Sei sulla pagina 1di 9

Resistenza a sfilamento di inghisaggi, confronto con dati sperimentali

Marco Arduini [1], Andrea Nicoletti [2]


[1] - Coforce s.r.l. - Reggio Emilia - Italy
[2] - Basf CC - Treviso - Italy

Premessa
E' noto che, in ambito europeo, i materiali per l'impiego in edilizia devono avere la certificazione
CE. A questo scopo diversi anni fa furono prodotte le procedure di qualificazione ETAG per
l'impiego di ancoranti resinosi.
L'ancorante resinoso ha due svantaggi che minano la sua performance nel tempo:
A) il modulo elastico della resina è molto inferiore a quello del conglomerato, fori grandi
producono deformazioni elastiche aggiuntive e l'inghisaggio non può qualificarsi come "rigido"
B) il materiale ha un effetto viscoso e di ritiro differente da quello del calcestruzzo cui si trova in
contatto

Oltre a ciò bisogna segnalare che l'ancorante resinoso non accetta l'impiego in presenza di acqua e/o
di basse temperature, presenta un coefficiente di allungamento termico diverso dal conglomerato e
oltre una certa temperatura di utilizzo inizia la fase di rammollimento.

Allo stato attuale non esiste una procedura di armonizzazione a livello europeo per qualificare il
prodotto e fornire regole di progetto per gli ancoraggi con materiale cementizio, ma a suo favore
sappiamo che i predetti "svantaggi" dei materiali resinosi sono superati, a parte il ritiro che deve
essere adeguatamente contrastato o ridotto.

Sono tante le pubblicazioni reperibili a livello internazionale sull'impiego di ancoranti resinosi o


cementizi, si vedano al riguardo i lavori [1], [2], [3], [4] e [5], ed esistono anche lavori sperimentali
dove il confronto con ancoranti polimerici viene analizzato in dettaglio, vedi [6] e [7] al fine di
valutare l'entità della riduzione della tenuta con fori non puliti e/o umidi.

In questa memoria si vuole verificare il coefficiente di sicurezza di un semplice modello sulla base
dei dati bibliografici prima citati. Affinchè il confronto possa operarsi in modo corretto è
necessario scartare tutti i dati sperimentali di tipo "confinato", dove, cioè, il contrasto alla forza di
trazione che si applica alla barra per estrarla dal calcestruzzo si trova troppo vicino alla barra stessa.
Questi risultati, infatti, impediscono la formazione di alcuni meccanismi di crisi che, nella realtà
potrebbero invece accadere a carichi sensibilmente inferiori a quelli ottenibili con altri meccanismi.

Partiamo dai risultati visivi ottenuti dalle prove sperimentali prima citate, si osserva che:
- sono 4 i possibili meccanismi di crisi: snervamento della barra, sfilamento della barra
dall'ancorante, sfilamento dell'ancorante dal calcestruzzo, spacco del calcestruzzo
- con inghisaggi di limitata lunghezza si produce, prevalentemente, la crisi per sfilamento
dell'ancorante dal calcestruzzo, si forma cioè una superficie di rottura mista: un cilindro di
diametro pari al foro nella parte profonda ed un tronco di cono nel calcestruzzo superficiale,
vedi Fig. 1. Il tronco di cono ha una altezza 1-3 volte la dimensione dell'aggregato che
costituisce il basamento
- il cono cambia forma se il foro viene praticato verso uno spigolo del basamento di
calcestruzzo, vedi Fig. 2
- con inghisaggi abbastanza profondi diventa più probabile lo spacco dell'ancorante
accompagnato da lesioni radiali che, a volte, si propagano anche nel calcestruzzo, vedi Fig.3

1
Rottura a cono + cilindro, da [1]

Rottura a cono + cilindro, da [2]

2
Rottura a cono + cilindro, da [3]

Rottura a cono + cilindro, da [4]

