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SEDIMENTARIO
INTRODUZIONE E CONCETTI BASE
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AMBIENTE EROSIVO E SEDIMENTOGENO
(fig.1)
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SEDIMENTI AUTOCTONI, ALLOCTONI, AUTIGENI
I sedimenti compattati, che in seguito alla diagenesi andranno a costituire
le rocce sedimentarie posso essere: AUTOCTONI, ALLOCTONI O AUTIGENI.
AUTOCTONI formati da elementi presenti nel luogo dove è avvenuta la
sedimentazione.
ALLOCTONI quando i materiali depositati nel sito di deposizione sono
diversi da quelli dell’area fonte.
AUTIGENI sostanzialmente come gli autoctoni, ma il termine è riferito
esclusivamente ai singoli costituenti del deposito (ex: glauconie).
FACIES ED ASSOCIAZIONE DI FACIES
Le rocce sedimentarie sono caratterizzate da stratificazione, ed ogni
strato racconta di un evento sedimentario fine a sé stesso.
Ogni strato a delle caratteristiche proprie al livello di composizione,
struttura, litologia, tessitura e composizione fossile che
contraddistinguono una specifica FACIES (fig.2).
Un insieme di facies, derivanti da processi sedimentari geneticamente
correlabili caratterizzano quella che si chiama ASSOCIAZIONE DI FACIES.
Le facies/associazioni di facies non danno informazioni su come si è
formato lo strato, quindi non dicono nulla per quanto riguarda l’ambiente
deposizionale.
(fig.2)
3
ETEROPIA DI FACIES
Ogni ambiente deposizionale passa lateralmente, nel tempo ad un altro
ambiente deposizionale, di conseguenza si vedranno facies diverse
originariamente una a fianco all’altra (fig.3). Questa migrazione è
chiamata ETEROPIA DI FACIES.
(fig.3)
LEGGE DI WALTER
La legge di Walter dice che due facies diverse, una di fianco l’altra
possono trovarsi una sopra l’altra a causa di fenomeni di trasgressione e
regressione della linea di costa. Si fa riferimento a quelle facies che si
depositano in ambienti contigui, si ha quindi il passaggio da eteropia di
facies a stratificazione verticale (fig.4). Essa si applica solo a successioni
senza discontinuità nella sedimentazione.
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(fig.4)
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(fig.5)
PRINCIPI DI STRATIGRAFIA
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CORRELAZIONI STRATIGRAFICHE
L'obbiettivo della correlazione stratigrafica è dimostrare una certa
corrispondenza soprattutto dal punto di vista temporale di unità
geologiche(rocciose), separate geograficamente.
Per fare correlazioni si può utilizzare il principio della continuità laterale.
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PROCEDURE PER DEFINIRE UNITÀ STRATIGRAFICHE
Innanzitutto, bisogna individuare uno stratotipo cioè l'affioramento di
una successione litologia, poi:
Descrizione dell’unità nello stratotipo e in altre zone di
riferimento
- Aspetti regionali (distribuzione geografica, variazioni, laterali …)
- Età
- Correlazione con altre unità
- Genesi
1) UNITÀ LITOSTRATIGRAFICHE
Essa sono corpi rocciosi che si distinguono sulla base delle caratteristiche
della roccia stessa e posizione stratigrafica conforme alle leggi di Stenone
e della successione fossile.
RANGO GERARCHICO DELLE UNITÀ LITOSTRATIGRAFICHE
– SUPERGRUPPO: Un supergruppo è un assemblaggio formale di
gruppi correlati o sovrapposti
– GRUPPO: può consistere interamente di formazioni nominate
– FORMAZIONE: La formazione è l'unità fondamentale nella
classificazione litostratigrafica. Una formazione è un corpo di roccia
identificato da caratteristiche litiche e posizione stratigrafiche
– MEMBRO: parte di una formazione definita sulla base di
caratteristiche litologiche definite.
– BED: ex: lv guida, non sono cartografabili ma per convenzione si
possono evidenziare in carta topografica.
– FLOW: è la più piccola unità litostratigrafica formata da rocce
generate da flusso vulcanico, sono quindi rocce generate da flusso,
sono lave.
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COME SI DESCRIVONO LE UNITÀ LITOSTRATIGRAFICHE
– DEFINIZIONE FORMAZIONE
– DESCRIZIONE
– CONTENUTO IN FOSSILI
– AMBIENTE DEPOSIZIONALE
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IV) ANGULAR UNCONFORMITY (fig.13)
(fig.13)
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Il numero di Raynold (Re) è direttamente proporzionale alla velocità (v) e
profondità del flusso (l) ed inversamente proporzionale alla sua viscosità
dinamica (u): (𝑅𝑒) = 𝑣∗𝑙
𝑢
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TRASPORTO E RIMANEGGIAMENTO DEL FONDO
Nell' interfaccia deposizionale accade che i clasti erodono il fondo
muovendovisi al di sopra. Non tutti erodono il fondo perché alcuni
rimangono bloccati da altri clasti. Il fondo quando viene eroso viene
rimaneggiato, cioè in un certo qual modo rielaborato.
PRINCIPIO DI BERNOULLIE TRASPORTO DEI SEDIMENTI SUL FONDO
Il trascinamento per frizione alla base del flusso è il meccanismo che
provoca la maggior parte del trasporto sul fondo (per rotolamento);
bisogna considerare che arte del trasporto avviene anche per
saltellamento. Il clasto sul fondo di un canale riduce la sezione del flusso
sopra di esso, la velocità del flusso al di sopra del clasto aumenta e per
bilanciare l’equazione di Bernoulli ci deve essere una diminuzione di
pressione. Questa diminuzione produce una componente che permette al
clasto di sollevarsi temporaneamente.
DIAGRAMMA DI HJULSTRÖM
Esso è riportato in figura 16.
Fino a prima si è parlato del fatto che i sedimenti vengono trasportati solo
in flussi turbolenti, quindi si sta parlando di trasporto trattivo. I sedimenti
quindi a causa di meccanismi di trascinamento per frizione vengono
trasportati sul fondo e lo erodono rimaneggiandolo. Questo diagramma
(fig.16), mette in relazione sull'asse delle ordinate la velocità del
flusso(cm/s) e sull'asse delle ascisse la dimensione dei granuli(mm).
(fig.16)
Dal diagramma si evince che se aumenta la velocità del flusso si ha il
trasporto ed erosione del fondo e dei sedimenti, ad eccezione dei granuli
di argilla i quali si legano fra di loro. Essi se non flocculano si depositano a
velocità minore del flusso altrimenti se flocculano a velocità maggiore.
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campagna si possono osservare ripple da corrente con creste rettilinee e
laminazione incrociata tabulare (fig.9A) e ripple da corrente con creste
discontinue e laminazione incrociata concava (fig.9B). Nel caso di
quest’ultimo tipo di laminazione si ha una velocità maggiore del flusso
rispetto la laminazione incrociata tabulare.
(fig.18A)
(fig.18B)
(fig.19A)
(fig.19B)
IN TUTTO QUESTO, DOV'É DIREZIONATA LA PALEOCORRENTE?
Sempre verso il lee side.
