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Lezione n.

 11 ‐ Calcolo dell’incertezza 
estesa.

Statistica Sperimentale e Misure 
Meccaniche

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 1


L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
La definizione dell’incertezza data dalla "Guida all’espressione
dell’incertezza di misura" (GUM, JCGM 100:2008) è “parametro,
associato al risultato di una misurazione, che caratterizza la dispersione
dei valori ragionevolmente attribuibili al misurando” .

È necessario tradurre questa definizione in una procedura di


valutazione che permetta di esprimere l’incertezza con un opportuno
valore numerico. Il concetto di “livello di fiducia” rappresenta la
traduzione statistica del termine “ragionevolmente” contenuto nella
definizione di incertezza.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
Il valore dell’incertezza è indispensabile per trasferire correttamente
l’informazione contenuta nella misura. L’espressione dell’incertezza è
completa solo se viene fornito anche il numero di gradi di libertà che
hanno portato alla sua determinazione, oltre al livello di fiducia.

I concetti finora utilizzati di “incertezza tipo” u(xj) ed “incertezza tipo


composta” uc(y) corrispondono entrambi al concetto di scarto tipo s,
quindi non permettono di rappresentare l’intervallo dei valori
“ragionevolmente attribuibili al misurando”.

Nel caso di distribuzione normale, l’intervallo corrispondente a ± s


lascia fuori oltre il 30% dei possibili risultati, quindi non fornisce una
copertura ragionevole.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
Nel settore metrologico, l’informazione sull’incertezza viene fornita
convenzionalmente al cosiddetto livello 2σ, corrispondente
approssimativamente al livello di fiducia del 95%.

Campo d'incertezza

0,5

0,4

0,3
P = 95%

0,2

0,1 /2 = 2,5% /2 = 2,5%


z1 z2

0,0
-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4
Intervallo fiduciario z

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
Occorre pertanto avere una copertura più ampia del semplice scarto
tipo. Ciò porta ai concetti di “fattore di copertura” ed “incertezza
estesa”. Si ottiene:

U  k u

dove k è il fattore di copertura, U è l'incertezza estesa e u è


l'incertezza tipo. Nel campo metrologico, si assume
convenzionalmente k = 2 (con un livello di fiducia del 95%).

Facendo riferimento alla definizione data dalla GUM, quando si usa il


solo termine "incertezza" (senza specificare altro), occorre
considerare l’incertezza estesa U.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
Distribuzione di probabilità della variabile dipendente Y
Come riportato nella GUM, per molte situazioni pratiche valgono le
seguenti condizioni:
• la stima y del misurando Y è ricavata da stime xj di un numero
significativo di grandezze d'ingresso Xj, caratterizzate da
distribuzioni di probabilità ben definite;
• le incertezze tipo u(xj) di queste stime contribuiscono equamente
all'incertezza tipo composta uc(y) del risultato della misurazione y;
• l'approssimazione lineare, implicita nella legge di propagazione
dell'incertezza, è adeguata;
• l'incertezza tipo composta uc(y) è determinata con un numero
sufficiente di gradi di libertà νy.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
Distribuzione di probabilità della variabile dipendente Y
In queste circostanze, grazie al Teorema del Limite Centrale, si può
ritenere normale la distribuzione di probabilità caratterizzata dal
risultato della misurazione y e dalla sua incertezza tipo composta
uc(y). Pertanto, uc(y) può essere considerata una stima ragionevole
dello scarto tipo della distribuzione normale di Y.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
Procedura di calcolo
Si osservi che un "intervallo di fiducia" è un intervallo nella parte
centrale della distribuzione la cui probabilità è uguale al livello di
fiducia P. Pertanto, il concetto di "intervallo di fiducia" rappresenta la
traduzione in termini statistici del concetto di "intervallo di
incertezza".

Il valore dell'incertezza estesa può quindi essere determinato


attraverso la metodologia utilizzata per determinare l'intervallo di
fiducia.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
Procedura di calcolo
Passo 1
Stabilire prioritariamente il rischio d’errore α = 1 ‐ P e la sua
condizione unilaterale o bilaterale simmetrica o bilaterale
asimmetrica, sulla base delle possibili conseguenze.

