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I Documenti pontifici

Quattro periodi
1) fino alla metà dell’XI secolo
2) seconda metà XI secolo (1049 inizio del pontificato
di Leone IX. Si completa la riforma dei privilegi) e XII
secolo
3) secoli XIII e XIV
4) XV e prima metà del XVI
Primo periodo
I primi testi partono dal IV secolo.
Forme esterne: papiro fino a metà XI secolo (a.1051 ultimo su
papiro), ma nell’ultimo mezzo secolo papiro sempre più spesso
sostituito dalla pergamena (a. 1007 primi su pergamena)
Forme interne: dipendono con tradizione ininterrotta dallo
stile epistolare antico

Si strutturano in
 Protocollo
 Testo
 Escatocollo
1° periodo: il Protocollo
Intitulatio (da Gregorio I compare la formula
humilitatis)

Inscriptio (nome accompagnato da un epiteto di


affetto e di stima) - Dilectissimo fratri episcopo
- gloriosissimo et praecellentissimo
filio regi Francorum
Salutatio (di mano del pontefice: a volte assente)

 salutem/in Domino salutem/in Domino semper salutem
1° periodo: il Testo
Poco strutturato e piuttosto instabile

A volte si distinguono:
1) narratio
2) dispositio
1° periodo: l’Escatocollo
1) sottoscrizione del papa

Formula di benedizione e beneaugurale di mano del


papa (da Gregorio I Bene vale/valete)
2) data espressa secondo il calendario romano e l’era
del consolato
 da fine V si aggiunge l’indizione bizantina
 da metà VI era dell’impero (Nov. 47 del 537),
sostituita da quella del papato a partire da Adriano I
1° periodo: Verso il privilegio
Con Gregorio Magno (590-604) si colgono i primi
cambiamenti. Comincia a delinearsi la distinzione tra
 privilegi e lettere

Nel protocollo: formula di perpetuità invece del saluto


Nel testo: partizione più netta. Inoltre compaiono
arenga e sanctio (spesso anche il ricordo della petitio)
Nell’escatocollo compare sempre la sottoscrizione di
mano del papa in forma augurale (Bene Valete) che
invece tende a scomparire dalle lettere
1° periodo
Con Adriano I compaiono i primi originali (+ antico lettera
di Adriano I ai messi di Carlo Magno, a. 788)
La distinzione tra privilegi e lettere si fa sempre più
netta
I privilegi si configurano come nuova forma di documento
medievale che si caratterizza per l’escatocollo molto più
elaborato: il più antico privilegio originale è di Pasquale I
per la Chiesa di Ravenna dell’819
Da questo momento il privilegio diventa il documento
solenne per eccellenza
Secondo periodo (1049-1198)
La riforma della Chiesa iniziata con Leone IX si riflette
sulla cancelleria e sulle forme documentarie.
1) I papi iniziano ad allontanarsi da Roma per periodi
sempre più lunghi
2) La Cancelleria si rende lentamente indipendente
dal notariato romano
 (una delle conseguenze nel primo ventennio del XII secolo
scompare definitivamente la curiale romana, sostituita dalla curiale
nuova . La scrittura si riduce di modulo e assume alcune forme tipiche
della carolina).
2° periodo: i privilegi
Sotto Leone IX si compie la trasformazione dei
privilegi. A subire i cambiamenti più profondi sono il
protocollo e, soprattutto, l’escatocollo,

