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FACOLT DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA TRIENNALE INGEGNERIA CIVILE
TESI DI LAUREA
Candidato:
Gabriele Candela
Relatore:
Prof. Ing. Giuseppe Barbaro
Correlatore:
Ing. Luca Sicilia
INDICE
INTRODUZIONE ............................................................................................................... 5
Capitolo I ............................................................................................................................. 9
1.1 Descrizione e cause .............................................................................. 9
1.2 Onde periodiche ................................................................................. 13
1.2.1 Teoria Lineare di Stokes ............................................................ 15
1.2.2 Riflessione delle onde su parete verticale ................................ 19
1.2.3 Rifrazione e frangimento su bassi fondali ................................ 22
1.2.4 Il bilancio energetico riferito a un volume di controllo ........... 23
1.3 Onde di Vento: teoria degli stati di mare .......................................... 26
1.3.1 Relazioni di base nella teoria degli stati di mare ..................... 26
1.3.2 Probabilit omnidirezionale di superamento e relativo periodo
di ritorno .............................................................................................. 29
Capitolo II ......................................................................................................................... 31
2.1 Energia associata al modo ondoso..................................................... 31
2.2 Classificazione degli impianti ............................................................. 33
2.2.1 Rispetto alla distanza dalla costa .............................................. 33
2.2.2 In base al principio fisico ........................................................... 35
2.3 REWEC ................................................................................................. 42
2.3.1 Descrizione.................................................................................. 42
2.3.2 Stima dellenergia elettrica prodotta su base annua ............... 45
Capitolo III........................................................................................................................ 49
3.1 Definizione .......................................................................................... 49
3.2 Caratteristiche del bacino idrografico ............................................... 50
3.2.1 Caratteristiche morfometriche .................................................. 51
3.2.2 Reticolo Idrografico .................................................................... 54
3.3 Analisi afflussi: pioggia di progetto.................................................... 58
3
INTRODUZIONE
Oggetto della tesi sar lo studio di fattibilit per la riqualificazione
ambientale dellarea di Saline Ioniche, in provincia di Reggio
Calabria.
La recente crisi economica ha accentuato maggiormente il ben
noto problema della reperibilit delle risorse energetiche.
Il territorio oggetto di analisi non escluso da questa
considerazione, anzi rappresenta perfettamente le errate politiche
energetiche e ambientali degli ultimi quarantanni, poco attente
alla valorizzazione delle risorse ed alla tematica dello sviluppo
sostenibile. La zona analizzata, che parte dallAspromonte fino ad
arrivare alla costa, al giorno doggi un cimitero industriale,
nonostante le grandi potenzialit del territorio quali il tratto
montano di Montebello e la zona costiera.
Sono attualmente in corso di studio una serie di progetti a livello
nazionale riguardo la riqualificazione dellintera zona, ma non tutti
vertono nella stessa direzione e cercano di sfruttare in maniera
idonea le peculiarit dellarea.
In questo contesto territoriale, sono state programmate due
diverse tipologie di intervento per utilizzare le grandi risorse
naturali quali il bacino idrico e la zona costiera, al fine di produrre
energia da fonti rinnovabili: un impianto idroelettrico ad acqua
fluente, ed una diga a cassoni REWEC3.
Pur sfruttando entrambi la forza idrica, questi due impianti sono
profondamente diversi: lidroelettrico, collocato nel tratto medio
vallivo del bacino, utilizza il salto idrico, e rappresenta ad oggi un
5
Capitolo I
ANALISI DEL MOTO ONDOSO
10
-Correnti marine
Le onde formate anche dalle correnti marine che determinano la
circolazione
delle
acque
nei
mari
causa
della
-Altri fenomeni
Le onde infine possono essere generate da eventi non comuni
come terremoti o maremoti (generati a loro volta da eruzioni,
frane sottomarine, movimenti tettonici).
Anche il distacco di grossi ammassi di ghiaccio dal fronte
di ghiacciai che terminano sul mare possono in alcuni casi
generare delle onde di notevoli dimensioni. Tipici di questo
fenomeno sono per esempio i ghiacciai dell'Antartide durante la
stagione estiva.
Per via della loro eccezionalit sia le onde generate dalle correnti
marine, sia quelle causate dai fenomeni elencati in precedenza,
non verranno trattate in questo testo, allinterno del quale ci
occuperemo pertanto dellagitazione ondosa generata da eventi
eolici.
La causa principale dellagitazione da attribuire dunque al vento
che pu influenzare la massa dacqua in due maniere distinte.
