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L'APPARATO DIGERENTE

Nell’apparato digerente possiamo distinguere un tubo digerente, un canale fatto di diverse regioni ognuna delle quali è specializzata in una
funzione differente. Le varie sezioni che lo costituiscono sono: la cavità orale, la faringe, l'esofago, lo stomaco, l'intestino tenue e l'intestino
crasso. A questo tubo digerente si aggiungono gli organi accessori prevalentemente ghiandole la cui funzione è indispensabile affinché possa
verificarsi l'avanzamento del materiale alimentare. Un esempio di ghiandola è il fegato che è la più voluminosa nell’organismo, il pancreas, le
ghiandole salivari e la cistifellea che invece non è una ghiandola, ma una sorta di serbatoio nel quale temporaneamente viene immagazzinata la
bile.
Quali sono le funzioni dell'apparato digerente?
L'apparato digerente serve a digerire il cibo e permettere l'assimilazione dei nutrienti contenuti nel cibo. Le funzioni dell'apparato possono essere
schematizzate come ingestione che comporta l'inserimento del cibo nel tratto iniziale ovvero la cavità orale che è la sede di importanti processi
meccanici ovvero la masticazione del materiale alimentare. Dopodiché il cibo può ancora essere chiamato materiale alimentare perché
chimicamente ancora non è stato modificato mentre fisicamente si. Continuando il materiale alimentare inizia una fase di avanzamento nel tubo
digerente. Le regioni del tubo digerente predisposte all'avanzamento sono la faringe e l'esofago. A questo punto il materiale alimentare entra in
una grossa camera di deposito ovvero lo stomaco. Quest'ultimo cambia completamente le sue funzioni perché al suo interno si verifica la
digestione chimica cioè mediante la secrezione gastriche di ormoni, acidi..., il materiale alimentare viene chimicamente modificato cioè avviene
una modificazione delle macromolecole in molecole più semplici da assimilare. La secrezione è la digestione sono 2 procedimenti quindi che
avvengono entrambi nello stomaco.
Perché il materiale alimentare deve essere scisso in molecole più semplici?
Per rendere il materiale più assimilabile. Proseguendo nel tratto successivo nell'intestino tenue il processo che si verifica è l'assorbimento dei
nutrienti. Nello stomaco la digestione chimica prepara l'intestino tenue ad assorbire nutrienti. Quindi il materiale alimentare è stato assorbito, ma
ci sta una parte che non viene assorbito per questo viene compattato per diventare poi feci nell'intestino crasso. Quest'ultimo quindi si preoccupa
di compattare il materiale alimentare non assorbibile e di trasformarlo in feci inoltre si occupa anche di recuperare da questo residuo di materiale
dell'acqua che può essere riutilizzata dall'organismo. L'ultimo tratto è il canale rettale o canale anale che si occupa dell'eliminazione delle feci
all'esterno. In tutto questo procedimento hanno una grande importanza 2 movimenti di peristalsi e di segmentazione. La peristalsi è un
movimento che prevede a mano a mano che il bolo alimentare avanza nella faringe e soprattutto dell'esofago una contrazione della muscolatura
alle spalle del bolo, questo movimento peristaltico permette l'avanzamento del bolo all'interno del canale alimentare. La segmentazione è un
movimento diverso che comporta una contrazione della muscolatura in modo che il materiale alimentare possa avanzare e subito dopo tornare
per brevissimi tratti indietro, muovendosi in questo modo le dimensioni del bolo alimentare vengo ridotte e soprattutto riducendo le dimensioni
del bolo alimentare si aumenta la superficie di contatto del bolo alimentare con le varie secrezioni, quindi il movimento di segmentazione è una
sorta di immaginatelo come un movimento che permette letteralmente di impastare il materiale alimentare con le varie secrezioni
prevalentemente di provenienza gastrica. Quindi la segmentazione sminuzza ulteriormente la grandezza del bolo alimentare riducendo le
dimensioni del bolo alimentare aumenta la superficie di contatto del bolo con le secrezioni gastriche. Tutti eventi finalizzati a favorire la
digestione chimica, cioè quella trasformazione chimica delle macromolecole biologiche in molecole più piccole.
Allora, prima di prendere in considerazione le varie regioni del tubo digerente se vi ricordate più volte parlando della cavità addominale, vi ho
citato il famoso peritoneo, talvolta anche accennando al fatto che gli organi che si localizzano in cavità addominale possono essere distinti in
intraperitoneale e retroperitoneali. Che cos'è questo peritoneo?
