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GEOLOGIA DEL

SEDIMENTARIO
INTRODUZIONE E CONCETTI BASE

La geologia del sedimentario è l’unione di due termini, sedimentologia e


stratigrafia, segue che sedimentologia + stratigrafia = geologia del
sedimentario.
La sedimentologia è la disciplina che studia principalmente le facies*, e
gli ambienti deposizionali*, in buona sostanza si occupa di scoprire come
si sono formati i sedimenti e le rocce sedimentarie.
La stratigrafia è la disciplina che studia la storia della terra a partire dagli
strati di roccia, in particolare quelli a scala maggiore. La stratigrafia in
buona sostanza si occupa di capire dove ed in quale epoca si sono
formate le rocce sedimentarie.
A proposito di strati è opportuno fare riferimento alla scala
cronostratigrafica. Tutti gli strati rocciosi, con la loro rispettiva età,
raffigurati in essa, rappresentano il record geologico.
Tornando al record stratigrafico, esso a causa del limitato potenziale di
preservazione delle rocce, che diminuisce con l’aumentare delle scale
temporali, è quasi sempre molto incompleto.

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AMBIENTE EROSIVO E SEDIMENTOGENO
(fig.1)

Siccome le rocce sedimentarie si formano dalla compattazione dei


sedimenti, ma prima di essere compattati quest’ultimi vengono erosi,
distinguiamo 2 ambienti:
EROSIVO (dove avviene l’erosione)
SEDIMENTOGENO (dove avvengono la compattazione e la diagenesi
MEZZI DI TRASPORTO DEI SEDIMENTI
Prima di compattarsi i sedimenti, vengono erosi principalmente dagli
agenti atmosferici in ambiente erosivo (AREA FONTE) e poi trasportati in
ambiente sedimentogeno.
CHI È CHE TRASPORTA QUESTI SEDIMENTI(CLASTI)?
- Acqua
- Ghiaccio
- Vento
- Gravità

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SEDIMENTI AUTOCTONI, ALLOCTONI, AUTIGENI
I sedimenti compattati, che in seguito alla diagenesi andranno a costituire
le rocce sedimentarie posso essere: AUTOCTONI, ALLOCTONI O AUTIGENI.
AUTOCTONI formati da elementi presenti nel luogo dove è avvenuta la
sedimentazione.
ALLOCTONI quando i materiali depositati nel sito di deposizione sono
diversi da quelli dell’area fonte.
AUTIGENI sostanzialmente come gli autoctoni, ma il termine è riferito
esclusivamente ai singoli costituenti del deposito (ex: glauconie).
FACIES ED ASSOCIAZIONE DI FACIES
Le rocce sedimentarie sono caratterizzate da stratificazione, ed ogni
strato racconta di un evento sedimentario fine a sé stesso.
Ogni strato a delle caratteristiche proprie al livello di composizione,
struttura, litologia, tessitura e composizione fossile che
contraddistinguono una specifica FACIES (fig.2).
Un insieme di facies, derivanti da processi sedimentari geneticamente
correlabili caratterizzano quella che si chiama ASSOCIAZIONE DI FACIES.
Le facies/associazioni di facies non danno informazioni su come si è
formato lo strato, quindi non dicono nulla per quanto riguarda l’ambiente
deposizionale.
(fig.2)

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ETEROPIA DI FACIES
Ogni ambiente deposizionale passa lateralmente, nel tempo ad un altro
ambiente deposizionale, di conseguenza si vedranno facies diverse
originariamente una a fianco all’altra (fig.3). Questa migrazione è
chiamata ETEROPIA DI FACIES.
(fig.3)

LEGGE DI WALTER
La legge di Walter dice che due facies diverse, una di fianco l’altra
possono trovarsi una sopra l’altra a causa di fenomeni di trasgressione e
regressione della linea di costa. Si fa riferimento a quelle facies che si
depositano in ambienti contigui, si ha quindi il passaggio da eteropia di
facies a stratificazione verticale (fig.4). Essa si applica solo a successioni
senza discontinuità nella sedimentazione.

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(fig.4)

INFLUENZA DELLE FLUTTUAZIONI EUSTATICHE SULLA SEDIMENTAZIONI


Diversi fattori ed eventi esercitano un controllo sulla sedimentazione dei
clasti, fra questi vi sono le fluttuazioni eustatiche, quindi eventi di
abbassamento o innalzamento del livello marino dovuti a trasgressione e
regressione della linea di costa. Le variazioni relative del livello del mare
rappresentano la somma dei fattori eustatici globali e della subsidenza
locale (contesto geodinamico locale).
In séguito verranno mostrati esempi che riguardano la piattaforma
terrigena e quella carbonatica (fig.5).

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(fig.5)

PIATTAFORMA TERRIGENA (NON CARBONATICA)


- Nel riquadro 5 A della piattaforma terrigena il sedimento
trasportato rimane nel punto 1 perché il lv del mare è troppo alto.
(riq.5A)
- Nel riquadro 5 B della piattaforma terrigena il sedimento
trasportato, dal punto 1 giunge anche nel punto 2 perché c’è stata
una trasgressione della linea di costa con conseguente
abbassamento del lv del mare
(riq.5B).
PIATTAFORMA CARBONATICA
- Nel riquadro 5 C i sedimenti vengono trasportati ai lati della
scarpata.
(riq.5C)
- Nel riquadro 5 D i sedimenti non vengono trasportati perché la
piattaforma carbonatica muore in quanto c’è stato un
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abbassamento del livello del mare e sono cambiate le condizioni
necessarie affinché la piattaforma carbonatica continui a vivere
(riq.5D).

PRINCIPI DI STRATIGRAFIA

Già descritta nei paragrafi iniziali, prevede 4 principi, detti appunto


principi stratigrafici:
– Orizzontalità originale (gli strati all’origine si depositano
orizzontalmente). (fig.6)
(fig.6)

Sovrapposizione (gli strati all’origine si depositano orizzontalmente


ed uno sopra l’altro). (fig.7)
(fig.7)→VEDERE FIGURA 6

Continuità Laterale (nelle diverse parti del globo si possono trovare


formazioni rocciose che appartengono alla stessa unità geologica).
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(fig.8: unità geologiche apparentemente distinte sono correlabili
tra di loro)

Intersezione (una qualsiasi struttura geologica che taglia una sequenza di


strati risulta essere più giovane di quest’ultimi; ex: dicchi e faglie). (fig.9)
(fig.9)

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CORRELAZIONI STRATIGRAFICHE
L'obbiettivo della correlazione stratigrafica è dimostrare una certa
corrispondenza soprattutto dal punto di vista temporale di unità
geologiche(rocciose), separate geograficamente.
Per fare correlazioni si può utilizzare il principio della continuità laterale.

LIVELLI GUIDA (KEY BED, MARKER BED)


Sono utili nelle correlazioni stratigrafiche per datare le rocce.
Un livello guida è uno strato, o anche pacco di strati che si è depositato in
un tempo piuttosto breve, ex: boundery clay, fosforiti, black shales,
pacchi di starti con crinoidi).
Ma come si fa a fare correlazioni stratigrafiche in aree molto distanti dove
questi strumenti non possono essere applicati?
Per rispondere a questo quesito è utile introdurre il PRINCIPIO DI
SUCCESSIONE FOSSILE, poiché nelle rocce sedimentarie ci sono organismi
fossilizzati e normalmente si succedono gli uni con gli altri, verticalmente
negli strati, quindi strati con lo stesso contenuto fossilifero anche in
diverse parti del mondo possono appartenere alla stessa unità geologica,
quindi avere la stessa età.

PRINCIPI DI CLASSIFICAZIONE STRATIGRAFICA


Quindi abbiamo diverse classificazioni:
1) Unità litostratigrafiche
2) Unità limitate da discontinuità (Unconformity-bounded units)
3) Unità biostratigrafiche
4) Unità magnetostratigrafiche
5) Unità cronostratigrafiche
SI VEDRANNO SOLO LE PRIME DUE!

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PROCEDURE PER DEFINIRE UNITÀ STRATIGRAFICHE
Innanzitutto, bisogna individuare uno stratotipo cioè l'affioramento di
una successione litologia, poi:
Descrizione dell’unità nello stratotipo e in altre zone di
riferimento
- Aspetti regionali (distribuzione geografica, variazioni, laterali …)
- Età
- Correlazione con altre unità
- Genesi

1) UNITÀ LITOSTRATIGRAFICHE
Essa sono corpi rocciosi che si distinguono sulla base delle caratteristiche
della roccia stessa e posizione stratigrafica conforme alle leggi di Stenone
e della successione fossile.
RANGO GERARCHICO DELLE UNITÀ LITOSTRATIGRAFICHE
– SUPERGRUPPO: Un supergruppo è un assemblaggio formale di
gruppi correlati o sovrapposti
– GRUPPO: può consistere interamente di formazioni nominate
– FORMAZIONE: La formazione è l'unità fondamentale nella
classificazione litostratigrafica. Una formazione è un corpo di roccia
identificato da caratteristiche litiche e posizione stratigrafiche
– MEMBRO: parte di una formazione definita sulla base di
caratteristiche litologiche definite.
– BED: ex: lv guida, non sono cartografabili ma per convenzione si
possono evidenziare in carta topografica.
– FLOW: è la più piccola unità litostratigrafica formata da rocce
generate da flusso vulcanico, sono quindi rocce generate da flusso,
sono lave.
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COME SI DESCRIVONO LE UNITÀ LITOSTRATIGRAFICHE
– DEFINIZIONE FORMAZIONE
– DESCRIZIONE
– CONTENUTO IN FOSSILI
– AMBIENTE DEPOSIZIONALE

CAPIRE LA POLARITÀ DEGLI STRATI


Come si fa a capire se uno strato è capovolto oppure no?
I fossili in questo sono di grande aiuto, per esempio per i gusci di bivalvi si
può capire la polarità dello strato in base alla posizione della valva in
funzione della corrente.
Se la parte scavata del guscio è verso il basso, l'alto stratigrafico è verso
l'alto.
Se si dovessero osservare strutture geopetali, l'alto stratigrafico è verso
l'alto.
Oppure la polarità degli strati si può capire osservando strutture
sedimentarie, quali i flute casts, i mud cracks, strutture da carico....

2) DISCONTINUITÀ NELLA SEDIMENTAZIONE

Esistono 4 tipi di discontinuità osservabili in campagna:


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I) DISCONFORMITY (fig.10)
(fig.10)

II) PARACONFORMITY (fig.11)


(fig.11)

III) NON-CONFORMITY (fig.12)


(fig.12)

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IV) ANGULAR UNCONFORMITY (fig.13)
(fig.13)

MEZZI DI TRASPORTO, PROCESSI E


STRUTTURE EROSIVE
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MEZZI DI TRASPOPRTO
Del trasporto dei sedimenti se ne occupano:
– GRAVITÀ
– ACQUA
– ARIA
– GHIACCIO
– CADUTA ROCCE
– CORRENTI DI TORBIDA
Il movimento del flusso che trasporta i clasti è influenzato da:
1) velocità del flusso
2) massa e forma dei clasti
3) aumento della turbolenza
ogni mezzo di trasporto dei clasti può trasportare solo certi oggetti per
questioni dovute alla sua densità e massa e densità e massa dell'oggetto
trasporato, inoltre per quanto riguarda i sedimenti stessi, quelli più
pesanti verranno trasportati più vicino rispetto quelli meno pesanti.
La corrente presente all’interno del flusso trasportatore può organizzare i
clasti, per tanto si parlerà di FLUSSO TURBOLENTO E LAMINARE.
Quello turbolento effettua il selezionamento e l'organizzazione dei clasti
trasportando quelli più pesanti di altri più vicino rispetto quelli più leggeri
di altri. Ex:(più vicino la sabbia rispetto silt ed argilla).
Quello laminare chiaro che non effettua il selezionamento.
NUMERO DI RAYNOLD
Il numero di Raynold da informazioni sul flusso più è alto e piu il flusso è
turbolento più è basso e più tende ad essere laminare.

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Il numero di Raynold (Re) è direttamente proporzionale alla velocità (v) e
profondità del flusso (l) ed inversamente proporzionale alla sua viscosità
dinamica (u): (𝑅𝑒) = 𝑣∗𝑙
𝑢

Andando avanti nella materia, si farà riferimento ai flussi turbolenti


perché causano erosione, trasporto e organizzazione dei clasti.
STRATO LIMITE DEL FLUSSO
All'inizio vi è una fase laminare poi il flusso diventa turbolento (fig.14).
In figura si vede che all'inizio la velocità del flusso verso il basso rallenta
per l'attrito con il fondale, poi la velocità diminuisce fino a diventare
costante. La parte alta del flusso a differenza di quella bassa non risente
dell'attrito con il fondale ed aumenta fino ad un valore limite chiamato
STRATO LIMITE (fig.15).
(fig.14)
(fig.15)
COSA FANNO I CLASTI TRASPORTATI DAL FLUSSO?
I clasti trasportati dal flusso possono rotolare, saltellare allora si parla di
carico da fondo oppure rimanere in sospensione, si parla allora di carico
in sospensione.
NUMERO DI FROUDE
Il responsabile del trasporto dei clasti è un regime di flusso turbolento, si
parla allora di trasporto turbolento.
Il trasporto dei sedimenti è un trasporto quindi trattivo, a questo punto
siccome si sta parlando del flusso turbolento che trasporta i sedimenti
introduciamo il NUMERO DI FROUDE Fr=√𝑔𝑑 𝑉𝑓

Dove (Vf) è la velocità del flusso e (d) la profondità del flusso.


