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diviso in 2 modul
– 1 Applicabilità limitata a quella (piccola) porzione di mondo sociale di cui abbiamo esperienza
(limite di estensione) — il rischio è applicare la nostra piccola esperienza a realtà più ampie
– 2 È in uenzato dalla particolare posizione sociale che l’individuo occupa (limite di prospettiva
osservativa) — il fatto di avere una certa posizione implica il guardare la società da quella
posizione, vedo le cose dalla mia prospettiva e costruisco le convinzioni dalla mia prospettiv
es chi appartiene ad uno stato sociale superiore emette giudizi sui poveri del tipo: non si sono
impegnati abbastanz
a seconda della prospettiva si legge la situazione in maniera diversa
– 3 È limitato nel tempo dalla nostra memoria ed è concentrato sul presente (limiti temporali)
tendenzialmente la prospettiva sociale è concentrata sul presente o sull’immediato futuro mentre
alcuni processi in sociologia durano decenni se non secoli (es crisi demogra che)
– Altri limiti?
diamo valutazioni e giudizi non scienti ci, generali, che seguono quello che ci accade e la nostra
esperienz
- 4 anche la cultura— es educazione autoritaria mi sembra normale anche se non lo è = come è
strutturata la nostra mente — questo limite sta alla base di molti limiti (limite di estensione)
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limite cognitivo— siamo esseri limitati , la scienza cerca di gestire maggiori info, gestirle meglio,
rispetto alle info che può gestire un individuo
La soluzione gerarchica
• La sociologia è superiore alle altre scienze sociali
– Risale a Auguste Comte (1798-1857)
• Nella gerarchia delle scienze la sociologia occupa il gradino più alto perché il suo oggetto – la
società umana - è il più complesso
• Per lo stesso motivo essa si è sviluppata per ultima tra le scienze e perfeziona il processo di
evoluzione della conoscenza
– In tempi recenti è stata riproposta nell’ambito della scuola funzionalista di Parsons e Luhmann
• La sociologia in quanto teoria generale del sistema sociale assume, include tutte le altre, che si
occupano di speci ci sottosistemi della società (l’economia si occupa del sistema economico, la
scienza politica del sistema politico, ecc.)
la sociologia integra tutti i saperi che abbiamo sulla società
La soluzione residuale
• La sociologia si occupa di ciò che non è oggetto delle altre scienze umane specializzate
(Runciman)
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es le relazioni tra le persone hanno delle forme e questo ci dice come questa relazioni evolveranno
es circuito a stella in cui c’è un centro dove passano le info e gli altri ne vengono a conoscienza:
social media
• la sociologia è l’insieme delle ricerche di coloro che si riconoscono e sono riconosciuti come
sociologi (una disciplina è de nita dalla sua tradizione di studi e dalla comunità di studiosi che in
essa si identi ca) — la società si evolve e pone continuamente problemi diversi, la sociologia
affronta i problemi del propio temp
nelle scienze sociali conta la storia poiché dobbiamo dare le risposte per lo stadio evolutivo in cui
ci troviamo, visto che la società evolve sempre
la sociologia è nata perché ad un certo punto le altre discipline non riuscivano più a dare risposte
adeguate in determinati momenti storici
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• L’interesse per la sociologia nasce in Francia e si diffonde in Europa nella seconda metà del XIX
secolo e a cavallo dei secoli XIX e XX la sociologia si istituzionalizza come disciplina
universitaria
• scienza per analizzare la società — leggi di funzionamento della societa che permetta far
funzionare meglio la societ
• Durkheim sarà uno dei primi accademici sociologi
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• Gli uomini consapevoli della loro natura stringono un patto di soggezione nei confronti dello Stato
per evitare un con itto permanente che porterebbe svantaggio ad ognuno
leviatano= organizzazione che impone terrore che porta però alla pac
economia
Il Mercato come fonte dell’ordine sociale — ADAM SHMI
il mercato deve essere la fonte dell’ordine
le persone possono scambiare i propri prodotti con quelli degli altr
• Anche per Smith gli individui sono di natura egoista in quanto perseguono il proprio speci co
interesse, se l’uomo soddisfa i suoi bisogno non è necessariamente violent
• Il mercato garantisce l’ordine in quanto permette agli individui di scambiarsi cose con reciproco
vantaggio, garantendo così la soddisfazione di ognuno e un’utilità sociale complessiva
invece che opprimere tutti con il terrore, il mercato produce uno stimolo agli uomini e nello scambio
tutti traggono vantaggi
La soluzione organicistica
• La società è concepita come un essere vivente o organismo.
• La metafora dell’organismo consente di integrare le risposte fornite dalle altre scienze sociali in
un modello più generale:
– sistema nervoso (controllo e coordinamento centralizzato – analogia con lo Stato) ma anche
– cooperazione e lo scambio tra gli organi, ognuno dei quali svolge una funzione specializzata
(analogia con il Mercato)
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• La metafora organicistica permette di spiegare anche il mutamento sociale, concepito come
progresso, richiamando il modello evolutivo
per far evolvere in modo corretto la società bisogna studiare tutte le parti e come una delle parti
possa in uenzare tutte le altr
• Età moderna come età del disordine e dell’anarchia nella quale si scontrano due opposte fazioni
che tentano di realizzare la propria idea di ordine
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– La dinamica sociale studia la società sia in termini di ordine che di progresso, ovvero le leggi
che regolano l’evoluzione storica della società. (imp capire come la società possa cambiare in
modo ordinato)
Secondo Comte la società evolve secondo la
• Legge dei tre stadi:
– Stadio teologico o ttizio — le società primitive spiegano le cose attribuendole ad entità divine
– Stadio meta sico o astratto — società francese post rivoluzionaria= la causa è ricondotta a
valori, principi astratti (se noi acquisiamo la giustizia allora …
– Stadio scienti co o positivo — società evoluta - moderna, vengono individuate le vere cause dei
fenomeni attraverso l’osservazione, per trovare le vere leggi della società— questo permette alla
società di progredire
questa però non è una legge, infatti Comte non spiegava come si passa da uno stadio all’altr
si tratta di una semplice descrizione di come secondo lui evolve la societ
— la società è un organismo
• Spencer colloca l’organicismo in una prospettiva evoluzionistica
• In ogni ambito di realtà, sia essa naturale, storica o sociale, vale la Legge Generale
dell’Evoluzione
per la quale tutto procede dal semplice al complesso (sviluppare sempre di più le specializzazioni),
dal disorganico all’organico, dall’omogeneo all’eterogeneo
• Il dirigismo (il fatto che lo stato intervenga) deve essere ri utato e l’intervento dello stato
limitato, anche nel caso in cui sia motivato da valori umanitari o democratici
Darwinismo: i più adatti sopravvivono (se sei povero vuol dire che non sei stato adatto a sostenere
la competizione)
molto diversa dalla concezione socialista di Comte (tutte le parti della società devono stare bene
perché funzioni e si evolva
basato più sulla coesione — nessuno deve essere lasciato indietro, siamo tutti utili
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• La divisione del lavoro implica differenziazione sociale e specializzazione delle funzioni, dei
compiti e dei ruoli con gli effetti:
– di un aumento di ef cacia ed ef cienza, ovvero il progresso
– di produrre un processo di “individualizzazione” in base al quale i membri di una società
divengono sempre più diversi tra di loro (Georg Simmel, 1858-1918)
Individualizzazione e interdipendenza
• Crescente individualizzazione implica crescente interdipendenza (dipendere dagli altri):
– Se ogni individuo diventa sempre più specializzato in un de nito compito, avrà sempre più
bisogno di af darsi ad altri per soddisfare i propri bisogni
— la nostra società si basa in questo modo
• Dunque nella società moderna, caratterizzata dalla divisione del lavoro, l’ordine non deve
essere imposto dall’esterno o dall’alto ma si genera autonomamente
non solo noi abbiamo bisogno degli altri, vogliamo anche che l’interscambio funzioni (questo
genera ordine)
La solidarietà meccanica
• Tipica delle società semplici nelle quali prevale l’omogeneità ed è bassa la divisione del lavoro
• Poiché gli individui sono uguali tra loro e quindi vi è scarsa interdipendenza, la solidarietà è
fondata su una credenza condivisa circa un’origine o un’identità comune — es credenza di
discendere tutti da uno stesso antenato o animale
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• D. studia tutte le dinamiche sulle quali si fonda l’individualità condivisa (siamo un noi
• poiché si basa sul sentisi uguali, non accetta chi si sente diverso (le norme sono punitive per chi
mette in discussione l’identità condivisa) no tolleranza per la pluralità di opinioni
La solidarietà organica
• Propria delle società moderne, complesse e differenziate, ad alta divisione del lavoro
• La solidarietà organica deriva dalle interdipendenze che legano individui aventi funzioni e
professioni differenti
• La solidarietà organica si esprime mediante norme che prevedono sanzioni restitutive, il cui
obiettivo non è punire ma ripristinare l’ordine turbato dalla violazione
Comunità e Società
• Ferdinand Tönnies (1855-1936) tematizza come Durkheim la contrapposizione tra società
tradizionali-semplici e società moderne-complesse, ma considerando la dimensione emotivo-
espressiva piuttosto che quella utilitaristica dei rapporti tra gli individui
– La Comunità (Gemeinshaft) — società semplici= è caratterizzata da rapporti personali che
implicano legami emotivi e sono improntati a intimità e condivisione
questo si rischia di perderlo nella società contemporanea (permettono la condivisione, l’empatia)
– La Società (Gesellshaft) è caratterizzata da rapporti strumentali (degli atri l’unicacosa che mi
interessa è quello che mi possono dare) ed utilitaristici tra le persone, regolati da convenzioni,
leggi e contratti. Non esiste alcuna partecipazione emotiva e volontà condivisa perché prevale lo
scambio, un tipo di relazione che induce a interessarsi del prossimo non in quanto persona, ma in
quanto erogatore di una prestazione a cui si è interessati. Gli individui sono separati da una
reciproca dif denza perché egoisticamente impegnati a perseguire ognuno il proprio utile.
• Il Marx sociologo
– Considereremo:
• Teoria del con itto e del mutamento sociale
Il materialismo dialettico
Marx credeva che la cosa più imp fosse la dimensione material
dialettico: la storia procede per fasi che si contrappongono tra loro (tesi, antitesi, sintesi
• Gli uomini stabiliscono rapporti tra loro per garantirsi i mezzi di sussistenza materiale (rapporti
di produzione— relazioni che servono per produrre beni e servizi che ci servono per
sopravvivere)
– Cooperazione ma anche antagonismo sociale, che nasce con la divisione del lavoro e la
questione della distribuzione delle risorse prodotte (con itto distributivo)
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insieme si riescono a fare cose che da soli non si possono fare, ma poi come si divide il bene
realizzato? — non c’è un criterio basilare a cui appellarsi ( c’è l’operaio, c’è chi coordina) ognuno
da un contributo qualitativo diverso
Il materialismo dialettico
• Le forme di cooperazione e di lotta sono storicamente determinate (cambiano nella storia) e
mutano costantemente in quanto dipendono dal grado di sviluppo delle forze produttive materiali
(livello tecnologico degli utensili e dei macchinari, conoscenze tecnico-scienti che dei lavoratori)
– individua diversi Modi di produzione:
• Schiavistico (impero romano, città greche — il rapporto di produzione era caratterizzato
dal fatto che c’era qualcuno che possedeva qualcun’altra, i lavoratori erano merce)
• Feudale ( società medievali — i lavoratori sono servi, sono chiamati a servire gli
aristocratici)
• Capitalistico (il lavoratore è libero formalmente, pero poiché è povero deve vendere il
il suo lavoro — proletari
• Socialista ( i lavoratori non hanno più classi dominanti, ce solo la classe lavoratrice
noi siamo ancora nella società capitalista
Struttura e sovrastruttura
Le regole che de niscono come di produce e come si spartisce fa parte della
sovrastruttura: è la dimensione culturale.
svolgono una funzione ideologica e sono in ultima stanza riconducibili alle strutture
di classe e alle esigenze di stabilizzare le strutture del dominio e dello
sfruttamento; esso sono quindi viste come mere sovrastrutture.
La struttura è data dai rapporti economici, la sola reale sostanza dei rapporti umani
• “L’evoluzione politica, giuridica, loso ca, religiosa, letteraria, artistica, ecc. riposa sull’evoluzione
economica. Ma esse reagiscono tutte anche l’una sull’altra, e sulla base economica. Non è che la
situazione economica sia la sola causa attiva e tutto il resto nient’altro che effetto passivo. Vi è al
contrario un’azione reciproca sulla base della necessità economica che, in ultima istanza, s’impone
sempre”.
