Prospezioni geofisiche
Il rilevamento gravimetrico consiste nella determinazione delle anomalie dellaccelerazione di gravit prodotte da contrasti di densit (massa per unit di volume),
tra corpi presenti nel sottosuolo, che portano il campo
gravitazionale misurato a discostarsi in modo sensibile
dal campo gravitazionale teorico, calcolato per una distribuzione omogenea delle masse allinterno della Terra e
conseguente allazione combinata dellattrazione gravitazionale e della forza centrifuga dovuta alla rotazione
della Terra stessa. Unanomalia positiva segnala la presenza di un corpo con densit maggiore rispetto a quella dellambiente circostante ed indicata da variazioni
molto piccole di g, rilevate solo da strumenti molto sensibili. Lobiettivo della prospezione gravimetrica consiste dunque nella misura dei segnali legati alle eterogeneit nella distribuzione delle masse interne. Per raggiungere questo scopo si deve confrontare laccelerazione
di gravit misurata, alla quale contribuiscono tutte le
masse che costituiscono la Terra e la forza centrifuga,
con il valore teorico della gravit normale di riferimento. In questo modo la gravimetria consente di ricostruire i principali lineamenti strutturali dei bacini sedimentari: estensione, spessore, presenza di duomi salini, plutoni intrusivi, dislocazioni o faglie.
Lunit di misura generalmente usata in gravimetria
il Gal (equivalente a 102 ms2). Obiettivi tipici sono
(dai pi profondi a quelli pi superficiali): discontinuit
tra crosta e mantello (segnalata da anomalie con valori
compresi tra decine e centinaia di mGal), sistemi di faglia
nella crosta terrestre (alcuni mGal), sinclinali e anticlinali (alcuni mGal), duomi salini (alcuni mGal), basamento roccioso (1-0,2 mGal). Le strutture pi profonde
239
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
240
tempo. Si corregge facendo attenzione a effettuare percorsi chiusi in acquisizione, che consentono di distribuire linearmente (nel tempo) gli errori di chiusura. Lampiezza della deriva, che dipende dalle caratteristiche meccaniche e dallet dello strumento, dal trasporto e dalle
condizioni ambientali, dellordine di grandezza di
1 mGalmese.
necessaria la correzione di marea terrestre per
rimuovere gli effetti dellattrazione del Sole e della Luna,
eseguita mediante tabelle calcolate con elaboratori elettronici.
La riduzione allaria libera (FA) serve a ricondurre i
punti in cui sono state prese le misure allo stesso livello
di riferimento (livello del mare). Questa correzione
semplicemente data da DgF0,3086 h mGal, dove h
laltezza del punto di misura rispetto al livello di riferimento (0,3086 mGalm il gradiente verticale di gravit in aria libera). I valori della correzione permettono
di calcolare la corrispondente anomalia in aria libera:
FAAgoss(g0FA). Poich g0 calcolata rispetto allellissoide di rotazione e le misure sperimentali sono ridotte al livello medio del mare, le due superfici non sempre coincidono. Pertanto necessario far ricorso al geoide (Fowler, 1990), superficie equipotenziale (in tutti i
punti della quale il potenziale gravitazionale assume lo
stesso valore e quindi la direzione del campo perpendicolare a essa) corrispondente al livello medio del mare,
le cui deviazioni rispetto alla superficie dellellissoide
possono raggiungere fino a 100 m.
La correzione della latitudine (LC) si calcola per rimuovere gli effetti della variazione della gravit con la
latitudine, variazione dovuta principalmente alla forza
centrifuga e allo schiacciamento della forma della Terra
ai poli. Leffetto della latitudine generalmente calcolato per ogni stazione, utilizzando la formula standard per
la gravit sullellissoide internazionale.
La correzione di Bouguer (BC) necessaria per rimuovere leffetto di attrazione del materiale di crosta terrestre interposto tra il punto di misura e il livello di riferimento (livello medio del mare). La correzione, calcolata approssimando tale porzione di materiale con una piastra
indefinita di spessore h, data da DgB41,96 r h, dove
h laltezza del punto osservato, r la densit della piastra (usualmente si assume r2.400 kgm3 per caratterizzare i bacini sedimentari, r2.670 kgm3 per le strutture crostali), 41,96 il coefficiente di Bouguer per la
piastra. Poich la correzione di Bouguer calcolata per
una piastra piatta, se disponibile una topografia locale
attorno alla stazione di misura, possibile apportare una
correzione topografica (TC). Si calcola lattrazione dei
rilievi o dei vuoti topografici e il risultato aggiunto al
valore goss ed sempre positivo: nel caso di un rilievo,
poich questo esercita unattrazione riducendo il valore
osservato di g; nel caso di una depressione locale, perch
la correzione di Bouguer, essendo basata sullassunzione
PROSPEZIONI GEOFISICHE
S.Giorgio
Muzzana
Torviscosa
Cervignano
Carlino
Latisana
Villabruna
Marano
Aquileia
Pertegada
Lignano
Grado
fig. 1. Mappa
delle anomalie di Bouguer
con densit di riduzione
2.400 kg/m3.
Nelle misure su nave, in mare, necessario effettuare correzioni per tenere conto dellaccelerazione orizzontale e verticale della piattaforma su cui fissato lo
strumento e dellaccelerazione centripeto-composta legata alla rotazione della Terra (Sheriff, 2002). Nelle misure aerogravimetriche necessario prestare ancora maggiore attenzione alle variazioni di posizione e di accelerazione dellaeromobile e riportare il campo misurato
sulla superficie terrestre con procedimenti di prolungamento verso il basso, che peggiorano il rapporto segnalerumore.
Il prolungamento del campo gravimetrico verso lalto, o verso il basso (cio lo spostamento dei valori su
un nuovo piano scelto come quota di riferimento), rientra nel problema del prolungamento analitico di un
campo di potenziale, ma complicato dal fatto che le
misure si riferiscono a una superficie topografica irregolare. Al fine di utilizzare gli strumenti per lanalisi
e linversione dei dati gravimetrici, realizzati per essere applicati a dati definiti su un piano, si possono usare
diverse tecniche, fra le quali quella delle sorgenti equivalenti poste su uno strato superficiale (superficie topografica), aventi per obiettivo la riproduzione della gravit misurata. In situazioni complesse si impiegano procedure iterative, ripetendo il calcolo fino a ottenere la
superficie finale di continuazione (la nuova quota di
riferimento). A partire da questa si pu prolungare il
campo verso lalto o verso il basso, operazione possibile se non sono presenti sorgenti del campo tra i due
livelli.
Sorgenti superficiali generano, solitamente, anomalie molto marcate, mentre quelle pi profonde hanno
effetti pi smorzati e regionali. necessario separare
queste anomalie per ricostruire la geometria e analizzare la natura (contrasto di densit) delle sorgenti che sono
obiettivo della prospezione. Generalmente si cerca di
241
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
S.Giorgio
Torviscosa
Muzzana
Cervignano
Carlino
Latisana
Fiumicello
Villabruna
Marano
Aquileia
Pertegada
Lignano
Grado
242
Nellambito delle tecniche analitiche per la modellizzazione diretta, occorre distinguere tra i metodi bidimensionali (2D), adottati in gravimetria con maggiore
frequenza, e quelli tridimensionali (3D). Un modello 2D
si estende indefinitamente in una direzione, cosicch
tutte le sezioni del corpo perpendicolari a tale asse sono
uguali e hanno densit costante. Si costruisce una sezione geologica ideale con assegnate unit litostratigrafiche, con date geometrie e contrasti di densit noti, e si
calcola il segnale gravimetrico prodotto in superficie da
tale distribuzione di masse. Il segnale sintetico ottenuto
soffre dellindeterminazione connessa con luso dei metodi basati sul potenziale (una certa distribuzione di massa
produce una sola anomalia, ma esistono infinite distribuzioni che possono generare lo stesso effetto gravimetrico). Tuttavia, se il modello costruito nel rispetto di
condizioni derivate dal rilevamento e dalle deduzioni
geologiche, dai sondaggi o dalle conoscenze acquisite
da altre metodologie geofisiche, il segnale ottenuto potr
essere confrontato con quello misurato e il modello potr
essere modificato per fornire un segnale che approssimi
al meglio quello misurato.