Per Fr<1 si è in regime di flusso inferiore o sub-critico, per Fr>1 si è in
regime di flusso superiore o critico. Quando si passa da un regime di
flusso sub-critico ad un critico si parla di SALTO IDRAULICO.

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TRASPORTO E RIMANEGGIAMENTO DEL FONDO
Nell' interfaccia deposizionale accade che i clasti erodono il fondo
muovendovisi al di sopra. Non tutti erodono il fondo perché alcuni
rimangono bloccati da altri clasti. Il fondo quando viene eroso viene
rimaneggiato, cioè in un certo qual modo rielaborato.
PRINCIPIO DI BERNOULLIE TRASPORTO DEI SEDIMENTI SUL FONDO
Il trascinamento per frizione alla base del flusso è il meccanismo che
provoca la maggior parte del trasporto sul fondo (per rotolamento);
bisogna considerare che arte del trasporto avviene anche per
saltellamento. Il clasto sul fondo di un canale riduce la sezione del flusso
sopra di esso, la velocità del flusso al di sopra del clasto aumenta e per
bilanciare l’equazione di Bernoulli ci deve essere una diminuzione di
pressione. Questa diminuzione produce una componente che permette al
clasto di sollevarsi temporaneamente.

DIAGRAMMA DI HJULSTRÖM
Esso è riportato in figura 16.
Fino a prima si è parlato del fatto che i sedimenti vengono trasportati solo
in flussi turbolenti, quindi si sta parlando di trasporto trattivo. I sedimenti
quindi a causa di meccanismi di trascinamento per frizione vengono
trasportati sul fondo e lo erodono rimaneggiandolo. Questo diagramma
(fig.16), mette in relazione sull'asse delle ordinate la velocità del
flusso(cm/s) e sull'asse delle ascisse la dimensione dei granuli(mm).
(fig.16)
Dal diagramma si evince che se aumenta la velocità del flusso si ha il
trasporto ed erosione del fondo e dei sedimenti, ad eccezione dei granuli
di argilla i quali si legano fra di loro. Essi se non flocculano si depositano a
velocità minore del flusso altrimenti se flocculano a velocità maggiore.

GRADAZIONE DEL SINGOLO STRATO


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Per gradazione all'interno di uno strato si intende la progressiva
diminuzione o aumento della taglia dei sedimenti, andando dal basso
verso l'alto del singolo strato tenendo in considerazione che non sia uno
strato rovesciato. Essa può essere diretta (fig.17A), cioè c'è una
diminuzione dei sedimenti dal basso verso l'alto, o inversa(fig.17B), cioè
l'esatto contrario. In successioni sedimentarie si parla di sequenze fining
upward (fig.17C) e coarsening upward (fig.6D), cioè sequenze
sedimentarie con gradazione diretta ed inversa.
(fig.17A)
(fig.17B)
(fig.17C)
(fig.17D)

STRUTTURE SEDIMENTARIE DA TRASPORTO TRATTIVO


Durante il trasporto dei sedimenti si verifica il processo della
DECANTAZIONE, cioè la deposizione dei sedimenti che andandosi a
depositare mimano la topografia sottostante, si ha un fenomeno di
drappeggio da parte dei sedimenti.
Strutture sedimentarie per decantazione più comuni sono i RIPPLE (fig.
18)
RIPPLE (da corrente)
Essi si formano per decantazione in regime di flusso sub-critico, con
sedimenti(sabbie) di dimensioni all'incirca minori di 0,7mm. Il ripple ha un
lato poco inclinato chiamato STOSS SIDE ed unno più inclinato chiamato
LEE SIDE. Il sedimento si deposita nel lee side, e verso la fine del lee side
ci possono essere dei vortici. Tra 2 ripple si possono osservare le altezze
dei singoli (circa dai 0,3cm ai 5cm), la lunghezza d'onda (circa dai 5cm ai
40cm) tra i due ripple, i rispettivi stoss side lee side (con angolo di riposo
di circa 30°), e le lamine di foreset dei singoli. Quindi i sedimenti vengono
trasportati lungo lo stoss side e poi si depositano nel lee side. Dall' alto si
possono osservare strutture SINUSOIDI E LINGUOIDI (fig. 18A e 18B). In

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campagna si possono osservare ripple da corrente con creste rettilinee e
laminazione incrociata tabulare (fig.9A) e ripple da corrente con creste
discontinue e laminazione incrociata concava (fig.9B). Nel caso di
quest’ultimo tipo di laminazione si ha una velocità maggiore del flusso
rispetto la laminazione incrociata tabulare.
(fig.18A)
(fig.18B)
(fig.19A)
(fig.19B)
IN TUTTO QUESTO, DOV'É DIREZIONATA LA PALEOCORRENTE?
Sempre verso il lee side.
RIPPLE RAMPICANTI
Si generano per processi combinati di trazione (Tr), quindi di
rallentamento della velocità del flusso, e deposizione (De)dei sedimenti in
regime di flusso sub-critico. Se:
– Tr < De: si avranno ripple rampicanti saranno più o meno simmetrici
– Tr > De: si avranno ripple rampicanti asimmetrici
– Tr = De: si avranno ripple rampicanti sono simmetrici
Normalmente a depositarsi sono sabbie fini ma anche silt. Nel grafico
(fig.20) dove in ordinata si ha la deposizione e in ascissa la Trazione si
evince che se De>Tr il ripple rampicante è simmetrico. (fig.20)
LE DUNE
Si originano in un regime di flusso sub-critico ma maggiore di quello dei
ripple. Sono dimensionalmente più grandi dei ripple. Si formano con
granulometrie maggiori di 0,2mm. Se la velocità del flusso che le generaè
alta si genera no laminazione incrociata tabulare o concava come nei
ripple, ma stratificazione incrociata tabulare o concava perchè le dune
sono dimensionalmente più grandi dei ripple. Anche le dune hanno un lee
side ed uno stoss side (ci possono essere dei ripple da corrente) (fig.21).

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(fig.21)
COSA ACCADE NEL LEE SIDE?
Processi di avalanching cioè di scorrimento di clasti sciolti lungo un
pendio e ripple che possono risalire in direzione opposta al flusso.
SET E CO-SET
Nelle dune si possono osservare in un singolo strato numerose lamine (le
quali indicano la migrazione di un ripple), le quali formano un SET, più
pacchi di lamine formano un CO-SET.
ANTIDUNE
Sono più piatte e simmetriche delle dune e sono ben osservabili nella
battigia(fig.22). Si formano in regime di flusso super-critico muovendosi in
direzione contraria al flusso che le ha generate. Chiaro che se il tasso di
sedimentazione è alto le antidune si preservano meglio, esattamente
come per il tappeto di trazione, l'importante che il flusso successivo non
vada a redistribuire i sedimenti.
(fig.22)
TAPPETO DI TRAZIONE
Ben osservabile sulla battigia. Esso si genera in regime di flusso super-
critico. Esso è caratterizzato da lamine parallele(fig.23). Come struttura
sedimentaria si preserva meglio se il tasso di sedimentazione è piuttosto
alto. Oltre a quanto detto prima sul regime di flusso, il tappeto di trazione
si forma solo per un flusso con profondità costante.
(fig.23)
STRATIFICAZIONE CUNEIFORME A BASSO ANGOLO (2°-10°)
Essa si forma per l'azione di un regime di flusso critico o super-critico.
(fig.24)
GRAFICO RIASSUNTIVO SULLE STRUTTURE SEDIMENTARIE PRIMA
CITATE
(fig.25)

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Questo grafico ha in ordinata la velocità del flusso quindi è ben visibile il
salto idraulico e in ascissa è presente la dimensione dei clasti.
PROCESSI DI TRASPORTO: FLUSSI STRATIFICATI, MOTO ONDOSO E MAREE
FLUSSI STRATIFICATI
Essi si originano per: variazione di densità a causa di differenza di
temperatura, di salinità o per la presenza di sedimento trasportato.
Quindi accade che i sedimenti si depositano in profondità per un
contrasto di densità per esempio tra acqua con e senza sedimento.
MOTO ONDOSO
È dal vento che mette in moto le masse d'acqua e genera cosi delle
correnti. La loro altezza sostanzialmente dipende dalla forza del vento.
Livello di base delle onde: 5-10 m in condizioni normali fino a 200m in
condizioni estreme di tempesta. Tornando alla corrente essa diminuisce
con la profondità e oltre una certa profondità non trasporta i sedimenti,
in altri casi anche se la corrente si attenua con la profondità riesce a
trasportare i sedimenti perché anche se la profondità diminuisce non è
poi così elevata. Strutture sedimentarie ad esso associate sono: RIPPLE
SIMMETRICI DA MOTO ONDOSO, questi ripple generano laminazione
incrociata, e la direzione nella quale si allungano è quella della linea di
costa. A seconda di quanto sedimento trasporta rispetto quello che
accumula, il moto ondoso può generare diverse strutture ex:
– se trasporta più sedimento da una parte che dall'altra (fig.26A)
(fig.26A)

– se si ha un basso tasso di sedimentazione (fig.26B)


(fig.26B)
– se si accumula più sedimento di quanto ne viene trasportato (si
hanno lamine incrociate a capanna) (fig.26C)
(fig.26C)

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– se si hanno condizioni variabili di moto ondoso e tasso di
sedimentazione (fig.26D)
(fig.26D)
CORRENTI DI MAREA
Esse sono formate sostanzialmente dal contributo dell'attrazione
gravitazione del sole, della luna ed in parte anche degli altri pianeti sulla
Terra, oltre che dal contributo della forza centrifuga rotazionale della
terra che gira intorno al centro di massa del sistema Terra-Luna. Si hanno
diversi cicli tidali, per esempio quelli semidiurni, quelli diurni e quelli
annuali. Nelle correnti di bassa marea la velocità del flusso aumenta in
quelle di alta marea la velocità diminuisce. Ad alte velocità viene
trasportato fango e viene eroso il fondale sabbioso, se la velocità
diminuisce il fango può decantare e la sabbia non viene più trasportata.
Le maree possono generare stratificazione incrociata a lisca di pesce,
detta anche bipolare, questo è dovuto al loro moto oscillatorio con
conseguente sedimentazione da una parte all'altra. Affinché però si
generino strutture simili è fondamentale l'alto tasso di sedimentazione il
quale preserva le lamine sottostanti.
C' è un momento in cui la corrente cambi direzione (tra alta e bassa
marea o viceversa), in quel caso anche se per poco tempo, non c'è flusso.
Al flusso successivo il fango sul fondo può anche non essere rimosso a
causa della sua coesione con il fondo stesso.
Le maree posso creare delle superfici erosive dette di ATTIVAZIONE,
perché oltre alla velocità piuttosto elevata con la quale trasportano il
sedimento erodono anche il fondo dell'interfaccia fondo/acqua. In questo
modo si ha una diminuzione di spessore della struttura precedente.

CICLI TIDALI
Parlando di maree non si può fare a meno che trattare l'argomento dei
cicli tidali. Essi sono cicli mensili in cui si può osservare la combinazione di
alta e bassa marea. Una maggiore escursione di marea comporta
maggiore competenza delle correnti, legata al maggior trasporto di
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sedimenti. Si hanno maree di QUADRATURA E SIGIZIALI. Durante quelle di
quadratura spesso nemmeno la sabbia si riesce a trasportare, durante
quelle sigiziali si, infatti hanno una maggiore capacità di trasporto.
Durante i cicli tidali si possono originare 3 tipi di strutture stratificate:
1)FLASER: ripple da corrente drappeggiati da strati di fango e prevale la
deposizione sabbiosa (corrente sigiziale) (fig.27)
2)ONDULATE: ripple che preservano la loro forma originale perché viene
preservato lo stoss-side a causa del drappeggio di fango (corrente mista)
(fig.28)
3)LENTICOLARE: strutture dove si preserva la deposizione fangosa e ci
sono lenti di sabbia (corrente di quadratura) (fig.29)

PROCESSI GRAVITATIVI o (MASSIVI)


Sono processi innescati dall'azione della gravità che fa muovere sedimenti
ed acqua, chiaro che affinché ciò avvenga deve esserci la presenza di una
pendenza(scarpata).
Esempi di processi gravitativi sono le frane ed anche gli slump. Nelle frane
non c'è presenza di acqua, sono presenti invece opistoliti ed olistostromi.
Gli slump invece sono frane che si verificano a causa di eventi di
instabilità tettonica.