Spesso, in ambito metrologico, non è possibile completare questa


parte, poiché non si conoscono le possibili conseguenze del rischio
d’errore, per cui, convenzionalmente, il livello di fiducia viene assunto
al 95% ed il rischio d’errore bilaterale simmetrico.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
Procedura di calcolo
Passo 2
Successivamente, l'intervallo di fiducia viene determinato calcolando i
valori massimo e minimo di z (distribuzione normale) al fine di
identificare i limiti dell'intervallo di incertezza.

Tuttavia, una volta noto il numero di gradi di libertà νy, i valori


massimo e minimo di t (distribuzione di Student) possono essere
utilizzati per determinare l'intervallo di incertezza. In questo modo, si
evita la possibile sottostima dell'incertezza di Y.

La GUM mette insieme queste quantità nel concetto di fattore di


copertura k, che assume il valore di zmax o tmax.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
Procedura di calcolo
Passo 3
Quindi, il valore dell’incertezza estesa U è rappresentato da:

U  y   k  uc  y 
e la dichiarazione di incertezza su un risultato deve essere riportata 
nella forma:

y  y U y

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
La determinazione dell’incertezza tipo
Il passaggio da un valore di incertezza estesa noto al valore
corrispondente dell’incertezza tipo viene frequentemente richiesto.

Ad esempio, nella tabella presentata per calcolare l’incertezza tipo


composta è opportuno fare i calcoli utilizzando le incertezze tipo
relative a ciascun contributo, mentre spesso le informazioni a
disposizione provengono da certificati di taratura che contengono
l’incertezza estesa.

Il passaggio inverso non presenta difficoltà se sono note tutte le


condizioni, cioè il livello di fiducia ed il numero di gradi di libertà
considerati nel certificato di taratura. Tuttavia queste informazioni non
sono sempre disponibili.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
La determinazione dell’incertezza tipo
Caso 1
Nel certificato di taratura sono dichiarati sia il livello di fiducia, sia il
numero dei gradi di libertà. In tal caso sono noti tutti i dati necessari
per calcolare la t di Student, che corrisponde al fattore di copertura k.

Caso 2
Nel certificato di taratura non è dichiarato il livello di fiducia, ma sono
dichiarati i gradi di libertà. In questo caso, molto raro, si presume che
sia stato usato il livello di fiducia convenzionale del 95%.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
La determinazione dell’incertezza tipo
Caso 3
Nel certificato di taratura è dichiarato il livello di fiducia, ma non
sono dichiarati i gradi di libertà. In questo caso si presume che
l’incertezza estesa sia stata calcolata usando la distribuzione
normale, per cui si calcola il valore z, che corrisponde a k.

Raramente un’operazione di taratura richiede molte misurazioni, ma


è opportuno fare il calcolo inverso utilizzando molti gradi di libertà
νd, secondo l’approccio consigliato dal metodo PUMA (Procedure for
Uncertainty MAnagement), descritto nella ISO 14253‐2:2011. Invece,
per determinare il numero di gradi di libertà νy per il calcolo
dell’incertezza estesa del risultato di misura y, si assumerà
convenzionalmente νd=5.

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L’ESPRESSIONE DELL’INCERTEZZA
La determinazione dell’incertezza tipo
Caso 4
Nel certificato di taratura non sono dichiarati né il livello di fiducia né
i gradi di libertà. Si prendono nuovamente i loro valori convenzionali.
È l’usuale condizione in cui l’incertezza estesa viene data a 2σ (livello
di fiducia 95% e molti gradi di libertà), cioè con un fattore di
copertura k = 2.

Tuttavia, si consiglia di nuovo di usare convenzionalmente νd=5, per


determinare il numero di gradi di libertà νy per il calcolo
dell'incertezza estesa della variabile Y.

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I GRADI DI LIBERTÀ
La valutazione dei gradi di libertà non è difficile sui fattori
direttamente misurati, poiché il loro numero si ricava dal numero dei
dati meno il numero dei vincoli imposti.

Esempi
• Se con n dati è stato calcolato il valore medio usato poi nella
formula dello scarto tipo, si è perso un grado di libertà, e lo scarto
tipo risulta con n –1 gradi di libertà.
• Se è stata valutata una regressione con un modello matematico
che contiene np parametri calcolati mediante n dati sperimentali,
si sono persi np gradi di libertà sullo scarto tipo dei residui che
avrà ν=n –np gradi di libertà.