Si prenda in considerazione un punto in mare al centro di unarea
ben definita; le onde che si formano, nellarea oggetto dellanalisi,
possono essere dovute a un vento che soffia in zona (definita come
11
12
marine
possono
essere
descritte
con
buona
13
14
Si definisce:
h(y): profondit locale del fondale, la distanza tra il fondale e la
superficie libera (il "tirante" idrico, costante a meno di variazioni
locali qui trascurate);
15
Si
introduce
quindi
la pressione P(y,z,t)
il
campo
Equazioni fondamentali
Il sistema di equazioni che governa il moto irrotazionale a
superficie libera il seguente:
Distinguiamo rispettivamente:
1.1 Equazione di Bernoulli esprime la condizione per la quale la
pressione P nulla sulla superficie libera.
1.2 Equazione generale della superficie libera ricavata imponendo
lequazione di continuit in un volume dy.
1.3 Equazione di continuit per fluido incomprimibile.
16
Posto:
Distinguiamo il comportamento per le onde su alti fondali
(d>Lo/2) e quelle su bassi fondali (d<Lo/2).
18
19
20
21
22
23
dal quale:
24
25
26
27
Periodo dominante:
Assumendo
1=3,
2=0.08
(con
conseguenze
trascurabili)
28
30
Capitolo II
Apparecchiature utilizzate per la conversione
energetica del moto ondoso
31
(Annual Report 2007) tra gli 8000 e gli 80000 TWh per anno che
dello stesso ordine di grandezza del consumo elettrico mondiale.
Dal punto di vista storico la ricerca scientifica su questo tipo di
energia inizi negli anni settanta, spinta dalla crisi energetica, e da
allora sono stati proposti numerosi metodi e dispositivi per la sua
conversione. E attualmente oggetto di ricerca poich non ci sono
idee concordanti su quale sia la migliore tecnologia, sebbene si stia
assistendo ad una graduale convergenza verso alcuni fondamentali
approcci per la conversione.
I dispositivi per la conversione dellenergia delle onde del mare
vengono chiamati wave energy converters in inglese, oppure
abbreviando WECs.
32
-Shoreline devices
I dispositivi a linea di costa possono essere fissati sul fondo del
mare dove lacqua bassa, integrati in strutture frangiutti o
fissati alle costiere rocciose. Possono essere inoltre costruiti sia
sulla terra che nel mare, ma comunque sempre molto vicini alla
costa in modo da garantirvi un accesso permanente, favorendo le
operazioni di manutenzione (e riduzione dei costi) e di
installazione. Altri pregi sono linutilit di ormeggi profondi e di
cavi elettrici lunghi per il trasporto dellenergia. Ricordiamo che a
sfavore gioca per la quantit di energia ricavabile dal moto
ondoso che risulta generalmente inferiore se molto vicino alla
costa a causa della dissipazione di energia.
34
-Oshore devices
I convertitori posti in mare aperto hanno lo scopo di sfruttare il
pi grande contenuto energetico delle onde in acque profonde
(solitamente pi di 50 metri). In passato lo sviluppo di tali
dispositivi incontr molte difficolt legate alla scarsa affidabilit e
al costo eccessivo di manutenzione. Laffidabilit un requisito
importante che in questi dispositivi diventa fondamentale per
evitare grosse spese di manutenzione (legate alla collocazione di
questi impianti). Altre problematiche si trovano nelle grosse
perdite legate alle lunghezze dei cavi di collegamento per
trasferire lenergia e allinterferenza che impianti multi-dispositivo
creano alla navigazione.
del
meccanismo:
una
struttura
galleggiante
36
-Salto idrico
Attraverso il passaggio delle onde in un canale di larghezza
progressivamente decrescente (come avviene ad esempio in
uninsenatura tra le rocce), o mediante particolari rampe, le onde
raggiungono altezze favorevoli ed quindi possibile riempire un
bacino a quota superiore rispetto al livello del mare. Il principio
detto anche concentrazione o focalizzazione delle onde. Il deflusso
continuo dellacqua raccolta, tramite opportune opere civili, e il
passaggio attraverso turbine idrauliche (simili a quelle usate per
gli impianti idroelettrici con salti idrici contenuti), permette la
generazione di energia elettrica.
37
39
40
della
camera
daria
in
relazione
alla
41
2.3 REWEC
2.3.1 Descrizione
Il REWEC (REsonant Wave Energy Converter) un convertitore di
energia basato sul principio dellOWC che consiste in un
particolare tipo di diga a cassoni al cui interno presente un
polmone daria.