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Le classi sociali
Termine che marx utilizza, che permette di capire la struttura di una societ
• Le posizioni sociali in cui le persone si trovano e le relazioni sociali in cui sono inserite ne
condizionano opportunità, azioni, modi di pensare (la vita delle persone
a seconda di dove nasciamo saranno diverse le opportinità
• Ciò vale in particolare per la posizione occupata nell’ambito dei rapporti di produzione, che
determina la collocazione di classe degli individui
• Rispetto all’attività di produzione, chi appartiene alla stessa classe ha dunque la stessa
condizione e gli stessi interessi
Antagonismo di classe
possiamo dividere la società in due classi in base alla proprietà dei mezzi di produzion
• Nel modo di produzione capitalistico, cruciale è il rapporto rispetto alla proprietà dei mezzi di
produzione:
– I lavoratori, che non posseggono i mezzi di produzione ma possono solo vendere il proprio
lavoro in cambio di un salario per garantirsi la sussistenza costituiscono la classe lavoratrice
– I capitalisti, proprietari dei mezzi di produzione e proprietari di ciò che viene prodotto, che
pagano un salario ai lavoratori e vivono dei pro tti che ricavano dalla vendita dei beni prodotti,
costituiscono la classe borghese
– Lavoratori e capitalisti per necessità cooperano nella produzione (hanno bisogno l’uno
dell’altro), ma sono in con itto nella distribuzione della ricchezza prodotta (salari vs pro tti)
più alti sono i salari, più bassi sono i pro tti e viceversa
gli uni hanno bisogno degli altri per cooperare, sono in un rapporto di produzione ma anche
con itto per la distribuzione della ricchezza venduta (una volta venduto un tot, viene ricavato un
tot, questo tot va più al capitalista e meno ai lavoratori
• Per tutelare i propri interessi di classe è quindi necessario divenirne consapevoli e impegnarsi in
un’azione collettiva di lotta — è necessario superare la concorrenza e unirsi = COSCIENZA DI
CLASSE
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• La borghesia usa i mezzi di produzione non solo per la produzione materiale ma anche per
quella intellettuale (attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione di massa, delle scuole e
delle università), creando un sistema culturale che legittima il suo dominio (ideologia della classe
dominante)
perché ha così tanto dominio
secondo marx la classe dominante ha degli strumenti importanti e potenti per mantenere il propio
dominio: l’ideologia e lo stat
L’IDEOLOGIA: capacità della classe dominante di creare un sistema di credenze nel resto dell
popolazione che legittima il suo dominio. E' la falsa coscienza
Riesce utilizzando i mezzi di produzione culturale -> l'informazione, la cultura... esempio con
dei mass media
Prima del welfare state la borghesia controllava anche le scuole, le università. Controllando qu
strumenti si veicola una cultura funzionale ai propri interessi: una concezione delle scienz
economiche basata sulla concorrenza: si legittima la concorrenza tra i lavoratori. La fals
coscienza è indotta dall'ideologia, è una rappresentazione che l'individuo ha di sé e dei propr
interessi che, è, però, falsa
la classe dominante fa circolare delle false idee nella classe dominata per mantenere il su
dominio
› Controllo dell'educazion
› Controllo delle idee politiche, religiosi e moral
= ottenere consens
Tuttavia, come Marx sottolineava, spesso non ci sono le condizioni per mantenere il consens
così facilmente. Il sistema ha una sua dinamica e per Marx è una dinamica dialettica, che pass
attraverso tensioni e con itti. In particolare, il capitalismo è soggetto a crisi cicliche
periodicamente incontra delle gravi crisi economiche generando molta sofferenza sociale
disoccupazione, povertà, insicurezza... creando malcontento. Si veri cano cosi dell
manifestazioni, proteste per modi care la situazione -> non basta più l'ideologia, è necessari
usare altri strumenti che ripristinino l'ordine: lo Stato.
– Ad es. protezione della proprietà privata dei mezzi di produzione; repressione della protesta
sociale; applicazione del sistema di norme che garantisce le diseguaglianze e il potere della classe
egemone
Ha il monopolio dell’uso legittimo della forza — se la situazione non è controllabile in altri modi
(attraverso l’ideologi) SI PASSA ALL’USO DELLA FORZA
Il mutamento sociale
marx ri ette su come può cambiare la società
• Lo sviluppo delle forze produttive viene in una prima fase favorito da determinati rapporti di
produzione (nel capitalismo ad esempio la proprietà privata dei m. di p.), ma questi possono
divenire successivamente un freno ad ulteriori sviluppi, portando ad una tensione sociale che
sfocerà in nuovi rapporti di produzione e nuovi equilibri sociali
– La fabbrica moderna come sistema collettivo di produzione entra in con itto con la
privatizzazione del pro tto
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– Superamento della divisione sociale tra chi lavora e chi possiede il capitale e
dell’antagonismo di classe tra proletariato e borghesia
RIASCOLTA QUESTO PEZZO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
– Il con itto oltre la lotta di classe. Le altre sfere del con itto: politica, religione, diritto, prestigio
sociale
– Il rapporto tra le dimensioni del con itto
• L’etica protestante e lo spirito del capitalismo
cerca di spiegare la genesi del capitalismo: cosa lo ha originato — scrive un libro
siamo in inghilterra — espropriazione delle terre dell’Inghilterra per allevare gli animali o i boschi
la corona inglese decide di vendere le terre dei contadini
ai contadini viene impedito di accedere alle loro fonti di sostentamento
le terre vengono acquistate dai mercanti e impediscono l’acceso ai contadin
i contadini diventano poveri e abbandonano le campagne per spostarsi nelle citt
questo creò la prima grande offerta di lavoro a basso costo (la prima classe operaia
persone che si offrono di lavorare per un salario di sussistenz
questa espropriazione originaria fece si che gli imprenditori delle città potessero avere una
manodopera a bassissimo prezz
questa mentalità moderna di far crescere l’impresa era già ben presente anche nel capitalismo
medieval
il successo economico del capitalismo dell’Inghilterra è dovuto da un altro elemento: aveva la
risorsa energetica a carbone — hanno sostituito la forza umana con la forza delle macchin
– Le strutture istituzionali (ordinamenti sociali) come espressione dei rapporti di forza e come
regolatori del con itto
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quello che si può fare è creare delle regole, degli accordi per gli interessi opposti
– Il mutamento sociale esito dei con itti di interesse: temporaneità degli assetti istituzionali
– La permanenza del con itto tra ordine e mutamento
la storia è un passaggio incessante in cui si riescono a imporre regole e con itt
concezione della società che concentra la visione sullo strato più elevat
l’elitè ha convinto le masse a fare la rivoluzione bolscevica dicendo che la loro condizione sarebbe
migliorata (anche se non sarebbe stato cosi
la società è quindi una piramide dove quello che conta è il vertic
sociologia contemporanea
Il concetto di paradigma
• Le scienze sociali si caratterizzano per divergenze tra gli studiosi sui presupposti alla base
dell’analisi e sull’interpretazioni dei risultati di ricerca
• Il concetto di paradigma (Thomas Kuhn, The Structure of Scienti c Revolution, 1962): per descrivere il
concetto di scienza è essenziale parlare di paradigma
• – Paradigma: insieme tendenzialmente omogeneo e strutturato di assunti di base (concetti), di
teorie, di criteri metodologici e pratiche operative condivisi da una comunità di scienziati —
questo costituisce una scienz
la scienza può avere delle dinamiche diverse perché a volte sulla base dei concetti, dei metodi e
delle teorie, i fenomeni non tornano
si assiste a delle animalie
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• Gli individui dispongono di libertà di scelta, ma questa è imbrigliata nei limiti imposti dalla
struttura sociale
– Esempi di spiegazione strutturalista:
• Il comportamento deviante — è dimostrato che gli atti devianti e la propensione
commetterli, dipende dal contesto e dal percorso di vita che si ha avuto. [in u
determinato quartiere di grandi città, poveri, ci sarà un maggior tasso di criminalità di u
certo tipo, a differenza di un altro quartiere, benestante, ci saranno altri tipi di deviante
reati nanziari, evasione scale...]. A seconda del contesto sociale che si sta analizzando, i
comportamento degli individui è diverso.
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– L’esempio dello studio sociologico del suicidio (1897), considerato comportamento “privato” per
eccellenza: l’importanza dell’integrazione e dell’ordine sociale nella spiegazione del fenomeno
anche il suicidio è soggetto al contesto social
– Le parti sono spiegate in relazione alla funzione che svolgono per il tutto
• Logica OLISTICA della spiegazione: il tutto spiega le parti; è l’intero che spiega le parti (la
società spiega gli individui)
– Esempio: La teoria funzionalista dei ruoli — la posizione che si occupa nella società dipende da tanti
fattor
la società ha dei meccanismo di regolazione che determina i ruoli delle persone
» Solo in una misura limitata gli individui scelgono la posizione sociale e i ruoli ad essa associati; è
piuttosto la struttura sociale che seleziona e forma gli individui destinati a ricoprire tale posizione
Il paradigma dell’azione
ha origini in germania
• Le origini: il Methodenstreit tra gli economisti tedeschi e la soluzione di Weber
• 2 scuole di pensier
– Storicisti (Schmoller): impossibilità di trovare leggi generali dei fenomeni perché ognuno
di essi dipende dal contesto storico e istituzionale
mentre in francia e in inghilterra lo sto interviene poco nell’economia, la germania si riteneva che lo
stato dovesse operare di più
• Più che puntare ad individuare leggi generali la sociologia deve accontentarsi di cogliere
le “regolarità” del comportamento umano, poiché esso non è mai de nibile in modo deterministico
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L’individualismo metodologico
• I principi del paradigma dell’azione:
– si parte dall’individuo (a differenza della spiegazione ollistica) I fenomeni sociali, anche se di
natura macro, sono ricondotti a cause micro, ovvero ad azioni
individuali (principio dell’Individualismo metodologico)
– La spiegazione delle azioni individuali deve sempre fare riferimento alle attribuzioni di senso
degli individui
es un bambino al supermercato gli viene la tentazione di prendere una caramella e mangiarla però
si ricorda del rimprovero della mamma quando prende le cose senza chiedere — azione sociale:
anche se avviene dentro di sé lui si sta riferendo all'agire di altri attori e ne è inluenzato.
– Un attore sociale è un individuo o una collettività che compie azioni sociali
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azioni razionali
– Azione razionale rispetto allo scopo — massimo risultato, minimo sforz
– Azione razionale rispetto al valore — mosso da ciò in cui crediamo
secondo weber l’uomo non è un essere razionale perché accanto all'agire razionale Webber
colloca altre forme di agire (affettivo o tradizionale) che razionali non son
. Le teorie contemporanee
Le teorie macro-sociologiche
• La corrente funzionalista tenta di elaborare una teoria generale della società che ne spieghi le
parti per il contributo che danno al tutto, ovvero per la funzione che svolgono per la società
complessiva
• Secondo Talcott Parsons, maggiore esponente del funzionalismo, ogni società per esistere
deve soddisfare 4 requisiti fondamentali (modello LIGA-AGIL):
– Mantenere l’identità della società nel tempo, ovvero valori e cultura propri (conservazione del
modello latente - Latency — l’aspetto culturale è alla base del nostro agire, il nostro sapere ci
permette di attivarci in un determinato modo)
– Integrare le sue parti attraverso un sistema di norme (integrazione – Integration)
– De nire degli obiettivi sociali (conseguimento dello scopo – Goal attainment)
– Trarre risorse dall’ambiente e organizzare i mezzi per raggiungere gli scopi (adattamento –
Adaptation — teoria dell’evoluziona= le specie si adattano all’ambiente)
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Funzionalismo – Parsons 2
• Le 4 funzioni devono essere soddisfatte ad ogni livello, da quello della società nel suo
complesso a quello delle organizzazioni, dei gruppi, del singolo individuo (sistema della
personalità)
• Al livello della società complessiva le 4 funzioni sono svolte dai seguenti sottosistemi sociali:
– Funzione latente: sistemi educativo (permette di riprodurre la cultura), famiglia, religione
– Funzione dell’integrazione: sistema normativo— usi e costumi, norme, leggi
– Funzione del conseguimento dello scopo: sistema politico
– Funzione di adattamento: sistema economico
• Tali sottosistemi del sistema sociale complessivo sono composti a loro volta da altri sottosistemi
Funzionalismo – Parsons 3
• Il corretto funzionamento del sistema deriva dall’ordinamento gerarchico delle diverse funzioni
(gerarchia di controllo o cibernetica):
– Valori — se gli individui interiorizzano un sistema di valori la società funziona meglio — no
coercizione + importanti
– Norme — lo strumento che regola i rapporti con gli individui (devono essere coerenti con i
valori)
– Ruoli e sanzioni — regolazione del comportamento dei singoli, punizioni se non si svolge
bene il propio ruolo
– Personalità — se quello sopra è stato ef cace, si crea la personalità dell’individuo
– Azione — è possibile quindi ottenere delle azioni conform
catena di cose che una società deve curare per far si che gli individui si comportino ben
negli stati uniti perché non sono una società con tradizioni perché è nata grazie alle continue
migrazioni
• Astrattezza — Quattro funzioni della società, in termini generali va bene ma nella speci cità
empirica si hanno dei problemi a de nire le funzioni precise di parti della societ
• Conservatorismo
– Legittimazione dello status quo — tutte le parti della società lavorano per il tutt
però ci possono essere dei cambiament
• Spiegazione inadeguata del mutamento — non spiega il mutamento all’interno della societ
• Non tematizza i rapporti di potere e dominio — ognuno svolò il propio ruolo, no questione di
poter
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Robert Merton
cerca di riformare il funkionalismo partendo dalle critiche
• rivede il concetto di funzione— Non è facile individuare la funzione svolta da un’organizzazione
o istituzione sociale
– Funzioni manifeste (effetti attesi) — ciò che si sa
– Funzioni latenti (effetti inattesi) — ciò che non si sapev
merton raccomanda sempre di svolgere accurate indagini empiriche, studi sul campo, perché le
cose non sono come sembrano.
