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Apparato digerente

Laparotomia

1. Definizione

o Correntemente: apertura dell’addome

o Propriamente: accesso all’addome dal fianco

o CELIOTOMIA: accesso all’addome dalla linea alba

o Laparotomia esplorativa: esplorazione chirurgica dell’addome con finalità


diagnostico/terapeutiche

2. Celiotomia

- Linea alba

o Nastro fibroso che si porta dalla cartilagine xifoidea al pube


o Origina dalla fusione delle guaine dei muscoli retti, obliqui e trasverso
dell’addome

A. Celiotomia ventrale mediana nel gatto e nel cane femmina (xifo-pubica, ombelicale, pre-
e post-ombelicale)

B. Celiotomia ventrale pararettale nel cane maschio (anche mediana, previo ribaltamento del
prepuzio)

o Anestesia generale, decubito dorsale, tricotomia, preparazione e delimitazione del campo


o Incisione cute
o Dissezione sottocute
o Incisione linea alba
o Incisione peritoneo: grossi animali
o Asportazione legamento falciforme (facoltativa)
o Sutura parete muscolare:
- Punti nodosi staccati o continua incatenata
- Sutura riassorbibile, sintetica, a lento riassorbimento, poli- o monofilamento
(controllare la tenuta del nodo)
o Ricostruzione parete muscolare con sutura a punti nodosi staccati
- Vantaggi: migliore tenuta e distribuzione delle tensioni (maggiore sicurezza)
- Svantaggi: tempi lunghi di esecuzione, più materiale da sutura
o Ricostruzione parete muscolare con sutura continua
- Vantaggi: rapidità di esecuzione, meno materiale da sutura
- Svantaggi: carico di tensioni su primo e ultimo punto ð rischio di deiscenza
N.B. : in caso di ricostruzione con sutura continua, usare la sutura incatenata (di
D’APOLITO o FORD) e spezzare la sutura in due o più tratti
o Sutura sottocute
- Continua semplice in materiale riassorbibile a rapido riassorbimento, con aggancio
alla fascia del retto, per eliminare gli spazi morti
o Sutura cute
- Intradermica continua
- Punti nodosi staccati
- Materiale non riassorbibile monofilamento (nylon)
o Laparotomia dal fianco
- Soggetto in stazione, contenimento fisico/farmacologico
- Anestesia paravertebrale lombare o di infiltrazione
- Incisione di circa 20cm, parallela all’ultima costa, 4-5cm al disotto delle estremità dei
processi trasversi lombari
- Incisione cute, sottocute, pellicciaio, fascia gialla
- Incisione muscoli obliqui insieme o separatamente, per dieresi smussa, secondo
l’andamento opposto delle fibre (esterno caudo-ventrale; interno cranio-ventrale)
- Incisione muscolo trasverso
- Incisione fascia trasversa e peritoneo
- Ricostruzione per strati, seguendo l’andamento delle fibre
o Peritoneo, fascia trasversa e m. Trasverso
- Obliquo interno
- Obliquo esterno
- Cute
Esofagotomia

o Indicazioni: asportazione corpi estranei, diverticolosi, neoplasie

o Esofagotomia intratoracica ed extratoracica

o Anestesia generale e soggetto in decubito

o Esofagotomia extratoracica cervicale nel bovino: anestesia locoregionale (paravertebrale


cervicale) e soggetto in stazione

Esofagotomia cervicale: piccoli animali

- Anestesia generale, decubito dorsale, con collo iperesteso e leggermente arcuato


- Incisione cutanea ventrale mediana, dal laringe fino al manubrio dello sterno
- Retrazione mm. sternoioidei e vena tiroidea profonda
- Retrazione laterale destra della trachea ed evidenziazione dell’esofago, disposto
dorsalmente e a sinistra della trache
- Delimitazione del tratto sede di lesione con pinze di Doyen
- Incisione lineare, secondo l’asse esofageo longitudinale, a tutto spessore in
corrispondenza della parete esofagea integra
- Estrazione del c.e.
- Ricostruzione
o Mucosa a punti nodosi staccati (nodo intraluminale) in monofilamento non
riassorbibile atraumatico
o Strato muscolare-avventiziale con punti ad U orizzontali in materiale sintetico
riassorbibile atraumatico

Esofagotomia cervicale: bovino, equino

o Nel solco giugulare sinistro, in corrispondenza della sede del c.e., palpabile o
identificabile con sonda
o Incisione parallela alla vena giugulare, al di sopra o al di sotto di questa
o Accesso al di sotto della vena giugulare preferibile per:
o Maggiore distanza da carotide e tronchi nervosi
o Minore rischio di periflebite secondaria alla suppurazione post-operatoria
pressoché costante
o Isolamento esofageo per via smussa
o Incisione m. omoioideo nella metà superiore
o Incisione lungo il margine superiore dello sternomascellare nella metà inferiore
o Incisione sufficientemente ampia da impedire lacerazioni all’estrazione del c.e.
o Incisione muscolare prima, mucosa poi
o Sutura in due strati

