poi questa forza si smorza lungo l’albero arterioso
ma si arriva alle arteriole che la pressione è ancora abbastanza alta, le
arteriole si occupano di smorzare la forza pressoria perché l’arteriola a
valle ha un capillare, nei capillari la forza pressoria non deve essere
elevata perché i capillari sono fragili e perché deve avvenire lo scambio
capillare.

La pressione idrostatica è la forza di spinta del sangue nei vasi, è una


forza che incontra una resistenza che sono le pareti dei vasi e tutte le
volte progredendo il sangue all’interno del vaso spinge contro le pareti.

Quindi si ha una forza idrostatica a livello dell’arteriola afferente che è


molto forte, una pressione idrostatica nettamente superiore a qualsiasi
pressione di un qualsiasi distretto capillare di tutto l’interno organismo
= pressione intorno a 55 millimetri di mercurio nel capillare
glomerulare.

La forza di pressione capillare media è intorno a 20-25 millimetri di


mercurio nei capillari tessutali.

La forte pressione idrostatica associata al fatto che questo capillare è


bucato, fa si che ci sia una spinta verso la filtrazione, cioè verso l’uscita
di liquido con piccoli soluti dal letto capillare allo spazio di bowman.

Questa pressione idrostatica è contrastata da altre forze tra cui la


pressione oncotica o colloide osmotica.

-pressione oncotica o colloide osmotica

La pressione oncotica si basa sull’osmosi, è quel processo attraverso il


quale le regioni che hanno più elevata concentrazione richiamano
acqua da quelle che ne hanno meno.

I due compartimenti sono il sangue e lo spazio di bowman.

Nel sangue ci sono molte più proteine e questa concentrazione di


proteine è dovuta dal fatto che le proteine non riescono a passare nella
capsula di bowman.

Il sangue ha una pressione oncotica molto superiore al liquido


extracellulare (perché nel liquido extracellulare ci sono meno proteine
rispetto al sangue dove la concentrazione è molto elevata).

A causa della concentrazione delle proteine il sangue tende a


richiamare PRESSIONE
il liquido dall’esterno.

COLLOIDO OSMOTICA
I valori dellaLa pressione colloide osmoticaal
membrana è permeabile sono circa 25
solvente nei diversi
(H2O) e ai piccoli soluti (s
distretti corporei ma nel rene è 30 millimetri di mercurio.

La pressione rosse cioè osmotica


colloide i soluti piccoli) chelasipressione
va contro equilibrano nei 2 compartimenti.
idrostatica, cioè
la pressionepressione
idrostaticaosmotica è dovuta
del capillare esclusivamente
determina ai arriva
che il sangue soluti enon diffusibi
tende ad uscire,
(sferelagrandi
pressione
verdioncotica
cioè le determina
proteine). che le proteine
plasmatiche molto concentrate nel frattempo richiamano
continuamente liquido dallo spazio di bowman.

Nell’immagine è raffigurato che noi abbiamo una soluzione


che contiene più soluti rispetto ad un altra e quindi quando
abbiamo una soluzione più concentrata se l’acqua può
passare e il soluto non può passare (es. soluto sono le
proteine raffigurate come palline verdi), allora succede che
l’acqua che è libera di muoversi tenderà a spostarsi verso
la regione più concentrata.
La pressione idrostatica e la pressione osmotica sono processi da
considerare sia che avvengano nel sangue sia che avvengano nello
spazio di bowman.

Nel sangue lo abbiamo già trattato, ma nella capsula di bowman?

Nella capsula di bowman non ho una pressione colloide osmotica


perché non ci sono proteine mentre ho una pressione idrostatica perché
quando si ha la filtrazione passa del liquido dal capillare allo spazio di
bowman, lo spazio di bowman è piccolo e limitato, è un rigonfiamento
in cima al nefrone, il liquido entrando determina che lo spazio di
bowman si gonfia, diventa teso e si riempie di liquido e a quel punto
non riesce più a far entrare altro liquido.

Quindi c’è una sorta di pressione idrostatica dovuta al liquido che ha


riempito lo spazio di bowman che spingerà contro l’arrivo di altro
liquido.

Quindi un altra forza che si oppone alla filtrazione è la pressione


idrostatica della capsula di bowman perché lo spazio di bowman è
piccolo e ha una capienza limitata.

Quindi la pressione idrostatica della capsula di bowman si allea con la


forza osmotica che richiama liquido all’interno per opporsi alla
filtrazione.

Se facciamo le somme di questi valori:

-pressione colloide osmotica del sangue

-pressione idrostatica della capsula di bowmann

fanno un valore di circa 45 millimetri di mercurio.

Noi abbiamo però una pressione idrostatica molto forte che supera
entrambi gli ostacoli.

La pressione netta di filtrazione cioè il valore di pressione che ci


determina quello che succede (es. se avrò filtrazione o se avrò
riassorbimento) dipende da come se la giocano queste forze, se la
pressione idrostatica si mantiene a questo valore tendenzialmente vince
e supera entrambi gli ostacoli.

E quindi ci sarà una pressione di circa 10 millimetri di mercurio in


uscita.

In questo caso la pressione netta ci dirà che avremo una filtrazione e


non un riassorbimento.

Nei capillari

la pressione colloide osmotica —> rimane sempre uguale

La pressione idrostatica —> va a diminuire

La pressione idrostatica del capillare (circa 30) è più bassa e va a


diminuire (circa 15), e quindi la pressione osmotica diventa più forte.

Quindi nei capillari tessutali abbiamo che nella prima parte vince la
filtrazione (pressione idrostatica) ma a un certo punto le forze di
riassorbimento superano quelle della filtrazione.

Quindi al capo arteriolare si ha filtrazione e al capo venulare si ha


riasorbimento.

Questi due processi filtrazione e riassorbimento nel capillare tessutale


avvengono nello stesso capillare (la filtrazione all’inizio e il
riassorbimento alla fine) invece il rene ha separato questi due processi
con due reti capillari diverse, la rete capillare glomerulare è
specializzata nella filtrazione mentre i capillari peritubulari dei tubuli
renali sono specializzati nel riassorbimento.