Rottura a cono + cilindro, da [5]

Figura 1 - Meccanismi tipici di rottura con inghisaggi di lunghezza modesta

3
da [1]

da [6]
Figura 2 - Differenti meccanismi di crisi per inghisaggi vicino ad uno spigolo

Figura 3 - Meccanismi tipici di rottura con inghisaggi di lunghezza elevata da [1]

2. Modellazione
La normativa nazionale vigente (paragrafo 4.1.2.1.1.4) definisce la tensione tangenziale di aderenza
acciaio-calcestruzzo correlandola alla resistenza a trazione caratteristica del calcestruzzo che
circonda la barra fctk:
fbd=2.25 1 2 fctk / c (1)

4
dove k1 e k2 sono definiti in funzione della buona o cattiva aderenza e in funzione del diametro della
barra che si vuole inghisare.

La resistenza a trazione caratteristica di un calcestruzzo o di una malta o di una boiacca cementizia


può essere stabilita mediante prove di trazione diretta o indiretta, in Tab. 2.1 si riportano, ad
esempio, dati di resistenza a trazione a diverse età di stagionatura di una boiacca cementizia
finissima e di una malta espansiva cementizia normalmente utilizzati per gli inghisaggi.

Tab. 2.1 - Resistenza a compressione e a trazione di due prodotti cementizi da inghisaggio


Prodotto Masterflow 960 Master Emaco S928
Resistenza a compressione a 3gg Rck = 40 MPa Rck = 40 MPa
Resistenza a compressione a 7gg Rck= 50 MPa Rck= 60 MPa
Resistenza a compressione a 28gg Rck= 70 MPa Rck= 70 MPa
Resistenza a trazione indiretta a 3gg ftk= 3.5MPa
Resistenza a trazione indiretta a 7gg ftk= 4.7MPa ftk= 4.0MPa
Resistenza a trazione indiretta a 28gg ftk= 5.3MPa ftk= 5.4MPa
Note: i valori caratteristici si intendono ottenuti su 6 campioni: fk=fm-1.87xdev.std, vedi Tab. 10.1 della CNR DT 204

La tensione di aderenza acciaio - ancorante fbd anc, quindi, può essere dedotta dall'equazione (1)
utilizzando i dati della tabella precedente, parimenti si può calcolare la fbd sup di aderenza
tangenziale supporto-ancorante. Questa proprietà, però, non viene definita nel testo normativo e
molti sono gli studi sperimentali pubblicati sull'argomento. Praticando un foro con trapano, ad
esempio, si ottiene una superficie di contatto con il conglomerato di supporto sicuramente più
scabra rispetto a quella ottenibile con una perforazione con corona diamantata, è quindi lecito
supporre che anche in questo caso l'aderenza possa essere differente così come avviene nella
situazione precedente.

Assegnando quindi un valore di tensione di aderenza fbd sup ed una forma fisica definita ai vari
possibili meccanismi di crisi, è possibile calcolare la forza di tiro N minima necessaria per ottenere
la rottura dell'ancoraggio, il confronto con dati sperimentali fornirà la prova della accuratezza della
previsione.

Definiti, pertanto, i seguenti simboli:


Lanc: lunghezza di inghisaggio
: diametro lordo barra di ancoraggio, per le barre ad aderenza migliorata è il diametro maggiore
che tiene conto delle nervature, per le barre filettate è il diametro esterno massimo
d: diametro della barra equipesante
D: diametro del foro
da: diametro max. dell'aggregato nel conglomerato
Lr=Lanc - k da lunghezza del cono di sfilamento nel conglomerato

Per quanto riguarda il meccanismo di sfilamento ancorante-calcestruzzo si impone la formazione di


un tronco di cono superiore con angolo a 45°, la cui altezza è correlata alla dimensione del diametro
massimo dell'inerte impiegato nel calcestruzzo da e la forza necessaria alla sua formazione è data
dal prodotto dell'area del tronco di cono per la resistenza a trazione del calcestruzzo, e un cilindro
inferiore, avente diametro pari al diametro del foro D e la forza necessaria alla sua formazione è
pari al prodotto della fbd sup per l'area del perimetro del cilindro, vedi Fig. 4.