Esofagotomia toracica: piccoli animali


o Porzione craniale: toracotomia IV spazio intercostale sx
o Porzione dorsale alla base del cuore: toracotomia V spazio intercostale dx
o Porzione caudale: toracotomia IX o X spazio intercostale sx

Gastrotomia
o Indicazioni

- Svuotamento gastrico nella dilatazione/ torsione


- Rimozione corpi estranei o tumori peduncolati

o Anestesia generale, decubito dorsale

o Celiotomia preombelicale, fino a pochi cm caudalmente all’ombelico


o Divaricatore addominale autostatico

o Anatomia

- Porzione cardiale
- Fondo
- Corpo
- Porzione pilorica: antro e canale pilorico
- Piccola curvatura ð leg. Gastrofrenico
- Grande curvatura ð leg. gastrolienale

o Stomaco: vascolarizzazione

o Esteriorizzazione dello stomaco

o Delimitazione delle estremità dell’incisione con suture di posizionamento o pinze di


Babcock

o Delimitare il campo con garze

o Incisione sieromuscolare parallela alle due curvature ed equidistante dalle stesse (minore
rischio di danneggiare vasi di grosso calibro problemi di cicatrizzazione)

o Incisione della mucosa

o Rimozione c.e.

o 1° strato: sutura continua semplice a tutto spessore con materiale riassorbibile a lento
riass. o non riassorbibile sintetico monofilamento atraumatico (3-0, 4-0 piccoli animali)

o 2° strato: sutura introflettente di Lembert continua o a punti staccati con materiale


riassorbibile a lento riass. o non riassorbibile sintetico monofilamento atraumatico (2-0,
3-0 piccoli animali)

Ruminocentesi

- Indicazioni: meteorismo gassoso


- Strumentario: trequarti di 20cm di lunghezza, 10mm di diametro
- Sede: fossa del fianco sx, punto equidistante da margine caudale dell’ultima costa,
tuberosità iliaca, linea congiungente le estremità dei processi trasversi delle vv. Lombari
- Soggetto in stazione
- Attenzione metano: z
- Tecnica: infissione del trequarti con o senza incisione cutanea con bisturi
- Inclinazione del trequarti verso l’anteriore dx
- Rimozione del trequarti dopo tempo variabile in relazione alle condizioni cliniche
- Reintroduzione del mandrino nella cannula prima di sfilare il trequarti
- Complicanze: rare, possibile infiltrazione sottocutanea di materiale prestomacale e
suppurazione

Ruminotomia

o Indicazioni:

- D’urgenza: trattamento del meteorismo schiumoso


- Programmata: patologia da c.e. ostruente (plastica, corde,ecc.) o penetrante
(reticoloperitonite traumatica), esplorazione del comparto prestomacale, patologie
omasali, neoplasie (papillomi del cardias)
- Strumentario: pinze da rumine, apparecchio di Weingart
- Laparotomia dal fianco sx

o Ruminotomia d’urgenza

- Apertura rapida di ampia breccia laparotomica al fianco sx, comprendendo tutti gli
strati contemporaneamente, fino alla parete del rumine, sovradistesa e strettamente
adesa alla parete addominale
- Violento getto di materiale alimentare sotto pressione
- Prima che si riduca la pressione endoruminale, applicazione di pinze da rumine e
sutura della parete del viscere alla parete addominale (sutura rumine sottocute)

o Programmata

- Laparotomia dal fianco sx per strati


- Esplorazione della cavità peritoneale
- Estrazione della parete ruminale, sollevata in pliche e fissazione della stessa alla
parete addominale con sutura o anello di Weingart

o Apertura del rumine

- Incisione con bisturi, a partire dall’estremità ventrale con taglio emergente


- Eventuale applicazione di manicotto in gomma per la protezione dei margini
dell’incisione

o Esplorazione cavità rumine, reticolo, omaso

o Sutura parete ruminale:

- Sutura continua sieromuscolare alla Lembert in doppio strato, in materiale


riassorbibile (es. vycril)
Enterotomia

o Celiotomia

- Incisione, cute, sottocute e linea alba

o Valutazione della vitalità dell’ansa interessata da occlusione da c.e.

- Colore
- Consistenza
- Attività peristaltica
- Riperfusione

o Esteriorizzare, isolare e delimitare con enterostati il tratto interessato

o Effettuare un’incisione a tutto spessore sul versante antimesenterico in un tratto integro


di ansa, dopo aver spostato oralmente il c.e.