Si tratta di una membrana sierosa e come tutte le membrane sierose è data da un epitelio pavimentoso semplice che poggia su uno strato di
tessuto connettivo lasso nello specifico quando parliamo di peritoneo si distinguono due foglietti, un foglietto parietale più esterno un foglietto
viscerale, più interno. La particolarità del peritoneo rispetto le pleure rispetto il pericardio è che i due foglietti hanno un comportamento
particolare, nel senso che il peritoneo parietale, cioè il foglietto più esterno del peritoneo, semplicemente riveste l'intera cavità addominale, ma la
particolarità è data dal foglietto viscerale, perché il foglietto viscerale del peritoneo invece si dispone ad avvolgere intimamente tutte le superfici
di alcuni, non tutti gli organi che si localizzano in cavità addominale, quindi il peritoneo viscerale praticamente va a rivestire tutte le superfici di
alcuni organi presenti in cavità addominale, mentre non riveste le superfici di altri organi presenti in cavità addominale. Sulla base del
comportamento dei due foglietti peritoneali, gli organi presenti in cavità addominale che sono prevalentemente facenti parte dell'apparato
digerente, si distinguono in organi intraperitoneali e organi extraperitoneali, meglio definirli retroperitoneali. Gli organi intraperitoneali sono
quelli che per l'appunto presentano su tutte le loro superfici il peritoneo viscerale, quindi sono rivestiti su tutte le loro superfici dal peritoneo
viscerale, sono organi intra peritoneali, per esempio il fegato, lo stomaco il colon trasverso, l'intestino cieco il colon sigmoideo, sono tutte
porzioni intraperitoneali, ovvero che hanno il peritoneo viscerale su tutte le loro superfici. Gli organi retroperitoneali, invece, sono quegli organi
della cavità addominale posizionati posteriormente al foglietto parietale del peritoneo. Chiaramente questo comportamento ci fa capire che cavità
peritoneale non coincide con cavità addominale: la cavità peritoneale è una parte della cavità addominale perché ci sono alcuni organi come il
duodeno o il colon discendente che si trovano nella cavità addominale, ma non stanno in quella peritoneale. Quindi gli organi retroperitoneali
tipo il pancreas il duodeno... sono organi posizionato posteriormente al foglietto parietale del peritoneo. Per gli organi intra peritoneali, ovvero
quelli che presentano su tutte le loro superfici il rivestimento del foglietto viscerale del peritoneo, esistono dei foglietti di derivazione peritoneale
che prendono il nome di mesenteri.
Che cosa sono i mesenteri?
Foglietti di derivazione peritoneale, i cui compiti sono: mettere in comunicazione il foglietto viscerale con quello parietale del peritoneo, in
secondo luogo stabilizzare l'organo intraperitoneale di riferimento al contempo i mesenteri rappresentano anche la via mediante la quale i vasi e i
nervi arrivano agli organi intraperitoneale. Quindi i
mesenteri sono dei foglietti di peritoneo esistenti chiaramente solo per gli organi intraperitoneali, il cui compito è
stabilizzare la posizione dell'organo intraperitoneale e mettere in comunicazione il foglietto viscerale di cui l'organo
intraperitoneale è rivestito con il foglietto parietale che sta un pò più lontano, perché il foglietto parietale delimita un pochino l'intera cavità
addominale. Pertanto, essendo i mesenteri finalizzati a stabilizzare la posizione, anche il funzionamento per certi aspetti degli organi
intraperitoneale esisteranno diversi mesenteri, uno all'incirca per ciascun organo intraperitoneale. Quindi esisteranno i diversi mesenterici
saranno appunto il piccolo omento. Il piccolo omento è il nome del mesentere che stabilizza la posizione dello stomaco nello specifico si estende
da quella che prende il nome di piccola curvatura dello stomaco, fino al fegato. In questo piccolo omento si può fare un'ulteriore distinzione
perché c'è una porzione del piccolo omento che mette in comunicazione lo stomaco con il fegato e parleremo di legamento epatogastrico e l'altra
porzione del piccolo omento che stabilizza la posizione del duodeno che è il tratto iniziale dell'intestino tenue rispetto al fegato e quindi
parleremo di legamento epatoduodenale, ovvero legamento epatoduodenale più legamento epatogastrico uguale piccolo omento. Un altro
meseintere prende il nome di grande omento, il grande omento si estende dalla grande curvatura dello stomaco, discende inferiormente come una
sorta di grembiule, andando a coprire i vari visceri addominali, questo tra i mesenterici è quello che ha minore funzione stabilizzante perché
tende facilmente ad infarcirsi di tessuto adiposo, quindi non ha una funzione stabilizzante. L’ intestino crasso è formato dal colon ascendente, dal
colon trasverso, dal colon discendente, dal colon sigmoideo, quindi è formato da queste quattro regioni. All'interno dell'intestino crasso queste
quattro regioni sono alcune intraperitoneale e altre sono retroperitoneali, per cui colon ascendente e colon discendente sono retroperitoneali,
quindi non ci interessano per parlare dei mesenteri, perché essendo retroperitoneali non sono stabilizzate da meseinteri. Il colon trasverso e il
colon sigmoideo invece sono intraperitoneale per cui si chiama mesocolon quel mesentere che prevede un mesosigma e un mesocolon trasverso.
Il mesosigma che cos'è?