Tra i punti deboli legati ai dispositivi OWC c il problema della
risonanza: per avere un buon rendimento il dispositivo deve
essere in fase con londa interagente; per ovviare a questo
problema sono stati studiati complessi sistemi per il controllo di
fase, alcuni dei quali utilizzano un controllo in feedback per creare
una sorta di risonanza forzata (Korde, 1991).
Il REWEC3 basandosi su un principio fisico leggermente diverso,
riesce a trasformare questo problema in una risorsa: le onde infatti
non entrano allinterno del dispositivo avendo questultimo una
struttura ad U.
Limpianto diviso in due parti:
1-il condotto verticale a contatto con la superficie marina;
2-la camera di assorbimento.
Sotto lazione delle onde, la pressione dellimboccatura superiore
(esterna) del condotto verticale subisce delle fluttuazioni. A causa
di tali fluttuazioni, lacqua entra ed esce, a fasi alterne,
dallimpianto e va a comprimere e decomprimere il polmone daria
nella camera dassorbimento. Le fluttuazioni di pressione nel
42
44
Figura 2.9 Sezione trasversale del REWEC3 con riferimento ai parametri che ne
influenzano il rendimento
45
I parametri sono:
1-Profondit dellimboccatura (p).
Aumentando tale profondit (a parit di lunghezza del condotto) si
riduce lenergia prodotta dagli stati di mare pi deboli, e si
aumenta lenergia prodotta dagli stati di mare pi forti.
2-Cuore dellimpianto: altezza (a) e larghezza (b) del condotto
verticale e larghezza (c) della camera di assorbimento.
Il periodo proprio aumenta se si riduce la larghezza del condotto, e
se si aumenta la lunghezza del condotto e/o la larghezza della
camera. Limpianto va regolato in modo che lindice di risonanza
sia uguale a 1 per i mari che su base annua portano la maggior
parte di energia alla diga.
3-Diametro della turbina (D).
Riducendo il diametro la velocit nel condotto aumenta; bisogna
inoltre tenere presente che il rendimento della turbina va a zero
per valori molto grandi o molto piccoli di velocit.
4-Potenza nominale del generatore (P).
Il flusso istantaneo di energia varia in maniera significativa nel
corso di uno stato di mare. Grosso modo i picchi massimi del flusso
istantaneo arrivano a superare il flusso medio, di pi di dicevi
volta. Conseguentemente anche la potenza nominale della turbina
va scelta in maniera adeguata.
46
H i ,
i 1
con:
N(Hsi,Tpj)= il numero di onde di i-esima altezza significativa e jesimo periodo di picco;
Ntot il numero totale di onde degli stati di mare rilevati;
47
48
Capitolo III
ANALISI DEL BACINO IDROGRAFICO
3.1 Definizione
Si definisce bacino idrografico la porzione di territorio che a causa
della sua conformazione orografica raccoglie il deflusso idrico
superficiale, convogliandolo verso una fissata sezione definita
sezione di chiusura; tale deflusso pu essere originato da
precipitazioni meteoriche (si parla in questo caso di bacino
imbifero) e/o dallo scioglimento di ghiacciai e nevai che
confluiscono verso gli impluvi.
Esso differisce dal bacino idrogeologico in quanto quest'ultimo
non considera il solo deflusso di acque superficiali, ma anche lo
scorrimento di infiltrazione che dipende dalla stratigrafia e dalla
conformazione geologica del sottosuolo.
Per definire un bacino idrografico va quindi determinata la sezione
di chiusura, ovvero la sezione attraverso la quale passa tutto il
volume di acqua raccolto superficialmente, e la linea dello
spartiacque, ovvero la linea oltre la quale le acque che scorrono sul
terreno convergono in un altro bacino.
49
-Planimetriche:
Area (A) [km2]: area del bacino delimitato dallo spartiacque
topografico; tale area si pu ricavare agevolmente per mezzo di
carte topografiche.
Perimetro (P) [km] la lunghezza del contorno del bacino.
51
52
-Altimetriche:
Curva ipsografica: L'andamento altimetrico di un bacino pu
essere descritto dalla curva ipsografica, rappresentata in un piano
cartesiano dove in ordinata vi il rapporto tra la quota considerata
rispetto alla quota massima del bacino e sulle ascisse la
percentuale di area del bacino che si trova al di sopra di tale quota.
