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3.

  Teoria della solidificazione e


Strutture di solidificazione
di leghe metalliche !
ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA






Alessandro Morri


Metallurgia con Esercitazioni A.A. 2020/2021

Indice

•  Solidificazione: nucleazione omogenea/eterogenea


•  Accrescimento planare e dendritico
•  SDAS: fattori di influenza ed effetti sulle proprietà
meccaniche
•  Macrostrutture di getti e lingotti
•  Controllo delle strutture di solidificazione

Obiettivo: Conoscere i meccanismi di solidificazione permette


di prevedere le microstrutture delle leghe metalliche (quindi
anche le loro proprietà) e di limitare i possibili difetti che ne
riducono le prestazioni.

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 2


Microstrutture da solidificazione
•  Dato che la maggior parte dei materiali metallici si produce a
partire dal liquido, è importante controllare la solidificazione
(=CRISTALLIZZAZIONE PRIMARIA), durante la quale si genera la
MICROSTRUTTURA

FORMA GRANI
(es. morfologia
dendritica) DIMENSIONI GRANI DIFETTI (es. cavità e pori)

Questi tre fattori influenzano significativamente le proprietà


meccaniche, sia a T ambiente che ad alta T

•  NB: Fenomeni di solidificazione sono coinvolti anche nella saldatura per fusione
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 3
Processi fusori (fase liquida)
Dal metallo liquido è possibile ottenere

TIPICHE
TIPICHE LEGHE DA
LEGHE DA GETTI LINGOTTI DEFORMA-
FONDERIA: ZIONE
LEGHE Al, I getti presentano dopo I lingotti sono destinati PLASTICA:
LEGHE Mg, LEGHE Al,
solidificazione la forma a subire deformazioni
GHISE. LEGHE Ti,
del componente finito plastiche successive per
ACCIAI
che deve subire solo d i v e n i r e p r i m a
lavorazioni di finitura. semilavorati e quindi il
componente finale

La microstruttura e gli eventuali difetti che si sviluppano durante la


solidificazione delle leghe metalliche influenzano sia le prestazioni meccaniche
dei getti, sia le proprietà del materiale dopo deformazione plastica.

24/09/20 Alessandro Morri - Solidificazione 4


Fusioni in Alluminio
Processi fusori (fase liquida)

https://img.tradeford.com/pimages

https://www.gasparini.com/blog/leghe-alluminio/ https://www.lacibekpressofusione.it/en/index.htm

Leghe di Alluminio
per deformazione
http://www.dropforging.net/forging-of-aluminum-alloys.html https://www.voanews.com
http://www.eural.com/prodotti/profilati?lang=

24/09/20 Alessandro Morri - Solidificazione 5


SOLIDIFICAZIONE

La solidificazione si sviluppa in 2 stadi:

1.  NUCLEAZIONE (influenza le dimensioni dei


grani cristallini)

2.  ACCRESCIMENTO (influenza la morfologia dei


grani cristallini)

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Solidificazione: CRISTALLIZZAZIONE PRIMARIA

•  Nucleazione omogenea:
aggregazione spontanea Nucleazione Nucleazione
di atomi nella massa eterogenea omogenea

liquida a formare nuclei


di solidificazione (rara)

•  Nucleazione eterogenea:
favorita dalla presenza di
interfacce solide, come
ad esempio:

§  Pareti del contenitore


§  Impurezze solide presenti nella massa fusa
(intenzionalmente aggiunte o casualmente presenti)
§  (…)
25/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 13
Solidificazione: Curve di raffreddamento Metallo ~ puro

Nucleazione Nucleazione
eterogenea omogenea
TE: Temperatura
nominale di
inizio
solidificazione
(all’equilibrio)

ΔT: Sotto-
raffreddamento
necessario per
iniziare la
solidificazione

tempo
•  La solidificazione in condizioni di nucleazione omogenea
inizia solo a T<TE (occorre un sottoraffreddamento ΔT)
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 14
Sottoraffreddamento

TE,

ΔT,

•  Perchè occorre un sottoraffreddamento significativo in


condizioni di nucleazione omogenea per iniziare la
solidificazione?