È il meseintere che stabilizza la posizione del colonsigmoideo, il mesocolon trasverso è il mesentere che stabilizza la posizione del
colontrasverso. Ancora nell'intestino tenue distinguiamo tre regioni, il duodeno, il digiuno e l'ileo, sono queste le tre regioni che formano
l'intestino tenue. Il duodeno è retroperitoneale quindi non ci interessa. Il digiuno e ileo invece sono due porzioni entrambe intraperitoneali ed
entrambe sono stabilizzate dallo stesso foglietto peritoneale che prende il nome di mesentere comune si chiama mesentere comune proprio
perché è lo stesso meseintere che stabilizza sia la posizione del digiuno che la posizione dell’ileo. Quando parliamo di visceri, soprattutto di tratti
del tubo digerente volendo effettuare l’analisi microscopica dei vari strati di rivestimento dell'organo che si chiamano tonache. Ciascuna
porzione dell'apparato digerente presenterà quattro tonache che, partendo da quella più interna, quindi quella che delimita il lume del viscere e
portandoci a quella più esterna le quattro tonache saranno la tonaca mucosa, la tonaca sottomucosa, la tonaca muscolare, la tonaca sierosa o
anche avventizia. La tonaca mucosa è l'insieme di un epitelio, quindi tessuto epiteliale più la lamina di tessuto connettivo lasso sulla quale
l'epitelio poggia chiaramente cambia il tipo di epitelio a seconda del distretto che prende in considerazione, la tonaca sottomucosa è quella
sottostante alla tonaca mucosa ed è formata anch'essa da tessuto connettivo, tonaca muscolare parliamo di muscolatura liscia, quindi muscolatura
involontaria interamente
assoggettata al controllo del sistema nervoso. Tonaca avventizia o sierosa è tessuto epiteliale più tessuto connettivo lasso. La tonaca mucosa è
l'insieme dell'epitelio più la lamina basale di tessuto connettivo lasso sulla quale l'epitelio poggia al di sotto della lamina basale nei visceri
addominali c'è uno straterello sottilissimo di muscolatura liscia che prende il nome di muscolaris mucose. Attenzione, non siamo nella tonaca
muscolare. Stiamo comunque descrivendo la composizione della tonaca mucosa. Per i visceri addominali nella tonaca mucosa, oltre epitelio e
lamina basale c’è uno straterello sottile tra la tonaca mucosa e la sottomucosa formato da muscolatura liscia. Tonaca sottomucosa avevamo già
detto prima della formata da tessuto connettivo l'asso possiamo aggiungere che nei visceri addominali la tonaca sottomucosa e spesso totalmente
infarcita, piena zeppa di ghiandole, chiaramente parliamo di ghiandole esocrine. Anche qui il tipo di ghiandola tubulare semplice, ramificata…
cambia a seconda del tubo digerente che prendiamo in considerazione, la tonaca sottomucosa è la prima che vede la comparsa dei vasi, perché la
mucosa invece non è mai vascolarizzata ricordatevi che il tessuto epiteliale non è vascolarizzato, quindi i vasi cominciano a comparire nella
tonaca sottomucosa e nella tonaca sottomucosa compaiono anche le prime fibre nervose sotto forma di plesso nervoso sottomucoso o anche
chiamato plesso di Meissner altro non è che l'insieme delle fibre nervose presenti nella tonaca sottomucosa quindi ci deve essere un innervazione
di questi visceri. L'innervazione si realizza mediante fibre nervose, in parte presenti nella tonaca sottomucosa, in altra parte presenti nella tonaca
muscolare, l'insieme delle fibre nervose presenti nella tonaca sottomucosa prende il nome di plesso nervoso Sottomucoso o di Meissner.

Tonaca muscolare è formata da muscolatura liscia generalmente la tonaca muscolare prevede due strati di muscolatura liscia, uno strato circolare
interno, uno strato longitudinale esterno. Gli aggettivi circolare e longitudinale si riferiscono all'orientamento della fibra muscolare, fermo
restando che entrambe sono formate da tessuto muscolare liscio, quindi è chiaro che se io vado a vedere una sezione e guardo la tonaca
muscolare, essendo i due strati uno circolare, uno longitudinale in uno, le fibre appariranno tagliate trasversalmente, nell'altro invece appariranno
longitudinali. Generalmente sono due strati di tessuto di tessuto muscolare liscio si sono però delle eccezioni, un'eccezione in termini di numero
di strati l'abbiamo già incontrato dove era presente uno strato di muscolatura in più della tonaca muscolare? Quale organo? Nell'utero. Nel caso
dell'utero quello strato in più di muscolatura è fondamentale per avere una tonaca muscolare cospicua, le cui contrazioni possano permettere
l'avanzamento del feto nel canale del parto. Ci sono anche dei visceri dell'apparato digerente che hanno un rinforzo della tonaca muscolare.
L'altro insieme di fibre nervose si trova proprio nella tonaca muscolare, prende il nome di plesso nervoso mioenterico o anche chiamato di
Auerbach, altro non è che l'insieme delle fibre nervose che si individuano nella tonaca muscolare.
Tonaca sierosa o avventizia qui c'è una leggera differenza di denominazione che non tutti i libri di testo sottolineano, nel senso che il nome
tonaca sierosa, si applica espressamente ai visceri intraperitoneale. Quando si dice tonaca avventizia, si sottintende che si sta descrivendo un
viscere retroperitoneale. Da che cosa è formata la tonaca?
La tonaca sierosa, essendo appunto riferita ad un organo intraperitoneale prevede quindi che si stia descrivendo un epitelio pavimentoso
semplice più lo strato di lamina basale sulla quale poggia più il peritoneo viscerale, proprio perché l'aggettivo sierosa si riferisce alla descrizione
di un organo intraperitoneale, se dico tonaca avventizia, invece faccio riferimento ad un organo extraperitoneale, quindi si intende che la tonaca
avventizia sia formata esclusivamente da tessuto connettivo lasso quindi manca il peritoneo viscerale che non ci riguarda perché è un organo
retroperitoneale che sta fuori da tale cavità.
Cominciamo a descrivere un pò più in dettaglio le varie regioni del tubo digerente, partendo dal punto di ingresso rappresentato dalla cavità
orale, i compiti della cavità orale sono due: l'ingresso del materiale alimentare e la tribolazione cioè una digestione meccanica non è chimica
tranne per una cosa ovvero unna parziale iniziale digestione dei carboidrati perchè nella cavitabarale grazie alla secrezione di un enzima salivare
che prende il nome di amilasi che scinde gli animi che sono zuccheri. Per tutte le altre macromolecole biologiche, bisogna aspettare l'arrivo
all'interno della cavità gastrica e lo stomaco, l'organo che si occupa di digestione chimica. La cavità orale fa qualcosina, diciamo così, soltanto su
alcune classi di zuccheri, mediante l'amilasi.