PROSPEZIONI GEOFISICHE
I metodi inversi partono dallanomalia di gravit osservata e cercano di determinare la geometria eo i parametri
che definiscono la sorgente che genera il segnale osservato. Questa procedura basata su assunti sulla distribuzione di massa che provoca lanomalia. Il problema
243
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
2.3.2 Rilevamento
magnetometrico
Il metodo di prospezione magnetica impiegato gi da
vari anni, principalmente per le ricerche minerarie. Il
metodo consiste nel misurare, in una serie di posizioni,
le anomalie locali del campo magnetico terrestre. Misurato il campo magnetico totale (o le sue componenti) ed
eliminate con un processo di filtraggio le influenze attribuibili a fattori regionali, si ottengono le anomalie residue, che permettono di risolvere e identificare i corpi
magnetici locali. Per molti aspetti il metodo simile a
quello gravimetrico, anche se matematicamente pi elaborato, date la variabilit con la latitudine del vettore del
campo magnetico terrestre e la possibilit di misurare
diverse componenti del campo stesso.
Da un punto di vista geologico, il rilevamento magnetometrico consente di acquisire informazioni sui caratteri strutturali e sulla profondit del basamento suscettivo,
e quindi indirettamente sullo spessore della successione
N
i90
zenit
X
O
H
d
P
Y
T
Z
sedimentaria presente al di sopra di esso, e di evidenziare la presenza di corpi vulcanici o plutonici entro la serie
sedimentaria, localizzandone dimensioni e profondit. Il
campo magnetico generato da correnti elettriche presenti nel nucleo esterno della Terra. Si tratta, in prima
approssimazione, di una sorgente dipolare, posizionata al
centro della Terra e allineata allincirca con lasse di rotazione terrestre. Tale campo descritto, per ogni punto P
preso sulla superficie terrestre, da un vettore (T) definito
in uno spazio 3D. In fig. 3 rappresentata la situazione
per lemisfero settentrionale; gli assi x e y giacciono sul
piano orizzontale e lasse z sul piano verticale. Lintensit
orizzontale H data dalla composizione H(X 2Y 2)1/2
delle componenti Nord (X) ed Est (Y) e la declinazione
magnetica d dallangolo fra la sua direzione e il Nord astronomico, tgdYX; il modulo dellintensit totale T la
somma T(X 2Y 2Z2)1/2 delle tre componenti principali (X, Y, Z) e linclinazione magnetica i data dallangolo tra T e H , tgiZH. Il vettore T orientato verso
il Polo Nord geografico della Terra. Generalmente si misura lintensit totale T. Il campo magnetico presenta
anomalie con andamento che dipende dalla latitudine
magnetica (fig. 4): un valore di picco positivo per un angolo i90 (situazione al Polo Nord), ove le componenti
i45
N
i0
fig. 4. Andamento delle anomalie del campo magnetico nellemisfero settentrionale in funzione
della latitudine magnetica, a parit di sorgente. i=90, Polo Nord; i=0, equatore magnetico.
244
PROSPEZIONI GEOFISICHE
Si osservano variazioni del campo magnetico principale su base pluriennale dovute alla mobilit dei fluidi nel nucleo esterno della Terra. Esse diventano influenti se si vuole confrontare e integrare rilevamenti magnetici eseguiti in anni diversi e richiedono correzioni. Per
tenere conto di questa evoluzione necessario in modo
particolare aggiornare ogni cinque anni i dati riguardanti
il campo magnetico principale di riferimento (IGRF,
International Geomagnetic Reference Field). In ogni
punto della superficie terrestre si osservano inoltre variazioni giornaliere, approssimativamente cicliche ma generalmente irregolari, imputabili alle sorgenti esterne alla
Terra, per esempio ai movimenti degli strati ionizzati dellatmosfera che possono indurre variazioni da 10 a 50 nT.
Durante le perturbazioni forti o le tempeste magnetiche,
quando non possibile effettuare alcuna misurazione del
campo magnetico, si arriva a variazioni fino a 1.000 nT.
quindi necessario disporre di una stazione magnetometrica di riferimento (ground base station), in un punto
fisso, per monitorare queste variazioni durante i lavori
di prospezione e correggere le osservazioni.
Strumentazione di misura
Lintensit degli effetti magnetici osservabili in superficie e prodotti da corpi geologici, come i giacimenti di
magnetite, rilevabile anche con una semplice bussola.
Per misurare in modo preciso il campo magnetico si
richiede una strumentazione i cui componenti soddisfino avanzati requisiti di linearit, basso rumore, stabilit
e accuratezza. I moduli del sistema di misura consistono principalmente in un sensore lineare al massimo grado
e stabile con la temperatura a tutte le scale di amplificazione e in un convertitore analogico-digitale lineare e
capace di raggiungere unelevata risoluzione. Le tipologie principali sono di seguito brevemente descritte.
La strumentazione usata per la misura dellintensit
del campo magnetico (magnetometri) si basa in gran parte
sul sensore fluxgate. Due barre (nuclei) di materiale ferromagnetico di grande permeabilit sono affiancate e
avvolte ciascuna da una bobina, ma con senso di avvolgimento inverso. Una corrente alternata di elevata intensit attraversa le bobine e produce un campo, uguale ma
con orientazione opposta, nelle due barre, di intensit tale
da essere prossimo alla saturazione (quando non vi pi
245
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
246
La fase di elaborazione e interpretazione pu iniziare con la riduzione al polo, che trasforma la mappa delle
anomalie magnetiche in una equivalente a quella che si
PROSPEZIONI GEOFISICHE
30 km
80 g
d
p
fig. 6. Calcolo della profondit della sorgente
otterrebbe se il rilevamento fosse eseguito al polo magnetico (la mappa delle anomalie assume una forma detta
pseudogravimetrica). Questa riduzione permette di localizzare meglio le sorgenti magnetiche e pu servire per
effettuare la correlazione con le mappe similari delle
anomalie gravimetriche.
Alle mappe delle anomalie magnetiche vengono applicati filtri 2D radiali per operare allo stesso modo in tutte
le direzioni (i filtri agiscono, infatti, in modo conforme
su tutti i quadranti dellanomalia). Loperazione pu essere affrontata nel dominio dello spazio, con la procedura
di convoluzione 2D fra il segnale e loperatore filtro, o
in quello della frequenza, moltiplicando lo spettro del
segnale (trasformata di Fourier del segnale) per lo spettro della funzione che rappresenta loperatore (lantitrasformata delluscita restituisce le anomalie filtrate nella
rappresentazione spaziale). Il campo magnetico regionale sottratto ai dati per ottenere le anomalie locali, le
cui sorgenti sono da individuare entro la crosta. In questa procedura va evidenziato innanzitutto il basamento
magnetico, al di sotto del quale si pu escludere la presenza di rocce sedimentarie, anche se al sopra di esso
possibile trovare altre rocce cristalline, acide e a bassa
suscettivit. Il basamento magnetico pertanto non coincide necessariamente con quello gravimetrico o geologico ed di uso corrente confrontare i modelli magnetici con quelli gravimetrici.
Dopo aver filtrato i dati, linterpretazione delle anomalie magnetiche si basa su metodi semiempirici o grafici e analitici (Nabighian, 1972) fino ad arrivare a tecniche avanzate di calcolo. Lindividuazione di assetti strutturali o di pattern geologici pu essere effettuata
riconoscendo gli allineamenti delle anomalie, mentre diversi domini geologici possono avere differenti firmemagnetiche. Il calcolo delle derivate seconde dei gradienti orizzontali (che evidenziano solamente i gradienti principali
delle anomalie, eliminando quelli regionali) e il filtraggio
delle lunghezze donda pi elevate servono per evidenziare meglio le direzioni strutturali. Il metodo pi semplice per il calcolo delle profondit del basamento magnetico si basa sulle propriet geometriche delle anomalie
(esame della massima pendenza e della semipendenza,
utilizzo di abachi precostruiti per modelli teorici principali), poich lunghezza donda e ampiezza sono direttamente proporzionali al contrasto di suscettivit e alla
profondit del corpo sorgente (Nettleton, 1940). Il calcolo della derivata seconda permette di definire con maggior precisione le anomalie locali: la mappa risultante
risolve meglio le anomalie da situazioni di sovrapposizione e consente di precisare ulteriormente i parametri di
calcolo. Si ottiene in tal modo una mappa che fornisce
indicazioni anche su eventuali corpi magnetizzati al di
sopra del basamento (intrasedimentari).
In fig. 6 riportato un esempio del calcolo della
profondit con la massima pendenza e semipendenza.