Nei capillari glomerulari prevale la filtrazione


Nei capillari peritubulari prevale il riassorbimento
Nei capillari glomerulari prevale la filtrazione perché nel capillare
glomerulare abbiamo una pressione idrostatica molto elevata (intorno
55 millimetri di mercurio) a differenza del semplice capillare tessutale
dove non è così elevata (25-30 millimetri di mercurio).

È questa forza idrostatica così elevata che ci fa filtrare.

La ragione per cui in questi capillari c’è una pressione idrostatica così
elevata sono che:

• questi capillari si formano in alto nella circolazione arteriosa ovvero i


capillari glomerulari si formano da arteriole in cui la pressione è
molto elevata rispetto a quella dei capillari tessutali.
L’arteriola ha il compito di smorzare la pressione, ma se ho una
pressione in partenza molto alta, la ridurrà ma rimarrà comunque alta
mentre se è in partenza non è molto alta la ridurrà in modo corretto.

• questa rete capillare a valle ha un arteriola efferente e non una


venula, l’arteriola è un vaso costretto a causa della tonaca di tessuto
muscolare liscio che la rende più rigida e non si slarga facilmente,
questo fa si che il flusso trovi un ostacolo in uscita e quindi in questa
rete la pressione rimane alta perché il flusso che si infila nella rete
capillare glomerulare in fondo trova un ostacolo perché essendo
rigida crea come un freno e quindi rimane dentro la rete capillare e
quindi li si crea maggiore pressione.

Il glomerulo è preceduto e seguito da un arteriola.

Le arteriole sono i vasi più piccoli prima delle reti capillari, sono
circondati da tessuto muscolare liscio, questa muscolatura si può
contrarre, e la contrazione dell’arteriola dovuta alla contrazione della
muscolature liscia può far variare il calibro arteriolare e questo può
influenzare la pressione.

Quando un vaso si costringe, rimane elevata la pressione a monte del


vaso perché il sangue arriva, trova il vaso costretto e quindi il sangue si
ingolfa e non riesce ad entrare in grande quantità.

Con la costrizione di un vaso si ha a monte un aumento pressorio e a


valle una diminuzione della pressione.

Quando si costringe arteriola afferente la pressione cade a valle.

Quando si costringe arteriola efferente la pressione aumenta a livello


della rete glomerulare.

Quando si dilata arteriola afferente arriva più sangue e di conseguenza


aumenta il flusso e la velocità del sangue e quindi aumenta la
pressione.

Quando si dilata arteriola efferente si ha una diminuzione della


pressione perché la via di uscita al glomerulo è molto più facile.

Il rene per cercare di mantenere la funzione renale e regolare sbalzi


pressori ha una sorta di autoregolazione in cui attua meccanismi
regolatori che mantengono costante la funzione renale (velocità di
filtrazione glomerulare).

L’autoregolazione avviene tramite 2 meccanismi:

• Meccanismo miogeno
È un riflesso, la muscolatura liscia quando viene allungata ha una
contrazione riflessa, di conseguenza se la pressione aumenta
all’arteriola afferente, l’arteriola si dilata e a quel punto ha una
contrazione riflessa.

Quindi l’aumento pressorio provoca uno stiramento passivo della


muscolatura liscia dell’arteriola afferente e questo genera una
contrazione riflessa di conseguenza il glomerulo è protetto da questo
aumento pressorio.

• Feedback tubulo-glomerulare

Coinvolge l’apparato iuxtaglomerulare costituito da tre cellule differenti:

- cellule della parete del tubulo distale che sono cellule particolari che
sono sensori della quantità di Nacl all’interno del filtrato, poste in una
regione chiamata macula densa.

Queste cellule prendono la quantità di sodio-cloruro come una sorta di


controllo dei processi di riassorbimento che avvengono in tutto il
tubulo. Queste cellule sono in grado di monitorare nei due sensi la
quantità di Nacl.

-cellule del mesangio, non hanno una funzione particolare ma


semplicemente favoriscono la comunicazione

-cellule della parete dell’arteriola afferente che prendono il nome di


cellule iuxtaglomerulari e sono cellule di muscolatura liscia modificata
che sono in grado di secernere renina.

In seguito ad un aumento pressorio si ha un aumento della velocità di


filtrazione glomerulare che provoca un aumento di Nacl nel filtrato che
viene percepito in fondo al nefrone a livello della macula densa.

Questo aumento di Nacl provoca una costrizione dell’arteriola afferente


e quindi una diminuzione della pressione idrostatica nel glomerulo che
provocherà una diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare e
quindi una risistemazione dei valori Nacl.

Quando le cellule della macula densa sentono che nel tubulo c’è troppo
ck tubulo glomerulare
Nacl, quello che succede è che le cellule lisce dell’arteriola afferente si
contrarranno e quindi arteriola diminuirà di calibro.

Basato su circuito feedback nel quale il


Quindi l’apparato iuxtaglomerulare è un apparato di comunicazione tra
flussodensa
le cellule della macula di liquido tubulare
che misurano (velocità
la quantità di Nacl nel filtrato
riassorbimento
e l’inizio del processo cioè le celluleNaCl direttamente
della parete dell’arteriola afferente.

Quando c’è troppa Nacl e questo può essere dovuto ad un aumento


della velocità diproporzionale a vella flusso
filtrazione glomerulare, tubulare)
macula densa lo sente viene
provoca una contrazione
rilevato dell’arteriola,
da elementi l’inizio del processo
sensori della èMacula
quindi
rallentato e questo dovrebbe ripristinare le condizioni giuste di
Densa
pressione a livello dell Apparato
del glomerulo Juxtaglomerulare
e che ripristinano e
i valori fisiologici di
filtrazione glomerulare.

convertito in segnali capaci di modificare


FER e VFG,

o, il
nvia
FER
llule
Processi lungo il nefrone
TUBULO CONT.
DISTALE:
TUBULO CONTORTO
8% soluti
PROSSIMALE: 8-17% acqua
68% acqua e soluti
(Na+, Cl-, K+ ecc.)
100% glucosio, AA

ANSA
HENLE
ASCEN
ANSA HENLE 25%
DISCENDENTE: soluti
acqua 15%

Il nefrone è composto oltre dalla capsula di bowman da:

• Tubulo contorto prossimale


Si ha una grandissima quantità di riassorbimento.