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 15


Solidificazione ed Energia Libera

•  Affinché la solidificazione avvenga spontaneamente,


occorre che essa dia luogo a una variazione negativa di
energia libera di Gibbs:
ΔG = ΔH – TΔS < 0
La formazione del nucleo di cristallizzazione dà luogo a una
variazione di energia libera che è espressa da due termini:
ΔG = ΔGv + ΔGS < 0

ΔGv: variazione di energia ΔGs: variazione di energia libera di superficie per


libera di volume per il la creazione dell’interfaccia liquido-solido; è
passaggio di stato liquidoà positivo perchè il nucleo deve vincere la tensione
solido (Gsol<Gliqà ΔGv<0) superficiale γ per poter crescere (ΔGs>0)
- +
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 16
Solidificazione ed Energia Libera
Ipotizzando un nucleo solido sferico
in via di aggregazione nel liquido:
+

3
r* raggio
critico -

ΔG del sistema solido-liquido dipende dal raggio del nucleo solido sferico (raggio r)
La solidificazione è una trasformazione spontanea (ΔG cala) solo con r>r*:
• r<r*: l’aggregato solido (embrione) non è
stabile e si ridiscioglie
•  r>r*: l’aggregato solido diviene un nucleo
stabile di cristallizzazioneà accrescimento

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Nucleazione omogenea
Energia di volume δGv = (ΔHf/Tf)ΔT Sottoraffreddamento

Calore latente di
Temperatura di fusione
fusione

ΔG = -4/3πr3δGv + 4πr2ϒsl
Il raggio critico r* per la stabilizzazione del nucleo (cioè per far avvenire in modo
spontaneo la nucleazione omogenea) si ricava imponendo:

à r* 1/(ΔT)

r*=2ϒsl/δGv
Il raggio critico r* è inversamente
proporzionale al sotto-
r*=2ϒslTf/ΔHf. ΔT raffreddamento ΔT
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 18
Nucleazione omogenea
La barriera di energia libera ΔG* ,associata con il raggio critico r*,
necessaria per l’attivazione della nucleazione, si ricava sostituendo il
valore di r* nella :
ΔG = -4/3πr3δGv + 4πr2ϒsl

à ΔG* 1/(ΔT)2

L’energia libera ΔG* è inversamente


proporzionale al sotto-
raffreddamento ΔT2

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 19


Nucleazione omogenea

La nucleazione omogenea è
favorita da
sottoraffreddamenti elevati,
che rendono inferiore il
1 2 raggio critico necessario per
la stabilizzazione dei nuclei
di cristallizzazione e l’energia
di attivazione
ΔT1 > ΔT2

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 20


Nucleazione omogenea

ΔT Tasso di nucleazione (l) in


Ottimale funzione della
temperatura del liquido
Tasso di nucleazione

(T)
Tfus
Bassa
mobilità Esiste un valore ottimale
atomica
del sottoraffreddamento
ΔT, che non deve essere
eccessivo per evitare che
Temperatura del liquido la solidificazione risenta
del calo di mobilità
atomica a bassa T

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 21


Nucleazione eterogenea
Nucleazione che avviene (come nella maggior parte dei casi
reali) in presenza di particelle estranee (es. impurezze) o su
superfici di contenimento (es. pareti stampo)

Bolle di CO2 in acqua

à La nucleazione eterogenea è favorita


termodinamicamente rispetto a quella omogenea: perchè?
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 22
Nucleazione eterogenea
La nucleazione eterogenea è favorita rispetto a quella omogenea
perchè un solido che si forma su una superficie “estranea”
(es.: superfici del contenitore,
impurezze) raggiunge il raggio critico
con un minore incremento di
energia superficiale ΔGs (termine +):