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I GRADI DI LIBERTÀ
Non vi sono particolari problemi neanche per i contributi di categoria
B. Essi sono tipicamente molto “robusti”, per cui il numero di gradi di
libertà consigliato dalla GUM è ; tuttavia, nei calcoli è ragionevole
assumere un numero di gradi di libertà pari a 100.

In analogia coi contributi di categoria A, che all’aumentare dei gradi di


libertà divengono più definiti, si possono considerare i gradi di libertà
come una misura dell’affidabilità sul valore di un contributo, quindi si
può utilizzare una graduazione anche per i contributi di categoria B.

Si possono attribuire rispettivamente 100, 30 o 15 gradi di libertà a


seconda che l’informazione sul campo di variabilità, utilizzato per la
valutazione del contributo d’incertezza di categoria B, sia da
considerarsi estremamente consolidata, consolidata o da verificare .
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I GRADI DI LIBERTÀ
Più difficile è, invece, la valutazione dei gradi di libertà corrispondenti
all’incertezza tipo composta dovuta a q diversi fattori.

In tal caso, bisogna valutare come i singoli fattori, di cui si conoscono i


gradi di libertà νj, contribuiscano ai gradi di libertà νy dell’incertezza
tipo della variabile dipendente y.

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I GRADI DI LIBERTÀ
Per questa valutazione si ricorre alla formula di Welch‐
Satterthwaite, che prende in considerazione i gradi di libertà νj, i
contributi di varianza uj2(y) di ciascuna variabile indipendente Xj e
la varianza u2(y) della variabile dipendente per metterli in relazione
con i gradi di libertà νy della variabile dipendente:

u 4 ( y) u 4j ( y )
y
  j

Da cui si calcolano i gradi di libertà νy incogniti:

u 4 ( y)
y 
u 4j ( y )
 j

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I GRADI DI LIBERTÀ
Parte della tabella d’incertezza relativa al calcolo dei gradi di libertà νy.

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I GRADI DI LIBERTÀ
Bilancio dei contributi di incertezza senza covarianze (forma estesa).

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I GRADI DI LIBERTÀ
Rispetto alla forma compatta della tabella sono stati aggiunti:
• l’implementazione della formula di Welch‐Satterthwaite
u 4 ( y) u 4j ( y )
y
  j

• il calcolo dei gradi di libertà della variabile dipendente


u 4 ( y)
y 
u 4j ( y )
 j

• l’indicazione del livello di fiducia P ;


• il calcolo del fattore di copertura k, come t di Student;
• il calcolo dell’incertezza estesa U=kꞏu(y).

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Nella tabella del bilancio d’incertezza, si devono considerare nelle
prime colonne i principali fattori di influenza relativi alle variabili
indipendenti.

Infatti, la GUM nella sezione 3.4.8 pone il seguente avvertimento:


Benché questa Guida fornisca uno schema generale per valutare
l'incertezza, essa non può sostituirsi al pensiero critico, all'onestà
intellettuale ed alla capacità professionale. La valutazione
dell'incertezza non è né un compito di routine né un esercizio
puramente matematico, ma dipende dalla conoscenza approfondita
della natura del misurando e della misurazione. La qualità e l'utilità
dell'incertezza attribuita al risultato di una misurazione dipendono
pertanto, in definitiva, dalla penetrazione, dall'analisi critica e
dall'integrità morale di chi contribuisce ad assegnarne il valore.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Tuttavia, la "conoscenza dettagliata" spesso può essere limitata
all’essere aggiornati rispetto allo stato dell’arte, quindi prendere in
considerazione i fattori descritti nelle norme specifiche o nelle
procedure di misura normalmente usate.

Nella pratica, per scegliere i fattori da prendere in considerazione, è


opportuno utilizzare la documentazione disponibile, ma anche
consultarsi con gli operatori e i tecnici che maggiormente sono
coinvolti nelle misurazioni per le quali si deve valutare l’incertezza.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Per ciascun fattore di influenza considerato, possono essere coinvolte
tre tipologie di informazione:
a) le informazioni contenute, per ogni strumento o campione di
riferimento, nel certificato di taratura (ad esempio un’incertezza
estesa) oppure in dichiarazioni di conformità a norma (ad esempio
tolleranze di norma fornite come campi di variabilità), o anche le
caratteristiche dichiarate dal costruttore.
b) la risoluzione dello strumento.
c) prove di ripetibilità e riproducibilità che indicano, rispettivamente,
come lo strumento si comporta in condizioni strettamente
controllate e nelle reali condizioni di lavoro.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Applicazione pratica
Esaminiamo il bilancio delle incertezze per la misura della lunghezza
di un manufatto completato con i gradi di libertà.

