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Anatomia macroscopica
Cenni di chirurgia e
ricostruzione
ANATOMIA MACROSCOPICA
ANATOMIA DELLA MAMMELLA
La ghiandola è contenuta in
uno sdoppiamento della
fascia superficialis, che
l’avvolge completamente e
da cui si dipartono
propaggini fibrose che
raggiungono il derma
(legamenti sospensori di
Cooper).
VASCOLARIZZAZIONE
ARTERIE
• Peduncolo superiore: arteria
acromio-toracica (a. ascellare)
• Peduncolo mediale: arterie
perforanti della mammaria
interna (a. succlavia)
• Peduncolo laterale: arteria
toracica laterale o toracica lunga
(a. ascellare); arterie intercostali
posteriori
VENE seguono le rispettive arterie
confluendo nella vena ascellare,
succlavia, azygos)
LESIONE ARTERIA TORACODORSALE
a. ascellare
a. sottoscapolare
a. toracodorsale
m. g. dorsale
m. dentato
INNERVAZIONE
• NERVI SOVRACLAVEARI
• 2° AL 6° NERVO
INTERCOSTALE
- Nervi cutanei mediali
(quadranti interni)
- Nervi cutanei laterali
(quadranti esterni)
INNERVAZIONE
clavicola
g. pettorale muscolocutaneo a.v. ascellare
m. deltoide m. platisma
coracobrachiale p. pettorale
m. succlavio
a.v. toracica suprema
bicipite (breve)
Bicipite (lungo)
tricipite
v. cefalica
AVN
sottoscapolare
m. rotondo
AVN
toracodorsale
m. g. dorsale
mediano
a. omerale AV toracica lat
v. omerale n. toracico lungo
n. cutaneo med
• Plesso papillare
(superficiale)
• Plesso subdermico
(sottocutaneo)
• Plesso intraghiandolare
• Plesso retroghiandolare
EVOLUZIONE STORICA
CONOSCENZE TECNOLOGIA
PERIODO ANTICO
… faccio un’incisione
nella mammella
… applico un cauterio
… incisione più profonda
… applico nuovamente il
cauterio…
TECNICA
• Incisione locale e cauterizzazioni
successive (Celso I sec. a.C.; Ezio di
Amida VI sec. d.C.).
1889 1969
ISTITUTO NAZIONALE TUMORI
MILANO 1969 (Veronesi)
CAMBIAMENTO CONCETTUALE
(trattamento massimo tollerato/
minimo efficace).
RADIO
ADIOTTERAPIA
MASTECTOMIA vs
CHIRURGIA CONSERVATIVA + RT
n.Pz Sopravvivenza
a 20 anni
Milano 1973-1980 349 (M) =
(Veronesi 2002) 352 (Q + RT)
QUADRANTECTOMIA
INFERO-ESTERNA
TUMORI RETROAREOLARI
•QUADRANTECTOMIA CENTRALE
•ESCISSIONE AREOLA-CAPEZZOLO
QUADRANTECTOMIA
INFERO-CENTRALE
•CONSERVAZIONE AREOLA-CAPEZZOLO
•EVITARE DISTORIONE E DISLOCAZIONE AREOLA
QUADRANTECTOMIA
SUPERO-INTERNA
BATWING
ROUND BLOCK TECHNIQUE
INFERIOR PEDICLE MAMMOPLASTY
SUPERIOR PEDICLE MAMMOPLASTY
LEMBO DORSALE
CONSERVARE I LINFONODI
• 1995 … Linfonodo sentinella
• Micrometastasi
• Macrometastasi (Giuliano)
• No ascella (ecografia negativa)
L’interessamento metastatico linfonodale avviene
in maniera ordinata e progressiva dal I al III livello.
Scapola alata
Linfosclerosi
Linfedema
LINFONODO SENTINELLA E
DISSEZIONE ASCELLARE
Molti studi hanno dimostrato che
l’asportazione chirurgica dei linfonodi
ascellari non migliora la prognosi
delle donne con carcinoma della
mammella, assumendo un ruolo
prognostico informativo piuttosto
che curativo.