- +

à L a n u c l e a z i o n e Saranno sostituiti
eterogenea avviene anche dal volume e dalla
con sottoraffreddamenti superficie della
calotta sferica
modesti
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 23
Nucleazione eterogenea
L a b a r r i e r a e n e r g e t i c a , a l
raggiungimento del raggio critico è
in questo caso pari a:

ΔG* [(1-cosθ)2(2+cosθ)/4]

L’efficacia dell’agente nucleante dipende
dalla sua bagnabilità da parte del liquido:
✖ basso angolo di contatto θ à alta
bagnabilità à alta efficacia del nucleante
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 24
Nucleazione omogenea vs. eterogenea

ΔGet=ΔGomŸf(θ)
Il nucleo più
efficace per
promuovere la
solidificazione è
un cristallo del
solido, in quanto
questo riduce la
barriera di
attivazione a
zero

Bagnabilità nulla Bagnabilità completa

Θ=180°, f(θ)=1, ΔGet=ΔGom Θ=0, f(θ)=0, ΔGet=0

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Agenti Nucleanti e Microstruttura

Le microstrutture a grani fini sono in genere desiderate,


perchè danno luogo ad un miglioramento delle proprietà
meccaniche (escluso creep):

Per ottenere una microstruttura a grano fine occorre stimolare
la NUCLEAZIONE (alto numero di nuclei stabili) tramite:

1.  Elevato SOTTORAFFREDDAMENTO
2.  Prevalenza di nucleazione eterogenea à INOCULAZIONE

25/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 29


Inoculazione
Le particelle estranee possono essere intenzionalmente aggiunte
(inoculate) nel liquido come agenti nucleanti per la solidificazione:

NON
INOCULATO

INOCULATO

A parità di condizioni,
il liquido inoculato
produce un solido a
grana più fine grazie al
maggior numero di
nuclei stabili per la
solidificazione
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 30
Agenti Nucleanti e Microstruttura (leghe Al)

D.A. Pineda Marcelo MartoranoMarcelo Martorano Columnar to equiaxed transition in directional solidification of inoculated melts March 2013Acta Materialia
61(5):1785–1797 DOI: 10.1016/j.actamat.2012.12.002

24/09/20 Alessandro Morri - Solidificazione 32


Inoculazione

L’agente nucleante principale è Al (forma AlN, Al2O3


ACCIAI che fungono da centri di nucleazione eterogenea)

Nelle ghise grigie si usano leghe Fe-Si oltre a Mg, Ce,


GHISE Ca, Ba, Al che formano composti che fungono da
nuclei eterogenei per la nucleazione della grafite

Si aggiungono Ti e B che formano AlB2, TiB2, TiAl3


Leghe Al (nuclei eterogenei per affinamento grano)

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 33


Accrescimento

•  L’accrescimento dei nuclei stabili (dopo la nucleazione)


avviene con modalità che determinano la morfologia
dei grani

à DENDRITI?

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Accrescimento
Lo stadio di accrescimento si
Lega Mg (AZ91) sviluppa dopo la nucleazione

Avvenuta la nucleazione,
viene liberato il calore
latente di solidificazione
(à la temperatura risale
(ΔTre): fenomeno della
RECALESCENZA)

Il calore latente liberato viene rimosso all’interfaccia


solido-liquido durante la solidificazione

à le modalità di rimozione del calore latente di solidificazione


determinano il meccanismo di accrescimento e quindi la
microstruttura del solido finale
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 37
Accrescimento

Caso A Solidificazione di un metallo puro:


•  Influenza del gradiente di temperatura
à Crescita PLANARE/DENDRITICA

Caso B Solidificazione di una lega:


•  Sottoraffreddamento costituzionale
•  Influenza del gradiente di temperatura
à Crescita CELLULARE/DENDRITICA

