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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
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Magma Basaltico
275 250 80 105 105
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
2.1 Le komatiiti
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
e 2.4). I caratteristici embayments possono essersi formati per più tempo. Colate con maggiore potere di assimilazione
per tettonica vulcanica, erosione termica o rappresentare raggiungeranno precocemente la saturazione in S e daranno
irregolarità topografiche preesistenti. luogo a depositi basali stratiformi. Se l’assimilazione è più
La maggior parte dello zolfo proviene da sedimenti scarsa, la saturazione in S avverrà più tardi, solo in livelli
piritosi (black shales) o depositi VMS sottomarini (v. particolari, e sarà generalmente subeconomica. La
capitolo 18) assimilati per erosione termica (Bekker et al., canalizzazione delle colate e il flusso continuo di magma
2009). Le colate di maggiore potenza sono in grado di consentono inoltre ai solfuri accumulati di sottrarre metalli a
assimilare maggiori quantità di sedimenti. L’assimilazione grandi volumi di liquido silicatico (v. capitolo 1.5.2),
sarà maggiore in corrispondenza di zone di canalizzazione permettendo il raggiungimento di elevati tenori in Ni ed,
del flusso lavico, dove la temperatura può mantenersi elevata eventualmente, in PGE.
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Fig. 2.4. In alto: Schema di una colata komatiitica complessa con possibile distribuzione dei depositi a solfuri di Ni. In basso: Sezioni
schematiche di porzioni di una colata komatiitica illustranti i processi di formazione e gli ambienti eruttivi dei depositi a solfuri di Ni; Destra:
Erosione termomeccanica di un substrato ricco in solfuri alla base di un canale di flusso lavico (mineralizzazione ricca - Type 1); Sinistra:
Accumulo progressivo cotettico di olivina e liquido a solfuri entro un canale di flusso lavico (mineralizzazione povera - Type 2) (da Hill,
1997).
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Questo distretto minerario (Trias inf.) è situato al margine Fig. 3.1. Schema geologico della regione di Noril’sk–Talnakh,
nord-occidentale della Piattaforma Siberiana, in prossimità Siberia (da Naldrett, 1981). I corpi mineralizzati (proiettati in
superficie) si localizzano in prossimità di faglie litosferiche.
di un’estesa fossa tettonica (Fig. 3.1). Le intrusioni sono
soprattutto corpi tabulari concordanti o subconcordanti,
differenziati verso l’alto da picriti e doleriti picritiche a
La concentrazione delle mineralizzazioni nelle zone di
gabbri doleritici a trachiandesiti porfiriche (Fig. 3.2). Delle
contatto, soprattutto in presenza di sedimenti ricchi in solfati
numerose intrusioni, solo l’1–2% risulta essere
(evaporiti), suggerisce l’importanza di fenomeni di
mineralizzato. Le mineralizzazioni sono di vari tipi: i)
assimilazione per la separazione dei solfuri. Questa ipotesi
disseminata nell’intrusione (solo in picriti); ii) massiva alla
trova riscontro nei rapporti isotopici dello zolfo (δ34S
base e al tetto entro la roccia incassante e, in misura minore,
elevati, da +9 a +11‰, nei depositi economici, e
nell’intrusione stessa (sempre presente, anche se spesso solo
progressivamente più bassi in quelli subeconomici), che
sotto forma di venette); iii) vene e disseminazioni associate a
testimonia come l’introduzione di S da sedimenti evaporitici
ii); iv) brecce mineralizzate e disseminazioni sui fianchi
abbia svolto un ruolo determinante.
dell’intrusione, dove questa si assottiglia e si esaurisce.
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
3.2 Voisey’s Bay (Labrador, Canada) come fuso immiscibile all’interno del dicco alimentatore e
sarebbero stati quindi trasportati dal rapido flusso del
È un giacimento a solfuri di Ni–Cu–Co di classe mondiale, magma. Il loro accumulo sarebbe avvenuto al diminuire del
scoperto nel 1993, le cui riserve stimate sono pari a 137 Mt flusso, dove il dicco si allargava e sfociava nella camera
per tenori di 1.59% Ni, 0.85% Cu e 0.09% Co (Scoates & magmatica (Fig. 3.3).
