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Caratteristiche geologiche
dei giacimenti di idrocarburi
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GEOSCIENZE
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depositi di lss, derivati da sabbie finissime asportate dalle aree desertiche, mantenute in sospensione per
lunghi periodi e deposte a grandi distanze su vaste aree.
I serbatoi di ambiente desertico sono molto diffusi
in rocce paleozoiche, come nel Permiano (Rothliegende) del Mare del Nord, nel Pennsylvaniano del Wyoming
(USA) e nelle sabbie eoliche del Giurassico nordamericano (Navajo, Nugget Sandstone).
Serbatoi in depositi lacustri
Sono meno diffusi dei precedenti e legati a deposizione ai margini dei laghi, specie nei delta e nelle zone
pi profonde, di sedimentazione torbiditica, e quindi con
le caratteristiche deposizionali di queste ultime. Serbatoi
di questo tipo sono nello Utah (Uinta Basin) e in Cina.
Serbatoi in depositi deltizi
Sono tipici della transizione fra ambiente continentale (piana deltizia) e marino (fronte deltizia). Nella piana
deltizia, i sedimenti sono analoghi a quelli alluvionali
nella parte a monte, mentre nella parte a valle sono spesso influenzati dai moti di marea. La morfologia deltizia
caratterizzata spesso da lobi o digitazioni, ciascuno dei
quali si comporta come un singolo apparato deltizio, con
il suo sistema attivo di canali, separato da depositi fini di
interlobo. I sedimenti pi grossolani si depositano sulla
parte progradante del delta (fig. 1) che, se risente dellazione distruttiva del moto ondoso e delle maree, pu configurarsi con la forma classica di delta (Nilo). Se invece
prevale lazione costruttiva di deposizione, in corrispondenza a mari interni o golfi di bassa efficienza del moto
ondoso, lapparato avanza, con regressione marina e formazione di un delta lobato (Po) o digitato (Mississippi).
I lobi possono essere abbandonati, con avulsione del canale corrispondente, mentre il fiume ne costruisce un altro,
lateralmente oppure superiormente. Si crea quindi una
distribuzione di depositi sabbiosi molto articolata sia in
orizzontale sia in verticale (nel delta del Mississippi sono
state riconosciute 16 digitazioni, in parte sovrapposte).
Ci pu rappresentare una condizione ideale per la presenza di serbatoi in depositi sabbiosi o ghiaiosi con passaggio a depositi pi fini di prodelta. Le coperture sono
rappresentate da successive trasgressioni marine con depositi argillosi. Ulteriori serbatoi possono formarsi per linstabilit del prodelta, con frane, scivolamenti e flussi vari
di materiale detritico. Anche deformazioni sindeposizionali, come per esempio le faglie di accrescimento (growfaults) comuni nel Golfo del Messico, costituiscono opportunit per la formazione di trappole. La progradazione di
un delta favorita da un abbassamento del livello del mare
(detto low stand secondo una terminologia basata su studi
di stratigrafia sequenziale; Vail et al., 1977) che ne determina laccrescimento in volume, con notevoli implicazioni sullinterpretazione dellambiente di sedimentazione proprio dei serbatoi di idrocarburi.
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GEOSCIENZE
AA
BB
25
DD
CC
50
barre distali
sabbie di spiaggia
barre sabbiose
di marea
facies argillose:
piana deltizia
prodelta e piattaforma
continentale
piana di marea
digitazioni secondarie
fig. 1. Schema deposizionale dei sedimenti deltizi. A e C, delta condizionati dalleffetto distruttivo
delle onde o delle maree; B e D, delta costruttivi con depositi lobati o digitati che progradano nel mare;
1-2, log elettrici; 3, colonna litologica di depositi sabbiosi di barra e piana deltizia.
In tratteggio le argille marine o di palude; a puntini le sabbie (Magoon e Dow, 1994).
In questo tipo di serbatoi i giacimenti sono di grande volume, come quelli triassici di Prudhoe Bay in Alaska, quelli giurassici del Mare del Nord, quelli giurassico-cretacei della Siberia occidentale, quelli cretacei del
Kuwait e dellArabia Saudita e quelli negli attuali delta
del Niger e del Mississippi.
Serbatoi in depositi litorali e di mare sottile
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resistivit
laguna
arenaria
in ambiente
marino progradante
presso la costa
substrato
B
argillite
e siltite
marina
torbiditiche presentano quindi mineralizzazioni a idrocarburi concentrate nelle parti pi grossolane, porosopermeabili, di ogni sequenza, mentre le parti pi fini possono costituire singole coperture. Le porosit non sono
molto elevate, data la presenza di matrice argillosa nelle
sabbie, ma i volumi possono essere notevoli, per la grande estensione areale degli strati e per la presenza di numerosi pool sovrapposti, separati da strati argillosi.