- La parete dell’ansa sovrastante il c.e. non va incisa perché distrofica

o Asportare il c.e.

o Chiudere l’incisione

- Sutura continua introflettente (Cushing o Lembert) o sutura a punti staccati o sutura


continua semplice
- Materiale sintetico riassorbibile a lento riassorbimento o non riassorbibile,
monofilamento, atraumatico

o Verificare l’assenza di filtrazione di fluidi endoluminali verso l’esterno attraverso i punti


di sutura

- Distendere moderatamente l’ansa, limitata a monte e a valle, con soluzione salina


introdotta mediante siringa sterile ed applicare una leggera pressione digitale

o Irrigare la cavità peritoneale se si è verificata contaminazione

o Posizionare l’omento sulla linea di sutura

o Chiudere l’addome

o Biopsia intestinale

A) I incisione con bisturi


B) Rimozione con forbici di un’ellisse di 2-3mm di tessuto oppure
C) II incisione parallela alla I
D) Sutura
o Celiotomia
- L’incisione addominale deve essere ampia per visualizzare il tratto di intestino da
asportare

o Legatura dei vasi mesenterici

o Isolamento del segmento con una doppia coppia di enterostati

o Incisione perpendicolare o obliqua dell’ansa rispetto al suo asse longitudinale

- Se il calibro delle estremità da anastomizzare è simile: incisione perpendicolare


- Se il calibro delle anse da anastomizzare non è simile: incisione perpendicolare del
segmento a diametro maggiore ed incisione obliqua (in modo che il margine
antimesenterico sia più breve del mesenterico) del segmento di diametro minore

o Asportare il tratto di intestino devitalizzato o lacerato

Anastomosi

o Si può ovviare ad un’eccessiva disparità tra i due monconi asportando un piccolo cuneo
dal bordo antimesenterico del segmento con calibro maggiore o minore

o Si può ovviare ad un’eccessiva disparità tra i due monconi riducendo, mediante sutura, il
calibro dell’ansa maggiore

Anastomosi termino-terminale

- Posizionare il primo punto sul margine mesenterico ed il secondo sul margine


antimesenterico
- Sutura continua semplice dell’emicirconferenza di ansa più lontana dall’operatore
- Anastomosi
- Sutura continua introflettente dell’emicirconferenza opposta dopo ribaltamento ed
avvicinamento delle anse
- L’utilizzo di una sutura continua unica può causare, in caso di eccessiva trazione, un
effetto a borsa di tabacco e, quindi, stenosi
o Sutura del mesentere

Anastomosi latero-laterale

- Obliterare le due anse da anastomizzare


- Affiancare le due anse e praticare una sutura di lunghezza pari a 4 volte il calibro
dell’ansa prossimale
- Effettuare su entrambe le anse un’incisione parallela alla sutura
o L’incisione deve essere distante dalla sutura di una lunghezza pari a poco
più del doppio dello spessore della parete dell’ansa prossimale
o La lunghezza delle due incisioni deve essere pari a due volte il diametro
dell’ansa più piccola
o Si deve considerare la possibilità di stenosi conseguente ai processi
cicatriziali
- Suturare tra loro le due incisioni come per un’anastomosi termino-terminale

Anastomosi termino-laterale

- Si sutura l’estremità dell’ansa distale


- Sull’ansa distale si applicano due enterostati e si effettua, lateralmente, un’incisione,
con una lunghezza di poco superiore al diametro dell’ansa prossimale
- Si passano i fili da sutura tra incisione ed estremità dell’ansa prossimale
o Il passaggio dei fili interessa sierosa e mucosa
- Si effettua una trazione sui fili in modo che l’estremità dell’ansa prossimale penetri
nell’incisione effettuata sulla distale

Enteropessi

Enteroplicatura

- Per prevenire le recidive dell’intuscepto


o Disporre le anse dell’intestino tenue una di fianco all’altra per formare una
serie di anse ampie dal duodeno distale fino all’ileo distale. Applicare delle
suture che interessino sottomucosa, muscolare, sierosa
 Evitare di penetrare nel lume con le suture della pessi per ridurre il
rischio di filtrazione e contaminazione

Apparato respiratorio

 Rinotomia

 Anatomia cavità nasali

 dalle narici al rinofaringe


 meati e conche
 divisione in fossa nasale destra e sinistra da parte del setto nasale
 comunicazione con seno frontale attraverso gli osti nasofrontali
- Indicazioni: terapia turbinatopatie
- Incisione mediana dorsale (lesioni bilaterali) dalla linea che congiunge gli angoli
mediali degli occhi (stop) al tartufo
- Incisione paramediana dorsale (lesioni monolaterali) dall’angolo nasale dell’occhio al
tartufo

 Scollamento cute e sottocute ed evidenziazione delle ossa nasali, rispettando i mm.


elevatori delle narici

 Scollamento del periostio, ribaltato lateralmente

 Resezione con sega oscillante o osteotomo di un tassello osseo (margini laterali disposti
medialmente ai dotti nasolacrimali e al canale infraorbitale)

 Sollevamento e ribaltamento craniale del tassello osseo con osteotomo introdotto al di


sotto del margine caudale

 In caso di lisi del tavolato: rimozione della tela ossea con ossivore

 Rimozione turbinati e pulizia chirurgica cavità

 Emostasia con zaffo di garza

 Riposizionamento del tassello osseo e fissazione con cerchiaggio metallico o sutura del
solo periostio