Mitchell, 2000). I solfuri sono associati ad un’intrusione
troctolitica di età proterozoica (1.35–1.29 Ga). I corpi
mineralizzati sono localizzati in tre zone: i) solfuri da 3.3 Sudbury Complex (Ontario, Canada)
disseminati a massivi all’interno di un grosso dicco
alimentatore troctolitico; ii) corpo ovoidale di Costituisce una struttura geologica anomala, situata
600×350×150 m di solfuri massivi presso l’intersezione del immediatamente a nord del Lago Huron, che ha
dicco con l’intrusione principale (32 Mt con 2.83% Ni, rappresentato il maggiore deposito mondiale di nickel. Ha
1.68% Cu, 0.12% Co); iii) solfuri da massivi a disseminati prodotto (dati 2000) 10 Mt di questo metallo, circa lo stesso
nella troctolite dell’intrusione principale, vicino alla sua quantitativo di rame e minori quantità di PGE, Co, Fe, S,
base, al contatto con le rocce gneissiche incassanti. I Au, Se, Te (Lesher & Thurston, 2002). Il tonnellaggio
minerali principali comprendono pirrotina, pentlandite, (produzione più riserve) è di circa 1500 Mt con ∼1% Ni,
calcopirite, cubanite e magnetite. L’origine del giacimento ∼1% Cu, e ∼1 g/t Pt + Pd (Farrow & Lightfoot, 2002). La
sembra essere legata alla contaminazione di un originario produzione nel 2000 è stata di 114000 t di Ni, 137000 t di
magma picritico per assimilazione di paragneiss contenenti Cu, 1.8 t di Au e 11.4 t di PGE, estratti da 14 miniere, con
solfuri (Ryan, 1996). Questi ultimi si sarebbero separati notevoli potenzialità per ulteriori esplorazioni.
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
è di gran lunga il più abbondante. La composizione dei Magmi picritici si sarebbero intrusi nel fuso crostale
solfuri è essenzialmente la stessa in tutto il distretto, prodotto dall’impatto meteoritico, mescolandosi
determinata dalla separazione di un liquido a solfuri di alta vigorosamente ad esso. A seguito del mescolamento, si
temperatura, ora cristallizzato come pirrotina + pentlandite sarebbe separato un liquido a solfuri che, affondando
([Fe,Ni]9S8, con ca. 35% Ni) + calcopirite, più minori attraverso la colonna di magma, ne avrebbe estratto grandi
quantità di pirite e cubanite (talora abbondante). quantità di Ni, Cu e PGE, per poi accumularsi alla base e
L’assimilazione di materiale crostale è ritenuta essere la nelle fratture delle rocce incassanti (sublayer).
principale responsabile della segregazione dei solfuri.
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Fig. 4.1. Schema geologico del Bushveld Complex (da Evans, 1993, modif. da van Gruenewaldt, 1977, e Hall, 1932).
di plagioclasio, sovrastante un livello di leuconorite (Fig. Per ca. il 60%, i PGE sono contenuti in soluzione solida
4.2). È normalmente orlato alla base e al tetto da due sottili in pirrotina (alto Pt, no Pd), pentlandite (alti Pd, Rh) e pirite
livelli di cromitite di pochi mm o cm, che ospitano i PGE. (tutti i PGE, ma in limitate quantità). Il restante 40% è
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
primitivo; iii) mescolamento del nuovo magma con uno 4.5 Great Dyke (Zimbabwe)
meno denso, più evoluto e saturo in plagioclasio; iv)
formazione di uno strato magmatico ibrido sovrassaturo in È un corpo intrusivo basico–ultrabasico di età Proterozoica
cromite e solfuri. Secondo questo modello, l’effettivo (2.47 Ga) lungo 532 km e largo 5–15 km, formato da quattro
contenuto di PGE nei livelli cromititici dipenderebbe da complessi stratificati (Fig. 4.6). Strati di cromitite (5–300
diversi fattori, tra cui: i) tenore in solfuri iniziali7; ii) cm) ricca in Cr caratterizzano l’intrusione e costituiscono
contenuto di PGE nel magma (varia in funzione del una riserva stimata di 10000 Mt (Prendergast, 1987). Sono
frazionamento e degli eventuali fenomeni di ibridizzazione); presenti anche zone a solfuri ricchi in PGE.