RIPPLE RAMPICANTI
Si generano per processi combinati di trazione (Tr), quindi di
rallentamento della velocità del flusso, e deposizione (De)dei sedimenti in
regime di flusso sub-critico. Se:
– Tr < De: si avranno ripple rampicanti saranno più o meno simmetrici
– Tr > De: si avranno ripple rampicanti asimmetrici
– Tr = De: si avranno ripple rampicanti sono simmetrici
Normalmente a depositarsi sono sabbie fini ma anche silt. Nel grafico
(fig.20) dove in ordinata si ha la deposizione e in ascissa la Trazione si
evince che se De>Tr il ripple rampicante è simmetrico. (fig.20)
LE DUNE
Si originano in un regime di flusso sub-critico ma maggiore di quello dei
ripple. Sono dimensionalmente più grandi dei ripple. Si formano con
granulometrie maggiori di 0,2mm. Se la velocità del flusso che le generaè
alta si genera no laminazione incrociata tabulare o concava come nei
ripple, ma stratificazione incrociata tabulare o concava perchè le dune
sono dimensionalmente più grandi dei ripple. Anche le dune hanno un lee
side ed uno stoss side (ci possono essere dei ripple da corrente) (fig.21).
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(fig.21)
COSA ACCADE NEL LEE SIDE?
Processi di avalanching cioè di scorrimento di clasti sciolti lungo un
pendio e ripple che possono risalire in direzione opposta al flusso.
SET E CO-SET
Nelle dune si possono osservare in un singolo strato numerose lamine (le
quali indicano la migrazione di un ripple), le quali formano un SET, più
pacchi di lamine formano un CO-SET.
ANTIDUNE
Sono più piatte e simmetriche delle dune e sono ben osservabili nella
battigia(fig.22). Si formano in regime di flusso super-critico muovendosi in
direzione contraria al flusso che le ha generate. Chiaro che se il tasso di
sedimentazione è alto le antidune si preservano meglio, esattamente
come per il tappeto di trazione, l'importante che il flusso successivo non
vada a redistribuire i sedimenti.
(fig.22)
TAPPETO DI TRAZIONE
Ben osservabile sulla battigia. Esso si genera in regime di flusso super-
critico. Esso è caratterizzato da lamine parallele(fig.23). Come struttura
sedimentaria si preserva meglio se il tasso di sedimentazione è piuttosto
alto. Oltre a quanto detto prima sul regime di flusso, il tappeto di trazione
si forma solo per un flusso con profondità costante.
(fig.23)
STRATIFICAZIONE CUNEIFORME A BASSO ANGOLO (2°-10°)
Essa si forma per l'azione di un regime di flusso critico o super-critico.
(fig.24)
GRAFICO RIASSUNTIVO SULLE STRUTTURE SEDIMENTARIE PRIMA
CITATE
(fig.25)
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Questo grafico ha in ordinata la velocità del flusso quindi è ben visibile il
salto idraulico e in ascissa è presente la dimensione dei clasti.
PROCESSI DI TRASPORTO: FLUSSI STRATIFICATI, MOTO ONDOSO E MAREE
FLUSSI STRATIFICATI
Essi si originano per: variazione di densità a causa di differenza di
temperatura, di salinità o per la presenza di sedimento trasportato.
Quindi accade che i sedimenti si depositano in profondità per un
contrasto di densità per esempio tra acqua con e senza sedimento.
MOTO ONDOSO
È dal vento che mette in moto le masse d'acqua e genera cosi delle
correnti. La loro altezza sostanzialmente dipende dalla forza del vento.
Livello di base delle onde: 5-10 m in condizioni normali fino a 200m in
condizioni estreme di tempesta. Tornando alla corrente essa diminuisce
con la profondità e oltre una certa profondità non trasporta i sedimenti,
in altri casi anche se la corrente si attenua con la profondità riesce a
trasportare i sedimenti perché anche se la profondità diminuisce non è
poi così elevata. Strutture sedimentarie ad esso associate sono: RIPPLE
SIMMETRICI DA MOTO ONDOSO, questi ripple generano laminazione
incrociata, e la direzione nella quale si allungano è quella della linea di
costa. A seconda di quanto sedimento trasporta rispetto quello che
accumula, il moto ondoso può generare diverse strutture ex:
– se trasporta più sedimento da una parte che dall'altra (fig.26A)
(fig.26A)
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– se si hanno condizioni variabili di moto ondoso e tasso di
sedimentazione (fig.26D)
(fig.26D)
CORRENTI DI MAREA
Esse sono formate sostanzialmente dal contributo dell'attrazione
gravitazione del sole, della luna ed in parte anche degli altri pianeti sulla
Terra, oltre che dal contributo della forza centrifuga rotazionale della
terra che gira intorno al centro di massa del sistema Terra-Luna. Si hanno
diversi cicli tidali, per esempio quelli semidiurni, quelli diurni e quelli
annuali. Nelle correnti di bassa marea la velocità del flusso aumenta in
quelle di alta marea la velocità diminuisce. Ad alte velocità viene
trasportato fango e viene eroso il fondale sabbioso, se la velocità
diminuisce il fango può decantare e la sabbia non viene più trasportata.
Le maree possono generare stratificazione incrociata a lisca di pesce,
detta anche bipolare, questo è dovuto al loro moto oscillatorio con
conseguente sedimentazione da una parte all'altra. Affinché però si
generino strutture simili è fondamentale l'alto tasso di sedimentazione il
quale preserva le lamine sottostanti.
C' è un momento in cui la corrente cambi direzione (tra alta e bassa
marea o viceversa), in quel caso anche se per poco tempo, non c'è flusso.
Al flusso successivo il fango sul fondo può anche non essere rimosso a
causa della sua coesione con il fondo stesso.
Le maree posso creare delle superfici erosive dette di ATTIVAZIONE,
perché oltre alla velocità piuttosto elevata con la quale trasportano il
sedimento erodono anche il fondo dell'interfaccia fondo/acqua. In questo
modo si ha una diminuzione di spessore della struttura precedente.
CICLI TIDALI
Parlando di maree non si può fare a meno che trattare l'argomento dei
cicli tidali. Essi sono cicli mensili in cui si può osservare la combinazione di
alta e bassa marea. Una maggiore escursione di marea comporta
maggiore competenza delle correnti, legata al maggior trasporto di
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sedimenti. Si hanno maree di QUADRATURA E SIGIZIALI. Durante quelle di
quadratura spesso nemmeno la sabbia si riesce a trasportare, durante
quelle sigiziali si, infatti hanno una maggiore capacità di trasporto.
Durante i cicli tidali si possono originare 3 tipi di strutture stratificate:
1)FLASER: ripple da corrente drappeggiati da strati di fango e prevale la
deposizione sabbiosa (corrente sigiziale) (fig.27)
2)ONDULATE: ripple che preservano la loro forma originale perché viene
preservato lo stoss-side a causa del drappeggio di fango (corrente mista)
(fig.28)
3)LENTICOLARE: strutture dove si preserva la deposizione fangosa e ci
sono lenti di sabbia (corrente di quadratura) (fig.29)
FLUSSI GRAVITATIVI
I processi gravitativi originano a loro volta dei flussi gravitativi di
sedimento, che si generano per contrasto di densità. Può accadere che:
-FLUSSO OMOPICNALE: (acqua + sedimenti hanno la stessa densità
maggiore, minore dell'acqua in cui si vanno ad immettere)
-FLUSSO IPOPICNALE:(acqua + sedimenti hanno densità minore dell'acqua
in cui si vanno ad immettere)
-FLUSSO IPERPICNALE:(acqua + sedimenti densità maggiore dell'acqua in
cui si vanno ad immettere).
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UNO SGUARDO IN PIÙ SUL FLUSSO IPERPICNALE:
si ha che: Þ (H2O+SEDIMENTI)> Þ (H2O).