FLUSSI GRAVITATIVI
I processi gravitativi originano a loro volta dei flussi gravitativi di
sedimento, che si generano per contrasto di densità. Può accadere che:
-FLUSSO OMOPICNALE: (acqua + sedimenti hanno la stessa densità
maggiore, minore dell'acqua in cui si vanno ad immettere)
-FLUSSO IPOPICNALE:(acqua + sedimenti hanno densità minore dell'acqua
in cui si vanno ad immettere)
-FLUSSO IPERPICNALE:(acqua + sedimenti densità maggiore dell'acqua in
cui si vanno ad immettere).
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UNO SGUARDO IN PIÙ SUL FLUSSO IPERPICNALE:
si ha che: Þ (H2O+SEDIMENTI)> Þ (H2O).
Accade che il flusso gravitativo fa muovere il fluido interstiziale fra i vari
sedimenti, fattori diversi mantengono attivo questo movimento:
– coesione della matrice (colate, debry flow)
– urti granulo-granulo (flussi granulari)
– espulsione di acqua verso l'alto (flussi fluidificati)
– turbolelenza (correnti di torbida (solo subacquee))
DEBRY FLOW
In questo caso la quantità di sedimento nell'acqua in cui si trova è
maggiore della quantità di acqua stessa. Quindi è necessaria tanta acqua
in poco tempo che mobiliti i sedimenti già sciolti (ambienti aridi e zone
tettonicamente instabili). Per esempio, a causa della pioggia forte può
accadere che la quantità di acqua è tale da mobilitare i sedimenti ed
originare il debry flow. Il numero di Raynold è basso ed il flusso quindi
sarà laminare. Si avrà un deposito fango-sostenuto (MUD-FLOW) con
all'interno clasti di dimensioni variabili. Al centro del debry flow non c'è
selezionamento perchè non c'è attrito con l'interfaccia deposizionale, alla
base invece ci può essere selezionamento dei clasti, tutto dipende
dall'attrito con l'interfaccia deposizionale. Alla base del debry flow che
scende non sempre accade che ci sia un livello basale tale da far in modo
che si risenta della frizione con l'interfaccia deposizionale e quindi
prevalgono gli urti granulo-granulo, si ha un flusso granulare con
gradazione inversa, (PLUG PROFILE). I debry flow possono avvenire in
ambiente sub-aereo e subacqueo. In ambiente sub-aereo possiamo dire
che di tutta la colata che scende lungo la scarpata, la parte basale risente
dell'attrito con l'interfaccia deposizionale e si ha gradazione inversa, la
parte sovrastante (tappo rigido) risente solo dell'attrito granulo-granulo e
non c'è selezionamento. In ambiente sub-acqueo avremo il tappo rigido
tra una parte sovrastante ad esso in cui si ha gradazione diretta ed una
sottostante in cui si ha gradazione inversa. La gradazione inversa si ha
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perché i clasti più piccoli si infilano al di sotto e i più grandi sopra
quest’ultimi. Accade che nei depositi sub-aerei durante le piogge, l'acqua
porta via i sedimenti più fini e rimangano quelli più grandi. In figura 30 e
31 ci sono degli esempi di debry flow in ambiente sub-aereo e sub-
acqueo.
(fig.30)
(fig.31)

FLUSSI GRANULARI
Essi sono mantenuti in moto dall'attrito granulo-granulo, possono essere
sub-aerei e subacquei. Può avvenire nel lee-side delle dune. Durante il
suo spostarsi accade che il materiale più fine va verso la parte basale del
flusso e si infila negli spazi creati in seguito agli urti dei materiali più
grossolani. In buona sostanza i materiali più fini sono alla base del flusso
ed i più grossolani al di sopra di essi, si ha così gradazione inversa. Ogni
strato generato da flusso granulare ha gradazione inversa, ed il passaggio
da uno strato all'altro non è graduale.
FLUSSI FLUIDIFIUCATI
Affinché si vengano a formare non è necessaria una scarpata, la loro
formazione è legata alla risalita di flussi verso l'alto. Accade che il
sedimento perde la sua capacità di resistere alla forza di taglio apportata
dai flussi, questo perché aumenta la pressione dei fluidi interstiziali e ciò
può essere dovuto a shock sismico o condizioni di carico apportate al
sistema; si generano così strutture da carico, le quali sono molto irregolari
rispetto i ripple, esse permettono di dire che la direzione dell'alto
stratigrafico è verso l'alto. Tipi di strutture da carico:
– BALL and PILLOW: risalita di acqua senza l'aiuto della corrente
(fig.32)
– DISH and PILLARS: risalita di acqua senza l'aiuto della corrente
(fig.33)
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– CONVOLUZIONE A CUSPIDE: risalita di acqua più sedimento più
l'ausilio della corrente che agisce in direzione est-ovest.
(fig.34)
– VULCANI DI FANGO: ci vuole un alto tasso di sedimentazione
insieme ad un fluido che arriva verso la superficie. La loro
formazione è dovuta o a più flussi, o ad un solo flusso abbondante
magari dovuto ad un evento sismico. (fig.35)
CORRENTI DI TORBIDA
La loro genesi implica la presenza di una scarpata, un contrasto di densità
(vedere quanto detto all'inizio sui flussi e l'acqua in cui si vanno ad
immettere), una discreta quantità di sedimenti ed un flusso sicuramente
turbolento il quale genererà un selezionamento dei sedimenti. Esse
possono rappresentare il proseguimento di un debry flow. Correnti di
torbida al largo di un delta abbastanza profondo (fig. 36). Molti
sedimenti(torbiditi) accumulati nell' avanfossa che derivano da diverse
correnti di torbida, susseguitesi nel tempo geologico. Da quanto detto
prima si può dire che le correnti di torbida sono sempre subacquee e in
proporzione l'acqua abbonda sui sedimenti, così c'è turbolenza e il
numero di Raynold è alto. Inoltre, affinché si formino, occorre un pendio
di circa 1° o più, ed una profondità del sistema variabile. Se c'è
un'altissima percentuale d'acqua rispetto ai sedimenti si parla di correnti
di torbida a bassa densità, se c'è comunque un’alta percentuale d' acqua
ma allo stesso tempo una percentuale di sedimenti maggiore del caso
prima citato si parla di correnti di torbida ad alta densità.
La corrente di torbida, in generale origina un deposito organizzato.
Quelle a bassa densità originano la sequenza di BOUMA (fig.37)
(fig.37)
Essa è composta da 5 parti distinte, a, b, c, d, e:
– a, alla base troviamo sabbia depositata su base erosiva
– b, al di sopra di a, sabbie con laminazioni parallele (ogni lamina è
un tappeto di trazione)
25
– c, al di sopra di b, sabbie con laminazione incrociata (si formano
ripple asimmetrici e ci possono essere convoluzioni a cuspide)
– d, al di sopra di c, decantazione di silt (no tappeto di trazione)
– e, al di sopra di d, argilla e fango.
Andando verso e, partendo da a, il flusso rallenta (da supercritico (a, b),
critico e sub-critico (c, d, e)) e si ha gradazione diretta. Quindi le correnti
di torbida diminuiscono di velocità allontanandosi dall'area fonte, ed è più
erosiva nella parte prossimale e meno erosiva in quella distale; per
velocità elevate della corrente si depositano i granuli della taglia della
sabbia, man mano che la velocità della corrente diminuisce si depositano
sedimenti più piccoli, della taglia del silt e dell'argilla.
La sequenza di BOUMA non presenta una buona cernita infatti il tempo di
deposizione e di elaborazione dei clasti è basso, spesso accade che tra i
sedimenti può essere depositato fango e si formano grovacche in cui la
componente della matrice abbonda su quella dei sedimenti infatti la
cernita è bassa.
NON SEMPRE PERO' LA CORRENTE DI TORBIDA ORIGINA UNA SEQUENZA
DI BOUMA IDEALE
Infatti, per correnti di torbida ad alta densità si ha la serie di LOVE (fig.38)
(fig.38)
Si ha una superficie erosiva sulla quale si ha uno strato (S1) con
gradazione inversa, al di sopra d S1 c'è uno strato scarsamente
selezionato(S2), al di sopra di S2 ci sono strutture da carico(S3), al di sopra
di S3 si ha la sequenza di BOUMA dallo strato b allo strato e.
TUTTE LE TORBIDITI...
Tutte le torbiditi si depositano ai piedi della scarpata originando strutture
chiamate CONOIDI (fig.39), che sono molto più grandi di quelli alluvionali.
In generale le correnti di torbida originano strati di spessore costante
lateralmente.

26
DEPOSITI DA TEMPESTA
Durante la tempesta aumenta il lv del mare e parte dei sedimenti
vengono scaricati oltre la linea di costa. La tempesta erode il materiale
della costa e una parte di esso viene portato a largo, ed accade che parte
della corrente perturba il moto ondoso e si originano strutture gibbose
dette HUMMOCKY, aventi laminazione ondulata*(fig.40)
Sequenza da depositi da tempesta (fig.41)
(fig.41)
Alla base si trovano gli hummocky, al di sopra una zona con lamine sub-
parallele, ed infine in cima uno strato con ripple simmetrici, che
delimitano la fine della tempesta (numero di Froude<1). Al di sopra dei
ripple simmetrici si ha sedimentazione da tempo “bello”, in genere
fangosa.
[* si possono trovare anche hummocky con stratificazione incrociata].

STRUTTURE EREOSIVE

CANALI
Essi si generano perchè i moti turbolenti erodono il fondale. I canali
possono essere continentali o marini. Si possono avere per esempio
correnti di torbida generate da flussi che scorrono nei canali.
MARKS
Sono superfici erosive a piccola scala e possono definire una
paleocorrente. In questo ambito distinguiamo:
27
– SCOUR MARKS: legati alla turbolenza. All'interno degli scour marks
si trovano i FLUTE CASTS che sono sempre delle superfici erosive di
piccola scala che si possono riempire e si ha una contro impronta di
fondo alla base dello strato. I flute casts sono asimmetrici, danno
direzione e verso del flusso il quale va in una certa direzione e può
capitare che la turbolenza della corrente vi si opponga(fig.42).
Quando sono presenti certe strutture la direzione della corrente è
contraria alla direzione in cui si è originata la protuberanza (flute
casts riempito da sedimento) (fig.43).
– TOOL MARKS: legati ad oggetti trascinati sul fondo che lo erodono.
Sempre visibile in essi la contro impronta di fondo. Nei TOOL
MARKS, distinguiamo i GROOVE MARKS i quali sono utili solo per la
direzione della corrente perche si hanno oggetti trascinati che
incidono l'interfaccia deposizionale(fig.44) e i PROD MARKS sono
impronte generate da oggetti rimbalzanti sul fondo(fig.45).
SCOUR MARKS direzione e verso della paleocorrente.
TOOL MARKS solo direzione della paleocorrente.

STRUTTURE DA DISSECAMENTO
Un esempio comune di strutture da dissecamento del terreno sono i
poligonal crack nelle evaporiti.
Possono anche riguardare i sedimenti fangosi, infatti è ben visibile la loro
dissecazione e contrazione. Questi mud cracks (fig.46) sono dovuti a
strutture da carico, l'acqua fuoriesce a causa del carico litostatico e si
hanno le fratture visibili sul terreno. Queste fratture nei mud cracks
possono riempirsi di sedimenti, a causa di questo riempimento il terreno
non riesce a tornare com'era prima e si deforma, e si originano strutture
chiamate: PSEUDOANTICLINALI; più un suolo ha queste strutture più è
antico. Queste strutture da dissecamento oltre ad essere presenti in
ambiente sub-aereo (MUD-CRACKS) possono essere presenti anche in
ambiente sub-acqueo e si hanno i syneresis crack (fig.47) originati per
fuoriuscita di acqua dal fondale dovuta al carico litostatico. Sui mud-
cracks si possono trovare delle contro impronte di pioggia, ciò vuol dire
28
che il mud-crack sono emersi e prima erano sommersi perché
ovviamente la pioggia non arriva a certe profondità.

ALTRI EFFETTI DI CORRENTI

1) FORMAZIONE FONDO CANALE


I sedimenti grossolani non erosi, in quanto è già stato eroso il materiale
più fine, proteggono il fondale da altri fenomeni di erosione, in questo
caso il processo di erosione si arresta poiché una volta rimosso il
materiale erodibile rimane quello più grossolano non erodibile il quale
protegge il fondo dalle altre erosioni, in questo modo si forma il FONDO
CANALE.
2)INCLUSIONE DI ALTRI MATERIALI ALL'INTERNO DEI SEDIMENTI
Se si erodono i clasti di fango in condizioni plastiche cioè non ancora
consolidati perfettamente possono avvenire al loro interno delle
inclusioni
3)FORMAZIONI COGOLI
Sono delle concrezioni ad alta cementazione di forma sferoidale con
laminazione continua a quella dello strato.