Il 70% di acqua e soluti filtrati vengono tutti riassorbiti dalle cellule della
parete del tubulo contorto prossimale che quindi butta fuori nel sangue
il 70% di acqua e soluti.

Il riassorbimento del tubulo contorto prossimale avviene in maniera iso-


osmotica, ovvero tutte le cellule della parete del tubulo hanno dei
trasportatori che trasportano attivamente le sostanze dall’ultrafiltrato al
sangue e quindi l’ultrafiltrato si diluisce perché i soluti vengono
riassorbiti per primi.

Poiché queste cellule sono permeabili all’acqua la differenza osmotica


che si crea dal fatto che i soluti vengono riassorbiti fa si che subito
dopo il riassorbimento dei soluti avvenga il riassorbimento dell’acqua
cioè l’acqua segue i soluti e quindi la concentrazione del filtrato non
cambia tra la capsula di bowman e lungo il tubulo contorno prossimale,
quindi fino all’inizio dell’ansa di henle i soluti e acqua sono alla stessa
osmolarità del sangue nell’ultrafiltrato.

ADH ormone
antidiuretico —>
vasopressina

Il riassorbimento dei soluti non è uguale per tutti, alcuni soluti


vengono completamente riassorbiti nel primo tratto, sparendo
completamente nei tratti successivi es. glucosio, amminoacidi ecc,
mentre altre molecole vengo riassorbite sia nei primi tratti sia nei tratti
successivi.

• Ansa di henle discendente


Acqua e soluti non vengono più riassorbiti insieme.

Si ha il riassorbimento solo di acqua.

• Ansa di henle ascendente


Acqua e soluti non vengono più riassorbiti insieme.

Si ha il riassorbimento solo di soluti.

• Tubulo contorto distale e dotto collettore


Insieme costituiscono i distretti distali del nefrone.
Abbiamo riassorbimento di acqua e soluti in maniera regolata da due
ormoni.

Gli ormoni vengono liberati a seconda di come è la situazione nel


nostro organismo:

Se siamo disidratati bisognerà trattenere acqua e quindi l’acqua verrà


molto riassorbita e arriverà il comando ormonale da vasopressina o
ormone antidiuretico ADH che stimolerà le cellule dei distretti distali di
riassorbire molta acqua.

Se siamo idratati la liberazione dell’ormone antidiuretico scende


moltissimo e l’acqua non viene riassorbita.

Quindi il riassorbimento di acqua e soluti è:

-Spontaneo e uguale per le due parti nel tubulo contorto prossimale

-Separato con acqua nella discendente e soluti nella ascendente


nell’ansa di henle

-Regolato dalla presenza di ormoni nei distretti distali del nefrone

Tubulo contorto prossimale


Moltissime molecole vengono riassorbite e gettate nei capillari
peritubulari.

È costituito da cellule molto spesse perché sono cellule che devono


fare un attività di trasporto attivo di riassorbimento.

Sono cellule ricche di mitocondri e consumano molta energia, hanno un


orletto a spazzola (microvilli che sporgono nel lume del tubulo a
contatto con l’ultrafiltrato) per favorire il processo di riassorbimento.

Le cellule hanno delle giunzioni strette.

Le cellule hanno dei meccanismi di trasporto sulla membrana apicale


(che va verso l’interno del tubulo).

Per ogni molecola presente nel sangue esiste un meccanismo di


trasporto specifico nelle cellule tubulari.

Esempio di trasporto:

Il sodio è una molecola che viene molto riassorbita.

Nella membrana luminale sono presenti canali del sodio passivi


(sempre aperti), questo sodio che arriva dal glomerulo renale, entra
all’interno del nefrone, inizia a percorrere il tubulo contorto prossimale e
trova delle cellule sulla parete del tubulo contorto prossimale che hanno
dei canali per il sodio e quindi il sodio che è molto concentrato nel
liquido extracellulare entra all’interno della cellula e poi sulla membrana
vasolaterale è presente la pompa sodio-potassio atipiasi che pompa
fuori sodio all’esterno della cellula.

Quindi il sodio una


volta entrato nel
RIASSORBIMENTO di
liquido interstiziale Sodio
andrà nel sangue
e verrà riassorbito.

Riassorbimento del Na+ per


trasporto attivo primario: il
filtrato che giunge al tubulo
prossimale ha [Na+] simile a quella
del plasma quindi molto più alta di
quelle intracellulare. Il Na+ passa
la m.apicale attraverso canali
passivi per semplice diffusione
mentre a livello della m.
basolaterale è pompato attivamente
dalla Na+/K + ATPasi verso LI.
RIASSORBIMENTO
AA; gluc; metab org;
ioni
L’entrata di sodio
dal lume del tubulo
all’interno delle
Trasporto attivo secondario -
cellule tubulari è simporto con il Na+: permette
favorita dal riassorbimento di glucosio, AA, e
metaboliti organici. Es per il
gradiente di glucosio: la membrana apicale
concentrazione possiede co-trasportatore Na/gluc, sul
perché dentro la versante basolaterale Na/K ATPasi
spinge Na nel LI mentre il glucosio
cellula c’è sempre diffonde passivamente per gradiente
poco sodio perché di concentrazione per mezzo di un
carrier specifico per il glucosio (glut-
la pompa sodio 2).
potassio
continuamente lo
butta fuori e allora il
sodio quando entra
passivamente dal lume dove c’è ne tanto all’interno della cellula dove
c’è ne poco quindi si spinge lungo il suo gradiente di concentrazione, ci
sono dei trasportatori sulla membrana apicale che cootrasportano
insieme il glucosio e amminoacidi.