Accade che il flusso gravitativo fa muovere il fluido interstiziale fra i vari
sedimenti, fattori diversi mantengono attivo questo movimento:
– coesione della matrice (colate, debry flow)
– urti granulo-granulo (flussi granulari)
– espulsione di acqua verso l'alto (flussi fluidificati)
– turbolelenza (correnti di torbida (solo subacquee))
DEBRY FLOW
In questo caso la quantità di sedimento nell'acqua in cui si trova è
maggiore della quantità di acqua stessa. Quindi è necessaria tanta acqua
in poco tempo che mobiliti i sedimenti già sciolti (ambienti aridi e zone
tettonicamente instabili). Per esempio, a causa della pioggia forte può
accadere che la quantità di acqua è tale da mobilitare i sedimenti ed
originare il debry flow. Il numero di Raynold è basso ed il flusso quindi
sarà laminare. Si avrà un deposito fango-sostenuto (MUD-FLOW) con
all'interno clasti di dimensioni variabili. Al centro del debry flow non c'è
selezionamento perchè non c'è attrito con l'interfaccia deposizionale, alla
base invece ci può essere selezionamento dei clasti, tutto dipende
dall'attrito con l'interfaccia deposizionale. Alla base del debry flow che
scende non sempre accade che ci sia un livello basale tale da far in modo
che si risenta della frizione con l'interfaccia deposizionale e quindi
prevalgono gli urti granulo-granulo, si ha un flusso granulare con
gradazione inversa, (PLUG PROFILE). I debry flow possono avvenire in
ambiente sub-aereo e subacqueo. In ambiente sub-aereo possiamo dire
che di tutta la colata che scende lungo la scarpata, la parte basale risente
dell'attrito con l'interfaccia deposizionale e si ha gradazione inversa, la
parte sovrastante (tappo rigido) risente solo dell'attrito granulo-granulo e
non c'è selezionamento. In ambiente sub-acqueo avremo il tappo rigido
tra una parte sovrastante ad esso in cui si ha gradazione diretta ed una
sottostante in cui si ha gradazione inversa. La gradazione inversa si ha
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perché i clasti più piccoli si infilano al di sotto e i più grandi sopra
quest’ultimi. Accade che nei depositi sub-aerei durante le piogge, l'acqua
porta via i sedimenti più fini e rimangano quelli più grandi. In figura 30 e
31 ci sono degli esempi di debry flow in ambiente sub-aereo e sub-
acqueo.
(fig.30)
(fig.31)
FLUSSI GRANULARI
Essi sono mantenuti in moto dall'attrito granulo-granulo, possono essere
sub-aerei e subacquei. Può avvenire nel lee-side delle dune. Durante il
suo spostarsi accade che il materiale più fine va verso la parte basale del
flusso e si infila negli spazi creati in seguito agli urti dei materiali più
grossolani. In buona sostanza i materiali più fini sono alla base del flusso
ed i più grossolani al di sopra di essi, si ha così gradazione inversa. Ogni
strato generato da flusso granulare ha gradazione inversa, ed il passaggio
da uno strato all'altro non è graduale.
FLUSSI FLUIDIFIUCATI
Affinché si vengano a formare non è necessaria una scarpata, la loro
formazione è legata alla risalita di flussi verso l'alto. Accade che il
sedimento perde la sua capacità di resistere alla forza di taglio apportata
dai flussi, questo perché aumenta la pressione dei fluidi interstiziali e ciò
può essere dovuto a shock sismico o condizioni di carico apportate al
sistema; si generano così strutture da carico, le quali sono molto irregolari
rispetto i ripple, esse permettono di dire che la direzione dell'alto
stratigrafico è verso l'alto. Tipi di strutture da carico:
– BALL and PILLOW: risalita di acqua senza l'aiuto della corrente
(fig.32)
– DISH and PILLARS: risalita di acqua senza l'aiuto della corrente
(fig.33)
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– CONVOLUZIONE A CUSPIDE: risalita di acqua più sedimento più
l'ausilio della corrente che agisce in direzione est-ovest.
(fig.34)
– VULCANI DI FANGO: ci vuole un alto tasso di sedimentazione
insieme ad un fluido che arriva verso la superficie. La loro
formazione è dovuta o a più flussi, o ad un solo flusso abbondante
magari dovuto ad un evento sismico. (fig.35)
CORRENTI DI TORBIDA
La loro genesi implica la presenza di una scarpata, un contrasto di densità
(vedere quanto detto all'inizio sui flussi e l'acqua in cui si vanno ad
immettere), una discreta quantità di sedimenti ed un flusso sicuramente
turbolento il quale genererà un selezionamento dei sedimenti. Esse
possono rappresentare il proseguimento di un debry flow. Correnti di
torbida al largo di un delta abbastanza profondo (fig. 36). Molti
sedimenti(torbiditi) accumulati nell' avanfossa che derivano da diverse
correnti di torbida, susseguitesi nel tempo geologico. Da quanto detto
prima si può dire che le correnti di torbida sono sempre subacquee e in
proporzione l'acqua abbonda sui sedimenti, così c'è turbolenza e il
numero di Raynold è alto. Inoltre, affinché si formino, occorre un pendio
di circa 1° o più, ed una profondità del sistema variabile. Se c'è
un'altissima percentuale d'acqua rispetto ai sedimenti si parla di correnti
di torbida a bassa densità, se c'è comunque un’alta percentuale d' acqua
ma allo stesso tempo una percentuale di sedimenti maggiore del caso
prima citato si parla di correnti di torbida ad alta densità.
La corrente di torbida, in generale origina un deposito organizzato.
Quelle a bassa densità originano la sequenza di BOUMA (fig.37)
(fig.37)
Essa è composta da 5 parti distinte, a, b, c, d, e:
– a, alla base troviamo sabbia depositata su base erosiva
– b, al di sopra di a, sabbie con laminazioni parallele (ogni lamina è
un tappeto di trazione)
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– c, al di sopra di b, sabbie con laminazione incrociata (si formano
ripple asimmetrici e ci possono essere convoluzioni a cuspide)
– d, al di sopra di c, decantazione di silt (no tappeto di trazione)
– e, al di sopra di d, argilla e fango.
Andando verso e, partendo da a, il flusso rallenta (da supercritico (a, b),
critico e sub-critico (c, d, e)) e si ha gradazione diretta. Quindi le correnti
di torbida diminuiscono di velocità allontanandosi dall'area fonte, ed è più
erosiva nella parte prossimale e meno erosiva in quella distale; per
velocità elevate della corrente si depositano i granuli della taglia della
sabbia, man mano che la velocità della corrente diminuisce si depositano
sedimenti più piccoli, della taglia del silt e dell'argilla.
La sequenza di BOUMA non presenta una buona cernita infatti il tempo di
deposizione e di elaborazione dei clasti è basso, spesso accade che tra i
sedimenti può essere depositato fango e si formano grovacche in cui la
componente della matrice abbonda su quella dei sedimenti infatti la
cernita è bassa.
NON SEMPRE PERO' LA CORRENTE DI TORBIDA ORIGINA UNA SEQUENZA
DI BOUMA IDEALE
Infatti, per correnti di torbida ad alta densità si ha la serie di LOVE (fig.38)
(fig.38)
Si ha una superficie erosiva sulla quale si ha uno strato (S1) con
gradazione inversa, al di sopra d S1 c'è uno strato scarsamente
selezionato(S2), al di sopra di S2 ci sono strutture da carico(S3), al di sopra
di S3 si ha la sequenza di BOUMA dallo strato b allo strato e.