Quando le correnti torbide si depositano entro sezioni relativamente ristrette (bacini di avanfossa) formano
depositi lateralmente confinati, molto sviluppati longitudinalmente. In questo contesto le correnti possono
coprire tutta larea del bacino, dando luogo non pi a
progradazione di conoidi ma ad aggradazione verticale
con forti spessori. il caso dei sedimenti dellAvanfossa Adriatica, sede dei maggiori giacimenti di gas dellarea mediterranea. Altri importanti giacimenti nelle torbiditi si conoscono nel Mare del Nord, in California, nel
margine continentale brasiliano ecc., prevalentemente in
depositi terziari, dovuti allo smantellamento delle catene montagnose.
livello
del mare
spiaggia
spiaggia sommersa interna
depositi palustri-lagunari
spiaggia sommersa
spiaggia sommersa
esterna
zona
marina
(fuoricosta)
erosione
del piano
di spiaggia
50'
barra
fuoricosta
delta
di alta
marea
palude
delta di bassa
marea
laguna
torba
sabbia
e silt
argilla
spiaggia costiera
dune
retrospiaggia
stagno
lagunare
spiaggia di laguna
palude
spiaggia
di laguna
barriera
spiaggia
sommersa
spiaggia
sabbia
zona
di transizione
sabbia, silt
e argilla
piattaforma
argilla siltosa
fig. 2. Sedimenti di mare sottile. A, log elettrico di depositi di piattaforma passanti verso lalto a depositi marini costieri e
alluvionali in seguito a regressione; B, sezione rappresentante la distribuzione verticale e laterale di depositi regressivi
costieri-dune di spiaggia; C, diagramma con la distribuzione relativa dei depositi di mare sottile (Magoon e Dow, 1994).
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GEOSCIENZE
D
Cp
C3
Cp
Vs
Aiv
C
C1
Aiv
Vp
C
A
Vs
B2
Aiv
D
scarpata
inferiore
100 m
C2
scala indicativa
B1
Cp
D
0
A: zona di piattaforma
B1: zona di scarpata superiore
B2: zona di scarpata inferiore
C1: zona di conoide interna
nicchie di distacco
di frane sottomarine
accumuli di frane
sottomarine
conoide
interna
pianura
sottomarina
facies
AeB
facies
C
facies
D
facies
E
facies
F
facies
G
conoide
intermedia
conoide
esterna
inclusi pelitici
megasequenze negative
megasequenze positive
discordanze stratigrafiche
legate a nicchie di distacco
di frane sottomarine
fig. 3. Ambienti deposizionali torbiditici: i serbatoi con maggior volume si hanno nei canali della scarpata inferiore,
nella conoide interna e intermedia e nei corpi sabbiosi della conoide esterna. Questi ultimi, di grande estensione laterale,
offrono buoni serbatoi nei bacini di avanfossa, ove le fasi di compressione durante e dopo la sedimentazione creano strutture
anticlinali e relative trappole (Mutti e Ricci Lucchi, 1972).
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91
GEOSCIENZE
anche nelle barre sabbiose calcaree giurassiche in Arabia Saudita e cretacee in Iraq. Serbatoi contenuti in rocce
carbonatiche del Terziario si trovano nel Golfo Persico
e in California.
complesso di scogliera
scarpata esterna
scogliera s.s.
laguna
scarpata interna
costa
transizione
avanscogliera
retroscogliera
bacino
progradazione
aggradazione
depositi ipersalini
detrito
di
scogliera
fronte
scogliera
laguna di retroscogliera
piano
il bacino si approfondisce
verso lalto
scarpata
bacino
stagnante
detriti
e brecce
di talus
800
m
400
Carlsbad Group
0
0
3 km
Carlsbad facies:
dolomie
Capitan Limestone
Bell Canyon
Delaware facies:
arenarie grige
delle piattaforme ladiniche delle Dolomiti in regime di subsidenza; C, sezione stratigrafica del Permian Reef
Complex, in Texas-Nuovo Messico (Bosellini, 1991).
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Le aree in cui il fenomeno si osserva con maggior frequenza sono quelle pi vicine a faglie importanti, seguite da quelle presso zone di piegamento e infine da quelle in regioni con stratificazione monoclinale. Le cause pi
comuni di fratturazione sono le seguenti (North, 1985):
forze parallele alla stratificazione (buckle folding)
che influiscono maggiormente su rocce massicce o
con spessa stratificazione, aventi scarsa tendenza alla
plasticit. La fratturazione favorita dalla presenza
di un substrato plastico e si concentra sulle creste
delle anticlinali, sottoposte a tensione locale;
forze ortogonali alla stratificazione (bending folding)
dovute a estensione che origina subsidenza differenziale, con formazione di pilastri o fosse tettoniche.
Le fratture si propagano verso lalto ai lati di ciascun
blocco e interessano anche la parte piegata che drappeggia le faglie;
faglie estensionali con associata fratturazione che aumenta logaritmicamente avvicinandosi alla superficie di
faglia; possono formarsi anche in regime compressionale quando faglie e pieghe sono interconnesse;
pressione dei fluidi, associata anche a soluzione (pressure solution) nei carbonati. Si formano discontinuit
(stiloliti) combinate con microfratture (tension gashes)
perpendicolari a esse, in regime compressivo;
93
GEOSCIENZE
liquida o solida. Questi fattori interagiscono: per esempio un cambiamento di temperatura o pressione pu
determinare cambi di fase. Le rocce serbatoio sono di
norma piene dacqua al momento della deposizione e in
seguito gli idrocarburi, dopo la migrazione, vanno a riempire i pori sostituendo lacqua.
La temperatura varia direttamente con la profondit.
Il gradiente geotermico (mediamente 1 C ogni 30 m di
profondit) influenzato dalla posizione geografica e da
altri fattori locali come leventuale presenza di vulcanismo o la circolazione di acque sotterranee. Spesso le temperature di riferimento sono ottenute durante la perforazione o lo sfruttamento e sono grandemente influenzate
da queste operazioni. In tali circostanze le temperature
del sedimento e del fluido contenuto non sono in equilibrio e il gradiente misurato inferiore a quello reale.
La pressione minima di un giacimento quella idrostatica, o della colonna dacqua, pari a 1 atm ogni 10 m
di profondit. Questo valore non si realizza praticamente
mai per la presenza del carico litostatico (o geostatico) dei
sedimenti sovrapposti, che influisce sulle pressioni di fondo
portando sempre il gradiente a valori superiori, di norma
a circa 1,5 atm e in casi eccezionali anche a 2 atm.