• Non tutte le parti di una società sono necessariamente positivi per il sistema
– Effetti funzionali
– Effetti disfunzionali
lo stesso elemento può essere funzionale per il sistema A e non funzionale per il
• Pluralità di sistemi di valori e norme nella società e possibilità di con itto tra loro
le società sono più complesse di come le aveva immaginate Pearson, questa è composta da un
pluralismo di valori che possono essere in con itto tra di loro.
Niklas Luhmann
Tedesco, il suo obiettivo è ragionare dal punto di vista del tutto, della società
come un organo vivente ci si concentra su se stesso come tutto e non su tutte le cellul
Per la società deve essere lo stesso, bisogna pensare alla società come un organismo che pensa
se stesso dal punto di vista del tutto e che considera i suoi componenti (noi) come delle cellule
sociali, sacri cabil
• La funzione dei media è di creare ducia negli individui nei confronti di una realtà sociale ormai
così complessa da essere impossibile da conoscere per i singoli. Gli individui non possono che
accettare di darsi e questo permette loro di agire e di vivere nella società
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– Il con itto crea un’interazione, spesso anche molto intensa, tra i contendenti
– Il con itto con un nemico esterno rafforza i legami di solidarietà all’interno di un gruppo e il
senso di identità collettiva
» Ciò può produrre l’interesse a non annientare il nemico
– Il con itto stimola la creazione di regole per limitare il potenziale distruttivo — le parti cercano di
arrivare ad un accordo con delle regol
Kriesberg e Dahrendorf
• Kriesberg: quando il con itto è distruttivo?
– Escalation — gli avversari alzano il livello dello scontro continuamente — studi avenuti nella
guerra fredda: usa e unione sovietica
– De-escalation — i partecipanti riducono la durezza degli attacchi no alla sospensione e ad un
accord
tendenzialmente, c’è più probabilità che avvenenza la guerra tra due contendenti (escaletion
con la disparità di risorse tra i partecipanti — de escalatio
Dahrendorf
• Nelle società democratiche il con itto dif cilmente polarizza la società
– Esistono molte linee di autorità e di potere, ognuna propria di un determinato ambito sociale >
pluralità di con itti a limitata intensità (teoria pluralistica del con itto) — il con itto viene distribuito e
non è concentrato
• Istituzionalizzazione del con itto: si crea un consenso tra le parti su come regolare il rapporto
con ittuale, ovvero sui mezzi legittimi per far valere le proprie rivendicazioni e sulle procedure per
comporre il con itto
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- La WST si sviluppa negli anni 70 del Novecento come critica alla teoria della modernizzazione,
considerando fuorvianti i seguenti assunti della teoria della modernizzazione
- l’esistenza di un solo modello di sviluppo per tutti i paesi
- lo stato nazionale come unità di analisi; — trascurava tutte le interdipendenze che legano un
paese ad un altro — non ha senso considerare un paese come se fosse autonomo da tutto il resto
- la mancanza di un'adeguata analisi delle relazioni e delle struttur
transnazionali che vincolano lo sviluppo sia nazionale che locale
- In particolare gli ultimi due punti orientano la WST ad analizzare il sistema economico come un
sistema globale e quindi la rendono adatta ad indagare le dinamiche della globalizzazione
economic
- Tra i principali esponenti della WST, l'italiano Giovanni Arrighi si distingue per l'attenzione
dedicata ai processi nanziari, rendendo attuale la sua analisi in una fase di economia altamente
nanziarizzata come quella presente solo capendo le logiche della nanza si riuscirà a capire il
mondo per costruire la sua teoria si rifa a 3 autori importanti
Il capitalismo storico
• Civiltà materiale, economia, capitalismo di Fernand Braudel
– Distinzione fra mercato e capitalismo
• Il mercato è il luogo della concorrenza; storicamente è sempre esistito
– es. dagli inizi della storia indiana o cinese o delle società del Mediterraneo dell’età antica
– Le condizioni della concorrenza di mercato:
» Un numero suf cientemente grande di venditori in modo che nessuno possa condizionare
unilateralmente il prezzo o il comportamento degli altri venditori
» Un assetto istituzionale che consenta la libertà di scambio
» Un mezzo di scambio, ad es. il denaro, che goda della ducia di venditori e compratori
– È limitazione o eliminazione della concorrenza (oligopolio o monopolio) per garantire pro tti
stabili nel medio e lungo periodo e un’accumulazione senza limiti
– A differenza del mercato non opera secondo regole trasparenti e universalistiche, ma tende a
usare il potere politico per produrre e mantenere le suddette condizioni di privilegio (regole che
limitano la concorrenza
questa dinamica sorge nel tardo medioevo
– Manifesta quindi l’esigenza strutturale di un rapporto con il potere politico, in particolare quello
statale, che detiene il monopolio dell’uso legittimo della forza e la facoltà di regolare i processi
economici e sociali
– A differenza del mercato non è una costante storica, ma un fenomeno che compare nel
Medioevo europeo e progressivamente si sviluppa sino a raggiungere un’estensione globale
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– In questo processo di sviluppo si è sempre legato ad uno stato dominante che potesse meglio
identi carsi con gli interessi capitalistici
– Per Braudel gli stati-guida nel corso della storia del capitalismo (nella sua ricostruzione no al
XIX° secolo) sono stati la Repubblica di Genova ( cristoforo colombo nanziato dai genovesi e la
corona spagnola in cambio di poter controllare i commerci delle americhe), l’Olanda (stato
estremamente ricco che sviluppa commercio globale) e in ne l’Inghilterra (impero in nito con
moltissime colonie
alleanze tra capitalisti e potere militare
la classe dirigente non ha bisogno delle violenza, persuade la società di essere adeguata a
guidare la societ
ci sarà uno stato guida egemone a livello globale (il paese che riesce a garantire lo sviluppo del
capitalismo) es impero inglese visto come lider, riferimento di stabilità
Egemonia e dominio
• Arrighi precisa la differenza tra egemonia e dominio:
– Il dominio si fonda in ultima analisi sulla minaccia dell’uso della forza o sull’uso esplicito della
forza, mentre l’egemonia si fonda anche sulla persuasione ed è quindi potenzialmente meno
onerosa per lo stato-guida a causa degli elevatissimi costi che gli apparati militari hanno sempre
rappresentato per gli stati — uso della forza e della repressione per comandar
ha uno svantaggio: reprimere signi ca pagare un apparato militare— costos
– Esercitare l’egemonia signi ca avere la capacità di persuadere stati e popolazioni che la propria
leadership di stato-guida persegue gli interessi generali della comunità internazionale
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• In sostanza l’egemonia si esercita a livello internazionale producendo negli stati soggetti allo
stato-guida una rappresentazione di divergenza tra gli interessi dei governanti e dei governati
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• Il capitalismo alterna fasi in cui si manifesta come sistema di produzione e fasi in cui prevale la
propensione alla liquidità nanziaria
• Secondo Arrighi il capitalismo ha comunque una preferenza per la liquidità (mantenere il suo
capitale nella forma del denaro e non dei mezzi di produzione), che quindi è la forma delle fasi di
maturità di un determinato ciclo di accumulazione sistemica,
• Ancora, il capitalista predilige le forme di investimento che all’occorrenza gli permettano di far
tornare rapidamente in forma liquida il proprio capitale piuttosto che ssarlo, irrigidirlo, con
l’acquisto di speci che merci e magazzini per stoccarle e venderle o, come fa l’industriale, con
l’acquisto di fattori di produzione come macchinari, impianti, forza lavoro
– D è il capitale in forma liquida, dunque essibile, che viene investito in una attività produttiva
destinata a produrre merce
– M, cioè la produzione di merci (e servizi) tuttavia per il capitalista e il capitalismo come sistema
non è un ne in sé ma uno strumento per realizzare un pro tto, cioè accumulare capitale
– D’ è appunto il capitale nuovamente in forma liquida e ampliata dai pro tti derivante dalla
vendita dei beni e servizi prodotti, quindi D’>D
aumenta il capitale attraverso M
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• Per Arrighi la formula D-M-D’ può essere utilizzata anche per analizzare la fasi dei cicli storici di
accumulazione sistemica del capitalismo
– D-M rappresenta la prima fase storica di un ciclo di accumulazione, quella della espansione
materiale (i capitalisti investono producendo).
I pro tti si realizzano attraverso la produzione di beni, cioè sviluppando i mezzi di produzione e la
produzione di beni e servizi. In sostanza il capitale cresce passando attraverso gli investimenti
produttivi e la forma di merce
– Ad un certo punto dello sviluppo materiale per diversi motivi – limiti dello sviluppo tecnologico,
dell’innovazione, aumento della concorrenza per la diffusione delle soluzioni tecnologicamente più
ef cienti, aumento del potere contrattuale dei lavoratori per la piena occupazione che logora i
pro tti, ecc. – i pro tti nell’attività produttiva divengono più instabili o sono compromessi.
I capitalisti allora tornano a preferire la forma liquida
La tesi di Arrighi
• Arrighi presenta quindi la tesi che il capitalismo nel suo sviluppo storico plurisecolare sia
interpretabile alla luce di un modello esplicativo unitario, che può essere utilizzato in una qualche
misura per prevedere i futuri sviluppi del sistema
– una prima fase di espansione materiale su nuove basi sociali, economiche, politiche,
organizzative e tecnologiche rispetto al ciclo precedente, durante la quale grandi e duraturi pro tti
si realizzano in buona parte attraverso la produzione e il commercio;
• L’accumulazione capitalistica, ovvero la concentrazione di risorse economiche è funzionale
all’espansione del sistema, in quanto nanzia infatti le imprese di conquista imperialistico-
coloniali o di controllo politico-economico delle risorse, che ampliano il sistema-mondo
capitalistico e con queste si remunera
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– una seconda e più breve fase di espansione nanziaria, durante la quale i pro tti si realizzano
principalmente mediante investimenti nanziari
• Tra le due fasi si colloca una crisi che Arrighi de nisce “crisi spia” (crisi non de nitiva
poiché lo stato riesce a reagire attraverso la nanziarizzazione) , durante la quale si manifestano
apertamente criticità e limiti strutturali dell’espansione materiale
• Dalla crisi spia si esce solo mediante la nanziarizzazione dell’economia, che non supera
i problemi strutturali dell’economia reale però permette di riavviare il processo di accumulazione
capitalistica
si crea meno ricchezza ma si concentra di più sui capitalisti — sintomo di crisi poiché il resto della
società ha meno risorse
• Tranne il primo, i cicli sistemici di accumulazione si caratterizzano per la presenza di uno stato
che esercita un ruolo egemone, cioè di direzione politica e morale (o meglio ideologica) del
sistema di rapporti internazionali riconosciuta come funzionale anche dagli altri stati in quanto
garanzia della stabilità e dello sviluppo del sistema e quindi di un aumento di legittimazione delle
elites di ogni stato alleato presso le relative popolazioni o al contrario del perseguimento degli
obiettivi di emancipazione delle popolazioni dalle loro elites nazionali
• Nell’ultima fase di ogni ciclo di accumulazione l’elite capitalistica della potenza egemone in
declino per preservare i capitali investe nell’espansione materiale della potenza emergente
L’attualità
arrighi scrive un opera dove presenta l’analisi della situazione attuale dove gli stai uniti sono la
potenza egemone
• Attualmente ci troviamo secondo Arrighi (che scriveva nei primi anni novanta), nella fase nale
del ciclo statunitense
• Più precisamente con buona probabilità tra la ne dell’espansione nanziaria e l’inizio di una
fase di caos sistemico, avendo Arrighi collocato la crisi spia, che separa la fase di espansione
materiale del ciclo americano da quella nanziaria, negli anni settanta
– scon tta militare in Vietnam, stag azione e abbandono delle politiche keynesiane e del modello
produttivo fordista, ovvero in buona sostanza del capitalismo organizzato basato sul patto sociale
capitale-lavoro
• Ora noi sappiamo, ma 28 anni fa era certamente meno banale intravvederlo, che la fase
successiva di nanziarizzazione dell’economia, ovvero di globalizzazione neoliberistica guidata
dagli Stati Uniti e dall’elite capitalistica occidentale, sul lungo periodo non ha risolto alcune delle
criticità strutturali del’economica capitalistica manifestatesi nella crisi dell’economia statunitense
e occidentale degli anni settanta
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Le anomalie del ciclo USA
• Rispetto ai cicli sistemici di accumulazione precedenti il ciclo ad egemonia statunitense presenta
le seguenti anomalie:
– Gli USA dopo il crollo dell’URSS sono l’unica potenza militare mondiale, con una proiezione di
potenza globale che nessuna nazione è in grado di eguagliare nel medio periodo
• gli USA concentrano il 39% delle spese militari mondiali, quasi 800 miliardi di dollari nel 2020; il
secondo paese in classi ca è la Cina, che spende oltre 250 miliardi l’anno e da 26 anni consecutivi
aumenta le sue spese militari. La spesa complessiva dei paesi NATO è pari al 56% della spesa
militare globale.