Limportanza della costruzione di tale curva risiede nel fatto che si
ottiene
lestensione
sensibilmente
dalla
dellintero
sua
bacino,
proiezione
che
pu
orizzontale.
differire
Inoltre
53
55
56
3.la terza legge afferma che larea media Aw dei bacini dei corsi
dacqua di ordine w e larea media Aw-1 dei bacini dei corsi dacqua
di ordine w-1 contenuti allinterno di un bacino assegnato uguale
al rapporto delle aree dei bacini:
58
Ietogramma di progetto
Lo ietogramma una schematizzazione ideata per ottenere in
maniera univoca levoluzione temporale di un evento meteorico. Si
utilizza in particolare utilizziamo lo ietogramma Chicago che lega
lintensit di pioggia alla durata temporale t:
60
k=0.35-0.4
61
62
63
64
Capitolo IV
GLI IMPIANTI IDROELETTRICI
dai
primordi
della
produzione
di
energia
elettrica,
67
69
70
71
72
DMV = Z + Md
Z = termine fisso = A x B x C x D x E x F x G x H (l/s);
Md = termine di modulazione della portata (l/s), variabile in
funzione della portata in arrivo da monte.
74
Codice
Precipitazione annua
Fattore
media [mm]
a
<800
1,0
8001200
1,1
>1200
1,2
Codice
Fattore
bacino [mm]
a
<400
1,0
400800
1,1
=800
1,2
75
Codice
Permeabilit media
Fattore
del bacino
a
Bassa
1,0
Media
1,10
Alta
1,15
Elevata
1,20
Codice
Stato ecologico
Classe di qualit
Fattore
ecologica
a
Elevato
Classe 1
1,0
Buono
Classe 2
1,05
Sufficiente
Classe 3
1,10
Scadente
Classe 4
1,15
Pessimo
Classe 5
1,20
punteggio
ove
non
sia
palesemente
dimostrabile
76
Codice
Classi di naturalit
Fattore
Aree agricole
1,0
Aree naturali
1,1
1,2
Md = Modulazione di portata.
Lintroduzione di questultimo
78
Capitolo V
INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE
NELLAREA DI SALINE IONICHE
5.1 Descrizione
In questo capitolo trattato lo studio di fattibilit riguardo un
progetto di riqualificazione dellarea di Saline Joniche.
Nell'ambito della progettazione, lo studio di viene commissionato
per definire se un determinato progetto pu realizzato dal punto di
vista tecnico, e risulta conveniente dal punto di vista economico.
Il prodotto finale costituito da un insieme di conclusioni e di
raccomandazioni sulla possibile realizzazione e sulla delimitazione
degli ambiti, eventualmente offrendo indicazioni utili a orientarne
le priorit, le linee di azione, le strategie e le modalit di lavoro.
A tale proposito sono state studiate due diverse tipologie di
intervento nella suddetta zona, per la produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili.
Un primo intervento prevede il ripristino del molo di sottoflutto
del porto, attualmente in condizioni gravose dal punto di vista
strutturale, tramite linserimento di cassoni REWEC3.
Il secondo intervento relativo invece allinstallazione di un
impianto idroelettrico ad acqua fluente nel bacino di Montebello
Ionico.
79
80
81
Stato dellambiente
Aria
Per quanto riguarda la qualit dellaria Montebello si colloca tra
quelle aree che registrano le migliori performance in termini di
tonnellate per abitante di CO2; le principali fonti di emissione di
CO2 sono rappresentate dal trasporto su strada.
Acque
Il sistema idrografico come suddetto, basato sulla presenza delle
fiumare di Molaro, di Sant Elia. Le condizioni dei corsi dacqua
evidenziano fenomeni di degrado dovuti alla qualit chimicofisica
ed alla qualit biologica delle acque.
Tra i fattori di degrado sono notevoli le presenze di materiale
depositato abusivamente lungo i corsi d acqua. La situazione si
presenta in modo analogo anche nel caso dei piccoli corsi d acqua,
numerosi nel territorio.
Il sito presenta circa 4 Km di costa bagnata dal mar Ionio, tale per
non risulta essere interessato da situazioni di balneabilit per
quasi la sua totalit a causa dellerosione a cui interessata negli
ultimi anni. Inoltre per gran parte della sua estensione si rileva la
presenza di elementi facenti parte dellapparato industriale
dismesso, in stato di abbandono e arrecanti un grave danno alle
acque superficiali in quanto contribuiscono in maniera eccessiva
alla contaminazione delle stesse.
82
Inquinamento
Lambito soggetto a inquinamento ambientale dovuto alla
presenza dellimpianto industriale della liquichimica, che occupa
gran parte della pianura nei pressi della costa con strutture
logorate
dal
tempo
soggette
deterioramento
ormai
irreversibile.