Per un ulteriore confronto, invece della dichiarazione di conformità a


norma si consideri un certificato di taratura, che dichiara
un’incertezza estesa di 4 μm, associata ad una procedura di
correzione degli errori sistematici.

L’incertezza estesa, senza la dichiarazione del livello di fiducia e dei


gradi di libertà, viene considerata convenzionalmente data a 2σ, per
cui si ricava immediatamente lo scarto tipo s1 = 2 μm. Tuttavia, si
considera anche un numero di gradi di libertà da associare a tale
valore convenzionalmente limitato ν1=5.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Applicazione pratica
Gradi di libertà:
• 5 all’incertezza estesa U1 (per convenzione);
• 9 alla riproducibilità, ottenuta con 10 replicazioni;
• 100 alla risoluzione (estremamente ben definita);
• 30 al coefficiente di dilatazione termica, perché è stata scelta una
variabilità ampia di cui si può essere abbastanza sicuri;
• 30 alla temperatura, perché la misura entro 0,5°C non è critica.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Applicazione pratica
Bilancio completo delle incertezze per la misura della lunghezza di un
manufatto, con misura della temperatura ambiente entro ±0,5°C.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Applicazione pratica
La presenza di numerosi fattori di categoria B produce un numero
elevato di gradi di libertà della variabile dipendente νy=64, per cui
non è necessario un supplemento di indagine per accertarsi del
numero reale di gradi di libertà da assegnare all’incertezza estesa
dichiarata sul certificato di taratura.

Il contributo più critico è quello della temperatura; in queste


condizioni l’uso di una camera termostatica con semi‐campo di
variazione di 0,2 °C, porterebbe l’incertezza a scendere a 10 μm
rispetto ai precedenti 18 μm.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Metodo PUMA
L'uso della tabella del bilancio d’incertezza deve essere introdotto nel
settore manifatturiero, dati i requisiti della normativa sulla qualità.

La tabella dell’incertezza può essere utilizzata sia per documentare


un'attività di misura consolidata (ad esempio, il collaudo di uno
processo di produzione esistente) sia per pianificare una nuova
attività di misura. In entrambi i casi, è opportuno applicare il metodo
PUMA (ISO 14253‐2:2011), che può essere schematizzato in due fasi.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Metodo PUMA
Fase 1
Si suddivide il processo di valutazione in tre parti:
• definizione dell'obiettivo di misura e del corrispondente valore
accettabile di incertezza;
• definizione della procedura di misura che dovrebbe essere
adeguata per raggiungere tale obiettivo;
• valutazione del bilancio di incertezza.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Metodo PUMA
Fase 2
Eseguire la valutazione dell'incertezza in modo iterativo, partendo
con una sovrastima ragionevole dei contributi di incertezza:
• se l’obiettivo di misura (cioè il valore di incertezza accettabile) è
raggiunto, la procedura di misura è soddisfacente. Altrimenti:
– perfezionare il calcolo dell'incertezza, analizzando più nel
dettaglio i valori utilizzati dei contributi di categoria A e di
categoria B. Se gli obiettivi di misura sono raggiunti, la
procedura è soddisfacente. Altrimenti:
 cercare una metodologia di misura più avanzata e ripetere
il processo di valutazione dell'incertezza.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Metodo PUMA
Occorre seguire questa procedura per direzionare, se necessario,
l’attività per raggiungere gli obiettivi prefissati, eseguendo prima le
operazioni più semplici e complicando successivamente il processo
solo se strettamente necessario.

Il metodo PUMA consiglia, pertanto, di semplificare il processo


impostando valori leggermente pessimistici per i contributi difficili
da valutare; in questo modo, si potrebbero evitare ulteriori studi e
prove aggiuntive.

La valutazione dei contributi di incertezza di ogni singolo fattore può


anche aiutare a identificare inutili sprechi di risorse e, quindi,
suggerire possibili strategie per ridurre i costi.