5
PIANTA

>2k da
D

SEZIONE VERTICALE
N N
k da k da

k da
f ctd

L anc.
Masterflow

>3k da
f bd
Ø Ø
D D

Fig. 4 – Meccanismo di rottura a trazione e a taglio

Le forze necessarie a produrre i differenti meccanismi di crisi diventano:

Snervamento per trazione pura della barra ancorata: d 2


N yd   f yd
4

Tranciamento radiale dell'ancorante : N r1  f bdanc      L

Formazione del cilindro + cono di sfilamento nel supporto: N r 2  DLr f bd  4.44 f ctd kda kda  D
(nel caso in cui Lr >0)

La resistenza di stato limite ultimo sarà: Nrd= min (Nyd, Nr1, Nr2)

3. Comparazione con i dati sperimentali


Le pubblicazioni [1], [3], [5], [7] e [8] riportano dati sperimentali che possono essere riassunti nella
Tab. 3.1 e comparati con il semplice modello prima definito. I valori di N recuperati dalla
bibliografia sono, in realtà, valori medi ottenuti con 2 o 3 risultati sperimentali, pertanto, trattandosi
di un confronto tra dato sperimentale medio e dato numerico "di progetto SLU" ci si deve attendere
che il rapporto = Sperimentazione / Progetto fornisca un valore numerico sufficientemente
maggiore di 1.
Nel caso della rottura per snervamento dell'armatura, ad esempio, il coefficiente di sicurezza 
dovrà risultare maggiore di 1.15, perchè tale è il valore di m previsto dalla normativa vigente; nel
caso in cui prevalga la crisi per rottura dell'ancorante, invece, il valore di  dovrà risultare sempre
maggiore di 1.5, perchè tale è il valore m imposto dai regolamenti per il conglomerato cementizio.

In funzione del valore di fbdsup e di k, quindi, si può stabilire il grado di accuratezza del modello
previsto nella normativa.
Nel caso in cui si imponga la perfetta aderenza ancorante - supporto (cioè 1=1) la Fig. 5 riporta i
valori di  nei casi con k=1, 2 e 3.

6
4.5

4
g con k=1
g con k=2
g con k=3
3.5 best fit k=1
best fit k=2
best fit k=3
3

2.5

R² = 0.028
1.5
R² = 0.208
R² = 0.464

0.5

0
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2
Tensione / fyd

Fig. 5 - Rapporto tra dato sperimentale medio e resistenza di progetto per i casi di Tab. 1 al variare
di k