AMBIENTI DEPOSIZIONALI

AMBIENTE ALLUVIONALE
29
AMBIENTE COSTIERO

AMBIENTE DELTIZIO

AMBIENTE LACUSTRE
PREMESSA
GLI AMBIENTI DEPOSIZIONALI SONO MOLTEPLICI
MA VERRANNO TRATTATI SOLO QUELLI SOPRA
ELENCATI. ALTRI AMBIENTI DEPOSIZIONALI
SONO:
– AMBIENTE DEPOSIZIONALE GLACIALE
– AMBIENTE DEPOSIZIONALE EOLICO
30
– AMBIENTE DEPOSIZIONALE DI MARE BASSO
– AMBIENTE DEPOSIZIONALE DI MARE
PROFONDO
CHE NON SONO STATI TRATTATI DURANTE IL
CORSO DEL 2019, AD ECCEZIONE DELL’AMBIENTE
GLACIALE CHE NON È STATO ARGOMENTO DI
ESAME.
DI OGNI AMBIENTE DEPOSIZIONALE VERRANNO
ANALIZZATE LE CARATTERISTICHE GENERALI, LE
SEQUENZE SEDIMENTARIE E LE VARIE
STRUTTURE SEDIMENTARIE PRESENTI NELLE
VARIE SEQUENZE PRINCIPALI.

AMBIENTE ALLUVIONALE

Alcuni termini ricorrenti sono distale e prossimale, che indicano la


vicinanza dall'area fonte(prossimale) e la lontananza dall'area
fonte(distale).
Quand'è che si è in ambiente alluvionale?
Esso inizia quando i torrenti di montagna che sono strutture erosivi la cui
competenza aumenta con la ripidità dei pendii, arrivino in pianura ed
iniziano a depositare.
Una delle strutture che si forma per prima è LA CONOIDE ALLUVIONALE
(fig.48), più piccola della torbiditica, fornata da materiale grossolano.
31
Finalmente si è arrivati nella piana alluvionale, la quale si può allagare
durante le piogge. In essa si distinguono 2 sottoambienti:
1) AREA CANALIZZATA (fig.49): più o meno riempita d'acqua
2) AREA D'INTERCANALE (fig.50): essa si divide in:
– ARGINI (fig.51): sono strutture che si originano
quando l'acqua fuoriesce dal canale e deposita il
materiale
– VENTAGLI DI ROTTA (fig.52): si originano quando
l'acqua rompe gli argini
– PIANA INONDABILI (fig.53): parte più fine ed ampia
del sistema
Quali sono i processi attivi in ambiente alluvionale?
– PROCESSI EROSIVI: perché si hanno i canali che incidono il fondo
– trasporto e deposizione in seguito a: processi massivi (perché ci
sono le scarpate), carico di fondo, carico sospeso, trasporto eolico
– ALTERAZIONE E PEDOGENESI: in base ovviamente alla
composizione dei sedimenti e alla pendenza della superficie
topografica, in funzione del clima. In merito a ciò si possono avere
mud-cracks riempiti da sedimento.

INIZIAMO A VEDERE LE STRUTTURE E LE SEQUENZE PRINCIPALI CHE SI


FORMANO
CONOIDE ALLUVIONALE
Affinché si formi ci deve essere una pendenza della superficie topografica
di almeno 2°. Si generano per via del torrente di montagna che man mano
che arriva in pianura perde velocità ed inizia a depositare i
sedimenti(fig.54) (intersectional point: torrente smette di erodere ed
inizia a depositare).

32
Si hanno diversi tipi di conoidi quali:
– C. ALLUVIONALI: materiale trasportato da corrente caratterizzato
da clasti grossolani, più arrotondati, nella zona prossimale e quelli
fini, più vicini a quella distale. Sono spesso ricchi in fango (fig.55).
– C. DETRITO: dovuto a processi gravitativi, infatti, si parla di
materiale che cade mosso dalla gravità. I clasti più distali sono più
grandi rispetto i fini e hanno spigoli vivi. Non c'è presenza di fango
(fig.56).
– DELTA CONIDE: si origina una volta che il corso d'acqua giunge al
mare (fig.57).
– C. TERMINALE: si forma in corrispondenza di corsi d'acqua effimeri
cioè attivi solo durante le piogge o che sono secchi per lunghi
periodi del tempo geologico. Quindi si formano a causa di perdita
d'acqua del corso d'acqua stesso per processi di evaporazione od
infiltrazione (fig.58).
Si contrappongono ai corsi d'acqua effimeri gli exotic stream, in essi c'è
sempre acqua, abbonda quando piove e c'è n'è di meno quando non
piove, in quel caso può formarsi un lago(fig.59) nel mezzo del corso
d'acqua, se invece si ha un profilo topografico caratterizzato da molte
depressioni e la velocità del flusso è notevole in conseguenza all'aumento
della portata le depressioni non si riempiono(fig.60), cosa che accade
quando c’è meno acqua, allora si forma il lago.

PROCESSI ATTIVI NELL’AMBIENTE ALLUVIONALE


Sono presenti:
– debry flow poiché c'è tanta acqua che ingloba il sedimento
facilmente raccoglibile, inoltre gli ambienti alluvionali possono
essere molto piovosi, in cui i flussi possono causare instabilità
gravitativa.

33
– Chanalized flow (canale con flusso turbolento) poiché ci può essere
più acqua rispetto i sedimenti, oltre che vegetazione che stabilizza il
sistema già stabilizzato di per sé da eventuali pendii poco acclivi.
– Sheet flow che sono lame d'acqua che seguono eventi forti eventi
piovosi le quali ricoprono con una lama tutta la conoide. Raramente
sono processi dominanti, in genere accompagnano gli altri 2.
TORNANDO ALLE CONOIDI...
Si possono avere conoidi dominate da debry flow e da flusso canalizzato e
da lame di piena (sheet flow):
C.DOMINATA DA DEBRY FLOW: possono raggiungere estensioni anche di
100m2, per quanto riguarda la litologia in queste strutture si possono
trovare para-conglomerati e brecce fango-sostenute. Rispetto il
sedimento l'acqua è meno(fig.61). Questi tipi di conoidi in ambienti aridi
sono associati a depositi evaporitici ed eolici e infine a canali fluviali di
alta energia. Conoidi di questo tipo generate da vari debry flow che si
succedono sono caratterizzate da disorganizzazione laterale e verticale
dei clasti.
– C. DOMINATA DA FLUSSO CANALIZZATO: solo in alcune parti della
conoide c'è questa dominanza, le strutture che si originano sono
chilometriche e la successione granulometrica va diminuendo verso
l'alto (grad. Diretta, in più strati, sequenza fining upward) (fig.62).

In questo tipo di conoide sono meglio osservabili 2 tipi di


sequenze che lo sono però anche negli altri conoidi:

1) SEQUENZA DI PROGRADAZIONE (DI IMPOSTAZIONE) (fig.63): cioè una


sequenza di aumento della granulometria verso l'alto
2)SEQUENZA DI ABBANDONO CANALE (fig.64): è meno spessa e la
granulometria diminuisce verso l'alto.
PERCHÉ LA GRANULOMETYRIA É DIVERSA NELLE DUE SEQUENZE?

34
PRIMO MOTIVO (sequenza di progradazione): perché le catene montuose
possono essere in fase di sollevamento e quindi ci saranno tanti sedimenti
grossolani erosi dai torrenti di montagna e la conoide prograda verso la
zona distale (fig.65).
SECONDO MOTIVO (sequenza di abbandono canale): perché la catena
montuosa non è più in sollevamento ed il materiale portato ai torrenti è
più fine e meno abbondante rispetto quello eroso per cui la conoide
arretra verso la zona prossimale (fig.66).

– C. DOMINATO DA LAME DI PIENA(SHEET FLOW): intere conoidi


(rare) o parti distali di conoidi dominate da altri processi associate a
fiumi effimeri presenti in climi aridi, queste lame di piena coprono
l'intera conoide (fig.67); si ha un flusso non confinato in zone con
poca argilla in cui la percolazione è importante; si hanno sabbie con
laminazione piano parallela da flusso superiore localmente
attraversate da canali effimeri ampi e poco profondi con talvolta
evidenze di energia decrescente (si ha laminazione incrociata); la
dimensione della conoide è normalmente piccola.

MECCANISMO DI FORMAZIONE DELLE UNITÁ COSTITUENTI IL CONOIDE


Il conoide al lv generale si forma per accrezione di diversi lobi. Il
sedimento si accumula e forma un rilievo, allora la deposizione dell'altro
sedimento che a lungo andare nel tempo formerà gli altri lobi del conoide
avverrà a destra e sinistra del primo lobo formato, questo perché il corso
d'acqua effettua una deviazione poiché una volta che si è formato il primo
rilievo(lobo) non può più depositare in quello specifico posto (fig.68).

AREA CANALIZZATA
Caratterizzata dalla presenza di uno (con più collettori all'interno, canali:
brainded, a meandri, rettilineo) o più canali (anastomizzato).

35
RAPPORTO LARGHEZZA(L) PROFONDITÀ(P) DEL CANALE
Se 𝑃𝐿 è alto il canale è di tipo brainded(fig.69), se
è basso allora è a meandri(fig.70). Importante è sapere che: diversi tipi di
canali possono coesistere in zone adiacenti. Tornando al tipo di canale,
più è inclinato e più tende ad essere di tipo brainded, andando verso
pendii meno acclivi tende ad essere, più rettilineo.
Relazioni tra tipo di canale, tipo di carico trasportato, pendenza e
stabilità relativa
Chiaro che si sta parlando flussi turbolenti, altrimenti non ci sarebbe il
trasporto dei materiali, comunque sta di fatto che i materiali più
grossolani vengono trasportati da flussi che scorrono in canali posti a
pendii maggiori poiché l'energia è maggiore. La figura 71 mostra proprio
questo(fig.71).
In figura è ben visibile che più aumenta la taglia dei sedimenti trasportati
e il canale da rettilineo tende ad essere brainded.

CANALI INTRECCIATI
Essi sono caratterizzati da bassa sinuosità, grande instabilità, ed i depositi
che ne derivano sono costituiti da ghiaia e sabbia e si chiamano barre, in
cui si ha la diminuzione della granulometria dalla zona prossimale a quella
distale. La barra durante la piena viene sommersa. Quando la piena
diminuisce il trasporto all'inizio è sopra la barra, poi solo ai suoi lati. Lo
stesso per la deposizione, all'inizio sopra e poi ai lati della barra.
Ci sono 2 tipi di barre:
– LONGITUDINALI: sono ghiaiose e nella stessa direzione del
canale(fig.72)
– TRASVERSALI: sono prevalentemente sabbiose e sono
perpendicolari alla direzione del canale(fig.73)

36
CANALI MEANDRIFORMI
Essi hanno elevata sinuosità, sono collocati su pendii modesti e vi è un
alto rapporto carico sospeso – carico di fondo (fig.74); vi è un basso
rapporto larghezza - altezza; il corpo sedimentario più importante è la
BARRA DI MEANDRO (si forma per deposizione dei sedimenti dal lato più
esterno del meandro verso quello più interno (fig.75) (point bar)); inoltre
vi è la migrazione in una zona larga anche 15-20 volte più del meandro
(fascia di migrazione).
In figura 75 è mostrato come vi è erosione in A e deposizione in B, quindi
il sedimento viene strappato in A e depositato in B e le tracce del flusso
sono approssimativamente elissoidali.
Alcune volte, l'erosione è tale finché non si ha l'abbandono del meandro
(fig.76) ed il canale si riarrangia finché con il meccanismo mostrato in
(fig.76) si forma un nuovo meandro.
Si possono avere 2 tagli che causano abbandono del meandro:
1) TAGLIO DI COLLO: si ha un abbandono improvviso, quindi energia
alta del flusso, ed il meandro abbandonato tende ad avere una
forma a ferro di cavallo (fig.77)
2) TAGLIO DI CHUTE: si ha un abbandono graduale e quindi il flusso ha
bassa energia(fig.78)
PROCESSO DI AVULSIONE
Sostanzialmente accade che un canale abbandona un percorso per poi
prenderne un altro un esempio è mostrato in figura 79 (fig.79).
Le ragioni di questo fenomeno possono essere legate o alla dinamica
dell'ambiente ex: una piena rompe un argine e il canale prende un'altra
strada) o ad eventi tettonici.

COM'É FATTO UN CANALE?


