Sei sulla pagina 1di 15

Amputazione addomino-perineale

G. FOURTANIER J.-F. GRAVIE

Generalità

Storia la conservazione dell’apparato sfinterico, lasciando un margi-


ne di sicurezza sufficiente. La decisione di eseguire un’ampu-
La chirurgia dei tumori del retto è nata nel secolo scorso. tazione addomino-perineale può essere presa prima dell’in-
Faget, però aveva già riportato, nel 1739, la parziale escissione tervento sui dati degli esami morfologici e soprattutto del-
di un tumore dell’estremità inferiore del retto. Le prime descri- l’esame clinico: in questo ambito l’esplorazione rettale esegui-
zioni di exeresi per via perineale sono quelle di Lisfranc (1826). ta in sala operatoria in anestesia generale riveste un’impor-
Alla fine del secolo scorso, l’exeresi dei tumori del retto viene tanza fondamentale. Era classico eseguire un’amputazione ad-
condotta per via trans-sacrale da Kocher (1875) e da Kraske domino-perineale per i tumori di cui si toccava il margine infe-
(1885). Lockhart-Mummery (1907), descrive un procedimento riore. Questo orientamento è oggi sorpassato perché il margi-
di amputazione perineale preceduto da una colostomia. ne di sicurezza distale può essere limitato non più a 5 cm ma
a 2-3 cm, col pezzo non «stirato». Spesso la decisione di esegui-
La chirurgia dell’amputazione del retto ha trovato un nuovo
re un’amputazione addomino-perineale viene presa durante
orientamento grazie all’amputazione per via combinata addo-
mino-perineale introdotta da Quenu (1886). Czerny (1883) l’intervento, dopo aver completamente preparato il retto per
aveva già eseguito con un accesso addominale, un’exeresi retta-
via addominale. La mobilizzazione del retto e l’asportazione
le a conclusione di un’amputazione trans-sacrale. Miles (1908) del pezzo permettono di valutare la lunghezza del margine di
introduce la tecnica dell’accesso combinato tra gli Anglo- sicurezza al di sotto del tumore che deve essere impera-
Sassoni. Questo intervento, attualmente ben codificato, ha pro- tivamente di almeno 2 cm. La possibilità oggigiorno di esegui-
re delle anastomosi colo-anali per via endoanale ha permesso
gressivamente soppiantato le exeresi perineali e trans-sacrali a di ridurre in questi ultimi 10 anni il numero delle amputa-
partire dal 1930 a causa di un tasso di mortalità e di un rischio zioni addomino-perineali senza rischi sul piano oncologico.
di recidiva più elevati per queste ultime.
Le indicazioni alle amputazioni per cancro ano-rettale per via
perineo-sacrale sono attualmente eccezionali e debbono esse-
Indicazionii re considerate come indicazioni palliative [11]. Tali interventi
debbono essere riservati a pazienti giudicati «ad alto rischio»,
L’amputazione addomino-perineale viene eseguita per i tumo- pazienti anziani e/o che presentino insufficienze d’organo no-
ri del retto la cui exeresi non permetterebbe di conservare tevoli. Sono anche indicati quando la sintomatologia funzio-
l’apparato sfinterico. È indicata per i tumori del canale anale, nale invalidante - sindrome rettale - non può essere trattata
ma anche per gli adenocarcinomi del terzo inferiore del retto, con altri mezzi terapeutici (elettrocoagulazione, laser, radio-

per i quali l’exeresi oncologicamente corretta non consentirebbe terapia). Possono essere eseguiti in anestesia loco-regionale.

Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: FOURTANIER G., GRAVIE J.-F. - Amputazione addomino-perineale - E.M.C. Roma-Parigi - Tecniche
Chirurgiche-Addominale, 40615, ’92 -15 p.

1 40615
Tempo addominale

Posizione del malato (fig. 1) Esplorazione addominale


Per eseguire l’intervento addomino-perineale in modo sincrono, La mano destra dell’operatore esplora il piccolo bacino e valu-
il malato viene posto in posizione detta «a doppia équipe·>, con ta il volume del tumore e la sua fissità alla faccia anteriore
il braccio sinistro lungo il corpo. L’operatore sta a sinistra del del sacro.
La mano sinistra esplora i due lobi del fegato alla ricerca di
paziente, con aiuto ed assistente di fronte. Il tavolo servitore è metastasi e ricerca anche eventuali linfonodi pre-aortici sino
sulla destra del chirurgo, verso il capo del malato; un’asta, a
al promontorio.
sinistra, permetterà l’esposizione dell’ipocondrio sinistro in
caso.si debba liberare l’angolo sinistro del colon. Due aste ven-
Esposizione
gono eventualmente poste in basso, per permettere l’ancorag-
gio di una valva sovra-pubica. Si posizionano una valva sovra-pubica ed un divaricatore
autostatico (tipo valva di Rochard o divaricatore di Gosset),
Il paziente è in posizione ginecologica grazie a dei cosciali,
che divaricano i margini della ferita.
che mantengono le cosce in abduzione forzata e le gambe fles-
Il sigma viene attratto verso sinistra dalla mano destra del-
se ; il bacino viene sollevato con un piccolo rotolo.
l’aiuto ; il chirurgo respinge la matassa intestinale ed il ceco
Le regioni addominale e perineale vengono completamente disponendo delle pezze laparotomiche nella porzione superio-
asperse con antisettico e si dispongono telini e gambali sterili. re della ferita. Queste possono essere mantenute da una
Si esegue il cateterismo vescicale e si protegge la regione pe- valva larga fissata sul divaricatore autostatico; questa mano-
rineale anteriore con un piccolo telino sterile. vra viene semplificata se si posiziona il paziente in Trende-

lenburg. La pelvi è perfettamente esposta ed il primo tempo


operatorio consiste nella mobilizzazione del sigma.
Preliminari
Dissezione del colon pelvico
Incisione
L’incisione è una laparotomia mediana sotto-ombelicale che va Mobilizzazione del colon (figg. 2A e B, 3)
dalla sinfisi pubica sino all’ombelico, che viene aggirato sulla L’aiuto tira l’ansa sigmoidea con la mano sinistra, aiutandosi
destra. In caso di distacco dell’angolo colico sinistro, o negli con una pezza umida. Spesso quest’ansa è fissata da due ade-
obesi, l’incisione viene prolungata al di sopra dell’ombelico. renze in fossa iliaca sinistra che vengono sezionate col bisturi

Può essere interessante eseguire un’incisione paramediana elettrico (fig. 2 A).


