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RENI

Sono due e si trovano sotto il diaframma, in posizione retroperitoneali. Sono asimmetrici perché il sinistro si
trova più in alto e sono molto irrorati dai vasi. Ricevono il 20% della GC e filtrano molto sangue, sono
connessi all’esterno tramite due ureteri che raggiungono la vescica che poi fa fuoriuscire l’urina tramite
l’uretra. In sezione trasversa la struttura interna si presenta formata da due strati: la corteccia esterna e la
midollare. Essi derivano dall’organizzazione delle unità funzionali, i nefroni. Possono trovarsi nella
corteccia (80%) o all’interno e vengono detti juxtamidollari (20%). Sono formati da elementi tubulari e
vascolari. I primi sono: capsula di Bowman, tubulo prossimale, ansa di Henle, tubulo contorto distale e dotto
collettore. Il tubulo cavo è formato da un singolo strato di cellule epiteliali unite da giunzioni strette,
presentano due membrane: apicale (microvilli) e basolaterale. Il sangue raggiunge il rene tramite l’arteria
renale che si ramifica in arteriole, quella afferente entra nel primo letto capillare ovvero il glomerulo
(corpuscolo renale). Uscirà (dal glom.) tramite l’arteriola efferente per creare il secondo letto, ovvero i
capillari peritubulari (circondano tub). Nei nefroni juxtam. prendono il nome di vasa recta, portano sangue
alle venule che convergeranno nella vena renale. Nel rene si ha quindi un sistema portale che filtra il liquido
del sangue e lo riassorbe a livello dei capillari. Il rene ha numerose funzioni: regolazione del LE e la
pressione del sangue, regola l’omeostasi, mantiene il bilancio ionico, regola il pH, permette escrezione dei
prodotti di scarto, produce ormoni. Inoltre è una grande riserva funzionale. Il corpuscolo renale, o di
Malpighi, è formato dal glomerulo e la capsula. Non tutto il sangue viene filtrato quando esso passa nel
corpuscolo, deve attraversare tre barriere: endotelio capillari glomerulari (fenestrati con proteine), lamina
basale (no cell, glicoproteine – fanno da setaccio), epitelio Bowman (cell specializzate=podociti con
estensioni=pedicelli). Le funzioni del nefrone sono diverse: filtrazione, riassorbimento (tutta lunghezza,
lume→sangue), secrezione (direzione opposta R), escrezione (dotto=urina). La F è la prima tappa per
formare le urine, avviene solo tra glomerulo e capsula. Ciò che si ottiene è un liquido simile al plasma
perché passano H2O, piccoli ioni e molecole (glucosio). Non tutto il sangue viene filtrato (p idraulica) ma
solo 1/5 (20%) e viene definito frazione di filtrazione. La p di filtrazione è una forza pari a 10mmHg che
permette al sangue di passare lume-glom. A lume-comp.tubulare. È data dalla risultante algebrica di 3 forze:
p idraulica del sangue nei capillari (P 1), p osmotica nei capillari (Π) e p idraulica nel nefrone (P CB). P1 è pari
a 55mmHg ed è l’unica che ha direzione favorevole alla F. Invece Π è pari a 30mmHg ed ha direzione
opposta. Il sangue (>) e il filtrato nel tubulo e nei capillari hanno osmolarità diversa, questo perché nel
sangue vi sono anche i corpuscoli quindi H2O va verso di esso per diluirlo. PCB ha valore di15mmHg e si
oppone allo spostamento del liquido nel tubo. In un minuto vengono filtrati 125ml di plasma al minuto. Il
volume del liquido filtrato nella capsula di Bowman nell’unità di tempo è detto velocità di filtrazione
glomerulare e il valore medio è di 125l/min. La filtrazione dipende dalla p arteriosa che varia sempre ma la
VFG, in una finestra tra 80 e 180mmHg, rimane pressoché costante. Questo è garantito da meccanismi di
autoregolazione, se p scende troppo o aumenta oltre 180mmHg, la VFG scende/sale in modo rapido per
mantenere/eliminare liquido. I meccanismi sono due: risposta miogena e feedback tubulo-glomerulare. La
VFG viene regolata attraverso la regolazione del flusso nelle arteriole. Nel primo meccanismo l’arteriola si
stira all’aumentare di p, si si aprono i canali Ca ++ sensibili allo stiramento, la cellula si depolarizza. Questo
ultimo evento causa l’apertura dei canali Ca++ volt-dipendenti e quindi la contrazione. La vasocostrizione
aumenta la resistenza al flusso, il flusso nell’arteriola diminuisce quindi si ha una riduzione di p filtrazione
nel glomerulo. È valido anche nel caso inverso che determina vasodilatazione. L’apparato juxta-glomerulare
è una struttura formata da cellule dette macula densa (parete ansa Henle, vicino parete est arteriola eff) e
quelle granulari (juxtaglomerulari, secernono renina). Il tubulo distale passa tra l’afferente e l’efferente, le
cellule del tubulo formano le prime cellule associate alle seconde che avvolgono l’arteriola. Quindi l’app.