Quindi questo trasporto del sodio è usato anche come forza di traino
per riassorbire anche molecole molto importanti come glucosio e
amminoacidi.

Quindi questi meccanismi di


riassorbimento riguardano
anche gli altri ioni (es. VIA PARACELLULARE
bicarbonato, cloro), di
conseguenza, l’ambiente
extracellulare e quindi il
liquido interstiziale si va a
concentrare perché VIA TRANSCELLULARE
continuano ad arrivare delle
molecole grazie all’attività
dei trasporti di queste
cellule tubulari.

Questo significa che


aumenta l’osmolarità all’interno del liquido extracellulare e questo
richiama acqua dal nostro lume tubulare.

L’acqua viene riassorbita seguendo il riassorbimento dei


tubulo contorto prossimale il liquido tubulare è isoosmot
Quindi viene prima riassorbito il soluto, il soluto fa aumentare
l’osmolarità del liquido interstiziale e questa
Drenaggio del osmolarità aumentata
solvente: meccanismo per cui insieme all’a
anche Ca++ e K+
richiama acqua sia attraverso le giunzioni strette sia attraverso la
cellula.

Che sia la via paracellulare (ovvero attraverso le giunzioni strette tra una
cellula e l’altra) o che sia la via transcellulare (ovvero che attraversa la
cellula e quindi ci sono dei pori per l’acqua sulla membrana delle
cellule) l’acqua va a seguire il soluto e quindi tutta questa attività
attiva delle cellule del tubulo contorto prossimale che sono buttate per
spinte a riassorbire i soluti si converte in un immediatamente
successivo riassorbimento di acqua.

Dal tubulo contorto prossimale l’ultrafiltrato si riduce molto di volume e


soluti, che alcuni sparisco completamente dall’ultrafiltrato mentre altri
invece si mantengono ancora concentrati e verranno riassorbiti più
avanti.

Nel tubulo contorto prossimale l’ultrafiltrato perde tantissimi soluti,


alcuni addirittura non esistono più e perde molta acqua e quindi il
suo volume è del 30% rispetto a quello che era inizialmente.
Ansa di henle
L’ultrafiltrato che si impegna a scendere nell’ansa di henle parte con un
osmolarità che è simile a quella del plasma (250-300milliosmolare.

A questo punto succede che l’ultrafiltrato inizia a percorrere la branca


discendente dell’ansa di henle, questo tratto di nefrone è impermeabile
ai soluti ovvero le cellule della parete di questo tratto mancano
completamente di tutti i meccanismi di trasporto (che invece avevano le
cellule del tubulo contorto prossimale) e l’unica cosa che hanno sono i
pori per acqua.

Percorrendo il tratto discendente dell’ansa e scendendo si va incontro a


un ambiente più concentrato.

I nefroni sono immersi nel liquido extracellulare e questo liquido è via


via più concentrato scendendo verso la zona midollare (zona centrale
del rene), il liquido è molto concentrato quindi ricco di sali con un
osmolarità di 1200milliosmolare.

La funzione dell’ansa di henle è quella di creare un ambiente


iperosmotico midollare, ovvero sifignica che nella midollare del rene
noi abbiamo un accumulo di sale (Nacl), quindi è molto concentrato e
questa concentrazione la determina il lavoro delle anse.

Le anse determinano questa forte concentrazione perché serve


tantissimo per le funzioni dei distretti distali, perché i distretti distali
saranno capaci di concentrare o diluire le urine (di eliminare grande o
poca quantità di acqua) proprio in virtù del fatto che esiste questo
gradiente di osmolarità nella midollare del rene e questo è creato dalle
anse.

Come fa a creare un ambiente iperosmotico l’ansa di henle?

All’inizio dell’ansa di henle arriva un ultrafiltarto che quantitativamente è


molto meno rispetto a quello filtrato nel glomerulo (abbiamo solo il 30%
di quello che avevamo filtrato).

Questo ultrafiltrato è isoosmotico con il plasma ovvero l’osmolarità di


questo ultrafiltrato che inizia a scendere nell’ansa è uguale
all’ultrafiltrato all’inizio del rene, quindi è un osmolarità che si mantiene
costante durante tutto il tubulo contorto prossimale.

Cambiano poi le pareti del tubulo, infatti le cellule della parete dell’ansa
di henle discendente hanno i pori dell’acqua ma non hanno tutti i
meccanismi di trasporto e quindi questo pezzo di nefrone è permeabile
all’acqua e quindi permette fuoriuscita di acqua ma non di soluti.

300
mOsm/Kg
100mOsm/Kg
Quindi di conseguenza, più
si scende verso la zona
midollare più i soluti
rimangono imprigionati
dentro mentre l’acqua esce
perché fuori c’è più
concentrato e quindi viene
richiamata all’esterno per
gradiente osmotico e
quindi all’intento dell’ansa
l’osmolarità aumenta e
arriva all’apice dell’ansa
che è 1200milliosmolare.

Quindi durate la fase di


discesa il filtrato si è
iperconcentrato, ha perso acqua ed è pieno di soluti.

A questo punto lui comincia a risalire nella branca ascendente che si


divide in due parti (prima parte con parete sottile e seconda parte
con parete spesse e ricche di mitocondri perché riassorbono Nacl in
maniera attiva).

La branca ascendente dell’ansa di henle è un tratto impermeabile


all’acqua ovvero le cellule presenti non hanno pori dell’acqua, quindi
l’acqua non può ne uscire ne entrare, ma hanno meccanismi di
trasporto per il trasporto di Nacl che si differenziano nella prima parte
sottile rispetto alla seconda parte spessa.

Nella parte sottile ci sono dei canali che fanno uscire il sodio e il
cloro perché l’interno del tubulo si è talmente concentrato grazie alla
precedente perdita di acqua nella discesa che la concentrazione tende
a superare quella esterna.

Quindi nel primo tratto si ha un passaggio di Nacl dall’interno


all’esterno per gradiente di concentrazione.

Dopo poco questo meccanismo passivo si stoppa.

