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I Diritti dell'uomo (DU), se pensati sul serio nella verità del loro
concetto, o sono universali o sono privi di senso. Nella loro verità
(se ne sia o no consapevoli) corrispondono, in teoria e in pratica,
all'odierna ed epocale situazione planetaria della condizione umana.
Questa documenta - e al tempo stesso esige il riconoscimento- che
l'abitatore del mondo fisico-umano, suo usufruttuario e
responsabile custode non è in primo luogo il cittadino, e per esso le
singole comunità nazional-statali delle quali è membro, bensì
l'uomo. Questo ente reale è il soggetto attivo e passivo della
vicenda del mondo, come ormai appare in maniera incontro-
vertibile. Alla luce della situazione planetaria, la verità concettuale
dei DU si rivela non più soltanto teorica, frutto d'una pura ragione
intellettualistica, bensì una verità real-razionale, per dirla al modo
di Hegel.
Ma si risalga dalla situazione epocale attuale all'Origine che
sottende la storia intera e le conferisce senso. In questa prospettiva,
i DU corrispondono nel concetto alla verità del messaggio biblico-
evangelico, secondo il quale ogni uomo, tutti gli uomini sono fatti
a "immagine e somiglianza" del Dio vivente e creatore, tutti ed
ognuno Suoi "figli" ed "eredi secondo la Promessa". Perciò non
14 SERGIO COTTA