juxtaglomerulare è formato dalle cellule specializzate del prossimale (I) e quelle dell’arteriola (II). Il
feedback è un meccanismo locale nel quale il flusso di liquido filtrato nel tubulo influenza la VFG. Le
cellule della macula densa secernono sostanze paracrine, aumenta p nell’afferente e quindi la VFG nel
tubulo (perché chiuso, i=f). Se il flusso aumenta esse rilasciano sostanza paracrine alle cellule dell’altro lato
inducendo vasocostrizione dell’afferente, è quindi una risposta indotta dalle sostanze rilasciate all’aumentare
della VFG. La vasocostrizione determina aumento della resistenza al flusso e diminuzione della p idrostatica
quindi della VFG. Il riassorbimento avviene su tutto il nefrone, l’osmolarità del sangue quindi varia e alla
fine avremo 100mOsM. Il sangue viene filtrato in grande quantità per permettere la filtrazione completa in
poco tempo anche se il volume delle urine è solo 1% del totale filtrato. Inoltre questo facilita anche la
regolazione di ioni e H2O. Il R è il passaggio dal lume al tubulo ed è necessario attraversare l’epitelio (2
membrane). Esistono 2 tipi di trasporto: trans-epiteliale o paracellulare (tramite tight junctions). Il filtrato ha
la stessa [soluti] del LE quindi è necessario creare un gradiente di concentr per permettere il movimento. Il
R attivo di Na+ è la forza propulsiva per molti riassorbimenti renali. [Na+] è maggiore nel tubulo quindi può
entrare passivamente(transep) secondo diffusione facilitata seguendo il suo gradiente e-c grazie a canali Na +
(memb apicale) sempre aperti. Sulla memb vasolaterale ci sono pompe Na+/K+ che, grazie ad ATP, spostano
ioni contro gradiente e combinandoli avremo il R di Na + (t.attivo primario). Inoltre nel filtrato c’è anche
glucosio che deve essere necessariamente riassorbito perché è un nutriente fondamentale per il cervello.