TUTTE LE TORBIDITI...
Tutte le torbiditi si depositano ai piedi della scarpata originando strutture
chiamate CONOIDI (fig.39), che sono molto più grandi di quelli alluvionali.
In generale le correnti di torbida originano strati di spessore costante
lateralmente.
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DEPOSITI DA TEMPESTA
Durante la tempesta aumenta il lv del mare e parte dei sedimenti
vengono scaricati oltre la linea di costa. La tempesta erode il materiale
della costa e una parte di esso viene portato a largo, ed accade che parte
della corrente perturba il moto ondoso e si originano strutture gibbose
dette HUMMOCKY, aventi laminazione ondulata*(fig.40)
Sequenza da depositi da tempesta (fig.41)
(fig.41)
Alla base si trovano gli hummocky, al di sopra una zona con lamine sub-
parallele, ed infine in cima uno strato con ripple simmetrici, che
delimitano la fine della tempesta (numero di Froude<1). Al di sopra dei
ripple simmetrici si ha sedimentazione da tempo “bello”, in genere
fangosa.
[* si possono trovare anche hummocky con stratificazione incrociata].
STRUTTURE EREOSIVE
CANALI
Essi si generano perchè i moti turbolenti erodono il fondale. I canali
possono essere continentali o marini. Si possono avere per esempio
correnti di torbida generate da flussi che scorrono nei canali.
MARKS
Sono superfici erosive a piccola scala e possono definire una
paleocorrente. In questo ambito distinguiamo:
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– SCOUR MARKS: legati alla turbolenza. All'interno degli scour marks
si trovano i FLUTE CASTS che sono sempre delle superfici erosive di
piccola scala che si possono riempire e si ha una contro impronta di
fondo alla base dello strato. I flute casts sono asimmetrici, danno
direzione e verso del flusso il quale va in una certa direzione e può
capitare che la turbolenza della corrente vi si opponga(fig.42).
Quando sono presenti certe strutture la direzione della corrente è
contraria alla direzione in cui si è originata la protuberanza (flute
casts riempito da sedimento) (fig.43).
– TOOL MARKS: legati ad oggetti trascinati sul fondo che lo erodono.
Sempre visibile in essi la contro impronta di fondo. Nei TOOL
MARKS, distinguiamo i GROOVE MARKS i quali sono utili solo per la
direzione della corrente perche si hanno oggetti trascinati che
incidono l'interfaccia deposizionale(fig.44) e i PROD MARKS sono
impronte generate da oggetti rimbalzanti sul fondo(fig.45).
SCOUR MARKS direzione e verso della paleocorrente.
TOOL MARKS solo direzione della paleocorrente.
STRUTTURE DA DISSECAMENTO
Un esempio comune di strutture da dissecamento del terreno sono i
poligonal crack nelle evaporiti.
Possono anche riguardare i sedimenti fangosi, infatti è ben visibile la loro
dissecazione e contrazione. Questi mud cracks (fig.46) sono dovuti a
strutture da carico, l'acqua fuoriesce a causa del carico litostatico e si
hanno le fratture visibili sul terreno. Queste fratture nei mud cracks
possono riempirsi di sedimenti, a causa di questo riempimento il terreno
non riesce a tornare com'era prima e si deforma, e si originano strutture
chiamate: PSEUDOANTICLINALI; più un suolo ha queste strutture più è
antico. Queste strutture da dissecamento oltre ad essere presenti in
ambiente sub-aereo (MUD-CRACKS) possono essere presenti anche in
ambiente sub-acqueo e si hanno i syneresis crack (fig.47) originati per
fuoriuscita di acqua dal fondale dovuta al carico litostatico. Sui mud-
cracks si possono trovare delle contro impronte di pioggia, ciò vuol dire
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che il mud-crack sono emersi e prima erano sommersi perché
ovviamente la pioggia non arriva a certe profondità.
AMBIENTI DEPOSIZIONALI
AMBIENTE ALLUVIONALE
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AMBIENTE COSTIERO
AMBIENTE DELTIZIO
AMBIENTE LACUSTRE
PREMESSA
GLI AMBIENTI DEPOSIZIONALI SONO MOLTEPLICI
MA VERRANNO TRATTATI SOLO QUELLI SOPRA
ELENCATI. ALTRI AMBIENTI DEPOSIZIONALI
SONO:
– AMBIENTE DEPOSIZIONALE GLACIALE
– AMBIENTE DEPOSIZIONALE EOLICO
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– AMBIENTE DEPOSIZIONALE DI MARE BASSO
– AMBIENTE DEPOSIZIONALE DI MARE
PROFONDO
CHE NON SONO STATI TRATTATI DURANTE IL
CORSO DEL 2019, AD ECCEZIONE DELL’AMBIENTE
GLACIALE CHE NON È STATO ARGOMENTO DI
ESAME.
DI OGNI AMBIENTE DEPOSIZIONALE VERRANNO
ANALIZZATE LE CARATTERISTICHE GENERALI, LE
SEQUENZE SEDIMENTARIE E LE VARIE
STRUTTURE SEDIMENTARIE PRESENTI NELLE
VARIE SEQUENZE PRINCIPALI.
AMBIENTE ALLUVIONALE
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Si hanno diversi tipi di conoidi quali:
– C. ALLUVIONALI: materiale trasportato da corrente caratterizzato
da clasti grossolani, più arrotondati, nella zona prossimale e quelli
fini, più vicini a quella distale. Sono spesso ricchi in fango (fig.55).
– C. DETRITO: dovuto a processi gravitativi, infatti, si parla di
materiale che cade mosso dalla gravità. I clasti più distali sono più
grandi rispetto i fini e hanno spigoli vivi. Non c'è presenza di fango
(fig.56).
– DELTA CONIDE: si origina una volta che il corso d'acqua giunge al
mare (fig.57).
– C. TERMINALE: si forma in corrispondenza di corsi d'acqua effimeri
cioè attivi solo durante le piogge o che sono secchi per lunghi
periodi del tempo geologico. Quindi si formano a causa di perdita
d'acqua del corso d'acqua stesso per processi di evaporazione od
infiltrazione (fig.58).
Si contrappongono ai corsi d'acqua effimeri gli exotic stream, in essi c'è
sempre acqua, abbonda quando piove e c'è n'è di meno quando non
piove, in quel caso può formarsi un lago(fig.59) nel mezzo del corso
d'acqua, se invece si ha un profilo topografico caratterizzato da molte
depressioni e la velocità del flusso è notevole in conseguenza all'aumento
della portata le depressioni non si riempiono(fig.60), cosa che accade
quando c’è meno acqua, allora si forma il lago.
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– Chanalized flow (canale con flusso turbolento) poiché ci può essere
più acqua rispetto i sedimenti, oltre che vegetazione che stabilizza il
sistema già stabilizzato di per sé da eventuali pendii poco acclivi.
– Sheet flow che sono lame d'acqua che seguono eventi forti eventi
piovosi le quali ricoprono con una lama tutta la conoide. Raramente
sono processi dominanti, in genere accompagnano gli altri 2.
TORNANDO ALLE CONOIDI...