Si verifica nel tratto sucessivo più spesso il trasporto attivo di Nacl.

Quindi sia passivamente sia attivamente la branca ascendente dell’ansa


di henle butta fuori un sacco di Nacl.

L’ultrafiltrato è entrato nell’ansa che era 300milliosmolare, durante il


passaggio dell’ansa subito si è concentrato tantissimo poi
successivamente si è diluito perdendo sale ma mantenendo acqua
arrivando al tubulo contorto distale ad essere 100milliosmolari.

I soluti riassorbiti sono finiti nell’ambiente del liquido interstiziale


dell’ansa, quindi ad ogni passaggio dell’ansa si ha un accumulo di Nacl
all’interno della midollare del rene e questo crea una forte
concentrazione di questo Nacl nella parte midollare renale.

Lo scopo dell’ansa è quello di creare questo gradiente osmotico.

Henle

ORRENTE:
gradiente

Ruolo del sangue nella funzione dell’ansa di henle

La midollare del rene è costituita da numerose anse di henle (branca


discendente e ascendente) e da capillari peritubulati (che si chiamano
vasarecta perché hanno un decorso rettilineo).

La midollare del rene è irrorata dal sangue.

Questi vasarecta scorrono in maniera controcorrente al liquido dell’ansa


cioè quando il sangue scende va a prendere il sale che esce dall’ansa e
quindi il sangue che inizia ad entrare nella midollare si carica di questo
sale , e quindi non permette al sale di essere trasportato via perché il
sangue va verso il basso, verso la midollare portandosi giù le Nacl che
provoca un aumento di concentrazione anche del sangue.

Quando risale, il sangue inizia a venire a contatto con le branche


discendenti che stanno liberando acqua, l’acqua viene acchiappata dal
sangue che si è concentrato ascendendo e quindi è ben concentrato e
quindi si diluisce acchiappandosi l’acqua che esce dalla branca
discendente e portandola verso la corticale e quindi allontanandola dall’
midollare del rene.

I capillari (i vasarecta) aiutano a mantenere il gradiente osmotico


creato dall’ansa di henle perché quando scendono tendono a
caricarsi il sale e quindi a tenerlo bello concentrato nella regione
midollare (regione bassa), quando salgono si ridiluisce il sangue
acchiappando l’acqua che esce dalla branca discendente e quindi
non permettendo all’acqua che esce dalla branca discendente di
andare a diluire questo ambiente midollare.
Scorrendo controcorrente rispetto al verso in cui scorre
l’ultrafiltrato, questo sangue riesce ad aiutare l’ansa a mantenere
questo gradiente osmotico.

Riepilogo:

Quando il sangue scende, acchiappa il sale che esce dalla branca


ascendente e lo porta verso la parte bassa (midollare del rene).

Quindi il sale non viene disperso tanto perché ci sono tutte queste
branche discendenti dei vasi che se lo portano nella parte bassa.

Questo determina che il sangue diventa isoosmolare con il liquido


interstiziale e il liquido all’interno del tubulo (quindi diventano tutti della
stessa osmolarità).

Quando il sangue sale, perde il sale che aveva acquisito, perché


muovendosi verso regioni meno concentrate lascerà il sale e prenderà
acqua quindi si diluirà e si porterà via l’acqua da questo ambiente dove
l’acqua non ci deve essere perché l’ambiente deve essere molto
concentrato.

Bilancio idrico e ideo-salino


Donna 60Kg:
50% peso
Costituito
Da Acqua
(30Kg)

Uomo 70 Kg:
60% peso
Costituito
Da Acqua
(42Kg)

Le entrate di acqua e le perdite di


acqua devono sempre essere
equilibrate.

Come produzione di acqua abbiamo due entrate:

-alimenti e bevande (circa 2,2 litri al die)

-metabolismo (dalla demolizione dei nutrienti si produce acqua circa


300ml al die)

Bisogna avere la stessa quantità di perdita.

Come vie di perdita abbiamo:

-urina (1,5 litri con un max minino di 400ml al die) —> il rene è in grado
di variarne il volume a seconda delle condizioni

-feci (0,1litro)

-cute

-polmoni

cute e polmoni —> producono una perdita insensibile di acqua e


sudore (0,9 litri)

Il rene ha solo la funzione di conservare, non ha la funzione di introdurre


dell’acqua nell’organismo che non ci sia già, quindi il rene può solo
limitare le uscite se servono acqua, liquido o soluti particolari.

Distretti distali
I distretti distali del nefrone comprendono:

-il tubulo contorto distale

-dotti collettori che dalla zona corticale, scorrono vicino le anse di henle
e vanno verso la zona midollare del rene.

Entrambi questi distretti rispondono ad un ormone ADH


(antidiuretico) o vasopressina.

Gli ormoni che agiscono sui distretti distali del nefrone sono:

ADH—> ormone proteico con meccanismo azione tipico degli ormoni


proteici

ALDOSTERONE—> ormone lipidico con meccanismo di azione tipico


degli ormoni lipidici

ADH - ANTIDIURETICO o vasopressina


È un ormone di tipo proteico (peptide) e questi hanno un meccanismo
di azione diverso dagli ormoni di tipo lipidico.

Quando viene liberato agisce sui distretti distali per stimolarli al


riassorbimento di acqua.

In assenza di ADH i distretti distali non riassorbono acqua e noi


eliminiamo urine molto diluite.

In presenza di ADH i distretti distali riassorbono acqua e noi eliminiamo


urine molto concentrate.

l’ADH viene prodotto da dei neuroni presenti nell’ipotalamo in


particolare in due nuclei ipotalamici:

-nucleo sopraottico

-nucleo paraventricolare

In questi nuclei sono presenti dei neuroni, i cui assoni lasciano il


cervello e vanno al lobo posteriore dell’ipofisi dove prendono contatto
sinaptico con i capillari e quindi vengono definiti neuroormoni (perché
liberati da dei neuroni), gli ormoni vengono riversati nel circolo ematico
e giungono ai tessuti bersaglio grazie al sangue.

