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• studia musica (violino) e solo alla fine dell’800 inizia a dedicarsi alla pittura, aderendo al
movimento pittorico fondato da Kandinskij e studiando all’Accademia delle Belle Arti;
• attraversò tutti i gruppi, e i momenti salienti, dell’Avanguardia ma, vista la sua personalità
sacrale e silenziosa, volle rimanere un artista autonomo, isolato e felice.
• Si reca a Parigi e, nel 1912, entrò in contatto con Delaunay e i cubisti con i quali compì un
vero e proprio “viaggio nel colore”.
Viaggio in Tunisia del 1914: rimane colpito dalla luce e dai colori (CUPOLE ROSSE E
BIANCHE)
• Acquerelli;
• Stesure dense e pastose dell’olio;
• Colori accostanti in scala, ma anche in
contrasto;
• Forme geometriche che descrivono
paesaggi.
Egli vuole dimostrare che le cose potevano essere rappresentate anche in maniera diversa dalla
concezione spaziale di Kandinskij. Egli non elimina tutti i riferimenti (come fa Kandinskij) perché
vuole dimostrare che l’astrazione rappresenta un vero e proprio modo di vedere le cose e di
rappresentarle.
Klee:
• Vuole rappresentare sia una realtà soggettiva (emozioni, stati d’animo- non tangibile) che
una realtà oggettiva visibile a tutti gli uomini.
• Partecipa in maniera più realista al movimento di Kandinskij.
Secondo Klee, inoltre, il dipinto deve far incontrare la realtà con le emozioni: è una sorta di dialogo
che si crea nell’ambito dell’astrattismo.
• L’astrazione mantenne costante questo motivo interiore che procede per accostamenti,
contrappunti, armonie e dissonanze.
• Rigore geometriche;