La distanza d, per la quale si ha in pratica coincidenza
fra la curva dellanomalia e la tangente che ne definisce
la pendenza, circa la met della distanza p, definita dai
punti di tangenza per rette che hanno pendenza pari alla
met di quella che definisce d. La distanza p2 d la
profondit del tetto di una sorgente magnetica assimilabile a un prisma retto, verticale, di estensione verso il
basso sufficientemente grande. Questa procedura d risultati soddisfacenti se lanomalia ben definita e se non
vi sono interferenze con altri corpi, ma la valutazione
dipende dallesperienza delloperatore.
Altri metodi si basano sullanalisi spettrale (la profondit del basamento proporzionale alla lunghezza donda per la quale lo spettro di potenza punta rapidamente
verso valori vicini allo zero), oppure sulla deconvoluzione di Werner, sulla elaborazione del segnale analitico, eccetera.
Modellizzazione
50
10
Mag
0
50
Grav
mGal
r2,40
r2,45
r2,50
r2,55
r2,87
k0,0010
km
0
10 km
247
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
vengono definiti anche i possibili contrasti di suscettivit magnetica. Si realizzano modelli 2D e 3D con confronti interattivi fra le anomalie registrate e quelle calcolate sulla base di modelli teorici ottenuti sfruttando
anche dati geologici, gravimetrici e sismici. In fig. 7
mostrato un modello gravimetrico per una struttura (valori di densit in 103 kgm3) con faglia e modello magnetico per la definizione del tetto del basamento (suscettivit k0,0010). La stratificazione della parte sedimentaria pu essere ricostruita da dati di pozzo o da
rilevamenti sismici a riflessione.
2.3.3 Rilevamento
magnetotellurico
Il rilevamento magnetotellurico consiste nella misura
delle variazioni temporali del campo elettromagnetico
naturale. un metodo di indagine passivo e non richiede sorgenti artificiali. Le onde elettromagnetiche a bassa
frequenza dei fronti donda incidenti (campo primario),
in grado di compiere elevate penetrazioni entro i terreni, sono influenzate dalle anomalie di resistivit che si
possono estendere orizzontalmente o verticalmente e che
producono un campo elettromagnetico secondario, le cui
caratteristiche dipendono in realt dallandamento della
conduttivit dei terreni. La definizione e la descrizione
di questi campi secondari costituiscono un mezzo per
conoscere la struttura geotettonica del sottosuolo.
La sorgente del campo elettromagnetico primario
localizzata nella ionosfera e nella magnetosfera ed
legata ai flussi di cariche elettriche prodotti dallinterazione del plasma solare con il campo magnetico terrestre. Il campo elettromagnetico che ne risulta detto
anche campo magnetotellurico o, pi brevemente, MT
(Cagniard, 1953) e ha uno spettro di frequenza in prevalenza al di sotto di 0,1 Hz (micropulsazioni). Lo spettro del campo MT in realt va da 105 Hz a migliaia di
Hz, essendo le frequenze superiori a 10 Hz principalmente generate dai fulmini (ne sono prodotte molte decine al secondo). Le variazioni del campo magnetico inducono correnti elettriche nei terreni, dette correnti parassite (eddy currents) o correnti telluriche. Il campo elettrico
associato a queste correnti dipende dalle caratteristiche
di conduttivit locali.
Nella prospezione si utilizza normalmente un intervallo di frequenze da 0,5103 Hz a 400 Hz (periodi da
2.000 a 0,0025 s). I risultati del rilevamento sono restituiti con grafici di resistivit r (misurata in Wm) in funzione della frequenza, che possono essere convertiti in grafici resistivit-profondit mediante tecniche di inversione. Effettuando pi misurazioni lungo un profilo possibile
ottenere una sezione che mostra le propriet elettriche del
terreno. Si possono rappresentare spessori compresi fra
poche decine di metri e parecchie decine di chilometri.
248
PROSPEZIONI GEOFISICHE
con lunghezza da 50 a 500 m, in dipendenza dalle condizioni geologiche, dalle caratteristiche di amplificazione
dellapparecchiatura di acquisizione e dalla banda di acquisizione. Gli elettrodi sono di tipo non polarizzabile.
Elaborazione e interpretazione di dati
In un modello 1D della Terra la resistivit apparente data da (ra)xy[Ex Hy]25f e da (ra)yx[Ey Hx]25f
(dove il primo dei due pedici indica la direzione del campo
elettrico, il secondo quella del campo magnetico) e i due
valori sono uguali. Mentre r rappresenta la resistivit di
un semispazio, la resistivit apparente contiene gli effetti sovrapposti delle resistivit associate a ogni elemento
di una Terra stratificata. Essa varia in modo pi continuo al variare della frequenza poich le frequenze pi
elevate sono pi sensibili agli strati superficiali, mentre
quelle basse (maggiore profondit di penetrazione) sono
sensibili alle propriet delle strutture profonde.
In generale lelaborazione dei dati MT permette
di ricavare gli elementi di un tensore di impedenza Z,
che collega il campo magnetico al campo elettrico:
Ex=zxxHxzxyHy ; Eyzyx Hxzyy Hy per ogni frequenza
della banda acquisita. Gli elementi del tensore Z sono in
generale complessi. Il tensore utile per definire le anisotropie o le strutture 2D della resistivit dei corpi nel
sottosuolo.
In analogia a quanto sopra, si definiscono le due resistivit apparenti rxy| zxy| 22pfm e ryx| zyx| 22pfm, dove
m la permeabilit magnetica del terreno. La differenza
di fase fra le componenti elettrica e magnetica corrisponde alla fase dellimpedenza complessa, la cui tangente trigonometrica pari al rapporto tra parte reale e
parte immaginaria dellelemento del tensore di impedenza. Anche la fase varia in maniera continua con la
frequenza e con i cambiamenti della resistivit con la
profondit. opportuno accompagnare ogni risultato
dellelaborazione con la propria deviazione standard, per
controllare laccuratezza del grado sperimentale.
Molto importante il calcolo della coerenza fra campo
elettrico e campo magnetico mediante tecniche di correlazione incrociata perch una scarsa correlazione indica che il rumore gioca un ruolo preponderante. Il rumore pu venire evidenziato usando pi punti di registrazione e correlando i campi osservati nelle diverse stazioni.
I modelli di partenza per ogni inversione sono 1D se
le propriet fisiche del mezzo si pensano variabili solo
nella direzione verticale, 2D se viene coinvolta anche
una direzione orizzontale, 3D se la resistivit varia secondo tutte e tre le direzioni.
Nel caso di strutture 2D, esistono due direzioni privilegiate di misura del campo MT, ortogonali tra loro
(direzioni principali), dette rispettivamente TE (campo
elettrico parallelo o resistivit parallela alla struttura conduttiva) e TM (campo magnetico parallelo o resistivit
ortogonale alla struttura conduttiva). Se queste direzioni
249
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
250
Ovest
Est
1.000
1.000 m
500 m
l.m.
100
500 m
10
resistivit (Wm)
PROSPEZIONI GEOFISICHE
carbonatico (resistivo), genera fenomeni di assorbimento dellonda sismica con conseguente diminuzione della
risoluzione verticale.
Anche nei casi in cui ci si trovi in presenza di discontinuit (faglie, accidenti tettonici, ecc.), il metodo magnetotellurico fortemente sensibile e fornisce preziose
informazioni che, usate accuratamente durante la fase
interpretativa, possono offrire ottimi risultati. La soluzione ottimale consiste nellintegrazione dei dati magnetotellurici con quelli sismici, gravimetrici e magnetici
(posizione delle strutture, del basamento, delle faglie),
grazie alla quale si pu migliorare la validit delle sezioni di conduttivit risultanti (Zerilli, 1996). In fig. 8 rappresentato un profilo di resistivit interpretato in base a
misure magnetotelluriche, con pannello di colori riferito ai valori di resistivit; il profilo stato registrato in
unarea caratterizzata dallaccavallamento di unit geologiche traslate.
Gli sviluppi del metodo prevedono laumento del numero dei canali e della risoluzione. I sistemi distribuiti di
acquisizione con unit configurate per registrare le tre
componenti del campo magnetico H e le due componenti del campo elettrico E, sincronizzati mediante segnali
GPS, dovrebbero anche permettere una riduzione dei costi.
Daltro lato le nuove strumentazioni garantiranno un
aumento della densit delle misure e della produttivit e
favoriranno lo sviluppo dei rilevamenti 3D che, a loro
volta, hanno necessit, per il controllo di qualit, della
restituzione rapida delle immagini. Tutto ci che volto
a migliorare e rendere pi rapide e standardizzate le inversioni 3D e a eliminare il rumore coerente pu favorire il
confronto con i dati sismici. Lintegrazione con gli altri
dati geofisici, nella fase di elaborazione e interpretazione, ha bisogno anche di una facile accessibilit a modelli e sezioni sismici e quindi necessita dello sviluppo delle
tecniche di modellistica diretta e inversa.