Protocollo: si stabilizza nel XII secolo la formula di


perpetuità nella forma IN PPM
Primo rigo in lettere capitali
2° periodo: i privilegi
Escatocollo:
compaiono alcuni segni speciali che ne costituiscono gli
elementi formali caratterizzanti e che rappresentano la
sottoscrizione del papa:
Rota
Bene Valete in monogramma (che sostituisce la frase che
prima era scritta per esteso dal papa)
Comma (di origine incerta, scompare già a fine XI)
Dal XII secolo compaiono sempre più spesso
1) la firma nominativa del papa, autografa
2) le firme autografe dei cardinali (alti prelati di curia)
Privilegio di Leone IX
(1051)
Privilegio di Pasquale II (1110)
Privilegio di Alessandro III
(1168)
Privilegio di Innocenzo III (1207)
Ricapitolando
Il privilegio è il documento più solenne della
cancelleria pontificia e tutto medievale.
Si evolve dalle forme epistolari a partire da Gregorio
Magno;
le maggiori novità si hanno a metà dell’XI secolo col
pontificato di Leone IX;
le forme si fissano agli inizi del XII secolo (Pasquale
II).
è prodotto fino al XV secolo
Ricapitolando
Si riconosce per alcuni elementi formali caratterizzanti:
nel Protocollo: primo rigo in lettere capitali o litterae
elongatae e formula perpetuitatis (INPPM) ;
in chiusura del Testo l’apprecazione (AMEN);
nell’Escatocollo: la Rota, il Bene Valete, la
sottoscrizione del papa, il comma (fino al 1092), le
sottoscrizioni cardinalizie (opzionali), la data in forma
completa
I privilegi semplici
Dall’inizio del XII secolo si possono notare tra i privilegi
alcune differenze in quanto al grado di solennità. Alcuni
mostrano tutte le caratteristiche appena descritte, altri
invece appaiono in forma più semplice e, in particolare,
mancano della Rota e del Monogramma (Bene Valete).
L’uso di questi privilegi più semplici risponde all’esigenza
di maggiore rapidità nella confezione dei documenti che
si manifesta proprio a partire dal XII secolo (a seguito
dell’aumento della produzione documentaria e in sintonia
con quanto avviene nelle altre cancellerie europee).
Sono usati unicamente nel corso del XII secolo.
Privilegio simplex di Innocenzo
II (1135)
Forme esterne e interne dei
privilegi semplici
Nel protocollo: spesso anziché l’intera prima riga,
solo il nome del papa è scritto in litterae elongatae, e
invece della formula perpetuitatis si può trovare il
semplice saluto “salutem et apostolicam
benedictionem”.
Nell’escatocollo non ci sono la Rota e il Bene Valete,
ma le sottoscrizioni del papa e a volte dei cardinali. La
data è completa, come quella dei privilegi solenni.
Privilegio semplice e solenne a confronto
2° periodo. Le litterae
apostolicae
 Conservano in questo periodo (e le mantengono in seguito) le
forme semplici che avevano fin dall’inizio. Si differenziano dai
privilegi proprio per la mancanza di tutti gli elementi di solennità
tipici di questi (1° rigo, formula perpetuitatis, rota, Bene Valete).
 Sono redatte in un unico blocco di scrittura (dal nome del papa
alla formula di datazione), su fogli di pergamena rettangolari, ma
con la scrittura disposta parallelamente al lato lungo.
 la data è in forma breve (datatio brevis: luogo, giorno e mese
secondo il calendario romano “Dat(ae) Romae II kalendas
aprelis”; dalla fine del XII secolo secolo si cominciano ad
aggiungere l’indicazione dell’indizione e l’anno di pontificato).
 Unico mezzo di convalidazione è il sigillo.
2° periodo. Le litterae
apostolicae
Si tratta del genere di documento pontificio che
s’incontra più frequentemente. Dal XII secolo vengono
utilizzate non solo per questioni inerenti
l’amministrazione della Chiesa e la sua giurisdizione,
ma anche per concedere grazie. Dal pontificato di
Innocenzo II (1130-1143) si distinguono in
a) mandati e litterae executoriae
b) litterae gratiosae
c) litterae clausae
mandati e litterae executoriae
Sono lettere con le quali si trattano affari di
amministrazione e di giurisdizione (più propriamente
vengono chiamate litterae executoriae quelle con le quali
si dà mandato di portare ad effetto la concessione di una
grazia).
Sono improntate alla massima semplicità: solo l’iniziale
del papa è di modulo maggiore, la scrittura non presenta
elementi esornativi.
Nel testo mancano le formule finali (decretum e
sanctio).
Il sigillo è appeso alla plica con un filo di canapa.
Litterae executoriae di Bonifacio VIII
(1297)
Litterae gratiosae
• Funzione: Servono prima di tutto per concedere
grazie e diritti stabili.
• Forme esterne: Hanno un aspetto esterno più
curato dei mandati. Nella maggior parte dei casi
l’intero nome del papa è in lettere di modulo
più grande e l’iniziale è ornata; lettere distintive
all’inizio di ogni parte; legature ct e st a ponte;
uso del titulus (segno abbreviativo a fiocco); il
sigillo è appeso con un fascio di fili di seta.
Litterae gratiosae
• Forme interne: nel testo si riconoscono
chiaramente arenga, narratio, dispositio, alle
quali quasi sempre seguono le formule finali
(minatio e sanctio), che dal XIII secolo
presentano sempre lo stesso dettato “Nulli
ergo omnino hominum liceat hanc paginam….
contraire” e “Si quis autem hoc attemptare
presumpserit…incursurum”
Litterae gratiosae di Gregorio IX
Litterae clausae
• Spedite chiuse perché di contenuto riservato o
per inviare altre scritture (cedula interclusa).
• Non hanno plica, ma sono piegate più volte e
sigillate.
• Indirizzo all’esterno (sul verso) al dativo.
• Hanno le forme semplici delle litterae cum filo
canapis.
3° periodo (secc.
XIII-XIVfine/XVinizi)