 Sutura sottocute e cute

Tonsillectomia

 Tonsille: aggregato di tessuto linfoide, accolto nelle cripte tonsillari, sulle pareti laterali
dell’orofaringe, cranialmente all’arco palatofaringeo, caudalmente all’arco palatoglosso

 Indicazioni: processi infiammatori cronici, neoplasie, ipertrofia con ostruzione delle vie
aeree

 Anestesia generale con intubazione orotracheale

 Decubito dorsale, apribocca

 Extracriptiche in condizioni patologiche

 Irrorazione: rami ioidei dell’art. linguale cranialmente, rami tonsillari dell’art. palatina
caudalmente

 Applicazione di pinze di Allis o a cuore sulla porzione anteriore, della tonsilla, con messa
in tensione del meso
 Resezione del peduncolo con forbici curve, con punta rivolta verso la tonsilla

 Emostasia

 allacciatura dell’arteriola palatina


 compressione con garza imbibita di emostatici
 sutura della cripta con filo monofilamento riassorbibile 3-0 o 4-0
 Stubare il soggetto al ritorno del riflesso di deglutizione, senza sgonfiare la cuffia del
tubo endotracheale
Laringotomia

 Via di accesso al laringe ed al rinofaringe

 Anestesia generale, decubito dorsale, testa leggermente estesa (angolo testa collo > 120°)

 Intubazione orotracheale e rimozione del tubo durante le fasi dell’intervento che lo


richiedono o intubazione per via tracheotomica

 Laringotomia craniale: attraverso il legamento cricotiroideo

 Laringotomia caudale: attraverso il legamento cricotracheale

o Craniale: incisione di 10 cm, 5 cm cran. e 5 caud. al punto di incrocio tra linea mediana
ventrale e linea trasversa congiungente gli angoli della mandibola

 Incisione cute e sottocute

 Incisione connessione perimisiale mm. sternotiroidei e sternoioidei

 Discontinuazione leg. cricotiroideo (attenzione reticolo vascolare esagonale) o


cricotracheale

 Esecuzione tecniche chirurgiche specifiche

 Non si esegue ricostruzione dei tessuti discontinuati

Cistigutturotomia/stomia

 Tasche gutturali equino: dilatazione della mucosa delle tube di Eustachio

 Indicazioni: gutturocistiti croniche, empiema, meteorismo, gutturoliti, gutturomicosi

 Svuotamento delle tasche, lavaggio ed introduzione di farmaci

 Anestesia generale, decubito laterale sul lato sano (raramente in stazione e anestesia
locale)

 Parete esterna della tasca disposta sulla faccia profonda dell’aponeurosi sottoparotidea
 Vasi e nervi che attraversano la regione:

 Carotide esterna, A. occipitale, Carotide interna, nn. pneumogastrico, ricorrente,


ecc., ganglio cervicale

 Apertura e controapertura per drenaggio di raccolte

 Apertura dal triangolo di Viborg

 Controapertura mediante iovertebrotomia

 Applicazione di drenaggio tubulare

 Rischio di lesioni di strutture vascolonervose durante la procedura e per spostamento del


drenaggio

 Sede di incisione - triangolo di Viborg, delimitato da:

 Cranialmente margine caudale del ramo verticale della mandibola

 Ventralmente vena mascellare est. o linguofacciale

 Caudodorsalmente tendine del m. sternomascellare

 Linea di taglio parallela alla vena mascellare

 Accesso mediante iovertebrotomia o di Chabert

 Parete dorsolaterale della tasca

 Incisione 8-10 cm parallela all’ala dell’atlante, 4-5 cm davanti ad essa

 Accesso mediante iovertebrotomia o di Chabert

o Incisione fascia parotidea


o Spostamento caudale del n. auricolare caudale, craniale della parotide
o Evidenziazione piano muscolare (mm. Occipitoioideo, Digastrico e Rectus
capitis cranialis)

 Incisione della parete tra vago (caud.) e glossofaringeo (cran.)

 Applicazione del drenaggio

 Sutura o guarigione per granulazione

 Accesso di Whitehouse: paramediano ventrale

 Sovradistensione della tasca e sua protrusione ventrale, lateralmente alla trachea


 Complicanze: disfagia transitoria o permanente per probabile compromissione
intraoperatoria di branche faringee del nervo glossofaringeo e del vago, disposti
ventralmente alla tasca

 Preferibile alla cistigutturotomia

 Accesso dal triangolo di Viborg

 Incisione di 4-6 cm cute e sottocute e fascia

 Dissezione connettivo a livello di margine ventrale della parotide o spostamento


in alto della stessa

 Estroflessione parete della tasca

 Apertura e marsupializzazione (sutura ai margini della breccia)

Tracheotomia/tracheostomia

 Indicazioni:

 Patologie ostruttive delle prime vie aeree (cavità nasali, faringe, laringe, trachea
prossimale)

 Prima di interventi chirurgici sulle prime vie aeree, per intubazione tracheale
intraoperatoria o per prevenzione di dispnea postoperatoria

 Tracheotomia: dieresi penetrante temporanea della trachea

 Tracheostomia: creazione di uno stoma permanente tra cute e trachea

 Diretta: sutura tra cute e mucosa tracheale

 Indiretta: interposizione di un tracheotubo

 Soggetto in stazione, contenimento fisico/ farmacologico, anestesia di infiltrazione

 Soggetto in decubito dorsale, anestesia generale

 Testa e collo estesi

 Incisione cutanea ventrale mediana, nel terzo prossimale del collo, a livello di IV-VI
anello tracheale

 Incisione pellicciaio

 Incisione connessione perimisiale muscoli sternoioidei e sternotiroidei


 Applicazione di un divaricatore ed esposizione della trachea

 Perforazione di leg. anulare (tracheotomia)

 Asportazione di una finestra di tessuto comprendente un emianello tracheale prossimale e


distale con il legamento anulare interposto

Toracotomia intercostale

 Buona esposizione degli organi in corrispondenza dello spazio intercostale prescelto

 IX spazio intercostale consente una buona visualizzazione della parte caudale


dell’emitorace corrispondente

 Anestesia generale, decubito laterale, intubazione orotracheale, ventilazione controllata

apertura della cavità pleurica pneumotorace

 Incisione cutanea verticale, dalla giunzione costovertebrale alla giunzione costocondrale

 Incisione parete muscolare equidistante dai margini di ciascuna costa (platisma, grande
dorsale, intercostali int. ed est.)

 Emostasia

 Incisione pleurica ed esposizione visceri toracici con divaricatore autostatico

 Evacuazione aria intrapleurica mediante insufflazione forzata polmonare o drenaggio


toracico preposizionato

 Sutura a punti staccati ad X muscolare o circumcostale. Materiale sintetico a lento


riassorbimento

 Sutura m. cutaneo del tronco e grande dorsale

 Sutura cute

Apparato urinario
Nefrectomia

- Asportazione chirurgica totale o parziale del rene

- Prima di una nefrectomia controllare la funzionalità dell’altro rene

- Indicazioni:

 Neoplasie renali
 Gravi traumatismi
 Pielonefriti non controllabili con la terapia medica
 Idronefrosi
 Rene policistico

- Accesso celiotomico

- Visualizzazione della loggia renale dx sollevando il duodeno e spostandolo a sx del paziente

- Esposizione del rene sx sollevando il mesocolon e spostandolo verso il lato dx del paziente

- Si libera il rene dal peritoneo che lo riveste

- Rene dx: discontinuare il legamento epatorenale

- Sollevare il rene per meglio evidenziarne l’ilo

- Identificare ogni branca dell’arteria renale (può essere doppia)

- Legatura e resezione dei vasi (vena e art. renale)

- Legatura dell’uretere nel punto più prossimo alla vescica

- Seguire l’uretere fino al suo ingresso in vescica

- Introflettere il moncone residuo nel lume vescicale e asportare il rene

Nefrotomia

- Indicazioni
 Rimozione calcoli dalla pelvi
 Esplorazione della pelvi in caso di neoplasie
 Ematuria
- E’ sconsigliata in soggetti con grave idronefrosi
- Via d’accesso ed esposizione renale come per nefrectomia
- Si evidenzia il rene esponendo la grande curvatura
- Incisione sulla linea mediana nel punto di massima convessità
- Apposizione dei tessuti discontinuati con pressione digitale
- Sutura continua con filo riassorbibile
- Eventuale ulteriore sutura del materassaio a punti staccati attraverso la corteccia

Uraco pervio

o Preparazione del campo chirurgico secondo arte


o Incisione cutanea ellissoidale intorno all’ombelico
o Dissezione per via smussa ed isolamento dell’uraco fino alla sua inserzione vescicale
o Recidere l’uraco in prossimità della sua inserzione sulla vescica
o Doppia sutura introflettente della linea di resezione
o Ricostruita la soluzione di continuo ed assicuratisi della tenuta vescicale si procede alla
ricostruzione della breccia operatoria

Cistotomia

Indicazioni: Calcolosi; Neoplasie; Ricostruzioni

 Accesso celiotomico postombelicale nella femmina e paraprepuziale nel maschio

 E’ preferibile incidere la vescica nella sua porzione dorsale mediana, lontano dal collo,
longitudinalmente all’uretra e parallelamente al decorso dei vasi

 Prima dell’incisione si può praticare una centesi per ottenere un prelievo sterile di urina

 Una volta ispezionato il lume e rimossa la patologia si procede a doppia sutura


introflettente

 Si procede quindi alla ricostruzione della parete addominale

 Ricostruzione della parete vescicale con

- sintetico riassorbibile a lento riassorbimento atraumatico (2/0)