– La potenza americana degli anni ’80 (e, dopo il libro di Arrighi, della seconda metà degli anni ‘90
e del biennio 2005-2006) tende a non investire all’estero, ma ad attrarre risorse nanziarie
dall’estero, ovvero si fa nanziare il de cit pubblico dal resto del mondo e, in particolare, dalle
potenze emergenti (prima il Giappone poi la Cina): con il loro surplus gli USA nanziano la propria
egemonia mondiale
• Questa è una delle possibili vie d’uscita al caos sistemico che Arrighi nel 1993 immagina
incombente
– Tale via è stata esplicitamente teorizzata e risolutamente perseguita dai neoconservatori
USA sotto la presidenza di Bush Junior con il progetto “The New American Century” stabilizzare
il propio controllo su tutto il pianeta
(es controllo delle aree petrolifere in iraq
– Nel frattempo la Cina appare impegnata in una corsa agli armamenti in progressiva
accelerazione per neutralizzare l’opzione “imperiale” ancora aperta per gli USA e i suoi alleati
• Un secondo esito possibile è che il caos sistemico in cui sembriamo entrati preluda
all’emergere di una nuova egemonia asiatica, probabilmente a guida cinese.
Un equilibrio multipolare
– Un terzo esito possibile è che con il ciclo statunitense si concluda la storia dell’egemonia
capitalistica come proiezione mondiale dell’Occidente e si arrivi alla creazione di un mercato
mondiale concorrenziale tra blocchi economico-politici relativamente integrati al loro interno e
relativamente equilibrati tra loro, aprendo così ad una prospettiva di gestione politica multipolare
dell’economia-mondo, che per Arrighi implicherebbe la ne del capitalismo così come l’abbiamo
conosciuto, ovvero come alleanza strategica esclusiva tra un potere economico e un potere
politico-militare per un’espansione progressiva della propria reciproca potenza
mondo diviso in blocchi diversi
più soggetti che devono trovare un accordo tra lor
Le teorie contemporanee
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Le teorie micro-sociologiche
riguardano le relazioni tra persone, piccoli gruppi
– Il dialogo interiore presuppone dunque l’interazione sociale, che si sviluppa soprattutto grazie ad
un’istituzione sociale fondamentale, il linguaggio
interazionismo simbolic
• Interazionismo simbolico: studio dei processi di interpretazione che si svolgono nel corso
dell’interazione
• parte dalle rappresentazioni simboliche che gli individui si creano di se e degli altri
Sociologia fenomenologica
• Autori: Alfred Schutz (1899-1959), Peter Berger, Thomas Luckmann
• Critica epistemologica alle correnti sociologiche che sostengono che i fenomeni sociali possono
essere studiati allo stesso modo di quelli naturali — non è osservabile senza che questo provochi
una modi ca del suo comportamento (osservatore e osservante sono della stessa natura)
– L’uomo non può essere inteso come “cosa” in quanto oggetto delle scienze sociali, ma come
soggetto che interpreta il mondo sociale in cui è immerso e vive
– La fenomenologia sociale ha il compito di descrivere le strutture del mondo
dell’intersoggettività (o mondo sociale) che emergono dall’esperienza quotidiana degli uomini
– I soggetti hanno l’esigenza pratica di rappresentarsi il mondo sociale in cui sono immersi per comunicare
e agire, ovvero compiere le attività di vita quotidiana
– L’esigenza pratica di orientarsi, comunicare ed operare nel mondo sociale induce i soggetti a ricondurre
la molteplicità dei fenomeni ad un numero limitato di tipi socialmente condivisi
– I tipi hanno dunque natura intersoggettiva e quindi appartengono allo stesso mondo sociale e vengono
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Etnometodologia
• Autori: Harold Gar nkel
• L’etnometodologia studia gli etnometodi ( modalità con cui le persone costruiscono il modo con
cui si comportano le persone nella quotidianità), ovvero le modalità con cui le persone
costruiscono e mantengono il tacito accordo (il dato per scontato) su cui si fonda
l’interazione sociale
tacito accordo= cose che diamo per scontat
se faccio il saluto con la mano, gli altri capiscano cosa noi vogliamo dire
• La teoria della scelta razionale afferma che gli uomini, posti di fronte ad un’alternativa tra corsi di
azione, scelgono quello che ritengono abbia la migliore probabilità di soddisfare maggiormente i
loro desideri
non solo la scelta migliore ma anche quella che ha più probabilità di realizzars
Desideri e credenze
• Elementi della scelta razionale:
– Desideri, ovvero i ni perseguiti intenzionalmente dall’attore
• La teoria della scelta razionale non entra nel merito della de nizione dei ni — non spiega
perché scegliamo di avere un obiettivo piuttosto che un altro, richiede solo che il soggetto li sappia
ordinare in una scala di preferenze e che questa rimanga stabile nel corso dell’azione
deve capire quali azioni svolgere per ottenere l’obiettiv
• Se l’attore agisce in condizioni di incertezza non potrà scegliere il corso di azione ottimo:
quale criterio di scelta utilizzerà allora?
– Il criterio di suf cienza o adeguatezza (Herbert Simon), in base al quale sceglierà la prima
soluzione che trova in grado di soddisfare alcuni parametri di accettabilità
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– Oltre a non essere onnisciente, cioè ad avere limiti cognitivi, il soggetto ha anche altri limiti che
gli impediscono di fare la scelta ottima: limiti di capacità di valutazione e calcolo, limiti psicologici,
limiti culturali, ecc.
– In ne, nella maggiore parte dei casi di interazione sociale il criterio di ottimizzazione non si può
applicare perché l’esito delle azioni non dipende solo dalle mosse del soggetto, ma anche dalle
risposte degli altri, ovvero dal fatto di essere immerso in un contesto di “azione strategica” —
dobbiamo tenere conto delle nostre azioni, di quelle degli altri, e delle interazioni tra le nostre e
quelle altrui
• Lo scambio sociale è regolato dal criterio di reciprocità, in base al quale ogni persona che si
impegna nello scambio intende scambiare qualcosa con altro che ha per lui uguale o maggiore
valore — quando ottengo dagli altri qualcosa uguale o maggiore rispetto a quello che io ho dat
• Se lo scambio avviene tra soggetti che hanno un livello comparabile di risorse il rapporto tra gli
stessi rimane equilibrato, ma se le persone impegnate nello scambio hanno livelli di risorse
diseguali allora lo scambio produce una relazione asimmetrica di deferenza-potere
deferenza= quello che ha meno risors
quelli con più risorse le trasformano in potere sugli altri
Il legame micro-macro
• Come spiegare le strutture e le istituzioni sociali a partire dalle credenze e azioni individuali?
– Il problema, centrale nella sociologia contemporanea, non è stato ancora risolto in modo
soddisfacente
• Tentativi più autorevoli:
– Teoria multidimensionale di Alexander (neofunzionalismo)
– Teoria della strutturazione di Anthony Giddens
– Teorie delle norme e dei comportamenti collettivi di James Coleman
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SECONDA PART
IDENTITà E SOCIALIZZAZION
- La società rinnova costantemente i propri membri tramite nascita, morte e ussi migratori
- per la continuità della società è necessario trasmettere ai nuovi membri almeno una parte del
patrimonio culturale societario
- Socializzazione è il processo mediante il quale gli individui che fanno il loro ingresso nella
società ne diventano membri — processo di apprendimento della cultura della societ
COMPETENZE SOCIAL
- il patrimonio culturale di una società è costituito da valori, norme, atteggiamenti, conoscenze,
competenze, linguaggi che consentono alla società di esistere
— il patrimonio culturale di una società come quella contemporanea è troppo complesso e
articolato per essere trasmesso in toto a tutti i nuovi membri della societ
nelle relazioni con i genitori si assimilano modelli e regole di comportamento, fondamentale per
l’ingresso nella società
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Regole e sanzioni
• Le sanzioni e i loro effetti
– Limiti degli approcci comportamentisti (meccanismi stimolo-risposta)
Le relazioni extrafamigliari
• Allargamento della cerchia di persone con cui il bambino entra in relazione — il bambino
sperimenta rapporti con persone esterne alla famiglia — processo che aiuta a costruire una propria
individuialità
– Passaggio dal confronto con altri concreti (madre, padre) al confronto con l’altro generalizzato
• Emerge la capacità di giudizio autonomo
• Dal rispetto della norma per grati care l’altro concreto (genitore) all’interiorizzazione della norma
La formazione dell’identità
• Analiticamente si distinguono due componenti nel processo di formazione dell’identità
– Identi cazione
• Riferimento al senso di appartenenza ad un’entità collettiva, percepita come un “noi”
– Inclusione
– Individuazione
• Riferimento alle speci cità individuali che differenziano dagli altri
– Esclusione
• La ricerca si è concentrata in particolare sulle differenze della socializzazione nelle diverse classi
sociali
– Ricerche su classe media e classe operaia (anni ’70) momento di maggior sviluppo della classe
operaia
• Valori di riferimento erano diversi: per la classe operaia aveva valori della fabbrica— autorità e
disciplina
per la classe media il valore era quello della conoscenza, dello studio e fare carriera, investire su
se stessi e sulle proprie capacità— conseguire i propri obbiettivi e avere propria iniziativa
• Pratiche educative diverse in base alla classe: classe operaia - sanzioni e punizion
classe media - rafforzamento autostima, sanzioni positive
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• Ruoli genitoriali —ruolo dei genitori asimmetrico nella classe operaia, pari in quella media
• Le determinanti:
– Risorse materiali e struttura delle opportunità
– La cultura patriarcale e il rapporto tra i generi
– La cultura assimilata nella sfera lavorativa
– Questi modelli di socializzazione hanno subito dei cambiamenti per effetto dell’evoluzione della
struttura di classe
La socializzazione secondaria
• La socializzazione secondaria è de nita come l’insieme di pratiche messe in atto dalla società
per consentire agli individui di assumere ed esercitare ruoli adulti, ovvero formare le capacità
sociali speci che necessarie all’esercizio di tali ruoli
• Ogni membro della società ricopre una molteplicità di ruoli nelle diverse sfere di vita
– Sfera dei ruoli famigliari
– Sfera dei ruoli lavorativi
– Sfera dei ruoli relativi alle relazioni amicali
– Sfera dei ruoli relativi alla partecipazione sociale e politica
– L’insieme dei ruoli svolti da un membro della società è indicato come role set
l’insieme di questi ruoli piegano ciò che siamo nella società da adult
l’insieme dei ruoli che un membro della società svolge viene detto role set — de nisce la sua
posizione precisa nella societ
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• I media
– Importanti non solo nella trasmissione di informazioni e conoscenze ma anche di valori,
atteggiamenti, modelli di comportamento — ci in uenzano
• Le organizzazioni — luogohi di lavoro, hanno un effetto su di noi
La devianza
• Anche all’interno dello stesso contesto socioculturale un atto può essere considerato
deviante in una situazione ma non in un’altra
• Concezione relativistica della devianza — per gli studiosi sociali non c'è una valutazione
morale ma si prende atto che ogni società ha il suo modo di de nire gli atti devianti: è il contesto
sociale a de nire ciò che è deviante, non una legge morale che vale per tutte le società
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– Per gli atti criminali le statistiche giudiziarie registrano solo una parte dei crimini commessi
(criminalità uf ciale)
• La parte non denunciata costituisce il cosiddetto “numero oscuro” dei delitti o “criminalità
nascosta”
– Il grado di attendibilità delle statistiche giudiziarie varia molto in funzione del tipo di reato
commesso
• Vedi g.8.1pag.203
il tasso di devianza di una società dipende dal rapporto tra struttura culturale e strutture sociale:
non dipende dagli indivieu
• Tuttavia gli appartenenti alle classi sociali svantaggiate hanno possibilità molto limitate per
raggiungere la meta del successo economico attraverso i mezzi culturalmente previsti
• Esiste una tensione tra meta e mezzi. A tale contrasto gli individui possono reagire in seguendo
diverse modalità di adattamento, di cui solo la prima non è deviante (tab. 8.3 pag. 207):
– Conformità: accettazione sia delle mete culturali che dei mezzi indicati per raggiungerle — ceto
medio- medio alto i quali hanno le risorse per arrivare alle mete culturali — non c’è tensione tra
loro, no devianza
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– Innovazione: adesione alle mete ma con ricorso a mezzi diversi da quelli indicati come leggitimi :
si raggiungono le mete ma con modalità diverse (ma osi
– Rinuncia: abbandono sia delle mete che dei mezzi culturalmente prescritti — disoccupat
– Ribellione: ri uto sia delle mete che dei mezzi e loro sostituzione con altre mete e altri mezzi —
hippie, artisti
• Ciò che si deve spiegare non è la devianza ma piuttosto la conformità: perché la maggior parte
delle persone non commette reati?
