Sei sulla pagina 1di 54

4

Difetti di solidificazione di
leghe metalliche
!
ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA






Alessandro Morri

Metallurgia con Esercitazioni A.A. 2020/2021
Indice

•  Porosità da gas
•  Ritiro
•  Inclusioni non metalliche
•  Segregazione (macro/micro)

Obiettivo: Conoscere i difetti che riducono le prestazioni dei materiali


metallici aiuta a prevenirne la formazione e a prevederne l’influenza sulle
proprietà (quindi il comportamento in esercizio)

26/09/20 Alessandro Morri - 4 Difetti Solidificazione 2


Perchè prendere in esame i difetti?

I materiali reali contengono difetti,


molti dei quali introdotti durante la
solidificazione, che vanno presi in
considerazione per prevedere
accuratamente il comportamento dei
componenti sottoposti ad una data
sollecitazione

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 3


Difetti e resistenza a fatica

La presenza di difetti di solidificazione determina una forte riduzione delle


proprietà meccaniche in particolare della resistenza a carichi ciclici
(resistenza a fatica)
26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 4
Porosità da gas (gas pores) Ogni metallo dissolve
preferenzialmente un dato gas

La presenza di gas all’interno del metallo liquido in fase di


solidificazione è dovuto a:
•  Gas solubilizzato in fase liquida (principalmente idrogeno e
azoto)
•  Aria che viene intrappolata nel flusso di metallo liquido
durante la colata
•  Vapore acqueo che alle alte temperature si decompone
•  Decomposizione di lubrificanti o leganti utilizzati nella
produzione di getti rispettivamente in stampi metallici o
forme in sabbia
•  Reazioni che avvengono durante la solidificazione (es. FeO+C
Fe+CO
26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 6
Porosità da gas (gas pores)
La solubilità dei gas cala
Solubilità dell’idrogeno
bruscamente nel passaggio
in Al con P H2=1 atm
liquido à solido

à  Durante la solidificazione,
i gas disciolti nel metallo
liquido tendono a
fuoriuscire dal metallo. Se
non riescono però a
fuoriuscire possono
restare intrappolati nel
solido
à  FORMAZIONE DI PORI
(tondeggianti)

Legge di Sievert: correla la frazione atomica %X = K (PX)1/2


di gas (%X) disciolto nel liquido alla pressione
parziale del gas in equilibrio col liquido (Px): La costante K di un dato sistema gas-
metallo dipende dalla Temperatura
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 7
Porosità da gas (gas pores)
Tfus

Il Fe (Acciaio)
dissolve
preferenzialmente
•  AZOTO
(dall’aria) solido
•  IDROGENO liquido
(dall’umidità di
γ
δ
minerali o
rottame o da α
gas presenti in
ambiente)

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 9


Porosità da gas (gas pores)
La porosità da idrogeno negli acciai prende
anche il nome di “FIOCCHI”,
particolarmente temuti sugli acciai al Cr e Cr-Ni.

Hanno forma lenticolare e si presentano come


piccole fessure rettilinee, a diverso
orientamento, con maggior concentrazione nelle
zone centrali del componente.

L’idrogeno diffonde nell’acciaio allo stato atomico e,


quando incontra piccole fessure, scorie, microcavità,
tende ad aggregarsi allo stato molecolare
producendo, ad esempio sulle lamiere, rigonfiamenti
caratteristici (VESCICOLATURA o “BLISTERING”)
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 10
Porosità da gas (gas pores)

L.Ceschini, 2012
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 11
Porosità da gas (gas pores)
Immagine Immagine Radio-
SEM MO grafia X

Immagine
MO

Porosità
macroscopica

SPADA (sezione trasversale della lama) (Cultura delle Terramare, XVI-XIII secolo a.C.)
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 13
Rimedi per porosità da gas nei getti

Ø  Riduzione della pressione del gas (es. colata sottovuoto) e


della temperatura di colata (v. legge di Sievert %X = K √PX)
Ø  Degasaggio del metallo, ottenuto gorgogliando nel fuso un
altro gas non reattivo e insolubile (es. Ar)
Ø  Aggiunta di elementi che catturano il gas formando con
esso composti solidi (es. Al o Si negli acciai)
Ø  Pressatura isostatica a caldo (Hot Isostatic Pressing, HIP)
del getto (dopo solidificazione)

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 14


Degasaggio con LANCIA ROTANTE
Il degasaggio viene eseguito con una
l a n c i a , r e a l i z z a t a i n m a t e r i a l e
refrattario, dotata di un opportuno
rotore. In questa viene insufflato un gas
inerte e non solubile nel metallo liquido
(per le leghe di Alluminio Ar e N). Le
micro-bolle di gas generate dal rotore
tenderanno a risalire verso la superficie
del metallo fuso, portando con se
eventuali altri gas disciolti nel metallo
liquido e ossidi.

