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SPECCHIETTO RIASSUNTIVO: LA DIMENSIONE ETICA TRA STORICISMO E GIUSNATURALISMO

In questo libro oltre che a tracciare le tappe di vita di Antoni trova posto una meditazione sulla positività
dell’esistenza, sulla vita, sul valore di essa e sui concetti di storicismo e giusnaturalismo in riferimento alla
dimensione etica. Il concetto di filosofia---> scienza dell'umanità, che deve essere studiata nel suo
divenire, nella storia dunque. Antoni rileva la radicale interdipendenza tra vivere e filosofare e vede la
necessità di congiungere teoria e prassi per operare realmente con la realtà e per essere maestri non di
semplici teorie, ma di proposte razionali e moralmente significative. Antoni ha fatto principalmente sulla
scia di Croce una considerazione storicistica della verità filosofica come prodotto del pensiero dell’uomo nel
suo sviluppo. verità fil. Come: presa di coscienza progressiva con valenza universale, di una verità che
avvertiamo in noi e che portiamo in noi stessi. La verità storica che si afferma è l’identità tra individuale
nella sua esistenza contingente e universale che lo produce e sovrasta. Separati questi due termini sono
impensabili. A parere di A. ci deve essere un duplice rapporto tra individuale-universale: di immanenza e
trascendenza. L’uno garantirà la sua esistenza, l’altro la differenziazione dal particolare e si farà motore
della storia. Il giudizio storico opera nel concetto di consapevolezza della relazione tra uomo con sé e con
l'universo. Il mondo è quello del sapere e del volere, un mondo morale Mediante l'esperienza fil., l'uomo
si pone il problema logico, morale e religioso del suo destino e della relazione con l'intero. A. voleva
definire il concetto dell’anima, come Atto, che realizza in sé, l’universale spirito che altrimenti non si
manifesta. Identifica l'uomo con l'umanità, l'uomo non è solo o atomistico segue Croce in un attacco sullo
storicismo hegeliano in quanto è previsto l’annullamento dell’individuo. L'arte rappresenta lo spirito
umano nella sua storicità come ricerca del bene e del valore, come concretizzazione del mondo morale.
La libertà è considerata dunque come tensione, come prospettiva dinamica, ma anche come norma ideale,
come movimento nell'essere. La vita spirituale è ciò che l'uomo realizza e ciò da cui è realizzato e in ciò la
libertà non è altro che moralità.E' tramite la consapevolezza della personale libertà che nasce il mondo
morale. La prassi diviene unità dialettica con la teoria. Per antistoricismo si intende l'esatto opposto dello
storicismo che riporta al centro l'individuo ed il suo operato, ma lo fa estremizzando troppo questa
posizione. L'individuo quindi come nel caso del positivismo tende solamente al progresso in tutti i campi e
porta alla nascita di una astratta società e di un astratto sé.
Successivamente mostra la sua impostazione critica nei confronti del suo maestro: non accetta il suo
storicismo assoluto e nemmeno il fatto che Croce sottolinei la dimensione puramente vitale dell'individuo .
Nasce,così, la sua concezione dell’io, della sua autonomia etica e del suo radicamento in una vita buona e in
una ratio capace di parlare il linguaggio dell’universalità. Antoni svolge un’ altra critica nei confronti di
Hegel in quanto non riesce a congiungere individuo umano e storia universale. Infatti l’eroe hegeliano è un
personaggio simbolico, inconsapevole nel realizzare un’idea diversamente dall’individuo consapevole di
Antoni. In H. vi è l’esigenza di universalizzazione essa non si manifesta nella storia, ma nella razionalità
filosofica. H. ha collegato il regno della storia con quello della fil., cioè quello universale. Non accetta la
svalutazione dell'individuo che non ha razionalità, responsabilità e volontà o potere di modificare la storia.
La dialettica è reale soltanto nella realtà dell’individuo. A. rivendica la peculiare vita della sogg.
Individuale; giudica negativamente la posizione h. che finisce col ridursi nello svil. dialettico dell’ideale e del
concreto con la mera conformazione ad una sostanza determinata.
Antoni considera il giusnaturalismo nel suo conferire dei diritti universali comuni a tutti gli individui, ed è in
ciò che sta la sua eticità, nel fatto che tutti si riconoscono all'interno di essi per poter realizzare quello che
risulta essere il mondo morale. DIRITTO DI NATURA= l’esistenza di un valore o principio, che è appunto
l’eticità della natura umana ed essa esige che di questa si tenga conto come di un valore assoluto.
Marx.: le sue richieste furono o sembrarono di carattere economico, volendo sostenere una certa classe
sociale (operai, classe lavoratrice-forza lavoro) , ma la sua autentica forza sta nella fede nella giustizia e
nell’umanità, appellandosi al diritto di natura. E’ difficile conciliare il materialismo storico con la dialettica
h.. Il m. è una vera e propria etica storicistica della potenza. Non si tratta di puro interesse ec. Tra le classi,
ma di svil. dialettico; processualità storico-dialettica. E’ in questa dialetticità che A. riconosce il suo
romanticismo, inoltre come quest’ultimo rifiuta un’astratta umanità, al posto predilige l’universale natura
razionale dell’uomo del giusnaturalismo. Secondo A. si tratta di un’etica, una visione ed interpretazione
della vita e della natura umana. La dimensione etica si collega a quella politica, la valenza etica del diritto di
proprietà è tale solo se collegata intimamente con la proprietà.
Possiamo, inoltre, identificare 3 argomenti importanti nella visione di A.: 1)problema della storia 2)
probl dell’ individuo e 3) Probl etico politico.
