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Esercitazione II

Recipiente in pressione

Prof. Stefano Lanzini

RECIPIENTE IN PRESSIONE Simboli: D diametro interno del recipiente; lbl lunghezza della parte non filettata del n numero di bulloni della frangiatura; gambo della vite; Ptot carico totale dovuto alla pressione; lbf lunghezza della parte filettata del p pressione del fluido contenuto nel gambo della vite che si deforma; recipiente; kg rigidezza della parte di guarnizione Dm diametro medio della guarnizione; che compete ad un bullone; P carico per bullone dovuto alla Eg modulo di Young del materiale della pressione; guarnizione; Pdim carico di predimensionamento dei V0 carico di serraggio; bulloni; Pb carico sulla vite dovuto alla pressione dn diametro di nocciolo della vite; ed al carico di serraggio; d diametro nominale della vite; Pg carico sulla guarnizione dovuto alla sf spessore della flangia; pressione ed al carico di serraggio; h spessore della guarnizione;
b sr m l e s df

larghezza guarnizione; spessore della rosetta; spessore del dado; lunghezza della vite; ingombro della testa della vite; chiave della testa della vite; diametro fori per viti; diametro centro fori flangia;

df lbl l b h sf

Df

De diametro esterno flangia; R p 0, 2b carico di scostamento dalla proporzionalit del materiale delle viti; abp tensione assiale nel bullone dovuta alla sola pressione; Rsng carico di snervamento del materiale della guarnizione; kb rigidezza della vite; kbl rigidezza della parte liscia della vite; kbf rigidezza della parte filettata della vite; Eb
modulo di Young del materiale della vite;

sf d lbf

sr

s m e

D Dm Df De

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A) PREDIMENSIONAMENTO DEI BULLONI 1) Determinazione del numero di bulloni: Per avere una prima stima del numero di bulloni necessari si procede tramite la relazione dettata dallesperienza: D[mm] n= +4 40

Per garantire la simmetria di serraggio si approssima il numero cos ottenuto al multiplo di 4 pi prossimo per eccesso. 2) Determinazione del carico che tende a separare le due flange (dovuto alla pressione):

Considerando una pressione costante e pari al valore nominale fino al diametro medio della guarnizione: Ptot = p Ad ogni bullone compete il carico:

Dm

P=

Ptot n

3) Determinazione del carico di dimensionamento: Per tener conto del fatto che in questa fase non si stanno considerando alcuni dei carichi che cimentano la vite (tensione di serraggio, momento torcente, deformazione della flangia) si maggiora opportunamente il carico per il predimensionamento: Pdim = 1.2 P 4) Scelta della classe di resistenza delle viti: La scelta si effettua secondo le classi di resistenza della EN ISO 898-1. Per questa applicazione le classi solitamente utilizzate sono la 8.8, la 10.9 e la 12.9; sono da preferire le classi inferiori che presentano minore sensibilit alle rotture fragili. Scelta la classe di resistenza sono note le caratteristiche meccaniche del materiale delle viti ricavabili sempre dalla EN ISO 898-1. In particolare noto il carico di scostamento dalla proporzionalit R p 0, 2b . 5) Determinazione del diametro di nocciolo della vite:

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Fissato un coefficiente di sicurezza = 2 si procede imponendo che: R abp lim = p 0, 2b

ossia:
R p 0, 2b Pdim P = dim 2 An dn 4 che ci permette di determinare il valore minimo del diametro di nocciolo delle viti: 4 Pdim . dn R p 0, 2b

abp =

6) Scelta del diametro nominale della filettatura (d): Si procede determinando il diametro nominale di filettatura che garantisca un diametro di nocciolo maggiore di quello calcolato al punto precedente. Solitamente si utilizzano viti con filettatura metrica ISO a passo grosso (UNI 4535). 7) Scelta della vite:

sf h

l sf sr

Per definire completamente la vite occorre sceglierne la lunghezza l dalla UNI EN ISO 4014 rispettando la condizione:
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Recipiente in pressione l 2 s f + h + sr + m

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con: sf

spessore della flangia (da imporre);

h spessore della guarnizione (dato); sr spessore della rosetta (UNI EN ISO 7089 e 7092); m spessore del dado (UNI EN ISO 4032). Sempre dalla UNI EN ISO 4014 si determinano le dimensioni di ingombro della testa della vite (e e s).

8) Proporzionamento della flangia: Si procede determinando le dimensioni della flangia in modo che le viti previste siano serrabili con chiavi dinamometriche. Si determinano: Diametro dei fori per le viti secondo UNI ISO 273; df Df
De

Diametro centro fori della flangia in modo da garantire la manovrabilit della chiave dinamometrica come da UNI 6761; Diametro esterno della flangia in modo da consentire il corretto appoggio della rosetta.