destra e ciò facilita la gestione post-operatoria della stomia Si continua lo scollamento del sigma incidendo nella doccia
iliaca sinistra definitiva. latero-colica il peritoneo parietale (fig. 2 B). Esiste un piano
di clivaggio tra peduncolo genitale ed uretere sinistro lasciati
posteriormente ed il meso-sigma, che si tiene teso (fig. 3). Lo
scollamento viene proseguito sino alla linea mediana, a livello
del promontorio, ove si trova la radice del mesocolon iliaco-
pelvico. Questo clivaggio si esegue in un piano avascolare col
tampone montato; è necessario coagulare qualche arteriola.
Quando è necessario eseguire la liberazione dell’angolo sini-
stro per eseguire una colostomia terminale senza trazione, si
eseguiranno nello stesso tempo operatorio il distacco della
lamina di Toldt sinistra e la liberazione dell’angolo colico su-
periore sinistro. Questo tempo operatorio richiede una nuova
esposizione, con una valva che sollevi il margine costale (valva
di Rochard) e con il riposizionamento del divaricatore auto-
statico. L’operatore, infine, esegue questo tempo sulla destra
del paziente eliminando la posizione di Trendelenburg e met-
tendo il letto in inclinazione verso la destra del malato.
Questo tempo operatorio sembra essere indispensabile prima
della sezione del colon. In effetti, permette, tendendo il meso-
sigma, di studiare la disposizione vascolare del meso: per tra-
sparenza in caso di meso magro o dopo incisione del peritoneo
in caso di meso grasso e opaco.
A questo punto o si esegue la sezione del colon, eventualità
più frequente, dato che permette una migliore esposizione
della pelvi e semplifica le manovre di dissezione del retto pel-
vico, oppure si può posporre la sezione del colon all’ultimo
momento, permettendo di scegliere meglio la sede della sezio-
ne in caso di legatura alta del peduncolo mesenterico; facilita
anche la scelta della sede della colostomia.

Sezione del colon pelvico (figg. 4A e B)


La sezione del colon viene determinata dalla posizione del-
l’ano iliaco sinistro, la cui sede viene repertata in fase pre-
operatoria. Questa sezione richiede il rispetto di due regole:
deve essere eseguita senza rischi vascolari per il moncone co-
lico sezionato e quest’ultimo deve affiorare alla cute senza
1 Posizione del paziente «a doppia equipe». trazione per poter eseguire la colostomia iliaca terminale.

2
2 A) Mobilizzazione del sigma. La mano dell’aiuto tira il colon.
B) Incisione del peritoneo parietale nella doccia parieto-colica.
Sezione del mesocolon

La sezione del mesocolon viene realizzata a partire dall’asola


dall’avanti all’indietro in direzione del promontorio. L’incisio-
ne è parallela all’arteria sigmoidea che è stata conservata a
monte dopo aver inizialmente legato l’arcata marginale. Nel
corso della dissezione, si possono incontrare dei piccoli vasi
che debbono essere sezionati tra due legature. Essi vengono
individuati, per trasparenza, grazie alla trazione sul mesosig-
ma esercitata dall’aiuto con le due mani. In caso di difficoltà,
a causa di un meso spesso, è necessario incidere col bisturi
elettrico la faccia destra del mesosigma al fine di renderlo più
sottile. La liberazione del meso si esegue mano a mano, sino
all’origine dell’arteria mesenterica inferiore.

Individuazione dell’uretere sinistro e legatura


dell’arteria mesenterica inferiore (fig. 5)
L’individuazione dell’uretere sinistro è necessaria prima di
legare l’arteria; a destra l’uretere passa più esterno e non è
necessario dissecarlo. L’uretere sinistro, se non è stato osser-
vato nel corso del primo tempo di distacco del mesosigma sino
alla radice primitiva del mesocolon iliaco-pelvico, deve essere
individuato a livello del promontorio dopo incisione del fo-
glietto sinistro della radice del mesocolon. Esso decorre nel
retro-peritoneo con il peduncolo genitale.
Può quindi essere eseguita la legatura dell’arteria mesenteri-
ca inferiore. Essa viene legata e sezionata tra due legature il

più in alto possibile ed a monte del tronco delle arterie sig-


3 Clivaggio tra uretere sinistro’e mesosigma. moidee. Una doppia legatura garantisce sicurezza all’emosta-
Il livello della sezione varia in rapporto alla forma del meso- si di quest’arteria.
sigma, corto o lungo, ma sarà comunque sempre a valle della Viene quindi legata la vena mesenterica inferiore, posta 15
terminazione dell’arteria sigmoidea superiore o media. L’obiet- mm a sinistra dell’arteria.

tivo è quello di garantirsi un’estremità colica ben vascolariz- La legatura del peduncolo vascolare rappresenta l’ultimo
zata una volta eseguita la sezione vascolare in modo che la tempo della mobilizzazione del sigma. Si tratta di una tappa
colostomia risulti ben irrorata. Si apre un’asola sul bordo me- indispensabile nella mobilizzazione del retto pelvico. Essa
senterico dopo sezione dell’arcata marginale. A questo punto, rappresenta l’inizio dello scollamento posteriore nello spazio
si può eseguire la sezione del colon con due modalità: sia con presacrale.
uno schiacciatore di de Martel (fig. 4 A) sia, più semplicemen- Nei pazienti anziani, è utile quindi eseguire un clampaggio
te, con una pinza GIA che realizza una doppia linea di punti temporaneo dell’arteria mesenterica inferiore prima di legar-
metallici a livello dell’estremità distale e prossimale del colon la. In effetti, la supplenza arteriosa da parte delle arcate va-
(fig. 4 B). In ogni caso, l’estremità colica superiore viene av- scolari para-coliche può risultare insufficiente e la sezione del-
volta con una pezza bagnata con una soluzione antisettica e la mesenterica inferiore può privare il resto del colon, oppure
viene accantonata in sede intra-addominale; l’estremità colica anche il tenue, della sua vascolarizzazione. In questa eventua-
inferiore viene anch’essa avvolta con una pezza ed afferrata lità, sarebbe meglio quindi sezionare il peduncolo emorroida-
con una pinza al momento della dissezione del colon pelvico. rio superiore a valle dell’origine del tronco delle sigmoidee.

3-
4 A) Colon sezionato con impiego dello schiacciatore di de Martel.
B) Colon sezionato con pinza autosuturatrice GIA.

retto pelvico viene completamente mobilizzato sino al piano


degli elevatori dell’ano; la liberazione può essere resa difficile
dalla morfologia del paziente quando si spinge la dissezione
verso il basso; bisogna allora evitare «l’effetto cono» descritto
da Adloff [1]. Questo tempo deve essere lungo e la dissezione
eseguita il più in basso possibile, in modo da facilitare ulte-
riormente il tempo perineale dell’intervento.