Tab. 3.1 - Dati sperimentali dalla bibliografia e confronto con il modello analitico
fcm fctm Da Lanc D  fy fc anc ft anc Fm FC Stag./ Ref.
MPa MPa mm mm mm mm MPa MPa MPa kN
12.7 1.8 25 a 96 19 16 472 61.3 15.4* 44.5 1.2 [5]
12.7 1.8 25 a 128 19 16 472 61.3 15.4* 55.9 1.2 [5]
12.7 1.8 25 a 160 19 16 472 61.3 15.4* 73.8 1.2 [5]
12.7 1.8 25 a 192 19 16 472 61.3 15.4* 87.9 1.2 [5]
30 2.2 22 40 15 12 480 62.25 15 11 1.2 [3]
30 2.2 22 60 15 12 480 62.25 15 24 1.2 [3]
31 2.2 22 80 15 12 480 62.25 15 40 1.2 [3]
31 2.2 22 60 19 16 480 62.25 15 28 1.2 [3]
31 2.2 22 80 19 16 480 62.25 15 44 1.2 [3]
31 2.2 22 100 19 16 480 62.25 15 59 1.2 [3]
31 2.2 22 120 19 16 480 62.25 15 76 1.2 [3]
31 2.2 22 160 19 16 480 62.25 15 96 1.2 [3]
31 2.2 22 80 50 16 480 66 6b 36 1.2 [3]
31 2.2 22 120 50 16 480 66 6b 92.5 1.2 [3]
31 2.2 22 160 50 16 480 66 6b 97.5 1.2 [3]
64 3.2 22 80 50 16 480 66 6b 57 1.2 [3]
64 3.2 22 120 50 16 480 66 6b 92 1.2 [3]
64 3.2 22 160 50 16 480 66 6b 102 1.2 [3]
29 2.1 25 60 30 10 480 42 4.7 29.9 1 7gg [1]
29 2.1 25 100 30 10 480 42 4.7 42.3 1 7gg [1]
29 2.1 25 130 30 10 480 42 4.7 39.4 1 7gg [1]
29 2.1 25 200 44 M24 700 42 4.7 191.2 1 7gg [1]
29 2.1 25 380 44 M24 700 42 4.7 248.6 1 7gg [1]
29 2.1 25 60 16 10 480 58 5.3 38.2 1 30gg [1]
29 2.1 25 100 16 10 480 58 5.3 38.2 1 30gg [1]
29 2.1 25 130 16 10 480 58 5.3 39 1 30gg [1]
29 2.1 25 60 30 10 480 58 5.3 35.9 1 30gg [1]
29 2.1 25 100 30 10 480 58 5.3 39 1 30gg [1]

7
29 2.1 25 130 30 10 480 58 5.3 39.9 1 30gg [1]
29 2.1 25 100 24 18 480 58 5.3 95.6 1 30gg [1]
29 2.1 25 150 24 18 480 58 5.3 122.4 1 30gg [1]
29 2.1 25 200 24 18 480 58 5.3 124.3 1 30gg [1]
29 2.1 25 100 38 18 480 58 5.3 86.3 1 30gg [1]
29 2.1 25 150 38 18 480 58 5.3 122.1 1 30gg [1]
29 2.1 25 200 38 18 480 58 5.3 125.2 1 30gg [1]
29 2.1 25 200 30 24 480 58 5.3 199.6 1 30gg [1]
29 2.1 25 300 30 24 480 58 5.3 210.3 1 30gg [1]
29 2.1 25 380 30 24 480 58 5.3 239 1 30gg [1]
29 2.1 25 200 44 24 480 58 5.3 199.6 1 30gg [1]
29 2.1 25 300 44 24 480 58 5.3 222.5 1 30gg [1]
29 2.1 25 380 44 24 480 58 5.3 212.7 1 30gg [1]
29 2.1 25 130 18 M12 480 58 5.3 71.7 1 30gg [1]
29 2.1 25 130 32 M12 480 58 5.3 83.7 1 30gg [1]
29 2.1 25 200 30 M24 480 58 5.3 229.4 1 30gg [1]
29 2.1 25 300 30 M24 480 58 5.3 222.3 1 30gg [1]
29 2.1 25 200 44 M24 480 58 5.3 196 1 30gg [1]
29 2.1 25 300 44 M24 480 58 5.3 230.6 1 30gg [1]
4 0.6 24 7x19 30 19 375 77.7 3.1 32.7 1 90gg[7]
16 1.3 24 7x19 30 19 375 77.7 3.1 81.2 1 90gg[7]
29.5 6b 25 600 35 M30 850 66.9 6 477 1.2 [8]
29.5 6b 25 650 32 M27 850 66.9 6 419 1.2 [8]
29.5 6b 25 550 30 M24 850 66.9 6 349 1.2 [8]

Note:
a
dedotto dalle fotografie
b
dedotto da prove di flessione ft=0.6ff
Con Fattore di Confidenza 1 si riportano i dati caratteristici