Negli ultimi anni si avuto un forte sviluppo del
metodo magnetotellurico, per quanto riguarda sia lacquisizione che linterpretazione dei dati (software specifici, algoritmi complessi ma veloci, ecc.); il suo impiego stato spesso di valido supporto, integrato con altre
metodologie geofisiche (gravimetria, magnetometria e
sismica), alla valutazione mineraria dei bacini sedimentari, in particolare nel Golfo del Messico (tettonica salina molto accentuata), nellAtlantico settentrionale e nelle
Isole Fre (presenza di strati basaltici).
251
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
livello del mare e, soprattutto, la compattazione dei depositi dopo lespulsione dellacqua interstiziale, favorita
dal carico litostatico dei sedimenti sovrastanti, le rocce
subiscono variazioni di alcune propriet (densit, compressibilit, ecc.) che peraltro variano anche in funzione dellet di deposizione, perch i sedimenti possono
essere stati soggetti nel tempo a mutamenti geologici e
avere subito dislocazioni tettoniche. Nei bacini sedimentari gli strati possono raggiungere spessori di parecchi chilometri.
Quando in superficie, o in prossimit di questa, si
applica una forza variabile nel tempo utilizzando una
sorgente di energia, si osserva la generazione di onde
elastiche (sismiche) di cui possibile seguire la propagazione nel sottosuolo. Con opportuni sensori si possono poi misurare i tempi di ritorno in superficie di questi
segnali riflessi o rifratti da discontinuit che delimitano
le unit sedimentarie principali, fra loro fisicamente differenziate.
La propagazione delle onde sismiche trova una
descrizione in termini matematici nella teoria dellelasticit. La sorgente caratterizzata dal segnale da essa
generato: una forma donda impulsiva di breve durata
(transiente), o un treno donde sinusoidali pi lungo ma
di frequenza continuamente variabile, riconducibile, in
fase di elaborazione dei dati, nuovamente a un segnale impulsivo di durata di alcuni millisecondi (ms). Il
riconoscimento delleco un processo delicato che comporta lutilizzo di articolate procedure di calcolo per
lestrazione del segnale (ondina) e per il miglioramento sia del rapporto segnale/rumore, sia della risoluzione. La restituzione finale dei risultati presentata sotto
forma di immagini, per esempio di sezioni sismiche
della crosta terrestre, in cui lorganizzazione e il carattere delle forme donda costituenti i segnali (gli echi
registrati in superficie) possono permettere di formulare ipotesi sullassetto geometrico delle formazioni
sepolte, sulla natura delle rocce investigate e, infine,
sulle loro propriet petrofisiche, comprese le valutazioni sui fluidi eventualmente contenuti entro le rocce
serbatoio. Notevoli complicazioni sorgono quando gli
strati sono stati piegati, deformati o fagliati, fenomeni
che si sono pi volte verificati nella lunga storia geologica, come si osserva nei processi di formazione delle
montagne oppure quando si verificano movimenti legati alla tettonica salina, o allintrusione di corpi vulcanici. Per la ricostruzione di queste geometrie complesse, le tecniche pi recenti richiedono speciali elaborazioni delle immagini, quali le migrazioni pre-stack o le
acquisizioni 3D.
Principi di propagazione delle onde sismiche
252
che tale mezzo sia omogeneo e isotropo. La nozione elementare di sforzo legata al bilancio delle azioni e delle
reazioni interne fra le differenti parti di un corpo in un
determinato punto interno a esso. Considerata una forza
F agente in un punto P, entro un mezzo continuo ed elastico, e una porzione di superficie DS, di normale n, attorno al punto P, lo sforzo applicato in P definito come
il limite per DS che tende a zero del rapporto tra F e DS.
Lo sforzo pu essere considerato come risultante di una
componente principale, o normale, pnn, e di due componenti tangenziali, o di taglio, pn1 e pn2, dove 1 e 2 indicano due direzioni ortogonali fra loro e appartenenti al
piano passante per P e ortogonale alla normale n. In coordinate cartesiane, se si considera un cubo elementare di
spigoli Dx, Dy, Dz con centro in P, su ogni faccia del
cubo sono applicate le tre componenti della forza: una
normale e due di taglio. Al tendere a zero dellarea di
ciascuna faccia si hanno perci nove sforzi (di cui generalmente solo sei sono indipendenti) che costituiscono
un tensore simmetrico del secondo ordine, detto tensore degli sforzi, pij (i, jx, y, z).
Un solido elastico caratterizzato dalla propriet che
la deformazione, in un qualsiasi suo punto, nota conoscendo lo sforzo in quel punto. Il caso particolare in cui
le componenti della deformazione siano funzioni lineari omogenee dello sforzo chiamato caso della elasticit perfetta (cio quando tutta lenergia viene restituita) ed regolato dalla legge di Hooke. Per uno stato di
tensione uniassiale si ha, per esempio, pxxexxE, cio lo
sforzo pxx applicato secondo la direzione x proporzionale alla deformazione exx secondo la stessa direzione,
dove la costante di proporzionalit E il modulo di Young
che caratterizza la risposta del corpo a sforzi di compressione; un altro esempio dato da pxxmexx, dove m
il modulo elastico di taglio che caratterizza la risposta
del corpo a sforzi di taglio.
Se gli sforzi applicati al corpo sono dipendenti dal
tempo, bisogna ricorrere alle equazioni del moto che
descrivono la trasmissione degli sforzi in un solido elastico illimitato, omogeneo e isotropo. Un caso molto
semplificato quello in cui il disturbo che si propaga in
un corpo di densit r si trasmette solo secondo la direzione x e lo spostamento u subito dal punto P ha luogo
nella medesima direzione o in direzione ortogonale. In
seguito allapplicazione di una compressione o di uno
sforzo di taglio, per i casi particolari sopra descritti valgono rispettivamente le espressioni differenziali
2u x2(rE) 2u t2 e 2u x 2=(rm) 2u t 2, che legano laccelerazione 2u t2 alla deformazione (spostamento du), facendo intervenire i moduli E e m e la densit r del corpo. Le soluzioni delle due equazioni corrispondono rispettivamente a onde di compressione (note
come onde P, o longitudinali, o dilatazionali) che si propagano in un qualsiasi solido isotropo ed elastico con la
velocit VP(Er)1/2 e a onde trasversali (note come onde
PROSPEZIONI GEOFISICHE
tempo di transito del disturbo sismico a partire dalla sorgente. Il fronte donda separa il mezzo in cui lenergia
transitata da quello non ancora toccato. La propagazione delle onde sismiche viene rappresentata in modo
semplice attraverso raggi, che sono linee ortogonali ai
fronti donda, almeno nei mezzi isotropi. Le variazioni
nella direzione del raggio sono legate alle variazioni della
velocit di propagazione nel mezzo. La continuit degli
sforzi e delle deformazioni attraverso uninterfaccia che
separa due mezzi con velocit diverse descritta dalla
legge di Snell, che stabilisce la costanza del rapporto fra
la velocit di fase (P o S) in un dato mezzo e il seno dei
rispettivi angoli di incidenza o di trasmissione allinterfaccia. Questa rappresentazione dunque basata sulle
leggi dellottica geometrica per la descrizione dei fenomeni ma non tiene conto delle variazioni di ampiezza.
In fig. 9 mostrato il comportamento di un raggio
secondo la legge di Snell che stabilisce, per gli angoli
dincidenza (i), di riflessione (r) e di trasmissione (t),
allinterfaccia di separazione fra due mezzi (di indice j1, 2), la seguente relazione per le onde P e S:
senqi VPisenqr VP1senqt VP2senfr VS1senft VS2.
Nella situazione di incidenza normale (angolo di incidenza prossimo a zero) unonda P o S incidente in parte
riflessa e in parte trasmessa: R (A1A2)(Z2Z1)
(Z2Z1), dove R il coefficiente di riflessione, pari al
rapporto fra lampiezza dellonda incidente e quella dellonda riflessa. Il rapporto R controllato dalle impedenze acustiche Zj dei due mezzi interfacciati (prodotto
delle rispettive densit per le velocit di propagazione
delle onde sismiche: ZjrjVj). I valori dei coefficienti
di riflessione sono usualmente molto piccoli, dellordine di 0,1-0,3, salvo raggiungere 0,9 per linterfaccia
acqua-aria, per unonda che generata in mare e arriva
in superficie. R diminuisce con la profondit, poich sia
densit che velocit aumentano con Z e quindi aumenta
Pi
Sr
fr
qi
Pr
qr
VP1,VS1
VP2,VS2
qt
Pt
ft
St
253
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
Z
X
(geofoni a terra o idrofoni in mare) per aumentare la sensibilit del sistema di acquisizione e migliorare il rapporto segnalerumore. I gruppi possono essere spaziati
di qualche decina di metri e i profili possono essere lunghi pi chilometri. Nei rilevamenti terrestri il principale rumore generato dalla sorgente costituito dalle onde
superficiali. Si pu cercare di attenuare questa propagazione orizzontale rispetto ai segnali riflessi (verticali)
mediante opportuna disposizione dei geofoni sul terreno allinterno dei gruppi.