Scollamento posteriore ed apertura dello spazio


pre-sacrale
Sezione della lamina ipogastrica superiore (fig. 6)
Questo tempo operatorio è la chiave dello scollamento poste-
riore. Bisogna in effetti sezionare davanti al promontorio, te-
nuta tesa sino alla guaina rettale, una lamina fibrosa nella
quale decorre il nervo pre-sacrale: la lamina ipogastrica supe-
riore. La sezione di questa lamina ipogastrica non è stata di
solito eseguita al momento della legatura del peduncolo emor-
roidario superiore, che viene eseguita più in alto, a livello del
promontorio. Questa lamina viene sezionata dopo aver attira-
to il retto in avanti, verso la sinfisi; permette di accedere allo
5 Legatura dell’arteria mesenterica inferiore.
spazio pre-sacrale.
Clivaggio dello spazio pre-sacrale (figg. 7A e B)
Viene eseguito in un piano avascolare a contatto dell’aponeuro-
Liberazione del retto si presacrale, a ridosso della faccia anteriore del sacro sino al
pelvico
coccige ed arrivando, a tale livello, sino al pavimento pelvico.
La liberazione del retto pelvico richiede lo scollamento degli Classicamente eseguita con le quattro dita della mano destra
spazi anteriori e posteriori e la legatura delle ali del retto. Il che respingono in avanti il retto e la sua guaina contenente il

4
grasso peri-rettale, la terminazione dei vasi emorroidari ed i Su tutti i lati bisogna scollare e respingere il tessuto cellulare
gangli linfatici, questa dissezione «alla cieca» può provocare delle lamine sacro-retto-genito-pubiche, il che corrisponde al
la lacerazione di qualche piccolo ramo dell’arteria sacrale me- primo tempo di liberazione delle ali del retto.
dia che si retrae spontaneamente e la cui emostasi può essere Questa liberazione laterale nello spazio di scollamento poste-
difficile (fig. 7 A). riore può essere spinta in avanti con delle legature o applica-
Noi preferiamo lo scollamento «a vista». Il retto viene affidato zioni di clip e semplificherà l’ultimo tempo della mobilizzazio-
alla mano destra dell’aiuto che lo tira verso la sinfisi pubica; ne del retto (fig. 7 B). Il retto viene allora fatto risalire consi-
la dissezione si esegue col tampone montato eseguendo delle derevolmente e può essere liberato in avanti.
coagulazioni elettive, oppure con delle legature con lacci o
applicazioni di clip. Scollamento anteriore ed incisione del peritoneo
(fig. 8 A e B)
Nell’uomo
Questa liberazione può essere resa difficile dalla densità della
fascia di Denonvilliers. Si afferra il margine posteriore del
peritoneo accollato al retto e lo si tira posteriormente. Bisogna
restare a ridosso della vescica. Durante questo tempo di scol-
lamento anteriore bisogna spingere il retto in basso e non atti-
rarlo verso l’alto: questa manovra aiuta l’esposizione e facilita
i tempi operatori (fig. 8 A). L’incisione a concavità posteriore
va a raggiungere le incisioni laterali sulla pelvi; si situa a
livello del retto in fondo al Douglas ed arriva alla faccia poste-
riore della vescica. Si scoprono allora le vescicole seminali (fig.
8 B). La liberazione della faccia posteriore della vescica si ese-
gue semplicemente per clivaggio e l’emostasi si fa col bisturi
elettrico. Più in basso, ci si inserisce nello spazio pre-rettale
attraverso l’apertura della fascia di Denonvilliers. E necessa-
ria l’emostasi dei rami genitali delle emorroidarie medie late-
ralmente, manovra che porta alla liberazione delle vescicole
seminali, a testimonianza del corretto piano di clivaggio. A
questo punto, la liberazione della base della prostata può esse-
re resa molto difficile dalla ristrettezza del piccolo bacino e
verrà completata durante il tempo di dissezione perineale.

Nella donna
La dissezione dello spazio clivabile anteriore retto-vaginale è
più semplice; iniziata sulla linea mediana ove essa è più de-
clive, richiede anch’essa l’emostasi dei rami genitali delle ar-
6 Sezione della lamina ipogastrica superiore. terie emorroidarie medie.

7 A) Dissezione dello spazio presacrale con la mano.


B) Dissezione della faccia posteriore del retto con coagulazioni e clips. Si tratta di una dissezione meno emorragica di quella con la mano.

5-
8 A) Incisione del peritoneo dello sfondato del Douglas, abbandonando il retto nell’uomo. Bisogna restare a ridosso della vescica.
B) Scoperta delle vescicole seminali. I vasi che arrivano alla faccia anteriore del retto vengono coagulati.
Prosecuzione della preparazione laterale
È un tempo più difficile del tempo posteriore a causa della
ristrettezza del campo operatorio, ma permette di esporre la
faccia anteriore delle ali del retto.

Sezione delle ali del retto (fig. 9)


La mobilizzazione del retto è limitata solo, a questo punto,
dalle sue aderenze laterali. La dissezione laterale nei due
tempi precedenti ha permesso di isolare le ali del retto che
possono avere diverso spessore in rapporto alla conduzione
dei tempi operatori precedenti. Le ali si dispongono come una
lamina di tessuto cellulare praticamente orizzontale. Ven-
gono sezionate dall’alto verso il basso. Gli ureteri debbono es-
sere individuati prima di eseguire la prima legatura. Sono
posti nel foglietto peritoneale a livello dello stretto superiore
e debbono essere spostati contro la parete pelvica; nel piccolo
bacino, essi divergono verso il basso e l’estemo.
La legatura del peduncolo emorroidario medio si esegue a
livello della parte inferiore delle ali del retto tra due legature
fatte in precedenza. Un’ampolla rettale voluminosa ed un pic-
colo bacino stretto rendono la legatura difficile; le clip posso-
no aiutare nella realizzazione di questa interruzione.
Al termine di questo tempo addominale, l’ampolla rettale è
completamente mobilizzata con le ali che sono state sezionate
a raso della parete pelvica. Le pareti laterali della cavità pel-
vica sono state messe a nudo e la dissezione in basso è stata
prolungata sino al pavimento degli elevatori dell’ano che sono
stati perfettamente liberati. Può essere pertanto completata 9 Le ali del retto si dispongono come una lamina cellulare orizzontale.
l’emostasi a livello della concavità sacrale. Vengono sezionati mano a mano con legature o clip.
È questo il momento dell’intervento in cui la dissezione per
via addominale si incontra, posteriormente al retto, con la
ritrovare i rapporti normali a livello del piano parietale. La
parete addominale viene allora tesa verso la linea mediana
dissezione della seconda équipe che aveva iniziato in modo
con una pinza di Ombredanne.
sincrono il tempo perineale. Il colon mobilizzato viene ribalta-
to nel piccolo bacino in modo che il moncone colico distale Un cerchietto di cute del diametro di 3 cm può quindi essere
viene dato all’équipe perineale che, dopo aver completamente escisso. L’aponeurosi del muscolo retto o dei muscoli larghi, in
ribaltato il pezzo, terminerà il tempo perineale con la libera- corrispondenza dell’incisione, viene incisa con un taglio cru-
zione degli ancoraggi anteriori e laterali del retto. ciforme. L’aiuto divarica i margini dell’aponeurosi ed il corpo
muscolare viene dissociato. L’incisione, eseguita sino al peri-
toneo, deve permettere almeno il passaggio di due dita (fig. 10
Fine dell’intervento B). Il peritoneo non viene inciso ma viene scollato dalla pare-
te muscolare con forbici e tamponi montati sino alla doccia
Colostomia iliaca sinistra (fig. 10 A, B, C) parieto-colica (fig. 10 A). La dissezione può venire eseguita
La sede della colostomia è stata repertata prima dell’inter- attraverso l’incisione cutanea o per via addominale. In tal
vento. Prima dieseguire qualsiasi incisione cutanea si rimuo- modo viene eseguito un sufficiente scollamento del peritoneo
vono la valva sovra-pubica ed il divaricatore autostatico per per permettere al segmento colico prossimale un percorso