Di che cosa si occupa inoltre la cavità orale? Oltre alla triturazione meccanica e mediante le ghiandole salivari che sono ghiandole esocrine
annesse alla cavità orale produce grandi quantità di amilasi e inoltre lubrificando il bolo permettono l'inizio delle fasi successive cioè
l'avanzamento del bolo nella faringe e nell'esofago. La cavità orale è tappezzata da un epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato. C'è
questo epitelio perché è una sede di transito quindi l'epitelio deve essere pluristratificato. Dal punto di vista anatomico si distingue una cavità
orale propriamente detta che è quella che si individua posteriormente ai denti e un vestibolo che invece è la piccolissima cavità che si individua
anteriormente ai denti, quindi tra i denti e le labbra. La cavità orale propriamente detta, chiaramente è molto più ampia, ha come tetto il palato
ulteriormente distinguibile in una porzione ossea che prende il nome di palato duro localizzato anteriormente e una porzione invece non ossea
localizzata posteriormente al palato duro che infatti si chiamerà palato molle. La base della cavità orale propriamente detta è data invece dal
muscolo scheletrico che è la lingua. Il vestibolo è una cavità decisamente irrisoria in termini di volume rispetto alla cavità orale propriamente
detta, localizzata anteriormente ai denti, quindi è la piccolissima cavità compresa tra i denti posteriormente, le labbra anteriormente le guance
lateralmente.
Secondo tratto è quello della faringe. La faringe è divisa in tre parti: rino oro e laringofaringe. Rino faringe è localizzata posteriormente alle
cavità nasali ma è l'unico tratto, quindi il primo terzo, il terzo superiore della faringe, nel quale transita esclusivamente aria quindi non vede il
passaggio comune di aria e cibo e liquidi. L'oro faringe, la Laringofaringe, quindi i 2/3 inferiori, che sono tappezzati da un epitelio che non è
epitelio respiratorio ma nuovamente epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato, perché in questo tratto è comune il passaggio di
materiale alimentare, liquidi e aria. Nell'orofaringe c'erano dei noduli linfatici che prendevano il nome di tonsille palatine, che hanno il compito
di monitorare ciò che entra nelle vie sia respiratoria che digerenti. La laringofaringe e l'ultimissimo tratto, peraltro brevissimo, che però in realtà
ci interessa perché rappresenta il punto di biforcazione, poi delle vie respiratorie che si porteranno anteriormente delle vie digerenti che invece si
localizzano posteriormente.
Tratto successivo ancora deputato a permettere un avanzamento del materiale che è ancora un materiale alimentare, sto continuando a chiamarlo
materiale alimentare perché di fatto chimicamente, se non una parziale di gestione dell'amido non ho fatto granché, quindi si tratta di un tubo
muscolare lungo circa 25 cm, che prende il nome di esofago, è un tubo cavo localizzato anteriormente alla porzione più anteriore delle vertebre
che se vi ricordate era il corpo vertebrale con la porzione rotondeggiante,
quindi l'esofago si colloca tra i corpi vertebrali che sono posteriormente all'esofago e la trachea, che invece decorre anteriormente all'esofago. Le
vie respiratorie sono sempre anteriori rispetto a quelle digerenti quindi l'esofago, superato il bivio della laringofaringe, le vie respiratorie
continuano come trachea, le vie digerenti continuano come esofago, quindi l'esofago si colloca posteriormente alla trachea. Dei 25 cm di
lunghezza dell'esofago, 23 cm si portano inferiormente attraversando tutta la
cavità toracica.Tra cavità toracica e cavità addominale c'è il muscolo diaframmatico. Nel diaframma c'erano delle vere e proprie aperture per
consentire la continuità tra quelle strutture che passano da una cavità all'altra, era il caso dello iatoesofageo che si configura come un'apertura nel
muscolo diaframmatico che permette all'esofago di entrare in cavità addominale. L'esofago entra in cavità addominale per solo 2 cm, quindi la
maggior parte della sua lunghezza si realizza all'interno della cavità toracica si colloca come altezza, è particolarmente lungo, quindi tra la sesta,
la penultima vertebra cervicale e, occupando quasi l'intera lunghezza del tratto toracico, fino alla decima vertebra toracica. Ingresso e uscita
dell'esofago sono delimitati da due anelli di muscolatura, il primo anello, lo sfintere faringo esofageo è un anello di muscolatura scheletrica, il
secondo anello, lo sfinterengastroesofageo è un anello di muscolatura non più scheletrica, quindi questo è indice del fatto che il passaggio del
materiale alimentare dalla Laringo Faringe all'esofago è ancora controllato dalla volontà, mentre lo svuotamento dell'esofago nello stomaco no.
Qual è la anatomia microscopica dell'esofago?
Chiaramente per poter valutare l'anatomia microscopica, io devo fare una sezione trasversale dell'esofago che mi darà quindi più o meno
struttura circolare e analizzare le quattro tonache di cui abbiamo detto in precedenza.
Partendo dalla più interna che è la tonaca mucosa. Che caratteristiche ha la tonaca mucosa dell'esofago? In termini di epielio essendo una zona di
transito sarà un epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato, che poggia su una lamina basale la quale a sua volta si poggia su una
muscolarismo mucose che era lo straterello di tessuto muscolare liscio. Un aspetto caratterizzante invece che dobbiamo ricordare della tonaca
mucosa dell'esofago è il fatto che la tonaca mucosa è sollevata in pieghe e queste pieghe sono pieghe temporanee. Pieghe temporanee e pieghe
permanenti hanno una funzione completamente differente, quando la mucosa generalmente dei visceri dell'apparato digerente sollevata in pieghe
temporanee. Che cosa vuol dire se sono temporanee che non ci sono sempre? Quindi ci saranno dei momenti in cui queste pieghe scompariranno,
scompaiono, quando il viscere, l'organo che si sta descrivendo è pieno, quindi la funzione delle pieghe temporanee è semplicemente quella di
permettere un aumento del volume del viscere in questione. Quindi nel caso dell'esofago, quando il vuoto, le pieghe della tonaca mucosa, come
in questo caso le vediamo quando invece l'esofago è attraversato dal materiale le pieghe scompaiono, quindi permettendo una dilatazione del
volume dell'esofago e permettendo quindi l'avanzamento del materiale alimentare. Quindi la tonaca mucosa dell'esofago ha pieghe temporanee.