 Doppia sutura introflettente non penetrante tipo Cushing, facendo attenzione a

- non interessare l’epitelio di transizione della mucosa

Rottura di vescica

o E’ la conseguenza di traumatismi quali


- Cadute dall’alto
- Investimenti automobilistici
o L’accesso è identico a quello cistotomico
o Individuare la lesione
o Valutare la possibilità di ricostruzione e di funzionalità postoperatoria
 Rotture in prossimità del trigono: prognosi riservata
o Si procede cruentando i margini riportando la lacerazione ad una ferita chirurgica
o La parete vescicale viene quindi ricostruita

Retropulsione

 Tecnica non invasiva che consente, mediante un’onda liquida sotto pressione, lo
sganciamento ed il respingimento di uroliti e/o renella che ostruiscono +/- completamente
l’uretra
 Incisione di cute e sottocute lungo la linea mediana ventrale tra l’estremità caudale
dell’osso penis e lo scroto
 Identificare, scollare e retrarre lateralmente il muscolo retrattore del pene
 Esporre l’uretra che si presenta di colore madreperlaceo
 Compito facilitato dall’inserimento preventivo del catetere urinario (ove possibile)
 Incidere l’uretra ed ampliare l’incisione con forbici da iride
 Rimuovere la causa di ostruzione
 Lavare e ricostruire a punti nodosi staccati con materiale sintetico riassorbibile
atraumatico monofilamento 4/0-5/0

Uretrostomia nel cavallo

- Accesso perineale
- Previa accurata disinfezione si incidono cute e sottocute fino ad evidenziare l’uretra
- Incisione uretrale
- Rimozione dell’ostacolo
- Sutura della mucosa uretrale con la cute perineale a punti nodosi staccati

Uretrostomia perineale nel gatto

- Orchiectomia
- Cateterizzare il pene
- Incidere il prepuzio fino ad esporre completamente il pene
- Isolare i muscoli ischiocavernosi da entrambi i lati del pene
- Incidere i muscoli ischiocavernosi nella loro porzione più prossimale
- Esporre le ghiandole bulbouretrali
- Accedere all’uretra attraverso un’incisione praticata
- Dorsalmente al pene
- Sulla linea mediana
- Tra le gh. bulbouretrali
- Suturare la mucosa uretrale con la cute perineale a punti nodosi staccati con materiale
sintetico atraumatico non riassorbibile (4/0 – 5/0)
- Amputare il pene
- Completare la sutura tra mucosa uretrale e cute perineale
Apparato genitale

Vulvoplastica di Caslick

 Trattamento pneumovagina da alterata conformazione (lunghezza, inclinazione)


 Valutazione della distanza tra commessura dorsale ed arcata ischiatica
 Soggetto in stazione
 Contenimento fisico
 Anestesia di infiltrazione
 Applicazione di punto di sutura con filo non riassorbibile di grosso diametro con
funzione di divaricatore delle labbra vulvari
 Disegno con bisturi dei margini di lembo di cute/mucosa da asportare
 Dissezione con forbici dello stesso (giunzione cute/mucosa)
 Sutura a punti nodosi staccati (nylon 0-2/0)
 Vulvoplastica eseguita alla fine del calore, dopo la copertura e gli eventuali trattamenti
uterini post-fecondazione
 Possibile in corso di estro la fecondazione artificiale (no accoppiamento naturale) anche
in fattrice “cucita”
 Resezione della cicatrice prima del parto successivo (rischio di lacerazioni al parto)

Lacerazioni perineali

- Lacerazioni prodotte al parto da:


 Puledri di grosse dimensioni
 Malposizioni fetali
 Manovre durante il parto assistito
 In base all’estensione classificate in:
- I grado: lesione mucosa del vestibolo e cute della commessura dorsale
- II grado: mucosa e sottomucosa del vestibolo dorsale, cute della commessura dorsale,
parte della componente muscolare del corpo perineale (specie il m. costrittore della
vulva)
- III grado: vestibolo, corpo perineale, retto, sfintere anale
 Ricostruzione della lacerazione immediata ð all’instaurarsi della lesione, prima che
l’animale defechi
 Di norma, ricostruzione al completamento dei fenomeni riparativi, dopo adeguato
controllo della sepsi (chiusura secondaria)

