Rome. Antiquité
Riassunto
Antonio Enrico Felle, Recenti acquisizioni epigrafiche da catacombe romane, p. 43-69.
Nella prima parte dell'articolo, si analizza un'iscrizione proveniente dalla regione B del cimitero romano ad duas lauros, nella
quale è évidente come la lingua greca, ivi utilizzata, non necessariamente possa considerarsi indicativa della nazionalità o della
provenienza dei committenti : il testo greco utilizza infatti termini, formule, espressioni ben più frequenti in ambito sicuramente
latino. La lingua greca può dunque essere anche un elemento di maggiore «eleganza» del prodotto epigrafico, per ovviare alla
semplicità del supporto, una semplice lastra di chiusura di un loculo. La seconda parte del contributo è costituita dall'edizione
completa dei reperti epigrafici rinvenuti e ritrovati durante l'ultima campagna di scavo nella catacomba di s. Ippolito sulla via
Tiburtina : fra essi, oltre all'unica iscri-
(v. retro) zione datata (395), interessante per gli aspetti grafici, si segnalano la sola iscrizione rinvenuta a posto (per una
particolare associazione nell'apparato figurativo) e una lastrina con croce corredata di lettere apocalittiche.
Felle Antonio Enrico. Recenti acquisizioni epigrafiche da catacombe romane. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome.
Antiquité, tome 106, n°1. 1994. pp. 43-69;
doi : https://doi.org/10.3406/mefr.1994.1839
https://www.persee.fr/doc/mefr_0223-5102_1994_num_106_1_1839
A. ad duas lauros.
Fig. la.
u;r fé i M uj κλλΟ ff QÀ l oj Γ λ Χ
rit/
Ίίλοη^λ.λΙΤίωροι
Fig. lb.
Yelogium di base, occupa l'intera prima riga del testo. Nella sequenza
antroponimica si può riconoscere un non molto frequente caso di doppio
cognomen4 : in piena età imperiale circoscritto essenzialmente ad una
committenza d'origine servile ο peregrina, tale fenomeno risulta maggiormente
diffuso nelle iscrizioni più tarde5, forse per influsso dell'incremento - in
qualche caso spropositato - degli elementi onomastici tra gli esponenti
degli ordines più elevati6. In questa prospettiva, se si ipotizza la trasmissione
di entrambi i cognomina parentali al giovane defunto, può forse spiegarsi
l'omissione dei nomi dei genitori dedicanti. È pure vero, d'altra parte, che
la particolare etimologia di Καλοπόδιος7, cognomen di cui del resto sono
attestate a Roma poche ricorrenze8, potrebbe indicarne forse piuttosto la
valenza di soprannome, di nomignolo imposto al giovane nell'ambito
familiare non al momento della nascita, ma piuttosto in seguito, in funzione di
una sua qualità fisica9. 2-3. Di contro alla ben più ricorrente figura del
defunto che lascia per sempre la luce del giorno per giungere nella notte
eterna10, si presenta qui l'immagine dei genitori resi ciechi dalla perdita del fi-
glio. Non a caso non mancano attestazioni, pur non molto frequenti, di φως
/ lux riferito come epiteto affettivo al familiare defunto11 : ad esempio, su
un sarcofago per un bambino, γλυκερόν μου φως (IGUR, III 1360); φως της
οικίας (IGUR, II 340); φάος οϊκου (ICUR, Ι 2895); tu lumen avorum
(Carmina Latina Epigraphica) , ed. F. Bücheier, Leipzig 1895-1897 (= CLE) 755,
ν. 6); dulcem carui lucem, cum te amisi ego, coniunx (CLE 542, v. 3). Il
confronto più vicino al nostro testo è un'epigrafe latina rinvenuta a Benevento
(CIL, IX 1973, rr. 6-12) : parentes infelicissimi amissio/ne eius perpetu/is te-
nebris et co/tidiana misera/bili ululatione / damnati, quasi un calco della
medesima immagine dei genitori, infelicissimi (cfr. r. 4 : ταλαίπωροι), damnati
dalla perdita del figlio ingiustamente, contro ogni legge naturale e pietà
filiale12 (r. 2 : ύπο[...]σας εύσεβίας όστις ανάξιος) alle perpetuae tenebrae (cfr.
r. 2 : έτυφλώσας του σε μη βλεπεΐν). Ulteriore indizio di una dipendenza del
nostro testo dal repertorio epigrafico latino può essere l'uso con significato
traslato del verbo τυφλόω, che risulta quasi del tutto assente nelle iscrizioni
greche di Roma13. Sembra probabile che il termine sia stato inteso come
corrispondente del verbo latino orbo (il cui corrispettivo esatto greco è
invece χηρώ) e dei suoi diretti derivati orbatus e orbusH, ricorrenti negli
epitaffi dedicati dai genitori ai figli defunti15. 4. μνημόσυνον, finora mai atte-
B. coemeterium s. Hyppoliti.
Fig. 3.