iii) rapporto di massa liquido silicatico / liquido a solfuri (v.
capitolo 1.5.2). Un modello di questo tipo è stato
recentemente invocato per la formazione del Merensky Reef 4.6 Altri depositi primari di PGE
(Boudreau, 2008).
Vale qui la pena di ricordare che oltre ai complessi
stratificati e ai depositi di solfuri di Cu–Ni in rocce basiche e
ultrabasiche, i PGE si ritrovano in giacimenti primari in
7 peridotiti (duniti e serpentiniti), pirosseniti e orneblenditi in
Nel corso del raffreddamento, parte del Fe originariamente
complessi ofiolitici, non legate a complessi intrusivi
presente nei solfuri può trasferirsi nella cromite. L’effetto è la
stratificati. In questi casi i PGE si trovano prevalentemente
liberazione di zolfo e la diminuzione del contenuto netto in solfuri.
sotto forma di leghe associati a masse lenticolari o
I PGE non sono coinvolti nel processo e si concentrano
disseminazioni di cromite. Sebbene solo occasionalmente
indirettamente. Si veda ad esempio l’elevatissimo tenore in PGE
questi depositi abbiano fornito piccoli giacimenti sfruttabili
(con rapporti elementari tipici dei solfuri) del Merensky Reef, che
(tuttavia di grado eccezionalmente elevato), la loro
contrasta con il basso tenore attuale in solfuri.
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Fig. 4.6. Schizzo geologico del Great Dyke dello Zimbabwe, con la
posizione dei livelli cromititici (da Evans, 1983, in parte modif. da
Bichan, 1969).
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
I giacimenti di cromite podiformi (dall’inglese pod = Secondo Zhou & Robinson (1997), i giacimenti
baccello) sono corpi mineralizzati di dimensioni e forme podiformi di cromite sono un tipo particolare di deposito
estremamente variabili (Fig. 5.1) e irregolari, spesso contorti ortomagmatico, prodotto da reazioni tra rocce peridotitiche
e deformati, inclusi in peridotiti tettonitiche. Il tonnellaggio incassanti e magmi basici durante la loro ascesa all’interno
è generalmente limitato (ca. 100000 t), fatta eccezione per del mantello. L’effetto di queste reazioni è la fusione dei
gli Urali, dove sono coltivati corpi di notevoli dimensioni. pirosseni della peridotite, con conseguente innalzamento del
Fanno parte di complessi peridotitici di tipo Alpino, contenuto di SiO2 del fuso e formazione di una dunite
normalmente legati ad unità ofiolitiche di tipo supra- (olivina) residuale. In porzioni più distali, solo il
subduction-zone in zone orogeniche. Giacimenti importanti, clinopirosseno viene dissolto e si forma una zona
oltre che negli Urali, si trovano in Albania, Filippine, harzburgitica (olivina + ortopirosseno). L’aumento del
Turchia, alla base del complesso ofiolitico di Troodos contenuto in silice può portare il fuso alla saturazione in
(Cipro) e, di minori dimensioni, a Cuba, Nuova Caledonia, cromite (cfr. capitolo 1.1), che può così precipitare dando
ex-Jugoslavia, Grecia. I depositi maggiori risultano essere luogo a cromititi essenzialmente monomineraliche. La
associati ad ofioliti provenienti da bacini marginali e archi composizione della cromite (ricca in Cr o in Al) riflette
vulcanici insulari, per lo più recenti (Fanerozoici), piuttosto essenzialmente la composizione del magma iniziale. Un
che da dorsali medio-oceaniche. magma derivato da bassi gradi di fusione parziale sarà infatti
I giacimenti podiformi producono cromite povera in Fe, arricchito negli elementi più incompatibili e impoverito negli