Risorse naturali
Lintero territorio si presenta sotto una morfologia tipica della
fascia costiera meridionale e nella fattispecie del basso ionio
reggino, ovvero con un andamento regolare che dal mare si
estende verso lAspromonte. Tale situazione risulta essere molto
importante, specie in questo tratto di terra, poich espone in
maniera ottimale tutta la superficie creando il clima idoneo per la
coltivazione del bergamotto, essenza caratteristica della fascia
ionico-reggina. Per tale motivo sono numerose le presenze di tali
agrumeti sparsi nell intero ambito territoriale.
Rischi ambientali
Di particolare rilevanza il rischio ambientale a cui sottoposta
larea. Il sito risulta infatti soggetto a eventi alluvionali a causa
della morfologia e della composizione chimica del terreno e della
presenza di numerosi corsi d acqua seppur di modeste dimensioni,
nonch a eventi di erosione e frane costiere.
Risulta, inoltre, fortemente marcata dai rischi legati alla sismicit
e, in alcune aree, a processi di desertificazione.
83
Sistema produttivo
Attivit agricole
Lattivit produttiva dellarea fortemente caratterizzata dalla
presenza dellagricoltura. In particolare, larea risulta predisposta
alla coltivazione di agrumi ed infatti notevole la presenza di un
certo numero di serre agricole.
E notevole il fatto che un quinto della popolazione residente
impiegata in tali attivit, perci chiaro che questa una risorsa
fondamentale per il territorio in analisi.
84
Attivit extra-agricole
Nella zona abitata detta Saline Joniche, notevole la presenza delle
Officine Grandi Riparazioni delle FF.SS., ormai in disuso da qualche
anno.
Negli anni 70 inoltre, sfruttando i finanziamenti della legge
Colombo stata realizzata una liquichimica con annesso un porto
industriale e tutte le strutture di pertinenza di tale settore, che
danno ormai all intero territorio un carattere di cimitero
industriale oltre ad arrecare un notevole danno ambientale e
paesaggistico.
In quest ambito inoltre sono presenti anche altri piccoli
insediamenti industriali che si occupano di produzione di
materiale per ledilizia, anche se sono di piccole dimensioni e a
gestione familiare.
Turismo
La zona non risulta essere interessata da turismo. Non sono
presenti strutture ricettive di prim ordine, inoltre lungo la costa vi
sono piccole attivit balneari non rispondenti alle normative
vigenti in tale settore e spesso con elementi di abusivismo, che
comunque non rispondono in maniera adeguata alla domanda
turistica che negli ultimi anni sta interessando la costa jonica.
Nonostante sono presenti elementi di attrattivit, dal punto di
vista storico nella maggior parte dei casi, essi non sono valorizzate
e promosse in maniera adeguata all esterno.
Nella parte di costa adiacente la struttura industriale dismessa
presente un centro di abitazioni, cui secondo il P.R.G. vigente
destinata a zona turistico-residenziale, ma questa soggetta a un
85
86
87
Porto
Allinterno di questi sistema si inserisce il porto di Saline;
concepito come porto funzionale allarea industriale, abbraccia
uno specchio dacqua di 137 mila metri quadri ed costituito da
due moli per una larghezza complessiva di mt 840. Fu ultimato,
seppure in forma ridimensionata rispetto al progetto originario,
alla fine degli anni settanta.
88
90
Tabella 5.1 - Numero di stati di mare per fissata Hs e per settore di provenienza