• La risposta di questa teoria è che le persone siano trattenute dal commettere la violazione delle
norme dal controllo sociale
– Il comportamento deviante si forma all’interno di subculture con valori e norme diverse da quelle
della società complessiva e viene trasmesso di generazione in generazione
– L’apprendimento avviene nell’ambito della vita quotidiana e riguarda il sistema di valori e norme,
gli atteggiamenti, le competenze tecniche, le razionalizzazioni favorevoli all’azione deviante
(argomentazioni a favore dei comportamenti non legittimi
le subculture non hanno delle vere e proprie istituìioni scolastiche— quindi l’apprendimento avvien
nella vita quotidiana
• La ricerca di Shaw e McKay sulla Chicago negli anni ’20 — città con molti problemi sociali (è una
metropoli
città in mano alle bande criminali
gli studiosi suddivisero la città in cerchi concentric
nel cerchio centrale — parte più vecchia della città dove vivevano i più poveri, + devianz
più ci si allontana dal centro, più la situazione del tenore di vita miglior
ogni cerchio ha tassi di criminalità diversi — maggiori nelle zone più vecchi
gli individui che entravano nella città (parte centrale) si conformavano alla cultura — quando però
riuscivano ad uscire da quella zona cambiavano atteggiamento e propensione al crimine
nonostante ci fosse un elevata mobilità i tassi di criminalità rimanevano costanti
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– Gli individui quindi violano le norme della società generale perché si conformano a quelle del
proprio gruppo
– Le sue motivazioni in questo senso non sono qualitativamente diverse da quelle di chi rispetta le
leggi, perché ad essere deviante non è l’individuo, ma il gruppo a cui appartiene
La teoria dell’etichettamento
ha origine statunitense
• I teorici dell’etichettamento sostengono che l’analisi della devianza deve tenere conto non solo
dell’atto di violazione della norma ( es un furto)
ma anche del processo di creazione e applicazione delle norme: la devianza è il prodotto
dell’interazione tra chi crea le norme, chi le fa applicare e chi le viola
contata tanto ilprocesso di creazione delle norme — es di fronte a tre reati dello stesso tipo ce una
condanna, prima no
questo ha portato ad una violenza maggiore (uccidevano tutti i testimoni
il com devidamente deve essere analizzato anche in base alle strategie che gli individui possono
attuare per sfuggire alle sanzion
se il sistema prevede una sanzione, questa cosa provocherà nelle diverse persone
L’etichettamento
• Commettere un atto deviante non implica automaticamente la condanna sociale: non è deviante
chi commette un atto deviante, ma lo è chi viene etichettato con un marchio di condanna sociale
e fatto oggetto di sospetto, timore, ostilità, ecc.
si può essere etichettati devianti anche se non lo si è — in una ricerca: almeno 1/3 dei condannati
a morte erano innocent
tangentopoli: buona parte della classe dirigente venne indagata poiché erano corrotti — questo
portò a condanne social
(( bettino craxi— gli lanciavano monetine (come per dire prendi anche questi soldi))
la teoria sottolinea la reazione della società che etichetta come deviante una person
• L’etichettamento di un individuo come deviante porta (gli altri) chi lo considera tale a
reinterpretare anche la sua condotta alla luce dell’etichetta attribuitagli, sia quella passata che
quella presente e in uenza le aspettative su quella futura
• L’etichettamento non ha solo un effetto sulla rappresentazione di chi entra in rapporto con
l’individuo colpito dalla condanna sociale, ma in uisce anche sulla rappresentazione che
l’individuo in questione ha di sé stesso, ovvero in uenza la sua identità e la sua condotta futura
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soprattutto per i minori, dopo l’etichettamento vengono inseriti in ambienti con altre subculture (es
carcere)
– Devianza secondaria:
• Si veri ca quando l’individuo è oggetto di condanna sociale e questo stigma provoca in lui un
cambiamento nell’identità e nella condotta
parte così La carriera di deviante
io faccio un furto di birre e non vengo beccat
dopo anni il negoziante nota che sono state rubate le birr
allora si attrezza e mette la telecamera, coglie sul fatto la persona che sta ruband
questa persona viene espulsa dall’uni
non troverà una buona occupazione, comincerà a ber
• L’atto deviante non è l’esito di in uenze esterna ma di una scelta intenzionale e libera
dell’individuo:
– Per lo più chi decide di violare una norma è perché si attende di ricavarne bene ci maggiori di
quelli che ritiene di ottenere rispettando la norma
• Secondo questa prospettiva gli individui che commettono atti illeciti non sono da considerarsi né
patologici né malvagi ma piuttosto normali, in quanto i motivi che spingono ad un’azione illecita
sono gli stessi che muovono quella lecita, ovvero ricerca del guadagno, del potere, del prestigio,
del piacere
– Questi ultimi hanno proposto una tipologia dei costi ai quali si espongono i devianti:
• Costi esterni pubblici – (sanzioni legali in itte dallo Stato, conseguenze negative sulla
reputazione sociale)
• Costi esterni privati – (costi di attaccamento derivanti dalle sanzioni informali degli “altri
signi cativi” — si riferiscono a perse a cui teniamo)
• Costi interni – (senso di colta, vergogna, ecc. derivanti dall’autosanzionamento per la
trasgressione delle norme interiorizzate)
La famiglia
De nizione di famiglia e parentela
• La de nizione generale di famiglia è quella della “famiglia di censimento” utilizzata dall’Istat:
– L’insieme delle persone unita tra loro da legami di parentela, di affetto, di servizio o di ospitalità
che vivono insieme sotto lo stesso tetto
• Per parentela si intendono tutti coloro che, siano o meno conviventi, sono legati da vincoli di
liazione (nonni, nipoti, gli), matrimonio e adozione
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Parentela e discendenza
• L’antropologia distingue due sistemi fondamentali di discendenza:
– Il sistema cognatico: il parentado (l’insieme dei parenti) è formato da tutti i discendenti di una
persona sia in linea maschile che femminile (è il nostro sistema, per noi sono parenti sia i
discendenti di nostra glia sia di nostro glio)
• È il sistema di discendenza diffuso nelle società occidentali
– Il sistema unilineare: il parentado è formato dai discendenti da un antenato comune appartenenti
o solo alla linea maschile o solo a quella femminile
La discendenza unilineare
• Si divide in due tipi in funzione del genere:
• Discendenza patrilineare: nella de nizione della parentela contano solo le linee maschili, ovvero
l’anello di congiunzione parentale è maschile (relazioni agnatiche)
– Esempio: antenato maschio, i suoi fratelli e sorelle, i suoi gli e glie e i gli e le glie dei suoi
fratelli, ma non i gli e le glie delle sue sorelle e delle sue glie
• Discendenza matrilineare: nella de nizione della parentela contano solo le linee femminili,
ovvero l’anello di congiunzione parentale è femminile (relazioni uterine)
– Esempio: l’antenata femmina, i suoi fratelli e sorelle, i suoi gli e glie, i gli e le glie delle sue
sorelle, ma non i gli e le glie dei suoi fratelli e dei suoi gli
• Esogamia: norme che vietano unioni coniugali tra membri di un de nito gruppo (il propio parte
non deve appartenere al propio gruppo di appartenenza)
• Endogamia: norme che prescrivono la scelta del coniuge all’interno del gruppo di
appartenenza
– Esempi di gruppo: nucleo famigliare, clan o lignaggio, comunità, gruppo religioso, casta
Esogamia
• L’esogamia riguardo al nucleo famigliare è molto diffusa
– Tabù dell’incesto: proibite unioni tra madre e glio o padre e glia in tutte le culture conosciute e
tra fratello e sorella grandissima maggioranza delle culturale note
eccezioni— matrimoni tra fratelli e sorelle (antico egitto: era ampiamente praticato— cleopatra era
discadente da 3 generazioni tra fratelli e sorelle
• Spiegazioni biologiche e socioculturali dell’incesto — difetti genetici, con itti all’interno
del nucleo familiare
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Endogamia
• Caste indiane
• Matrimonio fra cugini paralleli di linea patrilineare nei paesi arabi
— anche alcune religioni invitano a sposarsi con quelli della stessa religione
— classe sociale: matrimonio con persone dello stesso rango social
– Poliandria: norme che ammettono che una donna possa avere due o più mariti
• Poco diffusa: in aree del Tibet o dell’India si pratica la poliandria fraterna
– Poliginia: norme che ammettono che un uomo possa avere due o più mogli
• Molto diffusa: su 900 quasi società analizzate dagli antropologi, l’82% ammette la poligamia, il
16% solo la monogamia, il rimanente la poliandria
– Presente nel mondo arabo, ma solo circa il 2-3% degli uomini arabi coniugati, per lo più di
estrazione sociale elevata, ha più di una moglie
molti uomini avevano più mogli quindi i giovani si trovavano senza moglie
La famiglia monogamica
• Frédéric Le Play condusse nel XIX secolo le prime indagini sulla famiglia che lo portarono ad
elaborare la seguente classi cazione:
– Famiglia patriarcale — pater familia ha l’autorità sui gli e sulla moglie
– Famiglia instabile — formata dall’unione di due giovani che vanno a vivere da soli
instabile perché i due giovani non erano controllati dall’autorità della generazione più anziana, i
genitori
– Famiglia ceppo — merito, moglie, gli — il primo genito viene trattenuto a casa, gli altri devono
abbandonarla quando si sposan
ceppo perche è come se ci fosse un albero e bisogna mantenere il ceppo originale
• Classi cazione in base alle regole di residenza della coppia dopo le nozze
– Residenza patrilocale - la coppia va vivere nella casa dei genitori del marito
– Residenza matrilocale - la coppia va vivere nella residenza dei genitori della moglie
– Residenza bilocale - la coppia può scegliere se andare dalla famiglia del marito o moglie
– Residenza avuncolare - presso gli zii (perlopiù nelle società matriarcali)
– Residenza neolocale - la coppia va a vivere in una nuova abitazione separandosi dalle vecchie
generazioni
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–2 Famiglia priva di struttura coniugale: formata da persone che non hanno tra loro legami
coniugali, ma altri legami parentali — nonna col nipote, fratello e sorella, 2 cugini
–4 Famiglia estesa: formata da una unità coniugale e uno o più parenti conviventi. — marito
moglie, gli e la nonna
• La famiglia estesa viene a sua volta classi cata in funzione del rapporto che i parenti conviventi
hanno con il capofamiglia:
a seconda che sia della stessa generazione o generazioni diverse
– A estensione verticale — marito moglie e la madre di lei
– A estensione orizzontale — se il parente è della stessa generazione dei due membri del
nucleo coniugale, marito moglie e la sorella di lui
• Famiglia patriarcale
– È caratterizzata da una rigida separazione di ruoli tra i suoi membri in funzione di sesso ed età,
e da relazioni asimmetriche di autorità (in base al genere e all’età
tra marito e moglie, genitori e gli, suocera e nuora.
– I genitori in uiscono sulla scelta del coniuge e dopo il matrimonio il legame tra sposo e genitori
rimane molto importante
– La scelta del coniuge è più libera e il legame coniugale prevale per importanza sul legame tra lo
sposo e i suoi genitori
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– Sistema europeo
• Matrimonio in età relativamente avanzata (26 per i maschi, 23 per le femmine) e quota
signi cativa di persone che non si sposavano nel corso dell’intera vita (10-15%)
• Diffusa uscita dalla famiglia di origine per motivi lavorativi in età prematrimoniale
• – Sistema asiatico
• Ingresso degli sposi in una famiglia multipla nella quale era presente una coppia più anziana
(genitori dello sposo)
• Non vi era l’uso del lavoro a servizio fuori casa in età prematrimoniale
Il caso italiano
• Il modello europeo era diffuso nei grandi centri urbani e in Sardegna
• Il modello asiatico era presente nel medioevo nelle campagne orentine
– Il secondo era diffuso nelle zone nella quali era diffusa la mezzadria (Emilia, Toscana,
Marche, Umbria
La mezzadria è un accordo che consisteva che
contadini coltivavano la terra del latifondista e poi il raccolto veniva diviso "'mezzadria
amela
-› produrre il più possibile per tenersi più coselvenderle sul mercato, il proprietari
terriero teneva la metà del raccolto perché proprietario della terra
In quest'ottica: più numerosa è la famiglia, più ampio può essere 'appezzamento di terra ch
la famiglia contadina af tta dal latifondista -› conviene avere molte braccia
• Età di matrimonio relativamente avanzata anche per le donne (24-25)
• Residenza patrilocale e struttura a famiglia multipla
• Diffusione di lavoro fuori casa in età prematrimoniale presso altre famiglie come garzoni
La famiglia moderna
• A lungo i sociologi hanno ritenuto che la famiglia nucleare e coniugale fosse nata con il passaggio
dalla società tradizionale a quella moderna
– Le Play: industrializzazione, urbanizzazione e cambio del regime successorio hanno provocato il
passaggio dalla famiglia patriarcale e a ceppo a quella instabile
– Parsons: famiglia nucleare coniugale risposta adattativa ai mutamenti del sistema economico
che si trasforma con la rivoluzione industriale e che recluta le persone non in base a caratteristiche
ascritte ma in base a caratteristiche acquisite ed inoltre impone una forte mobilità geogra ca e
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sociale
• Le ricerche più recenti hanno tuttavia indicato che l’industralizzazione non è la causa
fondamentale della genesi della famiglia moderna
• Caso italiano: nelle regioni meridionali e nelle città del centro-nord la popolazione seguiva la
regola della residenza neolocale già prima dell’industrializzazione
attaccamento ai neonati:
Poiché la mortalità infantile era più ampia, l'attaccamento emotivo ai neonati era ritardato.
Nel primo anno di vita non si investiva affetto sul neonato perché c'era molta incertezza sulla su
sopravvivenza -› autodifesa, distacco maggiore verso il bambino, rispetto a quello attuale. Nell
nostra epoca, negli ultimi decenni, le nascite sono molto più rare. Ai tempi c'erano molti nati m
anche molti decessi di loro = attaccamento inferiore; si può riscontrare in aree del mondo molt
povere, in cui c'è ancora il fenomeno di un elevata mortalità infantile. "'insensibilità" derivata d
un contesto sociale più duro, dove la morte dei bambini è più presente e quindi c'è minor
investimento nella prima fase più critica.