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Solidificazione di un metallo puro
Nella solidificazione di un Direzione di solidificazione
metallo puro, solido e
liquido hanno la stessa +
composizione: Gradiente di T positivo nel
1 liquido e nel solido. Il
Si possono presentare 2 casi
liquido a contatto con
in termini di modalità di
l’interfaccia è a T < Tfus, il
smaltimento del calore Tfus solido è a T<Tfus. Il liquido
latente di solidificazione
è sottoraffreddato
all’interfaccia
0 solido-liquido: 2 -
Gradiente di T negativo
S e l ’ i n t e r f a c c i a f o s s e Tfus nello nel liquido. Il liquido
e s a t t a m e n t e a l l a
a contatto con
temperatura di fusione e
quindi il solido a T < Tfus ed l’interfaccia è a T < Tfus, il
il liquido a T > Tfus si solido è a T<Tfus. Il liquido
a v r e b b e l ’ a s s e n z a d i è sottoraffreddato
accrescimento interfaccia
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 39
Solidificazione di un metallo puro: caso 1
Direzione di solidificazione
Statisticamente, l’interfaccia
solido-liquido può fluttuare,
quindi presenta delle +
protuberanze
Gradiente di T positivo nel
Se queste protuberanze si liquido e nel solido (il
trovano a contatto con il liquido davanti
liquido a T≥Tfus, la forza all’interfaccia è a T > Tfus, il
motrice per la loro crescita Tfus solido è a T<Tfus)
sarà minore rispetto a quella
del resto del fronte di
solidificazione. Il calore Direzione accrescimento
latente di solidificazione
viene smaltito efficacemente
dal solido CRESCITA

à  Le eventuali protuberanze PLANARE


vengono raggiunte dal (o a terrazze)
resto del fronte
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 40
Crescita PLANARE 1

Dislivelli Solido
1-10 μm

Liquido

Tfus Gradiente di T positivo nel


liquido e nel solido
à il fronte di solidificazione
avanza parallelamente a sé
stesso

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 41


Solidificazione di un metallo puro: caso 2
Direzione di solidificazione
Se le protuberanze all’interfaccia
solido-liquido sviluppandosi si
trovano a contatto con il liquido
che ha una temperatura
-
inferiore a quella del liquido a
contatto con l’interfaccia e con Tfus Gradiente di T negativo
T<Tfus, la forza motrice per la loro nel liquido a contatto con
crescita sarà maggiore di quella ΔT l’interfaccia
del resto del fronte di
solidificazione. Il calore di
solidificazione non viene smaltito
efficacemente dal solido

à  Le eventuali protuberanze
crescono più velocemente ΔT fra Tfus e T
del resto del fronte reale del liquido
s i a c c r e s c e
CRESCITA ΔT allontanandosi
DENDRITICA dall’interfaccia
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 42
Solidificazione di un metallo puro

0
Assenza di
accrescimento
(mancanza di
2 Zona interessata
da fenomeni
sottoraffreddamen
to)
Accrescimento accrescimento
dendritico
(presenza di Accrescimento
sottoraffreddamen Tfus Planare o a
to e gradienti terrazze (presenza
temperatura di
positivi nel solido e sottoraffreddamen
to e gradienti
negativo nel
liquido) temperatura
positivi nel solido e
nel liquido)
1
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 43
Crescita DENDRITICA 2
Dal greco “δενδρον” (albero)

http://www.doitpoms.ac.uk/miclib/
micrograph_record.php?id=617
http://www-archive.mse.iastate.edu/microscopy/
materials.html

http://web.access.rwth-aachen.de/
MICRESS/micressgallery.html

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 44


Accrescimento dendritico 2

http://www.youtube.com/watch?v=JSnM92b0_qg&feature=related

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 45


Accrescimento dendritico 2

Le dendriti crescono secondo


direzioni cristallografiche
preferenziali, a una velocità che
cresce col sottoraffreddamento
del liquido. A fine solidificazione
di un metallo puro, le dendriti
non sono più distinguibili (la
composizione del grano è
omogenea), ma la struttura
http://www.youtube.com/ risente dell’orientazione
watch?v=S07fPo45BvM preferenziale tipica della crescita
dendritica