Il degasaggio è applicato sul metallo liquido, subito prima


della colata in stampo
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 15
Presenza di gas negli acciai
Gas (es. CO) da reazioni che si sviluppano nel metallo durante la
solidificazione:
Effervescenza dell'acciaio:
FeO + C ⇒ Fe + CO à formazione pori
à impoverimento in C

L’effervescenza Si forma il cono di ritiro


compensa il (dato che non c’è
effervescenza per via
ritiro di dell’aggiunta di
solidificazione calmanti)
A
effervescenza A
libera effervescenza Semi- Calmato
Rimmed bloccata calmato Killed

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 17


Classificazione acciai in base al livello di disossidazione

1 Durante la solidificazione
in lingottiera si sviluppa
EFFERVESCENTI
una grande quantità di CO

Livello di
disossidazione ~ nullo FeO+C ⇒ Fe+CO (1)

Acciai ad effervescenza libera

•  Presenza di molto gas occluso (CO)


•  Impoverimento in C per effetto della reazione (1)
⇒ Acciai extra-dolci (basso C%), facilmente stampabili e
deformabili plasticamente a freddo

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 18


Classificazione acciai in base al livello di disossidazione/1
2 NON
EFFERVESCENTI Durante la solidificazione in
lingottiera lo sviluppo di CO è
o CALMATI limitato o nullo e si forma il cono
Killed di ritiro
Si (0.15÷0.35%) e (no decarburazione)
Al (0.03÷0.06%)

Per limitare il fenomeno ⇒ DISOSSIDAZIONE mediante


aggiunta di elementi aventi elevata affinità con ossigeno
(detti riducenti, calmanti): Mn, Si, Al
⇒  formano i rispettivi ossidi (MnO, SiO2, Al2O3)
3 ACCIAI CALMATI A GRANO FINE (aggiunta di Al o V, Ti, Nb, Zr
per un adeguato controllo del grano)
4 ACCIAI SEMICALMATI (aggiunta di Si, sviluppo limitato di CO)
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 19
Ritiro (Shrinkage)

Nel passaggio da liquido a solido, la quasi totalità dei metalli


subisce una contrazione volumetrica e quindi un aumento di
densit.

26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 20


Ritiro (Shrinkage)
La contrazione durante la solidificazione determina la formazione
di cavità di ritiro.
A seconda delle dimensioni che queste hanno si dividono in macro
e micro cavità ed in base alla posizione in cavità di ritiro aperte o
chiuse.

Macro-
Cavità
Aperta
(Cono di
ritiro)

Macro- Micro -
Cavità Cavità
Chiusa Chiusa

26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 21


Ritiro di solidificazione (Macro-ritiro)
A B C

Flusso calore

Asportazione del calore dal fondo à ritiro monodirezionale (solo una


A
direzione del getto è interessata dalle variazioni volumetriche)

Asportazione del calore in tutte le direzioni, ma sopratuttutto dalle


B pareti della lingottieraà cono di ritiro (cavità a forma di cono sull’asse)

Elevato tasso di smaltimento del calore dalla superficie libera del liquido
C (lingotti di grandi dimensioni o liquido ad alta Tfus)à sacche interne

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 22


Rimedi al Macro-ritiro
Fornire un’alimentazione aggiuntiva di metallo fuso, utilizzando le materozze.
Quando il metallo nel getto tende a contrarsi, dalla materozza (riser) fluisce nuovo
liquido che va a riempire i vuoti.
Le materozze devono solidificare per ultime e vanno successivamente asportate. Il
ritiro si localizza nella materozza

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 24


Cavità di ritiro interdendritico (micro-ritiro)
I micro-ritiri si generano fra i rami delle
dendriti per la difficoltà del metallo fuso a
fluire fra gli spazi interdendritici

https://www.researchgate.net/figure/Schematics-of-porosity-formation-and-Cu-enrichment-in-interdendritic-
liquid-in_fig1_313127577