Si possono avere conoidi dominate da debry flow e da flusso canalizzato e
da lame di piena (sheet flow):
C.DOMINATA DA DEBRY FLOW: possono raggiungere estensioni anche di
100m2, per quanto riguarda la litologia in queste strutture si possono
trovare para-conglomerati e brecce fango-sostenute. Rispetto il
sedimento l'acqua è meno(fig.61). Questi tipi di conoidi in ambienti aridi
sono associati a depositi evaporitici ed eolici e infine a canali fluviali di
alta energia. Conoidi di questo tipo generate da vari debry flow che si
succedono sono caratterizzate da disorganizzazione laterale e verticale
dei clasti.
– C. DOMINATA DA FLUSSO CANALIZZATO: solo in alcune parti della
conoide c'è questa dominanza, le strutture che si originano sono
chilometriche e la successione granulometrica va diminuendo verso
l'alto (grad. Diretta, in più strati, sequenza fining upward) (fig.62).
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PRIMO MOTIVO (sequenza di progradazione): perché le catene montuose
possono essere in fase di sollevamento e quindi ci saranno tanti sedimenti
grossolani erosi dai torrenti di montagna e la conoide prograda verso la
zona distale (fig.65).
SECONDO MOTIVO (sequenza di abbandono canale): perché la catena
montuosa non è più in sollevamento ed il materiale portato ai torrenti è
più fine e meno abbondante rispetto quello eroso per cui la conoide
arretra verso la zona prossimale (fig.66).
AREA CANALIZZATA
Caratterizzata dalla presenza di uno (con più collettori all'interno, canali:
brainded, a meandri, rettilineo) o più canali (anastomizzato).
35
RAPPORTO LARGHEZZA(L) PROFONDITÀ(P) DEL CANALE
Se 𝑃𝐿 è alto il canale è di tipo brainded(fig.69), se
è basso allora è a meandri(fig.70). Importante è sapere che: diversi tipi di
canali possono coesistere in zone adiacenti. Tornando al tipo di canale,
più è inclinato e più tende ad essere di tipo brainded, andando verso
pendii meno acclivi tende ad essere, più rettilineo.
Relazioni tra tipo di canale, tipo di carico trasportato, pendenza e
stabilità relativa
Chiaro che si sta parlando flussi turbolenti, altrimenti non ci sarebbe il
trasporto dei materiali, comunque sta di fatto che i materiali più
grossolani vengono trasportati da flussi che scorrono in canali posti a
pendii maggiori poiché l'energia è maggiore. La figura 71 mostra proprio
questo(fig.71).
In figura è ben visibile che più aumenta la taglia dei sedimenti trasportati
e il canale da rettilineo tende ad essere brainded.
CANALI INTRECCIATI
Essi sono caratterizzati da bassa sinuosità, grande instabilità, ed i depositi
che ne derivano sono costituiti da ghiaia e sabbia e si chiamano barre, in
cui si ha la diminuzione della granulometria dalla zona prossimale a quella
distale. La barra durante la piena viene sommersa. Quando la piena
diminuisce il trasporto all'inizio è sopra la barra, poi solo ai suoi lati. Lo
stesso per la deposizione, all'inizio sopra e poi ai lati della barra.
Ci sono 2 tipi di barre:
– LONGITUDINALI: sono ghiaiose e nella stessa direzione del
canale(fig.72)
– TRASVERSALI: sono prevalentemente sabbiose e sono
perpendicolari alla direzione del canale(fig.73)
36
CANALI MEANDRIFORMI
Essi hanno elevata sinuosità, sono collocati su pendii modesti e vi è un
alto rapporto carico sospeso – carico di fondo (fig.74); vi è un basso
rapporto larghezza - altezza; il corpo sedimentario più importante è la
BARRA DI MEANDRO (si forma per deposizione dei sedimenti dal lato più
esterno del meandro verso quello più interno (fig.75) (point bar)); inoltre
vi è la migrazione in una zona larga anche 15-20 volte più del meandro
(fascia di migrazione).
In figura 75 è mostrato come vi è erosione in A e deposizione in B, quindi
il sedimento viene strappato in A e depositato in B e le tracce del flusso
sono approssimativamente elissoidali.
Alcune volte, l'erosione è tale finché non si ha l'abbandono del meandro
(fig.76) ed il canale si riarrangia finché con il meccanismo mostrato in
(fig.76) si forma un nuovo meandro.
Si possono avere 2 tagli che causano abbandono del meandro:
1) TAGLIO DI COLLO: si ha un abbandono improvviso, quindi energia
alta del flusso, ed il meandro abbandonato tende ad avere una
forma a ferro di cavallo (fig.77)
2) TAGLIO DI CHUTE: si ha un abbandono graduale e quindi il flusso ha
bassa energia(fig.78)
PROCESSO DI AVULSIONE
Sostanzialmente accade che un canale abbandona un percorso per poi
prenderne un altro un esempio è mostrato in figura 79 (fig.79).
Le ragioni di questo fenomeno possono essere legate o alla dinamica
dell'ambiente ex: una piena rompe un argine e il canale prende un'altra
strada) o ad eventi tettonici.
37
- FACIES DI FONDO CANALE: caratterizzate da materiale grossolano in
quanto quello più fine viene trasportato dal flusso (fig.80).
- F. DI BARRA: hanno tutte base erosiva e sono generate da più flussi. Si
hanno barre longitudinali caratterizzate da depositi ghiaiosi (ciottoli
ghiaiosi embriciati) e un po'di sabbia, al tetto della barra ci sono tasche
erosive riempite da sedimento sabbioso (fig.81). Il flusso che le genera è
super-critico e la deposizione dei sedimenti inizia a partire dal momento
in cui il flusso rallenta, perdendo così energia. La granulometria
diminuisce sottocorrente; in figura 81 è osservabile in sezione la struttura
di una barra longitudinale caratterizzata da estensioni laterali ghiaiose
con tasche di sabbia.
Poi si hanno barre trasversali con accrezione frontale nel verso della
corrente, il lato frontale è inclinato di 35°. Si originano in un regime di
flusso sub-critico.
38
SE IN ZONA PROSSIMALE, BARRA LONGITUDINALE, IN ZONA DISTALE,
BARRA TRASVERSALE, sempre con diminuzione della granulometria dal
basso verso l'alto della sequenza. Più in generale la diminuzione della
granulometria si ha anche passando dalla zona prossimale a quella
distale.
Inoltre, si può dire che il canale è fatto da più barre e le barre sono fatte
da più flussi.
MIGRAZIONE DELLA BARRA, MA COME?
Una volta che si forma la barra, il flusso su di essa non riesce a depositare
più nulla, ed è per questo che il flusso depositerà il sedimento da un'altra
parte, e così via, finché la deposizione del sedimento non ricomincia al di
sopra di quanto già depositato prima, finché il canale non viene riempito
completamente, allora si ha l'avulsione poiché il flusso non riesce più a
scorrere poiché le varie barre formate una sopra l'altra ed anche una
affianco all'altra non glielo permettono (fig.83) .
MA CHE VUOL DIRE CHE SI MUOVE?
(fig.84)
I vari clasti al di sopra della barra (1), possono scivolare andando poi a
formare la barra (2), oltre a fenomeni di deposizione sulla stessa. Si può
dire che la barra si è spostata o perché se ne forma una al lato o perché se
ne forma una successiva per scivolamento dei clasti della precedente.
BARRA DI MEANDRO
Essa è inclinata massimo di 15° e si forma sono in seguito ad eventi di
piena. Come avviene la sua deposizione? Basta osservare figura 85.
(fig.85)
In figura 85 si osserva come il clasto viene eroso lungo il segmento A e
depositato in B. Andando verso l'alto stratigrafico si trova materiale
sempre più fine.