Unaltra caratteristica fisica importante del serbatoio
la saturazione in gas. Lolio nel sottosuolo contiene
sempre una certa percentuale di gas disciolto, che pu
anche essere maggiore di quanto ne pu contenere alla
temperatura e alla pressione esistenti; in questo caso il
gas si concentra per gravit nella parte sommitale (gas
cap). Se invece la percentuale di gas disciolto inferiore, il gas rimane in soluzione finch una diminuzione di
pressione, conseguente alla fase di sfruttamento, ne libera una certa quantit che accompagna lolio prodotto o
va a riempire gli spazi del serbatoio lasciati liberi dallolio e dal gas prodotti. Le sovrapressioni che interessano la parte sommitale in idrocarburi gassosi (gas cap)
favoriscono lestrazione dellolio che viene a giorno per
spinta dovuta allespansione del gas (gas drive).
Porosit
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migrare in essi, e altri sono in parte ridotti perch sui frammenti di roccia che li circondano presente dellacqua
interstiziale inamovibile. questo il caso delle argille
sciolte che hanno una porosit totale superiore al 50%, in
gran parte riempita da acqua interstiziale. La porosit effettiva (o efficace) pertanto rapportata al volume dei pori
nei quali il fluido presente pu effettivamente muoversi.
Per esempio una pomice, che ha una porosit totale superiore al 50%, non ha porosit effettiva; i pori presenti non
sono interconnessi, pertanto i fluidi non possono filtrare
in essa e penetrarla e quindi pu galleggiare sullacqua.
Naturalmente la porosit pu variare sensibilmente
in una roccia serbatoio, in senso sia verticale sia laterale, in funzione delle variazioni della natura della roccia
stessa. Essa infatti influenzata dallambiente di sedimentazione sia nello spazio (variazione laterale), sia nel
tempo (verticale). La porosit pu essere primaria, quando si formata durante la deposizione della roccia sedimentaria, oppure secondaria, formata in seguito a processi che hanno influito sulle successive trasformazioni
o deformazioni della roccia stessa.
Porosit primaria
caso 1
caso 2
caso 3
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GEOSCIENZE
profondit (km)
10
20
30
porosit (%)
fig. 6. Relazioni fra porosit e profondit
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40
che sono rocce in gran parte biocostruite. La compattazione determina pressione di soluzione (pressure solution), che accompagna la diagenesi delle rocce carbonatiche, con formazione di particolari giunture irregolari, dette stiloliti.
La cementazione ha pure un effetto di riduzione della
porosit nelle rocce clastiche. Il sedimento, subito dopo
la sua deposizione per decantazione, viene attraversato
da soluzioni circolanti da cui precipitano sostanze che
occludono parzialmente o totalmente i pori, litificando
il sedimento stesso e trasformandolo in una roccia coerente: per esempio una sabbia diventa unarenaria. Il
cemento di natura calcitica o silicea o pi raramente
gessosa. La sua composizione dipende dalla natura dei
granuli che compongono la roccia: una sabbia quarzoso-feldspatica (arcose) viene di norma cementata da silice (silicoarenite), una sabbia calcarea da calcite (calcarenite), ma spesso le soluzioni, specie quelle con sali
solubili e molto diffusi nelle rocce come il carbonato di
calcio, possono provenire da rocce adiacenti, per cui
molto comune larenaria a granuli quarzoso-feldspatici cementati da calcite. Molti minerali possono svolgere il ruolo di cemento, ma solo un numero limitato di
essi si ritrova in quantit sufficiente per interessare il
geologo del petrolio. Tra questi il quarzo e i carbonati
calcite e dolomite, in minor quantit siderite e, in circostanze particolari anidrite, barite, fluorite, halite, ossidi di ferro e pirite compongono il comune cemento. Il
feldspato secondario accompagna spesso il quarzo secondario. I minerali argillosi caolinite, illite, clorite e montmorillonite crescono come composti autigeni. Il processo di cementazione riguarda in genere solo le rocce
permeabili, attraverso le quali possono fluire queste soluzioni. Nelle rocce impermeabili, come le argille, non si
riscontrano processi di cementazione, ma solo di compattazione.
Le rocce carbonatiche presentano porosit primaria
quando hanno subto un processo di sedimentazione di
tipo clastico (rocce carbonatiche detritiche). La porosit
primaria pu essere inoltre dovuta allinstabilit di alcuni minerali precipitati o fissati dagli organismi calcarei.
Laragonite, per esempio, un minerale instabile che si
trasforma presto in calcite ad alto contenuto in magnesio. Appena deposti, i calcari, per la loro alta solubilit
in acqua ricca di biossido di carbonio, sono spesso subito disciolti dalle acque meteoriche, con aumento della
porosit che, essendo quasi contemporaneo alla sedimentazione, permette di definire la porosit ancora come primaria. I granuli deposti differiscono da quelli delle rocce
silicoclastiche per maggiori rugosit e irregolarit; i pori,
policoncavi, sono di maggiori dimensioni nei grainstones,
come le calcareniti, specie se deposte nelle retroscogliere. Nelle ooliti, in cui gli elementi hanno forma subsferica, si riscontrano alte porosit. Porosit inferiori
si registrano nei packstones, wackestones e mudstones
dovuta a processi chimici, che possono avere effetti di dissoluzione su frammenti solubili o sul cemento e
che generano spazi vuoti, oppure fisici, dovuti a deformazioni che frantumano la roccia gi litificata, non pi
soggetta a deformarsi plasticamente, e che quindi generano fratture. Nelle rocce clastiche la porosit secondaria si forma per il passaggio di soluzioni ad alto contenuto di biossido di carbonio e quindi ad alto potere di
dissoluzione; per esempio nelle arenarie cementate da
calcite, questultima si dissolve parzialmente, generando spazi vuoti.