Tonaca sottomucosa rappresenta il primo strato nel quale compaiono le fibre nervose, compaiono di vasi, sono molto spesso presenti delle
ghiandole mucose tubolari semplici esocrine, quindi tante ghiandole la cui funzione è quella di produrre muco che permette l'avanzamento del
materiale alimentare nell'esofago stesso.
Tonaca muscolare dell'esofago è formata da due strati, quello circolare interno e quello longitudinale esterno però c'è anche qui una particolarità
è il tipo di fibra presente, perché se immaginassimo di dividere i 25 cm di lunghezza dell'esofago in tre tratti, quindi all'incirca siamo sui 7 8 cm
per ogni tratto, il primo terzo, quindi i primi 8cm e mezzo sono formati esclusivamente da muscolatura, i secondi 8cm all'incirca sono formati da
fibre muscolari scheletriche e fibre muscolari lisce l'ultimo tratto, quindi gli
ultimi 8 o 9 cm sono formati esclusivamente da fibre muscolari lisce. Questo che cosa vi dice? Vi dice che il passaggio del materiale alimentare
dalla laringofaringe al primo tratto dell'esofago, ovvero la deglutizione per intenderci, è totalmente volontaria, dopodiché superato. Il primo
tratto dell'esofago c'è ancora un parziale controllo volontario dell'avanzamento, superati 16-17 cm, comincia ad essere totalmente condizionate e
controllata dal sistema nervoso autonomo. La tonaca più esterna la chiamiamo tonaca avventizia e non seriosa perché questo assolutamente non
è un organo intraperitoneale, siamo per grossa parte della sua lunghezza in cavità toracica, quindi la chiamiamo tonaca avventizia in termini di
composizione. Chiaramente l'esofago insieme alla faringe è coinvolto nel processo della deglutizione, che può essere diviso in tre fasi, una fase
orale, una fase faringea e una fase esofagea. La fase orale è totalmente volontaria, quella faringea un po' e un po' e nella fase faringea,
l'abbassamento dell'epiglottide consente al materiale alimentare di proseguire posteriormente nel canale esofageo e non entrare invece attraverso
la glottide nelle vie respiratorie.
Quindi l'ultima fase sarà quella esofagea, totalmente involontaria nella quale i movimenti peristaltici della
muscolatura esofagea permettono l'avanzamento del materiale alimentare in tutta la lunghezza dell'esofago e soprattutto permettono alle
epiglottiti superiormente di potersi riaprire in modo tale da permettere invece all'aria di entrare attraverso la glottide nella laringe.
Lo stomaco, intestino tenue, intestino crasso si collocano interamente in cavità addominale è molto estesa quindi possiamo dividere la cavità
addominale in 9 regioni, intersecando quattro rette parallele a
due a due, quindi due linee verticali che vengono dette eniclaveari, una e due linee orizzontali di cui la linea orizzontale superiore prende il nome
di linea sottocostale, la linea orizzontale inferiore pende il nome di linea bicrestailiaca, perché viene tracciata all'altezza della crestailiaca che è la
porzione superiore dell'osso poxale. Intersecando queste quattro rette, il quadro che viene fuori è quello di 9 regioni divise in tre colonne e tre
righe. Partendo dalla prima riga, quindi quella più superiore, c'è una regione epigastrica che è quella al centro, lateralmente alla quale si
individua un ipocondrio o regione ipocondriaca di sinistra e un ipocondrio di destra. Seconda riga centralmente la regione e quella ombelicale
costeggiata a destra e sinistra dalle 2 regioni lombali di destra e di sinistra. Terza riga la regione centrale è la regione ipogastrica, questa volta
fiancheggiata a destra a sinistra dalle due regioni iliache regioni iliaca di sinistra, regionemiliaca di destra.

LO STOMACO
Prendete in considerazione questa sacca, di deposito e di elaborazione del materiale alimentare che prende il nome di stomaco. La sua funzione:
lo stomaco è la sede nella quale si verifica la digestione chimica, quindi la trasformazione delle macromolecole biologiche in molecole più
piccole e più semplici, più facilmente assimilabili. Prima di effettuare questa trasformazione chimica che si realizza prevalentemente mediante
tutte le secrezioni di cui le ciellule gastriche sono responsabili, lo stomaco
realizza un rimescolamento del materiale alimentare vigoroso, energico, perché?