LINFONODO SENTINELLA E
DISSEZIONE ASCELLARE
Non c’è differenza in termini di guarigione e
sopravvivenza libera da malattia tra le pazienti
sottoposte a dissezione ascellare o a semplice
osservazione in presenza di positività del
linfonodo sentinella per micrometastasi né in
casi selezionati con metastasi in 1-2 linfonodi
(trial Giuliano ACOSOG Z0011 ):
• T1-2, N0, M0
• Terapia sistemica
• Radioterapia
TRIAL 23-01
MICROMETASTASI (< 2 mm)
TRIAL 23-01
MICROMETASTASI (< 2 mm)
No DISSEZIONE ASCELLARE IN N+
Giuliano AE, et al. Effect of Axillary Dissection vs No Axillary Dissection on
10-Year Overall Survival Among Women With Invasive Breast Cancer and
Sentinel Node Metastasis: The ACOSOG Z0011 (Alliance) Randomized
Clinical Trial. JAMA 2017;318(10):918-926.
B: mastectomia con
risparmio cutaneo
(Toth B and Lappert P, 1991)
C: mastectomia con
risparmio di capezzolo
(Verheyden CN, 1998)
Sicurezza oncologica = recidive, sopravvivenza
MASTECTOMIA CON RISPARMIO CUTANEO
CHIRURGIA ROBOTICA SENOLOGICA
25/30 % mastectomie
MASTECTOMIE CONSERVATIVE
• Mastectomia skin-sparing
• Mastectomia nipple-sparing
OBIETTIVI RICOSTRUZIONE
TIMING
-Immediata (one stage)
Forma -Differita
Volume TRATTAMENTO
Consistenza CONTROLATERALE
-Nessuno
Simmetria -Riduttiva
-Additiva
-Mastopessi
RICOSTRUZIONE IMMEDIATA
• Oncologicamente sicura
• Benefici psicologici (riduce la paura della
mastectomia, della mutilazione)
• Vantaggi estetici (tessuti elastici)
• Riduzione giorni di ospedalizzazione, numero
di anestesie ed interventi (costi)
• Scelta prevalente
RICOSTRUZIONE DIFFERITA
• Condizioni generali e locali (malattia sistemica,
localmente avanzata) che richiedono
trattamenti complementari radio-
chemioterapici rapidi
• In tutti gli stadi se follow-up oncologico libero
da malattia
• A 6 mesi dalla chemioterapia o RT
STORIA
DELLA RICOSTRUZIONE MAMMARIA
TESSUTI AUTOLOGHI
• Lembi
• Innesto adiposo
MATRICI e RETI
• Biologiche, sintetiche
IMPIANTI (protesi- espansori)
• Involucro (materiale, superficie)
• Forma (anatomica, rotonda)
• Contenuto (gel silicone, soluzione salina)
• Valvola espansione
• Peso (leggere)
• Sicurezza
SUPERFICIE
testurizzata
liscia
ROTONDE - ANATOMICHE
MISURE PROTESI
(polidimetilsilossano)
valvola integrata
SI RM (disco in titanio)
PROTESI ESPANDIBILE
Becker 35
SI RMN
(disco titanio)
SEDE IMPIANTO
Disepitelizzazione
Decellularizzazione
MATRICI BIOLOGICHE XENOGENICHE
ASSE SOTTOSCAPOLARE
• Vasi toracodorsali
• Vasi circonflessi della scapola
VASI MAMMARI INTERNI
TRAM libero
LEMBI PERFORANTI
DIEP
deep inferior epigastric perforator
RICOSTRUZIONE CON DIEP
SGAP
superior gluteal artery perforator
SGAP
superior gluteal artery perforator
INNESTO ADIPOSO
LIPOFILLING
LIPOASPIRATO
Componente Cellulare Matrice extracellulare
• Adipociti : 16% (90% • Fibre collagene
volume) • Fibre elastiche
• ADSC (CD 34+, CD 45-, • Sostanza extracellulare
CD 31-): 30%
• Cellule endoteliali: 15%
• Cellule ematiche: 0,9%
• Altre (fibroblasti, cellule
muscolari,..): 30%
Frazione vascolo stromale
Trapianto di grasso - Terapia rigenerativa
Innesto di grasso Cellule multipotenti isolate
dalla SVF del lipoaspirato
Correggere deficit di volume (ADSC)
(anomalie di sviluppo, traumi,
• Arricchimento dell’innesto
infezioni, chirurgia)
adiposo
(non è tuttavia solo filler, componente • Medicina rigenerativa
rigenerativa ) • Riparazione ferite
• Ingegneria tissutale
RUOLO ADSC
• Adipogenesi
• Angiogenesi
• Linfoangiogenesi
• Antiapoptosi
• Modulazione infiammazione
• Modulazione tessuto granulazione
EFFETTO RIGENERATIVO
• Neoangiogenesi e sintesi di
collagene per stimolazione via
adipokine e fattori di crescita.