6
10 A) Colostomia: con le forbici si realizza uno scollamento tra peritoneo
e faccia profonda dei muscoli per eseguire un percorso sotto-peri-
toneale.
B) Due dita almeno debbono poter essere introdotte nell’orifizio mu-
scolare affinché la colostomia non risulti stenosata.
C) L’estremità colica deve sorpassare la cute di 2-3 cm perché non si
verifichi una retrazione.

sotto-peritoneale sufficiente. Si afferra, con una pinza passa- peritoneale, la discesa delle anse del tenue nel piccolo bacino
ta attraverso la breccia cutanea lo scollamento parietale, il
e con il rischio di comparsa di enterite attinica in caso di radio-
moncone colico che deve essere portato a livello della cute con terapia post-operatoria. La peritoneizzazione aveva come in-
un percorso diretto e senza trazione. Il moncone colico viene convenienti di non essere sempre semplice sul piano tecnico,
esteriorizzato ma non viene fissato ai margini della fascia. la resezione peritoneale a volte ampia non permetteva sem-
L’estremità del colon deve fuoriuscire dalla superficie cutanea pre una chiusura robusta rendendo sempre possibile il rischio
per almeno 2-3 cm (fig. 10 C). La fissazione alla cute della co- di occlusione da apertura di una breccia peritoneale. Inoltre,
lostomia viene eseguita dopo chiusura della parete addomina- questa sutura lascerebbe una cavità pelvica disabitata che,
le, onde evitare qualsiasi contaminazione settica. nonostante un drenaggio, potrebbe essere responsabile di
Si seziona la linea delle agraphes della GIA. Il colon viene fis- complicazioni settiche.
sato alla cute con punti siero-muscolari a lento riassorbimen- Ci sembra meglio colmare questa cavità con l’omento. Esso
to. L’esplorazione digitale della colostomia a fine intervento consente un miglior drenaggio dello spazio pre-sacrale, una
controlla l’assenza di stenosi parietale. La colostomia viene migliore guarigione perineale, un miglior comfort post-opera-
subito munita di un sacchetto. torio grazie alla chiusura del perineo ed una diminuzione del- ’

le complicanze settiche [9].


La confezione di una colostomia iliaca sinistra definitiva di
tipo sotto-peritoneale, presenta due vantaggi: da un lato essa L’omentoplastica viene eseguita in genere a carico del pedun-
libera la doccia parietocolica, nella quale può scendere diret- colo gastro-epiploico sinistro (fig. 11 A). Si esegue uno scolla-
tamente l’omento peduncolizzato e dall’altro essa limita il mento colo-epiploico totale seguito dalla liberazione della
rischio di prolasso della colostomia [2]. Infine, si evita di rea- grande curvatura con sezione dei vasi di destra. Questo può
essere eseguito più rapidamente grazie all’impiego di una
lizzare un orifizio muscolo-aponeurotico troppo ampio, poten-
ziale elemento di rischio di comparsa di laparocele attorno pinza PLDS. Il peduncolo gastro-epiploico di destra viene se-
zionato qualche centimetro a sinistra della sua origine, con-
alla colostomia.
servandone i rami duodenali e pre-pilorici. La liberazione del-
la grande curva gastrica viene eseguita sino al punto di unio-
Omentoplastica (fig. 11 A B)
e
ne tra porzione orizzontale e verticale dello stomaco. L’epi-
Non abbiamo più l’abitudine di eseguire la peritoneizzazione ploon mobilizzato viene fatto scendere nel fianco sinistro e nel
del piccolo bacino che favoriva, con la chiusura della breccia piccolo bacino con percorso diretto, facilitato dallo scollamento

7
11 A) Omentoplastica eseguita sul peduncolo della gastro-epipioica sinistra grazie all’impiego di una pinza PLDS.
B) L’epiploon viene fatto scendere dall’equipe perineale nella ferita perineale.

12 A) Incisione perineale.
a) A forma di calice.
b) Ellittica a circa 2 cm di distanza dall’ano. In caso di tumori voluminosi essa giunge dietro alla punta dei

coccige.
B) Incisione dei tessuto cellulare sottocutaneo attorno al canale anale.
C) L’ano, chiuso, viene tirato in avanti ed il rafe ano-coccigeo viene sezionato contro la punta del coccige.

colo-sigmoideo e dalla colostomia


sotto-peritoneale. L’epiploon peritoneali da punti staccati. Per rassicurarsi dell’assenza di
cos mobilizzato riempie perfettamente lo spazio pre-sacrale e rischi vascolari, è necessario evitare ogni torsione dell’epi-
può essere attirato nella parte anteriore del perineo (fig. 11 B) ploon nel corso della sua discesa nel piccolo bacino; è peraltro
dall’équipe perineale. L’epiploon può essere fissato ai margini pericoloso sezionarne le arcate per allungarlo.