Hs/dir
0-0.5
0.6-1
1.11.5
1.62
2.12.5
8
356-5
559
93
21
12
2.63
3.13.5
6-15
10
424
71
24
14
16-25
20
316
69
25
26-35
30
238
58
26
36-45
40
240
44
16
46-55
50
186
36
27
56-65
60
191
26
18
66-75
70
542
54
17
15
76-85
80
898
251
72
20
86-95
90
638
403
199
86
29
19
10
3.64
4.14.5
4.65
1
2
1
96-105
100
363
306
186
81
43
27
22
106-115
110
1063
465
139
69
41
21
30
20
11
116-125
120
515
254
87
64
31
32
17
126-135
130
462
245
108
68
43
26
18
136-145
140
487
324
172
86
41
28
15
146-155
150
576
374
224
105
63
15
156-165
160
915
541
176
83
24
166-175
170
905
575
157
45
176-185
180
1032
403
105
21
186-195
190
615
155
27
14
196-205
200
417
113
24
206-215
210
360
88
27
216-225
220
328
64
26
226-235
230
338
59
16
236-245
240
379
76
33
246-255
250
424
103
28
14
256-265
260
392
143
43
266-275
270
528
230
92
25
11
276-285
280
608
200
54
31
11
286-295
290
697
236
64
25
296-305
300
874
233
59
23
306-315
310
1055
245
52
316-325
320
1267
242
40
326-335
330
1250
214
36
11
336-345
340
1046
142
18
346-355
350
omnidir
5.15.5
1
1
686
103
18
21814
7238
2456
990
412
91
192
121
52
29
11
Tabella 5.2 - Periodi medi di stati di mare per fissata Hs e settore di provenienza
Hs/dir
00.5
0.61
1.11.5
1.62
2.12.5
5,55
2.63
3.13.5
3.64
4.14.5
4.65
356-5
3,60
3,67
4,45
5,38
6-15
10
3,59
3,78
4,18
5,12
16-25
20
3,58
3,78
4,07
4,72
5,55
26-35
30
3,59
3,91
4,13
4,15
5,55
36-45
40
3,61
3,98
4,30
5,55
6,55
46-55
50
3,59
3,88
4,25
4,95
6,55
56-65
60
3,61
3,90
4,11
5,41
66-75
70
4,29
4,31
4,67
5,35
5,55
6,55
76-85
80
4,37
5,00
5,33
5,65
6,18
6,88
86-95
90
4,07
4,81
5,83
6,17
6,69
7,02
7,05
7,55
7,55
96-105
100
3,90
4,79
5,53
6,06
6,71
7,11
6,78
7,66
7,75
7,75
106-115
110
4,65
5,04
5,46
5,91
6,40
6,69
7,08
7,60
7,46
7,88
116-125
120
4,14
4,77
5,47
5,80
6,16
6,58
6,96
7,55
7,75
8,55
126-135
130
4,01
4,56
5,26
5,87
6,02
6,55
6,83
7,35
7,55
7,55
136-145
140
3,97
4,61
5,24
5,65
6,18
6,55
7,02
7,38
146-155
150
3,98
4,71
5,19
5,85
5,96
6,62
7,22
7,22
156-165
160
4,04
4,57
5,23
5,69
6,05
6,41
6,55
166-175
170
3,99
4,51
5,12
5,75
5,55
6,55
6,55
176-185
180
4,02
4,45
4,99
5,50
5,80
6,55
6,55
186-195
190
3,94
4,06
4,70
5,48
5,55
6,05
7,55
196-205
200
3,63
3,73
4,59
5,12
5,55
6,55
206-215
210
3,56
3,86
4,44
4,80
5,55
7,55
216-225
220
3,57
3,74
4,32
5,30
5,55
6,55
226-235
230
3,56
3,80
4,36
236-245
240
3,59
3,81
4,37
4,30
5,55
5,55
246-255
250
3,57
3,72
4,41
5,12
5,69
6,55
256-265
260
3,62
3,81
4,36
4,99
5,55
266-275
270
3,59
3,78
4,41
4,99
5,55
276-285
280
3,61
3,77
4,46
5,03
5,55
6,55
286-295
290
3,60
3,66
4,39
5,11
5,55
5,55
296-305
300
3,59
3,63
4,36
4,94
5,55
306-315
310
3,59
3,66
4,38
4,84
5,55
5,55
316-325
320
3,58
3,65
4,35
4,93
5,55
5,55
326-335
330
3,58
3,66
4,41
4,91
336-345
340
3,59
3,63
4,27
5,05
5,55
346-355
350
3,58
3,76
4,22
4,95
5,55
3,76
4,29
5,01
5,64
6,10
omnidir
5.15.5
7,55
8,55
7,55
7,55
7,55
7,55
5,55
92
6,68
6,95
7,51
7,58
7,82
8,55
N H ,
Ntot
con:
N(H, ) - numero di stati di mare di assegnata classe di altezza
significativa H e di assegnato settore di provenienza ;
Ntot - numero totale di stati di mare.
180
10 20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
130
140
150
170160
93
0-0.5
0.6-1
1.1-1.5
1.6-2
2.1-2.5
2.6-3
3.1-3.5
3.6-4
H s0
H H N H ,
s
Ntot
con:
Hs (H) - altezza significativa media della classe H;
Ntot () - numero di stati di mare di assegnato settore di
provenienza.
