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LEZIONE 1 diritto 01.03.

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Questa disciplina affonda le radici ed è una branca fondamentale del diritto pubblico
generale.
Il diritto pubblico trova fondamento nella Costituzione. Quindi noi necessariamente
dobbiamo parlare di costituzione. All’interno di essa, troviamo i cosiddetti principi
fondamentali (per inciso, quando parliamo di principi fondamentali, facciamo
riferimento alle fondamenta delle regole e quindi ciò che è posto alla base delle
regole). Tutte le costituzioni, sempre per inciso, si fondano su delle soluzioni
culturali che hanno origine su delle soluzioni di tipo ideologico-politico (nonché
parliamo culture). Qual è la nostra cultura di fondo distintiva, rispetto a quella che
sta accadendo nella guerra? C’è sicuramente un principio pacifista ma ancor prima,
troviamo la cultura della democrazia e della libertà poste a fondamento da delle
regole fondamentali. In questo caso, appunto, delle costituzioni.
Le costituzioni pongono le regole fondamentali. Tutti gli stati hanno delle
costituzioni ma queste regole di talune costituzioni non sono come le nostre ma
sono meno propense ad osservare le libertà: sono più a favore del potere/tendono
ad un’immaginaria bilancia di potere che va a discapito dell’individuo. Negli
ordinamenti costituzionali, quantomeno europei, questa bilancia parte (ed è a
favore) dell’individuo umano ed è emblematico nella nostra costituzione. La persona
umana è al centro dell’ordinamento inteso come insieme di regole costituite per la
tutela della persona umana.
In altri ordinamenti, invece, questa bilancia pende di più verso il potere e
quest’ultimo è un soggetto favorito che naturalmente va a discapito dell’individuo e
della persona umana. In tutta evidenza, quest’ultimo ordinamento si trova nel
modello russo. Es. Draghi ha esposto cosa il governo abbia in mente di fare e il
parlamento gli ha dovuto dare l’ok. Draghi non ha agito come governo ma ha chiesto
il permesso all’organo rappresentativo della collettività perché il nostro è un
modello di stampo parlamentare (parlamento organo centrale).
In Russia, invece, troviamo un modello di stampo presidenziale (presidenza
organo centrale).
Nei modelli parlamentari, la centralità degli organi rappresentativi è più ampio
perché rappresenta la collettività. Nel modello presidenziale, la bilancia pende verso
un organo monarchico e si ha una concentrazione dei poteri.
Tutto ciò sta scritto nella costituzione.
La costituzione non stabilisce solo i principi ma disciplina anche i poteri. Parliamo
così di regole sono dei limiti che, appunto, ci limitano a fare qualcosa o ci
inducono a fare qualcosa. Esempio Noi sin dalla mattina, quando ci svegliamo,
applichiamo una serie di regole, di cui alcune banali e altre più importanti. Ad
esempio, nella convivenza familiare: si stabiliscono delle regole ed andiamo incontro
a dei limiti. Sono 2 le regole fondamentali della famiglia ed esse derivano dalla
convivenza:

1) Solidarietà
2) Rispetto dei soggetti con i quali io convivo in un ambito chiuso.

Anche nella convivenza universitaria es. turno nel lavare i piatti. Se ci si sottraesse,
potremmo subire una sanzione.

La regola disciplina la nostra convivenza e ci limita nel ristretto ambito.


Se invece, fossimo fuori casa, sul pianerottolo, a quel punto non sarebbe più casa
mia bensì è proprietà di un condominio: qui, subentrano le regole condominiali
perché è uno spazio pubblico in questo caso si parla di regole normative. C’è il
limite del decoro degli spazi comuni. Come anche con i rifiuti un conto è cumularli
in casa ma poi bisogna necessariamente conferirli in spazi comuni. Se noi
conferiamo il metallo nella carta, siamo passibili di una sanzione.

Quindi, gli spazi comuni non possiamo usarli come nostra privativa ma dobbiamo
attenerci a regole scritte accompagnate anche da sanzioni questo è l’ambito delle
regole giuridiche o normative (ovvero regole scritta + sanzione).

Se c’è la sanzione, mi devo comportare in un certo modo (es. di sanzioni possono


essere civili, penali ecc.)

Altro esempio Possiamo usare la macchina solo nei limiti in cui abbiamo la
patente quindi abbiamo osservato un adempimento anch’esso disciplinato. Ci
mettiamo in macchina e facciamo il viale in controsenso non rispettando il cartello
stradale. Il cartello è una regola stabilita dal codice della strada per cui devo
rispettare i sensi di marcia.
Qualora andassi contromano, correrei il rischio di essere sanzionato. Al contrario,
potrei decidere di seguirlo.
Dunque, occorre garantire la viabilità non pericolosa è una forma di convivenza.