Renatus dibitum
natura<e?> solvit
1111 kal(endas) maias
Decentio et Paulo
GVT-τΑ ι Ν Ρ
Fig. 4.
Gutta in pace
Fig. 5.
Fig. 6.
κυμε[ ]
Ferma (in ICUR, loc. cit.) avanza due ipotesi di lettura : Κυμ<α>[ΐος],
come nome del deposto, oppure κύμε[σις] - κοίμησις. Una Terentina Cyme35
è ricordata in un cippo rinvenuto nella catacomba di Pretestato36.
Anicis Olibro e
Probino cc(onsulibus)
depositus
puer Reboca-
tus onoro Xlì
in pace Chr(isti)
VIIII semtem-
bris.
35 Solin, Griechischen Personennamen, cit. (nota 8), I, p. 626, riporta invece Te-
rentia Cyme.
36 E. Iosi, Cimitero di Pretestato, scavi 1935-36. Recupero di frammenti di sarcofa-
gi e di iscrizioni, in RAC, 13, 1936, p. 212.
54 ANTONIO ENRICO FELLE
Fig. 7a.
Fig. 8.
Arsinoe-
ti vene
me<re>nti
39 Tra le testimonianze analoghe raccolte dal Ferma (A. Ferrua, // giorno del
mese, in RAC, 61, 1985, p. 61-75), soltanto tre recano datazioni anteriori al 395 :
ILCV 4158, del 302; ILCV 4422, del 345; ILCV 2944, del 370.
40 Cfr. V. Fiocchi Nicolai, / cimiteri paleocristiani del Lazio, I : Etruria meridio-
56 ANTONIO ENRICO FELLE
Fig. 9.
nale, Città del Vaticano, 1988, p. 254; Id., Inscriptiones christianae Italiae (= ICI), IV :
Ager Capenas, Bari, 1987, p. XXVI-XXVIII e nota 77 (con relativa bibliografia).
41 La cucurbita è evidente signum Ionae {- signum Christi?, cfr. Mt 12, 39-40; 16,
4; Le 11, 29-30) : potrebbe forse indicare un significato a sfondo cristologico della
figurazione.
RECENTI ACQUISIZIONI EPIGRAFICHE DA CATACOMBE ROMANE 57
Fig. 10.
Nymph[ ]
Fig. 11.
Fig. 12.
[d(ìs) m(anibus)?]
[---Ioni---]
[ coniujgi b[ene]-
[merenjti fe[cit ]
Fig. 13.
Fig. 14.
[ he]neme[renti ? j
RECENTI ACQUISIZIONI EPIGRAFICHE DA CATACOMBE ROMANE 61
Fig. 15.
[ ]II d[ep(osit ; ?]
[ vixit?] annfos ]
[---II·--]
Fig. 16.
[---]■[---]
[ an]nor[um ]
[---IXIII.i---]
Fig. 17:
RECENTI ACQUISIZIONI EPIGRAF1CHE DA CATACOMBE ROMANE 63
[ ] in [pace? ]
Fig. 18.
[---JCASEf---]
f---J.ETf---J
[---J.DV.f---]
64 ANTONIO ENRICO FELLE
Fig. 19.
[---M---]
Fig. 20.
1---1EI---1
Fig. 21.
[- - -io
Fig. 22.
(cristogramma)
MEFRA 1994, 1
66 ANTONIO ENRICO FELLE
Fig. 23.
Fig. 24.
La particolarità del pezzo risiede nel fatto che proprio sul bordo
lavorato compaiono resti di lettere incise : si tratta evidentemente di un caso di
riutilizzazione.
RECENTI ACQUISIZIONI EPIGRAFICHE DA CATACOMBE ROMANE 67
Fig. 25a.
Fig. 25b.
Fig. 26.
RECENTI ACQUISIZIONI EPIGRAFICHE DA CATACOMBE ROMANE 69
Fig. 27.
VR