8
Tempo perineale
Il tempo perineale inizia quando la dissezione perineale è Liberazione anteriore del retto (figg. 15 A, B, C)
stata quasi completata, in modo da ritrovarne i principali
piani di dissezione; i due chirurghi controlleranno con la pal- È il tempopiù delicato. La dissezione troppo a ridosso del
pazione reciproca delle dita di trovarsi nel piano di dissezione retto che forma qui una salienza, rischia di comportare una
corretto. breccia colica ed una dissezione troppo distante una lesione
uretrale (fig. 15 A).
L’ano, chiuso, viene tirato posteriormente, mettendo in ten-
Chiusura dell’ano sione i fasci anteriori dell’elevatore. Essi vengono sezionati
L’ano viene chiuso con una borsa di tabacco. Quando si è certi
dopo apertura sulla linea mediana del rafe ano-bulbare.
di eseguire l’amputazione, è meglio eseguire questa chiusura Nell’uomo, il rafe viene inciso sulla linea mediana, rasente al
bulbo (fig. 15 B). Tirando il pezzo all’indietro, si forma una
prima dell’esecuzione del tempo addominale, per evitare che
il perineo si sporchi con delle feci. I fili vengono repertati su depressione tra i due margini interni dei fasci anteriori deglii
una pinza e serviranno per trazione al momento della disse-
elevatori che rappresentano il giusto piano di clivaggio. È lo
zione. Dopo questo tempo settico, ci si cambiano i guanti e si spazio prerettale clivabile, che può essere liberato col dito
lasciano le pinze da dissezione. sulla faccia posteriore della prostata. Questa dissezione rag-
giunge lo scollamento addominale. Restano quindi da sezio-
nare solo le inserzioni anteriori dei fasci dell’elevatore (fig. 15
Incisione perineale (fig. 12 A e B) C). Qui, come per tutti i piani, la mano inserita nella pelvi
aiuta ad individuare il giusto piano di clivaggio.
L’incisione cutanea è ellittica e passa a circa 2 cm dall’ano Nella donna, la dissezione si prosegue dopo dissezione del
chiuso. In caso di tumore del canale anale, l’exeresi cutanea rafe ano-vulvare sulla linea mediana, a contatto della parete
sarà più ampia a livello dell’ischio; in caso di tumori volumi-
posteriore della vagina. Una volta raggiunta la dissezione
nosi lo sarà posteriormente, oltre il coccige. Nei soggetti molto addominale, anche qui non resta che sezionare lateralmente
grassi, è classico eseguire un’incisione cutanea a forma di le inserzioni anteriori dell’elevatore. In caso di tumore che
calice (fig. 12 A). invada la parete posteriore della vagina, è a volte necessaria
Si incide anteriormente il tessuto cellulare lasso sul rafe ano- la resezione della parete posteriore della vagina.
bulbare o ano-vulvare. Posteriormente, si incidono tessuto
cellulare sottocutaneo e grasso del rafe ano-coccigeo sino alla
punta del coccige (fig. 12 B). Emostasi
Lateralmente, si penetra nelle fosse ischio-anali dopo sezione
ampia del grasso ischio-anale che richiede emostasi dei rami Dopo aver liberato del tutto il pezzo, si può ispezionare com-
emorroidari inferiori. pletamente la breccia operatoria. Si esegue una scrupolosa
Il canale anale è stato in tal modo completamente mobilizza- emostasi delle pareti pelviche e delle trance perineali e si la-
va abbondantemente la loggia di exeresi. L’emostasi si esegue
to, al pari del suo apparato sfinterico. Si posiziona un divari-
con coagulazione e con punti montati.
catore autostatico di Beckmann.

Dissezione del retto perineale Trattamento del perineo


Liberazione del retto Chiusura del perineo
Questo tempo inizia con la liberazione posteriore per ritrova- Condizioni di chiusura
re il piano pre-sacrale. L’ano, chiuso, viene tirato in avanti ed
il rafe ano-coccigeo viene sezionato a livello della punta del Attualmente, la chiusura immediata del perineo è sostenuta da
tutti gli autori. Essa assicura una guai-igione perineale rapida e
coccige (fig. 12 C). Avendo sezionato le fibre posteriori del- riduce la durata del ricovero. Presenta inoltre il vantaggio di
l’elevatore, con un dito inserito nell’orifizio, si ritrova lo scol-
lamento pre-sacrale eseguito in occasione del tempo addomi- offrire una degenza postoperatoria più confortevole [3].
nale. L’orifizio posteriore viene ingrandito lateralmente. Il di- I muscoli superficiali del perineo vengono riavvicinati sulla
to introdotto nella ferita perineale scorre da dietro in avanti e linea mediana con dei punti staccati in materiale riassorbibi-
lateralmente, sulla faccia posteriore degli elevatori (fig. 13 A). le. La cute viene chiusa a punti staccati tipo Blair-Donati.
Data la permanenza di una cavità pelvica disabitata, che può
Sezione degli elevatori (fig. 13 B e C) divenire sede di raccolte linfatiche o siero-ematiche, è neces-
sario colmare questa cavità per evitare queste potenziali rac-
L’aiuto tira l’ano, chiuso, verso sinistra, in modo da mettere colte che possono complicarsi secondariamente.
sotto tensione l’elevatore destro. L’indice sinistro del chirur-
go, inserito nello scollamento pre-sacrale, tende le fibre mu- Sono state proposte diverse tecniche.
scolari rosse dell’elevatore, che viene sezionato col bisturi -

La peritoneizzazione garantisce la chiusura del piano pelvi-


elettrico, eseguendo qualche legatura il più lateralmente pos- co, il riempimento del piccolo bacino grazie al ribaltamento
sibile. Si procede allo stesso modo per sezionare l’elevatore
degli organi genitali e la discesa del pavimento pelvico retro-
sinistro.
peritoneizzato grazie al peso delle anse del tenue. Questa
La breccia posteriore è abbastanza ampia e permette di recu- peritoneizzazione deve essere perfetta e cioè deve essere sta-
perare nel piccolo bacino il moncone colico sezionato durante il gna e resistente, in modo da evitare ogni rischio di incarcera-
tempo addominale ed il ribaltamento del pezzo. I due capi del zione. Le si rimprovera, comunque, di lasciare unà cavità che,
tratto retto-sigmoideo, trattenuto ormai solo dall’ancoraggio nonostante il drenaggio, può essere causa di una fistola peri-
anteriore, vengono esteriorizzati a livello del perineo (fig. 14). neale.

9
13 A) Con le forbici si ritrova posteriormente il piano pre-sacrale. La ma-
no dei chirurgo ritrova il piano di dissezione addominale.

B) ii dito dei chirurgo tende le fibre dell’elevatore che vengono sezio-


nate. Nel dettagliio: tracciato dell’incisione.
C) Sezione laterale dell’elevatore a livello della sua parte anteriore.

Sembra oggi che il miglior modo di riempimento del piccolo Omentoplastica-Colla


bacino svuotato sia l’impiego dell’epiploon peduncolizzato. È necessario, in caso di chiusura primitiva del perineo, assi-
-
In caso di insufficienza dell’omento, il piccolo bacino può curare una perfetta emostasi pelvica. Accanto a clip e pinze
essere riempito dopo mobilizzazione del carrefour ileo-cecale automatiche, che possono garantire l’emostasi di piccoli vasi
con cieco e colon ascendente. In tal caso, si deve eseguire difficilmente accessibili ad una legatura, l’impiego di una col-
un’appendicectomia. Alcuni autori hanno proposto di impie- la biologica rappresenta verosimilmente un apporto interes-
gare delle protesi di tipo mammario con l’obiettivo di eseguire sante. Sono disponibili diversi tipi di colla (Tissucol@ o
una radio-protezione. Biocol@). Il loro costo elevato deve limitare il loro impiego a