É dotato di una base erosiva, poi di facies di fondo canale, di barra e di
abbandono:

37
- FACIES DI FONDO CANALE: caratterizzate da materiale grossolano in
quanto quello più fine viene trasportato dal flusso (fig.80).
- F. DI BARRA: hanno tutte base erosiva e sono generate da più flussi. Si
hanno barre longitudinali caratterizzate da depositi ghiaiosi (ciottoli
ghiaiosi embriciati) e un po'di sabbia, al tetto della barra ci sono tasche
erosive riempite da sedimento sabbioso (fig.81). Il flusso che le genera è
super-critico e la deposizione dei sedimenti inizia a partire dal momento
in cui il flusso rallenta, perdendo così energia. La granulometria
diminuisce sottocorrente; in figura 81 è osservabile in sezione la struttura
di una barra longitudinale caratterizzata da estensioni laterali ghiaiose
con tasche di sabbia.
Poi si hanno barre trasversali con accrezione frontale nel verso della
corrente, il lato frontale è inclinato di 35°. Si originano in un regime di
flusso sub-critico.

SEQUENZA DI CANALE INTRECCIATO


Innanzitutto, si ha una diminuzione della granulometria dal basso verso
l'alto (sequenza fining upward). Si divide sostanzialmente in 3 parti:
- PARTE FRONTALE
- CENTRO BARRA ZONA PROSSIMALE, BARRA
-SOMMITÁ BARRA LONGITUDINALE.

(fig.82) sequenza di canale intrecciato con le tre parti!


Questa diminuzione verso l'alto della granulometria è evidente perché la
barra è una struttura data dal susseguirsi di più flussi con diversa energia.

38
SE IN ZONA PROSSIMALE, BARRA LONGITUDINALE, IN ZONA DISTALE,
BARRA TRASVERSALE, sempre con diminuzione della granulometria dal
basso verso l'alto della sequenza. Più in generale la diminuzione della
granulometria si ha anche passando dalla zona prossimale a quella
distale.
Inoltre, si può dire che il canale è fatto da più barre e le barre sono fatte
da più flussi.
MIGRAZIONE DELLA BARRA, MA COME?
Una volta che si forma la barra, il flusso su di essa non riesce a depositare
più nulla, ed è per questo che il flusso depositerà il sedimento da un'altra
parte, e così via, finché la deposizione del sedimento non ricomincia al di
sopra di quanto già depositato prima, finché il canale non viene riempito
completamente, allora si ha l'avulsione poiché il flusso non riesce più a
scorrere poiché le varie barre formate una sopra l'altra ed anche una
affianco all'altra non glielo permettono (fig.83) .
MA CHE VUOL DIRE CHE SI MUOVE?
(fig.84)
I vari clasti al di sopra della barra (1), possono scivolare andando poi a
formare la barra (2), oltre a fenomeni di deposizione sulla stessa. Si può
dire che la barra si è spostata o perché se ne forma una al lato o perché se
ne forma una successiva per scivolamento dei clasti della precedente.
BARRA DI MEANDRO
Essa è inclinata massimo di 15° e si forma sono in seguito ad eventi di
piena. Come avviene la sua deposizione? Basta osservare figura 85.
(fig.85)
In figura 85 si osserva come il clasto viene eroso lungo il segmento A e
depositato in B. Andando verso l'alto stratigrafico si trova materiale
sempre più fine.
In (fig.86) si può osservare la barra di meandro, caratterizzata da superfici
sincrone che si formano per decantazione di silt ed argilla, le barre di
39
meandro originano una stratificazione principale detta ad epsilon(ε).
Inoltre, si possono trovare delle pseudo stratificazioni ed anche base
erosiva. Al lato delle stratificazioni facies di abbandono canale.
In pianta una barra di meandro si presenta con un aspetto a cordoni e
solchi vi è un accrescimento non continuo ma per pulsazioni successive
che si verificano durante le piene, la barra si accresce in direzione
trasversale rispetto al flusso e le strutture visibili in pianta si chiamano
SCROLL BARS e sono scavate da canali di CHUTE; l'inclinazione della barra
raggiunge al massimo i 15˚, come si può vedere in figura 87.
(fig.87)
Sequenza della barra: se fosse ideale sarebbe normale.

SISTEMI ANABRANCHING
Sono sostanzialmente diversi canali separati da isole semi-permanenti
(zone stabili) costituite da materiale alluvionale, queste zone stabili sono
caratterizzate da esondazioni e si formano sempre dei corpi d'acqua che
non vengono mai perturbati in quanto sono in zone stabili e non c'è
ossigeno in questi sistemi e si preserva la sostanza organica. I canali
anastomizzati sono una parte dei sistemi anabranching: gli anastomizzati
hanno bassa energia con deposizione di materiale fine e materiale
organico (per il motivo sopra citato).

COME CAMBIA IL CANALE DALLA ZONA PROSSIMALE ALLA DISTALE?


Per capirlo basta osservare figura 88
In figura 88 è facile osservare che nel caso 1 dalla zona prossimale alla
zona distale il canale cambia gradualmente passando da brainded, poi
meandrig ed infine straight, man mano che cambiano le condizioni fisiche
del sistema, e si sta parlando dello stesso canale. Nel caso 2 sono presenti
più canali e la granulometria è importante perché sancisce il
cambiamento dalla zona distale alla prossimale.
40
AREA D'INTERCANALE
CARATTERIZZATA DA: ARGINI, LOBI DI ROTTA E PIANA INONDABILE.

ARGINI
Hanno una geometria più o meno a triangolo poiché l'acqua appena
fuoriesce dal canale perde di competenza e deposita i materiali più grossi
all'inizio e di più fini dopo quelli più grossi. Si può dire che prossimale e
distale stanno ad indicare dall'origine del corso d'acqua fino alla piana
inondabile (flood plain) (fig.89)
(fig.89 mostra la geometria a triangolo degli argini, la flood plain e la
diminuzione di granulometria). Inoltre, se lungo gli argini ci sono
impronte di pioggia non c'è vegetazione.
LOBI DI ROTTA
Sono costituiti da materiale più grossolano degli argini perché il materiale
stesso vi arriva con un flusso a competenza maggiore. Il materiale
depositato nella piana inondabile assume sempre una forma a ventaglio.
(fig.90, mostra la rottura dell'argine con formazione di canale di rotta e
lobo di rotta con la caratteristica forma a ventaglio)
(fig.90)
I lobi di rotta sono frequenti al di là dei meandri. Spesso il materiale
depositato può andare ad immettersi in un lago andando a formare una
struttura deltizia. (fig.91)
(fig.91)

PIANA INONDABILE
Parte del sistema alluvionale caratterizzato da materiale più fine: silt ed
argilla, depositato per decantazione dal canale che lo trasporta(fig.92). In
essa vi può essere clima arido con formazione di depositi evaporitici o
clima umido con formazione di conche d'acqua permanenti (laghi) o

41
effimere (paludi), laghi e paludi possono preservare la materia organica se
non c'è ossigeno; vi sono fenomeni di pedogenesi.

SEQUENZA IDEALE DI CANALI E VENTAGLI DI ROTTA


Essa è presente in vari punti della struttura, sia in zona erosiva (dove ci
sono i canali, zona prossimale) che non (al di là di essi, zona distale).
Normalmente è una sequenza coarsening upward (fig.93).
SEQUENZA DEGLI ARGINI
Qui si hanno sempre coppie di depositi dove ogni coppia di depositi
rappresenta un evento di piena e si ha materiale più grossolano nella fase
di trabocco e più fine nella fase di decantazione (fig.94).
SEQUENZA DELLA PIANA INONDABILE
Si hanno sostanzialmente livelli di fanghi per decantazione, bisogna però
distinguere in climi aridi e climi umidi (fig.95):
– climi aridi: colore rosso bruno nei livelli di fanghi
– climi umidi: colore nero nei lv di fanghi per la presenza di sostanza
organica (ambiente anossico).

DISTRIBUZIONE DELLE PALEOCORRENTI NEL SISTEMA ALLUVIONALE


Generalmente le paleocorrenti sono disperse in tante direzioni ma nel
sistema meandriforme la dispersione è maggiore (possono anche tornare
indietro).
MATURITÁ TESSITURALE
Dipende dall' energia riversata dal flusso sul sedimento e dal tempo del
trasporto. Ex: nel sistema brainded le barre trasversali sono più mature
delle longitudinali, altro sistema maturo tessituralmente per quanto
riguarda i sedimenti è quello meandriforme.
ARCHITETTURA DEPOSIZIONALE
42
– SISTEMA MEANDRIFORME (depositi di intercanale, area di
intercanale): ci possono essere depositi fini con lenti di
sabbia(fig.96)
– SISTEMA INTRECCIATO (depositi di canale): ci sono migrazione
interne al sistema. C'è la presenza di materiale grossolano e fine.
(fig.97)
– SISTEMA ANASTOMIZZATO (tanti depositi di intercanale, area di
intercanale): non c'è migrazione laterale perché le sponde sono
fisse. Ci sono depositi fissi con lenti di sabbia depositate
verticalmente perché appunto non c'è migrazione laterale del
sistema. (fig.98)
COME SI RELAZIONANO FRA DI LORO LE LENTI DI SABBIA?
Quando ci sono più starti con più lenti, come si relazionano fra di loro le
lenti quando nel luogo in cui sono presenti si possono verificare fenomeni
di avulsione o subsidenza?
(fig.99)
In figura 99 è ben visibile che sono presenti corpi estesi lateralmente per
migrazione laterale del sistema. In figura si può osservare che per
fenomeni frequenti di avulsione si ha solo una piccola migrazione
laterale delle lenti di sabbia e corpi isolati. Nel caso contrario si ha una
maggiore migrazione laterale e lenti sabbiose in contatto fra di loro.
Per un lento tasso di subsidenza si hanno più depositi di canale
Per un veloce tasso di subsidenza si hanno più depositi di intercanale
Avulsione e subsidenza e migrazione laterale sono dovuti a fenomeni di
innalzamento ed abbassamento del livello del mare, poi alla tettonica e al
clima; questi 3 fattori sopra citati esercitano un controllo sull'architettura
deposizionale.
COME CONTROLLA LA TETTONICA IL SISTEMA ALLUVIONALE?
Distinguiamo tra:

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– tettonica attiva (ex catena montuosa in sollevamento): a monte ci
saranno conoidi alluvionali e canali ad alta energia e a mare canali
meandriformi.
– tettonica quiescente (ex la catena ha smesso di sollevarsi): a
monte solo canali con bassa energia e a mare canali anastomizzati.

COME LE FLUTTUAZIONI EUSTATICHE CONTROLLANO IL SISTEMA


ALLUVIONALE

Ex: quando si abbassa il lv del mare, a monte aumentano i processi erosivi


ed entrano in gioco processi gravitativi che portano alla formazione di
conidi torbiditiche.

AMBIENTE COSTIERO

Esso è caratterizzato da coste semplici e coste protette:


– coste semplici (coste aperte): caratterizzate da una spiaggia che ridà
sul mare (fig.100).
– coste protette (coste complesse): caratterizzata da una terra
emersa, una laguna ed un'isola che ridà sul mare chiamata isola
barriera (fig.101).
Si può avere un ambiente costiero dominato dal moto ondoso e dalle
maree:
– dal moto ondoso: si avrà più sedimento trasportato verso la costa
che verso mare.

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– dalle maree: il contrario di quello dominato dal moto ondoso

ZONAZIONE DELLA LINEA DI COSTA


Come si può osservare in figura 102 andando verso la costa si hanno le
seguenti zone:
(fig.102)
1) off-shore, livello delle onde di tempesta
2) off-shore transition, livello delle onde di tempesta e mare calmo
(quando è calmo si ha decantazione) (formazione di ripple
simmetrici)
3) shore face, spiaggia sommersa, qui domina il moto ondoso e
quando c'è tempesta si formano gli hummocky (c'è una piccola
superficie erosiva)
4) fore shore, vi si infrangono le onde e si interrompe il moto ondoso
(ci possono essere ripple asimmetrici)
5) back shore, retrospiaggia, ci sono le dune, lo stesso materiale
trasportato dal mare che forma le dune può essere rielaborato dal
vento.
6) 4)+5) costituiscono la spiaggia
diciamo che in una parte del 3 e del 4 si infrangono le onde
CIRCOLAZIONE DELLE ACQUE
In seguito alla frangenza delle onde (ci possono essere dei frammenti in
sospensione), in parte della zona 3 e 4, vedi fig.102, se il moto ondoso è
particolarmente forte si possono avere delle correnti di risucchio ed il
sedimento viene trasportato in parte sulla costa ed in parte ritrasportato
in mare aperto (più verso terra che verso mare). Più è intenso e più le
onde si infrangono prima e più saranno forti le correnti di risucchio le
quali trasportano il sedimento verso mare.
PROFILI DI SPIAGGIA

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Essa può avere un profilo dolce(dissipativo) in cui il moto ondoso si
smorza lentamente(fig.103), ci sarà un grande apporto di sedimento
verso terra ed in seguito un apporto di sedimenti verso mare dovuto alla
corrente di risucchio quindi sarà maggiore il trasporto verso mare che
verso costa.
oppure avere un profilo riflettente in cui il moto ondoso si smorza di
colpo(fig.104), per quanto riguarda il trasporto dei sedimenti essi saranno
più fini e ne saranno trasportati di più verso terra che verso mare.
BILANCIO COSTIERO E CICLO DELLA SPIAGGIA
Per quanto riguarda il bilancio costiero, si ha l'accrezione e l'erosione
delle coste:
- accrezione coste: data dall'apporto fluviale, dalla corrente lungo la costa
e dall'azione del moto ondoso (FASE INVERNALE, accumulo di materiale
nella spiaggia emersa o sommersa o anche nella zona di transizione)
-erosione coste: data dall'azione della corrente e delle onde (FASE
ESTIVA)
COMPORTAMENTO DELLA SPIAGGIA IN FUNZIONE DELLE FLUTTUAZIONI
EUSTATICHE E LEGGE DI BRUN
1)Quando il livello del mare si abbassa accade che i fiumi portano più
sedimenti in quanto il corso d'acqua incide maggiormente (maggiore
competenza). Poi c'è la tipica azione del moto ondoso (movimenti
oscillatori) e ci sarà dunque molto più sedimento a fine di accrescere la
costa d'estate. Ci sarà una costa progradante (fig.105).
2)Quando il livello del mare si innalza è esattamente il contrario di
quando si abbassa e di conseguenza la sequenza di costa sarà
trasgredente (fig.106).
Quanto detto nei punti 1) e 2) e riassunto nella legge di BRUUN:
Ad un abbassamento del lv marino corrisponde un avanzamento della
linea di costa verso mare con prevalenza di fenomeni di deposizione su
quelli di erosione.