Perché rimescolando in maniera vigorosa energica il materiale alimentare favorisce il contatto di questo con le secrezioni gastriche in modo tale
da migliorare il processo di digestione chimica. Queste due funzioni, cioè il rimescolamento energico e la digestione chimica, sono appannaggio
di strutture diverse dello stomaco, nel senso che il rimescolamento energico è garantito dal fatto che lo stomaco abbia una tonaca muscolare
notevole, è uno di quegli organi che fa eccezione in termini di numero di strati di muscolatura liscia perché lo stomaco, come l'utero e come la
vescica ha tre strati di muscolatura liscia perché deve rimescolare in maniera importante il materiale alimentare e favorirne il contatto con tutta
una serie di secrezioni di cui le cellule sono responsabili, che permettono la digestione chimica, la digestione chimica invece, è prevalentemente
affidata nella tonaca mucosa nello specifico alle cellule che formano la tonaca mucosa che secernendo tutta una serie di sostanze riescono a
digerire chimicamente il materiale alimentare. Il materiale alimentare che lascia lo stomaco non lo chiameremo più materiale alimentare, ma lo
chiameremo chimo, perché dal punto di vista chimico è cambiato completamente rispetto ciò che l'esofago aveva rilasciato all'interno della
cavità gastrica. Allora lo stomaco è
macroscopicamente un organo che ha una forma bisaccia o se volete una forma a J nella quale si individuano due curvature distinte come piccola
e grande curvatura. La piccola curvatura è quella presente sul margine mediale dell'organo ed è questa struttura giallastra che mette in
comunicazione la piccola curvatura dello stomaco con il fegato è il piccolo omento ulteriormente ripartito in legamento epatogastrico il
legamento epatoduodenale, la grande curvatura per contro e quella presente soprattutto sul margine laterale, molto più accentuata, molto più
estesa. Questa struttura, che a mò di grembiule si estende inferiormente a partire dalla grande curvatura dello stomaco e l'altro meseintere il
grande aumento. Essendo un organo deputato a contenere questo materiale a rimescolarle e poi a digerirlo, le pareti dello stomaco sia quella
anteriore che quella posteriore tendono ad essere piuttosto rotondeggianti proprio perché è una sacca a tutti gli effetti.
Dove si trova lo stomaco? Abbiamo detto che si trova in cavità addominale è un organo intra peritoneale, quindi, è uno di quegli organi che
presenta il peritoneo viscerale su tutte le sue facce, occupa diverse delle regioni a domino pelviche di cui abbiamo detto prima nello specifico, lo
stomaco occupa la regione epigastrica, quella centrale alla prima riga, occupa l'ipocondriaco di sinistra, quindi la regione laterale sinistra
presente nella prima riga, occupa la regione ombelicale che è quella centrale nella seconda
riga e la regione in piccolissima parte entra anche nella regione lombare di sinistra, quindi quella presente a sinistra nella seconda delle tre righe
che abbiamo tracciato, volendo individuare l'altezza, un segmento nel quale lo stomaco si colloca è compreso tra la settima vertebra toracica e la
terza vertebra lombare.
Quali sono i rapporti dello stomaco? Dipende da se fa si fa riferimento, si prende in considerazione la faccia anteriore oppure la faccia
posteriore, la faccia anteriore dello stomaco prende contatto con il diaframma che gli sta superiormente prende contatto con le coste, lateralmente
verso destra prenderà contatto con il fegato e prenderà contatto anteriormente con i vari muscoli che formano la parete addominale. Questi sono i
rapporti dello stomaco per quanto riguarda la faccia anteriore per quanto riguarda la faccia posteriore dello stomaco prende contatto con il
pancreas, prende contatto con il rene di sinistra e con la ghiandola surrenale di sinistra. È un organo impari, collocato per grossa parte del suo
volume maggiormente a sinistra che a destra. È un organo intraperitoneale. Macroscopicamente ancora nello stomaco individuiamo quattro
regioni che prendono il nome di cardias, fondo, corpo e piloro. ll cardias rappresenta il punto dello stomaco, più in continuità, più in vicinanza
con l'esofago, quindi, il cardias è quella porzione dello stomaco che contiene lo sfintere gastroesofageo cioè quell'anello di muscolatura liscia
che permetteva lo svuotamento dell'esofago all'interno dello stomaco stesso è una regione piccola nominata cardias per la sua vicinanza con il
cuore. Lateralmente al cardias, l'altra regione che si individua al di sotto di quella zona cupola dello stomaco è quella che prende il nome di
fondo, quindi il fondo dello stomaco è la porzione più superiore, posta lateralmente al cardias, è immediatamente al di sotto del muscolo
diaframmatico. La regione più estesa dello stomaco è il corpo. Il corpo rappresenta grossa parte del volume dello stomaco ed è la regione nella
quale avvengono la grossa parte dei processi, sia di rimescolamento, ma anche di digestione chimica, proprio perché è la più estesa. Al corpo fa
seguito la porzione terminale dello stomaco che è quella che prende il
nome di piloro. Il piloro vede già un restringimento dello stomaco con il kimo che comincia ad essere convogliatomnelle porzioni iniziali
dell'intestino, nello specifico dell'intestino tenue. All'interno del Piloro si individua una camera più grande che prende il nome di antropilorico.
L'antropilorico si restringe ulteriormente dando origine al canale pilorico e il passaggio del materiale del
chimo dallo stomaco all'intestino tenue è ancora una volta regolato da un anello di muscolatura liscia che prenderà il nome di sfintere pilorico,
quindi lo sfintere pilorico e l'anello di muscolatura liscia interposto tra lo stomaco e il primo tratto dell'intestino tenue che si chiamerà duodeno.