Intervento di Goetze
- Obiettivo: ricostituire l’integrità anatomica del pavimento del retto e della volta della
vagina
- Riparazione su due piani (int. di Aanes)
- Riparazione su di un unico piano (modifica alla tecnica di Goetze)
- Fattrice in stazione
- Contenimento fisico/farmacologico
- Anestesia epidurale bassa
- Preparazione del campo
- Tampone rettale
- 1a fase: ricostruzione del setto vestibolo-rettale
- 2a fase: ricostruzione del corpo del perineo
- Due punti, per divaricare mediante trazione, tra sfintere anale e vulva
- Incisione con bisturi e successiva dissezione della fusione vestibolo-rettale
- Ampia dissezione fino a ricavare due lembi per il pavimento rettale e due per la volta
vaginale, avvicinabili senza eccessive tensioni
- Incisione della giunzione mucocutanea di entrambe le labbra vulvari
- Recisione di due triangoli di mucosa vestibolare
- Sutura continua del pavimento rettale, introflettente verso il lume (cresta verso il lume del
retto)
- Sutura continua della volta vestibolare, introflettente verso il lume (cresta verso il lume
della vagina)
- Ricostruzione del perineo
- Punti ad U in materiale sintetico riassorbibile
- Sutura a punti nodosi staccati tipo Caslick
- Ricostruzione dello sfintere
- Sutura da materassaio rinforzata da tamponi di garza

Possibilità di realizzare un’unica sutura a punti staccati, con nodi in sede vestibolare (lembo
vestibolare sx – lontano dal margine – sottomucosa rettale sx, sottomucosa rettale dx, lembo
vestibolare dx – lontano dal margine - lembo vestibolare dx – vicino al margine - lembo
vestibolare sx – vicino al margine)

Orchiectomia

 Indicazioni
- Patologie della gonade (neoplasie, orchiti)
- Motivi comportamentali
- Terapia di disendocrinie
- Controllo delle nascite (randagismo)
 Tecnica
- Cruenta: asportazione della gonade
- Incruenta: schiacciamento percutaneo del cordone ð discontinuazione dei vasi del
cordone e del deferente ð atrofia delle gonadi
 Metodo incruento

- Ruminanti

- No equini per:

- Delicatezza cute scrotale e rischio flemmoni


- Brevità del cordone
- Possibile persistenza del ramo arterioso destinato all’epididimo con residua funzionalità
dello stesso

- Strumentario: tenaglia di Burdizzo

N.B. La linea di schiacciamento dei due cordoni non deve essere alla stessa altezza per non
sommare le aree di acciaccamento cutaneo

 Metodo cruento
- Accesso
o scrotale: equino, suino, ruminanti, gatto
o prescrotale: cane
- Contenimento
o In stazione, sedazione ed anestesia intraparenchimale (equino)
o In decubito, anestesia generale (tutte le specie)
- Tecnica
o A testicolo scoperto: incisione della vaginale comune (visualizzazione del contenuto del
sacco scrotale, rapidità di esecuzione, rischio sventramento)
o A testicolo coperto: vaginale comune risparmiata

Orchiectomia equino

In stazione o in decubito in funzione di:

Indole

Altezza

Età

Eventuale presenza di patologie coinvolgenti il testicolo o la loggia scrotale

Scelta del chirurgo

Condizioni ambientali di lavoro


Orchiectomia equino

Richiami anatomici

Funicolo spermatico

Dotto deferente, art. spermatica int., art. spermatica est. (per l’epididimo), plesso pampiniforme e
v. spermatica, plesso linfatico, n. spermatico est., cremastere int.

Rivestimento di vaginale propria

Stratigrafia scroto

Cute, sottocute, dartos, tela sottodartoidea, m. cremastere est., vaginale comune

Orchiectomia equino

Legamenti:

Ligamentum testis proprio: connette epididimo e testicolo

Leg. bianco : connette l’epididimo alla vaginale comune, tendine del cremastere est.

Leg. scrotale: connette il fondo della vaginale comune allo scroto, residuo del gubernaculum
testis

Orchiectomia equino

Castrazione in stazione (a testicolo scoperto o tecnica semichiusa)

Sedazione

Preparazione del campo

Anestesia locale intraparenchimale e di infiltrazione della borsa scrotale

Orchiectomia equino

Orchiectomia equino

Discontinuazione leg. bianco

Applicazione di pinza a branche lunghe sul funicolo

Legatura del funicolo con punto trapassante (catgut semplice 3), fissata con pinza

Orchiectomia equino

Resezione del cordone con emasculatore


Resezione vaginale comune

Orchiectomia equino

In decubito

Anestesia generale, decubito laterale sx, posizione da castrazione

Preparazione del campo

A testicolo scoperto

Tecnica semi-chiusa:

Incisione della tunica vaginale comune, mantenuta con pinze

Legatura e resezione del cordone includente la vaginale comune

A testicolo coperto

L’incisione dello scroto risparmia la vaginale comune, dalla quale vanno scollate le digitazione
del cremastere est.