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 46


Solidificazione di una lega (A solvente, B soluto)

Nella solidificazione di una lega, il solido ha una


composizione diversa dal liquido con cui è in equilibrio alla
temperatura T (diversamente dal caso del metallo puro):

è possibile realizzare un sottoraffreddamento del


liquido antistante l’interfaccia di solidificazione
anche con un gradiente di temperatura positivo

SOTTORAFFREDDAMENTO COSTITUZIONALE

Frequente crescita dendritica, con dendriti riconoscibili a fine


solidificazione, grazie a fenomeni di microsegregazione che
rendono la composizione disomogenea.

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 47


Solidificazione di una lega
Nella solidificazione di una lega, il solido ha una composizione diversa dal liquido con
cui è in equilibrio alla temperatura T ed il soluto in eccesso nel solido viene
accumulato nel liquido davanti all’interfaccia (segregazione del soluto). Questo
determina una conseguente riduzione locale della temperatura di solidificazione.

Il liquido antistante l’interfaccia di solidificazione è più


ricco di soluto B che la restante massa di liquido à si
crea un gradiente di concentrazione di soluto nel
liquido
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 48
Solidificazione di una lega
Direzione di solidificazione

CL Gradiente di concentrazione del soluto bassofondente B


T di liquidus (per
la formazione del
1° solido in
raffreddamento)
cala se la
concentrazione C0
Distanza dall’interfaccia S-L
di soluto nel T0
liquido cresce
T liquidus

Gradiente di T Liquidus

TL
L’eccesso di soluto nel liquido
davanti all’interfaccia produce
un calo della T di liquidus che
si riduce allontanandosi
dall’interfaccia solido-liquido
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 50
Sottoraffreddamento costituzionale
Per effetto del calo della T di liquidus,
generato dall’eccesso di soluto davanti
al’interfaccia di liquido-solido, in questa
regione il liquido può trovarsi nettamente
al di sotto della T di solidificazione della
ΔT
lega omogenea e, anche se il gradiente
reale delle temperature nel liquido è
positivo, per effetto dell’andamento delle
temperature della curva reale di liquidus
allontanandosi dall’interfaccia solido-
liquido il ΔT fra T di liquidus e T reale si
accresce, analogamente a quanto avviene
se il gradiente fosse negativo. Questo
fenomeno è definito
SOTTORAFFREDDAMENTO
COSTITUZIONALE
Questo favorisce l’accrescimento con
interfaccia non planare (protuberanza
stimolata a crescere)
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 51
Solidificazione di una lega: accrescimento

Accrescimento PLANARE Accrescimento CELLULARE


(assenza di sottoraffreddamento (modesto sottoraffreddamento
costituzionale) costituzionale)
25/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 53
Solidificazione di una lega: accrescimento

Accrescimento CELLULARE- Accrescimento DENDRITICO


DENDRITICO (sottoraffreddamento (elevato sottoraffreddamento
costituzionale sigificativo) costituzionale)
25/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 54
Sottoraffreddamento costituzionale
Sotto-
Raffredda-
frontale laterale mento

PLANARE

CELLULARE CELLULARE-
PLANARE DENDRITICO
DENDRITICO

DENDRITICO
CELLULARE

à  TUTORIAL INTERATTIVI

http://www.doitpoms.ac.uk/tlplib/solidification_alloys/undercooling.php

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 55


Grani e dendriti AuAgCu-Ir

NB: in questi esempi le dendriti sono visibili


grazie al fatto che si tratta di leghe (quindi
ci sono differenze compositive)

G-AlSi7Mg
Dendrite all’interno
del grano

I grani sono il prodotto


dell’accrescimento delle dendriti,
originate da nuclei diversi per ciascun
grano e orientate secondo direzioni
cristallografiche preferenziali