Dal punto di vista macroscopico, lo stomaco vede la presenza di due meseinteri, è un organo intraperitoneale, quindi quando sono
intraperitoneale i mesinterici ci sono sempre. Nel caso dello stomaco sono due mesinteri che ci interessano: il piccolo omento si estende dalla
piccola curvatura dello stomaco al fegato, distinguendosi ulteriormente il legamento epatogastrico e il legamento epatoduodenale. Parlando di
stomaco, quello che ci interessa è il legamento epatogastrico, ovviamente il legamento epatoduodenale sarà quell'altra piccola porzione del
piccolo omento che stabilizzerà il duodeno rispetto al fegato. Dalla grande curvatura dello stomaco, invece, inferiormente scende un'altro
meseintere con scarsa funzione stabilizzante che prende il nome di grande omento. Dal punto di vista microscopico partiamo dalla tonaca più
interna che è quella che tappezza la cavità gastrica e che è la tonaca mucosa. La tonaca mucosa dello stomaco, innanzitutto, appare come quella
esofagea sollevata in pliche in pieghe e come quella esofage queste pliche grastiche sono di natura temporanea, quindi la loro funzione è
perfettamente identica a quella dell'esofago, ovvero permettere una dilatazione delle pareti del viscere quando questo è in fase di riempimento,
quindi queste pieghe scompaiono a viscere pieno, ricompaiono a viscere vuoto. Essendo una tonaca mucosa, ha un epitelio come sapete più nella
lamina basale, l'epitelio presente a livello gastrico è un epitelio cilindrico semplice. Ha delle particolarità
importantissime, la tonaca mucosa, ovvero questa tonaca mucosa, tende a formare continuamente degli avvallamenti, delle depressioni, cioè non
è distesa, presenta delle fosse, delle depressioni che prenderà il nome di fossetta gastrica. Nella lamina propria è lo straterello di tessuto
connettivo, lasso sul quale poggia l'epitelio sono contenute delle ghiandole tubulari ramificate che si chiamano ghiandole gastriche. La
secrezione di queste ghiandole gastriche viene riversata nelle sovrastanti fossette gastriche. Quindi le particolarità della mucosa gastrica sono le
pieghe temporanee, l'epitelio cilindrico semplice, ma questa non è una particolarità, tanto piuttosto una caratteristica. La particolarità, invece, è
data dal fatto che l'epitelio, quindi la tonaca mucosa dello stomaco è avvallata continuamente in tante fossette gastriche e la lamina basale sulla
quale poggia l'epitelio contiene ghiandole gastriche, il cui prodotto di secrezione viene riversato in queste fossette.
A che servono queste fossette gastriche?
In ciascuna fossetta ci sono 5 popolazioni cellulari differenti. Dobbiamo sempre tenere in mente la funzione dello stomaco che deve rimescolare
in maniera energica e digerire chimicamente, il rimescolamento in maniera energica è appannaggio della tonaca muscolare quindi in questa fase
non ci riguarda perché stiamo parlando della tonaca mucosa, però ci riguarda invece che cosa la digestione chimica, quindi le fossette gastriche
hanno 5 popolazioni cellulari al loro interno e ognuna di queste popolazioni produce quelle secrezioni, quegli enzimi, quegli ormoni che servono
a scindere le molecole a molecole più piccole. Allora le cellule più superficiali, quindi quelle che si trovano alla sommità della fossetta gastrica
sono le cellule mucose superficiali che producono mucina, al di sotto delle cellule mucose superficiali, quindi già incanalandoci un pochino nella
fossetta ci sono le cellule mucose del colletto simili a quelle superficiali, però la mucina che producono è una mucina a PH acido, una mucina
acida. Andando ancor più in profondità nella fossetta gastrica, si individuano le cellule parietali o dette anche ossintiche o parietali. Le cellule
parietali svolgono una funzione importantissima perché sono con la particolare popolazione cellulare gastrica, responsabile della secrezione di
notevoli quantità di acido cloridrico. Il motivo per il quale il PH gastrico è molto basso, intorno a tre è legato alle secrezioni di acido cloridrico
derivanti dalle cellule parietali e perché le cellule parietali producono l'acido cloridrico?
Perché l'acido cloridrico svolge una funzione denaturante sulle proteine e se io denatura le proteine le rendo più semplici, quindi distruggo la
struttura quaternaria e ternaria della proteina, ottenendo una molecola molto più semplice perché dovete pensare che l'obiettivo è quello di
ottenere molecole più facilmente assimilabili nel tratto successivo. Oltre l'acido cloridrico, le cellule parietali producono anche il fattore
intrinseco che permette l'assorbimento al livello dell'intestino tenue e della vitamina B 12. Al di sotto delle cellule parietali, la quarta
popolazione è quella delle cellule principali che producono un'altra sostanza che è il pepsinogeno, il pepsinogeno di per sé inattivo grazie al PH
acido creato dall'acido cloridrico secreto dalle cellule parietali, il pepsinogeno viene convertito nella sua forma effettivamente attiva, ovvero la
pepsina. La pepsina ha anch'essa un'azione semplificante sulle proteine, nel senso che scinde le proteine molto grandi in sequenze
amminoacidiche molto, molto più brevi. L'ultima popolazione, quella delle cellule che sono collocate proprio sul fondo di ciascuna fossetta
gastrica, ovvero le cellule enteroendocrine producono a tutti gli effetti un ormone, l'ormone in questione prende il nome di gastrina, la gastrina, a
sua volta ha una funzione stimolante sia sulle cellule parietali sovrastanti che sulle cellule principali quindi la secrezione di gastrina da parte
delle cellule intere endocrine ha il compito di portare avanti ancora le secrezioni di acido cloridrico, di fattore intrinseco e di pepsinogeno. Tutte
queste secrezioni assieme sono ciò che permette la digestione chimica del materiale alimentare che, una volta abbandonato lo stomaco si
chiamerà infatti kimo. La distribuzione di queste quattro popolazioni cellulari non è uniforme nelle quattro regioni dello stomaco perché le
cellule responsabili della produzione del muco sono molto, molto più abbondanti nel cardias e nel piloro, cioè nel punto di ingresso nel punto di
uscita e non è casuale questo. La secrezione di muco ha sostanzialmente anche e soprattutto il compito di proteggere le pareti dei visceri
adiacenti. Quindi, siccome il kimo andrà ad incanalarsi nell'intestino termico dove il PH è tutt'altro che acido, infatti è basico, se le pareti
dell'intestino tenue venissero direttamente a contatto con un kimo così tanto acido, quelle pareti si lesionerebbero, quindi una discreta secrezione
di muco da parte delle di queste due popolazioni cellulari protegge le pareti dei visceri adiacenti, che sono l'intestino tenue a valle, l'esofago a
monte, in modo tale che eventuale contatto del chimo con le pareti di esofago ed intestino tenue viene arginato dalla presenza di questo muco, il
famoso reflusso gastroesofageo è una condizione della quale si soffre per irritazione delle pareti esofagee a causa del chimo gastrico ed è una
condizione della quale si soffre soprattutto in posizione allungata, perché in quella posizione è più facile, un percorso a ritroso del chimo gastrico
ed è una condizione molto spesso legata ad una scarsa produzione di muco da parte di queste cellule, quindi non vengono tutelate tra virgolette le
pareti esofagee. Al contrario, le cellule parietali, le cellule principali e le cellule enteroendocrine sono molto più abbondanti nella regione del
fondo e in misura ancora maggiore nella regione del corpo. Perché? Perché in quelle regioni essendo delle ampie camere, deve avvenire la
digestione chimica e la digestione chimica avviene se ci sono le secrezioni che vengono a contatto col materiale alimentare, quindi avere più
cellule parietali principali interoedoctrine significa migliorare i processi di digestione chimica. Tonaca sottomucosa, nulla di diverso, c'è il plesso
nervoso, ci sono le ghiandole, ci sono i vasi. Insomma, nulla di particolare.