L’ADH viene rilasciato dall’ipofisi posteriore.

l’ADH è un ormone prodotto dai neuroni e viene immagazzinato nelle


vescicole sinaptiche del bottone sinaptico che sta nell’ipofisi posteriore
e questi neuroormoni liberati dai terminali vanno a finire nel sangue
dove poi raggiungeranno i loro tessuti bersaglio.

Il lobo posteriore dell’ipofisi è diverso dal lobo anteriore.

Nel lobo anteriore ci sono tutte le cellule che producono gli ormoni
quindi costituito da tessuto endocrino (es. GH, ormoni per tiroide,
ormoni per il surrene).

Nel lobo posteriore ci sono i terminali sinaptici e nelle vescicole


sinaptiche di questi neuroni c’è l’ormone antidiuretico (ADH).

CONCENTRAZIONE E DILUIZIONE DELLE URINE: ruolo ADH


• ADH : ormone
antidiuretico o
vasopressina.

• Bassi livelli
plasmatici di
ADH: diuresi
elevata;

• Alti livelli
plasmatici di
ADH bassa
diuresi.

• peptide 9
amminoacidi
prodotto a
livello
ipotalamico
immagazzinato
in granuli di
secrezione
nell’ipofisi
posteriore
In caso di emorragia, che è una perdita di acqua e soluti, il rene deve agire su entrambe le
componenti bloccando la liberazione nell’urina di acqua e soluti.

Succede però che acqua e soluti sono disgiunti, es. in caso di disidratazione possiamo avere la
necessità di trattenere solo acqua oppure in altri casi possiamo avere la necessità di trattenere
sali e non acqua.

Per fare questo il nostro organismo ha sviluppato due catene ormonali separate che agiscono
entrambe sui distretti distali:

-una agisce sul riassorbimento dell’acqua

-una agisce sul riassorbimento dei soluti

Queste due vie ormonali.

-possono essere attivate in contemporanea quando servono tutte e due

-può essere attivata una e inibita l’altra

L’ormone ADH viene rilasciato dalla neuroipofisi quando si verificano


stimoli:

• Osmolarità liquidi corporei

sono gli osmocettori (cellule) che si trovano vicino ai neuroni che


producono ADH che risentono dell’osmolarità dei liquidi corporei, sono
molto sensibili e basta un piccolo innalzamento.

Questi osmocettori attivano i neuroni per la liberazione dell’ADH.

• Volume plasmatico

Se abbiamo un abbassamento del volume del sangue si ha la


conseguenza di una diminuzione della pressione arteriosa.

Viene percepito da quei recettori che stanno nella parte venosa del
circolo dove si accumula un po il volume del sangue.

I recettori percepiranno una parete floscia e sgonfia e segnaleranno ai


neuroni ipotalamici di liberare ADH.

• Pressione arteriosa

Se la pressione arteriosa diminisce viene percepita dai barocettori e i


neuroni trasmettono al tronco dell’encefalo e poi ai neuroni ipotalamici
che producono ormone antidiuretico.

Questi tre stimoli:

-aumento osmolarità

-diminuzione del volume ematico

-diminuzione pressione arteriosa

sono tutti captati da diversi punti del nostro organismo da diversi


recettori che vanno a portare un unico messaggio ai neuroni
ipotalamici, ovvero, la liberazione della vasopressina o ADH, che viene
liberato dall’ipofisi posteriore e inizia a circolare nel sangue.

ADH o Vasopressina
L’ADH è un ormone proteico.

Le proteine non possono attraversare il doppio strato lipidico e perciò ci


sono dei recettori di membrana sulla superficie della membrana che
sono specifici per l’ormone ADH.

ADH viene rilasciato dall’ipofisi e si fa tutto il circolo del sangue


andando a contatto con tante cellule, ma agisce solo sulle cellule dei
distretti distali del nefrone perché le cellule dei distretti distali
presentano il recettore per l’ADH, cioè una proteina di membrana che
lega l’ADH.

Quando la vasopressina non c’è questa molecola non fa niente.

Quando arriva la vasopressina, il recettore lega la vasopressina, si attiva


e attiva una cascata di reazioni intracellulari.

Le cellule del dotto collettore sono impermeabili all’acqua quindi non


hanno i pori dell’acqua e l’acqua non passa attraverso queste cellule.

All’interno di queste cellule ci sono vescicole


Vasopressina che contengono delle
e acquaporine
acquaporine (pori per acqua) che si distinguono in 1, 2, 3, 4 ecc a
seconda di dove sono espressi nelle cellule.

Le acquaporine di tipo 2 a differenza delle altre sono regolate.

L’immagine mostra due situazioni.

C’è una situazione in cui noi non abbiamo bisogno dell’ADH e quindi il
nostro filtrato che arriva al dotto distale dopo l’ansa ha un osmolarità di
circa 100 milliosmolare, non ha bisogno di essere riassorbito perché
abbiamo sufficiente quantità di acqua e quindi verrà liberata un urina
100milliosmolare, molto diluita.

Quindi questo liquido pieno d’acqua scorre in un ambiente molto più


concentrato senza poter comunicare, cioè l’acqua non passa perché le
cellule sono impermeabili.

C’è una situazione in cui noi abbiamo degli stimoli che sono: elevata
osmolarità, bassa pressione, bassa volemi.

Questi stimoli provocano la liberazione dell’ormone antidiuretico dalla


neuroipofisi e questo ormone antidiuretico agisce sulle cellule del
tubulo contorto distale e del dotto collettore e provoca la loro
permeabilità all’acqua.

In questa maniera l’acqua verrà richiamata dall’ambiente molto


concentrato extracellulare e quindi il nostro ultrafiltrato si concentra e
l’urina può arrivare ad avere una massima osmolarità di 1200
milliosmolare.

l’ADH è un ormone di tipo proteico di 9 amminoacidi, viene accumulato


in vescicole sinaptiche di neuroni che hanno il loro corpo cellulare
nell’ipotalamo e che risentono di diversi stimoli, in particolare dello
stimolo dell’aumento dell’osmolarità, della diminuzione della pressione
arteriosa, della diminuzione del volume del sangue.