ricca in Mg e, generalmente, ad alto contenuto di Cr (Fig. elementi più compatibili. Poiché l’Al è meno compatibile del
4.3). Essi rappresentano altresì l’unica sorgente nota di Cr, maggiore è il grado di fusione parziale maggiore
cromite di grado refrattario (alto Al). I due tipi di cromite risulterà il rapporto Cr/Al del magma prodotto. Al di sotto di
tendono ad essere mutuamente esclusivi e in una singola archi vulcanici insulari (Fig. 5.2), i magmi si producono per
unità ofiolitica sono spesso presenti giacimenti di un solo elevati gradi di fusione parziale, determinati
tipo. Non mancano tuttavia importanti eccezioni, quali ad dall’introduzione di abbondanti volatili provenienti dalla
esempio i depositi giganti di Kempirsai (Kazakhstan, Urali), placca subdotta. In questi ambienti si formeranno
dove ad enormi giacimenti di cromite ricca in Cr si tipicamente depositi di cromite ricca in Cr. In
associano corpi minori di cromite ricca in Al (Melcher et al., corrispondenza di bacini di retro-arco, dove l’apporto di
1997). In questi casi, i due tipi di cromite sono comunque volatili è più ridotto, il grado di fusione parziale sarà minore
localizzati in posizioni strutturali diverse. e i rapporti Cr/Al del magma saranno più bassi. In questo
I corpi podiformi di cromite sono tipicamente inclusi in caso si avrà tendenzialmente la formazione di cromiti ricche
sacche dunitiche il cui spessore può variare da poche decine in Al. Al di sotto delle dorsali medio-oceaniche, il mantello
di centimetri a decine di metri. La zona dunitica litosferico preesistente viene assottigliato e rimosso in
normalmente passa alla peridotite incassante inalterata seguito alla separazione delle placche e difficilmente si avrà
secondo la sequenza dunite → harzburgite → lherzolite. la formazione di cromititi.
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Fig. 5.2. Diagramma schematico che illustra le possibili relazioni tra ambiente geodinamico e formazione di cromititi podiformi.
Sotto gli archi vulcanici (B), gli elevati gradi di fusione parziale, determinati dall’introduzione nel mantello di volatili da parte della
litosfera subdotta, producono fusi relativamente ricchi in Cr. Durante la risalita, l’interazione di questi fusi con porzioni di mantello
litosferico potrà produrre cromititi ricche in Cr. Sotto i bacini di retro-arco (A), i fusi magmatici sono normalmente meno arricchiti
in Cr (perché minore è il grado di fusione parziale e il Cr è fortemente compatibile nella peridotite). L’interazione di questi fusi con
il mantello litosferico produrrà cromititi meno ricche in Cr e più ricche in Al. Al di sotto delle dorsali oceaniche (C), il mantello
litosferico viene assottigliato e rimosso in seguito alla separazione delle placche e difficilmente si avrà la formazione di cromititi
(da Zhou & Robinson, 1997).
Vale la pena tuttavia di ricordare che, secondo Matveev caso, la maggiore idrofilia della cromite rispetto all’olivina,
& Ballhaus, 2002), alcune tessiture caratteristiche dei consentirebbe la formazione, per un meccanismo
giacimenti podiformi (es. le tipiche cromiti nodulari e paragonabile alla flottazione, di cromititi da una magma
orbicolari) sono spiegabili solo assumendo una deposizione saturo di olivina e cromite, senza necessità di assimilazioni e
in presenza di una fase fluida acquosa immiscibile. In questo arricchimenti in silice.