Tonaca muscolare: per far sì che il materiale alimentare venga a contatto, cioè che sia la più ampia possibile la superficie di contatto del
materiale alimentare con le secrezioni gastriche lo stomaco rimescola in maniera energica in maniera vigorosa, quindi si avvale diciamo di 1/3
strato di muscolatura liscia che subentra nella composizione della tonaca muscolare, quindi nella tonaca muscolare gastrica ci sarà uno strato
longitudinale esterno, uno strato circolare che diventa intermedio e si aggiunge un terzo strato che è lo strato obliquo interno, quindi si ispessisce
letteralmente la tonaca muscolare per permettere questo rimescolamento importante c'è sempre una ragione, se la tonaca muscolare più spessa
rispetto quanto i classici.
Tonaca sierosa in questo caso, e cioè si chiama tonaca sierosa e non avventizia perché questo è un organo intraperitoneale, quindi la tonaca
sierosa sarà data dal tessuto connettivo lasso, più lo strato di peritoneo viscerale perché si definisce organo intraperitoneale Quello che ha il
peritoneo su tutte le sue superfici. Il materiale alimentare è diventato chimo, è stato digerito chimicamente, le molecole sono più semplici, quindi
si devono assorbire, per cui il tratto successivo, che è quello dell'intestino tenue o detto anche piccolo intestino è finalizzato a permettere
l'assorbimento di questi nutrienti complessivamente l'intestino tenue se potessimo rosolarlo è lunghissimo, arriva a contare fino a 6 m in
lunghezza è talmente tanto lungo chiaramente tutto arrotolato su se stesso, che occupa praticamente 7 sulle 9 regioni. Le uniche due regioni nelle
quali non troviamo intestino tenue sono la regione epigastrica e l'ipocondrio di sinistra, tutte le altre regioni. L'intestino tenue è sede di
assorbimento ed è diviso in tre regioni che sono il duodeno, il digiuno e l'ileo. Il duodeno è brevissimo, cioè è lungo 25 cm ed è una regione a
forma di c quindi su 6 m tolti 25 cm del duodeno, il resto sono circa 2 ½ m di digiuno ciò che resta ancor più lungo è l'ileo e non è un caso che
sia così lungo, qui i nutrienti si devono assorbire, quindi quanto maggiore è il contatto dei nutrienti con le pareti dell'intestino, tanto più
potenziato è il processo di assorbimento. Queste tre regioni sono digiuno e ileo simili ma non identiche, duodeno proprio completamente
diverso. Il duodeno è una regione retroperitoneale, il digiuno e ilio invece sono 2 regioni intra peritoneali tant'è che sono sospese, mantenute in
posizione da un mesentere che è comune a digiuno e ilio infatti si chiama mesentere comune. Il Duodeno non ha un mesentere perché è una
regione intraperitoneale, o meglio nei 25 cm della sua lunghezza il primissimo tratto del duodeno è intraperitoneale il resto della lunghezza e
retroperitoneale, se vi ricordate c'era una porzione del piccolo omento che abbiamo chiamato legamento epatoduodenale se c'è un meseintere
vuol dire vuol dire che abbiamo a che fare con qualcosa di intraperitoneale, quindi il legamento epatoduodenale è quella porzione del piccolo
omento che stabilizza il primissimo tratto del duodeno, l'unico tratto del duodeno che è intraperitoneale perché per i restanti 22, 23 cm della sua
lunghezza, è un organo retroperitoneale, digiuno e ilio invece, completamente intraperitoneale stabilizzati dal meseintere comune.
L'assorbimento si verifica per il 95% nel digiuno nell'ileo, in piccola parte, quando entriamo nell'intestino crasso l' assorbimento dei nutrienti,
perlomeno è completamente terminato. Soprattutto il digiuno è quel distretto anatomico interessato da tutti i soggetti che hanno problemi di
assorbimento di nutrienti come i celiaci.ll soggetto celiaco è una persona che ha delle alterazioni, quali a carico dei villi intestinali nella regione
del digiuno e quindi ha generalmente grossi problemi di assorbimento perché il digiuno è la regione regina nell'assorbimento dei nutrienti.

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