In (fig.86) si può osservare la barra di meandro, caratterizzata da superfici
sincrone che si formano per decantazione di silt ed argilla, le barre di
39
meandro originano una stratificazione principale detta ad epsilon(ε).
Inoltre, si possono trovare delle pseudo stratificazioni ed anche base
erosiva. Al lato delle stratificazioni facies di abbandono canale.
In pianta una barra di meandro si presenta con un aspetto a cordoni e
solchi vi è un accrescimento non continuo ma per pulsazioni successive
che si verificano durante le piene, la barra si accresce in direzione
trasversale rispetto al flusso e le strutture visibili in pianta si chiamano
SCROLL BARS e sono scavate da canali di CHUTE; l'inclinazione della barra
raggiunge al massimo i 15˚, come si può vedere in figura 87.
(fig.87)
Sequenza della barra: se fosse ideale sarebbe normale.
SISTEMI ANABRANCHING
Sono sostanzialmente diversi canali separati da isole semi-permanenti
(zone stabili) costituite da materiale alluvionale, queste zone stabili sono
caratterizzate da esondazioni e si formano sempre dei corpi d'acqua che
non vengono mai perturbati in quanto sono in zone stabili e non c'è
ossigeno in questi sistemi e si preserva la sostanza organica. I canali
anastomizzati sono una parte dei sistemi anabranching: gli anastomizzati
hanno bassa energia con deposizione di materiale fine e materiale
organico (per il motivo sopra citato).
ARGINI
Hanno una geometria più o meno a triangolo poiché l'acqua appena
fuoriesce dal canale perde di competenza e deposita i materiali più grossi
all'inizio e di più fini dopo quelli più grossi. Si può dire che prossimale e
distale stanno ad indicare dall'origine del corso d'acqua fino alla piana
inondabile (flood plain) (fig.89)
(fig.89 mostra la geometria a triangolo degli argini, la flood plain e la
diminuzione di granulometria). Inoltre, se lungo gli argini ci sono
impronte di pioggia non c'è vegetazione.
LOBI DI ROTTA
Sono costituiti da materiale più grossolano degli argini perché il materiale
stesso vi arriva con un flusso a competenza maggiore. Il materiale
depositato nella piana inondabile assume sempre una forma a ventaglio.
(fig.90, mostra la rottura dell'argine con formazione di canale di rotta e
lobo di rotta con la caratteristica forma a ventaglio)
(fig.90)
I lobi di rotta sono frequenti al di là dei meandri. Spesso il materiale
depositato può andare ad immettersi in un lago andando a formare una
struttura deltizia. (fig.91)
(fig.91)
PIANA INONDABILE
Parte del sistema alluvionale caratterizzato da materiale più fine: silt ed
argilla, depositato per decantazione dal canale che lo trasporta(fig.92). In
essa vi può essere clima arido con formazione di depositi evaporitici o
clima umido con formazione di conche d'acqua permanenti (laghi) o
41
effimere (paludi), laghi e paludi possono preservare la materia organica se
non c'è ossigeno; vi sono fenomeni di pedogenesi.
43
– tettonica attiva (ex catena montuosa in sollevamento): a monte ci
saranno conoidi alluvionali e canali ad alta energia e a mare canali
meandriformi.
– tettonica quiescente (ex la catena ha smesso di sollevarsi): a
monte solo canali con bassa energia e a mare canali anastomizzati.
AMBIENTE COSTIERO
44
– dalle maree: il contrario di quello dominato dal moto ondoso
45
Essa può avere un profilo dolce(dissipativo) in cui il moto ondoso si
smorza lentamente(fig.103), ci sarà un grande apporto di sedimento
verso terra ed in seguito un apporto di sedimenti verso mare dovuto alla
corrente di risucchio quindi sarà maggiore il trasporto verso mare che
verso costa.
oppure avere un profilo riflettente in cui il moto ondoso si smorza di
colpo(fig.104), per quanto riguarda il trasporto dei sedimenti essi saranno
più fini e ne saranno trasportati di più verso terra che verso mare.
BILANCIO COSTIERO E CICLO DELLA SPIAGGIA
Per quanto riguarda il bilancio costiero, si ha l'accrezione e l'erosione
delle coste:
- accrezione coste: data dall'apporto fluviale, dalla corrente lungo la costa
e dall'azione del moto ondoso (FASE INVERNALE, accumulo di materiale
nella spiaggia emersa o sommersa o anche nella zona di transizione)
-erosione coste: data dall'azione della corrente e delle onde (FASE
ESTIVA)
COMPORTAMENTO DELLA SPIAGGIA IN FUNZIONE DELLE FLUTTUAZIONI
EUSTATICHE E LEGGE DI BRUN
1)Quando il livello del mare si abbassa accade che i fiumi portano più
sedimenti in quanto il corso d'acqua incide maggiormente (maggiore
competenza). Poi c'è la tipica azione del moto ondoso (movimenti
oscillatori) e ci sarà dunque molto più sedimento a fine di accrescere la
costa d'estate. Ci sarà una costa progradante (fig.105).
2)Quando il livello del mare si innalza è esattamente il contrario di
quando si abbassa e di conseguenza la sequenza di costa sarà
trasgredente (fig.106).
Quanto detto nei punti 1) e 2) e riassunto nella legge di BRUUN:
Ad un abbassamento del lv marino corrisponde un avanzamento della
linea di costa verso mare con prevalenza di fenomeni di deposizione su
quelli di erosione.
46
Ad un innalzamento del lv marino corrisponde un arretramento della line
di costa verso terra con prevalenza di fenomeni di erosione su quelli di
deposizione.
1. piattaforma bioturbata
intercalata a tempestiti DALL'OFFSHORE ALLA SPIAGGIA(6-1)
2. alternanze arenarie- sequenza coarsning and shallowing u.w.
pelite (offshore transition)
3. laminazione HCS e ripples
simmetrici
47
4. stratificazione incrociata
multidirezionale
5. laminazione cuneiforme
6. spiaggia emersa con resti
vegetali (raramente si
conserva)
PALEOCORRENTI
Lungo la linea di costa, la paleocorrente è generalmente bidirezionale e di
generano ripple asimmetrici. Quando le correnti sono unidirezionali e le
onde non si frangono ma c'è moto ondoso si generano ripple simmetrici.
(accenno all'ambiente deltizio, anche i delta possono essere dominati
dalle onde, in quel caso la sequenza che si origina è simile a quella di
progradazione della spiaggia).
50
– Moto Ondoso - provoca afflusso di materiali
– Correnti lungo costa
– Correnti di risucchio - generalmente erodono nella spiaggia
sommersa superiore e depositano in quella inferiore
i depositi caratteristici sono:
– STRATIFICAZIONE INCROCIATA MULTIDIREZIONALE
– Ripples e megaripples asimmetrici legati a correnti trattive
– Ripples simmetrici da onda
52
– bocche di marea, in questa parte del sistema vi è energia
elevatissima, esse separano le isole barriera (fig.119).
– laguna, bordata verso terra e mare dalla piana tidale (zona che
risente della marea), essa è un bacino protetto dal mare aperto,
dall'isola barriera (fig.120).
ISOLA BARRIERA
Corpo sabbioso allungato parallelamente alla linea di costa, la cui parte
esterna è caratterizzata da un tipico ambiente di spiaggia (fig.121).
BOCHE DI MAREA
Zona ad alta energia. Sono canali ed hanno una certa energia che può
prevalere o meno su quella del moto ondoso. Se prevale quella del moto
ondoso i sedimenti del delta vengono redistribuiti ed il flusso è verso la
laguna (fig.122). Se al contrario prevale l'energia delle bocche di marea il
flusso è verso il mare, si parla allora di reflusso.