Viene liberato e agisce a livello dei distretti distali del rene provocando
l’aumento della permeabilità all’acqua di queste regione che
normalmente sono impermeabili all’acqua.

Grazie al lavoro dell’ansa di henle che aveva creato precedentemente


un elevata osmolarità nella midollare del rene, l’acqua facilmente passa
dal dotto collettore all’ambiente extracellulare (al sangue) perché sono
in questa regione molto concentrati e quindi l’urina si concentra.

Regolazione dell’assorbimento di soluti


Anche in questo caso c’è una catena ormonale che si esplica.

Il rene regola la concentrazione del Nacl a seconda dell’assunzione


giornaliera.

Il rene è in grado di eliminare la stessa quantità che noi assumiamo che


normalmente è circa 140milliequivalenti, ma questa quantità può subire
variazioni a seconda di quello noi mangiamo.

L’escrezione può ridursi a 10 mEq al giorno in caso di restrizioni


dietetiche o viceversa salire a 1000 mEq in caso di assunzioni elevate.

L’ormone importante che regola la presenza di soluti all’interno delle


urine è aldosterone e altri due meccanismi

I meccanismi che regolano la quantità di sodio nelle urine sono:

- Aldosterone insieme alla stimolazione del sistema nervoso simpatico


—> aumenta il riassorbimento di soluti (nacl) e inibiscono
l’escrezione

- Peptidi natriuretici —> inibiscono il riassorbimento, aumentano


l’escrezione e quindi provocano un aumento della liberazione di Nacl

Apparato iuxtaglomerulare
È costituito da tre cellule.

Le cellule juxta-glomerulari (dell’arteriola afferente) sintetizzano,


immagazzinano e rilasciano l’ormone renina.

Le cellule si contraggono quando la pressione è alta.

Le cellule liberano renina quando la pressione è bassa perché


percepiscono poco Nacl.

Le cellule liberano renina


Recettori di volume atriali
quando c’è un aumento del 3 stimoli provocano ê Volume Barocettori

tono simpatico.
la liberazione di
renina:
ematico

Le cellule liberano renina 1) La diminuzione


quando c’è una diminuzione di della
pressione/volume
velocità di filtrazione attraverso 2) Aumento del tono
simpatico
il feedback tubulo glomerulare.
3) Diminuzione di
VGF attraverso il
feedback tubulo
Una volta liberata la renina glomerulare

agisce su una molecola che si


chiama angiotensinogeno.
L’angiotensinogeno è una molecola presente nel plasma, è un
precursore, è un enzima, ormone che non funzione perché è immaturo,
e la renina ne provoca una maturazione parziale perché
l’angiotensinogeno si trasforma in angiotensina 1.

Per la maturazione completa ha bisogno di un ulteriore enzima che


provoca un ulteriore maturazione dell’angiotensina 1 in angiotensina 2.

La renina agisce sul precursore dell’angiotensingeno per attivare una


serie di reazioni che provocano la formazione dell’angiotensina 2.

L’angiotensina 2 agisce sulla ghiandola surrenale e provoca la


liberazione nell’ormone lipidico aldosterone.

L’aldosterone va ad agire a livello dei distretti distali del nefrone.

L’angiotensina 2 è una molecola molto potente perché agisce anche


stimolando la vasocostrizione delle arteriole, stimolando la risposta del
sistema nervoso simpatico e sull’ormone antidiuretico stimolandone la
liberazione.

La diminuzione della pressione


stimola il rilascio di Aldosterone
Aldosterone
È il principale ormone che regola il riassorbimento del soluto (Nacl).

È un ormone di tipo lipidico.

La liberazione di un ormone lipidico è più lenta rispetto alla liberazione


di un ormone proteico.

Gli effetti sulle cellule bersaglio sono più lente perché questi ormoni di
tipo lipidico entrano nelle cellule bersaglio e trovano recettori
intracellulari con cui formano dei complessi che vanno ad agire a livello
del nucleo della cellula stessa.

Quindi compresso ormone (aldosterone)- recettore entrano nel nucleo e


vanno a legarsi al DNA attivando la trascrizione di alcuni geni e poi
devono essere tradotti in nuove proteine.

Le nuove proteine che vengono prodotte dalle cellule del dotto


collettore sotto lo stimolo dell’aldosterone sono tutti quei geni codificati
per le proteine che trasportano Nacl e quindi canali del sodio, pompa
sodio-potassio e tutte le molecole che servono per aumentare la
capacità di queste cellule di riassorbire Nacl.

L’aldosterone è in grado di aumentare l’assorbimento di sodio.

Quando viene stimolato l’aldosterone a causa di un calo pressorio in un


momento immediatamente successivo viene liberato anche l’ormone
ADH, perché tutte e due le componenti (acqua e sale) sono utili per
ripotare il sistema in pressione.

Esempio

Noi continuamente poniamo il nostro organismo a sbilanci sia come


liquidi sia come soluti, quindi questi ormoni devono continuamente
intervenire sui distretti distali per regolare la quantità di urine prodotte.

Supponiamo di mangiare due panini al prosciutto (pasto ricco di sali)


senza bere, quindi non abbiamo un cambio di volume dei liquidi
corporei ne della pressione arteriosa ma abbiamo un cambio di
osmolarità, perché questo sale va a diluirsi nei liquidi extracellulari e a
quel punto gli osmocettori lo percepiscono e provocano la liberazione
dell’ormone antidiuretico ADH o vasopressina che provoca il
riassorbimento di acqua dal dotto collettore.

Questo riassorbimento di acqua provoca una diluizione cioè il nostro


liquido extracellulare si era concentrato in seguito ad avere assunto
questa dieta, e quindi è stato necessario riassorbire acqua dal rene per
diluire questa elevata concentrazione.

In più c’è venuta sete, quindi beviamo acqua (1l).