Questo avviene usando l’energia fornita dal Na + ed è definito cotrasporto simporto (entrambi organismo),
avviene anche per aminoacidi, intermedi ciclo acido citrico, Cl - e Pi. Nel R passivo l’evento iniziale è il R di
Na+ che può portare con se soluti (+/-). Molto Na + viene pompato fuori rendendo LI più [] e H 2O segue i
soluti muovendosi per osmosi. L’urea aumenta di [] ed è trasportata fuori tramite meccanismi paracellulari o
con trasportatori. Grazie a meccanismi simili anche Ca+ e K+ vengono riassorbiti. L’escrezione avviene solo
nel dotto collettore ed è il risultato di tutti i processi che avvengono nel rene, la [urina] dipende dalle
condizioni dell’organismo e può fornire info sulla funzionalità del rene. È quindi uguale alla somma della F
e la S meno il R. La velocità di E dipende dalla velocità di F e dal R/S/entrambi. La clearance descrive
quanti mmq di plasma vengono liberati completamente da una certa sost mentre essa attraversa il rene
nell’unità di tempo (min), è una tecnica che permette di misurare la funzionalità del rene (sangue-urina). Ad
esempio l’inulina ha una clearance pari alla VFG perché viene completamente escreta, viene usata in
laboratorio ed è un polisaccaride. Nell’uomo è usata la creatinina (met fosfocreatinina) che attraversa
liberamente la barriera ed ha [] uguale tra plasma e filtrato. Ha clearance pari a 100ml/min (=VFG), usato
come valore basale. In riferimento ad altre sostanze la clearance può comportarsi in modo diverso: glucosio
viene riassorbito completamente (c=0ml/min), urea viene riassorbita per la metà (c=50ml/min) oppure la
penicillina che viene aggiunta ma non riassorbita (c=150ml/min, +di VFG). Il bilancio idro-elettrolitico
spiega come il rene controlla: la volemia, gli ioni e l’osmolarità sanguigna. L’organismo è formato dal 60%
di H2O, dove 2/3 rappresentano LI e 1/3 il plasma e LI (75%). Il cambiamento della volemia, ovvero del
volume del sangue, influenza indirettamente LI e LE perché H 2O si sposta con essa determinando la
variazione anche della p arteriosa e osmolarità (plasma=290mOsM). Se cambiano i valori di p e volemia
viene attivato un sistema integrato, formato da sist. cardiovascolare, reni e meccanismi comportamentali.
Nel caso della diminuzione dei due valori si attivano diversi meccanismi: il cardiovascolare aumenta la GC
(contrattilità ventricolare) e la frequenza cardiaca (attivazione simpatico), viene attivata la vasocostrizione
che ripristina p. È un meccanismo rapido ma non riesce a ripristinare la volemia. Il meccanismo
comportamentale viene innescato dall’aumento dell’osmolarità e del volume ematico, l’ipotalamo innesca la
sete. Il rene agisce nel ripristino del volume trattenendo H 2O e producendo urine più concentrate. Nel caso
dell’aumento non verranno attivati i meccanismi comportamentali; il cardiovascolare inibisce il S favorendo
il P per aumentare p, diminuire GC e vasodilatare; la risposta lenta dei reni invece elimina attivamente
liquido. Il bilancio idrico dipende da H2O in entrata e uscita, se hanno quantità uguali il volume sarà
costante. Le vie sono diverse: H2O entra attraverso alimenti, bevande, metabolismo aerobico; esce tramite la
cute, polmoni, urine (uniche controllabili), feci. Il controllo di H2O permette di mantenere l’osmolarità
(290mOsM), la volemia e la p. Ciò che i reni possono fare è: regolare leggermente la VFG e decidere quanta
H2O riassorbire. Il nefrone decide quanto volume eliminare nel tubulo distale e nel dotto collettore, legge
parametri riferiti all’osmolarità sanguigna (100/1200mOsM) e alla volemia. Il dotto può avere diversa
permeabilità a H2O grazie all’aggiunta o alla rimozione di acquaporine nella memb apicale sotto il controllo
dell’ormone vasopressina (+assorbo, + alta p). Viene prodotta nell’ipofisi posteriore ed è un peptide di 9
aminoacidi, induce ritenzione idrica e quindi è conosciuto anche come antidiuretico (ADH). Se è presente
permette il R, se è assente il dotto è impermeabile. H 2O fluisce per osmosi perché l’osmolarità del tubulo e
