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Domnii apelatus coron.........
Salonitanam(?)... .
Di tibi dent nullosque
6Le emendazioni e le completazioni dei questo codice sono in tutto e per tutto
ricopiate negli altri codici come pure nel piu antico finora ritenuto della Biblioteca
Vaticana. Inoltre, molte osservazioni che questo codice porta nei margini, sono negli altri
codici, come pure nel Vaticano, intercalate nel testo. Da ci6 risulto, che questo codice e la
matrice di tutti gli altri ed insieme il piu antico. Le annotazioni nei margini di questo codice
sono di varie epoche. Ce ne sono in lettere gotiche dei XIV e XV s., altre in scrittura
umanistica della stessa mano che fece le annotazioni sui due ultimi fogli dal 1490-1603.
Di marchevoli sono le due annotazioni dei 1606 in lettere ciriliane nel margine destro dei
fogli 58a, e 60 a. II codice presenta varie rasure - quella nel calce dei f° 112b-varie
annotazioni marginali posteriore sono qua e la pure erase. Dalle annotazioni negli ultimi
due fogli, oltre la citata dell’anno 1490 - 122h dell’ anno 1606 che ci deseri ve una delle
scene pocco edificanti fra 1’Archivescovo Mare’ Antonio de Dominis e il Capitolo.
7 Opširnije o tome v. str. 385
VI
et longas hiemes perpetuamque [sitimp
ulterius a fulmine caelesti/
Finis die 1490 a die 10 decembris. -
8 Ovidije, Amores I, VIII: Di tibi dent nullosque lares inopemque senectam/ et longas
hiemes perpetuamque sitim.
9 V.str.379.
10 V. Rismondo je, naslovivši svoj prijevod Tomina djela Kronika odabrao točno i
autentično rješenje.
11 Delie annotazioni sugli ultimi due fogli, oltre la citata dell’anno 1490 - 122b
dell’anno 1606 che ci descrive una delle scene poco edificanti fra l’Arcivescovo
Marc’Antonio de Dominis e ii Capitolo.
12 V. Brown, o. c. 166.
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