10
la riapertura del perineo non è stata più frequente che il ma-
lato fosse stato sottoposto a radioterapia (12%) o meno (9%).
Le indicazioni iniziali alla chiusura immediata del perineo,
dapprima limitate, si sono poi allargate sempre più col mi-
glioramento delle tecniche chirurgiche.
-
La contaminazione accidentale della ferita perineale ha
rappresentato una controindicazione assoluta, dovendo esse-
re l’asepsi del campo operatorio perfetta. Goligher [7] ha di-
mostrato bene come si tratti di un fattore determinante per
la deiscenza perineale. L’apertura accidentale del retto avvie-
ne soprattutto durante la sua preparazione anteriore, in par-
ticolare nell’uomo ove il piano di clivaggio è di difficile indivi-
duazione in avanti. In caso di lesione rettale accidentale, si
può però pensare di chiudere comunque subito il perineo a
condizione di eseguire un abbondante lavaggio con delle solu-
zioni antisettiche della regione contaminata, tanto più che la
contaminazione può risultare limitata grazie alla preparazio-
ne del colon pre-operatoria ed al lavaggio dell’ano e del retto
eseguito all’inizio dell’intervento.
-

La chiusura primitiva del perineo richiede egualmente una


perfetta emostasi.
-

La peritoneizzazione non è più indispensabile se si chiude


per primo il perineo e se questo è stato sufficientemente
riempito con l’omento.
-

L’impiego sistematico dell’epiploon assicura in modo soddi-


sfacente una buona guarigione in prima intenzione, ma so-
prattutto diminuisce considerevolmente le complicazioni setti-
che locali, riducendo la morbilità e garantendo un miglior
comfort ai malati. L’omentoplastica deve a nostro avviso essere
14 II pezzo è ribaltato. Il retto è trattenuto solo dagli ancoraggi anteriori.
eseguita sistematicamente quando possibile e permette quindi
di allargare le indicazioni alla chiusura immediata del perineo.
delle indicazioni particolari: superfici cruentate importanti ed
emostasi difficile. Mancata chiusura del perineo
Questa colla biologica a base- di fibrinogeno e trombina ripro- Se il perineo nonviene chiuso, la ferita è lasciata beante con
duce la formazione di fibrina dell’ultima tappa della coagula- un tamponamento in situ realizzato con garze o con una

zione. Essa completa l’emostasi e previene gli stillicidi emor- sacca di Mikulicz (fig. 16 B).
>.
ragici. La sua applicazione deve essere simultanea; associan- Questa breccia può tuttavia essere chiusa parzialmente re-
do e miscelando fibrinogeno e trombina essa può essere im- stringendo anteriormente e posteriormente il passaggio delle
piegata col contagocce oppure, e meglio, con un dispositivo di garze.
vaporizzazione. Un volume di 2 cc è sufficiente per nebulizza- Attualmente, questo trattamento è poco utilizzato a causa del
re le pareti pelviche e la concavità sacrale. La comparsa di ritardo di cicatrizzazione. Deve essere riservato ai casi di
una colorazione biancastra è testimonianza della corretta emorragia diffusa a nappo non controllata chirurgicamente.
polimerizzazione del prodotto. Le garze verranno stipate nella cavità pelvica. Assicurano un
drenaggio capillare che può essere completato da un sistema
Drenaggio di lavaggio se è stato lasciato in sede un tubo di drenaggio
nella sacca di Mikulicz.
La maggior parte degli autori esegue un drenaggio perineale [7].
Esso viene inserito negli spazi dello scollamento pelvico e può In caso di impiego della sacca di Mikulicz, le garze verranno
estratte progressivamente al letto del paziente ed il sacco tolto
fuoriuscire per via perineale o addominale. Noi abbiamo l’abitu-
in 10a o 15a giornata dopo aver inumidito con delle irrigazioni
dine di drenare il perineo con due drenaggi di Shirley che esco-
no a livello dei glutei di destra e di sinistra. Il punto di emer-
ripetute le pareti pelviche. La cavità viene irrigata giornal-
mente con una soluzione antisettica fino a cicatrizzazione dalla
genza di questi drenaggi deve essere abbastanza laterale, a cir-
ca 7 cm dalla ferita, per ridurre il fastidio per il paziente e per
profondità in superficie. Può essere continuata oltre i due mesi.
In caso di drenaggio di Mikulicz, è necessario garantire una
garantire la sufficiente pervietà ai drenaggi stessi (fig. 16 A). peritoneizzazione per via addominale. Quest’ultima deve es-
sere completa; le garze e la sacca di Mikulicz introdotti per
Quando si deve eseguire una chiusura immediata
via perineale verranno posti a contatto del peritoneo che in
del perineo?
questo modo viene chiuso. Questo tipo di drenaggio può quin-
Attualmente, la chiusura per prima del perineo deve essere di sostenere i tempi di cicatrizzazione perineale; gli si rimpro-
presa in esame sistematicamente anche quando è stata ese- vera però la fissazione del pavimento pelvico peritoneale, con

guita una radioterapia pre-operatoria. Nella nostra casistica, rischio di comportare un seno perineale.

Variazioni

Livello della sezione dei peduncoli vascolari e lin- Allo stesso modo la linfectomia ipogastrica non sembra giusti-
ficata e la legatura dell’arteria emorroidaria media viene ese-
fectomia
guita semplicemente a raso della parete pelvica. Una linfecto-
Non sono mai state dimostrate differenze significative tra
mia più estesa sull’ipogastrica non comporta benefici oncolo-
una linfectomia allargata che richiede la legatura di un’arte- gici e rischia di aumentare le complicanze urinarie; comporta
ria alla sua origine aortica oppure meno spinta, con legatura quasi in tutti i casi impotenza.
dell’arteria più a valle. La linfectomia allargata non ci sembra giustificata.

11
15 A) Il piano di sezione anteriore passa dietro la prostata.
B) Sezione dei rafe ano-buibare.
C) Sezione delle inserzioni anteriori dei fasci dell’elevatore.

Tempo della dissezione Alcuni autori propongono l’accesso combinato e la dissezione


dell’ampolla rettale. La legatura della porzione intermedia
delle ali del retto sembra essere più agevole.
Quando è necessario legare il peduncolo vascolare? Noi riteniamo che il primo tempo addominale debba iniziare
prima di quello perineale e che la dissezione del retto debba
Può essereeseguita la legatura immediata del peduncolo va- essere eseguita quasi completamente per via addominale, in
scolare ; si tratta di
una nozione classica della chirurgia onco- modo da riservarsi solo all’ultimo la valutazione sulla possibi-
logica. In pratica, non è mai stata dimostrata l’efficacia di lità di conservazione o meno dell’apparato sfinteriale. Il tem-
questa tecnica. po perineale deve essere limitato al minimo, sarebbe a dire
alla dissezione dei piani perineali ed alla sezione del muscolo
elevatore. Il lavoro in doppia équipe, che ha il vantaggio di
Lavoro in doppia équipe una minore durata dell’intervento, è interessante solo dopo la

completa dissezione del retto per via addominale. In questo


Il malato deve sempre essere posizionato per un intervento in modo, grazie ad una doppia illuminazione, ed una volta aspor-
doppia équipe; ciò rende possibile l’intervento simultaneo tato il pezzo, l’emostasi pelvica sembra essere più facile e può
combinato che abbrevia i tempi chirurgici. essere eseguita in modo simultaneo dalle due équipe a livello

