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G. Pieranti
A lato Fig. 1
Testa della dea Leucotea, dal Santuario di Pyrgi.
Roma, Museo di Villa Giulia.
A destra Fig. 2
Fig. 1
Animali e decorazione
floreale, mosaico
pavimentale. Aquileia, aula
teodoriana meridionale.
I BESTIARI MEDIEVALI
A. “VEDERE” LA NATURA, “IL LIBRO SCRITTO DAL DITO DI DIO”
Figg. 6 e 7 I bestiari sono opere di carattere didatti- superiore presso la quale trovava la sua
Manuel Phyles, co allegorico-morale in cui sono descritti spiegazione e la sua ragione d’essere. Al-
Physiologus, XVI secolo. animali reali e immaginari attraverso le lo- l’uomo medievale, pertanto, non interessa-
Cartoncino, 166x117 mm.
Venezia, Biblioteca ro caratteristiche fisiche e comportamenta- va affatto conoscere la realtà dei fenomeni
Marciana. li, da cui ricavare insegnamenti etici o spi- naturali nella sua struttura intima e nei suoi
rituali. In queste enciclopedie si somma- nessi causali poiché trovava ciò superficia-
vano, in una maniera che al lettore mo- le, vacua o pericolosa curiositas; ciò che
derno appare caotica e contraddittoria, os- veramente gli stava a cuore era capire in
servazioni scientifico-razionali (di prove- che maniera essi fossero “specchio” della
nienza prevalentemente aristotelica), vi- rivelazione e quali insegnamenti morali se
sioni filosofiche, credenze magiche, ele- ne potevano trarre.
menti derivati dalle Sacre Scritture e dati Questo fu l’atteggiamento mantenuto nei
tratti dall’esperienza diretta o da convin- confronti del regno animale anche da tutta
zioni popolari. la produzione enciclopedica fino al XII se-
La fonte era principalmente Aristotele, colo, che trova nelle Etymologiae di Isido-
giunto al Medioevo latino dapprima trami- ro di Siviglia (VII sec.), nel De rerum natu-
te la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, ra di Beda (VIII) e nel De universo di Raba-
poi, tra il XII e XIII secolo, recuperato, an- no Mauro i suoi esempi più significativi,
che nella sua impostazione scientifica, at- che a loro volta pure entrano a far parte
traverso le traduzioni e i commenti arabi. delle fonti di molti bestiari.
A questo approccio si sovrapponeva la
visione e la cultura cristiana che, fondata Il Physiologus
sull’esegesi della Scrittura e sul commento Il capostipite dei bestiari è il Physiologus,
delle auctoritates, come abbiamo già detto, scritto forse nel II o nel III secolo d.C. in
valutava il fatto naturalistico non in sé, au- lingua greca da un anonimo autore in am-
tonomamente, ma in relazione a una realtà biente di cultura giudeo-cristiana e tradot-
Dall’alto a sinistra Il bestiario è un genere letterario che ha con un nuovo codice simbolico, talvolta li-
Raoul Dufy, disegni per le cessato da secoli la sua ragione d’essere, mitato alla soggettività del loro autore co-
liriche de Le Bestiaire superato dalla moderna biologia animale
di Guillaume Apollinaire. me ne Le Bestiaire ou Cortège d’Orfée di
nei suoi vari campi di indagine, ma, soprat- Guillaume Apollinaire, scritto nel 1911 e
Fig. 22 tutto, da una diversa concezione del rap- illustrato da Rauol Dufy.
Il Polipo. porto dell’uomo con la natura. Quello che Il progetto di un bestiario moderno illu-
ci divide dalla sensibilità degli autori e let- strato venne ad Apollinaire qualche anno
Fig. 23
tori dei bestiari medievali è la nostra inca- prima, frequentando l’atelier di Picasso
Il Gambero.
pacità di trovare nella presenza degli ani- nel periodo in cui il pittore stava lavoran-
Fig. 24 mali, nelle loro oscure ragioni un significa- do ad una serie di figure animalesche su
La Medusa. to profondo che riguardi le ragioni ultime legno.
dell’esistenza, il non riuscire, come invece Il testo, evidentemente ispirato ai be-
Fig. 25
facevano un tempo, a cogliervi il codice ci- stiari medievali, è una raccolta di trenta
Il Carpione.
frato della vita e di Dio. La natura ha cessa- poesie epigrammatiche dedicate ognuna
Fig. 26 to di essere uno spazio sacro, il mondo co- ad un essere zoomorfo: animali estrapola-
Il Delfino me libro scritto da Dio è diventato muto o ti dalla tradizione medievale (il serpente,
parla un linguaggio incomprensibile. La il leone, l’elefante, il delfino, il pavone e
Fig. 27
Le Sirene.
grande frequenza di animali nell’arte e nel- il gufo) o riferiti ad una dimensione più
la letteratura del ‘900 rivela l’attenzione de- quotidiana e casalinga (il topolino, la mo-
gli autori per queste presenze quotidiane sca, il bruco, il gufo impagliato), oppure
che non sono più portatrici di un significa- esseri prodigiosi come le sirene. In una
to simbolico da dover decodificare, oppure forma che rimanda alla sapienzialità dei
sono figure che forse nascondono un mes- modelli antichi, Orfeo-Apollinaire guida
saggio ma difficilmente comprensibile e re- con la sua lira dietro di sé un corteggio di
cuperabile dall’uomo. animali ognuno dei quali, pur carico dei
simboli cristiani e pagani della tradizione,
Le Bestiaire di Guillaume Apollinaire si riduce ad emblema, figura più modesta
Privati di una significazione spirituale o dell’esperienza biografica e poetica del-
filosofica gli animali compaiono nel ‘900 l’autore.
Fig. 34
Cavallo marino.
Fig. 35
Capra.
Fig. 36
Manticora
(animale leggendario
dell’India, con
volto umano e coda di
scorpione).
Fig. 37
Centauro che scocca
una freccia.
Fig. 38
Gatto marino.
Fig. 39
Idra dalle sette teste.
Fig. 40
Grifo.
Fig. 41
Leongrifo.
Fig. 42
Bue accosciato.
Fig. 43
Folaga sull’acqua.
di derivazione biblica, come nel caso della leggenda di Barlaam e Josaphat: un uomo o
un ragazzo è su un albero per fuggire ad un unicorno o ad un drago, lì si ciba di mie-
le incurante del fatto che due topi stanno rosicchiando le radici della pianta e che un
drago, tra i simboli del sole e della luna, gli sta rivolgendo il suo pericoloso soffio.
Il realismo e la vivacità naturalistica di sapore francese dell’opera di Antelami e delle
sue botteghe rivelano già un atteggiamento mutato nell’osservazione della realtà, ma
sottolineano anche la componente di originale inventiva dello scultore rispetto ai mo-
delli iconografici preesistenti e rispetto ai testi di riferimento.
Figg. 45 e 46
Particolari di
capitelli della navata
laterale destra.
Fig. 47
Figura demoniaca.
Particolare del
capitello sulla
Tentazione di
Sant’Antonio e
San Benedetto.
Fig. 48
La cavalletta,
simbolo dei pagani
convertiti.
Particolare di
un capitello.
Fig. 49
Il cinocefalo e la sua
gola senza voce.
Particolare del
timpano del portone
centrale.
Fig. 50
Il demonio.
Particolare
di un capitello.