1)Si è interessato del problema storico in continuità con il pensiero hegeliano. Ad hegel sfugge la
vivente concretezza della storia. Nella storia c’era posto x le idea ma non x l’individuo. Quindi la storia
descritta da lui era la storia dell’astratta idea e non degli uomini. Antoni quindi voleva rivendicare al
soggetto la sua responsabilità storica. L’UNICA VERA GIUSTIFICAZIONE DI DIO E’ LA STORIA. L’individuo
può conciliarsi con il reale solo nella comprensione di questo divino e storico divenire. La storia come
religione della libertà inquieta profondamente l’individuo. La libertà appare come coscienza di questa
necessità divina nella storia e come libera accettazione di sé nell’autocoscienza considerante. In H.,
ALL’INDIVIDUO RESTA DI= INSERIRSI NEL CORSO DELLA STORIA MEDIANTE IL RICONOSCIMENTO
DELLO SVILUPPO DELLA RAGIONE. L’effettivo motore della storia risulta il dittatore o tiranno,
strumento inconsapevole del destino, seguito dagli altri che sentono di doverlo seguire. LA
CONCEZIONE DIALETTICA DELLA STORIA SI FA ETICA DELLA POTENZA E NON DELLA RAGIONE. La
perdita dell’individuo ha dato luogo ad un giudizio storico senza sogg., senza il momento dell’esistenza,
in realtà non è un giudizio, ma un deduzione. Il CONCETTO DI NOVITA’ STORICA E’ QUELLO
DELL’ESISTENTE E DI RESPONSABILITA’ MORALE (rende inadeguata l’idea di H.). A questo punto era
necessario individuare uno strumento logico capace di unificare l’individuale e l’universale, esistenza
ed essenza. Ciò secondo A. è possibile tramite l’applicazione del giudizio sintetico a priori kantiano. Da
qui la condivisione del giudizio storico di Croce, sebbene A. si muova verso una dimensione individuale.
La sintesi a priori è:
L’atto di pensiero, per cui si pone ed afferma l’identità e la differenza tra sogg. E predicato, finito ed infinito,
relativo ed assoluto. La verità storica che si afferma è l’identità tra individuale nella sua esistenza
contingente e universale che lo produce e sovrasta; non possono essere separati.
2) L’equazione individuo-egoismo compare nel pensiero C., dove egli è identificato col momento vitale-
economico. Secondo A. era necessario spezzare tale equazione, ponendo le basi di un nuovo
giusnaturalismo, in cui il concetto di individuo è inteso come fonte di tutti i valori universali.
L’esistenzialismo si oppone allo storicismo, negando la produttività dello spirito, da cui ne deriva
smarrimento, disperazione, angoscia e mancanza di fondamento. Nelle sue posizioni vede la riduzione dello
spirito a vitalità, utilità, pura volontà. A. oppone una netta volontà: non di potenza, ma di Bene. A. tenta
un incontro tra la posizione storicistica e quella giusna-turalistica: Anziché rivolgersi all’immanenza
totale, come fa lo storicismo crociano, Antoni tenta di armonizzare la progressiva scoperta della verità
con l’antica istanza giusnaturalistica. L’idealità giusnaturalistica: si dialettizza con la scoperta che l’uomo
fa di sé nella sua storia etica. In questo stesso capitolo A. individua 2 forme di Giusnaturalismo:
utilitaristico (ha dato origine al contratto sociale x la libertà dei cittadini) e quella in cui la natura umana
attribuisce agli individui diritti e dignità.
3) prosp etico-politica: La centralità della categoria etica prescinde dunque anche da una considerazione
politica. Tra morale e politica vi è un rapporto universale-part. La storia dovrà diventare politica della
libertà. Il principio dell’individuo è dunque inteso come principio politico. A. esclude in modo categorico
che si possa guardare alla politica come questione di utilità pratica; la politica offre un chiaro esempio del
tradursi dell’universale eticità in concrete determinazioni. In H., la libertà e l’eticità coincidono con la
perfetta adesione del singolo alle leggi universali. Questa posizione genera fuga dalle proprie
responsabilità, tradendo la ragion d’essere di ogni politica: quella di permettere uno svil. individuale ed una
relazione con l’assoluto valore. Oscurata la verità sorge al suo posto la forza che attraverso l’ideologia da
origine alla tirannide. A. afferma che la società è dove l’individuo può manifestare ciò che è. Una posizione
politica rispettosa della dimensione etica: il LIBERALISMO Esso è stato un approfondimento del
giusnaturalismo in quanto, liberandosi dal concetto del contratto e negando l’alienazione dell’individuo
allo Stato, ha posto nel singolo sogg. Umano la politica come attività morale e di responsabilità.
Lo scopo dell’azione politica è: CREARE CONDIZIONI TALI CHE OGNUNO POSSA ESPRIMERSI ED INSERIRSI,
CON LIBERTA’ NEL TESSUTO SOCIALE, SENZA CHE GLI RINUNCI ALLA SUA LIBERA PERSONALITA’ IN FAVORE
DI UN ENTE SOVRAINDIVIDUALE. Lo Stato è dunque strumento di volontà dei cittadini e non l’espropriatore
delle volontà individuali. Il liberalismo dà origine alla vera democrazia essa non è semplicemente in
relazione al concetto di popolo, ma indica L’AUTOGOVERNO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE, CHE DECIDE
NEL VOTO LA SORTE DI TUTTI. Quindi la dimensione etico-politica dell’individuo è riconosciuta dal voto,
in cui si inserisce la vita della comunità. Il sistema demo. è un ideale difficile, espressione di un’alta civiltà
e di profonda vita morale.

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