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
6.1 Complessi anortositici e charnockitici massicci anortositici. Sebbene alcuni massicci anortositici
presentino una stratificazione gravitativa, per la maggior
Le anortositi sono rocce intrusive di composizione da basica parte le stratificazioni sono assenti o poco marcate.
a intermedia, costituite per >90% da plagioclasio, con I cosiddetti complessi charnockitici, caratterizzati dalla
pirosseni e talora olivina e ossidi accessori. La loro genesi sequenza pirosseniti ad ortopirosseno → noriti → graniti ad
richiede il frazionamento di magmi basaltici ad affinità ortopirosseno, sono, almeno in parte, ritenuti essere derivati
tholeiitica in camere magmatiche relativamente profonde dal metamorfismo di alto grado di originari complessi
(ca. 35 km) e la loro successiva intrusione in livelli più anortositici.
superficiali (ca. 10 km; Fram & Longhi, 1992). Praticamente La maggior parte dei massicci anortositici si sono formati
tutti i depositi sfruttabili di minerali di titanio (ilmenite nel Proterozoico in un periodo di tempo relativamente
[FeTiO3], ca. 52% di TiO2; rutilo [TiO2], normalmente con ristretto (1.2–1.7 Ga) e sono espressione di un magmatismo
>95% di TiO2) sono associati ad anortositi o a placers anorogenico continentale (rift abortiti). Tendono ad
costieri derivati da esse. allinearsi secondo una cintura che attraversa gli attuali limiti
Le anortositi si ritrovano in due tipi di associazioni tra le placche litosferiche e si ritrova con una certa continuità
magmatiche: i) rocce stratificate localizzate nelle porzioni dagli USA all’Ucraina, passando per Canada, Labrador,
superiori, più differenziate, dei complessi intrusivi basici e Groenlandia, Gran Bretagna e Scandinavia (Fig. 6.1).
ultrabasici stratificati; ii) massicci anortositici. Il primo tipo
(si rimanda al capitolo specifico per i concetti generali) è
caratterizzato prevalentemente da plagioclasio basico (An70– 6.2 Classificazione
100). I massicci anortositici sono volumetricamente più
importanti e comprendono complessi intrusivi di notevoli I massicci anortositici possono essere classificati sulla base
dimensioni (fino a 30000 km2), a loro volta costituiti da della composizione del plagioclasio. A questa in genere
numerosi plutoni di dimensioni minori. Contrariamente a corrispondono mineralizzazioni specifiche:
quanto osservato per i complessi basici stratificati, le rocce Complessi anortositici a labradorite (An68–45) → Ti-
mafiche e ultramafiche sono scarsamente rappresentate nei magnetite o ilmenite.
Fig. 6.1. Ricostruzione della disposizione dei continenti nel Proterozoico e distribuzione dei massicci anortositici dell’emisfero
settentrionale. 1 Korosten, Ucraina; 2 Korsun-Novomir-gorod, Ucraina; 3 Suwalki, Polonia; 4 Utsjoki, Finlandia; 5 Norvegia meridionale; 6
South Harris, Ebridi; 7 Gardar, Groenlandia; 8 Kiglapait-Nain, Labrador; 9 Michigamau, Labrador; 10 Lac St. Jean, Quebec, con il distretto
di Allard Lake e Lac Tio; 11 Lake Sanford, Adirondacks, New York; 12 Honeybrook, Pensylvania; 13 Roseland, Virginia; 14 Duluth,
Minnesota; 15 Cambridge Arch, Nebraska; 16 Laramie Range, Wyoming; 17 Bitterroot Range, Montana; 18 Boehls Butte, Idaho; 19 San
Gabriel Range, California; 20 Orocopia Range, California; 21 Pluma Hidalgo, Messico; 22 Sierra de Santa Marta, Colombia (da Herz, 1969).
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Esempio:
• Lake Sanford (New York, USA).
Complessi anortositici ad andesina (An48–25) → ilmenite ±
ematite (con tessiture di smistamento, spesso con
concrescimenti così fini da abbassare notevolmente il
titolo dell’ilmenite). Questi complessi sono
generalmente chiamati ‘Adirondack type’ e sono
associati ai più grandi depositi mondiali di ilmenite.