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 57


Microstrutture dendritiche: SDAS Lo SDAS è un parametro
microstrutturale di grande
SDAS=Secondary Dendrite Arm Spacing importanza perchè influenza
(spaziatura fra I rami dendritici secondari) significativamente le
1 2 3 4 5
proprietà meccaniche

SDAS=L/n
L
n=numero di intersezioni fra il centro dei
rami secondari delle dendriti e una linea
http://www-archive.mse.iastate.edu/microscopy/
materials.html
trasversale L di dimensioni note


Lo SDAS si ricava
dalle micrografie al
microscopio ottico
mediante analisi di
immagine

24/09/20 Alessandro Morri - 2 Solidificazione 58


Microstrutture dendritiche: SDAS
Influenza dello
SDAS sulle
proprietà
meccaniche di
Raffreddamento veloce
una lega di Al
da fonderia (ts basso)=dendriti fini
(alte prop.meccaniche)

SDAS=k(ts)m
ts: tempo di solidificazione
k, m: costanti del metallo

SDAS dipende fortemente


dal processo fusorio
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 59
SDAS ✔


Microstrutture
getti:

SDAS ~ 10 μm
SDAS ~ 60 μm
SDAS=k(ts)m

SDAS dipende
fortemente dal
processo fusorio

SDAS alto SDAS basso Stampo metallico (buon


(struttura grossolana) (struttura fine) conduttore termico)
tempi di solidificazione lunghi tempi di solidificazione brevi
L.Ceschini, 2012
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 60
Macrostrutture di Getti e Lingotti

L.Ceschini, 2012
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 61
Macrostrutture di Getti e Lingotti

La parete dello stampo, in genere più fredda del


metallo fuso (à alto sottoraffreddamento) e in
grado di favorire la nucleazione eterogenea, dà
luogo alla formazione di uno strato sottile di solido
a grani fini (alto numero di nuclei) senza
orientazione preferenziale (equiassici)

à ZONA DI PELLE (chill grains)

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 62


Macrostrutture di Getti e Lingotti

La crescita del solido però sviluppa calore (rilascio calore latente di


solidificazione) e quindi riduce il sottoraffreddamento del liquido
antistante e conseguentemente la velocità di nucleazione (à grani più
grossolani). In parallelo, la presenza di un gradiente di T in direzione
radiale (T cala dal centro verso le pareti dello stampo), produce una
crescita preferenziale colonnare nella direzione del flusso termico

à ZONA COLONNARE (columnar grains)


25/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 63
Macrostrutture di Getti e Lingotti

Se il ritiro (=contrazione di volume) del solido, non compensato dalla


pressione del liquido nelle fasi finali della solidificazione, quando il
liquido residuo è poco, ne provoca il distacco dalle pareti, il
raffreddamento rallenta (intercapedine d’aria fra metallo e pareti) e la T
del liquido si uniforma, producendo cristalli grossolani (basso
sottoraffreddamentoà pochi nuclei) e non orientati (equiassici)

à ZONA CENTRALE EQUIASSICA (equiaxed grains)


24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 64
Macrostrutture di Getti e Lingotti
Macrostruttura
prevalentemente
colonnare
(prevale in stampi di piccole
dimensioni o in materiali
conduttivi, da cui il calore è
asportato velocemente)

Macrostruttura
prevalentemente
equiassica
(può prevalere in getti,
colati in sabbia ßbassa
conducibilità termica)

•  Il tipo di macrostruttura prevalente dipende dalle modalità di


smaltimento del calore (v. dimensioni e materiale dello stampo)
https://youtu.be/1Dboh3A8V78
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 65
Controllo delle strutture di solidificazione
STRUTTURE Elevate proprietà meccaniche
A GRANO FINE a temperatura ambiente

