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PASCOLI

D’ANNUNZIO
Pascoli appartiene al Decadentismo: D’Annunzio appartiene al Decadentismo:
ha un carattere riservato e introverso, si fece ha un carattere estroverso che lo porta ad
portatore di un’ideologia fondata sui valori della assumere atteggiamenti teatrali per attirare su
famiglia, della casa, del lavoro; di sé l’attenzione.
La sua poesia, che risulta intima e raccolta, La poesia è ricca e esagerata perché punta ad
rappresenta la vita interiore del poeta. esaltare la vita e le e esperienze eccezionali del
poeta, al di là del bene e del male

Considera il nazionalismo estensione dei legami di


sangue dalla famiglia alla nazione, dal nido privato al Si sente chiamato a esortare la patria a tornare a
nido comune (l’Italia); essere la potenza egemonica di un tempo, una
l’Italia è una nazione povera costretta a espandersi super nazione
territorialmente per dare pane e lavoro ai propri figli
e per arginare la piaga dell’emigrazione
Pascoli e il Simbolismo europeo

• Pascoli e i simbolisti francesi(Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Wilde):


fuga dalla storia e dalla realtà contemporanea
MA
• Baudelaire, Verlaine, Rimbaud: ricerca di mondi esotici
• Wilde: ricerca di piaceri raffinati
• Pascoli: ripiegamento intimistico, vagheggiamento della vita rurale e
delle umili cose, fuga nell’infanzia.
IL FANCIULLINO
( saggio in prosa di riflessione teorica sulla poesia (1897)

Il fanciullino è la metafora di una concezione della poesia come conoscenza


prerazionale e legata alla immaginazione

•Il “fanciullino” è presente in ogni uomo: è la sua capacità di


percepire il mondo con “meraviglia”, osservare con occhi innocenti
la realtà nei suoi aspetti più comuni e provarne stupore.

•l’età veramente poetica è quella dell’infanzia (l’età adulta impedisce


di ascoltare il fanciullino che è in noi)

•la poesia si scopre, non si inventa ( è tipico del fanciullino vedere


tutto con meraviglia, come la prima volta)
IL FANCIULLINO
• la poesia ha un carattere non razionale, ma intuitivo (il fanciullino è
colui che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi, che scopre nelle cose le
somiglianze, i legami inconsueti, e relazioni più misteriose)
• La finalità della poesia sta nello svelare quella sostanza, nascosta tra gli
elementi della realtà, che sfugge al senso comune: come tale, essa è il
solo strumento di conoscenza per l’uomo.
• Il poeta è per natura umano, socialista(il sentimento poetico, che è di
tutti, fa sentire gli uomini fratelli, può avere una funzione consolatoria,
pacificare le tensioni sociali, fermare la corsa verso il benessere
materiale)
• Il poeta è poeta, non predicatore, non filosofo, non storico, non
maestro)
LA NATURA

SOTTO gli elementi della realtà naturale


(mandorlo, melo, lampi, stelle, vette,
cavallette), si celano significati simbolici
tanto universali quanto riferibili al mondo
interiore del poeta.
LO STILE
- la poesia appare composta da frammenti impressionistici (a un tratto, col fragor d’arduo
dirupo / che frana, il tuono rimbombò di schianto: / rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, / e
tacque, e poi rimaneggiò rinfranto, / e poi svanì), che, come un’illuminazione
istantanea, svelano il mistero che si cela dietro all’oggettività del reale.

- La lingua è sperimentale a più livelli: pre-grammaticale nell’impiego di forme come


l’onomatopea (tonfi spessi), post-grammaticale nell’uso di linguaggi tecnici (maggese,
prunalbo) e gergali.

- In questo senso fondamentali si rivelano l’analogia (soffi di lampi, nebbia di latte, nel
concavo cielo sfavilla) e il fonosimbolismo (finissimi sistri d’argento / tintinni a invisibili
parte).
LO STILE E IL LESSICO
•Particolare attenzione è riservata ai valori uditivi (scampanellare tremulo) e
visivi (grigio/nero, vapor leggiero), cui concorrono le sinestesie (restò ne li
aperti occhi un grido), le assonanze (frasca rimasta), le allitterazioni (gora...
sciabordare... lavandare).

•Sul piano sintattico prevale la paratassi, specie per asindeto (la terra
ansante, livida, in sussulto, il cielo ingombro), ma frequente è anche
l’enjambement (che pare / dimenticato), alla tmesi e alle cesure
MYRICAE (1890-1897)
Raccolta poetica composta da 156 componimenti brevI suddivisi in 15 sezioni distinte per forma metrica

Nuclei tematici
Al centro della raccolta c’è:
• la vita campestre, sobria, semplice, quotidiana.
• Il nido, simbolo della serenità e della sicurezza sempre minacciato dall’esterno
• la siepe, simbolo di rifugio e protezione dal dolore.
• la memoria in un sovrapporsi continuo di piani temporali tra passato e presente
• la rievocazione dell’infanzia come momento di innocenza e di felicità.
• La natura con caratteri evocativi e fortemente simbolici, riferibili allo stato
d’animo del poeta.
Myricae
• la morte e i morti, i quali spesso appaiono in visioni oniriche e
angosciose e rimandano ai lutti familiari che funestarono la vita del
poeta.

• Il valore della poesia, unica consolazione al male del mondo


LO STILE
• Lo stile è semplice e schietto, NON RETORICO,
NON PREZIOSO (D’ANNUNZIO)

• La scrittura è immediata, priva di costruzioni


complesse.

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