La porosit secondaria dovuta a processi chimici
per caratteristica delle rocce carbonatiche: la dissoluzione lungo vie preferenziali, per esempio le fratture, tende
ad allargarle favorendo laumento di porosit e permeabilit; il risultato finale linstaurarsi di una morfologia
carsica. Tali eventi sono favoriti da fasi di regressione che
espongono i sedimenti calcarei allazione delle acque
meteoriche, ricche di biossido di carbonio; la successiva
trasgressione invade le zone dilavate e disciolte formando una discordanza che, se caratterizzata dalla deposizione di rocce impermeabili, offre ottima copertura a un
eventuale serbatoio molto poroso e permeabile.
Il pi importante fra i processi chimici la dolomitizzazione che una trasformazione chimica per scambio (metasomatismo) calcio/magnesio con ricristallizzazione della roccia. Molti fra i pi grandi giacimenti in
rocce carbonatiche sono ubicati in serbatoi di roccia dolomitica: questo fenomeno si riscontra nell80% delle riserve del Paleozoico nordamericano, ove il processo ha
avuto pi tempo per realizzarsi, favorito anche dalla presenza di organismi con conchiglie, pi adatte alla trasformazione, ma solo nel 20% delle riserve del Golfo
Persico, ove i serbatoi carbonatici sono costituiti da rocce
pi recenti.
Il processo avviene dopo la sedimentazione del carbonato, in qualsiasi stadio della diagenesi e in tempi assai
lunghi: in laboratorio non stata verificata la possibilit
di sintetizzare la dolomite a basse temperature, quindi
dubbia lesistenza di dolomie primarie. I carbonati attuali sono composti di minerali metastabili come aragonite e
Mg-calcite, mentre le antiche rocce carbonatiche sono
costituite da calcite e dolomite. possibile distinguere una
dolomitizzazione precoce, osservata in ambienti tidali, da
una dolomitizzazione tardiva, metasomatica, che cancella le tessiture originarie della roccia e produce dolomie
97
GEOSCIENZE
Misure di porosit
98
quindi essere misurata la permeabilit della roccia. Lunit di misura pratica di permeabilit il darcy (pari a
9,87 1013 unit SI). Il darcy, secondo la definizione API
(American Petroleum Institute) la permeabilit di un
mezzo poroso nel quale una singola fase fluida di un centipoise di viscosit, che riempia completamente gli spazi
vuoti del mezzo, fluisce attraverso questo, in condizioni
di regime laminare, con la portata di 1 cm/s per cm2 di
sezione normale, sotto la pressione di unatmosfera per
cm di percorso. Poich il darcy ununit troppo elevata per lutilizzazione pratica, nellindustria petrolifera si
preferisce esprimere la permeabilit in millidarcy.
Permeabilit assoluta
99
GEOSCIENZE
Gran parte (oltre il 60%) delle riserve petrolifere mondiali localizzata nel Medio Oriente, soprattutto in Arabia Saudita, che la nazione pi ricca di petrolio, mentre il paese con le maggiori riserve di gas la Russia.
Di seguito viene fornita una rassegna dei principali
serbatoi, divisi geograficamente (North, 1985; Barnaba,
1998), descrivendo in sintesi quelli denominati supergiganti (contenenti oltre 5 miliardi di barili dolio di riserve, pari a pi di 700 milioni di tonnellate oppure pi di
850 miliardi di metri cubi di gas) e quelli giganti (da 500
milioni a 5 miliardi di barili dolio oppure da 85 a 850
miliardi di metri cubi di gas).
Europa
100
I maggiori giacimenti si trovano in Venezuela, contenuti particolarmente in sabbie del Cretaceo e soprattutto dellEocene e del Miocene; il pi importante si
estende nella parte orientale del Golfo di Maracaibo. Nel
Venezuela orientale, a nord dellOrinoco, si sviluppa una
vasta fascia di affioramento (30.000 km2), con un conseguente enorme volume di sabbie bituminose del Cretaceo, Eocene e Oligocene (Orinoco oil or tar belt): la
viscosit non troppo elevata, la natura poco coerente delle
sabbie, lalto gradiente geotermico e il clima caldo permettono uno sfruttamento da pozzi convenzionali, iniettando vapore.
Altri importanti giacimenti si trovano in Colombia,
Ecuador, Per, Cile e soprattutto Brasile e Argentina. In
Brasile i giacimenti del Bacino del Reconcavo (estesi
anche nelloffshore atlantico nella Baia de Todos os Santos, presso Salvador) si trovano in sedimenti di et dal
Giurassico al Cretaceo; in Argentina il campo di Comodoro Rivadavia ubicato in sabbie lenticolari dal Giurassico al Paleocene.
Australia
I giacimenti, di piccola entit, si trovano nelle arenarie fratturate del Cambro-Ordoviciano dellAmadeus
Basin (Australia centrale) e nel Devoniano del Canning
Basin (Australia occidentale).
101
GEOSCIENZE
(fig. 7). Tale roccia impermeabile ha di norma forma concava se vista dal basso e pertanto impedisce anche la
migrazione laterale degli idrocarburi, costituendo la
copertura della roccia serbatoio.
Spesso i geologi del petrolio preferiscono chiamare
roccia di tetto (roof rock) la roccia di copertura (cap rock),
limitando questultimo termine alle rocce impermeabili che sigillano i duomi salini. Un altro termine molto
usato roccia sigillo (seal rock). Se la disposizione degli
strati favorisce un movimento laterale degli idrocarburi,
la roccia di copertura pu rappresentare una barriera laterale alla loro migrazione (wall rock).