della midollare è maggiore di quella del filtrato. La vasopressina non ha un effetto tutto o nulla ma graduato,
questo permette di aggiustare la [urine] alle necessità corporee, non è un sistema statico ma a flusso
continuo. Quando c’è poca ADH nel dotto sono presenti poche acquaporine, H2O viene accumulata da AQP2
in vescicole citoplasmatiche. ADH arriva nel dotto e si lega ai recettori V2 (basolat), il legame attiva un
sistema di secondi messaggeri. Le vescicole con AQP2 si fondono con la membrana, il risultato
dell’esocitosi è l’inserimento delle acquaporine nella membrana e quindi la permeabilità. Il processo nel
quale porzioni di membrana sonno aggiunte o rimosse (endocitosi) è chiamato riciclo di membrana. ADH
risponde a: diminuzione dello stiramento atriale (=basso vol ematico), diminuzione p, aumento
dell’osmolarità oltre 280mOsM. Nel sistema di scambio controcorrente del rene si ha scambio di soluti
attivo (moltiplicatore) e viene definito così perché la direzione del filtrato è opposta a quella del sangue
(vasa recta). Nel sistema vi sono due componenti: ansa di Henle (corticale-midollare-c) e i capillari
peritubulari. Il meccanismo si basa su tre condizioni: branca discendente (H) è permeabile solo a H 2O
(osm=290mOsM), branca ascendente è permeabile solo agli ioni (osm=900mOsM), il flusso è inverso tra
tubulo e capillari. Partendo dalla branca ascendente di Henle (dx) le pompe buttano fuori ioni Na +/K+/Cl+
mentre il filtrato sale e si diluisce, il sangue invece scende e raccoglie gli ioni aumentando la []. Quindi
questi due movimenti vanno a concentrare ioni nella midollare, l’osmolarità raggiunge anche 1200mOsM. Il
liquido nella midollare essendo concentrato richiama H 2O dal tubulo, uscirà per osmosi per diluire i vasa
recta. Quindi il liquido nell’ansa diventa + [] andando avanti e il sangue, in dir opposta, raccoglie H 2O per
non far diluire LI e mantenere la [] alta nella midollare. Questa concentrazione è dovuta a NaCl/K + ma per
circa la metà anche all’urea. Lungo il tubulo è disciolta e aumenta man mano la sua [], questo potrebbe
essere un problema perché si oppone al riassorbimento di H2O dovuto al rilascio di ADH. La soluzione è
data dall’inserimento, insieme alle AQP, di trasportatori per l’urea. Nella midollare metà [] è data dallo
scambio controcorrente mentre il restante per generare un gradiente di concentrazione alto. Il bilancio dei
sali è necessario per mantenere [Na+/K+]. Aumentando [NaCl] nel sangue non ci sarà nessuna variazione di
volume ma un aumento di osmolarità. Per ripristinare i valori fisiologici si avrà: produzione di ADH che
aumenta il riassorbimento di H2O renale (diluisce NaCl) e il meccanismo della sete che aumenta il volume di
LEC. Risolto il problema iniziale ora ce ne sono 2 nuovi da risolvere: aumento di volemia e di p (dovuto al
primo). Si attueranno 2 vie: lenta (v), escrezione di H 2O e NaCl (+urina); veloce (p), vasodilatazione,
diminuzione GC. Alla fine si avrà il rispristino di tutti i valori grazie alla risposta integrata di ipotalamo,
cardiovascolare e rene, sarà una risposta complessivamente lenta (5/6h). Il bilancio è controllato da un
ormone steroideo, l’aldosterone. È prodotto dal colesterolo (corticale surrene) e favorisce il riassorbimento
di Na+, a discapito di K+, nell’ultima parte del tubulo distale. I suoi bersagli sono le cellule principali (P) e vi
arriva grazie ad una proteina trasportatrice. L’aldosterone entra nelle cellule P per diffusione (solubile nei
lipidi) e si lega ad un recettore citoplasmatico. Questo determina inizialmente l’apertura dei canali Na +/K+
che trasporta il primo dentro e il secondo fuori che permette un rapido R di Na + ed E di K+. Il complesso di
lega quindi a DNA che stimola la produzione di RNAm che andrà a codificare le proteine specifiche, dopo
essere stato letto dai ribosomi. I segnali che provocano la produzione dell’ormone sono: riduzione anomala
di [Na+], aumento anomalo di [K+] ovvero iperkalemia, diminuzione di p. Quest’ultima viene controllata