• Da Innocenzo III (1198-1216) all’obbedienza


romana del grande scisma/elezione di Martino V
(aa. 1378/1417, fine del grande scisma
d’Occidente)
• I documenti più importanti e più prodotti in
questo periodo sono le litterae; i privilegi invece
si fanno sempre più rari dopo il 1300 per
scomparire definitivamente nel XV secolo
3° periodo. Le litterae sollemnes

• Durante il pontificato di Innocenzo IV (1243-1254)


compare un nuovo tipo di litterae (primo esempio
conosciuto: sentenza di deposizione di Federico II del
1245); tuttavia in un primo tempo sono poco impiegate e
diventano più frequenti col XV secolo. Si sostituiscono
progressivamente ai privilegi (che con l’avanzare del XIV
secolo diminuiscono).

• Litterae sollemnes (o bullae)


Litterae sollemnes (o bolle)
• Scritti molto solenni di indole generale (decreti, costituzioni,
scomuniche, indulgenze, ecc.), a metà (per quanto riguarda le forme)
tra i privilegi e le litterae gratiosae.
• Dei privilegi hanno il protocollo (primo rigo in caratteri allungati), delle
litterae gratiosae le formule finali del testo (decretum e sanctio) e
l’escatocollo (datatio brevis immediatamente unita al testo).
• Tipica è l’assenza dell’indirizzo nel protocollo e la presenza della
formula “ad perpetuam (o futuram o eternam) rei memoriam” che
chiude il protocollo.
• Sono bollate col fascio di fili di seta ed hanno quindi i caratteri estrinseci
delle litterae cum sericis (legature ct e st a ponte; uso del titulus).
Antiquorum habet (1300)
Litterae sollemnes di Giovanni XXII
(1332)
Litterae ante coronationem datae
• Si identificano dalla bolla (bulla dimidia, defectiva o
blanca) appesa cum filo canapis
• e dal formulario:
• nel protocollo  electus episcopus;
• nel testo: 1) “nec mireris quod …”  formula che avverte
di non meravigliarsi delle anomalie del sigillo, 2) mancano
decretum e sanctio,
• 3) nella data il riferimento non è all’anno del pontificato,
che inizia con la consacrazione (“pontificatus nostri anno
…” ), ma all’elezione (“suscepti a nobis apostolatus officii
anno primo”)
Litterae ante coronationem di Onorio IV (1285)
4° periodo
(secoli XV e prima metà XVI)
• dall’obbedienza romana del grande
scisma/elezione di Martino V (1378/1417) alla
metà del Cinquecento, quando l’inizio della
decadenza della Cancelleria apostolica
comincia a riflettersi sui documenti.
Privilegia e litterae
I privilegia cadono definitivamente in
desuetudine

Le litterae (gratiosae, executoriae, clausae,


sollemnes) mantengono le forme già
canonizzatesi in precedenza, aumentano
solo in eleganza e gusto esornativo
I documenti sub cera
L’innovazione più importante del 4°
periodo sono i brevi, che si differenziano
nettamente dagli altri documenti pontifici
Sia per modalità di spedizione
Sia per forme

Più antico conosciuto: a. 1390 Bonifacio IX


Spedizione dei brevi
Emanati non tramite la cancelleria, ma per mezzo
della segreteria apostolica (per via breve)

Spediti chiusi e sigillati all’esterno per chiudere


Forme esterne
pergamena molto sottile e bianchissima (come carta)
lavorata con cura su entrambe le facce.
Formato rettangolare molto basso con poche righe
lunghissime
Sigillo di cera rossa impresso all’esterno; matrice il
sigillo personale del papa, l’anello del pescatore
(anulus piscatoris)
Scrittura: dal 1430 ca. (da quando la curia ebbe sede a
Firenze) in corsiva umanistica (cancelleresca italica)
Forme interne
Intitolazione: al centro del primo rigo, espressa col titolo
“papa” anziché “episcopus” e senza formula di umiltà
es. “Pius papa II”
Indirizzo: al vocativo anziché al dativo “dilecte fili”
senza indicazione del nome (ripetuto sul verso al dativo)
Saluto: come nelle litterae “salutem et apostolicam
benedictionem”
Data: luogo, giorno e mese (secondo il sistema moderno)
anno del pontificato “Datum Rome apud Sanctum
Petrum sub anulo piscatoris….”
Firma del segretario: apposta a destra sotto al testo

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