Caratteristiche delle rocce di copertura
Non esistono rocce sedimentarie perfettamente impermeabili, ma se la loro permeabilit inferiore a 104
darcy si pu ritenere che esse costituiscano uneffettiva
copertura, che deve essere di natura compatta o con pori
non interconnessi oppure troppo piccoli per permettere
il passaggio dei fluidi. Lefficienza di una roccia di copertura, misurata dallo spessore della colonna di olio e gas
che essa pu sigillare, funzione della sua integrit, intesa come mancanza di fratture aperte, della sua continuit,
del suo spessore e della dimensione dei pori. Un fattore
determinante per lefficienza di una roccia di copertura
il gradiente di pressione attraverso la roccia stessa: gradienti particolarmente elevati possono influire sulla tenuta della roccia.
La qualit di una copertura influenzata dallo stato
fisico degli idrocarburi: se essi sono allo stato liquido,
lefficienza della copertura molto pi elevata; se invece sono allo stato gassoso, e si in presenza di una copertura anche poco poroso-permeabile con pori riempiti
dacqua, il gas potr sostituire lentamente lacqua e
diffondersi progressivamente attraverso la copertura. In
tal caso, anche se la copertura molto spessa, il gas riuscir ad attraversarla in tempi lunghi. Coperture capaci
strati porosi
102
strati impermeabili
giacimento di idrocarburi
faglia
per precipitazione di sali provenienti da rocce carbonatiche, silicee o evaporitiche, la ricristallizzazione, la compattazione per carico litostatico, la ridistribuzione di
minerali duttili. La degradazione dellolio pu dar luogo
alla formazione di asfalto o catrame impermeabile e la
roccia serbatoio pu impregnarsi di prodotti insolubili:
qualora questi ultimi si concentrino nella parte alta del
serbatoio, possono formare copertura allo stesso.
Processi opposti possono far perdere a una roccia impermeabile la sua funzione di copertura: il pi comune la
fratturazione dovuta a dislocazioni, ma la stessa dolomitizzazione pu rendere permeabile un calcare compatto di
copertura e permettere la risalita degli idrocarburi.
Oltre alla comune copertura verticale (top seal), rientra nelle rocce di copertura anche il sigillo laterale (lateral seal) che impedisce la migrazione laterale degli idrocarburi. Tali fenomeni sono dovuti a variazioni di facies,
da roccia poroso-permeabile ad altra roccia con maggiore pressione capillare o a diagenesi differenziale.
Molto comuni sono i sigilli laterali offerti dalla giustapposizione di rocce di ambiente diverso, come quelle deposte dopo un ciclo erosivo entro una roccia impermeabile. In tutti questi casi gioca un ruolo importante la configurazione del sigillo; nel processo di migrazione esiste
sempre una componente verticale, di cui la roccia di
copertura deve costituire il sigillo.
Riconoscimento delle rocce di copertura
Rocce serbatoio sigillate da potenziali rocce di copertura possono essere messe in evidenza da studi regionali atti a definire tutte le aree in cui esistono coperture di
rocce impermeabili sopra formazioni poroso-permeabili. Essenziale per questo tipo di studi la cartografia di
litofacies: per ogni unit stratigrafica si determina la litofacies e conseguentemente le caratteristiche di porosit
e permeabilit. La sovrapposizione delle carte ottenute
secondo la successione stratigrafica indica ove ununit
impermeabile ne copre una poroso-permeabile, presupposto indispensabile per individuare eventuali serbatoi
in questultima. Carte pi dettagliate sulla distribuzione
regionale e sulle caratteristiche stratigrafico-strutturali
delle rocce di copertura, unite al riconoscimento di rocce
madri nelle unit sottostanti, sono strumenti utilizzati
per interpretare un sistema petrolifero. Anche studi sul
terreno per individuare manifestazioni superficiali permettono di riconoscere leventuale assenza o scarsa tenuta della copertura.
Uno studio regionale delle potenzialit di unarea deve
partire da uno studio stratigrafico atto a determinare: presenza e distribuzione di una roccia madre; identificazione della roccia di copertura e sua configurazione areale;
analisi delle condizioni per la presenza di trappole sopra
o in prossimit delle rocce madri. evidente che gli idrocarburi possono migrare attraverso una roccia che stata
103
GEOSCIENZE
104
strutturale della roccia di copertura essenziale per individuare un giacimento di idrocarburi. Spesso, specie
in zone interessate da sistemi di faglie, la valutazione
delle coperture singole molto pi complessa di quella della copertura regionale e richiede unanalisi dettagliata, integrata con rappresentazioni cartografiche e
costruzione di sezioni mediante lausilio della prospezione sismica, per avere un quadro tridimensionale della
copertura.
regionali della stratificazione; quando per queste ultime sono sigillate da una discordanza, si preferisce includerle nelle trappole stratigrafiche, anche se deformazioni successive alla discordanza possono rendere ambigua
la loro classificazione.
In una trappola strutturale si riconoscono un culmine (top) e una zona o punto di trabocco (spill point). Il
culmine il punto pi alto della trappola, cio quello in
cui il serbatoio pu essere raggiunto alla minima profondit. Il punto di trabocco il punto pi alto da cui gli
idrocarburi possono sfuggire dalla trappola. La chiusura (closure) della trappola il dislivello fra culmine e
punto di trabocco (fig. 11): se tutto lintervallo mineralizzato a idrocarburi viene chiamato pay, altrimenti
questo termine limitato agli intervalli stratigrafici mineralizzati.