• Transdifferenzazione delle ADSC
in fibroblasti con produzione di
nuova matrice extracellulare.
USO RIGENERATIVO
• Antiaging.
• Necrosi tessutali (radio, chemioterapici,
interventi).
• Piaghe da decubito.
• Esiti cicatriziali (traumi, interventi
chirurgici o ustione).
• Riempimento di aree atrofiche o depresse.
• Fibrosi tessutali
2007 Gino Rigotti
Pubblica il primo studio sui
benefici del trapianto adiposo
per il trattamento delle lesioni
tissutali da radioterapia.
NHDF (normal human dermal cells), BEC (blood endotelial cells), ADSC (adipose
derived stem cells), LEC (lymphatic endothelial cells)
Dr Rigotti , Dr Bianchelli , Ancona 2013
LE TRE ZONE DELL’INNESTO ADIPOSO
innesto 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° anno
APPLICAZIONI
CHIRURGIA DELLA MAMMELLA
Chirurgia Estetica
Chirurgia Conservativa
Chirurgia Ricostruttiva
INNESTO ADIPOSO
Chirurgia conservativa
• Correzione difetti e asimmetrie per ampie.
resezioni locali con o senza radioterapia.
Chirurgia ricostruttiva
• Integrazione del tessuto sottocutaneo.
• Ricostruzione totale, immediata o differita.
• Riparazione atrofia tissutale da radioterapia.
• Riduzione della contrattura capsulare protesica.
ESITI DI CHIRURGIA
CONSERVATIVA
Deficit di Volume
Retrazione Cicatriziale
Lesioni da RT
Deficit di volume localizzato
Retrazione cicatriziale
Esiti di Quadrantectomia e Radioterapia
RICOSTRUZIONE PROTESICA:
integrazione polo superiore e parasternale
Correzione del rippling protesico
Contrattura capsulare
Ricostruzione totale secondaria
2012
2013
2014
Ricostruzione totale immediata
Ricostruzione totale immediata
III innesto adiposo
IV innesto
V innesto
Lettera testimonianza
Carissimi Dottori,
….. sono una paziente della radiologia,
dell’oncologia, della chirurgia senologica del
ns. polo ospedaliero, ed è grazie a voi dottori
che oggi posso esprimermi con grande
convinzione ed emozione. Infatti dopo la
mastectomia e quella dura lotta per la
sopravvivenza in cui voi tutti mi avete aiutato,
ora mi stanno ricostruendo un seno naturale
per la vita.
Ma non sono sola, insieme a me ci sono anche
Elisabetta, Sonia, Antonella e tantissime altre
donne che parlano. NOI DONNE vorremmo
offrirVi la testimonianza della ns. esperienza,
del ns. vissuto e condividere il ns. comune
sentire: quel sentire fisico ed emotivo che ci
ha portato a rifiutare una ricostruzione
mammaria con impianto protesico e ad
abbracciare con fiducia la ricostruzione
naturale mediante l’innesto del proprio
grasso, una ricostruzione definitiva.
A seguito dell’intervento di mastectomia e
dell’impianto dell’espansore e protesi,
inevitabilmente si alterano le strutture
muscolari e nervose, si formano cicatrici che
retraggono e costringono, in particolare dopo
la radioterapia l’espansore diventa un sasso
impiantato nel petto e si aggrava il problema
della necrosi di tessuti (cute, nervi), non c’è
più sensibilità, la cute è fredda e si raggrinza/si
rattrapisce.
E’ frequente il senso di costrizione: una morsa
al petto. Il movimento del braccio non è
libero, c’è tensione; movimenti innaturali alla
contrazione dei muscoli del petto provocano
crampi e dolori, spesso insopportabili, anche
in assenza di movimenti del braccio.