12
16 A) Chiusura dei perineo.
Due drenaggi in aspira-
zione vengono inseriti
lateralmente e fuorie-
scono a circa 7 cm di
distanza dai lati della
ferita.
B) La ferita viene lasciata
aperta col posiziona-
mento di una sacca di
Mikuiicz.

della porzione distale delle ali del retto, a livello della faccia irrigazione del colon, a prescindere dal tipo di colostomia,
posteriore della vagina e della prostata ed a livello della con- riduce notevolmente l’interesse alle colostomie continenti. Le
cavità sacrale. Durante questo tempo, l’équipe addominale irrigazioni coliche permettono in effetti il controllo pratica-
realizza l’omentoplastica e la colostomia sotto-peritoneale. La mente completo delle evacuazioni coliche, eliminando la
chiusura del perineo è contemporanea alla chiusura del- necessità del sacchetto sulla colostomia che richiederà solo un
l’addome. semplice otturatore. Le irrigazioni del colon consistono in un
clisma con tre quarti di litro d’acqua ogni due giorni circa. Es-
Lavoro in équipe singola se richiedono circa tre quarti d’ora - un’ora e l’impiego di ma-
teriale dedicato.
Nel lavoro in equipesingola la posizione del paziente è identica.
Il chirurgo conclude la dissezione dell’ampolla rettale, la
sezione degli elevatori, la chiusura del colon e poi passa al Amputazione perineale
tempo perineale.
Attraverso la dissezione perineale si ritrovano il colon ed il
L’amputazione perineale, inizialmente descritta da Lisfranc
ha indicazione eccezionale, oggi raramente eseguita [8]. Viene
retto mobilizzati; il pezzo viene esteriorizzato ed il perineo
proposta a pazienti già operati, che hanno avuto una colosto-
quindi richiuso. mia laterale in urgenza per occlusione e nei quali le condizio-
Il chirurgo ripassa quindi sul versante addominale per la rea- ni generali facciano rinunciare all’esecuzione di un tempo ad-
lizzazione della colostomia e per la chiusura della parete ad- dominale. I primi tempi sono identici a quelli del tempo peri-
dominale. neale dell’amputazione addomino-perineale:
-
chiusura dell’ano ed incisione della cute;
Colostomia continente -

incisione del rafe ano-bulbare od ano-vulvare in avanti ed


incisione del rafe ano-coccigeo posteriormente, dissezione
La colostomia sotto-peritoneale che noi abbiamo descritto ci delle fosse ischio-rettali lateralmente;
sembra al momento attuale la tecnica migliore da proporre ai -
dissezione del retto perineale: sezione degli elevatori poste-
pazienti. A differenza delle colostomie trans-peritoneali, essa riormente, liberazione del retto in avanti.
evita i prolassi.
I tempi ulteriori sono più difficili, spesso eseguiti alla cieca,
Per ottenere la continenza intestinale sono state descritte senza la possibilità di individuare gli ureteri ed a volte emor-
diverse tecniche:
ragici :
-
colostomia continente con anello magnetico [6]: molti autori -

liberazione del retto pelvico posteriormente, nello scolla-


l’hanno impiegata con risultati deludenti. La continenza vie- mento pre-sacrale: si esegue dal basso verso l’alto, sino al
ne assicurata da un anello magnetico disposto nel sottocuta-
promontorio e viene classicamente realizzata con quattro dita
neo attorno alla colostomia e da un tappo sulla cute;
(fig. 17 A);
-
colostomia continente con autotrapianto muscolare: questa -
sezione del peritoneo anteriore: nel fondo della ferita si
tecnica è stata descritta da Schmidt [10]. Viene eseguita in incide trasversalmente il fondo ceco retro-vescicale, il retto
fossa iliaca sinistra. Alcuni autori la propongono ormai a li- viene messo sotto tensione essendo fissato lateralmente dalle
vello perineale. Il concetto tecnico è quello di impiegare un ali del retto;
anello muscolare del colon che è stato prelevato a livello del -

legatura e sezione delle ali del retto: viene eseguita senza il


colon asportato. Questo anello viene denervato, disteso e fis- controllo sugli ureteri, alla cieca, rasente al retto (fig. 17 B);
sato a manicotto alla porzione terminale dell’estremità colica.
Conservando le sue proprietà di contrazione e rilassamento,
-

legatura dei vasi emorroidari superiori: questa legatura è


sempre difficile e viene eseguita mettendo in tensione l’am-
assicura la funzione di neo-sfintere. L’impiego di questa colo-
stomia a livello perineale sembra soddisfacente, ma l’espe-
polla rettale verso il basso.
Una volta liberati tutti gli elementi di fissità, il retto si ab-
rienza ed il controllo a distanza di tempo dei diversi gruppi
bassa ampiamente. Viene esteriorizzato al massimo, sezio-
chirurgici non permette di concludere in modo definitivo [12]. nandone il meso mano a mano. Il colon viene quindi chiuso
In ogni caso, questo tipo di colostomia richiede un’irrigazione con una suturatrice TA 55, lasciando in tal modo un fondo
del colon. ceco (fig. 17 C). Si completa la chiusura perineale mediante

L’impiego di tecniche di colostomia continente non è però addossamento dei muscoli elevatori e dell’aponeurosi restan-
esente da una certa morbilità. Lo sviluppo delle tecniche di te, lasciando un tubo in aspirazione (fig. 17 D).>.

13
17 A) Amputazione perineale: la liberazione posteriore dei retto pelvico
viene eseguita manualmente.
B) Sezione delle ali dei retto.
C) Chiusura dei colon con TA 55.
D) Chiusura dei perineo.

Intervento di Hartmann

Nella descrizione classica, il retto viene sezionato nella sua


porzione intra-peritoneale. Si tratta di un intervento da riser-
vare ai tumori bassi, di solito extra-peritoneali, per i quali
una resezione-anastomosi per via addominale, in soggetti an-
ziani, sarebbe un rischio [4]. Viene preferita in casi di exeresi
palliativa se si riesce ad asportare la totalità del tumore ret-
tale, evitando un tempo perineale causa di morbilità e che
rischia di prolungare il ricovero.
Non vi è tempo perineale né sacrificio sfinteriale. Il tempo
addominale corrisponde alla dissezione già descritta in occa-
sione dell’amputazione; la dissezione viene spinta il più in
basso possibile, sino al piano degli elevatori. Il moncone retta-
le viene sezionato a tale livello e chiuso a punti staccati o con
una pinza automatica che può essere di tipo articolato (fig.
18), semplificando il suo posizionamento nel piccolo bacino.
In taluni casi, la chiusura del moncone rettale è molto diffici-
le,spesso incompleta, richiedendo perciò un drenaggio a con-
tatto stretto. Nella misura in cui il ripristino della continuità
digestiva non viene eseguito per cause generali o per motivi
oncologici, si esegue comunque una colostomia iliaca definiti-
va in fossa iliaca sinistra. Sarà di tipo sotto-peritoneale, in

18 Intervento di Hartmann. Chiusura dei retto al di sotto dei tumore con la modo che la sua gestione successiva ponga meno problemi
pinza Roticulator. possibile.