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decideva su molte delle loro azioni\scelte. Non dappertutto, in tutti i luoghi (Sardegna, maggior
potere delle donne). Però tendenzialmente erano subordinate. Con la contemporaneità,
rapporti divengono sempre piu asimmetric
Ci sono due passaggi storici importanti
Immediato dopo guerra, con la costituzione italiana (da Monarchia a Repubblica), l
donne acquisiscono il diritto di vot
Con le lotte del femminismo, anni '70, si acquisiscono ulteriori diritti, di parità, che pian
piano fanno strada nella società. Non cambia solo l'aspetto formale, ma anch
sostanziale: del rapporto concreto tra le persone: diritto a uscire di casa. poter frequentar
delle persone..
– Aumento delle separazioni e divorzi — moltissime cause tra cui il fatto che la donna ha una
maggiore autonomia, consapevolezza dei papi diritti— non si accettano più situazioni
problematiche
si affronta il matrimonio senza un adeguata preparazione psicologica derivata dalla pressione
social
• Cause generali
– La mutata posizione della donna tra lavoro e famiglia — c’è un basso tasso di occupazione
femminile soprattutto al sud italia
a partire dagli anni 70 la donna ha cominciato ad entrare sempre di più nel mondo del lavoro il che
ha permesso autonomia: possono scegliere se impegnarsi o no in una relazione— non sono più
obbligate perche non devono dipendere economicamente
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– Svantaggi economici
• Adulterio non costituisce più reato
• Pari cazione trattamento legale tra gli legittimi e illegittimi
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– Disuguaglianze relazionali: i rapporti di potere fra gli individui e i gruppi —le relazioni spesso
sono asimmetriche, chi comanda e chi obbedisce
– Uno strato è dato dall’insieme di individui che detengono una quantità omogenea di ricchezza e
prestigio o che occupano la stessa posizione all’interno dei rapporti di potere
concetto tratto dalla geologia— le rocce sono formate da diversi strati, lo stesso la societ
deriva dalla sociologia anglosassone perché quella europea ragiona in termini di class
Deriva dalla sociologia americana perché quella europea ragiona più in termini di classi che di
strati. Gli strati possono assumere diverse forme storiche speci che (esempio: le caste in India, i
ceti che rappresentano una distinzione per livello di cultura).
– Forme storiche speci che degli strati: es. caste, ceti, classi
– Criteri di strutturazione del sistema (es. genere ed etnia)
come le società al suo interno si differenziano in termini di diseguaglianze?
es diseguaglianze di genere (differenze retributive) o il tasso di occupazione , opportunità di
carriera
• La strati cazione sociale è universale, anche nelle società più semplici sono sempre esistite
disuguaglianze strutturate
• Quali sono le condizioni che favoriscono le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza
(Lenski 1966)?
– L’aumento del surplus economico , cioè storicamente l’affrancamento dall’economia di
sussistenza e l’aumento della produttività agricola
più una società è in grado di produrre beni, merci e servizi in grande quantità, di arricchirsi, più
paradossalmente questa ricchezza si concentra e aumentano le disuguaglianze. Nell’andamento
storico il salto della disuguaglianza è avvenuto nel passaggio dalle società di caccia e raccolta, che
non potevano conservare e accumulare beni alimentari, alle società agricole, che scoprono di
poter produrre, attraverso la coltivazione, più beni alimentari e soprattutto quelli che si possono
conservare. C’è un salto di qualità e nascono i grandi imperi.
– la concentrazione del potere politico (es. l’aristocrazia nelle società tradizionali e la democrazia
nelle società industriali)
più il potere politico è concentrato, più aumentano le disuguaglianze. Esempio: l’aristocrazia si
riteneva qualitativamente diversa dalle altre categorie della società.
Perché le società suddividono i loro individui in base a ricchezza, prestigio, ecc.?
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– La strati cazione non è funzionale e necessaria, ma l’effetto della capacità della classe
dominante di difendere i propri privilegi
– Le disuguaglianze si fondano sui rapporti di produzione (struttura e sovrastruttura), cioè sulla
proprietà privata dei mezzi di produzione
– Classe in sé (stessa posizione nelle relazioni di proprietà) e classe per sé (consapevolezza degli
interessi comuni); fattori che favoriscono il passaggio: comunicazione (es. concentrazione spaziale
nella fabbrica), omogeneità (assenza di strati cazione interna alla classe), scarsa mobilità sociale
! per Marx la strati cazione non è né funzionale, né necessaria. La strati cazione non è che
l’effetto di meccanismi che le classi dominanti mettono in atto per difendere i propri privilegi. Il
concetto di classe sociale è stato proposto da Marx ed Engels nel Manifesto del Partito Comunista.
La società è fatta di classi sociali e la storia non è altro che l’avvicendarsi di lotte di classe !
materialismo dialettico. Le classi sono sempre in con itto tra loro sulla distribuzione delle risorse e
le disuguaglianze sono l’esito di questo con itto distributivo che sta avvantaggiando una classe a
discapito delle altre. Le disuguaglianze si basano sui rapporti di produzione, cioè sulla proprietà
privata dei mezzi di produzione che permette alla classe capitalista di possedere quello che viene
prodotto, lasciando ai lavoratori, che in effetti sono quelli che producono la ricchezza, un salario
che permette loro di sopravvivere. La proprietà privata dei mezzi di produzione è la grande fonte di
disuguaglianza nella società capitalistica. C’è la distinzione tra classe in sé, il semplice fatto di
appartenere ad una determinata classe sociale, e classe per sé, insieme di persone che
condividono la stessa posizione nei rapporti di produzione che prende consapevolezza di avere
interessi comuni proprio rispetto alla distribuzione della ricchezza prodotta. Marx comincia a
ragionare su quali fattori permettono di passare dalla classe in sé alla classe per sé:
· comunicazione ! è una cosa non scontata perché prima della rivoluzione industriale i lavoratori
erano per lo più servi della gleba ed erano dispersi sul territorio, quindi, avevano dif coltà a
comunicare tra loro. Con la rivoluzione industriale nascono le grandi fabbriche e i lavoratori si
trovano ad essere in tanti, concentrati nello stesso luogo. Questo favorisce i contatti umani, le
relazioni, lo scambio di informazioni e di idee;
· omogeneità ! più le persone riconoscono nell’altro la stessa situazione che vivono loro, più
sentono di appartenere ad uno stesso gruppo e più si mobilitano in modo organizzato;
· mobilità interna ! le persone tendono ad accettare condizioni di lavoro sfavorevoli se hanno
l’aspettativa di cambiare. Un sistema capitalistico insisterà molto sulla speranza di fare successo
perché, più le persone coltivano questa speranza, più non penseranno alla condizione che stanno
vivendo.
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• Classi, ceti e gruppi di potere secondo Weber
– Teoria multidimensionale della strati cazione (riproduzione del tessuto sociale attraverso
l’aggregazione degli individui)
• Politica → Partiti e gruppi di potere che competono per il controllo del sistema decisionale, non
per fare gli interessi della collettività ma per i propri interessi
– Ceti: comunità di individui con lo stesso stile di vita e di consumo con un forte senso di
appartenenza (es. su base professionale o etnica)
• Onore di ceto → il prestigio riconosciuto sulla base del rispetto di regole di comportamento
sociale (es. omogamia di ceto)
• Chiusura sociale → rigide regole di accesso alle risorse e alle opportunità di ceto (es.
caratteristiche ascritte degli individui)
– In ogni società esistono diverse scale gerarchiche (reddito, potere, prestigio, istruzione) e ogni
individuo occupa un posto in ognuna di esse
– Si ha uno squilibrio di status quando lo stesso individuo occupa posizioni disomogenee (nelle
diverse gerarchie) in base alle aspettative sociali condivise (es l’arricchito che ha un basso livello
di istruzione)
– Gli attori sociali coinvolti possono sviluppare problemi psicologici (es. disturbi psicosomatici),
rimanere isolati o reagire attraverso la radicalizzazione politica
– su questo sono state fatte numerose Ricerche: lo squilibrio dato da un elevato status ascritto e
un basso status acquisito (un soggetto proviene da una famiglia con un elevato status sociale ma
non riesce a riprodurre lo stesso livello di istruzione dei genitori )
produce in genere un atteggiamento intra-punitivo (il soggetto tende ad attribuire la causa dello
squilibrio a se stesso →problemi psicologici); nel caso contrario il soggetto assume un
comportamento extra-punitivo (vede cioè la causa dei suoi problemi nella società), chiedendo un
cambiamento nell’allocazione delle risorse sociali
Le classi nella società moderna e contemporanea (non da studiare)
• Tutti i cittadini sono riconosciuti uguali per diritto, ma non lo sono di fatto
• Esistono disuguaglianze strutturate non casuali
• I dibattiti e la produzione scienti ca delle scienze sociali sulle classi sono sempre stati molto
ampi: cosa sono? Quante sono? Quali sono i loro con ni e come interagiscono le une con le altre
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Le classi sociali
Due schemi di classi cazione
• Schema 1: sulla base di tre categorie di reddito (Paolo Sylos Labini)
– Rendita: af ttare le proprietà che si hanno a disposizione (esempio: proprietà fondiarie, date in
af tto a dei contadini che le coltiveranno);
– Pro tto: capitalisti (industriali, agrari, commerciali) ciò che rimane al capitalista dalla vendita
delle merci che l’azienda ha prodotto, una volta tolte le altre spese;
– Classe media impiegatizia ( individui stipendiati ma con un reddito più alto, si differenziano dalla
classe operaia per il livello di istruzione, impiegati pubblici e privati)
– La situazione di mercato (risorse materiali e simboliche che si acquisiscono con la posizione
occupazionale, es. reddito, carriera, sicurezza, qualità dell’ambiente di lavoro)
– Classe III → impiegati ed addetti alle vendite, svolgono un importante lavoro di relazione
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• Dall’inizio dell’Ottocento sino ad oggi l’Europa ha vissuto uno spostamento della popolazione
attiva prima dal settore agricolo a quello industriale, poi da questo a quello dei servizi
• L’inizio della rivoluzione industriale nei vari Paesi europei (prima in quelli settentrionali poi in
quelli meridionali) ha segnato le diverse velocità dei cambiamenti della strati cazione sociale
• Processi di de-proletarizzazione
– Il passaggio dalla condizione di operaio industriale o bracciante agricolo a quella di lavoratore
autonomo; negli ultimi decenni è una tendenza più forte nei Paesi con più alti livelli di
disoccupazione
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• La sottoclasse
– Una nuova classe chiamata underclass nei Paesi anglosassoni: persone permanentemente
povere che non riescono ad accedere ad un’occupazione suf cientemente remunerativa (es.
working poor) e che dipendono dall’assistenza pubblica
• La maggior parte delle ricerche si sono occupate della disuguaglianza correlata al reddito, più
che al patrimonio (quest’ultima risulta in genere maggiore)
– Reddito → salari, pro tti, rendite
– Patrimonio → beni di possesso, mobili e immobili
• Lo strumento di misura più usato per rilevare la sperequazione nella distribuzione delle risorse
economiche (cioè il loro grado di concentrazione) è il coef ciente di Gini (dal nome del demografo
Corrado Gini), il cui valore può oscillare tra zero e uno
– Perfetta uguaglianza = 0
– Massima disuguaglianza = 1
• Dal 1970 il coef ciente di Gini è in costante aumento negli Stati Uniti, e dal 1980 anche in
Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Francia, Germania e Olanda (crisi industriale,
crollo della domanda di lavoro operaio non quali cato, aumento dei differenziali retributivi).
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• Tuttavia molte ricerche condotte n dagli anni Sessanta rivelano che, in tutti i Paesi per i quali si
hanno dati (Gran Bretagna, Stati Uniti, Norvegia, Svezia, Danimarca, Francia, Italia, Giappone,
Australia), la relazione tra classe sociale e durata della vita è ancora molto forte:
– Nella popolazione maschile adulta gli operai hanno una probabilità di morte quasi doppia
rispetto agli impiegati
– Il tasso di mortalità degli uomini tra i 35 e i 54 anni decresce rapidamente al crescere del
numero di anni di studio
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La mobilità sociale
De nizione di mobilità sociale
• La mobilità sociale (individuale) è il passaggio di un individuo da uno strato, un ceto, una classe
sociale ad un altro.
cioè la possibilità che abbiamo di cambiare la nostra posizione sociale nella nostra vita o almeno
tra generazioni
• Mobilità sociale verticale: spostamento ad una posizione più alta o più bassa nel sistema di
strati cazione sociale
– Mobilità ascendente
– Mobilità discendente
• Mobilità di breve raggio: movimento tra strati o classi contigui (operaio esecutivo-operaio
specializzato)
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• Mobilità relativa (o uidità sociale o grado di apertura di una società): grado di uguaglianza nelle
possibilità di mobilità degli appartenenti ai diversi strati sociali o classi sociali
Cosa può favorire la mobilità relativa delle persone? L’istruzione o la quali cazione, per questo si
sviluppano politiche volte all’istruzione di massa.
• Assunti teorici:
– una classe sociale diventa una formazione stabile quando coloro che la compongono
condividono valori, idee, stili di vita e ritengono di avere interessi comuni
– La mobilità sociale intergenerazionale riduce la componente stabile di una classe (quota di
persone che trascorrono l’intero corso di vita nella stessa posizione dei genitori) e quindi ostacola
la formazione di una collettività sociale che si identi ca con la collocazione di classe, ovvero il
passaggio dalla classe in sé alla classe per sé (Marx)
• L’analisi di Marx sulle classi sociali negli Stati Uniti d’America: un usso costante di mobilità
sociale impedisce in quel paese l’identi cazione degli individui nella propria condizione di classe
sebbene anche negli USA vi sia una struttura sociale caratterizzata dalle diseguaglianze di classe
– (“The Costant Flux” di Erikson e Goldthorpe)
Le ricerche: le origini
Le prime ricerche si concentravano soprattutto sull’élite e cercavano di costruirne le biogra e per
capire cosa avesse prodotto questa mobilità ascendente, soprattutto degli uomini.