Esempi:
• Lac Tio (Allard Lake, Quebec, Canada). 125 Mt,
19% della produzione mondiale (ilmenite con fino
al 25% di ematite smistata).
• Tellness (Norvegia). Il più grande, 300 Mt al 18%
TiO2 (ilmenite con 12% di ematite smistata) (Fig.
6.2).
Complessi alcali-anortositici (con megacristalli di feldspato
antipertitico con 3–4% K2O) → rutilo o ilmenite.
Esempio:
• Roseland (Virginia, USA).
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Sono giacimenti relativamente rari che si originano in flogopite). Fanno parte di questo gruppo le foscoriti dei
seguito alla separazione in fase liquida di ossidi immiscibili complessi carbonatitici.
da magmi silicatici. La separazione estremamente efficiente Si tenga presente che per alcuni di questi depositi viene
del fuso a ossidi è qui favorita dall’abbondante presenza di talora proposta un’origine idrotermale (v. capitolo 16,
componenti volatili quali fosforo, fluoro e H2O. I volatili si Giacimenti di tipo IOCG).
arricchiscono nella fase ad ossidi, che così acquista grande
fluidità e solidifica a basse temperature (ca. 600°C). I fusi Esempi:
prodotti possono (i) solidificare presso la roccia madre, (ii) • Palabora (Sudafrica)
migrare e iniettarsi in filoni, (iii) effondere in superficie • Pea Ridge (Missouri, USA).
sotto forma di vere e proprie colate. La roccia risultante è • Colate nelle cinture circumpacifiche (Cile; Fig. 7.1).
costituita da magnetite anche poco titanifera (Fe3O4) +
fluorapatite (Ca5[PO4]3[OH,F]) (± ematite, olivina,
23
Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
8.1 Carbonatiti e rocce associate nota la cosiddetta foscorite, una roccia magmatica a
magnetite + apatite + olivina, importante fonte di magnetite
Le carbonatiti sono rocce magmatiche costituite per la e apatite (cfr. Giacimenti di Fe magmatico).
maggior parte da carbonati di Ca, Mg, Fe, Mn e,
limitatamente, Sr (calcite, dolomite, ankerite, siderite
manganesifera, rodocrosite, stronzianite). Contengono 8.2 Minerali utili in carbonatiti e rocce
spesso quantità e varietà notevoli di minerali accessori, associate
anche rari e ricchi di elementi minori a grande raggio ionico,
alcuni dei quali possono costituire oggetto di sfruttamento. I minerali utili delle carbonatiti e delle rocce associate sono
Si presentano generalmente sotto forma di stock intrusivi e molto numerosi. In Tabella 1.2 sono riportati alcuni tra i più
filoni, ma possono eccezionalmente dare luogo a colate e a importanti. Le carbonatiti costituiscono la maggiore risorsa
depositi piroclastici. Sono tipicamente, anche se non mondiale di Nb (per il 96% ricavato dal pirocloro), REE e
esclusivamente, associate a complessi intrusivi alcalini e vermiculite e un’importante fonte di P. Minerali di ganga
peralcalini (sieniti, sieniti nefeliniche, ijoliti [egirina + 30– presenti talvolta in concentrazioni sfruttabili sono fluorite,
70% nefelina] con nefeliniti, melilititi, etc.) e per lo più barite e stronzianite. La carbonatite stessa può costituire una
diffuse nelle fasce marginali, soggette a rifting, di aree fonte utile di carbonato di calcio in zone prive di calcari.
cratoniche. Si ritiene (Wallace & Green, 1988) che le Essendo facilmente alterabili, le carbonatiti possono dare
carbonatiti si originino per fusione parziale ad alta pressione luogo a depositi residuali e placers di arricchimento
(> 20 kbar) da porzioni di mantello arricchite in carbonati secondario (es. Sokli, Finlandia).
3 Mineralizzazioni a solfuri di rame sono inoltre presenti
grazie anche ad un elevata ƒO2 (C + 2 O2 → CO32–). I fusi
in numerose carbonatiti, sebbene solo il giacimento di
carbonatitici sono immiscibili con i fusi silicatici.