Trappole dovute a piegamento
Sebbene usato generalmente per indicare il risultato di una deformazione tettonica, il termine piega
faglia trascorrente
archi, duomi
BC
BC
BC
A T
blocco in compressione
blocco in distensione
BC
BC
BC
BC
BC
faglia normale di distacco
sale
105
GEOSCIENZE
zona
di rico
pri
Lurestan
fa
fas
fa
sc
col
lin
cia
F RO N T
inte
men to
i
sc
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E D
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A
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olm
campo petrolifero
Yasuj
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80 km
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piegata
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lm
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Khuzestan
egata
G a c h sa r a n
ia
Hakimeh
Bibi
Kazerun
IRAN
Bushehr
Abadan
GOLFO PERSICO
106
Agip-Varignana 1
T. D. 2.637 m proiettato 2,5 km SE
affioramenti
Agip-Budrio 1
T. D. 3.185 m
Agip-Selva 2
T. D. 1.801 m
0,0
Pliocene inferiore
TWT (s)
1,0
unit Liguridi
Quaternario
G5
G4
2,0
G3
G2
G1
Pliocene inferiore
Pliocene
inferiore Top della sequenza
miocenica
3,0
fig. 10. Trappole anticlinali fagliate in regime compressivo, individuate con metodi sismici
contatto
gas-olio
gas
olio
contatto
olio-acqua
chiusura
acqua
punto
di
trabocco
107
GEOSCIENZE
acquista maggior volume (fig. 12). Quando la culminazione particolarmente ampia e sollevata si parla di duomo
strutturale, che non presenta unimmersione simmetrica
degli strati ai due fianchi dellanticlinale ma unimmersione radiale che si sviluppa dal suo culmine; lo sfruttamento avverr con sviluppo concentrico dei pozzi.
Naturalmente la casistica delle pieghe, e pi in generale delle trappole convesse, molto ampia e scendendo
in profondit si possono verificare innumerevoli casi di
variazione della forma, dellampiezza e in generale della
morfologia della piega. In questi casi le interpretazioni
offerte dallo studio geofisico preliminare devono essere
rivedute alla luce dei risultati della fase di esplorazione
tramite le perforazioni. Una distinzione genetica delle trappole convesse pu essere effettuata fra i seguenti tre casi:
compressione tangenziale, che si verifica senza che
il basamento sia necessariamente coinvolto (buckle
and thrust fold traps). Queste trappole sono definite
sospese poich si spengono o vengono tagliate in
basso;
movimenti verticali, che non implicano necessariamente un raccorciamento crostale (bending fold traps)
e di norma coinvolgono il basamento;
trappole la cui convessit creata da eventi geologici che precedono la successione sovrastante. La convessit pu derivare dalla copertura di un rilievo residuo (colline sepolte o buried hills) o da un corpo sedimentario preesistente (principalmente una scogliera).
In entrambi i casi la convessit degli strati che coprono questi rilievi drappeggia i rilievi stessi (drape folding), spegnendosi gradualmente verso lalto.
importante la determinazione della superficie assiale dellanticlinale: se la superficie verticale, i sondaggi verticali si mantengono in profondit sempre lungo
detta superficie assiale. Nel caso di diversi serbatoi sovrapposti, i pozzi li raggiungeranno a profondit crescente
sempre in posizione di culminazione e quindi lo sfruttamento pi semplice ed economico.
Se la superficie assiale inclinata i sondaggi raggiungeranno il culmine in posizione progressivamente pi
spostata verso limmersione della superficie stessa (fig. 13);
in tal caso lo sfruttamento meno economico perch per
raggiungere i serbatoi in posizione favorevole occorrono
pi pozzi verticali oppure pozzi opportunamente direzionati, cio paralleli alla superficie assiale.
Lanticlinale pu essere asimmetrica: in tal caso la
roccia serbatoio avr maggior sviluppo verso il fianco
meno inclinato della piega. In caso di convergenza, cio
di assottigliamento degli strati in una direzione, la posizione dellalto strutturale pu variare notevolmente. Analogamente, il volume della roccia serbatoio pu ridursi
fino a mancare del tutto.
Il raggio della piega pu inoltre cambiare verticalmente come avviene, per esempio, nel caso di una deformazione che nel tempo tende a diminuire progressivamente dintensit. La piega sar quindi pi pronunciata
A
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1.000 m
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B
fig. 12. Trappole in anticlinale fagliata, illustrate con carta strutturale (A) e sezioni (B, C). Giacimento di Grozny,
Cecenia (Russia). Le sigle si riferiscono alle formazioni attraversate (Levorsen, 1956).
108
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200
400
A
600
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1.000
1.200
1.400
C
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E
0
400 m
negli strati pi antichi, che pertanto potranno avere serbatoi pi spessi ma arealmente meno ampi rispetto a
quelli pi recenti.
Casi particolari sono rappresentati dalle pieghe rovesciate, con superficie assiale prossima allorizzontale. Il
serbatoio pu essere localizzato sia nella parte superiore della piega, sia al di sotto, nella parte rovesciata della
piega stessa; in questultimo caso esso si viene a collocare in una successione di strati rovesciati che possono
a loro volta trovarsi in posizione di alto strutturale (falsa
anticlinale). Raramente si riesce a sfruttare questo tipo
di trappole perch la presenza di intense dislocazioni
rende molto difficile linterpretazione strutturale.
Altri tipi di pieghe, dette minori, meno importanti
nel determinare trappole, sono le pieghe di trascinamento
(drag folds), causate dalla frizione negli strati incompetenti durante il piegamento, o dovute allo scorrimento di
unit alloctone.