Eventi anomali importanti sono le diffrazioni e le
cosiddette multiple. Le diffrazioni avvengono quando il
fronte donda incontra brusche discontinuit litologiche
o geologiche, che si comportano come sorgenti secondarie che diffrangono lenergia incidente, disperdendola. Sono considerate rumore nella sezione sismica, che
pu essere corretta e ripulita nella fase di elaborazione
mediante lapplicazione del cosiddetto processo di migrazione (fig. 11).
Le multiple si hanno quando londa simica riflessa
pi di una volta. Si distinguono in multiple a percorso
ricevitori
onda daria
diretta
ground roll
riverberazioni
strato superficiale
r 0, V 0
ac
rifrazione
riflessione
strato 1: r1, V1
strato 2: r2, V2
254
PROSPEZIONI GEOFISICHE
c
strato
superficiale
interfaccia
profonda
lungo e multiple a percorso corto (fig. 12). In questultimo caso esse si presentano come coda degli eventi
primari, con il risultato di mascherare i dettagli che si
vogliono investigare e conseguente riduzione della risoluzione. Vi sono varie procedure atte a limitare leffetto delle multiple, in particolare quella relativa alla
somma di pi eventi che illuminano uno stesso punto
in profondit partendo da posizioni (angoli) diverse,
oppure lapplicazione di filtri inversi (di deconvoluzione). La fig. 12 mostra una schematizzazione della
generazione di alcuni tipi di multiple nel caso di: a)
riflessione semplice; b) riflessione con multipla a corto
periodo generata entro uno strato superficiale; c) multipla a lungo periodo.
Il mezzo in cui le onde si propagano influenza le loro
ampiezze, altera il contenuto di frequenza che le caratterizza e agisce sulla fase delle varie componenti, deformandone laspetto. Una parte dellenergia dissipata
allinterno della Terra perch convertita principalmente
in calore (lenergia decresce esponenzialmente con i
tempi di percorso). Il risultato consiste nellassorbimento
delle frequenze pi alte e nella perdita di risoluzione.
Generazione dei segnali nel rilevamento sismico
255
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
sulla nave di compressori e di serbatoi per laria compressa, per assicurare la quantit daria necessaria e la
ripetibilit degli scoppi entro pochi secondi. Lintensit
di queste sorgenti si misura in bar sulla sfera di raggio
1 m dal centro sorgente e dipende dai litri daria iniettati allo scoppio e che possono essere superiori a 100 l, con
cannoni che liberano, ognuno, da 0,5 a 5 l.
Nella progettazione dei rilievi lottimizzazione della
sorgente viene eseguita in considerazione della profondit dellobiettivo da investigare, del rapporto segnalerumore, dellimpatto ambientale e dei costi.
Registrazione dei segnali sismici
256
la rappresentazione del campo di moto completo. I geofoni sono piantati sul terreno generalmente in gruppi da
12 fino a 24 per ogni punto di ascolto (traccia sismica),
con connessioni in serie e in parallelo al fine di mantenere la linearit e di aumentare la sensibilit del dispositivo di ascolto, ovvero il rapporto segnale/rumore.
Lascolto prevede da qualche centinaio di tracce attivate per ogni punto di scoppio, nei rilevamenti 2D, fino
a pi di mille nei rilevamenti 3D. Unopportuna distribuzione dei geofoni attorno a ogni punto di ascolto serve
anche per ridurre leffetto del rumore generato dalla sorgente (ground roll). La distanza fra le tracce variabile
in funzione della profondit dellobiettivo e della risoluzione orizzontale richiesta (usualmente si opera con
distanze da 30 a 50 m).
Nei rilevamenti sismici marini si impiegano gli idrofoni, costituiti da un nucleo di materiale ceramico piezoelettrico che genera una tensione allarrivo di un impulso di pressione, prodotto nellacqua dallonda sismica.
Dalle risposte in tensione si risale alle caratteristiche del
segnale. Gli idrofoni sono montati entro un cavo galleggiante, trainato da pochi ad alcuni metri di profondit,
sempre con pi unit per ogni singola traccia. Un cavo
sismico pu essere lungo fino a 10 km, al traino di navi
opportunemente attrezzate, ed mantenuto stabilmente
a profondit da 5 fino a 20 m, a seconda degli obiettivi
del rilevamento.
Nelle prospezioni 3D il dispositivo sismico costituito da almeno due cavi (lunghi di solito non pi di
8.000-10.000 m) e da pi batterie di sorgenti (una per la
sismica 2D, generalmente due per la sismica 3D).
Il posizionamento del sistema di acquisizione terrestre lungo profili, che possono raggiungere svariati chilometri, eseguito da una squadra topografica utilizzando il rilevamento satellitare nella modalit differenziale. Nelle valli molto strette e nelle zone boschive, ove
il segnale del satellite mal ricevuto, si deve ricorrere
alla strumentazione topografica classica. In mare si ricorre a sistemi che integrano le informazioni da satellite con
le indicazioni di rotta e di velocit della nave e con il
controllo automatico delle coordinate dei punti di energizzazione e delle distanze prefissate tra di essi.
Lorganizzazione delle operazioni prevede geometrie di energizzazione-registrazione tali da favorire lilluminazione multipla di punti in profondit (copertura).
Uno schema mostrato in fig. 13, ove indicata la posizione in superficie di una sorgente e di un dispositivo di
registrazione costituito da 24 tracce. I raggi indicano la
propagazione dellenergia che, per strati piani e paralleli e mezzi omogenei, raggiunge in profondit il punto
a distanza intermedia fra sorgente e ricevitore. La distanza fra i punti illuminati in profondit sar pari alla met
della distanza fra le singole tracce in superficie. Spostando conformemente sorgente e dispositivo di ascolto
si pu ottenere lo schema di copertura indicato in fig. 13.
PROSPEZIONI GEOFISICHE
Lallineamento a indica i punti del sottosuolo illuminati da pi punti di scoppio. I segnali relativi allo stesso
punto di sottosuolo illuminato vengono sommati per
migliorare il rapporto segnale/rumore (con 24 tracce,
effettuando lenergizzazione a intervalli pari alla distanza in superficie fra le tracce, si illumina lo stesso punto
in profondit fino a 12 volte o, come si dice, in copertura 12). Lallineamento b riguarda punti in profondit
che sono stati registrati da sensori posizionati nello stesso punto in superficie, dove gli echi registrati sono influenzati da natura, propriet e spessori degli strati pi superficiali, generalmente alterati (strato aerato) e con basse
velocit di propagazione delle onde sismiche (tutti questi subiranno la stessa correzione per la posizione dei
sensori, detta correzione statica). Lallineamento c si riferisce a punti in profondit che sono stati registrati da sensori posti alla stessa distanza dalla sorgente e che saranno soggetti alla stessa correzione dinamica.
Nellacquisizione sismica terrestre, scoppi e punti di
registrazione vengono riferiti sempre a un piano comune di riferimento; gli spostamenti in tempo, necessari per
queste equalizzazioni, sono ricavati con acquisizioni e
modellizzazioni proprie della sismica a rifrazione e costituiscono le correzioni statiche con cui si valutano spessori e velocit dello strato pi superficiale (areato) e tempi
di attraversamento necessari per le correzioni dei punti
di scoppio e di registrazione. Le correzioni statiche richiedono spesso misure dedicate, effettuate con stendimenti utili per la rifrazione a piccola profondit, oppure possono trarre vantaggio dalla misura delle velocit mediante energizzazioni a diverse profondit in pozzetti
appositamente perforati e registrazioni in superficie.