Palabora (Sudafrica) costituisca una fonte di classe mondiale
Nelle aree di contatto dei complessi alcalini e
di questo metallo. Tali mineralizzazioni sono state
carbonatitici sono frequenti fenomeni di metasomatismo, con
variamente interpretate come il risultato di processi
produzione di zone di alterazione idrotermale arricchite in
idrotermali tardivi, forse senza legame diretto con le
feldspato alcalino e pirosseno sodico (egirina) e/o anfibolo
carbonatiti, o come parte integrante del magmatismo
alcalino. Questo processo di alterazione alcalina prende il
carbonatitico.
nome di fenitizzazione e la roccia risultante è detta fenite.
Alcune varietà di fenite sono costituite da rocce Maggiori giacimenti mondiali:
monomineraliche a feldspato alcalino (ortoclasiti). Un altro • Mountain Pass (California, USA): 25 Mt a 5-10% REE,
caratteristico prodotto di alterazione idrotermale è la 20-25% BaSO4;
vermiculite, un fillosilicato derivato dall’idratazione di • Bayan Obo (Mongolia, Cina): REE + Nb (+ F);
flogopite e biotite. Si forma a spese di pirosseniti micacee, • Oka (Canada): a Nb (pirocloro);
spesso pegmatoidi e ricche in apatite, e biotititi che • Penisola di Kola (Provincia Alcalina della Karelia
costituiscono le porzioni intrusive ultramafiche dei settentrionale, Russia): P (+Sr, REE) (apatite), Al
complessi alcalini. Se riscaldata a 300°C si disidrata (nefelina);
fortemente aumentando di volume (18–25 volte) e si • Palabora (Sudafrica): complesso alcalino costituito
trasforma in un materiale leggerissimo e isolante pregiato. prevalentemente da pirosseniti micacee, troncate da
Una tipica sequenza di intrusioni carbonatitiche più o intrusioni di foscorite e carbonatiti (Figg. 8.1 e 8.2).
meno mineralizzate comprende: Produce un’enorme varietà di materie prime utili, tra cui:
C1-carbonatite a calcite (sövite) con apatite, pirocloro, (1) apatite (riserve di 3 Gt di minerale da pirosseniti); (2)
magnetite, flogopite, biotite, olivina, egirinaugite in vermiculite (46 Mt di riserve stimate); (3) un’importante
stocks, abbondante fenitizzazione; mineralizzazione a Cu (calcopirite, cubanite, bornite da
C2-carbonatite a calcite (alvikite) distinta dalla precedente carbonatite e foscorite), con magnetite, apatite, Au, Ag,
per la grana minore, in filoni, normalmente abbondante PGE, baddeleyite, U, NiSO4 e H2SO4 come sottoprodotti;
fenitizzazione; estratte, rispettivamente, da tre miniere a cielo aperto
C3-carbonatite a Fe-carbonati (ferrocarbonatite) con REE, distribuite su un’area di 2.5×4 km.
U, Th, Nb, in filoni, fenitizzazione scarsa o assente;
C4-carbonatite a calcite-dolomite (alvikite tardiva) sterile, in
filoni, con fenitizzazione scarsa o assente.
Tra le rocce associate ad alcune carbonatiti è degna di
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Tabella 1.2. Principali minerali utili delle carbonatiti e delle rocce associate.
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Tra i fattori determinanti per il potenziale diamantifero di durante la sua azione di campionamento (Fig. 9.4).
una kimberlite o di una lamproite, infatti, la profondità del Nell’astenosfera, infatti, il mantello si comporta in maniera
limite litosfera/astenosfera gioca un ruolo fondamentale. duttile e, normalmente, non fornisce xenoliti.
Solo dove radici litosferiche si spingono a profondità Un secondo fattore è rappresentato dallo stato termico
compatibili con la stabilità del diamante, un magma di della regione affetta da magmatismo. Poiché la transizione
origine profonda potrà inglobare materiali diamantiferi da grafite a diamante avviene a pressioni crescenti con
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
Fig. 9.3. Distribuzione delle aree cratoniche e delle principali provincie diamantifere (da Nimis, 2002; modif. da Janse & Sheahan, 1995).