La pi spettacolare fra le trappole ad anticlinale
la struttura a pieghe situata in territorio iraniano e iracheno, presso i Monti Zagros (v. ancora fig. 9): qui lAsmari Limestone (Oligo-Miocene), che ha uno spessore di 300 m, viene deformato in pieghe di 10-20 km di
lunghezza donda e 2-5 km di ampiezza. I sedimenti
sovrastanti contengono evaporiti che hanno reagito plasticamente alla compressione, scivolando dalle creste
delle anticlinali.
Trappole di grande importanza nella ricerca petrolifera sono i duomi o cupole saline, la cui genesi strutturale connessa a particolari condizioni stratigrafiche e
che vengono quindi comunemente classificati nelle trappole miste (v. oltre).
Giaciture molto comuni e sfruttabili economicamente
sono le monoclinali, che possono corrispondere al solo
fianco di una piega, anche di leggera inclinazione. La
trappola si forma quando strati poroso-permeabili, inseriti nella successione monoclinale, vengono chiusi nel
loro lato sollevato o da faglie (v. oltre) oppure da brusche diminuzioni di porosit o permeabilit (barriera di
permeabilit). Questultimo caso pu verificarsi anche
quando tali strati affiorano: la parte superficiale pu trasformarsi in asfalto o bitume, creando un tappo impermeabile che impedisce agli idrocarburi di migrare verso
lalto e disperdersi nellaria. La trasformazione avviene
per ossidazione dellolio, favorita dalla presenza di acqua
in superficie. Questa trappola pu essere inclusa fra quelle di tipo stratigrafico o misto.
Determinante per lo sfruttamento di un giacimento
la conoscenza della sua geometria e in particolare della
configurazione della parte sommitale, sede del serbatoio.
In genere, tale configurazione viene rappresentata graficamente con curve isobate che indicano la profondit
della superficie di tetto del serbatoio stesso, spesso contrassegnando il punto pi alto con il segno (carta strutturale o contour map). In unanticlinale le curve sono
subparallele e si distanziano nelle zone di culminazione,
mentre nei duomi tendono a diventare concentriche.
La chiusura strutturale la distanza verticale fra il
punto pi alto della piega e la curva isobata pi profonda della struttura; in tale ambito gas, olio e acqua si stratificano e gli idrocarburi possono occupare parzialmente o totalmente lintervallo sopra la curva inferiore di
chiusura. Le superfici di separazione fra gas, olio e acqua,
dette tavola gas-olio e olio-acqua (il gas oppure lolio
possono essere assenti), se sono orizzontali, come avviene in gran parte dei giacimenti, vengono rappresentate
graficamente come isobate che racchiudono larea produttiva. Allinterno di questarea vengono ubicati i pozzi
che consentono lo sfruttamento del giacimento.
Trappole dovute a faglia
Le trappole per faglia sono molto comuni, ma statisticamente creano serbatoi di minore estensione rispetto a quelle per piega, con le quali sono spesso in combinazione, come pure con altre modificazioni strutturali: monoclinali, inarcamenti degli strati o variazioni
stratigrafiche. Le trappole di questo tipo si formano quando un livello poroso-permeabile viene giustapposto, per
effetto della dislocazione, a un livello impermeabile, che
agisce come sigillo.
In taluni casi la superficie di faglia affiora: quando
collegata con serbatoi di idrocarburi, e non agisce come
109
GEOSCIENZE
sigillo perch la frattura aperta, in superficie si possono osservare manifestazioni di olio o fuoruscita di gas.
Per poter formare una trappola, la superficie di faglia
deve essere impermeabile. Ci avviene nelle formazioni evaporitiche, se contengono livelli porosi, e in quelle
clastiche con strati di argilla che per la loro plasticit
sigillano la superficie di faglia. Nelle rocce carbonatiche il sigillo talora dovuto a precipitazione di calcite
lungo la superficie di faglia.
Le trappole per faglia possono essere classificate,
secondo la natura della faglia, in due tipi principali: quelle per faglia diretta (o normale) e quelle per faglia inversa (o, in casi pi rari, per sovrascorrimento), dovute rispettivamente a genesi per distensione o compressione.
La trappola per faglia normale pi semplice quella
che interrompe una successione monoclinale di strati,
corrispondente di norma al fianco di una piega; i serbatoi pi importanti di questo tipo sono associati a successioni con inclinazione regionale, con singoli serbatoi la
cui risalita monoclinale (o spesso arcuata) si interrompe
per faglia contro formazioni o strati impermeabili.
Le faglie normali sono di norma associate alla formazione dei bacini sedimentari e sono per la maggior
parte sindeposizionali, con immersioni verso la parte
subsidente del bacino; hanno quindi immersione conforme a quella regionale (faglie conformi o sintetiche) e
sono anche chiamate faglie di accrescimento (grow faults).
Iniziano a formarsi per flessurazione quando il bacino
si flette per il carico litostatico dei sedimenti, indi si sviluppano con rigetti crescenti verso il bacino, mentre la
sedimentazione si ispessisce notevolmente sui fianchi
ribassati. Un esempio classico rappresentato dalla costa
Cormorant
O
Hutton
Statfjord
E
profondit (km)
piattaforma
di Shetland
piattaforma di Horda
(alto di Bergen)
8
0
50
OligocenePleistocene
PaleoceneEocene
100
distanza (km)
150
Cretaceo superiore
Giurassico
Cretaceo inferiore
Triassico
basamento
fig. 14. Trappole in una fossa tettonica (Viking Graben, nel Mare del Nord). Le faglie che generano
le trappole non si estendono nella copertura, che risulta debolmente piegata (North, 1985).