Il seno ricostruito con protesi è un organo
artificiale, freddo, statico, insensibile,
nettamente diverso dall’altro, è
inevitabilmente asimmetrico, è più alto, più
piccolo, non si muove , a volte lo urti e non te
ne accorgi.
Non si riesce a dormire a pancia in sotto o sul
suo lato, per la scomodità, per il senso di
costrizione che accelera il battito cardiaco e
impedisce il respiro. Indossi abiti /maglie
abbondanti che non segnano le forme; non ti
senti a posto né con te stessa né con gli altri: ti
imbarazza lo sguardo indiscreto degli altri che
denuncia che sei diversa, strana, e ti ricorda
che non sei più quella di prima e la malattia.
Molte di noi si rifiutavano a guardarsi allo
specchio, il ns. seno è mutilato; ci si specchia
solo per accertarsi di aver coperto bene la
“parte”, affinché non si noti la differenza.
Conosco amiche che hanno tolto gli specchi in
casa, non si sono più scoperte e hanno sempre
indossato un reggiseno/maglietta anche nella
intimità, non si toccano il seno ricostruito, lo
trattano come estraneo perché è tale e perché
rappresenta il segno della malattia.
Ricordo la paura che molte di noi hanno
avvertito durante la mammografia per il
rischio che la protesi venisse rotta o
deformata.
Ma c’è un’altra possibilità: un’alternativa alla
protesi.
Infatti un AMICO, il chirurgo senologo che ci
ha operato, ci ha informato della possibilità di
una tecnica ricostruttiva della mammella
innovativa in alternativa alla protesi. Aveva
visto le mammelle ricostruite con il grasso, lo
avevano convinto i risultati, ci siamo fidate.
Così mi sono documentata sulle cellule
staminali, ho consultato oncologi per un loro
parere ( non avevano nulla in contrario), ho
visto foto e gli incredibili risultati.
Mi è stata spiegata chiaramente la tecnica del
lipofilling e il suo iter: sarebbero occorsi 4-6
interventi a distanza di 3-4 mesi, in anestesia
generale assistita (sedazione profonda senza
intubazione), della durata un’oretta, il giorno
dopo l’intervento sarei stata dimessa,
gradualmente sarebbe stato sgonfiato
l’espansore e nel contempo sarebbe stato
innestato il grasso prelevato dall’addome ,
dalle cosce, e avrebbe ricostruito addirittura
l’areola e il capezzolo. Ma è veramente
possibile ?
E’ da quel momento che ho cominciato a
nutrire il senso profondo del desiderio di
poter tornare ad avere un seno naturale,
normale, di sentirlo, di tornare a sentirmi
bene con me stessa e con gli altri. Era la cosa
giusta da fare, iniziava un altro percorso.
Nel mio primo intervento ero emozionata
(riuscirà? Attecchirà il grasso? Funzionerà su di
me?) ed avevo paura, era un’altra
operazione.
Quel giorno sono state le compagne di
“camerata” a rassicurarmi e a darmi coraggio :
“vedrai non sentirai niente, devi solo portare
la pancera , la guaina per una 20 gg, ma ne
vale la pena , guarda il risultato, è quello che
conta” e ognuna mi confidava la sua storia e
che il loro seno aveva acquistato volume,
forma, la consistenza, la morbidezza, la
sensibilità, dinamicità, simmetria.
Solo chi ha vissuto con il proprio corpo questa
esperienza riesce a capirne le differenze e ad
apprezzarne gli innumerevoli vantaggi .
Il riacquisto dell’organo mammella molto vicino al
naturale ridona la femminilità, fa recuperare
l’autostima, ricompone la propria integrità -fisica
e psichica-, ricompone i rapporti personali,
familiari e sociali, ammorbidisce le cicatrici, anche
quelle interiori e allontana il ricordo della
malattia.
Ed è con questa convinzione che ci mi sono
affidata ai medici, con costanza ho affrontato ogni
ricovero, ho portato la guaina, top ecc., ma ne è
valsa la pena: l’espansore viene tolto (che senso
di liberazione) e viene aggiunto il grasso, la
mammella cresce, il risultato è stupefacente.