SEQUENZA DO BOCCHE DI MAREA
– facies marino-costiere: all'apice della facies di spiaggia
– facies di canale attivo: strutture di correnti di marea, ci può essere
clinostratificazione
– inlet floor: fatto di sabbia grossolana
LAGUNA
Bacino allungato parallelamente alla linea di costa, separato dal mare
aperto per mezzo della barriera (fig.123). Sedimentazione di materiale
fine, ma talvolta può entrare del materiale grossolano sia dalle bocche di
marea che attraverso le tempeste (ventagli di washover).
PROCESSI ATTIVI NELLA LAGUNA
Influssi fluviali e marini, tempeste.
DEPOSITI DI LAGUNA
53
Delta fluviali, ventagli di washover, delta di marea, strutture da moto
ondoso ex: ripple simmetrici.
ALL'INTERNO DELLA LAGUNA
Depositi di tempesta ed escursione di marea.
54
– SUPERFICIE EROSIVA DIACRONA: essa divide i depositi di laguna con
quelli di barriera più grossolani. Essa marca il progredire della
barriera verso terra (fig.125).
Si tende sempre a studiare la sequenza di spiaggia di progradazione
perché tende ad essere sempre più completa rispetto quella di
retrogradazione, in quanto i processi erosivi scarseggiano rispetto quelli
deposizionali.
DEPOSITI DI WASHOVER
Depositi con geometria a ventaglio, simili ai lobi di rotta, dovuti a
tempesta (fig.126). Ciò che è eroso nelle spiagge viene portato verso la
laguna.
55
sedimenti per tornare a livello, ma la valle viene annegata e si origina un
sistema a forma di imbuto(estuario).
ESTAURI DOMINATI DALLE MAREE
Si ha una zona sopra tidale (bagnate dalle acque quando ci sono maree
sigiziali), intertidale (prevalgono i depositi fangosi) e sub-tidale
(prevalentemente sabbiosa).
Ci sono anche delle barre negli estuari dominati da maree, chiamati
cordoni tidali e litorali. Essi si originano per via delle maree che
redistribuiscono i sedimenti portati dal fiume.
ZONA INTERTIDALE
In questa zona sono presenti canali di marea scavati da correnti di marea.
Ci sono:
– quelli principali con profondità di circa 10m
– quelli secondari con profondità compresa tra i 2 e 4 metri
– quelli di fondo ceco con profondità minore di 2 m
Attorno ai canali ci sono zone in cui abbonda la stratificazione sabbiosa,
fangosa con lenti di sabbia, fangosa e sabbiosa in egual percentuale,
chiaro che il fango si deposita solo in assenza di moto ondoso, poiché lo
mantiene in sospensione.
SEQUENZA DI PROGRADAZIONE DELLA ZONA INTERTIDALE
Si sta parlando di una sequenza fining upward (fig.127) ... anche quella
della zona sopra e sub tidale è fining upward...
(fig.127)
SOPRATIDALE
I
N LENTICULAR BEDDING
T
E
56
R
WAVY BEDDING
T
I
D
A
L
E FLASER BEDDING
SUB-TIDALE
ARCHITETTURA DEPOSIZIONALE
57
AMBIENTE DELTIZIO
Questo ambiente si chiama in questo modo per via della forma della
struttura sedimentaria principale che ricorda la lettera greca DELTA(Δ).
I delta si formano in base alla forza dei sistemi fluviali e marino.
Chiaro che, se abbondano i processi fluviali il delta prograda nel bacino
marino, poi il mare rielabora i sedimenti con il moto ondoso e le maree
(portano i sedimenti verso terra) redistribuendoli e formando delta
schiacciati (moto ondoso), estuario e delta estuario(maree).
L'estuario normalmente si forma quando aumentano i processi marini
prevalgono sui fluviali, i delta si formano nel caso contrario.
58
controlli si aggiunge il fattore di trasgressione e regressione della linea di
costa, quindi varia lo spazio per la sedimentazione.
SISTEMA PROGRADANTE
Se c'è meno spazio per la sedimentazione e una quantità notevole di
sedimenti si avranno delta ricchi in sedimento e fluvio-dominati.
Nel caso contrario ci sarà più spazio per la sedimentazione ma meno
sedimento a disposizione, si avranno più che delta fluvio-dominati, delta
annegati, inoltre ci sono condizioni di marea e moto ondoso notevoli.
60
PIANA DELTIZIA
La piana deltizia diventa delta quando ci sono i canali distributori
(fig.133), tra i canali distributori ci sono le aree interdistributrici (fig.134).
I canali che si spingono verso monte sono di maree (no distributori), si
formano in quanto durante l’alta marea, il mare scava e riempie quei
canali.
Canali distributori: scorrono su topografie poco pendenti ed hanno poca
vita nel tempo geologico e sono soggetti di continuo alle avulsioni. Chiaro
che l’area in cui vi sono i canali distributori è interessata dai processi
marini, pertanto vi possono essere dei cunei salati. Essi si formano anche
per biforcazione o rottura di un argine.
ANCHE I DELTA SI SPOSTANO
– per sedimentazione elevata
– per fluttuazioni eustatiche
migrazione delta (fig.138)
61
– MICRODELTA O SUBDELTA (se più barre di foce minori si uniscono
e formano corpi di dimensioni maggiori) (fig.144).
– DELTA MINORI, quando un corso d'acqua per esempio entra in un
lago o laguna (fig.145).
62
Durante l'erosione delle aree interdistributrici ci possono essere
liberazioni di CO2.
FRONTE DELTIZIO
Dominato dal moto ondoso, se ha la barra di foce e quest'ultima si
preserva vuol dire che è fluvio-dominato(fig.148). Se vi prevale il moto
ondoso si formano cordoni litorali (fig.149) (il moto ondoso), se prevale
l'azione delle maree si avranno cordoni tidali (fig.150) (stessa direzione
dei canali). I materiali redistribuiti, che poi vanno a formare i due tipi
cordoni, a seconda se prevale l'azione del moto ondoso o delle maree,
provengono dalla barra di foce ormai erosa.
BARRA DI FOCE (MOUTH BAR) IN BACINO POCO PROFONDO (prevalgono
i processi di frizione, per questo si formano anche canali biforcati)
Si tratta di una barra più compatta e meno allungata, verso la zona distale
la granulometria diminuisce ed è meno evidente (fig.151).
BARRA DI FOCE (MOUTH BAR) IN BACINO PIÚ PROFONDO
Si ha un deposito più allungato con deposizione granulometrica più
graduale.
(fig.152)
In questa struttura si ha: la retrobarra, la cresta di barra (interessata dal
moto ondoso, fatta da depositi più grossolani e meglio selezionati),il
fronte di barra, la barra distale e poi il prodelta, la granulometria
diminuisce andando verso il prodelta.
PRODELTA
Assenza di moto ondoso, assenza di maree, solo decantazione di
materiale fine. Esso è situato nel raccordo tra delta e scarpata;
PROGRADAZIONE DI UN DELTA
63
La sua migrazione avviene su più lobi, cioè ci sono più lobi che si
spostano.
DELTA CONOIDE
Si origina in bacino poco profondo, ex: torrente di montagna che si
immette in un bacino poco profondo e nella zona emersa deposita
materiale sempre più fine, e nella parte emersa c'è diminuzione di
granulometria. In questo caso specifico si ha solo il canale ed il bacino di
sedimentazione (fig.154).