14
Varianti in rapporto a condizioni particolari parallela all’uretra prostatica per raggiungere la dissezione
addominale. Sarà meglio però, in caso di exeresi oncologica-
mente poco soddisfacente, disporre delle clip sulla regione pro-
Occlusione neoplastica statica per una radioterapia post-operatoria complementare.
Sarebbe irragionevole proporre un’amputazione in corso di Nella donn.a
occlusione. È meglio eseguire una colostomia laterale iliaca Se a volte è necessario eseguire un’isterectomia «di comodità»
sinistra per trattare l’occlusione. Se il paziente non è anziano dettata dal volume dell’utero nel piccolo bacino per poter pro-
si può prendere in esame l’esecuzione di una radioterapia seguire la dissezione del retto, l’isterectomia «di necessità»
pre-operatoria. La colostomia verrà trasformata in colostomia viene eseguita in caso di diffusione neoplastica àlla cupola
terminale in occasione dell’intervento di amputazione addo- vaginale, allo sfondato del Douglas, al parametrio [5].
mino-perineale. Se le condizioni generali del paziente non lo La liberazione dell’utero si esegue come nell’intervento di
permettono, non appena l’occlusione intestinale è risolta, si Wertheim.
può allora pensare ad eseguire un’amputazione addomino- -

Nel tempo addominale: legatura e sezione dei peduncoli


perineale. utero-ovarici e dei legamenti rotondi. Incisione del peritoneo
vescico-uterino e scollamento vescico-vaginale il più in basso
Diffusione neoplastica possibile. Essendo utero e vagina liberi anteriormente, si ese-
gue legatura e sezione dell’arteria uterina ed emostasi delle
Metastasi epatiche arterie vescico-vaginali dopo aver dissecato gli ureteri. I tem-
pi addominali successivi corrispondono alla dissezione del-
L’esistenza di metastasi epatiche non rappresenta una con-
troindicazione all’exeresi rettale del tumore; l’esistenza di
l’ampolla rettale lateralmente e posteriormente dopo aver
prolungato l’incisione peritoneale dall’avanti all’indietro nelle
una carcinosi peritoneale (confermata dall’esame istologico docce latero-rettali. A volte, è difficile mobilizzare l’utero e
estemporaneo), depone a favore di una colostomia semplice l’ampolla rettale tenuto conto del loro volume nel piccolo baci-
palliativa oppure di un trattamento palliativo (laser) che eviti no. Si può essere portati pertanto ad eseguire una semplice
la colostomia. isterectomia sezionando la vagina al disotto della cervice. La
colpectomia verrà completata per via perineale.
Pelvectomie posteriori -
Nel tempo perineale: dopo chiusura dell’ano con una borsa
di tabacco, l’incisione cutanea circoscrive ano e vagina nella
Nell’uomo
sua porzione sovra-uretrale. La mobilizzaizone della vagina
In caso di invasione anteriore, sarà necessario asportare una si esegue mediante scollamento del setto vescico-vaginale per
trancia prostatica. È un tempo che si realizza per via perinea- raggiungere la dissezione eseguita per via addominale. I tem-
le, col bisturi elettrico, dopo aver sezionato i due margini in- pi laterali e posteriori sono identici a quelli descritti in occa-
terni dei fasci anteriori dell’elevatore dell’ano. Si penetra con sione dell’amputazione addomino-perineale. Dopo l’asporta-
il dito nello spazio clivabile pre-rettale e ci si ferma sulla fac- zione del pezzo, l’intervento si conclude con un riavvicina-
cia posteriore della prostata. In caso di invasione di questo mento dei muscoli superficiali del perineo e con la chiusura
spazio, la sezione viene proseguita in avanti sulla prostata, della cute a punti staccati.

-Indice bibliografico-

[1] ADLOFF M., ARNAUD J. P., OLLIER J.C., SCH- [5] ELDAR S., KEMENY M.M., TERZ J.J., - [9] MOREAUX J., HORIOT A., BARRAT F., MABIL-
LOEGEL M., KRIEG B. - Les récidives loco-régionales Extended resections for carcinoma of the colon and LE J. - Obliteration of the pelvic space with pedicled
après chirurgie du cancer du rectum. Déductions prati- rectum. - Surg. Gynecol. Obstet., 1985, 161, 319-322. omentum after excision of the rectum for cancer. - Am.
ques. - Lyon Chir., 1987, 83, 379-385. J. Surg., 1984, 148, 640-644.
[6] FEUSTEL H., HENNIG G. - Kontinente kolostomie [10] SCHMIDT E., BRUCH H.P. -Traitement chirurgi-
[2] SCHAMPAULT G. - Complications des colosto- durch magnetverschluss. - Dtsch. Med. Wochnschr.,
mies. - Actualités Digestives, 1986, 8, 197-202. cal des incontinences sphinctériennes intestinales par
1975, 100, 1063-1064. autotransplant libre de musculature lisse. - J. Chir.,
[3] DELPERO J.R., Le TREU Y.P., BOUTBOUL R., 1981, 118, 315-320.
BRICOT R. - La fermeture primitive du périnée après [7] IRVIN T.T., GOLIGHER J.C. - A controlled clinical
trial of three different methods of perineal wound mana- [11] TISSOT E., PUTOT J.P., VIGNAL J., GUILLET R.
amputation abdomino-périneale du rectum pour cancer. -

Les indications restantes de l’mputation du rectum par


Technique. Résultats. -J. Chir., 1982, 119, 375-380. gement following excision of the rectum. - Br. J. Surg.,
voie périnéale pure. - Chirurgie, 1983, 109, 368-373.
1975, 62, 287-291.
[4] DOUTRE L.P., CHAMPAULT G., CHEVERL J.P., [12] TORRES R.A., GONZALEZ M.A. - Perineal con-
RIGNAULT D., HOLLENDER L. - L’intervention de [8] MONTGOLFIER S. de - L’amputation périnéo- tinent colostomy. Report of a case. - Dis. Col. Rect.,
Hartmann. - Actualités Chirurgicales, 1983, 2, 103-115. abdominale. - J. Chir., 1985, 122, 593. 1988, 31, 957-960.

15

Potrebbero piacerti anche