La prima rivoluzione nelle tecniche di acquisizione
e nellelaborazione dati si avuta con lintroduzione
delle tecniche digitali negli anni Sessanta. Una seconda
rivoluzione si verificata negli anni pi recenti con il
in profondit.
passaggio a 24 bit nella conversione AD (analogicodigitale), utilissimi per aumentare la dinamica dei registratori e per il controllo delle escursioni delle ampiezze del
segnale e del rumore. Lescursione dinamica di un sistema di registrazione definibile come il rapporto fra il
segnale pi grande che il registratore pu trattare entro il
suo campo di linearit e il segnale pi piccolo (corrispondente al livello del rumore elettronico dello strumento) che esso pu riconoscere. Lescursione misurata sul segnale analogico in ingresso A2 ed espressa in
decibel sul livello del rumore A1: 20 log10 (A2 A1). Poich lampiezza del segnale registrato funzione della
distanza sorgente-ricevitore (specie per londa diretta e
per le onde superficiali) eo della profondit del riflettore, prendendo come riferimento un sensore prossimo alla
sorgente, possibile prevedere per i sensori pi lontani
(a 5-8 km) unattenuazione di 70 dB per divergenza sferica, 20 dB per ripartizione dellenergia alle interfacce e
20 dB per i fenomeni di assorbimento e dispersione, per
un totale di 110 dB di attenuazione. Occorre osservare che
possibile tentare il recupero del segnale immerso nel
rumore ambientale se si ha un rapporto fra le loro ampiezze non inferiore a 20 dB. In conclusione, necessario un
sistema di registrazione che abbia la possibilit di trattare ampiezze pari ad almeno 130 dB. Lescursione dinamica istantanea controllata dal numero di bit a disposizione del convertitore AD e un registratore con 24 bit pu
mettere a disposizione 144 dB di escursione dinamica.
I sistemi di registrazione comunemente impiegati a
terra consistono di unit remote che possono gestire uno
o due canali dingresso, su ognuno dei quali confluiscono
i segnali raccolti da gruppi di 12 o pi geofoni collegati fra di loro in serie e in parallelo, condizioni obbligatorie per migliorare la sensibilit di ogni punto di ascolto mantenendo sotto controllo le caratteristiche di linearit nella risposta dei sensori. Ogni unit remota incorpora
d
sorgente
1
24
superficie
d/2
orizzonte
riflettente
posizione in profondit
24
1
1
24
24
24
24
24
1
a
257
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
convertitore A/D
geofoni
modulo
di controllo
amplificatore variabile
unit remota
registratore
monitor
scrittura
dati
energizzazione
linea dascolto
offset
0,0
strato 1
R1,2
R1,2
0,4
strato 2
riflessioni
R2,3
R2,3
strato 3
0,8
t (s)
registrazione sismica
fig. 15. Monitoraggio in acquisizione.
258
PROSPEZIONI GEOFISICHE
0,0
prim
i arr
R1
t (s)
/s)
0m
(34
)
m/s
aria
a in
-330
250
ond
oll (
nd r
grou
0,8
.600
rive
R2
0,4
ivi (
1
rbe
m/s
)
ion
i
raz
R3
R4
R5
registrazione sismica
fig. 16. Riconoscimento nel monitor di riflettori e di rumori generati dalla sorgente.
di un ufficio in loco, provvisto di calcolatori e di programmi in grado di effettuare anche lelaborazione preliminare delle sezioni sismiche. Limpiego di macchinari e
strumentazioni costosi e la complessit sempre maggiore delle operazioni da effettuare richiedono personale tecnicamente ben preparato e il controllo continuo dellefficienza delle apparecchiature e delle procedure adottate.
Fra il progetto e la sua realizzazione effettiva si sovrappongono spesso vincoli ambientali, problemi di accesso
alle propriet private e di sicurezza. Per non rinunciare
alla qualit, ogni modifica rilevata in campagna deve
essere confrontata con la necessit di mantenere un buon
rapporto segnalerumore. Il controllo di importanza
essenziale nei rilevamenti 3D in cui sono interessate aree
ampie decine di km2 e in cui le variazioni rispetto al piano
teorico iniziale sono allordine del giorno. Lo sviluppo
delle tecniche 3D stato favorito dal numero dei canali
che un sistema di acquisizione pu gestire, grandemente aumentato con il progresso delle tecnologie elettroniche. Possono essere impiegati vari dispositivi di distribuzione in campagna dei punti di registrazione e dei punti
di scoppio (Cordsen et al., 2000). Considerando i notevoli costi e la complessit delle operazioni, ogni rilievo
sismico viene preceduto da un accurato studio di fattibilit volto, fra laltro, a definire le distribuzioni ottimali delle linee dei geofoni e di energizzazione (controllo degli offset massimi e minimi, degli azimut, delle
coperture e delle dimensioni di ogni areola illuminata
dai fronti donda in sottosuperficie, chiamata bin e correlata al grado di risoluzione che si pu ritenere ottimale per il rilevamento, ecc.). I dati ottenuti costituiscono
alla fine un volume che pu essere analizzato (sezionato) al calcolatore nei pi svariati modi, secondo qualsiasi
direzione nello spazio (sezioni verticali) e qualsiasi livello lungo lasse dei tempi di riflessione (sezioni orizzontali) (Bertelli et al., 1993) .
Gli sviluppi pi recenti nel settore riguardano la sismica quadridimensionale (4D), lacquisizione a quattro
componenti (4C) e gli studi sullanisotropia. Il metodo
4D richiede la ripetizione del rilevamento 3D dopo qualche anno (lintervallo di tempo rappresenta la quarta
dimensione) per controllare eventuali cambiamenti subiti da un campo a gas o a olio, come la variazione dei fluidi che saturano i pori (per esempio, la variazione del contatto acqua-olio) e la pressione nei pori. Questi indici si
osservano nella variazione delle ampiezze degli eventi
riflessi dalle stesse interfacce. Nella prima indagine si
perviene alla conoscenza dellassetto del sottosuolo, nella
seconda si possono osservare le variazioni conseguenti
agli interventi sui fluidi che saturano i pori.
Alcuni giacimenti possono essere meglio identificati e monitorati registrando anche le onde S. Le onde S
possono essere, infatti, pi sensibili al contrasto di impedenza per certe interfacce, che cos risulteranno meglio
risolte rispetto alle immagini ottenute dalle onde P. In
pratica si possono acquisire segnali secondo due componenti orizzontali e una verticale, riproducendo anche
lintensit del vettore risultante. Si parla in tal caso di
acquisizione 4C (Tatham e McCormack, 1991). Questa
acquisizione si pu effettuare anche in ambiente marino, utilizzando cavi con i sensori adagiati sul fondo.
Usualmente si tratta il sottosuolo come un mezzo eterogeneo ma isotropo. Il passo verso lanisotropia nei rilevamenti 4D e 4C legato alla necessit di tenere conto
delle variazioni della velocit con la direzione (variazione azimutale), oppure con la stratificazione secondo
259
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
Il metodo a rifrazione stato il primo a essere impiegato nellesplorazione sismica dei giacimenti petroliferi, con lo scopo di individuare lestensione del tetto dei
duomi salini negli Stati meridionali degli USA, ma anche
landamento di estese formazioni geologiche costituenti la copertura di serbatoi di olio in Iran, negli anni Venti
del 20 secolo.
Attualmente viene preferito il metodo a riflessione
perch fornisce una maggiore quantit di informazioni
sotto forma di immagini. Lindustria petrolifera utilizza
la sismica a rifrazione unicamente per lo studio degli
strati pi superficiali, in particolare nei rilievi terrestri,
al fine di correggere la loro influenza sui tempi di propagazione degli eventi riflessi a causa dellestrema variabilit in spessori e velocit che li caratterizzano e che
possono deformare la rappresentazione in tempo degli
orizzonti profondi nella sezione (x, t). Gran parte della
qualit delle sezioni sismiche dipende infatti dalla buona
valutazione delle correzioni statiche.
Esistono altre situazioni per le quali la sola riflessione non pu fornire risultati univoci: il caso, per esempio, di molte prospezioni marine nelle quali si fa uso di
OBS (Ocean Bottom Seismometres) e di riflessioni a
grande angolo e delle rifrazioni collegate. Linterpretazione si effettua analizzando eventi a riflessione totale,
a distanze dalla sorgente dipendenti dallangolo critico
di incidenza sullinterfaccia esplorata, e osservando le
rifrazioni dalla stessa interfaccia; questa sar caratterizzata dalle ampiezze delle riflessioni a grande angolo e
dalle velocit ottenute dalle dromocrone secondo il metodo a rifrazione.