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Ad un innalzamento del lv marino corrisponde un arretramento della line
di costa verso terra con prevalenza di fenomeni di erosione su quelli di
deposizione.

SEQUENZA IDEALE DI SPIAGGIA (è una sequenza di progradazione)


Si sta parlando di una sequenza shallowing upward (diminuisce la
granulometria andando verso il largo, quindi la granulometria andando
verso la spiaggia) (fig.107).
Dalla zona di off-shore verso la spiaggia si hanno all' inizio fanghi
bioturbati + livelli sabbiosi, poi laminazione + ripple, poi stratificazione
incrociata multidirezionale, in funzione della corrente laminazione
incrociata cuneiforme, poi c'è la spiaggia emersa con resti vegetali.

VEDIAMOLA NEL DETTAGLIO:

SEQUENZA DI SPIAGGIA DI PROGRADAZIONE


(fig.108)

1. piattaforma bioturbata
intercalata a tempestiti DALL'OFFSHORE ALLA SPIAGGIA(6-1)
2. alternanze arenarie- sequenza coarsning and shallowing u.w.
pelite (offshore transition)
3. laminazione HCS e ripples
simmetrici

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4. stratificazione incrociata
multidirezionale
5. laminazione cuneiforme
6. spiaggia emersa con resti
vegetali (raramente si
conserva)

Nella zona di retrospaiggia ci sono depositi eolici difficili da preservare, i


quali si preservano solo se a causa di subsidenza vengono portati al di
sotto del livello delle acque di falda dove l'erosione è poco intensa.
Una sequenza di spiaggia con facies di retrospiaggia è coarsening upward
e shallowing upward.

PALEOCORRENTI
Lungo la linea di costa, la paleocorrente è generalmente bidirezionale e di
generano ripple asimmetrici. Quando le correnti sono unidirezionali e le
onde non si frangono ma c'è moto ondoso si generano ripple simmetrici.
(accenno all'ambiente deltizio, anche i delta possono essere dominati
dalle onde, in quel caso la sequenza che si origina è simile a quella di
progradazione della spiaggia).

CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI DELL'AMBIENTE COSTIERO


– Sistema Microtidale o Wave Dominated - escursione di marea inferiore
ai 2 m (Mediterraneo)
– Spiagge semplici (beaches), Piane di Sabbia (Strand Plains) ai lati di
delta arcuati progradanti verso mare, Piane di Fango E ASbbandonati
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(Chenier Plains), Sistemi Barriera-Laguna (Barrier-Lagoon) con isole
barriera allungate (Elongate Barrier Islands)
– Sistema Mesotidale o Mixed Wave-Tide - escursione di marea fra i 2 e i
4m
– Sistemi Barriera-Laguna (Barrier-Lagoon) con isole barriera di
lunghezza limitata (Short Barrier Islands) perchè la continuità è interrotta
dalle Bocche di Marea (Tidal Inlets), queste ultime sono legate allo
sviluppo di Canali di Marea che collegano la laguna al mare aperto
Sistema
– Macrotidale o Tide Dominated - escursione di marea maggiore di 4
m (fino a 20 m)
– Estuari (Estuaries), Piane di Marea (Tidal Flats) ai lati dei complessi
estuarini.

SISTEMI MICROTIDALI (sono le spiagge)


Da sx verso destra: – retrospiaggia (spaiggia emersa) fra il limite
superiore della spiaggia e il livello medio di alta marea (LMAM)) (fig.109).
-- spiaggia intertidale (fra il livello medio di alta marea (LMAM) e quello
della bassa marea (LMBM)) (fig.110).
-- spiaggia sommersa (fra il livello medio di bassa marea (LMBM) ed il
livello base delle onde (LBO); questa parte è ulteriormente suddivisa in
inferiore e superiore) (fig.111).
FACIES DI RETROSPIAGGIA
Soggetto in prevalenza a processi erosivi e quindi vi è un bassissimo
potenziale di preservazione, ci sono poi: depositi eolici in particolare
accumuli di sabbia fine a formare dune e ripples con immersione dei
foreset nel verso della direzione del vento. Poi ci sono depositi di
tempesta per lo più sabbie con laminazione piano parallela o con lieve
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inclinazione verso mare; poi ci sono anche accumuli di materiale
grossolano come ciottoli o gusci dentro tasche erosive.
FACIES DI SPIAGGIA INTERTIDALE
Qui si trovano la battigia e la barra intertidale.
BATTIGIA: ambiente ad alta energia, vi è una lama d'acqua di spessore
limitato che conferisce il tipico profilo piatto, e vi è un alto potenziale di
preservazione. Ci sono poi sabbie con laminazione incrociata a basso
angolo (stratificazione cuneiforme - swash cross stratification -wedge-
shaped cross stratification).
BARRA INTERTIDALE
In essa i processi attivi sono i seguenti:
- FRANGENZA
- MOTO TRASLAZIONALE
- CORRENTI VARIE
siccome essa è colpita dalle tempeste vi è un basso potenziale di
preservazione
I depositi caratteristici che si possono trovare nella barra intertidale
sono:
– Ripples da onda
– Dune legate a correnti con direzioni varie
– Ripples asimmetrici legati a correnti che vanno verso terra
– Ripples a cresta piatta in cui la cresta è stata erosa e seguito
di emersione e successiva sommersione
– Superfici erosive nella zona di frangenza

FACIES DI SPIAGGIA SOMMERSA (UPPER SHORE FACE)


I processi attivi in questa parte della shore face sono:

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– Moto Ondoso - provoca afflusso di materiali
– Correnti lungo costa
– Correnti di risucchio - generalmente erodono nella spiaggia
sommersa superiore e depositano in quella inferiore
i depositi caratteristici sono:
– STRATIFICAZIONE INCROCIATA MULTIDIREZIONALE
– Ripples e megaripples asimmetrici legati a correnti trattive
– Ripples simmetrici da onda

FACIES DI SPIAGGIA SOMMERSA (LOWER SHORE FACE)


Nella lower shorefacesi ha che la granulometria diminuiscee i processi di
bioturbazione aumentano.

I processi attivi sono:


– Moto Ondoso
– Onde di Tempesta
– Correnti di risucchio
Invece i depositi caratteristici sono:
– STRATIFICAZIONE INCROCIATA con foreset verso mare
– Ripples simmetrici da onda
– Stratificazione incrociata tipo hummocky (Hummocky cross
stratification - HCS) - legate ad onde di tempesta
– Sabbie fini si depositano durante la bella stagione, sabbie più
grossolane durante gli eventi di tempesta nella stagione invernale

FACIES DA DEPOSITI DI TEMPESTA


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Andando verso il largo si ha:
una diminuzione della quantità di sabbia,un aumento della quantità di
fango una diminuzione delle strutture da moto ondoso (assenti sotto LBT)
ed una minore frequenza degli eventi di tempesta.
Andando verso il largo i possibili depositi possono essere:
AMALGAMATI (sabbia+fango) (fig.112) LOWER
SHOREFACE
- - - - - - - - - - - -LBO - - - - - - - - - - - - - - -
NORMALI (sabbia+fango) (fig.113)
LENTICOLARI (lenti di hummocky) (fig.114) OFFSHORE
- - - - - - - - - - - -LBT - - - - - - - - - - - - - - - TRANSITIONS
NETTI (divisione netta tra sabbia e fango) OFFSHORE

POSSIBILI SISTEMI MICROTIDALI


PIANE DI SABBIA
Si formano per progradazione della linea di costa in sabbia e fango
(domina la sabbia) (fig.115)
CHENIER (PIANE DI FANGO)
Si formano per progradazione della linea di costa in sabbia e fango
(domina il fango) (fig.116)
ISOLE BARIERE ALLUNGATE
(fig.117)

SISTEMA MESOTIDALE, dispone di:


– Isola barriera, interrotta da canali che fanno passare le maree
(fig.118).

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– bocche di marea, in questa parte del sistema vi è energia
elevatissima, esse separano le isole barriera (fig.119).
– laguna, bordata verso terra e mare dalla piana tidale (zona che
risente della marea), essa è un bacino protetto dal mare aperto,
dall'isola barriera (fig.120).
ISOLA BARRIERA
Corpo sabbioso allungato parallelamente alla linea di costa, la cui parte
esterna è caratterizzata da un tipico ambiente di spiaggia (fig.121).

BOCHE DI MAREA
Zona ad alta energia. Sono canali ed hanno una certa energia che può
prevalere o meno su quella del moto ondoso. Se prevale quella del moto
ondoso i sedimenti del delta vengono redistribuiti ed il flusso è verso la
laguna (fig.122). Se al contrario prevale l'energia delle bocche di marea il
flusso è verso il mare, si parla allora di reflusso.
SEQUENZA DO BOCCHE DI MAREA
– facies marino-costiere: all'apice della facies di spiaggia
– facies di canale attivo: strutture di correnti di marea, ci può essere
clinostratificazione
– inlet floor: fatto di sabbia grossolana
LAGUNA
Bacino allungato parallelamente alla linea di costa, separato dal mare
aperto per mezzo della barriera (fig.123). Sedimentazione di materiale
fine, ma talvolta può entrare del materiale grossolano sia dalle bocche di
marea che attraverso le tempeste (ventagli di washover).
PROCESSI ATTIVI NELLA LAGUNA
Influssi fluviali e marini, tempeste.
DEPOSITI DI LAGUNA
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Delta fluviali, ventagli di washover, delta di marea, strutture da moto
ondoso ex: ripple simmetrici.
ALL'INTERNO DELLA LAGUNA
Depositi di tempesta ed escursione di marea.

Sempre per quanto riguarda la laguna, si hanno facies di spiaggia (verso il


mare), sequenze di delta, sequenze di canale (in bocche di marea).
All'interno delle isole barriera vi è l'alternarsi di depositi di washovere di
escursione di marea (poiana tidale).

EVOLUZIONE DEL SISTEMA BARRIERA-LAGUNA


(per migrazione in seguito a trasgressione)
Può accadere che arretri gradualmente verso terra, allora il sistema
stesso può essere annegato allora l'isola barriera già presente si fossilizza
e se ne forma un'altra verso terra.
Oppure può accadere che il sistema può arretrare verso la spiaggia.
Innanzitutto, c'è tanta disponibilità di sedimento, l'isola barriera già
presente viene erosa ed il materiale accumulato in 2 zone:
1) alle spalle della barriera
2) in mare aperto a formare un deposito sabbioso detto orizzonte
trasgressivo
EFFETTI DELLA MIGRAZIONE DEL SISTEMA LAGUNA-BARRIERA
Come effetto si ha:
– SUPERFICIE DI TRASGRESSIONE: si tratta di una superficie sincrona,
ed ovunque indica che c'è un approfondimento e non si rispetta la
regola di Walter(fig.124).

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– SUPERFICIE EROSIVA DIACRONA: essa divide i depositi di laguna con
quelli di barriera più grossolani. Essa marca il progredire della
barriera verso terra (fig.125).
Si tende sempre a studiare la sequenza di spiaggia di progradazione
perché tende ad essere sempre più completa rispetto quella di
retrogradazione, in quanto i processi erosivi scarseggiano rispetto quelli
deposizionali.

DEPOSITI DI WASHOVER
Depositi con geometria a ventaglio, simili ai lobi di rotta, dovuti a
tempesta (fig.126). Ciò che è eroso nelle spiagge viene portato verso la
laguna.