•  Problemi soprattutto con leghe ad ampio intervallo di solidificazione,


o a bassa temperatura di solidificazione
26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 25
Cavità di ritiro interdendritico
Cavità di ritiro
interdendritico
(con dendriti
visibili nello
spazio vuoto) in
lega Al4Cu


SDAS bassoà cavità
piccole e distribuite


Dendriti corte e distanziate à miglior
accesso del liquido (NO ritiro)

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 27


Mezzi d’indagine
La presenza di porosità da gas e cavità da ritiro può essere osservata
avvalendosi: microscopia ottica, elettronica in scansione (SEM), raggi X,
liquidi penetranti e tomografia RX, queste ultime tutte tecniche non
distruttive ND).

Sia le porosità da gas sia le cavità interdendritiche e da ritiro, esplicano un’azione


negativa sulle proprietà del getto, sia riducendone la sezione resistente, sia
determinando localmente una concentrazione delle tensioni particolarmente negativa
per i componenti sottoposti a carichi ciclici.
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 28
Diagnostica ND: Tomografia RX (3D)

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 29


Inclusioni non metalliche
Le inclusioni non metalliche sono costituite da materiale
estraneo alla lega metallica in cui si trovano poiché
meccanicamente occluse.

Possono avere origine:
•  Esogena: se trasportate dal metallo liquido (es. abrasione
degli stampi, abrasione del refrattario dei forni)
•  Endogena: se formatesi in seguito a reazioni chimiche che si
hanno durante la colata o la solidificazione del metallo (es.
Ossidi).

Le più comuni inclusioni non metalliche sono: ossidi, silicati,
solfuri

26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 30


Inclusioni non metalliche

L.Ceschini, 2012
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 32
Classificazione Inclusioni secondo ASTM E45

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 34


Classificazione Inclusioni
Le inclusioni vengono classificate in base al loro comportamento
durante l’eventuale deformazione plastica, normalmente
eseguita a caldo attraverso laminazione, a cui il metallo viene
sottoposto.

NON deformabili

Deformabili

26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 35


Inclusioni non deformabili

Le inclusioni non deformabili hanno normalmente elevata


temperatura di fusione e durante la deformazione plastica a
caldo non si deformano ed al limite si fratturano. Nel caso non si
fratturino il materiale fluisce plasticamente attorno ad essi,
lasciando dei vuoti fra il metallo e l’inclusione stessa. Questi vuoti
(cricche da deformazione plastica) possono poi agire come
inneschi per le successive rotture

FISH-EYE
OSSIDI

26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 36


Inclusioni deformabili
Le inclusioni deformabili hanno normalmente una temperatura
di fusione non elevata e quindi tendono a rammollire alle
temperature a cui viene eseguita la deformazione a caldo. In
seguito alla deformazione del metallo assumono una morfologia
allungata e filiforme nella direzione del flusso plastico. Questo fa
si che, anche se continue con il metallo, agiscano da
concentratori di tensioni ed inneschi per le rotture.

SILICATI
SOLFURI in
acciai

26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 37


Microscopia ottica: inclusioni non metalliche
SILICATI/SOLFURI

L.Ceschini, 2012
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 41
Microscopia ottica: inclusioni non metalliche
https://doi.org/10.1111/ffe.13252

Detailed energy-dispersive X-ray (EDX)-based chemical analysis of different types of inclusions from fracture
surfaces of 42CrMo4 steel specimens represented with backscattered electron (BSE) contrast. Non-metallic
globular inclusion (left part of A), intermetallic globular inclusions (right part of A, left part of C), irregular non-
metallic inclusion (NMI) (right part of B) and elongated debris particle (EDP) (middle of B) are compared with
globular debris particle (GDP) using phase and element mapping (lower part of aA–C) or (D) point analysis

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 42


Inclusioni e resistenza a fatica

L.Ceschini, 2012
26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 43
Inclusioni e resistenza a fatica

Contenuto inclusionale
significativo nell’acciaio
elaborato in ariaà
bassa resistenza a fatica

L.Ceschini, 2012
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 45
Inclusioni e Resilienza

RESILIENZA: energia
assorbita a frattura
per urto (J o J/cm2)

L.Ceschini, 2012
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 46
Film di ossido (BIFILM)
I metalli liquidi a contatto con l’atmosfera presentano in superficie un sottile
strato di ossido. Questo, a causa di turbolenze, può essere inglobato all’interno
del metallo fuso creando una discontinuità definita Bifilm. Questi possono su se
stessi:
Ø  diventando zona privilegiata per la formazione di porosità
Ø  riducendo notevolmente anche la fluidità della lega e la capacità di questa di
riempire eventuali micro cavità di ritiro.