Ad alcune persone che mi hanno chiesto se fossi
stanca ad affrontare interventi, anestesie, ecc., ho
risposto: “Non esiste battaglia che non implichi
qualche sacrificio”. ll risultato è troppo
importante e soprattutto è definitivo, e non
dovrò più sostituire nulla. La mammella cresce e
dimagrisce con me, è parte di me, è naturale.
La mammella riprende la mobilità, che
sensazione fare le scale, il seno sobbalza, prima
era rigido e attaccato al torace ora si muove, si
sposta a destra e sinistra, se mi tocco sento, non
è più freddo, sento il solletico, avverto il prurito,
una sensibilità strana che non provavo da tempo.
(Il tocco finale : la ricostruzione dell’areola e del
capezzolo)
Sono rimasta sbalordita quando alcune amiche
con pudore mi hanno mostrato la mammella con
capezzolo e areola, se lo guardavano e so lo
toccavano con una naturalezza ritrovata,
incredibile le mammelle erano identiche, a
stento riuscivo a distinguere quello ricostruito
con il grasso dall’altro intatto.
E’ perfetto. …ha forma, volume, simmetria,
dinamicità, morbidezza, sensibilità, areola
capezzolo, hanno corretto anche la fossetta sotto
l’ascella, non si nota nulla.
Ora possiamo indossare senza imbarazzo il
costume, una maglietta della giusta taglia,
possiamo spogliarci liberamente nello
spogliatoio della piscina/palestra, ci
specchiamo, non ci sentiamo più a disagio,
abbiamo riacquistato disinvoltura nell’intimità,
ci muoviamo con sicurezza in mezzo alla
gente, non dovremo più operarci: la
mammella al naturale dura per la vita, la ns.
integrità si è ricomposta.
Mia figlia di 4 anni, ha smesso di chiedermi
perché avessi una sola tettina, ora mi
accarezza dicendo “Mamma sta passando la
bua, anche l’altra tettina sta crescendo”.
GRAZIE
PROTESI SICURE?
testurizzata
liscia
LINFOMA ANAPLASTICO A GRANDI CELLULE
PROTESI MAMMARIE
Nel 2011 la Food and Drug Administration
rileva un numero anomalo di casi di ALCL
in pazienti portatrici di protesi mammarie,
(60 casi su 5-10 milioni) anomalia per il
fatto che l’ALCL per la prima volta si
manifestava in corrispondenza del tessuto
periprotesico.
• Nel 2013, la Scientific Committee on
Emerging and Newly Identifiend Health
Risks ha riferito 130 casi nel mondo di
Breast Implant Associated ALCL , saliti a
359 nel 2017 sulla base della letteratura.
Obiettivo sensibilizzare
tutti gli operatori sanitari
del settore a porre una
corretta diagnosi di ALCL
in presenza di sospetta
sintomatologia.
Il 19 novembre 2018 la Task-Force europea
presiede un workshop internazionale ad
Amsterdam a cui partecipano clinici, Autorità
Competenti, Fabbricanti di protesi e Società
Scientifiche.
“Sebbene una predominanza di casi di BIA-
ALCL sia stata riportata nei pazienti
impiantati con protesi mammaria a
superficie testurizzata, ad oggi, non ci
sono evidenze scientifiche che ne
supportino la correlazione causale”.
L’agenzia sanitaria francese per la
sicurezza dei prodotti medici ha deciso,
“come misura precauzionale”, di ritirare
dal mercato un tipo di protesi mammarie
macrotesturizzate e con superficie
ricoperta da poliuretano.
Sospensione alla vendita nell’Unione
Europea delle protesi ruvide (“testurizzate”)
della multinazionale irlandese Allergan.
LINFOMA ANAPLASTICO GRANDI CELLULE
…attualmente
sulla base dei
dati disponibili,
non vi è alcuna
indicazione al
richiamo dei
pazienti già
impiantati…
Società Italiana Chirurgia Plastica
Ricostruttiva Estetica
• Non ci sono gli estremi per suscitare
allarmismo.
• E’ giusto informare, spiegando alle
donne quali sono i sintomi.
• Nessuna evidenza scientifica individua
una relazione certa tra questo tumore e
la presenza di protesi.
MALATTIA SISTEMICA DA IMPIANTI