50
LITHOSPHERE
800 °C
100 1000 °C
Eclogite body
1200 °C
150 1400 °C
1600 °C
200
ASTHENOSPHERE
250
Diamond
Fig. 9.4. Isoterme, spessore della litosfera e limite di stabilità grafite–diamante al di sotto di un'area cratonica. Gli xenoliti inclusi in
kimberliti e lamproiti impostate all’interno di cratoni antichi possono campionare porzioni di mantello litosferico situate all’interno del
campo di stabilità del diamante. Le zone marginali dei cratoni sono più raramente diamantifere a causa del gradiente termico maggiore e del
minore spessore della litosfera (da Nimis, 2002).
l’aumentare della temperatura (Fig. 9.4), aree con flusso di profonde radici litosferiche sia da geoterme particolarmente
calore elevato saranno meno atte a consentire la formazione rilassate.
di diamante in profondità. Le aree potenzialmente più Di importanza notevole, ma difficilmente valutabile,
favorevoli per il rinvenimento di diamanti saranno pertanto sono la velocità di risalita e le caratteristiche ossido-riduttive
proprio le aree cratoniche antiche, caratterizzate sia da del magma. Se la ƒO2 è elevata e la risalita non è
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
sufficientemente rapida, i piccoli xenocristalli di diamante metodi termobarometrici che consentono di stimare
possono venire completamente riassorbiti per ossidazione (C simultaneamente pressione e temperatura di equilibratura di
+ O2 → CO2). singoli granuli di clinopirosseno o di granato e, quindi, di
La prospezione per le kimberliti e le lamproiti viene definire in dettaglio e in una fase precoce della campagna di
effettuata principalmente mediante minerali indicatori (il prospezione lo stato termico e le profondità di provenienza
rosso piropo, il verde Cr-diopside, l’ilmenite, la cromite), del materiale litosferico campionato dai magmi (Ryan et al.,
facilmente riconoscibili in concentrati di minerali pesanti 1996; Nimis & Taylor, 2000).
ricavati da suoli e sedimenti alluvionali (es. Fipke et al.,
1995). Gli stessi minerali sono anche utilizzati, sulla base • Maggiori province diamantifere kimberlitiche:
delle loro caratteristiche chimiche, per la valutazione del Sudafrica, Siberia, Botswana, Congo (tutte Archeane),
potenziale diamantifero dell’area esplorata o di una spesso associate a importanti depositi secondari tipo
kimberlite/lamproite specifica. Le informazioni che si placer, sia alluvionali che marini (es. Namibia, con
possono ricavare riguardano la distinzione delle risorse off-shore stimate di oltre 1.5⋅109 ct).
caratteristiche litologiche del materiale di mantello
• Maggiore provincia diamantifera lamproitica:
campionato dal magma (lherzoliti, harzburgiti, eclogiti,
Western Australia (Proterozoico), con la miniera AK1 di
distinte sulla base delle composizioni del granato, del
Argyle, la più ricca del mondo (produzione di ca. 30⋅106 ct
clinopirosseno e della cromite), le caratteristiche ossido-
riduttive del magma (Mg-ilmenite), la profondità di a–1), con riserve nel 1985 di oltre 60 Mt con un tenore di 6.8
provenienza del materiale di mantello (clinopirosseno ct t-1, di cui il 5% gemme di alta qualità, il 40% gemme di
eclogitico e peridotitico). Recentemente sono stati proposti bassa qualità e il 55% diamanti industriali.
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
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Parte 1. Giacimenti legati a magmi (ultra)basici
podiform chromite deposits. Econ. Geol. 92:259-262 melt/rock interaction and chromite segregation. J. Petrol. 37:3-21
Zhou M.F., Robinson P.T., Malpas J., Li Z. (1996) Podiform chromitites
from the Luobusa ophiolite (southern Tibet): Implications for
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