Jialin Liu, Qigui Wang, Yue Qi. Acta Materialia, Volume 164, 1 February 2019, Pages 673-682
26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 47
Film di ossido (BIFILM)
I bifilm sono presenti, soprattutto, nei metalli che possono formare sopra il
metallo liquido film di ossidi continui come nel caso delle leghe di alluminio.
J. Campbell, Castings, p. 11, Butterworth-Heinemann, Oxford (1997).

26/09/20 Alessandro Morri - Difetti Solidificazione 48


Film di ossido (BIFILM)

Journal of Materials Processing Technology 212 (2012) 825–840

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 51


Rimedi contro inclusioni non metalliche

•  Elaborazioni sotto vuoto


•  Pulizia delle siviere
•  Pulizia dello stampo
•  Filtraggio della lega prima della colata
•  Controllo del moto del fluido dal forno alla forma

L.Ceschini, 2012
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 52
Segregazione
Alterazione locale della composizione chimica di una lega rispetto
al valore medio, derivante da un arricchimento (o impoverimento)
in uno o più dei componenti.

Si distingue, a seconda della scala su cui si presenta il fenomeno, in:


•  SEGREGAZIONE MAGGIORE (o macroscopica):


all’interno di un getto o lingotto

•  SEGREGAZIONE MINORE (o microscopica):


all’interno del singolo grano

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 53


Segregazione maggiore
•  NORMALE: l’elemento più bassofondente si trova al TfusA>TfusB
centro del lingotto, perchè la solidificazione inizia dalle A
pareti, dove è massimo il sottoraffreddamento e dove si
concentra l’elemento più altofondente (che solidifica per B
primo), mentre il liquido a centro lingotto si arricchisce
dell’elemento più bassofondente.

•  INVERSA: l’elemento più bassofondente si può trovare


sulle pareti del lingotto se il liquido resta a lungo nei canali
B
interdendritici (ampio intervallo termico liquidus-solidus).
Solo per leghe con contrazione di volume in solidificazione
A
e crescita colonnare/dendritica, dove l’elemento più
bassofondente si trova nella zona esterna a seguito della
spinta indotta dal ritiro del getto, che forza l’ultimo liquido
(più bassofondente) verso l’esterno.

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 54


Segregazione MAGGIORE

•  Disomogeneità di
composizione su scala
macroscopica

•  Non eliminabile con


trattamenti termici

•  NB: la macro-segregazione inversa può provocare


l’accumulo dell’elemento più bassofondente sulla
superficie esterna del getto (es. “sudore dello
stagno” nei bronzi Cu-Sn: lo stagno segregato in
superficie fonde e forma goccioline visibili quando il
bronzo viene trattato termicamente)
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 55
FUORI EQUILIBRIO
Segregazione MINORE (Coring) (trasformazioni NON
abbastanza lente per
permettere diffusione)

All’Equilibrio
(raffreddamento estremamente
lentoà diffusione)

•  In condizioni reali (trasformazioni non infinitamente lente, fuori equilibrio), non riescono ad
avvenire le modificazioni progressive di composizione del liquido e del solido all’equilibrio ad
una data temperatura (previste dal diagramma di stato) poiché non c’è tempo per diffusione
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 56
Segregazione MINORE (Coring)
•  Disomogeneità di composizione
su scala microscopica, entro i
singoli grani cristallini, dovuta a
solidificazione FUORI-EQUILIBRIO
•  Eliminabile con trattamento
termico (Ricottura di
omogeneizzazione)

Gli elementi basso-


fondenti tendono a
segregare a bordo
grano (solidificano
per ultimi)

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 57


Segregazione MINORE (Coring)
•  La diffusione in solido è lenta e può dare luogo a differenze di
composizione da centro a periferia del grano (o da braccio principale a
periferia delle dendriti)
•  in genere l’elemento più basso-fondente si trova in più alte
concentrazioni a bordo grano o bordo dendrite.