La velocit di propagazione delle onde sismiche
allinterno dei corpi rocciosi dellordine di poche centinaia di ms per gli strati superficiali e di alcune migliaia
di ms per i livelli in profondit, ove i pori sono saturati in acqua (tavola dacqua). Nellacqua la velocit di
1.500 ms, nei sedimenti compattati sale rapidamente con
la profondit a 2.000 m/s e supera spesso i 3.000 ms.
Le formazioni carbonatiche hanno velocit dellordine
dei 5.000 ms: 5.800 per le dolomie e fino a pi di 6.000
ms per le anidriti. Il basamento cristallino ha velocit
di circa 6.000 ms, le rocce basiche della crosta inferiore raggiungono i 7.000 ms, mentre 8.000 ms la
velocit alla base della crosta inferiore, tetto del mantello superiore.
Nel metodo sismico a rifrazione si considerano le
onde criticamente rifratte con energia che trasportata
come onda di testa allinterfaccia fra un mezzo pi veloce e uno strato sovrastante pi lento. Ogni punto dellinterfaccia pu ritrasmettere energia al mezzo pi lento.
260
t
1
V2
ti
1
V1
x
S
G
x
c
c
1
V1 t
2
V2 t
z
fig. 17. Rifrazione a uninterfaccia.
PROSPEZIONI GEOFISICHE
t
ti,B
ti,A
1
V1
x
B
x
hA
ic
V1
hB
ic
V2
S1
S2
S3
S5
S6
S7
li6
S9
li9
S10
ricevitore
S4
li4
li3
S8
li7
S11
S12
S15
S16
li10
sorgente
S13
S14
261
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
tempo (ms)
velocit (m/s)
606
726
846
966
1.086
1.206
1.326
1.446
1.566
1.685
1.805
1.925
2.045
2.165
profondit (m)
13,8
2.285
2.405
45,4
61,2
2.525
11,6
262
24) e per ognuno indicato il valore dellamplificazione assegnata in registrazione tramite lamplificatore a
guadagno variabile (lamplificazione ha la funzione di
mantenere tutte le ampiezze del segnale su valori sufficientemente elevati, entro i valori massimi che limitano
la linearit degli strumenti di registrazione). Il sismogramma costituisce la traccia sismica, corrispondente
allacquisizione di un gruppo di geofoni. La lunghezza
in tempo nella prospezione pu andare da 5 a 10 s e la
quantit di informazioni dipende dal passo di campionamento, dal numero di bit del convertitore e dal numero di tracce attivate per una data energizzazione. Ogni
singola registrazione arriva a utilizzare quindi varie decine di megabyte.
Il sismogramma riporta i segnali riflessi (le risposte)
dalle interfacce (oggetto della prospezione e i cui tempi di
occorrenza non sono prevedibili). Elaborate, interpretate
e integrate con altre informazioni disponibili, le risposte
sono attribuibili alle variazioni delle propriet meccaniche
del mezzo che danno origine alle riflessioni. Le propriet
del mezzo attraverso cui si propaga lenergia sismica possono variare molto rapidamente e ci determina unalterazione dei percorsi dei raggi e una variabilit delle ampiezze del segnale sismico. Queste immagini rappresentano un
quadro deformato del sottosuolo e necessitano di unelaborazione per poter essere analizzate e interpretate.
PROSPEZIONI GEOFISICHE
Gli obiettivi dellelaborazione possono essere ricondotti ai seguenti: attenuazione del rumore, sia generato
dalla sorgente sia ambientale (dovuto, per esempio, alleffetto del vento, alle attivit umane o al traffico); rimozione degli effetti del condizionamento del segnale a
opera del mezzo in cui si propaga e del sistema di registrazione adottato (operazione che si traduce nel recupero delle ampiezze reali degli eventi sismici osservabili sulla registrazione e nellincremento della risoluzione temporale o verticale); recupero della corretta
posizione dellenergia distribuita lungo la traccia sismica con incremento della risoluzione orizzontale.
Alcune operazioni possono essere iterate fino al raggiungimento di un risultato soddisfacente. In queste fasi,
un analista chiamato ad affrontare pi di dieci interventi di valutazione. Lanalista, in particolare, deve: selezionare la sequenza delle elaborazioni pi appropriate
per i dati sismici presi in considerazione, in funzione
degli obiettivi geologici della prospezione, dellambiente
in cui si operato, dei parametri di acquisizione, delle
sorgenti usate (incremento del rapporto segnalerumore); individuare gli appropriati parametri da definire nellambito di ogni processo; valutare il risultato ottenuto
e correggere ogni impropria selezione dei parametri.
Le fasi principali dellelaborazione (Yilmaz, 2001)
sono tre e riguardano: lapplicazione di filtri inversi o di
deconvoluzione (la deconvoluzione un processo volto
a restituire allonda sismica la forma che aveva prima
dellazione di filtraggio del sottosuolo); la somma delle
tracce che hanno illuminato lo stesso elemento in profondit; la migrazione dei dati dalla loro posizione apparente, nelle immagini sismiche registrate, alla posizione
reale (nella sezione in dominio tempi o direttamente nella
sezione in dominio profondit ottenute dai processi di
migrazione precedenti la stratificazione). Gli altri passi
dellelaborazione servono essenzialmente per preparare
i dati e per ottenere i migliori risultati dalle tre fasi principali. Mentre sarebbe opportuno utilizzare come segnale ideale un impulso di durata infinitesima, di fatto si
impulso ideale
ondina Klauder
20
20
t (ms)
ondina Ricker
263
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
superficie
kmo strato
nmo strato
fig. 22. Suddivisione di un mezzo stratificato
in intervalli.
Analisi di velocit
1
2
3
4
5
6
x
S
6
S
2
G
2
t0
Dt
G
6
264
PROSPEZIONI GEOFISICHE
600
1.200
1.600
2.400
3.000
3.600
4.200
4.800
5.400 m
0,0
migrata e convertita
in profondit.
0,2
linea migrata
0,4
km
0,6
2
3
0,8
1,0
5
1,2
1,4
1,6
1,8
2,0
in tempi e in profondit.
Le frecce evidenziano
lo spostamento
degli orizzonti sismici.
265
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
propagata nel mezzo e la soppressione delle riverberazioni. Il filtraggio selettivo operato dal mezzo in cui londa sismica si propaga produce effetti sulla forma dellondina stessa, con un impoverimento generalizzato nel
contenuto in frequenza (in particolare delle frequenze
pi elevate) che va a scapito della risoluzione. I dati
mostrano inoltre riverberazioni (le riflessioni multiple)
sia in prossimit dellemissione dellenergia dalla sorgente (per esempio nel caso di riflessione dalla superficie del mare che accompagna limpulso primario della
sorgente e pu creare il raddoppio di ogni riflettore), sia
in prossimit dei ricevitori o allinterno degli strati. La
deconvoluzione opera sulle propriet statistiche del segnale e permette cos di isolare gli echi corrispondenti ai
riflettori cercati, di comprimere il segnale a una lunghezza ottimale e di eliminare, nel contempo, le riverberazioni. Questa operazione rende quindi possibile la
discriminazione di eventi separati precedentemente indistinguibili.
Per risolvere gli effetti di una propagazione caotica
delle onde riflesse da strutture complesse si ricorre alla
migrazione, che mira al completo recupero della corretta posizione spaziale dellenergia distribuita sulla sezione sismica, riportando gli orizzonti pendenti nella loro
posizione reale. Nella sezione sismica non migrata la
corrispondenza fra lasse dei tempi e lasse verticale delle
profondit esiste solo nel caso di stratificazioni piane e
parallele.
In fig. 26 viene illustrata una schematizzazione del
processo che genera le superfici apparenti nella sezione
tempi. A rappresenta un punto singolo che pu generare diffrazioni se investito da unonda, S la posizione della
sorgente e del sensore che rileva gli echi. Il raggio che
parte da S pu occupare, dopo il tempo a due vie t, una
posizione su un cerchio con raggio (Vt) 2 che incontra
anche il punto A. Leco da A posizionato sulla sezione
tempi sulla verticale di S al tempo t e coincide con B
(punto di intersezione delliperbole con vertice in A e
del cerchio con centro in S). Se invece del solo punto A
presente una superficie riflettente, per il principio di
Huygens ogni punto della superficie pensabile come
sorgente di curve iperboliche secondarie di diffrazione
e leffettiva sezione tempi registrata nasce dalla sovrapposizione di queste curve. Il processo di migrazione viene
chiamato a restituire la posizione reale dei riflettori.