• “Social Mobility”, 1927, di Pitirim Sorokin
– Indagini di élite, che indagano le origini sociali di individui appartenenti a gruppi sociali particolari
ed elitari (sovrani, dirigenti, “uomini di genio”, ecc.)
Successivamente si inizia a comprendere che si deve studiare tutta la struttura sociale e nascono i
campioni rappresentativi della popolazione ! ricerche campionarie. Nel secondo dopoguerra
vengono avviate le prime indagini con campioni rappresentativi della popolazione (ricerca condotta
nel 1949 nel Regno Unito dal gruppo della London School of Economics).
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– Istruzione che produce un’allocazione ottimale degli individui nelle diverse posizioni sociali :
mobilità sociale individuale come “processo di selezione naturale dei più adatti”
• Approccio neoweberiano:
– Goldthorpe: “Social Mobility and Class Structure in Modern Britain” (1980)
• • In Italia:
– Cobalti e Schizzerotto: “La mobilità sociale in Italia” (1994)
raccontano come la mobilità nella nostra società fosse bloccata, come effettivamente risultasse, e
risulti tutt’ora, più dif cile nel nostro Paese piuttosto che in altri progredire nella scala sociale.
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Cap. 1
I signi cati del lavoro
• Società premoderne
– Solidarietà meccanica: prevalere della coscienza collettiva (credenze e sentimenti comuni) su
quella individuale e della somiglianza tra gli individui
• Società moderne
– Solidarietà organica: presuppone la differenza tra gli individui, campi d’azione speci ci e una
personalità propria
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– Dif cile conservare la democrazia “quando vi è una disparità di condizione e un modo diseguale
di coltivare la mente” derivante dalla divisione del lavoro
quando c’è una povertà delle menti a causa di lavori che non richiedono competenz
ci troviamo agli inizi della rivoluzione industriale quando cerano mansioni ripetitiv
domande sulla questione del saper essere
• “Il grande automa”: uomo appendice della macchina e frammento del lavoro collettivo
sarà la macchina che comincia ad acquisire capacità e conoscenze, non l’uomo che diventa
semplice esecutore
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• quindi — L’azienda moderna come fonte di anomia e luogo del con itto sociale
La risposta sociale
in reazione acquese tensioni:
• Nascita di movimenti sociali dei lavoratori, del sindacato e, in diversi paesi, di organizzazioni
politiche dei lavoratori
• La richiesta di regolazione (diritto del lavoro e relazioni industriali) come risposta all’asimmetria
intrinseca dei rapporti di lavoro nell’economia capitalistica
questo può essere insegnato ai lavoratori dequali cati per farli lavorare al meglio
Il taylorismo
• Minimizzazione delle qualità e delle competenze richieste ai lavoratori
• Incentivazione retributiva per ottenere il massimo rendimento dai lavoratori (cottimo) — più
produci più ti pago
– Possibilità di coniugare salari elevati e basso costo del lavoro
Il fordismo
• Ford perfeziona il taylorismo
– La catena di montaggio: “portare il lavoro agli operai e non gli operai al lavoro”
• I tempi di lavoro sono dettati dalle macchine
– Impiego in massa di manodopera dequali cata e a basso livello di istruzione
– Salari elevati ed alta produttività > consumo di massa
i salari elevati permettono il consumismo, anche gli operai potevano comprare le sue aut
migliora il tenore di vita, si attenua la critica al capitalismo negli stati uniti
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• Effetti alienanti del lavoro fordista per l’irrigidimento e la parcellizzazione del lavoro manuale
incidenti sul lavoro, stress, proteste di massa a causa dei ritm
modello estremamente produttivo— assicura gli stati uniti come potenza economica mondiale
si diffonde poi in europa, in giappone
non è privo di problemi:
fanno degli esperimenti sul livello di illuminazione — illuminando i reparti si nota un aumento della
produrtivit
misurazione dei tempi medi, più produci più guadagn
i lavoratori si coordinavano per abbassare i ritmi di lavoro in modo che la media rilevata fosse
bassa e tutti potessero guadagnare
La scuola francese
• Critica radicale e ri uto del taylor-fordismo
• studia le relazioni tra le persone sul luogo del lavoro
• All’organizzazione tecnica si af anca un doppio sistema di relazioni sociali, formale(gerarchia
dell’azienda) e informale —
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Il modello giapponese
confucianesimo — invita le perone a rispettare l’autorità e chi occupa posizioni di vertice deve
rendere conto dei propri comportamenti e scelt
ottica diversa da quella occidentale (ognuno persegue i propri interesse)
• Due pilastri:
– Just-in time: tutto viene fatto nei tempi previsti
– Auto-attivazione del lavoratore: i giapponesi lavorano tanto sul concetto di qualit
chiedono al lavoratore di segnalare tutti i problemi nei macchinari
le segnalazioni vengono ricompensate, lavoro di squadr
es prima si vende l’auto poi la creo — sistema pull — so ogni giorno quante macchine produrre
Il post-fordismo — italia
• Lean production: sintesi tra produzione artigianale e produzione di massa
nuovo modello di produzione (artigianato) — beni di qualit
le piccole imprese italiane comprendono che possono produrre l’artigianato attraverso i macchinari
automatizzati (si ricon gurano facilmente, magari cambia la moda
non si produce come la produzione di massa ma più del vecchio artigian
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la nostra libertà dipende anche dalle risorse che abbiamo e i diritti che ci vengono riconosciuti
si tratta di diritti che devono essere garantiti
questo ragionamento lo trasferiamo al lavoro
si puo lavorare in un modo alienante o grati cante
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Il lavoro organizzato
La rappresentanza collettiva
(ricorda marx classe in se e classe x se) il sindacato ha la funzione di tutelare e migliorare le
condizioni di lavoro e la retribuzione dei lavoratori
– Professionale - unisce tutti colo che svolgono la stessa professione (in Italia solo alcune
categorie Soprattutto quelle delicate - controllori di volo, ferrovieri, macchinisti)
Le relazioni industriali
relazione tra associazioni di rappresentanza delle imprese, i sindacati e in alcuni casi lo stato
si rapportano per risolvere alcune questioni sui rapporti di lavor
• Sistema di relazioni industriali: sistema normativo che regola i rapporti di impiego (contratti)
i sindacati cercano di compensare l’asimmetria tra lavoratori e capitalisti attraverso rapporto:
– Si sviluppa nel rapporto tra tre attori collettivi:
• Rappresentanza dei lavoratori = i sindacati
• Rappresentanza dei datori di lavoro = le associazioni di imprenditori
• Stato
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dif coltà economica: i datori di lavoro vorrebbero abbassare i salari e i lavoratori già colpiti dalla
crisi vorrebbero alzarsi quindi bisogna trovare un accordo
lo stato si può inserire agevolando questa negoziazione
• Modello pluralista - una molteplicità di soggetti (sia lavoratori che datori di lavoro)
gli stati uniti dove ci sono tanti sindacati, ognuno dei quali rappresenta solo un pezzo del mondo
del lavoro (tante associazioni speci che) quindi una pluralità di soggetti che si rapportano per
trovare dei compromessi
• Modello corporativo - nel medioevo e nei regimi fascisti: le corporazioni= associazioni di tutti
colo che producevano un determinato bene (es lana
regolavano chi poteva acceder alla profession
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• Modello statalista - diffuso nei paesi comunisti - era tutti di proprietà dello stato quindi i sindacati
gestivano i servizi dei lavoratori (aspetti sanitari) poiché non poteva contattare con lo stato
con il crollo dell’unione sovietica questo modello è scomparso, c’è a cuba e in cina questo tipo di
sindacato
• Modello del pluralismo organizzato o neocorporativo - utilizzato dai paesi con maggiore
successo in ambito economico, pochi sindacati molto forti— permette di ottenere:
– La contrattazione collettiva (contratti collettivi)
– Lo scambio politico - 3 attori, il sindacato ha un grande potere politico
può chiedere un aumento delle retribuzioni ma richiedere retribuzioni troppo elevate va a discapito
delle imprese
chiede al governo la tassazione progressiva (paga più tasse chi è più ricco
con queste tasse si nanzia il welfare stat
in cambio il sindacato sostiene il partito che attua queste politich
il sindacato chiede che una parte delle tasse vada nell’innovazione tecnologica a favore delle
impres
la tecnologia riduce l’occupazione nei settori industriali ma con il welfare compenso con altri posti
(servizi
neocorporativo perché si riduce il con itto tra i lavoratori e imprenditori
2 approcc
• L’approccio europeo: la Scuola di Oxford
gli europei hanno sempre pensato che i lavoratori quando manifestavano, lo facevano per delle
motivazioni legittimo: migliorare le condizion
per cui il con itto di lavoro (scioperi, sindacati, manifestazioni) è riconosciuto
– Istituzionalizzazione del con itto
possibilità di trovare accordi tra le parti , cn l’intervento dello stat
• L’approccio statunitense: il Funzionalismo
in uenzato dal funzionalismo che sottolineava l’importanza del fatto che ogni parte della società
svolge una determinata funzione a bene cio del tutto
quindi il con itto è visto come una patologia sociale
– Il con itto come patologia sociale
il con itto non deve esserci, ma si deve risolvere: implicitamente si nega
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si tende anche a considerare il fatto che la contrattazione collettiva si produce a diversi livelli; le
parti contrattano a più livelli a seconda della dimensione settoriale e territoriale, per tenere conto
delle speci cit
in italia i contratti collettivi sono però di settore— contratto collettivo dei metal meccanici, della
sanità , perché si parla di lavori diversi
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- Pagare qualcuno che controlli i lavoratori. E’ costretto a pagare dei controllori costo
di 11 salari per 10 lavoratori [lavoratori + caporeparto]
Problema: chi assicura che il sorvegliante faccia il suo lavoro? Perché, come gli altri, potrebbe
comportarsi opportunisticamente.
- Riconosco al lavoratore il suo salario, di equilibrio all’inizio, ma svolgendo bene il proprio lavoro, il
capo si impegna, una volta veri cato il lavoro fatto, a versare un plus, un salario di ef cienza.
Questa teoria riesce a spiegare effettivamente perché buona parte dei lavoratori, la media, abbia
un salario superiore a quello di equilibrio tra domanda e offerta.
– Teoria insider/outsider
Secondo una teoria mercato: un bene, con le stesse caratteristiche, ha lo stesso prezzo. Non è
così per i lavoratori; in particolare per un lavoratore che è stato nell’impresa da un po’ di tempo
esperienza, competenza; e un lavoratore che non ha esperienze di lavoro => outsider, è fuori
dall’impresa.
C’è differenza perché il lavoratore che sta nell’impresa, con l’esperienza ha acquisito un capitale
umano: conoscenze e competenze che lo rendono più produttivo. Per questo motivo l’imprenditore
non può facilmente sostituirlo con un disoccupato perché il capitale umano posseduto è differente
(uno ha già esperienza, l’altro no...).
- Per questo esistono i contratti di apprendistato: vuole andare contro l’imprenditore per far
assumere soprattutto giovani, alla prima esperienza di lavoro. = agevolazioni all’imprenditore per
compensare la minore produttività legata al lavoratore nuovo.
Se così, anche questa teoria spiega perché la differenza di salario: aumento al lavoratore con
esperienza anziché sostituirlo con un disoccupato.
Alla ne, la media dei lavoratori costerà di più del salario determinato nel rapporto domanda-
offerta.
Queste due teorie ci permettono di capire anche perché il mercato del lavoro, a differenza di
altri mercati, ha sempre una parte di ‘’merca invenduta’’ = i disoccupati. Perché, appunto, c’è la
necessità di pagare i lavoratori, più del rapporto tra domanda e offerta e quindi rimane una parte di
merce invenduta = tasso di disoccupazione.
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La differenziazione dei mercati del lavoro
• Differenze nazionali
– Differenze dei sistemi economici — dovute al fatto che i paesi hanno economie con forze
e caratteristiche diverse. [Germani, forza economica più solida dei paesi
mediterranei...]
– Differenze nella protezione sociale — welfare legato al lavoro e alla protezione sociale —
il diritto del lavoro, il sistema del welfare state, che cambia per il lavoratore; anche a livello di
tutele.
– Modello UK — livello di protezione sociale più basso; investe molto sui giovani [forza lavoro
giovanile quali cata, perché considerata più produttiva] però il contrappasso è invecchiando, si è
più soggetti a rischi di perdita del lavoro\ riduzione dello stipendio. E’ un mercato del lavoro più
dinamico ma dove è più facile perdere il lavoro.
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• Mezzogiorno: occupazione bassa, disoccupazione alta
– Tarda e rapida industrializzazione — industrializzazione giunta soprattutto nel II dopo
guerra (anni 50-60) a differenza esempio, dell’Inghilterra che è avvenuta a ne 700 =
ritardo. Nonostante questo, ha avuto uno sviluppo molto intesto
– Tarda e rapida terziarizzazione — negli USA i processi iniziavano già negli anni ‘30\40, in
Italia si parla di terziarizzazione solo negli anni ’80 però con sviluppo rapido e inteso. = paese
caratterizzato da ritardi e recuperi molto rapidi — con necessità nell’ essere regolati
— 4. Orario del lavoro: poter variare l’orario di lavoro dei lavoratori a seconda delle esigenze
dell’impresa\ a seconda delle esigenze del lavoratore [ gli].