110
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3.000
Mississippian Limestone
2.000 m
fig. 15. Strutture con genesi dovuta a compressione (anticlinali e faglie inverse) generano trappole
con giacimenti nel Carbonifero (Mississippian Limestone, ai piedi delle Montagne Rocciose in Alberta)
(North, 1985).
Trappole stratigrafiche
Le trappole stratigrafiche sono dovute a variazione
laterale della litologia della roccia serbatoio o a uninterruzione della successione stratigrafica (fig. 16). Le
variazioni laterali possono riferirsi a un cambio litologico, con conseguente variazione delle caratteristiche
petrofisiche, come porosit e permeabilit, o a uninterruzione della sedimentazione contro un alto strutturale
(per esempio, per onlap). In tali casi, per avere una vera
trappola bisogna considerare la chiusura lungo la direzione degli strati.
Linterruzione stratigrafica verticale pu comportare la presenza di una discordanza con copertura di roccia impermeabile che sigilla la trappola. Le trappole stratigrafiche sono statisticamente di minor volume di quelle strutturali e pi difficili da identificare con la geofisica.
Sebbene se ne conosca lesistenza dalla fine dellOttocento, esse sono state esplorate solo in tempi pi recenti, anche perch implicano una conoscenza completa e
dettagliata della successione stratigrafica.
livello del mare dopo un periodo di subsidenza
livello del mare iniziale
nza
da
discor
7
6
1
2
111
GEOSCIENZE
Le diverse modalit di sedimentazione che sussistono fra rocce di genesi clastica e rocce di origine chimico-organogena danno luogo a trappole di geometria differente. La genesi clastica determina trappole formate
da depositi lenticolari, spesso costituiti da sabbie e arenarie, deposte in particolari ambienti di sedimentazione
entro rocce argillose impermeabili. In qualche caso pu
trattarsi di depositi risedimentati di brecce di rocce ignee
o metamorfiche. Di norma si tratta di depositi alluvionali o marini, dovuti a correnti con capacit di trasporto elevata lungo lasse della corrente ma progressivamente decrescente ai lati. Pertanto si passa lateralmente
da depositi grossolani a depositi fini e questo passaggio
litologico laterale determina una progressiva o brusca
diminuzione della permeabilit.
In depositi deltizi o torbiditici i corpi sabbiosi sono
localizzati nella parte superiore, interna, delle conoidi e
derivano dal riempimento delle incisioni causate dal passaggio delle correnti. Il passaggio laterale di questi depositi lenticolari alla roccia che li include pu essere netto,
come avviene in canali precedentemente erosi e riempiti
da materiale clastico grossolano; in tal caso il deposito
canalizzato di poco pi recente della roccia circostante.
Gli idrocarburi possono riempire completamente il
corpo grossolano, oppure essere limitati alla parte alta;
qualora gli strati si trovino in giacitura monoclinale, gli
idrocarburi si concentrano sul fianco pi alto dello strato e vengono intrappolati da una barriera di permeabilit offerta dalla parte laterale pi argillosa (fig. 17). Spesso queste lenti sabbiose si ripetono verticalmente e hanno
diffusione laterale irregolare, generando serbatoi di piccole dimensioni ma molto numerosi, di difficile localizzazione con i metodi geofisici (per es., la complicazione stratigrafica dei canali nei delta digitati).
Correnti canalizzate possono tracimare dallasse del
canale e allargarsi sovrapponendosi ai depositi circostanti non erosi. In tal caso si trovano livelli sottilissimi di sabbie, a grana molto pi fine di quelle deposte nei canali ma
con unestensione laterale particolarmente ampia (depositi di overbank). Le fitte alternanze di sottili strati di
112
impermeabile
impermeabile
poroso e permeabile
X
pianta
sezione
permeabile
X X
X
pianta
olio
acqua
olio
X X
sezione
X
acqua
113
GEOSCIENZE
roccia di copertura
duomo salino
che i duomi salini, che difficilmente arrivano in superficie, sono facilmente individuati nel sottosuolo dalla
prospezione gravimetrica, data la loro bassa densit. Essi
sono di forma troncoconica o irregolarmente cilindrica,
spesso con allargamento nella parte alta, a fungo, con
diametri dellordine del chilometro e altezza anche di
migliaia di metri. La produzione di idrocarburi avviene
con serie di pozzi tuttintorno al duomo e in parte sul
duomo stesso, nella cap rock.
La formazione di un duomo salino pu determinare
unassociazione di faglie dirette, con i blocchi sollevati
dalla parte del duomo stesso; in tal caso le trappole non
hanno come sigillo le pareti del sale ma le formazioni
impermeabili intercalate in quelle poroso-permeabili
della successione perforata.
Sui duomi salini esiste una letteratura geologica molto
abbondante e diversificata, data la loro frequenza sulla
costa del Golfo del Messico, in Luisiana e nel Texas. I
duomi salini di questarea (salt plugs) sono impostati su
salgemma spesso associato ad anidrite; questo minerale non d per luogo a fenomeni di diapirismo per la sua
alta densit. Frequente anche la presenza di sale potassico e zolfo libero, derivato dallanidrite. Le formazioni che ricoprono i duomi salini sono interessate da numerose faglie normali che si irradiano dal centro del duomo,
con dislocazioni verticali dellordine di varie centinaia
di metri. Tali faglie, molto inclinate, individuano serbatoi
114
olio
gas
acqua
Bibliografia citata
115
GEOSCIENZE
116
Raffaele Casnedi
Dipartimento di Scienze della Terra
Universit degli Studi di Pavia
Pavia, Italia