Dopodiché, incontro un semaforo: se passo con il rosso, produco un effetto di


infrazione e metto in pericolo l’altro veicolo. Il colore rosso è un segnale di
avvertimento e limita i danni potenziali delle persone, è una regola di convivenza.
Dal codice della strada, arriviamo all’università. L’università è la sede della critica,
l’ordinamento disciplinato anch’esso da regole alle quali noi siamo chiamati al
rispetto.

La nostra vita nel quotidiano è piena di regole che pongono dei limiti affinché venga
garantita la nostra convivenza.

In alcuni casi, altri comportamenti, se non sono regolati, non hanno conseguenze.
Es. salutare è una regola di educazione sociale. Se dovessi decidere di non salutare
un mio amico, non ci sarebbero conseguenze; al massimo l’altra persona potrebbe
togliermi il saluto.
Ma se noi sostiamo il piano del saluto verso un altro ordinamento, come
l’ordinamento militare, il discorso cambia: se non saluti un superiore, sei passibile di
sanzione. Si passa da una regola sociale ad una regola giuridica.
La regola giuridica ci limita a come comportarci, è il dover essere alla pacifica
convivenza.

I fenomeni di guerra sono anch’essi disciplinati nel diritto internazionale è il


diritto che si pone tra gli stati. Gli stati hanno delle regole che traggono origine o da
accordi veri e propri oppure sono di natura consuetudinaria (non hanno forma
scritta ma sono fatti ripetuti nel tempo che si sono sedimentati e consolidati).

Noi apparteniamo all’Unione Europea, nonché l’ordinamento sovranazionale nato


con il Trattato di Roma nel ’57. Prima, l’UE era chiamata attività economica europea,
poi in anni recenti con il Trattato di Amsterdam del 2000 divenne Unione Europea.
Questo ingresso/accordo viene basato quando uno stato (stato inteso come
rappresentante della collettività nazionale, un’istituzione a tutti gli effetti, non in
senso generico) si proietta all’esterno e lo fa perché c’è una regola che glielo
consente. È una regola stabilita nella Costituzione e limita anche lo stato.
Questa regola è disciplinata nell’Articolo 11 della costituzione:

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità
con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che
assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali rivolte a tale scopo.
Spiegazione ci siamo costituiti come Repubblica con l’Assemblea costituente che
ha scritto le regole fondamentali e ha permesso l’entrata della Costituzione Italiana
nel ’48. Tra queste regole fondamentali, stabilite nei primi 12 articoli, c’è un
principio, il quale afferma che l’Italia ripudia la guerra come mezzo di offese sia per
risolvere le eventuali controversie. C’è il principio di rifiuto della guerra per risolvere
con gli altri stati e quindi la non aggressione. Ciò include anche il fatto che possiamo
difenderci se veniamo aggrediti: si parla di PRINCIPIO COSTITUZIONALE
PACIFISTA possiamo difenderci ma non aggredire. Su questa base, il presidente
Draghi vuole intervenire aiutando il popolo ucraino, dando soldi e armi. Da delle
armi ad un popolo aggredito. È giusto? Lo stabilisce la camera.
Articolo 1 “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nei limiti della
costituzione…” e quindi attraverso la rappresentanza. La camera poteva anche dare
il proprio dissenso. Già solo aiutare economicamente e dare per la prima volta armi,
è importante. Anche la Germania (a seguito della dichiarazione di Potsdam, ebbe
delle regole ferree da rispettare con il Patto di Varsavia in cui non poteva dare armi
ad altri Stati) rompe questo limite dando missili terra aria per combattere. Si
rompono un sacco di tabù. La costituzione tedesca è diversa dalla nostra e all’origine
è stata dettata dagli alleati perché prima la Germania era nazista. Si apre con un
principio di opposizione al precedente ordinamento.
Dunque, dal principio pacifista, l’articolo 11 passa a dire che noi escludiamo la
guerra (primo comma) mentre nel secondo comma, gli stati vengono posti in
condizioni di parità. Ogni stato deve godere di parità, indipendenza, di reciprocità, a
prescindere dalla qualità dello stato. Lo stato è sovrano. Solo in parità con gli stati, lo
stato può decidere di limitare la propria sovranità prima, accadde nel 1922 nella
società delle nazioni unite che si trasformò in ONU (è un’entità internazionale) nel
’45 a cui appartengono 192 stati.
Esempio uno stato contratta con un altro stato solo in condizioni di parità e con
un accordo. Noi in genere contrattiamo. In taluni casi, si parla di AUTONOMIA
CONTRATTUALE mi deve consentire di riempire ciò che c’è dentro. Ad esempio,
vado in albergo alle 22, chiedo una stanza, si paga 400 euro a notte ma posso
contrattare. Se ho un contratto, posso scegliere.
PRINCIPIO DELLA NEUTRALITA’ TECNOLOGICA è il principio secondo il quale non
è giusto scommettere su una sola tecnologia; al contrario è meglio prevedere un
approccio flessibile alle diverse tecnologie a disposizione, senza che una prevalga
necessariamente sulle altre. Ad esempio, ci sarà un gestore telefonico della
infrastruttura (ovvero ciò che si sta verificando in casa tramite la fibra) che si poggia
ad un gestore e farà la richiesta con il contratto. Quest’ultimo è legato alla
concorrenza ma potrei legarmi anche ad un altro operatore. Ciò significa che sono in
una condizione di parità.