•  La segregazione minore è tanto più marcata quanto più:


Ø  è ampia la differenza di concentrazione fra curve di liquidus e
solidus nel diagramma di stato
Ø  sono grandi i grani cristallini
Ø  è bassa la temperatura di solidificazione (bassa velocità di
diffusione)

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 58


Segregazione e Bruciature

Zone di fusione localizzata che


si verifica durante
deformazione plastica a caldo
o trattamento termico, per via
della differenza di
concentrazione creata dalla
microsegregazione.

à il bordo grano arriva a
fusione prima del cuore, se si
formano LOCALMENTE degli
eutettici (il pezzo va rottamato)

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 59


Segregazione e Bruciature: Acciai

Tfus

L.Ceschini, 2012
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 60
Segregazione e Bruciature: Acciai

L.Ceschini, 2012
26/09/20 C.Martini – 4. Difetti Solidificazione 61
Segregazione e Bruciature: Acciai

L.Ceschini, 2012
26/09/20 C.Martini – 4. Difetti Solidificazione 62
Cricche a caldo (Hot Tears)
Le cricche a caldo (o
lacerazioni a caldo)
sono un difetto che
affligge il getto negli
u l t i m i s t a d i d e l l a
solidificazione, quando
si generano tensioni

http://www.doitpoms.ac.uk/miclib
all’interno del getto e
s o l o u n a p i c c o l a
percentuale di liquido
residuo rimane fra i
grani cristallini.

Queste condizioni fanno si che nelle zone


meno resistenti del getto (contenenti
liquido) si formino delle cricche.
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 63
Cricche a caldo (Hot Tears)

La suscettibilità alle cricche a caldo può essere ridotta:


•  Modifica della geometria del getto per ridurre la concentrazione
di tensioni e di punti caldi
•  Riduzione dei punti caldi per effetto del raffreddamento locale
realizzato mediante opportuni raffreddatori
•  Riduzione della temperatura di colata
•  Affinamento del grano, poiché la deformazione si distribuisce su
un maggiore numero di bordi grano
•  Variazione della composizione chimica del getto e in particolare la
frazione in volume del liquido eutettico.

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 64


Cosa ho imparato
• Quali sono i principali difetti di solidificazione e quale effetto
hanno sul comportamento meccanico del getto?
• Quali parametri incidono sulla quantità di porosità che si sviluppa nei getti
durante la solidificazione a causa della presenza di gas atmosferici
• Come si può ridurre la presenza di porosità dovuta ai gas atmosferici?
• Come si può ridurre la presenza di porosità da gas dovute a reazioni che si
sviluppano durante la solidificazione degli acciai?
• Qual è la differenza fra macro e micro – ritiro e come si può agire per
limitarne/annullarne gli effetti?
• Quali effetti negativi possono avere la presenza delle segregazioni?
• Che cosa è una inclusione? Quali sono le più comuni tipologie di inclusioni?
• Quali effetti hanno le inclusioni sul materiale durante deformazione
plastica? Quali effetti sul comportamento meccanico ed al trattamento
termico?
• Come si può ridurre l’effetto negativo delle inclusioni?
• Come si può agire per avere una microstruttura fine nei getti?
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 72
Glossario
interdendritic shrinkage cavity

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 73


Riferimenti bibliografici
•  Lucidi Prof. Carla Martini “Metallurgia T”, corso di Laurea in
Ingegneria Energetica.
•  Lucidi Prof. Lorella Ceschini, “Metallurgia T”, Corso di laurea
in Ingegneria Meccanica e Chimica, Università di Bologna
•  G.M. Paolucci, “Appunti dalle lezioni di Metallurgia per la
laurea in Ingegneria Meccanica” Vol.1, Edizioni Libreria
Progetto, Padova
•  W.Nicodemi, “Metallurgia”, 2a Edizione, Zanichelli
•  A.Cigada, T.Pastore, “Struttura e proprietà dei materiali
metallici”, McGraw-Hill
•  Donald R. Askeland, P. Webster "The science and
engineering of materials", Chapman & Hall
26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 74
Risorse interattive e Video

•  https://www.doitpoms.ac.uk/tlplib/solidification_alloys/
index.php

•  https://youtu.be/uuVEsBFC9KE

26/09/20 Alessandro Morri – 4 Difetti Solidificazione 75

Potrebbero piacerti anche