20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 320 340
Figura 5.9 - Altezza significativa media per settore di provenienza
94
Tm
T H , N H ,
m
Ntot
con:
Tm (H,)
20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 320 340
Figura 5.10 - Periodo medio per settore di provenienza
95
Tp
Tm
0.78
20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 320 340
Figura 5.11 - Periodo di picco per settore di provenienza
96
0-0.5
0.61
1.11.5
1.5-2
2.12.5
2.6-3
356-5
4,8
7,3
5,5
7,5
6-15
10
3,6
5,7
5,9
8,3
16-25
20
2,7
5,6
6,0
3,3
2,1
26-35
30
2,0
4,8
6,4
2,4
2,1
36-45
40
2,1
3,7
4,1
1,9
1,9
46-55
50
1,6
3,0
6,8
2,9
1,9
56-65
60
1,6
2,2
4,4
4,4
66-75
70
5,5
5,0
4,7
9,3
2,1
1,9
76-85
80
9,3
26,8
22,8
13,1
9,5
5,9
3.13.5
3.6-4
4.14.5
4.65
8,5
0,0
8,1
86-95
90
6,2
41,4
68,8
61,7
37,3
38,3
28,3
4,0
10,4
96-105
100
3,4
31,3
61,1
57,0
55,5
55,1
59,8
36,8
26,6
33,2
106-115
110
11,7
50,1
45,0
47,4
50,5
40,4
85,2
81,1
56,3
20,3
116-125
120
5,1
25,9
28,2
43,2
36,7
60,5
47,5
12,1
26,6
7,3
126-135
130
4,4
23,8
33,7
46,4
49,7
48,9
49,3
19,6
15,5
12,9
136-145
140
4,6
31,9
53,4
56,5
48,7
52,7
42,2
23,6
146-155
150
5,4
37,6
68,9
71,5
72,2
28,5
8,7
11,6
156-165
160
8,8
52,8
54,6
54,9
27,9
12,9
7,9
166-175
170
8,6
55,4
47,7
30,1
7,5
1,9
2,6
176-185
180
9,9
38,3
31,1
13,4
4,5
1,9
0,0
3,5
186-195
190
5,7
13,4
7,5
8,9
1,1
3,5
0,0
4,0
196-205
200
3,6
9,0
6,5
4,2
1,1
1,9
0,0
206-215
210
3,0
7,2
7,1
2,2
1,1
3,0
216-225
220
2,8
5,1
6,7
2,5
1,1
2,6
226-235
230
2,9
4,8
4,1
0,0
1,1
236-245
240
3,2
6,2
8,6
2,0
4,3
1,6
246-255
250
3,6
8,2
7,3
8,3
7,7
1,9
256-265
260
3,4
11,6
11,1
5,2
3,2
266-275
270
4,5
18,6
24,1
14,5
11,7
276-285
280
5,2
16,1
14,3
18,1
11,7
1,9
286-295
290
6,0
18,4
16,7
14,9
8,5
1,6
296-305
300
7,4
18,0
15,3
13,2
4,3
0,0
306-315
310
9,0
19,1
13,5
3,9
3,2
1,6
316-325
320
10,8
18,9
10,3
4,6
3,2
1,6
326-335
330
10,6
16,7
9,4
6,3
336-345
340
8,9
11,0
4,6
2,3
346-355
350
5,8
8,3
4,5
2,9
2,1
198
663
730
649
483
omnidir
5.15.5
8,9
5,2
5,2
5,2
4,0
3,2
97
367
337
208
150
73,7
8,95
H i ,
i 1
500
340 350
10 20
30
40
400
50
300
60
200
290
70
280
100
80
270
90
260
100
250
110
240
230
220
210
120
200 190
180
170 160
130
140
150
98
99
la
valutazione
della
quantit
di
energia
elettrica
100
16
Lunghezza [m]
25
Larghezza [m]
18
2250 giri/min
250
101
Hs [m]
Ca [%]
Cap [%]
P [kW]
u*
T1/T2
0,8
16,3
0,7
0,2
0,014
1,82
31,2
7,1
2,3
0,025
1,75
1,25
51,2
18,5
10,8
0,039
1,61
1,5
68,3
27,3
25,7
0,054
1,44
1,75
80,7
32,1
45,6
0,071
1,24
83,6
31,1
62,9
0,083
1,05
2,5
77,2
22,3
81,1
0,099
0,82
67,2
15,3
88,7
0,115
0,7
49
8,1
96,6
0,142
0,62
36,7
4,8
97,7
0,165
0,52
103
104
sbarramento
serva a sbarrare lalveo, e quindi a sopraelevare il livello di liquido
del corso dacqua, in modo da permettere lalimentazione della
derivazione
conformemente
alle
esigenze della
progettata
105
Centrale elettrica
con il termine centrale di intendono tutti i macchinari e apparecchi
destinati alla produzione di energia elettrica, con esclusione della
eventuale stazione di trasformazione annessa e delle linee di
trasporto uscenti dalla centrale.
Canale di restituzione
lultima opera idraulica che chiude il ciclo di utilizzazione delle
acque derivate, le quali vengono cos ad essere restituite al corso
naturale. E previsto linserimento di un canale allaperto.
106
107
108
Bacini
Sup.