4. Conclusioni
Gli inghisaggi di tirafondi nelle strutture in calcestruzzo sono spesso realizzati con fori di grande
dimensione e getti di malte cementizie espansive caricate con sabbia, più recentemente si sono
sviluppate boiacche cementizie espansive ad alta resistenza che possono essere impiegate per
inghisaggi con fori di piccolo diametro, non solo in caduta verticale, ma anche in orizzontale o
sopratesta. I materiali cementizi da inghisaggio presentano una maggiore versatilità e non
risentono degli inconvenienti classici delle resine.

La normativa vigente definisce la tensione di aderenza tangenziale tra barra di acciaio e


conglomerato, impiegando tale formulazione per gli inghisaggi con materiale cementizio ad elevata
prestazione ed adottando modelli semplificati per la stima del carico massimo di tiro si è operato, in
questa memoria, un confronto tra un centinaio di risultati sperimentali, recuperati da pubblicazioni,
ed i valori "di calcolo".
Tra i meccanismi possibili quello della crisi di interfaccia calcestruzzo-ancorante presenta la
particolarità della formazione di un "conetto" sommitale che coinvolge la parte superficiale del
calcestruzzo. Nel modello semplificato questo "conetto" terminale è stato associato al diametro
massimo dell'inerte impiegato nel confezionamento dei test.
Il confronto tra i dati sperimentali e quelli di calcolo indica che:
- il contributo del "conetto" sommitale alla resistenza complessiva dell'ancoraggio è modesto, la
miglior regressione si ottiene con un conetto di altezza pari al diametro dell'inerte
- il rapporto tra sperimentazione e progetto, assegnando al modello il parametro k=1 e all'aderenza
ancorante - supporto 1=1, è sempre superiore a 1.12 con un valore medio di 2.45

I confronti si sono operati per tirante isolato, con carico monotono, su calcestruzzo sano e con
applicazioni eseguite in laboratorio con cura ed attenzione, applicazioni con tiranti molto vicini o in
presenza di bordi non sono stati analizzati.

8
Bibliografia
[1] Arduini M. Nicoletti A., " Ancorante cementizio per tirafondi nel calcestruzzo", Strade ed
Autostrade, n.5 - 2015

[2]Hariyadi, Munemoto S., Sonoda Y, "Experimental analysis of anchor bolts in concrete under the
pull-out-loading", Procedia Engineering 171 - 2017

[3] M. Gesoglu, T. Özturan, M. Özel, E. Güneyisi, " Tensile Behavior of Post-Installed Anchors in
Plain and Steel Fiber-Reinforced Normal- and High-Strength Concretes" ACI Structural Journal
March-April 2005

[4] N. A. Zamora, R. A. Cook, R. C. Konz, G. R. Consolazio, "Behavior and Design of Single,


Headed and Unheaded, Grouted Anchors under Tensile Load" ACI Structural Journal/March-April
2003

[5] T.Gurbuz, A. Ilki, "Pullout Performance of Fully and Partially Bonded Retrofit Anchors in Low-
Strength Concrete" ACI Structural Journal/January-February 2011

[6] D. Darwin, S.S. Zavaregh, "Bond Strength of Grouted Reinforcing Bars", ACI Structural
Journal/July-August 1996

[7] Akiyamal T. , Yamamoto Y., Ichihashi S, Ariki K., "Experimental study on performance of
bonded anchors in low strength reinforced concrete", 13th World Conference on Earthquake ,
Engineering, Vancouver, B.C., Canada, August 1-6, 2004, Paper No. 748

[8] CIRI - Univ. Bologna, "Indagini sperimentali preliminari per la verifica della resistenza
all'estrazione di ancoraggi realizzati con BASF Masterflow 960 in supporti di calcestruzzo" -
Rapporto di prova prot. 386 del 10/6/20

Potrebbero piacerti anche