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L'Ermetismo emerse durante gli anni della dittatura fascista, un periodo in cui la poesia affrontò sfide

significative. La dittatura impose restrizioni sulla libertà di espressione, costringendo gli artisti a trovare
modi subdoli per comunicare le loro idee. In questo contesto, la poesia ermetica si distinse per la sua
complessità e oscurità.

Gli artisti ermetici si trovarono ad affrontare il rischio di censura e persecuzione, simile a quanto accadde al
filosofo Antonio Gramsci. Alcuni di loro si ritirarono in una sorta di "torre d'avorio", creando una poesia
elitaria che rifletteva la loro frustrazione. Questa poesia non era accessibile a tutti, ma trasmetteva profonde
emozioni attraverso nuove forme poetiche, come le sinestesie.

Il termine "ermetismo" deriva dall'aggettivo "ermetico," che suggerisce una chiusura radicale. Si ricollega a
Ermete Trismegisto, una figura leggendaria autrice di scritti filosofici e religiosi. La poesia ermetica richiede
una decodificazione simile a quella richiesta dagli "iniziati" di una setta religiosa. Questa forma d'arte utilizza
un linguaggio oscuro per esprimere intuizioni, sfruttando la creatività e l'originalità nella scelta delle parole.

Giuseppe Ungaretti è considerato uno dei precursori dell'ermetismo. Egli attribuiva grande importanza al
potere delle parole, utilizzandole in modo non convenzionale e spesso inaspettato. Questo stile letterario
cercava di creare significati particolari attraverso accostamenti sorprendenti tra le parole. A differenza di
altre correnti poetiche, l'ermetismo era meno focalizzato sulla tecnica e più orientato verso l'espressione
emotiva.

Le caratteristiche dell'ermetismo includono l'omissione dell'articolo determinativo davanti ai nomi concreti,


l'uso improprio della preposizione, l'impiego di sostantivi in forma di apposizione e l'uso di verbi con nuove
funzioni. Questa poesia adotta uno stile nominale, preferendo nomi ai verbi (infiniti), e spesso fa ricorso a
latinismi e ad avverbi con funzioni trasgressive. Inoltre, la sinestesia e l'estremizzazione sono elementi
distintivi dell'ermetismo, che mira a comunicare emozioni senza necessariamente essere compreso
appieno.

L'ermetismo fu influenzato da figure letterarie francesi come Baudelaire e Leopardi, ma si sviluppò in un


contesto italiano unico, dominato dalla dittatura fascista e dalle sfide politiche e sociali del tempo. Questa
corrente letteraria rappresenta un periodo di chiusura intellettuale, in cui gli artisti cercarono di esprimere
la loro interiorità in modo criptico.

Il Neorealismo, d'altra parte, nacque negli anni '45 in un contesto diverso. Questo movimento letterario
emerse come risposta all'esigenza di passare dal disimpegno all'impegno politico. I poeti neorealisti si
ispirarono ai partiti di sinistra che cercavano di coinvolgere il popolo nelle questioni politiche. I precursori
avevano analizzato la difficile situazione del popolo durante la guerra, le lotte partigiane e le deportazioni
nei campi di concentramento.
Il Neorealismo si distingueva per la sua rappresentazione sincera e oggettiva della realtà. Gli scrittori
neorealisti erano spesso affiliati al partito comunista e condividevano l'ideale di una letteratura impegnata.
La loro descrizione dei fatti serviva come speranza per un futuro migliore.

La rivista "Il Politecnico" svolse un ruolo significativo nel promuovere la letteratura impegnata, ma in seguito
si verificarono divergenze tra il suo fondatore, Vittorini, e il partito comunista. Quest'ultimo cercava di
limitare la libertà degli autori, mentre Vittorini voleva creare una letteratura più utile e aperta. Un altro
motivo di disaccordo fu il processo di Stalin, che portò il partito comunista italiano a riflettere sulla sua
posizione rispetto all'Unione Sovietica.

Il Neorealismo inizialmente si concentrava su temi legati alla guerra, alla resistenza partigiana e alle lotte del
popolo. Tuttavia, successivamente, questa corrente letteraria si evolvette per includere temi più fantastici e
esistenziali, come la morte e le dinamiche della borghesia. Il cinema neorealista, con opere come "Roma
città aperta" e "Ladri di biciclette," ottenne un successo internazionale, creando un ponte tra la letteratura e
la vita reale attraverso descrizioni accurate e accessibili della società.

In questo contesto, Salvatore Quasimodo rappresenta una figura significativa. La poesia italiana dalla
seconda metà dell'Ottocento fino al periodo del Neorealismo fu segnata dalla tensione tra gli intellettuali e
la società circostante.

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