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Augusto e l'Impero nel I secolo


OTTAVIANO PRENDE IL POTERE
La morte di Cesare (44 a.C.) è seguita da un periodo di scontri a Roma, durante il quale emerge
Gaio Giulio Cesare Ottaviano, che nel 43 a.C. costituisce con Marco Antonio e con Marco Emilio
Lepido il secondo triumvirato. Questo accordo ha vita breve, perché Lepido viene privato di
poteri effettivi, mentre Ottaviano e Antonio si contendono il dominio su Roma: ad avere la meglio
è Ottaviano nella battaglia di Azio del 31 a.C. Da quel momento inizia a concentrare i principali
poteri nelle sue mani, dando così avvio all'età imperiale. Nel 29 a.C. si fa nominare princeps
senatus ("primo del Senato"), nel 27 a.C. ottiene il titolo di Augustus e nel 23 a.C. l'imperium
proconsolare (controllo delle forze militari) e la tribunicia potestas (poteri dei tribuni della plebe),
che lo pongono di fatto a capo di un principato. Nel 12 a.C. ottiene anche il titolo di pontefice
massimo, la più alta carica religiosa di Roma. II principato di Augusto segna l'inizio di un lungo
periodo di pace e prosperità fino alla sua
morte nel 14 d.C.

LA POLITICA DI AUGUSTO
Augusto impone una nuova organizzazione amministrativa dei territori imperiali: l'Italia viene
divisa in undici regioni e Roma in quattordici distretti. Inoltre istituisce nuove cariche
amministrative: il prefetto urbano, il prefetto dei vigili, il prefetto dell'annona, i curatores viarum.
La difesa personale del principe è assicurata dalla guardia pretoriana, guidata dal prefetto del
pretorio. All'interno dell'imponente apparato burocratico voluto da Augusto, assumono cariche di
grande rilievo i membri del ceto equestre. La riorganizzazione coinvolge anche le province, divise
in imperiali e senatorie. Durante il suo governo, Augusto predispone anche importanti riforme: la
riforma fiscale impone la regolare riscossione di tasse dalle province senatorie e dalle province
imperiali, la riforma monetaria stabilisce un rapporto fisso tra il valore delle monete e il loro peso;
la riforma militare trasforma le legioni in un corpo militare permanente. In politica estera i figliastri
Tiberio e Druso conseguono successi in Spagna, e stabiliscono i confini dell'Impero lungo il
corso del fiume Danubio. Più a nord, nel tentativo di estenderli anche dal Reno all'Elba, il 9 d.C.
l'esercito romano subisce la disastrosa sconfitta di Teutoburgo. In Oriente Augusto sigla un patto
di pace con i Parti
(20 a.C.).
ECONOMIA E CULTURA NELL'ETÀ DI AUGUSTO
Durante il principato di Augusto i domini di Roma conoscono un intenso sviluppo economico,
grazie alla pace e alla sicurezza interne, alla costruzione di strade, ponti e infrastrutture, e alla
diffusione di un'unica moneta. Nuove e prospere attività economiche vengono avviate anche
nelle province, che vanno cosi incontro a una maggiore integrazione sociale e culturale
nell'Impero. Sul piano culturale, Auqusto si pone come il custode dei valori e degli ideali
tradizionali, cioè dei principi del mos maiorum: sobrietà, parsimonia, matrimonio, abnegazione e
obbedienza. Come modello ideale viene proposta la famiglia patriarcale, sotto il controllo del
pater familias. In ambito religioso viene ostacolata la diffusione dei culti orientali e si tenta di
ripristinare le tradizionali credenze religiose romane. Il principe riesce anche a ottenere
l'appoggio degli intellettuali, i quali contribuiscono a celebrare i valori dell'ideologia augustea e
ad aumentare il consenso verso il governo di Augusto. Il circolo culturale più attivo è quello
organizzato da Gaio Mecenate.

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