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 33


TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Metodo PUMA
Se gli obiettivi non sono raggiunti, il calcolo dell'incertezza può
essere perfezionato. Occorre esaminare ulteriormente la valutazione
dell'incertezza dei contributi che hanno un maggiore impatto
sull'incertezza totale, passando da una valutazione approssimata e
pessimistica a una valutazione più dettagliata e realistica.

Ciò comporta un costo per la ricerca di documentazione più specifica


e, talvolta, l'esecuzione di ulteriori prove. Pertanto, è importante
prendere in considerazione due possibili alternative:
• la modifica della procedura di misura;
• l'analisi critica degli obiettivi di misura prefissati.

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 34


TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Metodo PUMA
Tuttavia, il metodo PUMA fornisce solo un approccio schematico. Ѐ
opportuno armonizzare il processo completo di valutazione
dell'incertezza.

La tabella del bilancio d’incertezza permette di identificare, quando


necessario, i contributi di incertezza su cui lavorare per ridurre
l'incertezza o abbassare i costi.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Progettazione della procedura di misura
La GUM consente l'espressione dell'incertezza per processi di misura
già definiti. Tuttavia, la GUM consente anche la progettazione della
procedura di misura, mediante l'introduzione della gestione dei
contributi di incertezza di categoria B.

Infatti, durante la progettazione delle procedure di misura, anche


prima di avere a disposizione gli strumenti, è possibile valutare il
budget di incertezza basandosi sui contributi di categoria B. Ciò
consente di valutare il peso relativo di ciascun contributo di
incertezza e di armonizzare il più possibile la procedura di misura,
distribuendo opportunamente le risorse.

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 36


TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Progettazione della procedura di misura
Il miglioramento può verificarsi in due direzioni:
• diminuzione dell'incertezza di misura;
• diminuzione dei costi di misura.

L'analisi della procedura viene eseguita attraverso una stima del


budget di incertezza, che consente di identificare i contributi più alti
uj2(y) (per diminuire l'incertezza totale) e i contributi più bassi uj2(y)
(per utilizzare in modo efficiente le risorse disponibili).

Dato che la procedura di calcolo dell'incertezza estesa è piuttosto


complessa, è meglio utilizzare la forma estesa della tabella
dell'incertezza che include l'effetto dei gradi di libertà.

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 37


TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Progettazione della procedura di misura
Schema della misura dell’interasse tra due fori.

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Progettazione della procedura di misura
Esaminiamo tre diversi metodi per ottenere la quota richiesta Q5,
cioè:

C  C  C1 C2 Q3  Q4
Q5   2  Q2  -  1  Q1  Q5    Q3 Q5 
 2   2  2 2 2

Questi metodi richiedono un numero diverso di misure. Sono


necessarie informazioni preliminari sui valori nominali dei misurandi,
sulle caratteristiche metrologiche dello strumento e sugli effetti
dell‘utilizzo dello strumento nelle operazioni di misura richieste.

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 39


TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Progettazione della procedura di misura
Siano quindi noti:
• i valori nominali delle quote da misurare;
• l'incertezza tipo dello strumento, che corrisponde allo 0,1% della
lunghezza misurata;
• il campo di variabilità ottenuto in misurazioni precedenti, ovvero
± 0,02 mm (determinato tramite un colloquio con gli operatori).

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 40


TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Progettazione della procedura di misura
 C2   C1 
Modello n. 1 Q5    Q2  -   Q1 
 2   2 

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TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Progettazione della procedura di misura
C1 C2
Modello n. 2 Q5    Q3
2 2

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 42


TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Progettazione della procedura di misura
Q3  Q4
Modello n. 3 Q5 
2

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 43


TABELLA DEL BILANCIO D’INCERTEZZA
Progettazione della procedura di misura
Il contributo dei singoli fattori modifica il numero di gradi di libertà
relativi alla varianza di Q5, quindi non è possibile individuare
direttamente il modello più adeguato.

Ci si aspetta che Il modello n. 3, che ha il numero inferiore di variabili,


fornisca il miglior risultato in termini di incertezza, invece fornisce un
risultato peggiore del modello n. 2.

Tuttavia, l’informazione sull'incertezza rappresenta solo uno dei


fattori da prendere in considerazione. Nel caso esaminato,
l’ammontare di lavoro che si evita selezionando il modello n. 3, che
richiede solo due misure, potrebbe essere decisivo per la scelta.

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 44

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