•  Come ottenere strutture a


•  Alta resistenza a snervamento (Rs)
grano fine?
1 Favorire NUCLEAZIONE
Eq. di PETCH-HALL
(d: dimensione grani)
•  Elevato sottoraffreddamento
•  Inoculazione •  Buon comportamento a fatica
•  Frammentazione nuclei (vibrazioni, •  Buona resilienza e tenacità
colpi allo stampo)

Solo per componenti che lavorano ad alta


2 Limitare ACCRESCIMENTO
temperatura si cerca di ottenere una
microstruttura a grani grossi (al limite,
•  Aumentare velocità di solidificazione monocristallina) per contrastare lo
scorrimento viscoso (creep)

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 66


Controllo delle strutture di solidificazione
STRUTTURE A Elevata resistenza a creep (a
GRANO GROSSO temperatura elevata)

•  Come ottenere strutture a


grano grossolano?

1 Limitare NUCLEAZIONE
•  Basso sottoraffreddamento
•  NO Inoculazione

2 Favorire ACCRESCIMENTO
Ad alta temperatura, la deformazione
•  Diminuire velocità di solidificazione procede per scorrimento a bordo grano,
in modo da favorire i processi con formazione di cricche che riducono la
diffusivi sezione resistente e portano a frattura

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 67
Macrostrutture di cordoni di saldatura

•  Differenze
significative
nell’apporto
termico alle
diverse zone

24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 68


Macrostrutture di cordoni di saldatura

•  Solidificazione direzionale nella zona fusa


24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 69
Controllo delle strutture di solidificazione Alta
T

Policristallina
equiassica Policristallina
Monocristallina
colonnare

Resistenza a creep
Chill: raffreddatore
24/09/20 Alessandro Morri - 3 Solidificazione 70
Cosa ho imparato
•  Qual è la differenza fra un getto e un lingotto?
•  Quando si parla di solidificazione omogenea o eterogenea?
•  Perché vi sono differenze fra le curve di raffreddamento durante una
solidificazione omogenea ed eterogenea?
•  Quali sono le fasi della solidificazione?
•  Cosa s’intende per raggio critico di nucleazione?
•  Quali parametri incidono sul raggio critico di nucleazione?
•  Durante la solidificazione di un metallo puro quando si verifica un
accrescimento planare?
•  Durante la solidificazione di una lega quando si verifica un accrescimento
dendritico?
•  Cosa è il sottoraffreddamento costituzionale?
•  La distanza fra i rami secondari delle dendriti (SDAS) come può essere ridotta?
Perché è bene avere uno SDAS fine?
•  Come si sviluppa la microstruttura all’interno di un lingotto di grosso spessore?
•  Come si sviluppa la microstruttura all’interno di un cordone di saldatura?
24/09/20 Alessandro Morri – 3. Solidificazione 71
Glossario

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Riferimenti bibliografici
•  Lucidi Prof. Carla Martini, “Metallurgia T”, Corso di laurea in
Ingegneria Energetica, Università di Bologna
•  Lucidi Prof. Lorella Ceschini, “Metallurgia T”, Corso di laurea
in Ingegneria Meccanica e Chimica, Università di Bologna
•  G.M. Paolucci, “Appunti dalle lezioni di Metallurgia per la
laurea in Ingegneria Meccanica” Vol.1, Edizioni Libreria
Progetto, Padova
•  A.Cigada, T.Pastore, “Struttura e proprietà dei materiali
metallici”, McGraw-Hill
•  Donald R. Askeland, P. Webster "The science and
engineering of materials", Chapman & Hall

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Risorse interattive e Video

•  http://www.doitpoms.ac.uk
•  https://www.tec-science.com/material-science/solidification-
of-metals/

•  https://youtu.be/1Dboh3A8V78
•  https://youtu.be/S07fPo45BvM
•  http://www.youtube.com/watchv=JSnM92b0_qg&feature=related
•  http://www.youtube.com/watch?v=br9iaeYYxSM

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