La migrazione rimuove gli effetti di curvature apparenti per le anticlinali e le sinclinali e permette di delimitare spazialmente le strutture geologiche: le forme
anticlinali, importanti per il riconoscimento di probabili giacimenti, risultano espanse e allargate nella sezione
sismica non migrata o sono solo apparenti quando assegnabili a immagini deformate di sinclinali molto strette
poste in profondit. La migrazione, oltre a collocare gli
eventi nella loro posizione corretta sul piano della sezione, rimuove le iperboli di diffrazione e focalizza londa
266
S
V.t
2
A
B
z
fig. 26. Pendenze vere e apparenti
di orizzonti riflettenti.
PROSPEZIONI GEOFISICHE
Le nuove e pi avanzate tecniche impiegate nellacquisizione e nellelaborazione dei dati sismici permettono di ottenere, in quasi tutti i contesti geologici in cui
si opera, dati di qualit elevata e rendono la sismica a
riflessione uno strumento insostituibile per lesplorazione petrolifera.
Si deve, comunque, tenere presente che le immagini
sismiche sono ricostruzioni indirette delle geometrie e
delle caratteristiche profonde. Per una corretta interpretazione, esse vanno confrontate e integrate con modelli
geologici che si basano su dati di pozzo, quando disponibili, o su informazioni acquisite dove le sequenze geologiche da indagare sono esposte in superficie. Linterpretazione sismica si basa sul presupposto che i riflettori individuati sulla sezione corrispondono a orizzonti
geologici. Le correlazioni dei segnali lungo la sezione si
basano per sulla continuit sismica, che non necessariamente lespressione di una continuit geologica ma
la continuit di due formazioni al cui contatto si osserva
la riflessione. Lorizzonte guida di norma scelto fra quelli pi forti, uniformi e continui che si possono seguire su
tutta la sezione, o meglio su tutta larea investigata.
Normalmente la valutazione strutturale riguarda linterpretazione di una rete di linee sismiche che ricoprono
con maglie, generalmente rettangolari, una vasta area
oggetto delle prospezioni e prevede la restituzione, su una
mappa, dei tempi di riflessione corrispondenti a un dato
orizzonte che dovrebbe avere possibilmente un preciso
significato geologico. Le mappe dei tempi di riflessione
si possono realizzare per pi riflettori, verificando sempre le chiusure su ogni maglia. Si completa il lavoro con
267
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
la sottrazione di una mappa rispetto allaltra per ottenere la mappa degli spessori, in tempo, di un dato intervallo compreso fra due orizzonti. Si pu poi costruire una
mappa delle velocit, se la geologia e i dati a disposizione lo consentono. Interpretazioni, mappatura e sottrazioni, integrazioni con le velocit o con dati da log eseguiti nei pozzi sono completate mediante elaboratori.
Per passare dai tempi alle profondit necessario
introdurre valori di velocit il pi possibile accurati,
anche perch le strutture complesse in termini di velocit, con forti variazioni specialmente nelle direzioni
orizzontali o laterali al profilo, possono alterare landamento nella sezione tempi degli orizzonti, cio le immagini delle loro geometrie. Questo si riscontra chiaramente, per esempio, nei duomi salini, grandi accumuli
di sale che per le loro caratteristiche di densit si trovano compresi fra formazioni circostanti pi dense e possono facilmente essere mobilizzati, per variazione del
carico litostatico o per spinte innescate dallevoluzione
tettonica, con spostamenti viscosi che fanno loro assumere spesso figure verticali a fungo. La velocit di propagazione delle onde sismiche propria di questi ammassi in generale sensibilmente pi alta di quella delle formazioni circostanti; il risultato laccorciamento dei
tempi di riflessione per le formazioni sottostanti. Il letto
del sale sar distorto e la sua immagine e quella delle
sequenze sottostanti saranno completamente alterate per
assumere forme convesse, se non completamente caotiche, rispetto alla posizione reale. Altre difficolt per la
conversione in profondit possono sorgere dallincerta
valutazione degli effetti della migrazione, che sono ben
definiti solo quando la linea sismica corre ortogonalmente alle pendenze. Sempre nel caso dei duomi salini,
i fianchi e i punti delle principali discontinuit nelledificio salino generano diffrazioni e riflessioni apparenti
con forti pendenze, difficili da restituire nella posizione
spaziale reale. Moltiplicando i valori di velocit per i
tempi possiamo passare a mappe delle strutture in profondit e a mappe isopache. Anche in questo caso la verifica va fatta sulle chiusure, maglia per maglia, prestando
particolare attenzione nel caso di presenza di faglie dirette o inverse e nel riconoscimento dei rigetti. Le trappole strutturali sono individuabili immediatamente con lanalisi delle mappe degli orizzonti portati in profondit.
Le mappe delle isopache sono utili per riconoscere le
deformazioni tettoniche intervenute dopo la deposizione e le variazioni degli spessori e per ricostruire la storia deposizionale, verificando la crescita dagli alti strutturali verso i centri di deposizione; ci comporta sempre una diversificazione dei litotipi e della porosit dei
corpi sabbiosi e dei serbatoi di gas e olio.
Lorizzonte analizzato va collegato a dati di pozzo
restituiti in tempo, in questo caso con una conversione
profondit-tempi. Anche gli altri orizzonti vanno collegati al pozzo o tracciati seguendo riflettori che delimitano
268
PROSPEZIONI GEOFISICHE
presenza di torbiditi. Lassenza di riflettivit caratterizza sia un corpo salino, sia molte strutture del basamento cristallino-metamorfico, come anche un accumulo
legato ai movimenti viscosi delle argille.
Utilizzando i dati dei pozzi, si possono esaminare le
stratigrafie incontrate e i log di velocit (V) e di densit
(r), dai quali possibile costruire i log dellimpedenza
acustica (rV ) e dei coefficienti di riflessione. Utilizzando
poi unondina che simula la sorgente (per esempio unondina di Ricker) si pu ottenere un sismogramma sintetico. Questo serve: a capire perch un certo intervallo fornisce una data risposta sismica; a definire la corrispondenza tempi-profondit riconoscendo i segnali riflessi e
le formazioni geologiche che li possono generare; a capire il grado di risoluzione ottenibile in funzione delle sorgenti, delle frequenze e delle velocit in gioco. La corrispondenza fra la traccia sintetica e la stratigrafia del
pozzo modificata anche dalla risoluzione, o lunghezza donda, del segnale e la traccia finale pu risultare
dalla composizione delle singole riflessioni. Il sismogramma sintetico inoltre la base per ogni modellizzazione da eseguire nei dettagli dellinterpretazione quando se ne voglia esaminare la validit, per esempio nel
caso di trappole stratigrafiche per le quali si ritenga determinante la capacit risolutiva dellindagine.
Bibliografia citata
Bertelli L. et al. (1993) Planning and field techniques for
3D land acquisition in highly tilled and populated areas.
Todays results and future trends, First Break, 11, 23-32.
Bilgeri D., Ademeno E.B. (1982) Predicting abnormally
pressured sedimentary rocks, Geophysical Prospecting,
30, 608-621.
Bostick F.X. (1977) A simple almost exact method of MT
analysis, in: Workshop on electrical methods in geothermal
exploration, Snowbird (UT), United States Geological
Survey, Contract 14-08-001-6-359, 174-183.
Cagniard L. (1953) Basic theory of the magnetotelluric method
of geophysical prospecting, Geophysics, 18, 605-635.
Castagna J.P., Backus M.M. (editors) (1990) Offset-dependent
reflectivity. Theory and practice of AVO analysis, Tulsa
(OK), Society of Exploration Geophysicists.
Constable S.C. et al. (1998) Marine magnetotellurics for
petroleum exploration. Part 1: A seafloor equipment system,
Geophysics, 63, 816-825.
Cordsen A. et al. (2000) Planning land 3D seismic surveys,
Tulsa (OK), Society of Exploration Geophysicists.
Fowler C.M.R. (1990) The solid Earth. An introduction to
global geophysics, Cambridge, Cambridge University Press.
Hahn A., Bosum W. (1986) Geomagnetics. Selected examples
and case histories, Berlin-Stuttgart, Gebrder Borntraeger.
Hoversten G.M. et al. (1998) Marine magnetotellurics for
petroleum exploration. Part 2: Numerical analysis of subsalt
resolution, Geophysics, 63, 826-840.
Nabighian M.N. (1972) The analytic signal of two-dimensional
magnetic bodies with polygonal cross-section. Its properties
269
ESPLORAZIONE PETROLIFERA
270
Rinaldo Nicolich
Dipartimento di Ingegneria Civile Ingegneria per le Georisorse e lAmbiente
Universit degli Studi di Trieste
Trieste, Italia