Quindi avendo limitato le uscite e avendo aumentato le entrate abbiamo


ottenuto l’effetto sperato ovvero abbiamo diluito il nostro liquido
extracellulare che era molto concentrato, però così facendo abbiamo
provocato un altro squilibrio, cioè abbiamo aumentato il volume dei
liquidi extracellulari perché bevendo abbiamo aumentato il volume dei
liquidi extracellulari.

Il volume dei liquidi extracellulari interferisce con la pressione, salendo


di volume sale la pressione.

I sensori di volume negli atri se rilevano una anomalia (poco o molto


volume), si attuano una serie di regolazioni.

Quando il volume è poco andranno a segnalare alla vasopressina di


agire quindi di bloccare le uscite attraverso il rene per ripristinare il
volume.

Quando il volume è troppo invece c’è la liberazione nelle cellule


dell’atrio destro che liberano dei peptidi natriuretici, il più noto è NP,
che vanno a inibire la liberazione dell’ormone antidiuretico, vanno a
inibire la liberazione dell’aldosterone e quindi di conseguenza della
renina.

Quindi si ha una escrezione renale di acqua e sale pari alla quantità di


liquido che abbiamo assunto per contrastare questa elevata osmolarità
che abbiamo complicato.

BILANCIO DEL SODIO


[Na+]= 140mEq/L

Ricordare

Solitamente l’ormone
aldosterone e l’ormone
antidiuretico vengono osmocettori
liberati insieme per
contrastare gli effetti
della ipovolemia (bassa
pressione).

Mentre l’ormone
antidiuretico è l’unico in
gioco quando abbiamo
disidratazione e quindi
abbiamo un elevata
osmolarità e poca acqua.

Si attiva per il
riassorbimento
dell’acqua.

In questi casi aldosterone bloccato.

Eliminazione di un
maggior volume di
Eliminazione di un urine isotoniche
maggior volume di
urine ipotoniche
é Aldosterone
êê Aldosterone Eliminazione di un
maggior volume di
urine ipertoniche

ê
ê ADH ADH, Aldosterone ê ADH
é Aldosterone
ê Aldosterone Eliminazione di un
minor volume di
urine ipertoniche

2° tempo
Casella centrale
é ADH in alto
é Aldosterone é ê Aldosterone
ADH, Aldosterone

é ADH é ADH
Ricordare

La funzione renale analizzando tratto per tratto, dalla formazione


dell’ultrafiltrato con la filtrazione glomerulare al riassorbimento di gran
parte dei soluti e di acqua (circa 70%) operato dal tubulo contorto
prossimale, successivamente acqua e soluti si separano nella branca
discendente e ascendente dell’ansa di henle e questa separazione
provoca l’accumulo di sale all’interno dell’ambiente exracellulare della
midollare del rene e nei distretti distali si può avere il riassorbimento di
acqua e soluti ma dipende dagli ormoni: quando c’è l’ormone
antidiuretico l’epitelio del dotto collettore diventa permeabile all’acqua e
quindi l’acqua viene riassorbita e l’urina prodotta è poca di volume e
molto concentrata, quando c’è anche l’aldosterone (viene liberato
quando dobbiamo riassorbire anche il sale oltre l’acqua) provoca il
riassorbimento dei sali

Clearance
È un esame di funzionalità renale.

È la capacità del rene di depurare


il sangue da un soluto.

Clearance di inulina

Inulina è uno zucchero che può


venire ignettato tramite endovena.

Questa inulina viene filtrata, passa Clearance Glucosio= 0mm/L x 2ml/min / P gluc = 0 Clearance PAI= 625ml/min = FER
il filtro glomerulare e entra nel
nefrone.

Inulina non viene modificata attraverso il passaggio dei tubuli ma quella


che è filtrata si trova tutta nelle urine.

Misurando la quantità di inulina nel sangue e la quantità di inulina nelle


urine nell’unità di tempo noi possiamo dare una misurazione della
capacità dei nostri glomeruli di filtrare il sangue e depurarlo dall’inulina.

Misurare le sue concentrazioni ci permette di misurare la velocità di


filtrazione glomerulare che è poi la capacità del rene di depurare il
nostro sangue dalla sostanza inulina.

Esempi

Molecola di glucosio o amminoacido

Queste molecole filtrano a livello del glomerulo e entrano in grande


quantità nel nefrone ma poi successivamente vengono tutte riassorbite.

Quindi il sangue che era stato ripulito grazie alla filtrazione dal glucosio
poi viene immediatamente risporcato dal glucosio.

Cioè tutto quello che era uscito dal sangue immediatamente viene
rimesso nel sangue, e quindi si dice che in questa situazione la
clearance del glucosio è pari a 0.

Il rene non è in grado di ripulire il sangue dal glucosio perché c’è questo
processo di riassorbimento.

Molecole che vengono filtrate e vengono anche secrete

Una molecola che viene filtrata e secreta ha una clearance molto


elevata perché ci sono due meccanismi che la tolgono dal sangue.

La clearance è la velocità con cui il rene rimuove una sostanza X dal


plasma
è definita anche come
Volume di plasma che nell’unità di tempo viene depurato da quella
sostanza ad opera del rene

Clearance di X (ml/min)= UX x Vu/ PX

PX= concentrazione della sostanza X nel plasma


VGF= velocità di filtrazione glomerulare
UX= concentrazione della sostanza X nelle urine
Vu= velocità del flusso urinario al minuto

Misurare la clearance e quindi la velocità di filtrazione glomerulare (la


capacità dei nostri glomeruli di funzionare bene) è utile avere una
molecola che filtra e poi non viene modificata perché in questa maniera
misurando la concentrazione ematica e misurando la concentrazione
nelle urine possiamo andare a fare delle misure solo sulla funzione della
filtrazione.

Per misurare questa capacità di filtrare si è scelto di usare la clearence


della creatinina che è un prodotto del muscolo, filtra bene e si trova
nelle urine.

É un parametro che tiene conto della concertazione della creatina nel


sangue e nell’urina in un unità di tempo e ci da l’idea di come funziona il
nostro rene.

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