Depositi si accumulano sia nella zona di retrobarriera che dentro la


laguna
Nella parte piatta dell'isola barriera ci sono starti più inclinati verso l'isola
barriera stessa che la laguna. Nella zona più verso la laguna, ci sono strati
più inclinati verso la laguna che l'isola barriera.
Depositi si accumulano solo nella zona di retrobarriera
solo stratificazione orizzontale debolmente inclinata.
SISTEMI MACROTIDALI
Si hanno come strutture principali gli estuari, dalla forma ad imbuto
(fig.127).
Gli estuari possono essere dominati dal moto ondoso e dalle maree.
ESTUARI DOMINATI DAL MOTO ONDOSO
Si è in condizioni trasgressive, si abbassa il lv del mare ed il fiume incide
maggiormente e quindi scava la sua valle. Questo fiume una volta arrivato
al mare forma un delta. Successivamente si passa da condizioni
trasgressive a condizioni regressive, allora il fiume inizia a depositare

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sedimenti per tornare a livello, ma la valle viene annegata e si origina un
sistema a forma di imbuto(estuario).
ESTAURI DOMINATI DALLE MAREE
Si ha una zona sopra tidale (bagnate dalle acque quando ci sono maree
sigiziali), intertidale (prevalgono i depositi fangosi) e sub-tidale
(prevalentemente sabbiosa).
Ci sono anche delle barre negli estuari dominati da maree, chiamati
cordoni tidali e litorali. Essi si originano per via delle maree che
redistribuiscono i sedimenti portati dal fiume.
ZONA INTERTIDALE
In questa zona sono presenti canali di marea scavati da correnti di marea.
Ci sono:
– quelli principali con profondità di circa 10m
– quelli secondari con profondità compresa tra i 2 e 4 metri
– quelli di fondo ceco con profondità minore di 2 m
Attorno ai canali ci sono zone in cui abbonda la stratificazione sabbiosa,
fangosa con lenti di sabbia, fangosa e sabbiosa in egual percentuale,
chiaro che il fango si deposita solo in assenza di moto ondoso, poiché lo
mantiene in sospensione.
SEQUENZA DI PROGRADAZIONE DELLA ZONA INTERTIDALE
Si sta parlando di una sequenza fining upward (fig.127) ... anche quella
della zona sopra e sub tidale è fining upward...
(fig.127)
SOPRATIDALE
I
N LENTICULAR BEDDING
T
E
56
R
WAVY BEDDING
T
I
D
A
L
E FLASER BEDDING

SUB-TIDALE

ARCHITETTURA DEPOSIZIONALE

TRASGRESSIONE: isola barriera e laguna arretrano

REGRESSIONE: isola barriera e laguna avanzano

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AMBIENTE DELTIZIO

Questo ambiente si chiama in questo modo per via della forma della
struttura sedimentaria principale che ricorda la lettera greca DELTA(Δ).
I delta si formano in base alla forza dei sistemi fluviali e marino.
Chiaro che, se abbondano i processi fluviali il delta prograda nel bacino
marino, poi il mare rielabora i sedimenti con il moto ondoso e le maree
(portano i sedimenti verso terra) redistribuendoli e formando delta
schiacciati (moto ondoso), estuario e delta estuario(maree).
L'estuario normalmente si forma quando aumentano i processi marini
prevalgono sui fluviali, i delta si formano nel caso contrario.

I processi che portano alla formazione del delta sono dominati


dall'apporto fluviale (delta fluvio domimnati), moto ondoso (delta wave
dominated) ed azione delle maree (delta tide- dominated). A questi 3

58
controlli si aggiunge il fattore di trasgressione e regressione della linea di
costa, quindi varia lo spazio per la sedimentazione.
SISTEMA PROGRADANTE
Se c'è meno spazio per la sedimentazione e una quantità notevole di
sedimenti si avranno delta ricchi in sedimento e fluvio-dominati.
Nel caso contrario ci sarà più spazio per la sedimentazione ma meno
sedimento a disposizione, si avranno più che delta fluvio-dominati, delta
annegati, inoltre ci sono condizioni di marea e moto ondoso notevoli.

PROCESSI ATTIVI NEI DELTA


– Apporto dei sedimenti
– trasporto di sedimenti al bacino: se la densità dell'acqua più i
sedimenti è maggiore dell'acqua del bacino in cui si vanno ad
immettere i sedimenti apportati al bacino sprofondano, altrimenti
galleggerebbero, quindi è importante il contrasto di densità che si
viene a creare
– processi gravitativi: se il bacino in cui si vanno a depositare i
sedimenti è profondo, si hanno così delle torbiditi. Se invece il
bacino non è poi così profondo si ha solo deposizione immediata.

DELTA DOMINATI DA PROCESSI INERZIALI, DI FRIZIONE E DI


GALLEGGIAMENTO
– D.D. da PROCESSI INERZIALI
Se si hanno acque profonde, pendenze notevoli ed alte velocità del flusso
– D.D. da PROCESSI DI FRIZIONE
Se si ha un bacino poco profondo che facilita la deposizione immediata
favorendo la deposizione di barre, questo perchè rallenta il flusso, il quale
si biforca in seguito alla formazione delle barre.
– D.D. da PROCESSI DI GALLEGGIAMENTO
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Si formano plum, il materiale nei plum può decantare, però in caso di
piena ci possono essere dei casi di trasporto trattivo.

DURANTE LA SUA STORIA GEOOGICA UN DELTA PUÓ ESSERE DOMINATO


DA PIÚ DI UN PROCESSO (M. ONDOSO, MAREE, PROCESSI FLUVIALI)
Poi ci sono anche i delta dominati da grana fine e da materiale più
grossolano, da acque poco profonde e da acque più profonde;
in quelli dominati da grana fine si formano 2 barre di foce.
In quelli dominati da materiale a grana più grossolana si forma una sola
barra di foce, un corpo sostanzialmente più unito, formato da materiale a
grana più grossolana.
In quelli dominati da acque poco profonde, ogni barra di foce ha uno
spessore limitato.
In quelli dominati da acque più profonde, si attivano i processi gravitativi
dovuti alla presenza di scapata, ed il grosso della sedimentazione è
situato al di là della scarpata.
COM'É FATTO IL SISTEMA DELTIZIO?
Esso è caratterizzato da:
– una piana deltizia: quella superiore è emersa, quella inferiore è
sommersa (fig.127)
- una fronte deltizia: completamente sommersa (fig.128). La fronte
deltizia è quella parte del sistema alluvionale in cui si hanno le
caratteristiche per distinguere un tipo di dominio del delta. Essa si
divide in 3 parti:
1. barra di foce (fig.129)
2. cordoni litorali (fig.130)
3. cordoni tidali (fig.131)
un prodelta: non interessato dai processi marini, presenza di materiali fini
per decantazione (fig.132).

60
PIANA DELTIZIA
La piana deltizia diventa delta quando ci sono i canali distributori
(fig.133), tra i canali distributori ci sono le aree interdistributrici (fig.134).
I canali che si spingono verso monte sono di maree (no distributori), si
formano in quanto durante l’alta marea, il mare scava e riempie quei
canali.
Canali distributori: scorrono su topografie poco pendenti ed hanno poca
vita nel tempo geologico e sono soggetti di continuo alle avulsioni. Chiaro
che l’area in cui vi sono i canali distributori è interessata dai processi
marini, pertanto vi possono essere dei cunei salati. Essi si formano anche
per biforcazione o rottura di un argine.
ANCHE I DELTA SI SPOSTANO
– per sedimentazione elevata
– per fluttuazioni eustatiche
migrazione delta (fig.138)

Aree interdistributrici: all' interno della piana deltizia ci sono i canali


distributori, i quali sono separati dalle aree interdistributrici, nelle aree
interdistributrici vi possono essere:
– swamp (paludi acqua dolce) (fig.139) nella loro parte interna.
– marsh in quella intermedia (paludi acqua salata) (fig.140).
– baie (zona marina circondata da canali distributori) interdistributrici
(fig.141) nelle zone esterne, distali.
FENOMENI DI ROTTA (materiali grossolani) e TRACIMAZIONE (materiali
fini):
– LOBO DI ROTTA O CREVASSE (se si disattiva immediatamente)
(fig.142).
– MINOR MOUTH BAR (se si sviluppa una nuova configurazione con
parziale colmamento di una baia interdistributrice) (fig.143).

61
– MICRODELTA O SUBDELTA (se più barre di foce minori si uniscono
e formano corpi di dimensioni maggiori) (fig.144).
– DELTA MINORI, quando un corso d'acqua per esempio entra in un
lago o laguna (fig.145).

FACIES DI CANALI DISTRIBUTORI


(fig.146)
– Sequenze caratterizzate da base erosiva e fining upward
– Frequenti facies di barra e abbandono
– La granulometria è generalmente più fine rispetto al sistema
alluvionale

FACIES DI AREA INTERDISTRIBUTRICE


(fig.147)
– Nelle zone più interne vi è abbondanza di materia organica con
formazione di livelli di torba.
– Nelle zone più esterne (baia interdistributrice) il sedimento è
prevalentemente di natura argillosa.
– I livelli di torba sono facilmente comprimibili e possono provocare
subsidenza che a sua volta favorisce le avulsioni.

62
Durante l'erosione delle aree interdistributrici ci possono essere
liberazioni di CO2.

FRONTE DELTIZIO
Dominato dal moto ondoso, se ha la barra di foce e quest'ultima si
preserva vuol dire che è fluvio-dominato(fig.148). Se vi prevale il moto
ondoso si formano cordoni litorali (fig.149) (il moto ondoso), se prevale
l'azione delle maree si avranno cordoni tidali (fig.150) (stessa direzione
dei canali). I materiali redistribuiti, che poi vanno a formare i due tipi
cordoni, a seconda se prevale l'azione del moto ondoso o delle maree,
provengono dalla barra di foce ormai erosa.
BARRA DI FOCE (MOUTH BAR) IN BACINO POCO PROFONDO (prevalgono
i processi di frizione, per questo si formano anche canali biforcati)
Si tratta di una barra più compatta e meno allungata, verso la zona distale
la granulometria diminuisce ed è meno evidente (fig.151).
BARRA DI FOCE (MOUTH BAR) IN BACINO PIÚ PROFONDO
Si ha un deposito più allungato con deposizione granulometrica più
graduale.
(fig.152)
In questa struttura si ha: la retrobarra, la cresta di barra (interessata dal
moto ondoso, fatta da depositi più grossolani e meglio selezionati),il
fronte di barra, la barra distale e poi il prodelta, la granulometria
diminuisce andando verso il prodelta.
PRODELTA
Assenza di moto ondoso, assenza di maree, solo decantazione di
materiale fine. Esso è situato nel raccordo tra delta e scarpata;

PROGRADAZIONE DI UN DELTA

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La sua migrazione avviene su più lobi, cioè ci sono più lobi che si
spostano.

SEQUENZA DI UN DELTA FLUVIO-DOMINATO


(fig.153)
Al di sopra della sequenza di barra di foce, fino alla piana deltizia (non c'è
una vera e propria sequenza) in ordine, si possono trovare ripple, poi
depositi della barra di foce prossimale (sabbie più grossolane e meglio
selezionate), poi dal prodelta fino alla barra di foce si trovano fanghi di
prodelta e deposizione distale della barra di foce (sabbie più fini della
prossimale).

DELTA CONOIDE
Si origina in bacino poco profondo, ex: torrente di montagna che si
immette in un bacino poco profondo e nella zona emersa deposita
materiale sempre più fine, e nella parte emersa c'è diminuzione di
granulometria. In questo caso specifico si ha solo il canale ed il bacino di
sedimentazione (fig.154).
SEQUENZA DOI DELTA CONOIDE
È una sequenza coarsening upward (fig.155).
DELTA CONOIDE IN BACINO POCO PROFONDO
Sequenza coarsening upward, c'è una stratificazione omogenea perché il
dislivello troppo alto fa prevalere i processi gravitativi. C'è una
diminuzione della granulometria a partire dalla parte emersa per poi
giungere alla zona di transizione fino ad arrivare alla scarpata e poi al
bacino di sedimentazione vero e proprio (fig.156).
DELTA CONOIDE TIPO DI GILBERT (fig.48)
Sempre una sequenza coarsening upward.
(fig.157)

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In questa figura, osservando la sequenza c' è un cambiamento nella
stratificazione perché c'è un dislivello non troppo alto.
PROGRADAZIONE DEL SISTEMA DELTIZIO NEL TEMPO
Nel corso del tempo si ha la sovrapposizione dei lobi deltizi, e ciò avviene
senza l'ausilio di controlli esterni, è un processo intrinseco al sistema. Se il
sistema deltizio viene sommerso per trasgressione della linea di costa
verso l'interno, quindi per innalzamento del livello del mare, gli ex
depositi deltizi, vengono rielaborati dal moto ondoso.
STRUTTURE DEFORMATIVE
Nei delta ci possono essere formazioni di faglie non dovute ad agenti
tettonici ma solo ad un eccessivo carico di sedimenti.