Gli stati devono avere una condizione di parità che prescinde dalla forza che uno
stato ha, sia dal profilo militare sia sotto il profilo economico. La reciprocità si
traduce in consenso alla limitazione di sovranità. L’articolo 11 parla proprio di
principio pacifista e di reciprocità che vengono stabiliti purché gli stati aderiscano
all’obiettivo di un raggiungimento della pace.

Es. ambiente ARTICOLO 9


“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il
paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli
ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni.

analisi logica differenza con l’art. 11 il soggetto è lo Stato italiano


art. 9 il soggetto è la Repubblica

Lo Stato inteso come persona giuridica, è “l'organizzazione politica e


giuridica che esercita il potere sovrano su un popolo stanziato su un territorio”.
La Repubblica ordinamento nel suo complesso costituito da persone di cui lo
stato è uno di questi soggetti. È il sistema politico in cui la carica di Capo dello Stato
non è ereditaria ma elettiva, esercitandosi tale potere da parte dei cittadini
direttamente o a mezzo dei loro rappresentanti scelti liberamente, in base alla
Costituzione.

Noi, a livello costituzionale, abbiamo questo limite una regola possiamo solo
difenderci ma non offendere. La guerra non è la soluzione ai conflitti e alle
controversie. Siamo un paese pacifista. Noi siamo produttori di armi ma abbiamo
fatto una scelta di fondo è una regola inderogabile (INDEROGABILITA’ non
possiamo aggirare/non rispettare la regola). È una caratteristica specifica dei principi
fondamentali.
Mentre la repubblica è rappresenta il complesso (tutte le istituzioni e le comunità),
lo Stato non può derogarvi ma può accettare accordi internazionali quando si trova
in una condizione di parità. Lo stato si autolimita quando si trova dinanzi a situazioni
di parità.
LIMITAZIONI DI SOVRANITA’ consento a limitare la mia sovranità. Ad esempio, in
ambito familiare: Gino arriva e detta regole in casa nostra. Un conto è incontrarlo
fuori di casa, in un bar terreno neutro di parità ma se qualcuno detta regole in
casa nostra, c’è un’invasione che deve essere consentita da noi  si parla di
DOMICILIO da cui discende la PRIVACY.
Il domicilio può essere consentito solo se c’è una condivisione, una parità. Consento
a limitare la mia sovranità, poi però entro nella comunità e trasferisco altra
sovranità in condizioni di parità e reciprocità (es. l’Unione Europea entità
sovranazionale)
es. se ci leghiamo economicamente, non si fa la guerra.

Dove viene trasferito il potere? Alla BANCA CENTRALE EUROPEA, quindi lo


strumento in questione che viene utilizzato è la POLITICA MONETARIA abbiamo
trasferito il potere sulla politica monetaria ai 14 stati che utilizzano l’euro, lo
abbiamo trasferito in sede europea autolimitandoci. La politica monetaria permette
di stabilire il modello di liquidità: più moneta cerco di stampare e di diffondere nel
PIL, meno produco inflazione indotta dalle materie prime. Ciò deriva all’articolo 11
da cui deriva l’adesione di ordine internazionale (OSC, Organizzazione mondiale del
commercio ecc.). Il paradosso è che c’è collaborazione, siamo legati a doppio filo
economico perché il mercato è globalizzato e gli effetti verranno contro a noi e ad
altri stati (in questo caso la Cina primo produttore al mondo di manufatti ed è
colei che ne risentirà di più in caso di problematiche perché siamo un mondo
globalizzato ed interconnesso).

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