Per tutte queste categorie i livelli di occupazione sono più bassi [rispetto agli uomini, in età centrale
35-55 anni].
Quanto queste categorie siano svantaggiate, deboli, dipende dall’intervento dello stato, da come lo
stato regola il mercato del lavoro e dai livelli di protezione sociale. cambia da paese a paese =
modello sociale applicato al mercato del lavoro.
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• I tassi di occupazione e disoccupazione nei vari segmenti del mercato del lavoro dipendono dal
modello sociale adottato
L’intervento comunitario
cerca di fare la sua parte ssando degli obiettivi per i diversi paesi europei in termini di
occupazione per le fasce debol
Situazione italiana
• Giovani: basso tasso occupazione, alto tasso di disoccupazione
’giovani che non sono né in istruzione, né che stanno lavorando o facendo formazione ’’ = giovani
che non sono attivi in nessun modo dal punto vista sociale. In Italia la percentuale è molto alta,
20%.
• Anziani:basso tasso occupazione — Anche perché per molto tempo si è cercato di intervenire
con i prepensionamenti nelle crisi aziendali = son andati in pensione anticipata
• Dualismogeogra co:
• – Nord-Centro
– Sud
Il ruolo dell’istruzione
• Il livello di istruzione è positivamente correlato al tasso di occupazione sia in Italia che negli altri
paesi Ocse
più si studia più aumentano le opportunità di lavor
La segregazione femminile
• Segregazione: distribuzione in settori ed occupazioni speci ci
si tende a utilizzare il concetto di segregazione quando si parla dell'occupazione femminile: la
distribuzione della forza lavoro femminile, sul mercato del lavoro, tra le diverse occupazioni, è
diseguale — si concentra in alcune occupazioni e alcuni livelli gerarchici speci ci
Immigrazione e lavoro
• Dif coltà nella raccolta di dati attendibili
• Nei diversi paesi europei c’è una differente combinazione di lavoratori stranieri comunitari ed
extracomunitari
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– Prevalenza comunitari: Belgio, Irlanda, Lussemburgo
– Prevalenza extracomunitari: Germania, Danimarca, Italia, Portogallo
– Composizione equilibrata delle due presenze: Francia, Grecia, Olanda, Regno Unito —
[vecchie potenze imperiali, tranne Grecia e regno unito che non è più in Europa] che hanno
rapporti privilegiati con paesi extra-europei e al tempo stesso, essendo economie forti,
attraggono pesi dal resto dell’Europa]
• Il tasso di occupazione dei lavoratori immigrati quali cati è molto più basso di quello dei
lavoratori italiani quali cati
• Il livello di istruzione favorisce l’occupazione degli immigrati ma in misura molto inferiore che per
gli italiani
• Il lavoratori immigrati hanno uno status occupazionale inferiore rispetto ai lavoratori italiani e
sono più esposti ai contratti temporanei
Lavoro e welfare
• L’intervento pubblico è importante per de nire la capacità di lavoro di una società —
L’intervento pubblico, e il ruolo dello Stato, è importante nel de nire: sia i livelli di tutela dei
lavoratori, sia le modalità con cui possono erogare la loro prestazione lavorativa ma anche nella
creazione di posti di lavoro = importante per la disoccupazione.
• Politiche pubbliche in tema di lavoro (classi ca Ocse): interventi da parte degli Stati per
aumentare l'occupazione: secondo una classi ca, queste politiche si dividono in due grandi
famiglie:
agevolazioni\ nanziamenti\ sostegni alle imprese che assumono con contratti regolari.
emersione dal lavoro nero. = sostegno dell’occupazione regolare
Oppure: sostegno alla nuova imprenditoria — per chi vuole creare una nuova impresa, lo Stato
mette a disposizione dei fondi o dei canali di nanziamento più convenienti di quelli che può
trovare sul mercato nanziario.
Creazione diretta di posti di lavoro: imprese di proprietà dello Stato, grandi compagnie che
svolgevano servizi fondamentali per il paese, e che assumevano lavoratori.
lo stato ‘’imprenditore’’ creava posti di lavoro, direttamente. Ancora oggi, assumendo nel settore
pubblico.
O stimolare il sistema non pro t: settore del terzo settore che svolgono attività nei comparti della
cura\assistenza... interventi che si inseriscono nel più ampio ambito del welfare.
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• Iniziative per i giovani (sostegno all’apprendistato e al primo impiego) — le imprese ricevono
agevolazioni si assumono lavoratori giovani
• Misure per i disabili : Agevolazioni per le imprese che assumono lavoratori con disabilità
– Politiche passive del lavoro — per salvaguardare l'occupazione passiva non creano nuovi posti
di lavoro ma difendono, mantengono i posti che già ci sono e che sono in dif colt
• Sussidi di disoccupazione . per coloro che non hanno lavoro, lo perdono o non riescono ad
ottenerlo... lo Sto interviene nel sostenere il reddito di chi, ad esempio, è stato licenziato.
• I paesi europei investono in modo diverso nelle politiche del lavoro e nei differenti tipi di politica
– Impegno alto nelle politiche del lavoro: Danimarca, Olanda, Svezia
– Impegno medio nelle politiche del lavoro: Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda
– Richiesto notevole impegno delle istituzioni ed economico: Progettare bene le politiche, che
comprendano diversi tipi di servizi, non solo economico, ma anche di supporto psicologico =
impegno delle istituzioni.
– Il problema della protezione dei lavoratori essibili : A differenza di un tempo, dove vigeva
una legislazione del lavoro molto più tutelante, sono state introdotte diverse forme di lavoro a
termine — lavoro essibile = molti periodi di disoccupazionalità, non si trova una continuità.
[soprattutto nei giovani].
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La qualità del lavoro
= come il lavoro de nisce la nostra collocazione nella società, il ruolo sociale che
assicura il lavoro.
Per lungo tempo si è studiata la condizione dei lavoratori e il loro organizzarsi come
classi e le loro caratteristiche.
Prima attenzione:
• Affermazione del modello di produzione taylor- fordista: convergenza della condizione lavorativa
di operai e impiegati
La realtà operaia emerge come mondi di produzione = categorie che si ritengono diverse le une
dalle altre e che introducono delle distanze sociali le une dalle altre. [operai in catena di
montaggio, che operano con dei macchinari per la produzione, vs chi si occupa della
manutenzione dei macchinari stessi; questi ultimi si ritenevano un’aristocrazia operaia, cioè gure,
con maggiori competenze, che non sono privi di quali cazione come l’operaio e il loro ruolo è
prezioso per quanto riguarda la riparazione dei macchinari per non bloccare la produzione].
Impiegati esecutivi: mansioni operative, erano inseriti in catene di montaggio come gli operai
[lavoro intellettuale ma proceduralizzato che era simile a quello degli operai].
È importante studiare le concrete condizioni dei lavoratori per capire quanto si sentano
coesi o meno socialmente, e quindi, quanto sia facile o dif cile portarli alla consapevolezza che si
hanno gli stessi interessi.
Con l’analisi della classe operaia, nasce questo nuovo fronte di studio che cerca di capire le
condizioni di lavoro e che effetto hanno sulla classe sociale. link tra le condizioni di lavoro e
struttura sociale.
La ri essione poi si è estesa oltre alla classe operaia,
Le nuove classi
• La classe di servizio (service class) — ai tempi di Marx, c’erano due classi:
capitalisti [mezzi di produzione] e classe operaia [lavoratori manuali]. Con il crescere della
dimensione delle imprese, il loro diventare imprese multinazionali, ai livelli alti la gura del
capitalista inizia a differenziarsi: da un lato c’è chi si concentra sempre di più sulla parte
nanziaria [azionisti, color che posseggono la proprietà delle imprese], dall’altra parte c’è
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bisogno di qualcuno che si occupi della gestione operativa delle imprese, una classe dirigenze —
la classe di servizio = la classe che è al servizio dei nuovi capitalisti che si occupano di nanza,
di gestione della proprietà. Non posseggono i mezzi di produzione ma stanno dalla loro parte
perché posseggono il ‘’braccio operativo’’, che prendono iniziative per un maggiore pro tto.
• • Il proletariato dei servizi — storicamente il proletariato era industriale [la classe operaia
lavorava nell’industria]. Più recentemente, con lo sviluppo del settore dei servizi [commercio,
turismo, logistica...], si sviluppa sempre di più un proletariato [lavoratori manuali] che operano nel
settore sei servizi (oggi: riders, ‘’consegne a domicilio’’.
• Florida: la classe creativa — in una situazione medio-alta. Classe estremamente importante
per le attuali economie basate sull’innovazione e sullo sviluppo tecnologico... si tratta di
professionalità basate sulla capacità di creare e rinnovare.
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• Gorz: la classe servile — il termine è un richiamo ‘’ironico’’ alla classe servile
classica [servi]. Condizioni che riproducono la condizione dei servi, passata, sono al servizio
del benessere di qualcun altro, in una posizione di subalternità. Riferimento a coloro che devono
badare a qualcun altro: dalle badanti ai maggiordomi (?).
Emerge una polarizzazione della società: da un lato c’è un’espansione dei livelli superiori, più
alti, di coloro che sono direttamente al servizio del potere nanziario, dall’altra nei livelli più bassi
della società.
– Dif coltà della collocazione di classe degli impiegati: pressioni alle quali è soggetta
• Proletarizzazione
• Speci cità — rivendicare una proprietà speci ca
• Eterogeneità
• Ambivalenza — che a volte tende a differenziarsi dalla classe operaia e ad allearsi alle classi
superiori; quando si veri cano delle crisi aziendali, si identi cano come operai
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Qualità del lavoro in Europa
obbiettivi per produrre delle occupazioni di alto livello
• Il Libro Verde: l’obiettivo di “a productive, learning and partecipative organization of work” basata
su “high skill, high trust and high quality”
consapevole del fatto che tutte le mansioni, manuali o no, rutinarie sarebbero adnate verso
un’erosione in termini occupazionali, si punta sul far acquisire sempre più competenze ai futuri
lavoratori e ai lavoratori stessi = importanza della formazione.
L’orario di lavoro
rapporto tra il tempo di lavoro e il resto del tempo di vita, tempo libero, che con le recenti
trasformazioni di lavoro è diventato sempre più complesso.
conseguenze nella vita dei lavoratori.
Per i primi lavoratori, agli inizi della rivoluzione industriale, che vivevano al limite della povertà, i
tempi di lavoro occupavano gli interi tempi di veglia, per raggiungere il salario utile per la minima
sussistenza. I ritmi erano duri e i tempi erano dei 16-17h al giorno, 7\7 alla settimana. — diffuso
l’alcoolismo per potersi rilassare e riuscire a dormire. = sofferenza, la vita media superava di poco i
30 anni, dalla più tenera età...
• In tutti i paesi sviluppati si assiste ad un trend di diminuzione delle ore lavorate in un anno —
aumento delle ferie
– Europa: riduzione maggiore delle ore di lavoro e numero di ore più basso
– Giappone: riduzione maggiore ma n° ore più alto
– USA: riduzione minore delle ore di lavoro
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Le spiegazioni
• Perché è aumentato il divario di ore lavorate tra Europa e USA?
La situazione attuale
Dopo il raggiungimento da parte dei sindacati dell’obiettivo storico della giornata lavorativa di 8h e
della settimana corta — il sindacato ha puntato su schemi di lavoro annuali: cercare di rendere più
interessante per il lavoratore la distribuzione delle ore lungo il corso dell’anno, con un certo
margine. [esempio studente lavoratore, ottenere 2\3 giorni di non lavoro prima di un esame per
potersi concentrare alla preparazione dell’esame] = schemi di annualizzazione dell’orario di lavoro.
- In Europa si sperimentano dei modelli, rispetto all’orario di lavoro:
– Il modello olandese
• La diffusione del part-time — orizzontale: 4\5 ore al giorno anziché 8, tutti i 5 giorni della
settimana verticale: 3 giorni di lavoro per avere liberi gli altri 2.
• Assicurazione di vecchiaia universalistica
– Il modello danese
• La legge sulla sospensione del lavoro
possibilità del lavoratore di prendersi dei periodi ‘’sabbatici’’ per
studiare, per formarsi. Lo Stato ti mantiene, il tuo livello retributivo, mentre ti stai
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formando.
Lo Stato lo fa perché: se il lavoratore decide di formarsi, è motivato, con pro tto — si riquali ca,
utile per rimanere al passo coi tempi.
• Nella società contemporanea dei paesi avanzati aumentano le professioni basate sulla
conoscenza (lavoro “immateriale”) ma aumenta anche il rischio sociale
– Beck: società del rischio (disoccupazione, precarietà, instabilità) — Nelle parti alte della società:
si farà di tutto per avere maggiori risorse e per
proteggersi dal rischio. Accadrà che il rischio viene scaricato sulle parti basse della
società, soggette a disoccupazione, precarietà e instabilità.
– Sennet: l’effetto “corrosivo” della essibilità lavorativa — Data da una società dinamica e
professioni in continuo aggiornamento.
• Importanza di sistemi di istruzione e formazione avanzati e diffusi con accesso ampio per
contenere elevati costi sociali
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