SEQUENZA DOI DELTA CONOIDE
È una sequenza coarsening upward (fig.155).
DELTA CONOIDE IN BACINO POCO PROFONDO
Sequenza coarsening upward, c'è una stratificazione omogenea perché il
dislivello troppo alto fa prevalere i processi gravitativi. C'è una
diminuzione della granulometria a partire dalla parte emersa per poi
giungere alla zona di transizione fino ad arrivare alla scarpata e poi al
bacino di sedimentazione vero e proprio (fig.156).
DELTA CONOIDE TIPO DI GILBERT (fig.48)
Sempre una sequenza coarsening upward.
(fig.157)
64
In questa figura, osservando la sequenza c' è un cambiamento nella
stratificazione perché c'è un dislivello non troppo alto.
PROGRADAZIONE DEL SISTEMA DELTIZIO NEL TEMPO
Nel corso del tempo si ha la sovrapposizione dei lobi deltizi, e ciò avviene
senza l'ausilio di controlli esterni, è un processo intrinseco al sistema. Se il
sistema deltizio viene sommerso per trasgressione della linea di costa
verso l'interno, quindi per innalzamento del livello del mare, gli ex
depositi deltizi, vengono rielaborati dal moto ondoso.
STRUTTURE DEFORMATIVE
Nei delta ci possono essere formazioni di faglie non dovute ad agenti
tettonici ma solo ad un eccessivo carico di sedimenti.
AMBIENTE LACUSTRE
SEDIMENTAZIONE CHIMICA
Evaporazione di H2O con conseguente precipitazione di minerali.
L'evaporazione prima fa precipitare i cristalli sul fondo, i quali inglobano il
fango durante la diagenesi la quale è immediata. Se c'è componente
pelitica essa può essere preservata da minerali che vi precipitano al di
sopra proteggendola dall'erosione. Può accadere che conidi alluvionali
dominati da debry flow possono portare H2O e sedimenti in un lago, essi
poi evaporano e precipitano.
SEQUENZE (INSIEME DI FACIES)
ex: sistema dominato da apporto clastico si ha una sequenza did elta
conoide fining upward
ex: sistema chiuso, quindi non dominato dall'apporto clastico, e caldo
soprattutto avrà sicuramente la parte inferiore dominata da sostanza
organica (fanghi laminari) ... sequenza(fig.159)
in cima ci sono i carbonati. Andando verso il basso si avrà una zona con
meno sostanza organica, poi una zona con sostanza organica con sali
precipitati durante l'estate (la parte bianca (sono sali) che si può
osservare sulla sostanza organica riguarda solo l'estate). La parte inferiore
della sequenza è fatta interamente da sostanza organica ma ci possono
essere comunque dei sali, organizzati in questo modo, al centro l'effetto
estate (sali che precipitano d'estate), alla base e al tetto sostanza
organica.
67
LAGHI GLACIALI
Tutti i laghi glaciali hanno un fondale con materiale grossolano, d'estate
c'è sedimentazione (con conseguente formazione di correnti di torbida
prossimali con materiale più grossolano) e distali con materiale più fine.
D'inverno la sedimentazione si interrompe (e vi è decantazione di
materiale fine) perché il ghiacciaio si sta allontanando, il lago gela e non ci
sono apporti esterni.
Al centro del lago vi sono varve che stanno ad indicare le stagioni estive e
invernali(fig.160)
(fig.160)
Lago glaciale con varve (si trovano nella parte centrale del lago, sono
depositi che riflettono fattori stagionali, cioè i cambiamenti climatici
durante le stagioni estive e invernali (ex: varve di laghi glaciali), possono
essere poco (periodo invernale) o tanto (periodo estivo) sedimentate.
Quelle tanto sedimentate sono caratterizzate da starti spessi ed anche
materia organica. Quelle poco sedimentate sono caratterizzate da
materiale più fine, quindi strati clastici più sottili a prescindere dal
materiale depositato, più è fine il materiale più la stagione è fredda) e
nel punto 1 vi è vegetazione, nel punto 2 ciò che rimane del lago.
Siccome il lago sarà sempre meno profondo la vegetazione alla fine vi
potrà crescere sempre più dentro e ci saranno poi strati di materia
organica.
Cosa accade...
Il ghiacciaio, spostandosi e sciogliendosi riduce lo spazio nel lago per
sedimentare poiché il lago sarà sempre meno profondo e man mano che
il ghiacciaio si sposta trasporta con sé i sedimenti.
LAGHI DOMINATI DA EVAPORITI
Possono essere perenni o effimeri.
68
Perenni: si ha la zona prossimale dell'apporto clastico con depositi deltizi
e la parte lacustre stratificata con strati di evaporiti e anche fanghi.
Effimeri: la zona vicino l'area fonte è sabbiosa e la zona del lago è
caratterizzata da depositi fangosi ed evaporitici.
69
STRATIGRAFIA SEQUENZIALE
70
TIPI DI GEOMETRIE
71
Una parasequenza è una successione di strati interrelati fra loro delimitati
alla base e al tetto da flooding surface marina e dalle superfici correlate;
sostanzialmente si sta parlando di cicli sedimentari asimmetrici con
sedimenti di ambiente meno profondo verso l’alto. Più parasequenze
assieme formano uno stacking pattern.
REGRESSIONE FORZATA VS REGRESSIONE NORMALE E STACKING
PATTERN DELLE PARASEQUENZE
La regressione normale costituisce nella progradazione della spiaggia
sottomarina a causa dell’eccessivo apporto di sedimenti
La regressione forzata è guidata dalla caduta relativa del livello relativo
marino ed è associata con ina superficie regressiva di erosione con strati
di spiaggia sottomarina sovrapposti a strati verso il mare a grana più fine.
72
73
74
SYSTEM TRACT
- HST (highstand system tract)
- FSST (falling stage system tract)
- LST (low system tract)
- TST (trasgressive system tract)
Ma cosa sono i system tract?
Sono sostanzialmente intervalli che fano capire come oscilla il lv del mare,
definiti su base di superfici limiti posizionate fra la sequenza e lo stacking
pattern.
75
Quindi per quanto riguarda un abbassamento del livello del mare, si ha
che l’accomodation space del bacino più profondo è minore rispetto
quella del bacino poco profondo, come in figura y; infatti, si ha che 𝐴+𝐵
𝐶+𝐷
≪
𝐵
𝐷
, il primo membro della disequazione è l’AS del bacino più profondo e il
secondo membro, è quello del bacino poco profondo}.
per poi interrompere il suo abbassamento e rialzarsi nuovamente ma a
velocità maggiore in corrispondenza del LST e del TST; tra LST e TST c’è la
TS (trasgressive sequence), che appunto rappresenta un limite tra questi
ultimi due system tract di trasgressione del lv marino. Infine, si ha la
superficie massima di inondazione o trasgressione (MFS).
COME SI RAPPORTA L’AS IN FUNZIONE DI EVENTI TRASGRESSIVI O
REGRERSSIVI?
In buona sostanza ogni volta che si ha una trasgressione l’AS aumenta,
quando invece, si ha una regressione esso diminuisce.
Per esempio, tra l’ HST e il TST c’è un innalzamento del lv marino, ma nel
caso del TST avviene a velocità maggiore, allora tutto il sedimento
trasportato non riesce a depositarsi e si avrà una sequenza
retrogradazionale ed il sistema più spostato verso terra che verso mare.
76