dalla via RAS (renina-angiotensina-aldosterone) che rilasciando angiotensina II stimola la secrezione di
aldosterone nella corteccia surrenale. La via RAS si attiva quando le cellule dell’afferente secernono la
renina, essa andrà a convertire l’angiotensinogeno (proteina inattivata) in angiotensina I. Quando ANG I
incontra l’enzima di conversione dell’ANG, detto anche ACE, essa si converte in ANG II. Quest’ultima
raggiunge la surrenale dove stimola la sintesi e il rilascio dell’aldosterone, determinando il riassorbimento di
Na+. La RAS attiva stimoli correlati alla diminuzione di p: le cell granulari sono direttamente sensibili a p e
rispondono con secrezione di renina; neuroni simpatici attivati dal centro controllo cardiov. stimolano la
secrezione di renina; retroazione paracrina stimola il rilascio di renina, se flusso macula densa è alto c’è
rilascio sost. paracrine inibiscono rilascio e se flusso diminuisce le granulari secernono. Quindi il
riassorbimento di Na+ non va ad alzare p direttamente ma aumenta osmolarità che stimola sete, ingestione di
liquidi provoca aumento di LEC quindi di p. ANG II è molto importante per il controllo cardiovascolare,
esercita diversi effetti: aumenta secrezione ADH da rec nell’ipotalamo per mantenere v e p, stimola sete
aumentando v e p, vasocostringe con aumento p e v uguale, aumenta attività simpatica di vasi e cuore con
aumento p, aumenta R Na+ che va a determinare il R di H 2O. La perdita di Na+ viene definita natriuresi
mentre quella di H2O diuresi. Esistono anche ormoni antagonisti della via RAS, come il peptide natriuretico
(NP), che vanno a determinare E di Na+. Nell’ipotalamo avremo meno ADH, nel rene meno renina e più F,
nella corteccia surrenale meno aldosterone e nel bulbo una risposta simpatica ridotta. Nel bilancio elettro-
idrico anche le risposte comportamentali hanno un ruolo fondamentale: sete (osm>280mOsM, stimolo int),
appetito per NaCl (- Na+ plasma, centri nell’ipotalamo), evitamento (siesta). Il bilancio di K+ determina
alterazioni dell’eq acido-base, ovvero dell’omeostasi del pH. Il valore normale nel plasma è 7,38/7,42 ed è
molto simile a quello nelle cellule. Si possono avere però dei valori anche molto differenti nei liquidi
all’esterno dell’ambiente corporeo interno, come le urine nei reni che presentano un pH che varia tra 4,5/8,5
in base alla necessità di eliminare H+/HCO3+. I cambiamenti di [H+] alterano la struttura delle proteine e
quindi la loro funzionalità, per questo è finemente controllata. Valori anomali di pH possono influenzare
l’attività del SN causando acidosi (-eccitabili) oppure alcalosi (+eccitab). Gli ioni H + derivano dal cibo e dal
metabolismo interno. Gli acidi derivano da aminoacidi, ac.grassi, intermedi del ciclo di krebs e acido lattico
(ana), CO2. Questa si combina con H2O per formare H2CO3 che dissocia in H+ e CO3-, è una reazione che si
verifica in tutte le cellule a bassa velocità ma può essere velocizzata dall’enzima anidrasi carbonica. Le basi
vengono introdotte in quantità molto minore, l’organismo quindi spende molte più energie ad eliminare
l’eccesso di acidi. Le variazioni vengono affrontate tramite 3 meccanismi: sistema tampone (sempre
presente, evita grandi variaz), ventilazione (rapida, 75% variaz), reg. renale di H + e CO3- (+lenta, +efficace).
Il tampone attenua le variazioni di H+ ma non le previene, se è assente i cambiamenti sono molto evidenti in
caso contrario sono assenti o poco visibili. Si trovano sia nelle cellule che nel plasma, int comprendono
proteine, ioni fosfato ed emoglobina. Quest’ultima tampona gli H+ che lasciano all’int del globulo rosso una
mol di HCO3- che a sua volta andrà fuori dalla cellula per scambiarsi con Cl- plasmatico, questo processo è
definito spostamento dei cloruri. Il bicarbonato (HCO3-) è il più importante tampone extracellulare. Gli ioni
H e CO3- vengono prodotti in rapporto 1:1 ma a causa dell’emog avremo una []plasmatica diversa tra loro.