Orchiectomia equino

Tecnica semi-chiusa

Orchiectomia equino

Orchiectomia equino

A testicolo scoperto

Orchiectomia equino

Orchiectomia equino

Orchiectomia equino

Post-operatorio orchiectomia

5gg

10gg

Orchiectomia cane

Prescrotale, testicolo coperto o scoperto


Anestesia generale, decubito dorsale

Tricotomia e preparazione del campo

Mediante pressione sullo scroto, il testicolo è spinto cranialmente fino a comparire sotto la cute

Orchiectomia cane

Incisione, sulla linea mediana in corrispondenza della gonade, di cute, sottocute, tuniche vaginali

Orchiectomia cane

Resezione o distacco del leg. scrotale (testicolo coperto) o bianco (testicolo scoperto) per
esteriorizzare il testicolo

Orchiectomia cane

Applicazione di pinza emostatica

Orchiectomia cane

Legatura al di sotto della pinza

Orchiectomia cane

Asportazione della gonade

Ovariectomia/ovarioisterectomia

Indicazioni

Patologie uterine (endometrite, piometra, morte fetale, neoplasie)

Patologie ovariche (neoplasie)

Disendocrinie (diabete)

Controllo delle nascite

Ovariectomia/ovarioisterectomia

Anatomia

Art. uterovarica (dall’aorta)

Art. ovarica e art. uterina craniale

Art. vaginale: andamento parallelo alla cervice ed al corpo ð anastomosi con l’arteria uterina ð
art. grande anastomotica nel legamento largo
Mesovario ampio ed infiltrato di grasso nella cagna: borsa ovarica

Ovariectomia/ovarioisterectomia

Accesso:

Celiotomico (linea alba ombelicale o retrombelicale)

Laparotomico (dal fianco dx e sx)

Ovariectomia/ovarioisterectomia

Risalire le corna fino all’ovaio (gatta) o alla borsa (cagna)

Ovariectomia/ovarioisterectomia

Lacerazione del leg. largo in corrispondenza dell’ovaio

Applicazione di una o due pinze emostastiche sul peduncolo ovarico

Legatura in catgut semplice al di sotto della pinza (aprire la pinza al momento della chiusura del
nodo)

Ovariectomia/ovarioisterectomia

A) ovariectomia

Legatura tra ovaio e corno uterino e rimozione dell’ovaio

Ovariectomia/ovarioisterectomia

B) ovarioisterectomia

Legatura dell’art. e vena uterina con sutura trapassante lateralmente alla cervice

Resezione cervice con asportazione della mucosa procidente

Sutura del moncone cervicale (allacciatura, introflettente o su pinza)

Fimosi

E’ l’incapacità del pene di fuoriuscire dal prepuzio

Stenosi prepuziale

Può essere congenita o acquisita

Neoplasia
Cellulite prepuziale

Trauma

Decubito dorsale e preparazione del campo

Ampliare l’orificio prepuziale effettuando un’incisione circolare a tutto spessore

Fimosi

Determinare la lunghezza e la profondità dell’incisione a seconda della gravità della fimosi

L’incisione può anche essere parziale

Cuneo con la base alla giunzione muco-cutanea

Apporre la mucosa al margine cutaneo e suturare con punti nodosi staccati utilizzando del PDS o
del Nylon atraumatico 4/0 - 6/0

Estroflettere completamente il pene x evidenziare difetti di sviluppo e/o masse

Parafimosi

E’ l’incapacità di retrarre il pene nel prepuzio

Si può verificare in seguito a

Accoppiamento

Trauma

Ematoma penieno

Neoplasia

Corpi estranei

La parafimosi acuta è spesso trattata in maniera conservativa

Trattamento chirurgico

Ampliamento dell’orificio prepuziale

Allungamento del prepuzio

Amputazione del pene

Parafimosi
Per allungare il prepuzio si trasla quest’ultimo in posizione craniale mediante un’incisione a
semiluna di lunghezza adeguata

Preservare i vasi

Identificare i muscoli prepuziali ed accorciarli mediante sovrapposizione

Suturare i mm. prepuziali con del monofilamento non riassorbibile

Chiudere i tessuti sottocutanei e la cute

Neoplasie pene

Frequenti nei bovini e negli equini (fibropapillomi)

Possono causare fimosi o parafimosi

Spesso, base di impianto ridotta

In stazione: sedazione ed anestesia locoregionale di blocco ad anello

In decubito: anestesia generale

Neoplasie pene

Incisione ellissoidale alla base della neoplasia

Neoplasie pene

Legatura dei vasi

Neoplasie pene

Sutura continua o a punti staccati in materiale riassorbibile sottile

Amputazione pene

Indicazioni

neoplasie non trattabili con terapia medica o con escissione chirurgica della massa

paralisi del pene

Totale o parziale

Anestesia generale, decubito dorsale o laterale

Laccio emostatico alla base del pene


Cateterizzazione

Risparmiare una porzione dell’uretra sufficiente alla ricostruzione

Amputazione pene

Esteriorizzazione del pene

Incisione triangolare con apice caudale

Incisione dei tessuti risparmiando l’uretra

Incisione longitudinale dell’uretra, usando il catetere come guida

Amputazione pene

Sutura della mucosa uretrale all’incisione triangolare a partire dall’apice del triangolo

Resezione del pene secondo un piano obliquo craniodorsale

Emostasia dopo rimozione del laccio emostatico

Sutura a punti nodosi staccati congiungenti cute, albuginea, mucosa uretrale

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