AMBIENTE LACUSTRE

Sono sistemi sensibili ai cambiamenti ambientali, sono quindi sensitivi.


Possono essere aperti o chiusi, infatti durante la storia geologica lo sono
stati entrambi. Il livello delle acque di falda è il livello base dei sistemi
lacustri, può capitare che la parte inferiore del lago sia anossica perché il
vento non riesce a muovere l'acqua.
I laghi possono essere perenni o effimeri.

QUAND'E' CHE SI FORMANO?


Quando ci sono fenomeni distensivi, ex: nella rift valley. Quando c'è uno
sbarramento dei corsi d' acqua. Poi, ci sono i laghi associati ad ambienti
alluvionali o sistemi deltizi. I laghi possono essere l'inizio di un proto-
oceano.
ACQUE DEI LAGHI
La variazione di densità aumenta con la temperatura. La variazione di
densità delle acque superficiali dipende da quelle che vi affluiscono.
PROPRIETA' DELLE ACQUE DEI LAGHI
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fino a 5m circa si ha la zona delle acque del lago irradiate dai raggi solari
(zona ossigenata), dai 5 ai 10 metri si ha il termoclino in cui si ha un
brusco cambiamento della temperatura ed è una zona ossigenata, dai 10
m in poi si entra in zona anossica.
CINETICA DELLA ACQUE
Sono mosse dal moto ondoso (ma non efficiente, redistribuiscono poco i
sedimenti), dalle correnti (per inerzia delle acque fluviali che entrano
nelle acque del lago, esse portano sedimenti, se sono poco densi rispetto
l'acqua del lago rimangono in sospensione altrimenti si vanno a
depositare sul fondo originando prima correnti di torbida) e dalle correnti
di risonanza(seiches).

FLUTTUAZIONI DEL LIVELLO DELLE ACQUE


Se il livello dell'acqua si abbassa, dove all'inizio vi era l'acqua vi può
crescere la vegetazione la quale frammenta il substrato che lo rende
facilmente erodibile.
Se il livello del lago si innalza la vegetazione viene sommerso, si può
formare breccia intraformazionale poiché l'acqua che ritorna dove
all'inizio non c'era più erode il terreno, e la parte di substrato già erosa
quando vi era cresciuta la vegetazione se la porta via con sé.
TIPI DI SEDIMENTAZIONE
In laghi piccoli, da una parte vi è sedimentazione terrigena, dall'altra
carbonatica per esempio (fig.158) da un lato del lago sedimentazione
terrigena, dall'altra carbonatica.
SEDIMENTAZIONE TERRIGENA
Porta alla formazione dei delta, il fiume entra nel lago e si ha il delta,
normalmente un delta conoide. Andando verso il centro del lago vi è
decantazione in superficie o in profondità in base alla differenza di
densità tra l'acqua del lago e l'acqua del fiume + i sedimenti.

Togliendo CO2 al sistema possono precipitare i carbonati...


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SEDIMENTAZIONE CARBONATICA
Ci possono essere ooidi per via del moto ondoso e fanghi; ex: a
gasteropodi.

SEDIMENTAZIONE CHIMICA
Evaporazione di H2O con conseguente precipitazione di minerali.
L'evaporazione prima fa precipitare i cristalli sul fondo, i quali inglobano il
fango durante la diagenesi la quale è immediata. Se c'è componente
pelitica essa può essere preservata da minerali che vi precipitano al di
sopra proteggendola dall'erosione. Può accadere che conidi alluvionali
dominati da debry flow possono portare H2O e sedimenti in un lago, essi
poi evaporano e precipitano.
SEQUENZE (INSIEME DI FACIES)
ex: sistema dominato da apporto clastico si ha una sequenza did elta
conoide fining upward
ex: sistema chiuso, quindi non dominato dall'apporto clastico, e caldo
soprattutto avrà sicuramente la parte inferiore dominata da sostanza
organica (fanghi laminari) ... sequenza(fig.159)
in cima ci sono i carbonati. Andando verso il basso si avrà una zona con
meno sostanza organica, poi una zona con sostanza organica con sali
precipitati durante l'estate (la parte bianca (sono sali) che si può
osservare sulla sostanza organica riguarda solo l'estate). La parte inferiore
della sequenza è fatta interamente da sostanza organica ma ci possono
essere comunque dei sali, organizzati in questo modo, al centro l'effetto
estate (sali che precipitano d'estate), alla base e al tetto sostanza
organica.

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LAGHI GLACIALI
Tutti i laghi glaciali hanno un fondale con materiale grossolano, d'estate
c'è sedimentazione (con conseguente formazione di correnti di torbida
prossimali con materiale più grossolano) e distali con materiale più fine.
D'inverno la sedimentazione si interrompe (e vi è decantazione di
materiale fine) perché il ghiacciaio si sta allontanando, il lago gela e non ci
sono apporti esterni.
Al centro del lago vi sono varve che stanno ad indicare le stagioni estive e
invernali(fig.160)
(fig.160)
Lago glaciale con varve (si trovano nella parte centrale del lago, sono
depositi che riflettono fattori stagionali, cioè i cambiamenti climatici
durante le stagioni estive e invernali (ex: varve di laghi glaciali), possono
essere poco (periodo invernale) o tanto (periodo estivo) sedimentate.
Quelle tanto sedimentate sono caratterizzate da starti spessi ed anche
materia organica. Quelle poco sedimentate sono caratterizzate da
materiale più fine, quindi strati clastici più sottili a prescindere dal
materiale depositato, più è fine il materiale più la stagione è fredda) e
nel punto 1 vi è vegetazione, nel punto 2 ciò che rimane del lago.
Siccome il lago sarà sempre meno profondo la vegetazione alla fine vi
potrà crescere sempre più dentro e ci saranno poi strati di materia
organica.
Cosa accade...
Il ghiacciaio, spostandosi e sciogliendosi riduce lo spazio nel lago per
sedimentare poiché il lago sarà sempre meno profondo e man mano che
il ghiacciaio si sposta trasporta con sé i sedimenti.
LAGHI DOMINATI DA EVAPORITI
Possono essere perenni o effimeri.

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Perenni: si ha la zona prossimale dell'apporto clastico con depositi deltizi
e la parte lacustre stratificata con strati di evaporiti e anche fanghi.
Effimeri: la zona vicino l'area fonte è sabbiosa e la zona del lago è
caratterizzata da depositi fangosi ed evaporitici.

VARIAZIONE DEL LIVELLO DELL'ACQUA


I laghi preservano variazioni stagionali, climatiche in amniera dettagliata è
questo è possibile capirlo in base all'osservazione ed analisi del materiale
depositato.
Se il livello dell'acqua del lago si abbassa ci possono essere depositi
evaporitici.
Se il livello dell'acqua del lago si innalza dominano generalmente gli
apporti clastici.
Se come accade normalmente si innalza e si abbassa si avranno
alternanze di strati evaporitici e clastici.

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STRATIGRAFIA SEQUENZIALE

La stratigrafia sequenziale è quella disciplina che si occupa di spiegare


l'evoluzione e l'architettura dei bacini sedimentari tenendo in
considerazione essenzialmente le variazioni del livello marino e la
tettonica che questi hanno subito nel corso del tempo geologico.
Detto ciò è opportuno introdurre il concetto di trend deposizionale:
cioè proprio l’andamento della deposizione e di conseguenza anche i
successivi passaggi fra:
- deposizione e non deposizione/erosione e viceversa
- Passaggio fra un trend trasgressivo ed uno regressivo e viceversa
Tutto questo è necessario al fine del:
- Riconoscimento e correlazione delle superfici che mostrano
un cambiamento di trend deposizionale
- Descrizione ed interpretazione delle unità stratigrafiche
identificate da queste superfici

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TIPI DI GEOMETRIE

Onlap: terminazione della stratificazione orizzontale direttamente su una


superficie inclinata (fig.161).
Downlap: terminazione di strati originariamente inclinati che si
appoggiano su una superficie limite orizzontale o lievemente inclinata
(fig.162).
Toplap: terminazione della stratificazione, accompagnata da una modesta
erosione, di strati originariamente inclinati rispetto a una superficie limite
orizzontale di non deposizione (fig.163).
Troncatura erosiva: terminazione degli strati dell’unità inferiore rispetto
a una superficie limite a carattere erosivo, suborizzontale e spesso con
andamento irregolare(fig.164).

CONCETTO DI ACCOMODATION SPACE(AS)


Esso altro non è che lo spazio disponibile per la sedimentazione.
- Se l’accomodation space è uguale a zero i sedimenti vengono
trasportati in aree con AS positivo.
- Se l’accomodation space è negativo, i sedimenti trasportati in
precedenza verranno erosi e ridepositati a loro volta in aree con AS
positivo.
C’è da dire che tutti i sistemi sedimentari cercano di raggiungere un
profilo di equilibrio in cui AS è bilanciato dall’apporto di sedimenti.
Esso è creato o distrutto dalle fluttuazioni eustatiche, cruciali nella
stratigrafia sequenziale

PARASEQUENZE E STACKING PATTERN DELLE PARASEQUENZE

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Una parasequenza è una successione di strati interrelati fra loro delimitati
alla base e al tetto da flooding surface marina e dalle superfici correlate;
sostanzialmente si sta parlando di cicli sedimentari asimmetrici con
sedimenti di ambiente meno profondo verso l’alto. Più parasequenze
assieme formano uno stacking pattern.
REGRESSIONE FORZATA VS REGRESSIONE NORMALE E STACKING
PATTERN DELLE PARASEQUENZE
La regressione normale costituisce nella progradazione della spiaggia
sottomarina a causa dell’eccessivo apporto di sedimenti
La regressione forzata è guidata dalla caduta relativa del livello relativo
marino ed è associata con ina superficie regressiva di erosione con strati
di spiaggia sottomarina sovrapposti a strati verso il mare a grana più fine.

ARCHITETTURA DELLE UNITÀ DEPOSIZIONALI

Il rapporto tra creazione di AS e fornitura di sedimenti determina la


geometria a grande scala degli accumuli dei sedimenti. Esempi di questo
tipo effettuati sua una porzione di un delta fluviale.
1) L’innalzamento del lv del mare aumenta lo spazio disponibile per
l’aggradazione dei topsets.
2)Il rapporto tra fornitura di sedimenti ed AS determina il tipo di pattern
stratigrafico:
- trasgressivo:
- retrogradazionale:
-aggradazionale:
-progradazionale:

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SYSTEM TRACT
- HST (highstand system tract)
- FSST (falling stage system tract)
- LST (low system tract)
- TST (trasgressive system tract)
Ma cosa sono i system tract?
Sono sostanzialmente intervalli che fano capire come oscilla il lv del mare,
definiti su base di superfici limiti posizionate fra la sequenza e lo stacking
pattern.

PRINCIPALI SYSTEM TRACKT PIÙ NEL DETTAGLIO


Osservando il grafico x, si può vedere come il livello del mare s’innalza ad
una certa velocità in corrispondenza dell’HST, per poi interrompere il suo
innalzamento in corrispondenza della SR (sequence bounder).
Successivamente si ha che il livello del mare si abbassa in corrispondenza
del FSST, {Esistono 2 tipi di FSST:
- DETACHED SYSTEM TRACT: il livello del mare si abbassa
bruscamente e si hanno parasequenze più distaccate.

- ATTACHED SYSTEM TRACT: il livello del mare si abbassa


gradualmente e si hanno parasequenze più attaccate fra di loro.

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Quindi per quanto riguarda un abbassamento del livello del mare, si ha
che l’accomodation space del bacino più profondo è minore rispetto
quella del bacino poco profondo, come in figura y; infatti, si ha che 𝐴+𝐵
𝐶+𝐷

𝐵
𝐷
, il primo membro della disequazione è l’AS del bacino più profondo e il
secondo membro, è quello del bacino poco profondo}.
per poi interrompere il suo abbassamento e rialzarsi nuovamente ma a
velocità maggiore in corrispondenza del LST e del TST; tra LST e TST c’è la
TS (trasgressive sequence), che appunto rappresenta un limite tra questi
ultimi due system tract di trasgressione del lv marino. Infine, si ha la
superficie massima di inondazione o trasgressione (MFS).
COME SI RAPPORTA L’AS IN FUNZIONE DI EVENTI TRASGRESSIVI O
REGRERSSIVI?
In buona sostanza ogni volta che si ha una trasgressione l’AS aumenta,
quando invece, si ha una regressione esso diminuisce.
Per esempio, tra l’ HST e il TST c’è un innalzamento del lv marino, ma nel
caso del TST avviene a velocità maggiore, allora tutto il sedimento
trasportato non riesce a depositarsi e si avrà una sequenza
retrogradazionale ed il sistema più spostato verso terra che verso mare.

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