Gli ioni HCO3- nel plasma sono tamponi per gli H+ da fonti metaboliche, la loro [] e quella di CO 2 se variano
determineranno spostamento di eq per raggiungerne uno nuovo. HCO3- agisce da tampone solo se si lega ad
H+ ed è convertita in ac.carbonico (no all’eq ma si se aggiungo H +). La relazione tra pH, HCO 3- e CO2 è
espressa nell’equazione di Henderson-Hasselbalch. Se CO2 aumenta si ha un incremento ventilazione,
ovvero una compensazione respiratoria per l’acidosi. Ogni variazione di P CO2 influenza il contenuto di H+ e
HCO3- : se aumenta (ipov) avremo acidosi mentre se diminuisce (iperv) alcalosi. La ventilazione viene usata
solo se c’è uno stimolo associato al pH che innesca la risposta: H + e CO2. La variazione di H+ nel plasma
viene letta da chemocettori carotidei e aortici (insieme a sensori per O 2 e p): aumento segnala al bulbo di
aumentare la ventilazione, questo permette di espellere più CO 2 quindi favorisce la conversione degli ioni in
anidride carb+ acqua. H+ non passano la barriera emato-encefalica, variazioni di pH modificano P co2 e CO2
stimolando i chemocettori. I controllo di essi (centrali-p) permettono di rispondere rapidamente alle
variazioni di pH e CO2. I reni possono modificare il pH tramite: E/R di H + (diretto) o modificando velocità
R/ tampone HCO3- (indiretto). In acidosi rene secerne H+ nel tubulo, ammoniaca e ioni fosfato agiscono
come tamponi intrappolando H come NH4+ e H2PO4- alla fine avremo maggiore E di H+ (pH aumenta). In
caso di alcalosi il processo avviene all’inverso per diminuire il pH. Le compensazioni renali sono più lente
(24/48h) ma efficaci. I meccanismi usati sono simili al trasporto di altri epiteli: scambiatore Na+/H+ apicale
(att indiretto, Na+ dentro lume e H+ fuori contro gradiente), simporto Na+/HCO3- basolaterale (att ind, fuori
HCO3- contro Na+ secondo g), H+-ATPasi (energia ATP per acidificare urine, verso dentro), H+/K+-ATPasi
(H+ nelle urine scambiato con K+), antiporto Na+/NH4+ (Na+ dentro e NH4+ fuori), Na+/K+-ATPasi,
trasportatore antiporto HCO3-/Cl- (eritrociti). Questi trasportatori cooperano per permettere il R di HCO 3- e la
S di H+ nel tubulo prossimale: H+ viene S nel lume in cambio di Na+, H+ si combina con HCO3- F per
formare CO2 nel lume (anidrasi carbonica), quest’ultima diffonde nel tubulo e qui si combina con H 2O per
formare H2CO3 (dissocia in H+ e HCO3-), i due prodotti nel lume si combinano e H + può combinarsi con un
altro bicarbonato F o tamponato da ione fosfato F ed essere secreto, HCO 3- viene trasportato dal simporto
con Na+. C’è anche una seconda modalità che deriva dal metabolismo della glutamina. Il nefrone distale ha
un ruolo importante nella regolazione fine dell’eq acido-base, grazie alle cellule specializzate (intercalate, I)
che sono caratterizzate da elevata [anidrasi carbonica]. Questo enzima permette di convertire rapidamente
CO2+H2O in H++HCO3-. Ci sono 2 tipi di cellule I: tipo A (secerne H +, riassorbe HCO3-) e tipo B (alcalosi,
basolaterale). Non sempre i meccanismi compensatori riescono a mantenere omeostasi pH tra 7/7.7, acidosi
o alcalosi possono essere fatali. I problemi dell’equilibrio sono classificati in base alla direzione o alla causa
(respiratoria/metabolica). La perdita della capacità del tampone può essere compensata dalla respirazione o i
reni, se il problema è respiratorio la soluzione può essere solo renale e se è metabolico può essere
renale/respiratoria. La compensazione riporta il pH a valori normali ma non risolve la causa. Possiamo avere
, al variare di PCO2, ioni e pH, diversi disturbi dell’equilibrio acido-base: acidosi respiratoria o metabolica e
alcalosi respiratoria o metabolica.

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