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df

Df De

9) determinazione delle dimensioni della guarnizione Le dimensioni delle guarnizioni metalliche vengono solitamente scelte in modo da rispettare le condizioni: b 3 h

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B) DETERMINAZIONE DEL CARICO DI SERRAGGIO Il carico di serraggio dei bulloni deve essere tale da snervare la guarnizione, garantendone la tenuta, senza compromettere la resistenza delle viti. 1) Scelta del carico di serraggio: Il carico di serraggio deve snervare la guarnizione senza compromettere la resistenza della vite; deve quindi rispettare le condizioni: Dm b Rsng dn2 < V0 < R p 0, 2b n 4 2) Determinazione della rigidezza delle viti: Le viti essendo parzialmente filettate hanno due zone con rigidezze diverse che lavorano in serie; la rigidezza della vite pertanto: 1 1 1 = + k b k bl k bf nella quale: E A la rigidezza della parte non filettata del gambo della vite; k bl = b bl lbl o Eb il modulo di Young del materiale della vite;
o

Abl =

d 2
4

larea della sezione della parte non filettata del gambo della vite; la lunghezza della parte non filettata del gambo della vite ricavabile dalla UNI EN ISO 4014; la rigidezza della parte filettata del gambo della vite; larea della sezione di nocciolo della parte filettata del gambo della vite; la lunghezza della parte filettata del gambo della vite che si deforma (vedi figura).

o lbl

k bf =

Eb An lbf

o o

An = lbf

dn2
4

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lbl

lbf

3) Determinazione della rigidezza della guarnizione: La rigidezza della guarnizione vale: E g Ag kg = h nella quale:

Ag =
Eg

Dm b
n

larea della sezione della guarnizione che compete ad un bullone; il modulo di Young del materiale della guarnizione.

4) Determinazione del carico sulle viti: In seguito al serraggio ed alla pressione che tende a separare le flange sulle viti si avr un carico pari a: P kb . Pb = V0 + kb + k g 5) Determinazione del carico sulla guarnizione:

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In seguito al serraggio ed alla pressione che tende a separare le flange sulla guarnizione si avr un carico pari a: P kg Pg = V0 . kb + k g 6) Verifica del carico di serraggio: Si verifica che il carico di serraggio sia tale da: non compromettere la resistenza delle viti: Pb R p 0, 2b An assumendo un coefficiente di sicurezza = 1,5 ; garantire la tenuta della guarnizione: Dm b Pg 2,5 Ag p = 2,5 p . n

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C) VERIFICA STATICA DEI BULLONI Sui bulloni oltre ai carichi dovuti alla pressione e al pretensionamento di serraggio agiscono i carichi dovuti al momento di serraggio. 1) Determinazione del momento di serraggio: Il momento di serraggio deve essere tale da garantire il pretensionamento V0 precedentemente calcolato. Essendo: ' '' Ms = Ms + Ms nella quale: D 1,5 d ' il momento generato dallattrito tra dado e M s = f V0 md = f V0 2 2 rosetta con: o Dmd = 1,5 d il diametro medio del dado; o f il coefficiente dattrito tra dado e rosetta solitamente assunto pari a 0,15; dm '' V0 il momento generato dallattrito sui fianchi M s = tan( + * ) 2 del filetto con: p o = arctan b langolo dinclinazione dellelica della filettatura con: d m
pb dm

passo della filettatura (UNI 4535); diametro medio di filettatura (UNI 4535);

f o * = arctan coefficiente dattrito fittizio con: cos( ) angolo di semiapertura del profilo del filetto che per una filettatura metrica ISO vale 30. 2) Verifica dei bulloni: Sui bulloni agiscono le seguenti sollecitazioni: Sollecitazione assiale di trazione pari a:
Pb ; An Sollecitazione tangenziale di torsione con: 16 M s'' tb = . dn3 Applicando il criterio di resistenza di Guest-Tresca la sollecitazione di confronto vale:

ab =

GT = ab 2 + 4 tb 2 .
La resistenza dei bulloni verificata se verificata la relazione: R GT p 0, 2b

assumendo un coefficiente di sicurezza = 1,5 .

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D) INFLESSIONE DELLA FLANGIA Durante il serraggio la flangia si inflette a causa delleccentricit tra il tiro dei bulloni e la reazione della guarnizione. Questa inflessione provoca linflessione delle viti della bullonatura, con una conseguente ulteriore sollecitazione di flessione sulle viti. 1) Calcolo dellinflessione della flangia: La flangia a seguito della coppia a cui sottoposta ruota di un angolo pari a: 2 3 m DM = E b h3 nella quale: nC il momento uniformemente distribuito; m= DM D f Dm o C= il braccio della coppia che tende ad inflettere la flangia. 2 Dm + D f il diametro medio dinflessione della flangia DM = 2

Vo

Vo

C
2) Sollecitazione nelle viti: A seguito della rotazione della flangia la sollecitazione dinflessione della vite vale:

fb =
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Ed
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si pu quindi procedere alla verifica della vite aggiungendo questa sollecitazione alle due precedenti:

GT =

ab

+ fb ) + 4 tb
2

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E) CALCOLO DEGLI SPESSORI DEL RECIPIENTE 1) Calcolo dello spessore del mantello cilindrico: Lo spessore del mantello cilindrico deve essere: D sc R 2 s 1 p 2) Calcolo dello spessore del fondo semisferico: Lo spessore del fondo semisferico deve essere: D ss R 4 s 1 p

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