Afflussi
Fattore
Fattore
Coeff.
idrografici
[km2]
[mm]
superficie
pluviometrico
ragguaglio
Montebello
17,232
820.5
1,62
0,61
1,15
Straorino
8.3
1154.3
109
di
Giorni
Portate Annunziata
Portate Montebello
[m3/s]
[m3/s]
10
0,700
1,033
30
0,490
0,723
60
0,400
0,590
91
0,310
0,457
135
0,210
0,310
182
0,130
0,192
274
0,040
0,059
355
0,010
0,015
1,000
0,800
0,600
0,400
0,200
0,000
10
30
60
91
135
182
110
274
355
111
Q tot
DMV
fisso
(z)
DMV
TOT
Q
dispon.
Q
prelev
Giorni
P
istant.
[KW]
P tot
[MWh]
1,033
0,025
0,093
0,940
0,800
10
470,688
112,965
0,723
0,025
0,072
0,651
0,651
20
383,239
183,955
0,590
0,025
0,063
0,528
0,528
30
310,389
223,480
0,457
0,025
0,054
0,404
0,404
31
237,539
176,729
0,310
0,025
0,044
0,266
0,266
44
156,594
165,363
0,192
0,025
0,036
0,156
0,156
47
91,838
103,594
0,059
0,025
0,027
0,032
0,032
92
18,988
41,926
0,015
0,025
0,024
0,000
0,000
81
0,000
0,000
Montebello
Deflusso totale - Prelievi - DMV
1,200
1,000
0,800
0,600
0,400
0,200
0,000
10
Q tot
30
60
Q prelev.
91
Q dispon.
135
182
DMV fisso
112
274
355
DMV TOT
Ubicazione opera
Montebello Ionico
Torrente SantElia
17,232 Km2
340 m
Quota rilascio
260 m
Salto lordo
80 m
0.8 m3/s
0.08 m3/s
DMV
Produzione annua
1008 MW anno
113
114
CONCLUSIONI
La tesi ha affrontato lo studio di fattibilit della riqualificazione
ambientale nellarea di Saline Ioniche, sul litorale della provincia di
Reggio Calabria. Sono stati analizzati pertanto, i benefici derivanti
da due diversi interventi: un impianto per lo sfruttamento
dellenergia associata al moto ondoso (REWEC3), ed un impianto
idroelettrico ad acqua fluente.
Linstallazione del REWEC3 si inserisce nel contesto delle opere di
ripristino e riqualificazione del porto di Saline, in particolare del
molo di sottoflutto.
A partire dai dati dellUKMO tramite lo studio meteo marino
stato possibile ricavare le caratteristiche dellagitazione ondosa
nella zona analizzata, individuato il settore di traversia principale,
che nel caso in esame risultato essere pari a: 150. Nel nostro
caso il moto di sottoflutto non risulta orientato secondo il settore
di traversia principale, ma secondo il settore di traversia
secondario, ovvero 120.
115
16 m
Lunghezza
25 m
Larghezza
18 m
2250 giri/min
250 KW
18.43 MW
Produzione molo
235,10 MW
Ubicazione opera
Montebello Ionico
Torrente SantElia
17,232 Km2
340 m
Quota rilascio
260 m
Salto lordo
80 m
0.8 m3/s
0.08 m3/s
DMV
Produzione annua
1008 MW anno
117
118
BIBLIOGRAFIA
[1] P. Boccotti 1997 - Idraulica Marittima Utet.
[2] P. Boccotti 2003 - Gli impianti Rewec Editoriale BIOS,
Cosenza
[3] P. Boccotti - 2010 - REWEC3 (or U-OWC) plants to produce
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[5] R. Boud 2003 - Wave and marine current energy: Status and
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[8] V. Ferro 1990 Sistemazione dei bacini idrografici McGraw
Hill
[9] Autorit di bacino Regione Calabria 2007 Criterio per la
definizione del deflusso minimo superficiale (DMV) dei corsi
dacqua interessati da derivazioni.
[10] ESHA (European Small Hydropower Association) 2007 Guida alla realizzazione di un piccolo impianto idroelettrico
119
120
RINGRAZIAMENTI
Un particolare ringraziamento va al Prof. Barbaro per la costante
disponibilit e professionalit con la quale mi ha accompagnato
non solo per la stesura di questa tesi, ma nellarco dellinterno
percorso di studi.
Con affetto ringrazio lingegnere Luca Sicilia, correlatore del
presente lavoro, per laiuto e lamicizia dimostratami.
Un ultimo ringraziamento va a tutti i miei familiari che con il loro
costante sostegno hanno consentito il raggiungimento di questo
traguardo.
121